L evoluzione della Politica Euro-Mediterranea comunitaria

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1 Università degli S tudi di Genova FACOLT A di ECONOMIA CDE - Centro di Documentazione E uropea di Genova Convegno Dalla Comunità economica all Unione politica: un percorso ricco di risultati e di difficoltà Genova, 26/27 Aprile 2007 L evoluzione della Politica Euro-Mediterranea comunitaria Lara Congiu

2 Le ragioni di una politica di relazioni esterne nei confronti dei paesi della sponda sud del Mare Nostrum: l l importanza strategica della regione mediterranea Dare continuità agli scambi commerciali che fondavano le loro radici nei legami coloniali tra alcuni paesi CEE e PTM. Garantirsi un approvvigionamento di materie prime e fonti energetiche (gas e petrolio) a prezzi ragionevolmente bassi. Volontà e necessità di creare un regione più sicura: infatti l instabilità politica ed il rapido incremento demografico vengono percepiti dall Europa come fonte di preoccupazione a cui deve essere data risposta anche per garantire la sicurezza del vecchio continente

3 I Paesi Terzi Mediterranei

4 Fattori che hanno influenzato le relazioni Euro-Mediterranee Interessi nazionali degli Stati Membri Contesto politico regionale e internazionale ed I relativi attori istituzionali Congiunture economiche internazionali

5 PUNTI CARDINE DELLE RELAZIONI EURO-MED IN TUTTO IL PERIODO CONSIDERATO VALORIZZAZIONE DEL LIBERO SCAMBIO STIMOLO ALL ATTUAZIONE DI RIFORME DI AGGIUSTAMENTO STRUTTURALE NEI SETTORI ECONOMICI E INDISTRIALI DEI PTM STIMOLO ALL ATTUAZIONE DI RIFORME NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI PROMOZIONE DELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITTI UMANI LA SOLIDARIETA POLITICA DELL UE NEI CONFRONTI DEI PTM

6 Anni 60 fino ai primi anni 70 Le prime relazioni istituzionalizzate Vengono siglati i primi accordi bilaterali di natura strettamente commerciale in base agli ex artt. 111 e 113(Accordi Commerciali limitati), 237 (Richieste di Adesione), 238 (Accordi di Associazione) del Trattato di Roma. Elementi che hanno influenzato tali accordi: le pressioni degli Stati Membri, l implementazione della Politica Agricola Comune, i principi stabiliti dal General Agreement on Tariffs and Trade. Contenuto: concessioni tariffarie e quote di mercato comunitario per prodotti soprattutto agricoli e in maniera più debole quelli industriali Quadro normativo poco omogeneo: trattamenti differenziati e sbilanciamento di concessioni frammentazione politica, insoddisfazione dei partner mediterranei.

7 : la Politica Mediterranea Globale Primo tentativo della CEE di dare vita ad un quadro normativo coerente e omogeneo entro cui regolare le relazioni Euro-Mediterranee ed evitare le disparità di trattamento che avevano caratterizzato gli accordi in precedenza negoziati. Asse centrale: concedere il libero accesso ai mercati della Comunità per i manufatti prodotti nei paesi del bacino del Mediterraneo e incrementare gli scambi commerciali; maggiore cooperazione economica e aumento degli aiuti allo sviluppo. Fattori che hanno influenzato questo approccio: la recessione economica e la crisi energetica degli anni 70, i processi di allargamento della Comunità ( 1973: Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca; 1981: Grecia; 1986: Spagna e Portogallo).

8 1990: la Politica Mediterranea Rinnovata Gli attori comunitari avviano una fase di riflessione allo scopo di rivedere e rimodulare il quadro normativo e politico delle relazioni Euro-Mediterranee alla luce dei mutamenti del contesto internazionale avvenuti a livello politico, economico e sociale la fine della Guerra Fredda e la caduta del muro di Berlino, aumento della disoccupazione, deterioramento delle condizioni ambientali. Elemento innovativo: vengono varati i Programmi MED gestiti direttamente dalla Commissione europea e mirati a sovvenzionare attività progettuali promosse da differenti attori istituzionali (enti locali, PA centrali,etc..) per attivare collaborazioni tra Paesi Membri e PTM nell ambito di settori quali: ambiente, istruzione e formazione, valorizzazione e protezione del patrimonio culturale, ricerca e sviluppo.

9 1994: il Processo di Barcellona Svolta di rilievo per le relazioni Euro-Mediterranee Nel novembre 1994 i Ministri degli Esteri dei Paesi Membri (15 nel 1995) e dei Paesi Terzi Mediterranei firmano la dichiarazione di Barcellona e prende così avvio il Partenariato Euro-Mediterraneo che regolerà i rapporti tra sponda nord e sud del Mare Nostrum per oltre un decennio L UE da così vita ad una politica più concreta, ponendosi anche obiettivi di medio e lungo termine come ad esempio il raggiungimento di una zona di libero scambio tra UE e PTM entro il 2010

10 I tre pilastri del partenariato Culturale, umano e sociale per dare vita ad una maggiore conoscenza ed un dialogo più approfondito tra le differenti culture presenti nella regione mediterranea, stimolando anche la base democratica della società civile a collaborare nell ambito di attività progettuali come ad esempio scambi tra università, tra associazioni culturali; strumento per l implemetazione di tale aspetto del partenariato Euro-Med è la Fondazione Anna Lindh, istituita durante la conferenza Euro-Mediterranea di Napoli nel 2003 e insediatasi ad Alessandria d Egitto nel Economico e finanziario: al fine di creare una ZLS tra UE e PTM entro il 2010, Bruxelles ha concluso Accordi di Associazione con tutti i paesi partner del Mediterraneo (mentre tra Turchia e UE esiste un unione doganale), ma ciò non è stato considerato sufficiente infatti per approfondire la dimensione Sud-Sud

11 I tre pilastri del partenariato Economico e finanziario: al fine di creare una ZLS tra UE e PTM entro il 2010, Bruxelles ha concluso Accordi di Associazione con tutti i paesi partner del Mediterraneo (mentre tra Turchia e UE esiste un unione doganale), ma ciò non è stato considerato sufficiente infatti per approfondire la dimensione Sud-Sud del Processo di Barcellona e rafforzare l integrazione economica regionale sono stati conclusi gli Accordi di Agadir (nel 2004, alla presenza del Commissario europeo Patten) che mirano a costituire una ZLS tra Giordania, Egitto, Marocco e Tunisia paesi con un tasso di sviluppo economico maggiore rispetto alla media regionale. Obiettivo: accrescere il livello di scambi commerciali e massimizzare il potenziale di crescita economica della regione.

12 I tre pilastri del partenariato Di sicurezza e stabilità: garantire una maggiore stabilità politica all interno della regione mediterranea realizzando uno spazio comune in cui predomini la pace, promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nonché la democrazia e lo stato di diritto, garantire un flusso legale di immigrazione.

13 MEDA Acronimo di Mésures d accompagnment, MEDA I e poi MEDA II hanno costituito lo strumento finanziario per l attuazione e la concretizzazione degli obiettivi del Partenariato di Barcellona. Adottato con il Regolamento (CE) n 1488/1996 del Consiglio che ne ha definito le misure tecniche e finanziarie di accompagnamento del Partenariato Euro-Med, al fine di sostenere riforme socio-economiche e della Pubblica Amministrazione, costruzione delle infrastrutture di base. Dotazione budgetaria : mln Regolamento n 2698/2000 del Consiglio adotta MEDA II, con una dotazione budgetaria di mln I finanziamenti MEDA sono sempre stati stanziati parallelamente a prestiti della Banca Europea per gli investimenti in favore dei PTM.

14 LA POLITICA EUROPEA DI VICINATO O DI PROSSIMITA Si è sviluppata nel quadro del penultimo allargamento dell UE: nel 2003 prima COM della CE intitolata Unione ampliata e prossimità: un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali. Necessità per l E di intrattenere relazioni pacifiche e strette collaborazioni con i propri vicini. Everything but the Institutions : l UE intende fortemente condividere i benefici dell allargamento pace stabilità prosperità benessere economico sviluppo sociale e democratico

15 LA PEV E EURO-MED La Politica europea di prossimità ingloba il contesto normativo e politico del Partenariato Euro-Mediterraneo avviato a Barcellona nel 1994 Metodo per raggiungere gli obiettivi: definizione di priorità in accordo con le autorità dei Paesi confinanti afferente ai principali settori di sviluppo di un paese inseriti negli Action Plans che copriranno un periodo 3-5 anni, ad obiettivi raggiunti negoziazione e stipulazione degli Accordi europei di Prossimità (a sostituzione degli attuali bilaterali). Nel caso dei paesi del Bacino del Mediterraneo, i PdA mireranno a rendere più operativi i Piani di Azione, attarverso uno stretto legame con i programmi di sviluppo dei PTM.

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