PROPOSTE SUL FONDO CENTRALE DI GARANZIA PER LE PMI

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1 Bologna, 24 marzo 2011 Prot. n /Unit PROPOSTE SUL FONDO CENTRALE DI GARANZIA PER LE PMI In relazione alle modifiche della normativa sul funzionamento del Fondo Centrale di Garanzia, avanzate dal Ministero dell Economia e in discussione al gruppo di lavoro Credito e Garanzia della Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni, CNA e CONFARTIGIANATO dell Emilia Romagna esprimono le seguenti considerazioni: data la struttura del tessuto imprenditoriale, notoriamente formato di imprese di piccole e piccolissime dimensioni, e data la segmentazione del mercato della garanzia, la politica di sostegno al credito della nostra Regione ha tratto notevole beneficio dalla attività capillare svolta dai consorzi fidi a livello locale. Questi hanno certamente intercettato buona parte della domanda di garanzia che il sistema bancario non avrebbe saputo o non avrebbe avuto interesse a transitare al FCG. Di conseguenza si ritiene che non si possa sostenere un ragionamento basato sulla sola maggiore economicità per le imprese del ricorso alla garanzia del FCG, rispetto alla garanzia rilasciata dal sistema locale dei Consorzi Fidi. Al contrario, i Consorzi Fidi hanno svolto e stanno svolgendo a livello locale un servizio al credito molto efficace, in particolare nelle realtà legate al territorio per le quali il sistema bancario non riuscirebbe ad attivare direttamente la garanzia del FCG.

2 Date queste premesse le Scriventi Associazioni ritengono che: Il Fondo deve agire di concerto con le politiche regionali di garanzia rafforzando gli strumenti già presenti e rendendone ancora più efficiente la gestione a favore delle PMI (misurabile in termini di volumi di credito che arrivano alle imprese e pricing dello stesso), eventualmente concentrando il proprio intervento sulla sola controgaranzia dei fondi di garanzia regionali e dei confidi, così come previsto dalla lettera r) dell'art. 18 del Dlgs n. 112/98. Il Fondo, individuati dei parametri/indicatori essenziali, deve poter operare con l accoglimento per masse dei volumi di credito garantito regionale sviluppato. Un Fondo Centrale - Nazionale di Garanzia che vuole funzionare deve avere meccanismi di gestione snelli, efficienti ed efficaci. Un esempio è fornito, ormai da oltre un decennio, dalle modalità operative adottate dal Fondo Europeo per gli Investimenti (F.E.I.). L'efficacia del Fondo di Garanzia, così come quella di ogni organismo di garanzia, si dimostra quando rilascia una garanzia a prima richiesta non di facciata (ciò significa che in primo luogo rimborsa la garanzia escussa, successivamente, verifica i casi colposi o dolosi). L'attivazione della garanzia del Fondo Centrale è a rischio quasi zero per la Banca che, in caso di insolvenza dell'impresa, viene risarcita dal Fondo stesso ed in caso di eventuale esaurimento di fondi di quest'ultimo, direttamente dallo Stato. Se come spesso accade l'azzeramento o comunque la forte diminuzione del rischio banca non ha ricadute migliorative sui volumi erogati alle imprese e sul pricing ad esse applicato, il Fondo rischia di operare esclusivamente a vantaggio delle Banche e non delle PMI beneficiarie. Conseguentemente il Fondo deve assistere chi a sua volta

3 garantisce le PMI, con lo scopo di facilitare l'accesso al credito (volumi) e a condizioni di vantaggio (pricing) proprio a fronte della garanzia prestata. Si auspica, altresì, che le risorse messe in campo dal FCG possano svolgere, grazie alla ponderazione 0, un ruolo di moltiplicatore delle risorse messe in campo dalla Regione, tramite i Consorzi Fidi gestori. In questo senso si richiede al FCG: di controgarantire, nella forma tecnica oggi prevista, le operazioni di garanzia assicurate dalle risorse regionali; di procedere speditamente all autorizzazione dei Consorzi Fidi a certificare il merito di credito della garanzia di ultima istanza per conto del FCG. Il Fondo Centrale proprio perché tale, dovrebbe avere dei meccanismi operativi tali da garantire la massima partecipazione di tutti i soggetti nazionali interessati e non rischiare come avviene che pochi soggetti siano beneficiari dello stesso. Ciò allo scopo di fornire uno strumento di garanzia all intero e diversificato territorio nazionale, e di evitare una concentrazione di rischio del Fondo stesso. Sarebbe opportuno, inoltre, segmentare gli interventi del Fondo, suddividendo almeno per esempio i beneficiari in retail da una parte e corporate dall'altra (suddivisione già presente nelle Banche) o separando le modalità d'intervento, differenziandole a seconda se si abbiano di fronte micro, piccole o medie imprese. Controgaranzia del Fondo attenuata nelle percentuali di garanzia: non è necessario che si arrivi all'80-90% con il rischio di deresponsabilizzare i promotori dell'operazione, impegnando maggiori risorse del Fondo e concentrando rischio, anche sulla singola operazione.

4 Conclusioni La creazione su base regionale dei fondi di garanzia di 1 e 2 livello dopo la riforma del titolo V della Costituzione (ottobre 2001) ha rappresentato uno dei pilastri delle politiche industriali regionali, attualmente i fondi sono prevalentemente impegnati e quindi non è possibile né distoglierli né trasferirli ad altri livelli. Il processo di erogazione delle garanzie alla pari della concessione del credito deve essere vicino alle realtà economiche territoriali sfruttando la profonda conoscenza da parte dei Confidi del tessuto imprenditoriale stesso, mettendo in atto azioni per il sostegno di imprese con solvibilità discreta o sufficiente, elemento questo che ora non avviene con una gestione centrale, burocratica dello strumento basata solo su modelli matematici. Dall analisi dei dati storici appare con evidenza che lo strumento del fondo centrale di garanzia è stato utilizzato prevalentemente da 4/5 strutture e per una limitata copertura del territorio nazionale escludendo dalle opportunità di utilizzo del fondo i Confidi artigiani e la grande maggioranza delle micro e piccole imprese. Il Segretario Regionale Confartigianato Gianfranco Ragonesi Il Segretario Regionale CNA Gabriele Morelli

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