Progetto educativo. *Scuola dell Infanzia Carlo Pizzala ORSENIGO Via Baragiola, 1 C.F./P.I

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1 Progetto educativo *Scuola dell Infanzia Carlo Pizzala ORSENIGO Via Baragiola, 1 C.F./P.I Revisione

2 ... ecco alcune parole che aiutano a pensare, a crescere, a "restare bambini"... Dite: è faticoso frequentare bambini! Avete ragione. Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi,inclinarsi,curvarsi,farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti. Tirarsi,allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli. (anonimo)

3 Cos è il Progetto Educativo? Il Progetto Educativo è il documento, redatto dall intero Collegio Docenti della Scuola, nel quale vengono sancite, nero su bianco, le idee portanti dell azione educativa in rapporto ai bambini e alle loro famiglie. E il documento nel quale il Collegio Docenti, dopo un attenta e profonda riflessione, decide quale sia la metodologia utile da tradurre in pratica, attraverso la programmazione e le idee educative espresse. E importantissima la condivisione del Progetto stesso con le famiglie, perché diventa un Patto Educativo fra loro e la scuola, patto che dà vita alla corresponsabilità educativa. Quale scuola desideriamo? La nostra scuola vogliamo considerarla come una famiglia, un nido accogliente e caldo dove stare bene. Il clima che si respira all interno deve essere di gioia e serenità: è importantissimo che tutti, bimbi, famiglie e insegnanti, si sentano accolti gli uni dagli altri. La caratteristica che ci contraddistingue è quella del SORRISO desideriamo veramente che la nostra Scuola possa essere la Scuola del sorriso, dove ci si parla e ci si confronta, sempre in un clima di rispetto e d attenzione dell altro. I bambini La nostra principale attenzione è rivolta ai bambini. Come sono i bimbi che quotidianamente entrano dalla porta della scuola? Ci siamo rese conto che i bambini di oggi hanno elevate competenze nel campo del fare ma, molti di loro, ne hanno poche nel campo dell essere e delle emozioni, come a dire che sono bambini dotati di grandi potenzialità ma estremamente fragili. Sono il prodotto di una società che vive di corsa, dove il tempo dei piccoli non corrisponde al tempo del mondo adulto. Hanno poco spazio per essere bambini! La nostra scuola desidera offrire loro proprio questo! Uno spazi dove tutto possa essere esplorabile ed esplorato. E solo attraverso l esplorazione, infatti, che il bambino costruisce vere e solide competenze, anche quelle emotive. Niente deve essere indotto!

4 Le insegnanti Esplorare il mondo è un azione tipica dei bambini, ma è necessario che ci sia al loro fianco un adulto che li aiuti a dare un nome all esperienza. Questo mettersi accanto al bambino diventa fondamentale in campo emotivo: l adulto deve raccogliere le emozioni dei bambini e sapergliele restituire con il giusto nome. Deve saperli sostenere, favorendo il loro procedere per tentativi ed errori, senza forzarli, ma rispettando i tempi di ognuno, anche e soprattutto di quelli più fragili. L insegnante, attraverso un cammino costante di formazione professionale e di confronto con le colleghe, deve saper osservare ogni bambino, riflettere sull osservazione condotta, per poi costruire percorsi di apprendimento significativi e qualificanti che partano dal bambino e non siano precostituiti. Educare dal latino e-ducere, vuol dire condurre, portare fuori qualcosa che è dentro ed è nascosta, che va scoperta. Proprio recuperando il valore della scoperta pensiamo ad educare nel senso di portare fuori, di scoprire ciò che di unico un individuo possiede. La scoperta presuppone un modo di porsi di fronte all altro che è di accoglienza e di rispetto dei potenziali altrui. Partiamo da qui per definire l educare come un arte che si costruisce nello scambio, all interno del quale non c è spazio per l imposizione, la negazione, l obbligo. Le famiglie La società ha cambiato indubbiamente il volto delle famiglie, rubando ad esse il tempo. Viviamo tutti di corsa, muovendoci su tempi stretti e poco flessibili, organizzando ogni momento della giornata. Viviamo pochi momenti di interezza dove ci ritroviamo tutti insieme per parlare o svagarci. La scuola deve necessariamente rispondere al desiderio di interezza delle famiglie, creando spazi e momenti di confronto, dialogo e d incontro. Scuola e Famiglia, insieme, devono prendere per mano il bambino e fargli tirar fuori tutto ciò che porta dentro. Famiglia e Scuola devono percorrere la stessa strada che ha come punto di partenza il bambino e come punto d arrivo l Uomo. Essere corresponsabili significa condividere e vivere il medesimo progetto educativo perché, se così non fosse, partiremmo dal bambino ma giungeremmo ad un uomo disorientato e frammentato.

5 La metodologia Solo partendo dal bambino, dal suo vissuto unico e irripetibile, possiamo dar vita ad una programmazione veramente efficace. Avvalendoci di uno sfondo integratore che ci accompagnerà durante l anno, seguiremo le teorie del metodo di Reggio, nato a Reggio Emilia da Loris Malaguzzi negli anni successivi al secondo dopoguerra e, successivamente, diffuso in tutto il mondo. Il Reggio Emilia Approach è una filosofia educativa che si fonda sull immagine di un bambino e, in generale, di un essere umano, portatore di forti potenzialità di sviluppo e soggetto di diritti, che apprende e cresce nella relazione con gli altri. Questo progetto educativo globale, che viene portato avanti nelle Scuole e nei Nidi d infanzia del Comune di Reggio Emilia e al quale si ispirano scuole di tutto il mondo, si fonda su alcuni tratti distintivi: la partecipazione delle famiglie, il lavoro collegiale di tutto il personale, l importanza dell ambiente educativo e dei materiali utilizzati, che devono essere stimolanti e suscitare pieno interesse. Il bambino torna così a fare e ad essere bambino; imparerà divertendosi e imparerà in maniera approfondita qualcosa che vuole imparare, trovando il gusto di scoprire cose nuove e soddisfare quelle curiosità che sono tipiche di bambini, sentendosi libero di esprimersi e di fare domande, alle quali, a volte, la risposta si deve cercare insieme.