CARATTERIZZAZIONE CHIMICA, SENSORIALE E TOSSICOLOGIA DELLE EMISSIONI ODORIGENE

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1 CARATTERIZZAZIONE CHIMICA, SENSORIALE E TOSSICOLOGIA DELLE EMISSIONI ODORIGENE Risultati della campagna di monitoraggio eseguita nel periodo Febbraio - Marzo 2010 La collocazione di impianti di smaltimento e trattamento rifiuti nel contesto territoriale risulta sempre una scelta difficile e contrastata ed in particolare il problema delle molestie olfattive è fra le principali cause di contenziosi con la popolazione residente. A questo proposito, l Azienda Punto Ambiente, nell ambito della sorveglianza ambientale che è tenuta a mettere in atto in virtù delle proprie attività produttive, ha ritenuto utile e necessario adottare sistemi di monitoraggio finalizzati alla: o o Valutazione delle emissioni odorigene caratteristiche dei differenti impianti che si occupano, a diverso titolo, del trattamento di rifiuti nell area nord ovest di Torino (l impianto di compostaggio Punto Ambiente, l impianto di compostaggio Cascina Gaj, la discarica Cassagna, l Italconcimi S.p.A. ed il depuratore AIDA di Pianezza) controllo dell efficienza delle soluzioni tecnologiche del proprio impianto e delle modalità di gestione del processo di trattamento Il monitoraggio intrapreso dall Azienda ha avuto, perciò, il fondamentale obiettivo di conoscere per prevenire e cioè conoscere quali molecole si producono durante i trattamenti, caratterizzarne le componenti odorose per poi possedere utili informazioni per gestire il trattamento degli effluenti gassosi, in modo da contenere le molecole con potere olfattivo molesto. Per ogni impianto (riportato in ALLEGATO), secondo quanto riportato nella norma UNI EN 13725/2004, è stato individuato un numero ragionevole di postazioni, sufficientemente rappresentative sia del processo di trattamento sia dell impatto potenziale generato sul territorio, per poi procedere con il prelievo di campioni di arie su cui è stata effettuatai: la caratterizzazione QUALITATIVA, ovvero l identificazione e la quantificazione mediante analisi GC-MS dei traccianti tipici che si originano nelle diverse fasi del processo di trattamento dei rifiuti la caratterizzazione QUANTITATIVA, ovvero la concentrazioni di odore posseduta dalle arie stesse Dall analisi dei dati ottenuti è stato possibile effettuare le seguenti considerazioni: IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO PUNTO AMBIENTE: è risultato evidente (e peraltro in linea con la tipologia di attività produttiva) l incremento delle concentrazioni di odore e delle concentrazioni di SOV totali durante le varie fasi di maturazione dei rifiuti a partire dalla ricezione fino alla maturazione primaria, per poi ridursi nella maturazione secondaria. Da un punto di vista chimico, invece, è stata rilevata una costante presenza di composti ossigenati, ed in particolare di esteri, in concentrazioni significative. Ciò può essere, con buona approssimazione, considerato indicativo del fatto che il processo a cui viene sottoposto il materiale è in fase di ottimizzazione (queste sostanze dovrebbero essere rapidamente degradate già a partire dalle prime fasi del processo). La non adeguata conduzione del trattamento degradativo e la rilevante presenza di esteri nelle arie prelevate all interno dei capannoni, si riflette anche sull efficienza dei sistemi di abbattimento delle arie: questo è risultato particolarmente evidente per il biofiltro grande le cui arie sono risultate caratterizzate da elevate concentrazioni di SOV totali e di diverse classi di composti ossigenati (terpeni, acidi grassi, alcoli ed esteri) DISCARICA CASSAGNA: Per quanto riguarda le indagini eseguite sui cumuli di rifiuti freschi risulta evidente il diverso contributo alla produzione di odori: le concentrazioni di odori e di SOV totali riscontrate per il campione prelevato sul cumulo rifiuti di provenienza Punto Ambiente sono decisamente più elevate rispetto agli altri cumuli di rifiuti e ciò è probabilmente dovuto al fatto che questo cumulo è rappresentato dalla vagliatura del materiale destinato al compostaggio e, pertanto, si tratta di materiale all interno del quale possono ancora essere in atto processi di natura aerobica/anaerobica. Il profilo chimico rilevato nelle arie provenienti dal cumulo di rifiuti di provenienza Punto Ambiente è analogo

2 a quanto rilevato nei campioni prelevati nell impianto di compostaggio, ed in particolare sono state rilevate concentrazioni molto elevate dei composti ossigenati (es. terpeni, alcoli ed esteri). Queste stesse sostanze sono, infine, decisamente ridotte nel cumulo di rifiuti già coperti con un incremento della categoria degli idrocarburi, composti indicatori della degradazione di tipo anaerobico tipica della fase di mineralizzazione che avviene in discarica. ALTRI IMPIANTI: le concentrazioni di SOV totali rilevate sono, in generale, decisamente contenute in tutti i campioni. Dall analisi dei risultati ottenuti per i campioni prelevati presso l Italconcimi SpA e Cascina Gaj risulta evidente la maggiore quantità di SOV nei cumuli più freschi rispetto a quelli più vecchi e ciò è giustificato proprio dai diversi processi degradativi che avvengono nei cumuli nelle diverse fasi di maturazione. Il profilo chimico riscontrato in questi campioni è analogo con quanto rilevato nelle arie prelevate presso l impianto di compostaggio Punto Ambiente, sebbene in concentrazioni decisamente più contenute e con una ridotta presenza di composti ossigenati. il campione prelevato presso la vasca di ossidazione dell impianto di depurazione AIDA ha evidenziato un profilo chimico differente rispetto a tutti gli altri campioni, con una prevalenza in termini quantitativi di idrocarburi (in particolare aromatici e composti paraffinici) ed una limitata presenza di composti ossigenati. Per una corretta interpretazione dei risultati ottenuti nel corso dell indagine è necessario ricordare che: i risultati si riferiscono a prelievi puntuali rappresentativi della situazione fotografata al momento del prelievo. Un aspetto da tenere in considerazione è rappresentato anche dalle condizioni meteoclimatiche particolarmente instabili che hanno caratterizzato il periodo. nonostante alcuni composti chimici siano stati rilevati in concentrazioni significative nelle arie delle fasi del trattamento, si tratta di valori decisamente inferiori ai valori di esposizione professionale di riferimento (Threshold Limit Value, ovvero la massima concentrazione a cui un lavoratore può essere esposto durante la vita lavorativa, convenzionalmente 8 ore al giorno, 5 giorni alla settimana e 50 settimane l anno, senza incorrere in effetti dannosi). In altri termini, per la maggior parte di queste sostanze, il livello sensoriale olfattivo viene allertato dinanzi a concentrazioni ambientali ancora lontane dai valori dei TLV di riferimento; ciò può comportare fenomeni indesiderabili di molestia, e quindi di disagi, senza peraltro indurre rischi per la salute umana..

3 ALLEGATO DESCRIZIONE DELLE POSTAZIONI DI PRELIEVO PUNTO AMBIENTE Ricezione Bussola ricezione Raffinazione Biotunnel Maturazione primaria Maturazione secondaria 25 febbraio 2010 sereno - Temperatura ambiente 14.4 C Umidità relativa 47.9% prelievo eseguito in prossimità dei cumuli di rifiuti (nella zona del rifiuto più vecchio) - temperatura: 13,2 C umidità relativa: 60.5 % edificio ingresso scrubber ingresso piccolo prelievo eseguito a due altezze diverse: altezza uomo e in prossimità della bocchetta di aspirazione dell aria temperatura: 15 C - umidità relativa: 51.1% prelievo eseguito vicino ai cumuli temperatura: C - umidità relativa: 65.6 % prelievo eseguito nel corridoio centrale tra le biocelle temperatura: C - umidità relativa: 63.5 % prelievo eseguito in prossimità dei cumuli di compost durante la fase di rivoltamento - temperatura: 14.4 C - umidità relativa: 73.4 % prelievo eseguito in prossimità dei cumuli di compost - temperatura: 11.4 C - umidità relativa: 60.6 % Olfattometria 9 marzo 2010 nuvoloso - Temperatura ambiente 2 C Umidità relativa 49% porta allo scrubber - temperatura interna: 16.3 C - velocità aria: 10.5 m/s biofiltro biofiltro piccolo ingresso grande biofiltro grande area verde biofiltro stoccaggio porta l aria al biofiltro, prima del filtro a maniche temperatura interna: 7.3 C - velocità aria: 9.2 m/ s prelievo eseguito sulla porzione centrale del biofiltro piccolo temperatura letto: 6 C - temperatura interna cappa : 8.4 C - umidità relativa interna cappa: 86.1 % - velocità aria calcolata alla superficie di uscita del biofiltro: m/s porta l aria al biofiltro - temperatura interna: 17.8 C prelievo eseguito in due parti del biofiltro in corrispondenza dei canali di ingresso dell aria (PUNTI A, B) punto A temperatura letto: 16.5 C - temperatura interna ca ppa: C - umidità relativa interna cappa: 93 % - v elocità aria calcolata alla superficie di uscita del biofiltro: m/s punto B temperatura letto: 16.6 C - temperatura interna cap pa: 13.4 C - umidità relativa interna cappa: 96.3 % - veloc ità aria calcolata alla superficie di uscita del biofiltro: m/s prelievo eseguito sul materiale appositamente smosso e spianato per poter effettuare i prelievi - temperatura cumulo: 31.5 C - temperatura interna: 6.5 C - umidità rela tiva interna: 86.3 % Massa Olfattometria Massa E necessario fare presente che le condizioni meteo climatiche instabili, che caratterizzano la stagionalità e che in questo periodo sono state ancor più rilevanti, hanno determinato la necessità

4 di suddividere i prelievi in due momenti separati. Si è pertanto proceduto, in data 25 febbraio 2010, ad eseguire i primi campionamenti nelle postazioni confinate all interno dello stabilimento e pertanto influenzate in misura minore dalle condizioni meteo climatiche. Le postazioni all aperto sono state, invece, oggetto di valutazione non appena si sono verificate condizioni di maggiore stabilità meteo climatica (9 marzo 2010). DISCARICA CASSAGNA 9 marzo 2010 nuvoloso - Temperatura ambiente 2 C Umidità relativa 49% Area piazzale prelievo eseguito sul materiale appositamente smosso e spianato temperatura cumulo 23 C - temperatura cumulo rifiuti interna wind tunnel: 9.3 C Umidità relativa inte rna 90.7% Punto Ambiente Area piazzale prelievo eseguito sul materiale appositamente smosso e spianato temperatura cumulo 4.6 C - temperatura cumulo rifiuti interna wind tunnel: 5 C Umidità relativa intern a 48% AMIAT Area cumulo piazzale rifiuti prelievo eseguito sul materiale appositamente smosso e spianato temperatura cumulo 3.1 C - temperatura interna wind tunnel: 4 C Umidità relativa intern a 68% CIDIU Area cumulo piazzale rifiuti prelievo eseguito sui rifiuti coperti da circa 15 giorni temperatura cumulo 6.8 C - temperatura interna wind tunnel: 3.5 C Umidità relativa interna 71.2% coperti I prelievi sono stati effettuati nella parte del piazzale dove vengono conferiti i rifiuti freschi, ed in particolare sono stati appositamente costituiti cumuli di rifiuti mantenendo separate tre tipologie con provenienza diversa (vagliatura del compostaggio di Punto Ambiente, rifiuto Amiat e rifiuto Cidiu), ed in una parte dello stesso piazzale dove è già avvenuta la ricopertura degli stessi (con un età di circa 15 giorni).

5 24 marzo 2010 sereno - Temperatura ambiente 14 C Umidità relativa 55% prelievo eseguito in prossimità dei cumuli di compost durante la fase di rivoltamento - temperatura: 14.5 C - cumulo vecchio umidità relativa: 57.4 % prelievo eseguito in prossimità dei cumuli di compost durante la fase di rivoltamento - temperatura: 14.7 C - cumulo intermedio umidità relativa: 59 % cumulo fresco prelievo eseguito in prossimità dei cumuli di compost durante la fase di rivoltamento - temperatura: 15 C - umidità relativa: 59 % Cascina Gaj - prelievo eseguito in prossimità dei cumuli di compost durante la fase di rivoltamento - temperatura: 15.8 C - cumulo in fase di umidità relativa: 61 % maturazione più recente Cascina Gaj - cumulo in fase di prelievo eseguito in prossimità dei cumuli di compost durante la fase di rivoltamento - temperatura: 15.8 C - umidità relativa: 61 % maturazione più avanzata Impianto AIDA vasca di ossidazione prelievo eseguito in prossimità della vasca di ossidazione - temperatura: 16 C - umidità relativa : 63 % Negli impianti di compostaggio Italconcimi SpA e Cascina Gaj, i prelievi sono stati effettuati sul piazzale in prossimità dei cumuli rispettando i loro diversi tempi di maturazione e durante le fasi di rivoltamento degli stessi. Presso l impianto di depurazione AIDA di Pianezza, il prelievo è stato eseguito in prossimità delle vasche di ossidazione in quanto considerato un punto critico del processo da cui vengono liberati prodotti volatili derivanti dalla respirazione batterica. In questa postazione non è stata utilizzata la cappa di convogliamento per il prelievo in quanto le vasche di ossidazione sono caratterizzate da aerazione forzata per il mentenimento dell ossigenazione necessaria al trattamento depurativo e pertanto si può ragionevolmente ipotizzare che ci sia un flusso proprio di aria.

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