Modulo Formativo per Tecnici della Protezione Civile Modulo AINEVA 2pc. Gestione delle Problematiche Valanghive di Protezione Civile

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1 Sicurezza del personale in territorio innevato - criteri per l effettuazionel in sicurezza delle attività di monitoraggio e sorveglianza del territorio Modulo Formativo per Tecnici della Protezione Civile Modulo AINEVA 2pc Gestione delle Problematiche Valanghive di Protezione Civile Belluno BL Settembre 2009 Dott. Geol. Igor Chiambretti

2 INTRODUZIONE L attività di rilevamento di dati nivometeorologici, indipendentemente dal fatto che sia svolta da soggetti pubblici o privati, comporta l esposizione degli addetti a una serie di pericoli dovuti principalmente al particolare tipo di ambiente in cui si opera ma anche all uso di determinate attrezzature. Non vi è dubbio che anche questo tipo di attività ricada nell ambito di applicazione del Decreto Legislativo n. 626 del 19 settembre 1994.

3 INTRODUZIONE L attività di rilevamento di dati nivometeorologici, indipendentemente dal fatto che sia svolta da soggetti pubblici o privati, comporta l esposizione degli addetti a una serie di pericoli dovuti principalmente al particolare tipo di ambiente in cui si opera ma anche all uso di determinate attrezzature. Non vi è dubbio che anche questo tipo di attività ricada nell ambito di applicazione del Decreto Legislativo n. 626 del 19 settembre 1994.

4 INTRODUZIONE Il rilevamento dati nivometeorologici è una attività di fondamentale importanza nella previsione valanghe regionale e locale effettuata secondo il metodo convenzionale o con l ausilio l di modelli di previsione. L attività consiste nella raccolta di dati nivologici e meteorologici mediante l impiego l di strumenti portatili, nell osservazione dell attivit attività valanghiva in atto e pregressa, nella predisposizione e manutenzione delle stazioni tradizionali (SNT) e dei campi neve (CNO) e nel controllo di funzionalità delle stazioni automatiche (SNA). Per ragioni di sicurezza una squadra tipo è di norma costituita da due lavoratori con mansioni equivalenti.

5 L ATTIVITA Il tecnico addetto al rilevamento dei dati nivometeorologici opera mediante osservazioni dirette o l impiego l di strumenti di misura portatili e supporti informatici per la raccolta e la trasmissione dei dati.

6 L ATTIVITA Il lavoratore esegue anche le operazioni di predisposizione e manutenzione delle stazioni tradizionali e dei campi neve e il controllo di funzionalità delle stazioni automatiche. Il lavoratore normalmente non esegue le opere murarie necessarie alle installazioni delle stazioni automatiche e la manutenzione delle stesse, attività che richiedono professionalità specifiche.

7 L ATTIVITA Il tecnico, se abilitato ed in possesso delle professionalità specifiche, può essere chiamato ad effettuare distacchi artificiali di valanghe che possono comportare l impiego l di esplosivi.

8 MACCHINE ED ATTREZZATURE IMPIEGATE elicottero (come passeggero), motoslitta, fuoristrada, attrezzatura sci alpinistica e alpinistica, sonda a percussione, strumentazione portatile, PC (per ciascuna macchina e attrezzatura va redatta una scheda di valutazione dei rischi)

9 AVVICINAMENTO AL SITO L operatore, a piedi o utilizzando mezzi di trasporto specifici a seconda della stagione e dell accessibilit accessibilità del sito (fuoristrada, motoslitta, sci, elicottero), procedendo generalmente su terreno innevato, si reca sul luogo delle operazioni trasportando (se necessario a spalla o avvalendosi dei mezzi meccanici) la strumentazione necessaria per i rilievi e altri materiali per le stazioni. Ad eccezione dei CNO (presso i quali l operatore l si reca occasionalmente a seguito di eventi particolari) i siti di rilevamento sono preventivamente individuati da un piano operativo che indica la dislocazione delle varie stazioni (SNT e SNA) e la cadenza dei rilievi.

10 RILEVAMENTO DEI DATI L operatore provvede alle letture dei valori strumentali o effettua le misure necessarie, con gli strumenti portatili, per i vari parametri ed esegue le osservazioni.

11 RILEVAMENTO DEI DATI Se richiesto esegue un profilo della neve su pendio orizzontale o inclinato (prova penetrometrica, profilo verticale dell intero manto nevoso, osservazioni con strumenti portatili per ciascun strato).

12 RILEVAMENTO DEI DATI Se necessario esegue inoltre, su un pendio rappresentativo con almeno 30 di inclinazione, uno o più test di stabilità utilizzando gli strumenti idonei ad isolare e caricare i campioni.

13 RILEVAMENTO DEI DATI Ove opportuno, l operatore l esegue il rilievo delle caratteristiche morfologiche e genetiche di valanghe particolarmente significative utilizzando semplici strumenti di osservazione e misura (binocolo, clisimetro, GPS) e con l ausilio l di supporti cartografici.

14 ANALISI DEI PERICOLI E VALUTAZIONE DEI RISCHI ATTREZZATURE, MACCHINE E IMP. Descrizione Attrezzatura sci alpinistica Attrezzatura alpinistica Autovettura fuoristrada Motoslitta Elicottero Decespugliatore Personal Computer Strumenti portatili per i rilievi Codice A1 A2 A3 A4 A5 A6 B1 B2 ALTRE FONTI DI PERICOLO Descrizione Condizioni orografiche Condizioni climatiche Campi elettromagnetici Prodotti chimici Ditta esterna Pericoli biologici Codice C1 C2 C3 C4 C5 C6 La suddivisione nelle classi A, B, C è stata fatta con i seguenti criteri: pericoli della classe A: pericoli rilevanti dovuti all utilizzo di macchine e attrezzature in cui i rischi devono essere valutati analiticamente a priori e gestiti con opportune azioni; pericoli della classe B: pericoli di rilevanza più modesta dovuti all utilizzo di macchine e attrezzature i cui rischi possono essere valutati in modo sintetico ico e gestiti soprattutto mediante azioni di formazione e informazione; pericoli della classe C: pericoli di varia natura, anche rilevanti, ma che devono essere gestiti in modo contingente mediante comportamenti appropriati.

15 RISCHI DA CONDIZIONI CLIMATICHE TIPO DI PERICOLO Lesioni dirette dovute a folgorazione da fulmine SOGGETTI ESPOSTI RISCHIO Tutti i presenti 1 x 4 = 4 Lesioni dirette dovute a principi di congelamento di arti o altri parti del corpo per freddo intenso, vento, alto fattore wind chill,, precipitazioni Addetti Altri soggetti presenti 3 x 2 = 6 2 x 2 = 4 Lesioni dirette alla vista e alla pelle dovute all esposizione alla radiazione solare nociva Lesioni indirette a causa di cadute provocate da condizioni di white out Lesioni indirette a causa di cadute o scivolamenti su terreno reso infido da fattori climatici Tutti i presenti 3 x 3 = 9 Tutti i presenti 3 x 3 = 9 Tutti i presenti 2 x 3 = 6 la particolare orografia che caratterizza l ambito l di attività e la necessità di operare anche in pieno inverno determinano, spesso, condizioni climatiche sfavorevoli caratterizzate da una estrema variabilità delle condizioni del tempo, pericolo di fulmini, forti escursioni termiche, radiazione solare intensa, precipitazioni nevose o piovose, freddo intenso, vento e, per la presenza di nebbia e manto nevoso, condizioni di white out.

16 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E necessario indossare abbigliamento termico e protezioni per gli occhi idoneo al clima di alta montagna. Utilizzare sempre ARVA, sonda e pala da neve ed eventuali altri dispositivi di protezione (avalanche airbag, avalanche ball, avalung etc.). In caso di terreno particolarmente difficile o acclive utilizzare i dispositivi di protezione: ramponi, piccozza, imbragatura, casco da alpinismo, corda da alpinismo, cordini di assicurazione e moschettoni, chiodi da ghiaccio o fittoni da neve.

17 MUOVERSI IN SICUREZZA Il movimento in sicurezza su terreno innevato deve avvenire valutando, continuamente, la morfologia locale e le condizioni di stabilità del manto. Ciò deve avvenire, a maggior ragione, in condizioni di grado di pericolo valanghe 3 - marcato, 4 - forte e 5 - molto forte (Livelli Operativi 2 Criticità Moderata e 3 Criticità Elevata). COSA VALUTARE? La quantità di neve fresca (e.g. intensità della nevicata: cm condiz. sfavorevoli al distacco, cm condiz. medie, cm condiz. favorevoli). Intensità e direzione del vento (e.g. pendii sopra e sottovento). Andamento delle temperature (dell aria, della superficie, del manto nevoso). Grado di frequentazione del pendio da parte di altri sciatori e numero di passaggi.

18 I cambi di pendenza (da meno acclive a più acclive) sono spesso punti critici per il distacco del lastrone (specie se in prossimità di rocce affioranti il manto risulta più sottile).

19 Passaggio al piede del versante in una conca o sella. Caso raro ma possibile in presenza di manti spessi. L eccessiva L vicinanza della traccia al piede del versante (in questo caso concavo) può intercettare lo strato fragile nel manto, causando una rottura al piede del lastrone, per eccessiva compressione.

20 Il bosco rado non offre protezione dalle valanghe ma favorisce l accumulo l di neve e la sua instabilità potenziale.

21 I canalini e gli avvallamenti costituiscono evidenti trappole morfologiche (assenza vie di fuga praticabili, seppellimento profondo) anche con valanghe di modeste dimensioni.

22 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

23 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

24 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

25 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

26 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

27 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

28 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

29 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

30 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

31 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

32 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

33 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

34 CONDIZIONI FAVOREVOLI AL DISTACCO DI VALANGHE PRESENZA DI PENDII RIPIDI E UNIFORMI PENDII CONVESSI VERSO MONTE PENDII CONCAVI VERSO VALLE ROTTURE DI PENDENZA CONCHE E CIRCHI GLACIALI CANALONI CRESTE SUL LATO SOTTOVENTO

35 SENSO DI PERCORRENZA DEL PENDIO CONCAVO CONVESSO Tendenzialmente è meglio percorrere un pendio concavo in discesa e viceversa un pendio convesso in salita. In ogni caso meglio sarebbe non attraversare i settori maggiormente concavi o convessi (aree di maggiore tensione per compressione c o trazione).

36 Sempre meglio preferire le zone di cresta, rimanendo lontano dalle cornici ed evitare di sciare nei canaloni (assenze di vie di fuga).

37 Gli itinerari su ampie dorsali come questa sono preferibili.

38 Evitare i siti di transito ricorrente delle valanghe (conca, canalone, conoide da valanga).

39 Valutare sempre le tracce di attività eolica e l ubicazione l di eventuali settori sottovento. Scegliere l itinerario l di conseguenza.

40 La distribuzione areale delle aree potenzialmente soggette a distacco aumenta, in maniera esponenziale, in funzione del grado di pericolo del bollettino. b Se consideriamo un area più o meno vasta con diverse esposizioni questa presenterà: : con grado di pericolo 1 debole - distacchi solo con forte sovraccarico su pochissimi punti su terreno ripido estremo e scaricamenti e piccole valanghe spontanee solo su acclività elevate; grado di pericolo 2 moderato - distacchi soprattutto con forte sovraccarico su terreno ripido e poche valanghe spontanee su acclività elevate; grado di pericolo 3 marcato distacchi con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido compresi c canali, versanti e punti localizzati e valanghe spontanee di media grandezza; grado di pericolo 4 forte distacchi già con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido associati a numerosi punti localizzati e molte valanghe spontanee di media ed elevata grandezza; grado di pericolo 5 molto forte - distacchi comuni già con debole sovraccarico su terreno moderatamente ripido e numerose grandi valanghe spontanee.

41 La distribuzione areale delle aree potenzialmente soggette a distacco aumenta, in maniera esponenziale, in funzione del grado di pericolo del bollettino. b Se consideriamo un area più o meno vasta con diverse esposizioni questa presenterà: : con grado di pericolo 1 debole - distacchi solo con forte sovraccarico su pochissimi punti su terreno ripido estremo e scaricamenti e piccole valanghe spontanee solo su acclività elevate; grado di pericolo 2 moderato - distacchi soprattutto con forte sovraccarico su terreno ripido e poche valanghe spontanee su acclività elevate; grado di pericolo 3 marcato distacchi con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido compresi c canali, versanti e punti localizzati e valanghe spontanee di media grandezza; grado di pericolo 4 forte distacchi già con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido associati a numerosi punti localizzati e molte valanghe spontanee di media ed elevata grandezza; grado di pericolo 5 molto forte - distacchi comuni già con debole sovraccarico su terreno moderatamente ripido e numerose grandi valanghe spontanee.

42 La distribuzione areale delle aree potenzialmente soggette a distacco aumenta, in maniera esponenziale, in funzione del grado di pericolo del bollettino. b Se consideriamo un area più o meno vasta con diverse esposizioni questa presenterà: : con grado di pericolo 1 debole - distacchi solo con forte sovraccarico su pochissimi punti su terreno ripido estremo e scaricamenti e piccole valanghe spontanee solo su acclività elevate; grado di pericolo 2 moderato - distacchi soprattutto con forte sovraccarico su terreno ripido e poche valanghe spontanee su acclività elevate; grado di pericolo 3 marcato distacchi con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido compresi c canali, versanti e punti localizzati e valanghe spontanee di media grandezza; grado di pericolo 4 forte distacchi già con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido associati a numerosi punti localizzati e molte valanghe spontanee di media ed elevata grandezza; grado di pericolo 5 molto forte - distacchi comuni già con debole sovraccarico su terreno moderatamente ripido e numerose grandi valanghe spontanee.

43 La distribuzione areale delle aree potenzialmente soggette a distacco aumenta, in maniera esponenziale, in funzione del grado di pericolo del bollettino. b Se consideriamo un area più o meno vasta con diverse esposizioni questa presenterà: : con grado di pericolo 1 debole - distacchi solo con forte sovraccarico su pochissimi punti su terreno ripido estremo e scaricamenti e piccole valanghe spontanee solo su acclività elevate; grado di pericolo 2 moderato - distacchi soprattutto con forte sovraccarico su terreno ripido e poche valanghe spontanee su acclività elevate; grado di pericolo 3 marcato distacchi con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido compresi c canali, versanti e punti localizzati e valanghe spontanee di media grandezza; grado di pericolo 4 forte distacchi già con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido associati a numerosi punti localizzati e molte valanghe spontanee di media ed elevata grandezza; grado di pericolo 5 molto forte - distacchi comuni già con debole sovraccarico su terreno moderatamente ripido e numerose grandi valanghe spontanee.

44 La distribuzione areale delle aree potenzialmente soggette a distacco aumenta, in maniera esponenziale, in funzione del grado di pericolo del bollettino. b Se consideriamo un area più o meno vasta con diverse esposizioni questa presenterà: : con grado di pericolo 1 debole - distacchi solo con forte sovraccarico su pochissimi punti su terreno ripido estremo e scaricamenti e piccole valanghe spontanee solo su acclività elevate; grado di pericolo 2 moderato - distacchi soprattutto con forte sovraccarico su terreno ripido e poche valanghe spontanee su acclività elevate; grado di pericolo 3 marcato distacchi con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido compresi c canali, versanti e punti localizzati e valanghe spontanee di media grandezza; grado di pericolo 4 forte distacchi già con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido associati a numerosi punti localizzati e molte valanghe spontanee di media ed elevata grandezza; grado di pericolo 5 molto forte - distacchi comuni già con debole sovraccarico su terreno moderatamente ripido e numerose grandi valanghe spontanee.

45 La distribuzione areale delle aree potenzialmente soggette a distacco aumenta, in maniera esponenziale, in funzione del grado di pericolo del bollettino. b Se consideriamo un area più o meno vasta con diverse esposizioni questa presenterà: : con grado di pericolo 1 debole - distacchi solo con forte sovraccarico su pochissimi punti su terreno ripido estremo e scaricamenti e piccole valanghe spontanee solo su acclività elevate; grado di pericolo 2 moderato - distacchi soprattutto con forte sovraccarico su terreno ripido e poche valanghe spontanee su acclività elevate; grado di pericolo 3 marcato distacchi con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido compresi c canali, versanti e punti localizzati e valanghe spontanee di media grandezza; grado di pericolo 4 forte distacchi già con debole sovraccarico su terreno mediamente ripido associati a numerosi punti localizzati e molte valanghe spontanee di media ed elevata grandezza; grado di pericolo 5 molto forte - distacchi comuni già con debole sovraccarico su terreno moderatamente ripido e numerose grandi valanghe spontanee.

46 RIDUZIONE DEL RISCHIO

47 Una valida strategia di riduzione del rischio deve tenere in considerazione la presente matrice di rischio in funzione dell acclivit acclività del versante che si vuole attraversare. Ciascuno può valutare a quale grado di rischio vuole consapevolmente esporsi. Sapendo che le conseguenze a cui può andare in contro, in caso di incidente, saranno sicuramente gravi o mortali, già a partire dal colore arancio. Il grado di pericolo 5 molto forte non è stato preso in considerazione poiché per qualsiasi pendenza il rischio è elevatissimo. RIDUZIONE DEL RISCHIO

48 AZIONI TESE ALLA RIDUZIONE DEL RISCHIO COSA FARE? Con dubbi minimi: si devono rispettare almeno quelle misure atte a non pregiudicare la stabilità del manto nevoso (e.g. ridurre le sollecitazioni al minimo). In presenza di segnali di pericolo si girerà intorno alla zona sospetta (e.g. deviazione in zona sicura o rinuncia). In caso di segnale di allarme evidente si farà dietrofront o si sceglierà un itinerario più sicuro (pendenza < ai 30 ).

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