Analisi costi-benefici della misura BOL 6.1 Progetto Civitas Mimosa Car Sharing Service

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1 Analisi costi-benefici della misura BOL 6.1 Progetto Civitas Mimosa Car Sharing Service 29 Ottobre 2010

2 I. Indice I. Indice... II II. III. Lista delle tabelle... III Lista delle figure...iv 0 Summario. 1 1 Introduzione Descrizione della misura Il ruolo del car sharing in Italia Obiettivi della misura all interno di MIMOSA Descrizione della misura all' interno di MIMOSA Calcolo dei costi Valutazione dei benefici Osservazioni generali e considerazioni Benefici dalla riduzione di emissioni Benefici dalla riduzione di veicoli privati Valutazione Economica Conclusioni... 15

3 II. Lista delle tabelle Tabella 3-1: Costi per il servizio car sharing in... 6 Tabella 3-2: Incassi medi per un singolo parcheggio annualmente in... 6 Tabella 4-1: Emissioni medie per il 2008 in g/km Tabella 4-2: Risparmi grazie alla riduzione di emissioni in Tabella 4-3: Costi per il possesso di un auto calcolati sul numero di chilometri percorsi 11 Tabella 4-4: Benefici dalla riduzione di veicoli privati in Tabella 5-1: Risultati del calcolo del valore attuale netto in... 14

4 III. Lista delle figure Figura 2-1: Car Sharing come soluzione intermedia... 3 Figura 3-1: Suddivisione dei costi... 7 Figura 4-1: Principali benefici del car sharing... 8 Figura 4-2: Peso dei principali benefici Figura 5-1: Valore attuale netto calcolato al 2008, 2009 e 2010 in milioni di... 14

5 0 Sommario Il Valore Attuale Netto (VAN) è positivo e assume valori ragionevoli (confrontato con altre analisi sul car sharing) Il principale beneficio economico è nettamente la riduzione dei costi legati al possesso del veicolo Il VAN sarebbe circa 0 ma comunque positivo anche nel caso in cui solo il 6% dei clienti car sharing rinunciassero al possesso di un autovettura I soli benefici legati alla riduzione delle emissioni non sono in grado invece di garantire una elevata redditività economica al servizio

6 1 Introduzione Nell ambito di valutazione delle misure all interno del progetto CIVITAS MIMOSA, la Commissione Europea sostiene fortemente l utilizzo dell analisi costi-benefici, al fine di avere una stima economica degli interventi. Infatti la Commissione pone notevole attenzione al reale impatto delle politiche di trasporto urbano, pertanto desidera capire anche la loro ammissibilità economica. E quindi stato deciso di condurre un'analisi costi-benefici per tutti le misure da implementare nel progetto. Questo farà sì che l attuazione di una misura risulti auspicabile da un punto di vista sociale per tutta la durata dell'intero progetto. Tuttavia, qualora la vita del progetto superi la durata di MIMOSA, dovranno essere stimati gli effetti futuri. Inoltre un analisi costi-benefici se svolta in maniera coerente può essere utile nella valutazione tra diverse città. La Commissione europea dovrà valutare i risultati delle misure attuate dalle città CIVITAS, in modo che le idee sulle varie performance e il confronto tra città e progetti permetteranno di conoscere l'efficacia delle specifiche attività così da aiutare ad identificare le buone prassi e come trasferirle. Lo scopo di questo documento è quello di definire i vari passi necessari per effettuare un analisi costi-benefici per la misura MIMOSA BOL 6.1 Car Sharing Service e valutarne l efficacia, che dovrebbe consistere nella riduzione della densità di veicoli specialmente nel centro storico e nell aumentare l attrattività del servizio. Finora non è mai stata svolta un analisi di questo tipo per valutare i benefici del car sharing. Pertanto questo studio prende in considerazione l intero servizio, e non soltanto quelle parti approvate e finanziate con il progetto MIMOSA. Una prima valutazione ha dimostrato che sono disponibili dati sufficienti e / o possono essere approssimati sulla base di precedenti studi a livello nazionale. Inizialmente sarà descritta la misura 6.1 di MIMOSA; in seguito sarà affrontato sia l aspetto dei costi che quello dei benefici nel caso specifico. In conclusione saranno mostrati i calcoli per la valutazione della misura (attraverso lo strumento del VAN, valore attuale netto) e discussi i risultati trovati. Attualmente lo studio prende in considerazione i dati relativi al 2008, il 2009 e i primi nove mesi del 2010, ovvero fino all ultima data in cui questi sono disponibili.

7 2 Descrizione della misura 2.1 Il ruolo del car sharing in Italia Il car sharing è un servizio di noleggio dell automobile con lo scopo di sostituire il possesso di un auto privata. La struttura dei prezzi rende l utilizzo occasionale dell auto economicamente vantaggioso, anche per le fasce di reddito più basse. Fornisce inoltre ai guidatori un incentivo a minimizzare l uso dei loro veicoli: inizieranno quindi ad utilizzare maggiormente mezzi di trasporto alternativi, tipicamente più economici. I clienti del car sharing riducono l uso della macchina in media del 40-60%, rendendo il car sharing uno strumento valido nella gestione della mobilità sostenibile. Come illustrato nella Figura 2-1 il car sharing offre un opzione intermedia tra non possedere un veicolo e possederne uno proprio. Infatti permette (anzi, teoricamente rende necessario) ai consumatori di utilizzare una combinazione di modalità di trasporto piuttosto che basarsi interamente su spostamenti in automobile. Figura 2-1: Car Sharing come soluzione intermedia 1 Bologna è stata la prima città ad offrire il servizio di car sharing in Italia: nato nell Agosto 2002, dopo alcune sperimentazioni pilota e un breve periodo di rodaggio, il car sharing è oggi una realtà consolidata e pienamente funzionante. Attualmente il servizio è gestito da ATC (azienda di trasporto pubblico bolognese) che fa parte del consorzio ICS ( Iniziativa Car Sharing, che coinvolge diverse città italiane dove il servizio di condivisione auto è stato implementato). Ad oggi, la flotta di Bologna è composta da circa 30 veicoli, di cui 20 disponibili nell area urbana e 10 in provincia. In città è possibile trovare le auto in 17 1 Fonte: Litman, T. (1999): Evaluating Carsharing Benefits, Victoria Transport Policy Institute.

8 parcheggi su strada riservati, mentre esistono 8 analoghi spazi in provincia. Il servizio a Settembre 2010 serviva circa 1,050 utenti. Anche se il car sharing è presente in varie città italiane, il concetto alla base del servizio utilizzare l'auto senza possederla è estremamente innovativo in Italia. Infatti l automobile è considerata come uno status symbol ed è estremamente difficile per la gente considerarla solo come un mezzo di trasporto. 2.2 Obiettivi della misura all interno di MIMOSA Il progetto mira a offrire ai cittadini la possibilità di utilizzare una vettura senza possederla, sperimentando un comportamento più razionale di viaggio. I vantaggi principali del servizio di Car Sharing sono: diminuire il tasso di auto in determinate aree; ridurre l occupazione di suolo pubblico da parte delle auto private, favorendo il trasporto pubblico; prevenire che il guidatore occasionale compri una nuova auto; offrire un alternativa sostenibile al trasporto pubblico. 2.3 Descrizione della misura all interno di MIMOSA All interno di MIMOSA, ATC in partnership con il Comune di Bologna sta mettendo in pratica diverse strategie per promuovere il car sharing e per aumentare la sua attrattività; queste attività sono sviluppate grazie ai finanziamenti europei del progetto CIVITAS MIMOSA e a fondi nazionali del Ministero dell Ambiente, come previsto nel Piano Urbano del Traffico: aumentare il numero di auto disponibili al prelievo: dalle attuali 30, si arriverà gradualmente a 60. Questa attività sarà finanziata all interno del programma nazionale, ma pianificata e coordinata all'interno della misura Mimosa; incrementare la flotta con veicoli il meno inquinanti possibile e più attenti all ambiente: questi funzioneranno sempre più con carburanti verdi (metano e GPL) ; aumentare il numero di posteggi riservati al servizio in città passando dagli attuali 17 ad almeno 25 stalli. Questi nuovi posti saranno situati in aree strategiche, al fine di massimizzare l uso del Car Sharing ed i benefici derivanti dalla integrazione con il trasporto pubblico e/o altri mezzi di trasporto alternativi; campagne di marketing per la promozione del servizio di Car Sharing; dotazione dei veicoli del car sharing con computer di bordo collegato via GPRS (backup GSM) al centro di controllo nazionale che coordina la gestione del servizio tra le diverse città italiane membri di ICS. Il centro si basa su una architettura di tipo blade

9 (un server blade per ogni città) con un database on-line. L auto può essere aperta con una personale carta magnetica del sottoscrittore dopo la prenotazione della vettura tramite call center, web o telefono cellulare. I dati relativi ai km sono misurati in macchina attraverso un contachilometri che è più affidabile di un monitoraggio GPS in particolare in ambiente urbano.

10 3 Calcolo dei Costi Per ridurre i costi fissi del servizio, le auto non sono comprate ma prese a noleggio da rivenditori locali. I costi di manutenzione comunque sono sostenuti da ATC. Di conseguenza, I costi possono essere suddivisi in costi generali (che principalmente sono da imputare alla manutenzione, ma anche alla segnaletica per le aree riservate, campagne di marketing, etc.), costi di affitto delle vetture, costi per carburante (sia benzina che metano) e gli spese per la gestione del personale. Tabella 3-1: costi per il servizio car sharing in Costi generali 130, , ,980 Affitto vetture 104, , ,873 Carburante 35,118 29,991 16,678 Spese personale 71,500 83, ,000 TOTALE 341, , ,531 Inoltre, sono stati considerati i costi opportunità relativi alle aree di sosta riservate. All anno 2010, esistono 25 parcheggi riservati esclusivamente per il car sharing: 10 nel centro storico, 7 in area urbana (ma fuori dal centro), e 8 nella provincia di Bologna. In assenza di tale servizio, la municipalità avrebbe potuto guadagnare dal parcheggio dei non residenti in quegli stessi spazi. Gli incassi medi per un singolo parcheggio sono visibili nella tabella 3-2 di seguito. Gli incassi in provincia non sono considerati in quanto le aree di sosta sono quasi totalmente gratuite. Tabella 3-2: incassi medi per un singolo parcheggio annualmente in Centro storico Fuori dal centro Possiamo pertanto mostrare nella figura sottostante la suddivisione dei costi tra le diverse categorie descritte, come media fra i valori degli anni 2008, 2009 e Solo l 1% dei costi deriva dal costo opportunità già citato. Invece la grossa parte dei costi sono causati dall affitto dei mezzi e dalla manutenzione degli stessi. Le spese per il personale sono il 23% del totale, mentre il carburante incide solo per il 7%. 2 3 Fonte: ATC, i dati del 2010 sono disponibili per i primi 9 mesi dell anno. Fonte: ATC, i dati del 2010 sono disponibili per i primi 9 mesi dell anno.

11 Figura 3-1: Suddivisione dei costi costo del personale 23% mancato ricavo parcheggi dedicati 1% costi generali 39% carburanti 7% noleggio auto 30%

12 4 Valutazione dei benefici 4.1 Osservazioni generali e considerazioni Innanzitutto è bene precisare che il car sharing non è un servizio offerto per beneficienza, ma i cittadini devono pagare per l utilizzo dei veicoli (a Bologna è prevista anche una quota annuale). Perciò gli incassi possono essere facilmente calcolabili. Inoltre i clienti del sevizio spesso decidono di non comprare un altra auto o di vendere la propria. Specialmente nel caso in cui questi clienti usino l auto saltuariamente, essi si attendono un beneficio economico in quanto le spese per il possesso di un auto sono molto più elevate dei costi del servizio. Un altro beneficio molto importante è la riduzione delle emissioni inquinanti, principalmente per due motivi: La flotta del car sharing è composta da mezzi con le più basse emissioni possibili nelle proprie classi di veicolo. Inoltre spesso le vetture viaggiano a metano. I clienti del car sharing riducono in maniera significativa il numero di chilometri viaggiati in auto, in quanto compiono scelte di viaggio più razionali Questi due aspetti sono di grande importanza e perciò in tale analisi si effettuerà una stima del loro impatto economico. Figura 4-1: Principali benefici del car sharing incassi Costi operativi Uso car sharing Cittadini che non comprano altre auto Si libera spazio su strada CarAtc Uso altri mezzi di trasporto Riduzione uso Rinnovo auto Benefici rumore inquinamento La figura 4-1 mostra ulteriori benefici: riducendo il numero di veicoli privati, si libera spazio

13 pubblico su strada che può venire ridedicato. Un esempio significativo di questo tipo è nella città di Brema in Germania dove sono stati ridisegnate molte aree di sosta e spesso sono state installate piccole isole di alberi. A Bologna in verità questa soluzione non pare praticabile: i parcheggi sono pochi e raramente liberi, perciò i clienti usano il car sharing come seconda o terza auto che, per regolamenti comunali, per i residenti nella ZTL non può essere parcheggiata su strada gratuitamente. Inoltre liberando spazi per residenti (strisce bianche), questi possono essere convertiti in parcheggi a pagamento per non residenti (strisce blu) e in tal modo il comune può incassare di più. Per la stessa ragione di prima, tale beneficio non viene considerato. In un futuro, se il servizio di car sharing aumenterà la propria clientela e la propria flotta (ad esempio dagli attuali 30 veicoli fino forse a superare 500) la gestione delle aree di sosta assumerà un valore rilevante nell analisi. Un altro beneficio ambientale che non è stato considerato è la riduzione del rumore. Se viene usato un minor numero di auto e queste rappresentano l attuale stato dell arte per tecnologia, si riduce anche l inquinamento acustico. Comunque, essendo ad oggi disponibili circa 30 veicoli questa voce è di minima importanza, ed inoltre sarebbe necessaria una simulazione eccessivamente ampia. Non è stato preso in considerazione nemmeno il fatto che altri mezzi di trasporto (moto, scooter, bicicletta, autobus, camminare) vengano utilizzati dai clienti del car sharing in alternativa alla macchina. I prossimi due paragrafi descrivono come sono stati calcolati i benefici relativi alla riduzione delle emissioni e la riduzione dei veicoli privati. Per l analisi costi benefici si è assunto che la situazione business-as-usual fosse l assenza del servizio di car sharing. 4.2 Benefici dalla riduzione di emissioni Le emissioni (di scarico) di un veicolo sono influenzate da una combinazione di fattori: Velocità del veicolo Frequenza e tempi di accelerazione Frequenza e tempi di decelerazione/frenata Tipo di carburante Tecnologia di controllo della combustione e delle emissioni installata Età del veicolo (lettura del contachilometri) e stato manutentivo della vettura Condizioni ambientali, temperatura, umidità, altitudine (pressione) Perciò uno stile di guida fatto di veloci accelerazioni/frenate e lunghe soste e uno fatto di viaggi a velocità costante può dare la stessa velocità media, ma ovviamente il livello di

14 emissioni sarà completamente diverso. Per questo motivo, le emissioni date dai fornitori di un veicolo hanno spesso scarso valore indicativo. Invece, un modello di analisi delle emissioni che prende in considerazione la composizione della flotta, il tipo di carburante, la velocità media e il ciclo di accelerazione/frenata (normalmente denominato urbano e extraurbano) è necessario. Tale analisi è stata fatta da ICS nel 2008 per 10 città italiane in cui è presente il servizio basandosi sulla composizione media del parco auto (private e del car sharing) in ciclo di guida urbana ed è il risultato dei modelli Copert3 and TEE. La seguente tabella mostra le emissioni di varie sostanze inquinanti per l anno 2008: Tabella 4-1: Emissioni medie per il 2008 in g/km CO NOx VOC N20 C6H6 PM CO2 Car sharing Veicoli privati Nel contesto urbano, gli inquinanti più importanti che devono essere studiati e ridotti per garantire la sostenibilità dell'ambiente metropolitano sono NO x (ossidi di azoto) e PM (particolato). Inoltre, questo studio comprende anche la riduzione di CO 2 (anidride carbonica) e N 2 O (biossido di azoto). Ai fini di calcolare le emissioni per gli anni successivi al 2008, si è ipotizzato che le emissioni del parco auto privato si riducano del 1.2% ogni anno. Questo numero deriva da uno studio della Federazione Europea per il Trasporto e l Ambiente (T&E i.e. Transport & Environment) 4 dove le emissioni medie di CO 2 delle nuove vetture immatricolate in Italia si sono ridotte di questa cifra dal 2007 al Si ipotizza invece per il car sharing una riduzione media annua del 4% delle emissioni inquinanti. Questo perché i veicoli del car sharing sono al più tardi rinnovati ogni 3 anni e sempre più clienti si avvalgono della possibilità di guidare le auto a metano. In realtà per i valori di CO 2 e NO x sono stati usati dati puntuali. Per fare questo, è stata calcolata l emissione media dei veicoli del car sharing Caratc basandosi sulle specifiche tecniche presenti sul libretto di circolazione e il totale dei chilometri guidati per ogni tipo di vettura. Per poter confrontare le emissioni nei casi con e senza car sharing, si assume che per tutti gli anni (2008, 2009 e 2010) gli utenti del servizio riducano l uso del veicolo di 1,459 km ogni anno 5 ; pertanto si è moltiplicato questo valore per il numero di clienti 6 e per il peso in grammi per ciascun inquinante emesso a chilometro. Poi si è sottratto questo risultato alle emissioni prodotte in tutti i viaggi percorsi con il car sharing per trovare i benefici reali. Il valore economico che è stato calcolato rispetta le indicazioni presenti Fonte: European Federation for Transport and Environment (2009): Reducing CO2 Emissions from New Cars: A Study of Major Car Manufacturers' Progress in Fonte: ICS (2009): Servizio car sharing del circuito nazionale. Il numero di utenti è pari come il numero di tessere distribuite, nell ipotesi che ogni azienda in media detenga 3 carte.

15 nelle linee guida del progetto CIVITAS MIMOSA. Tabella 4-2: Risparmi grazie alla riduzione di emissioni in CO2 6,216 6,454 6,916 PM 39,751 40,908 42,851 N2O Nox 3,818 4,011 4, Benefici dalla riduzione di veicoli privati Possedere un auto può essere molto costoso. In primo luogo, l investimento per una vettura media è di circa 20,000 euro. La prima volta che si utilizza, il 20% del suo valore è già andato perso (a causa delle tasse, leggi IVA) e in 3 anni, l auto supponendo un utilizzo medio e che non ci siano incidenti non varrà più di 10,000 euro. Oltre a questi costi va presa in considerazione la spesa per i carburanti, l assicurazione, gli interventi di manutenzione, l olio e il cambio gomme. La tabella di seguito riassume i costi medi annui di possesso di un autovettura in Italia calcolati sul numero di chilometri percorsi. Tabella 4-3: Costi per il possesso di un auto calcolati sul numero di chilometri percorsi 7 Km /km Km /km 5, , , , Basandosi su questa tabella e sull ipotesi che i clienti del car sharing guiderebbero 2,000 km ogni anno con la loro auto ( supponendo che ~450 km invece sono percorsi con il car sharing e che ~1500km non vengono più guidati) il costo di possesso di un automobile è di 1,531. Dato che questi benefici esistono solo per quei clienti che decidono di non comprare un ulteriore macchina, si ipotizza che questo risparmio vada applicato al 45% degli utenti. Questo dato è deducibile da una ricerca su scala nazionale effettuata da IPR Marketing 8 ma è anche prossimo ai risultati di un questionario fornito ai clienti di Caratc nel In realtà ai benefici di questi clienti va sottratto il prezzo pagato mediamente per il servizio di car sharing in un anno. I risultati sono riassunti nella seguente tabella: ACI(2010): Calcolo dei costi chilometrici. Fonte: ICS (2009): Servizio car sharing del circuito nazionale. Sfortunatamente, al momento il questionario è stato consegnato solo da 21 utenti e perciò non ha valore statistico preso come dato assoluto.

16 Tabella 4-4: Benefici dalla riduzione di veicoli privati in , , ,774 Figura 4-2: Peso dei principali benefici incassi 27% riduzione del costo di proprietà 67% riduzione delle emissioni 6%

17 5 Valutazione Economica In questo studio, il valore attuale netto (VAN) è utilizzato per quantificare l'impatto economico complessivo. Il VAN è definito come il valore attuale globale di tutti i benefici futuri meno la somma scontata di tutti i costi futuri per l intero periodo di valutazione. Il suo scopo è di misurare la redditività o meno di un progetto, attualizzando alla data presente tutti i flussi monetari e/o monetizzabili. In questo caso si è usata la formula standard per l analisi costi-benefici, includendo anche i costi e i benefici sociali 10 : dove, = anni di valutazione del progetto = stakeholder coinvolti e/o interessati = Valore Attuale Netto (Net Present Value in inglese) per tutti gli stakeholders = entrate nell anno i-simo per lo stakeholder a, = Benefici per gli utenti nell anno i-simo causati dallo stakeholder a, = Benefici per i non utenti nell anno i-simo causati dallo stakeholder a, = Esternalità positive nell anno i-simo per lo stakeholder a, = costi operativi nell anno i-simo sostenuti dallo stakeholder a, = Capitale investito nell anno i-simo dallo stakeholder a (con l ipotesi che gli investimenti inizino nell anno 0). = tasso di sconto Se il VAN è positivo, vuol dire che i benefici sono superiori ai costi e l'impatto del progetto sul benessere sociale è positivo. In base alle linee guida del progetto europeo CIVITAS MIMOSA si è utilizzato un tasso di interesse del 3,5%. Il periodo di riferimento (al momento) va dal 2008 al CIVITAS POINTER (2009).

18 Tabella 5-1: Risultati del calcolo del valore attuale netto in Benefici 930, , ,710 Costi 347, , ,043 Flussi di cassa attualizzati ( ) 582, , ,667 Valore attuale netto ( ) 582, ,085, ,587, Figura 5-1:Valore attuale netto calcolato al 2008, 2009 e 2010 in milioni di VAN Valore Attuale Netto Milioni 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,

19 6 Conclusioni I risultati di questo studio mostrano che il VAN è positivo. Il servizio di car sharing a Bologna pertanto è in grado di generare un tornaconto economico. Il più alto impatto deriva dalla riduzione delle auto private, che rappresenta oltre il 60% dei benefici. Tuttavia, un'analisi di sensitività ha mostrato che il VAN sarebbe circa zero anche se solo il 6% degli utenti di car sharing si impegnassero a non comprare una nuova macchina. Ciò è molto importante, in quanto in quest ultimo caso sarebbe eccessivamente sottostimata la realtà, ma permette anche di capire come il beneficio dato dalla riduzione delle emissioni inquinanti di per sé non è sufficiente a garantire una redditività significativa al servizio.

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