Laboratorio di Preparazione di Esperienze Didattiche. Il volume. Scienze della Formazione
|
|
- Graziana Berti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Palermo Prof. Ivan Guastella Università degli Studi di Palermo Il volume Anno Accademico
2 Il volume 2/ 45 La fisica nascosta nel concetto di volume Ci sono molti fenomeni e cose della vita quotidiana in cui è importante imparare a riconoscere il ruolo dei volumi per comprenderne a fondo la fisica nascosta. Essi offrono lo spunto per porre i primi perché e per cercare di scoprire relazioni che legano il volume ad altre grandezze. Ad esempio: per alcuni oggetti il volume si conserva anche quando cambia la loro forma: un bambino che si immerge nella vasca da bagno può fare innalzare il livello dell acqua fino a farla traboccare; un pesciolino di pongo immerso in un acquario fa innalzare il livello dell acqua sempre allo stesso modo qualunque sia la sua forma; se si versa della sabbia in un bicchiere d acqua il livello dell acqua si innalza; in alcuni casi mettendo insieme due oggetti si ottiene un volume pari alla somma dei due volumi: due biglie di vetro immerse in un bicchiere d acqua producono un innalzamento del livello dell acqua pari alla somma degli innalzamenti che produrrebbero singolarmente;
3 Il volume 3/ 45 La fisica nascosta nel concetto di volume in altri casi, invece, il volume dell oggetto sembra sparire: versando una moderata quantità d acqua in un recipiente contenente sabbia asciutta, sembra che l acqua scompaia (l acqua va ad occupare lo spazio prima occupato dall'aria che esce fuori e si disperde). Attenzione: non è vero il viceversa; se si versa una moderata quantità di sale in un bicchiere d acqua il livello dell acqua non subisce alcuna variazione (il sale si scioglie in acqua e il suo volume scompare). Attenzione: è vero anche il viceversa; a differenza dei granelli di sabbia e delle biglie, che conservano intatta la loro identità, le molecole di sale diffondono fra le molecole d acqua; per alcune sostanze (i gas) il volume non si conserva: una bottiglia contenente aria e ben tappata può essere schiacciata modificando il volume dell aria al suo interno.
4 Il volume 4/ 45 Il concetto di volume In generale, con il termine volume si indica una grandezza fisica da intendersi con differenti significati: il volume come spazio occupato da un oggetto; il volume come spazio da occupare con oggetti; il volume come capacità di un recipiente.
5 Il volume 5/ 45 Ostacoli epistemologici inerenti al concetto di volume Il volume è una grandezza fisica familiare ai bambini (molti giochi, oggetti o anche semplici osservazioni implicano indirettamente la necessità di confrontare volumi). In generale, i bambini acquisiscono il concetto di volume, inizialmente come immagine visiva del grosso o del piccolo e poi come spazio occupato dalle cose, prima dei concetti di superficie e di lunghezza, che richiedono già un certo livello di astrazione. Tuttavia, così come nel caso della superficie, nell affrontare le questioni relative al volume si va incontro al problema di raccordare il metodo fisico di misura diretta del volume (riportare più volte l unità di misura all interno del volume da misurare) con le regole geometriche per il calcolo del volume di un solido regolare a partire da operazioni di prodotto sulle dimensioni lineari. Spesso, specialmente a livello adulto l idea di misura di volume richiama le regole del calcolo dei volumi (di un parallelepipedo, di un prisma, di un cilindro, ecc.). La misura di volume viene, cioè, percepita come misura indiretta, che si ottiene attraverso un operazione di prodotto delle misure dirette delle lunghezze di lati, raggi, ecc.
6 Il volume 6/ 45 Ostacoli epistemologici inerenti al concetto di volume La stessa definizione dell'unità di misura del volume, che nel SI di misura è il metro cubo (m 3 = m x m x m) si basa sull operazione di prodotto di dimensioni lineari. Nota: unità di misura di questo tipo, che non si definiscono direttamente mediante uno specifico campione, ma che vengono derivate da altre unità di misura definite direttamente, si chiamano unità di misura derivate, mentre le unità di misura come quella della lunghezza, che hanno una propria definizione, sono chiamate unità di misura fondamentali. Per i bambini seguire una procedura basata sul prodotto di dimensioni lineari in una prima introduzione alla misura di volumi sarebbe profondamente sbagliato, anche se purtroppo è la più usuale. Ciò, fondamentalmente per due motivi: si rischia di perdere l'aspetto importante dell'unità di misura di essere omogenea alla grandezza da misurare. Infatti, poiché si misurano direttamente delle lunghezze si tende a pensare che anche l'unità di misura del volume sia quella usata per la misura della lunghezza. l operazione di moltiplicazione non è facile da comprendere specialmente se effettuata su quantità dimensionali, espresse cioè da un numero e da un unità di misura. Ciò proprio perché l'operazione va fatta non solo sui numeri, ma anche sulle unità di misura (per cui moltiplicando metri per metri per metri si hanno dei metri cubi: 2m x 3m x 4m = 24m 3 ).
7 Il volume 7/ 45 Ostacoli epistemologici inerenti al concetto di volume A ciò si aggiunga che l operazione di riportare l unità di misura nel volume da misurare è possibile solo in alcuni casi, peraltro artificiosi. Viceversa diventa accessibile un altro modo, più diretto, di accedere al concetto di volume come spazio occupato, attraverso l'immersione dell'oggetto in un liquido, perché ciò causa lo spostamento di un uguale volume del liquido (che può anche traboccare fuori dal recipiente che lo contiene, se il recipiente è troppo pieno). Questo modo di misurare i volumi, attraverso la misura del liquido spostato implica, a sua volta, la necessità di saper misurare il volume di un liquido. Ciò rappresenta un problema nuovo e conduce a una procedura nuova e importante per la misura, ovvero alla procedura di taratura. Conviene introdurla proprio con le misure di volume, perché sono quelle che meglio si prestano a capirne significato e utilità.
8 Il volume 8/ 45 Ostacoli epistemologici inerenti al concetto di volume Un altro problema cui prestare attenzione è la confusione che spesso si fa fra i concetti di volume e di capacità. Tale confusione nasce a proposito del volume di liquidi o di materiali, come la sabbia, la farina, il sale, lo zucchero, che non hanno forma propria ma prendono la forma dei recipienti che li contengono. La capacità è, infatti, il massimo volume che un recipiente può contenere, quindi, come grandezza fisica, è essa stessa un volume e va misurata con le stesse unità di misura del volume. Spesso, però, nel linguaggio comune si tende a dimenticare che volume e capacità sono in realtà la stessa grandezza fisica e addirittura si suole misurare la capacità in unità di misura diverse da quelle convenzionalmente accettate per il volume nel SI (ad esempio, si usa il litro anziché il dm 3 o il millilitro anziché cm 3 ) e di conseguenza anche i volumi dei liquidi si misurano in queste unità anziché nelle unità SI.
9 Il volume 9/ 45 Come introdurre la misura di volume Lavorando con i bambini, è essenziale introdurre inizialmente la misura di volume in modo diretto, definendo cioè un unità di misura ad hoc, che sia omogenea alla grandezza da misurare, cioè sia essa stessa un volume. Inoltre, sebbene, come già detto, ciò sia possibile solo per alcuni casi particolari, conviene sempre cominciare con la procedura che consiste nel riportare l unità di misura nel volume da misurare. Ciò è essenziale per far ritrovare ai bambini le operazioni di base di confronto, ordinamento e conteggio. A tal fine, può essere utile far costruire ai bambini degli oggetti con dei blocchetti che si possono giustapporre o sovrapporre. Solo in un secondo tempo si può introdurre la misura del volume dei liquidi attraverso un nuovo tipo di procedura che consiste nella taratura del recipiente contenente il liquido. Ciò permetterà inoltre di introdurre la misura indiretta di volume come spazio occupato attraverso la misura del liquido spostato.
10 Il volume 10 / 45 Il passaggio dalla premisura alla misura di volume come esigenza Questa illusione ottica di Jastrow mostra come la semplice osservazione basata sull uso dei sensi, anche se qualitativamente importante, può nascondere delle insidie non facilmente riconoscibili
11 Il volume 11 / 45 Operazioni sul volume Operazione di premisura di volume: ricerca della procedura (sequenza di azioni più opportuna) per giungere, in modo non ambiguo, a confrontare tra loro e ordinare (in ordine crescente o decrescente) dei volumi. Operazione di misura diretta di volume: scegliere una unità di misura adatta; riportare l unità di misura scelta nel volume da misurare fino a riempirlo interamente; contare il numero di volte in cui si è riportata l unità di misura; esprimere la misura di volume come numero e unità di misura.
12 Il volume 12 / 45 Operazioni sul volume Operazione di misura indiretta di volume: porre in un recipiente graduato una certa quantità di acqua e prendere nota del volume; immergere un oggetto (non poroso e non solubile) in modo che sia totalmente coperto dall acqua; prendere nota del nuovo volume (acqua + oggetto); esprimere la misura del volume dell oggetto come differenza fra i due volumi indicati.
13 Il volume 13 / 45 Dalla premisura alla misura di volume Nel passaggio dalla premisura alla misura, il primo passo consiste nell imparare a quantificare la grandezza in esame in termini di una grandezza omogenea, più piccola, che funge da unità di misura. Come unità di misura conviene usare inizialmente dei blocchetti che si possano facilmente giustapporre o sovrapporre senza lasciare spazi vuoti come, ad esempio, dei cubi, o più in generale dei parallelepipedi. È preferibile sfruttare oggetti famigliari ai bambini (blocchetti del lego, blocchetti del domino, ecc.). È importante che alla fine dell'attività i bambini scrivano esplicitamente la misura come numero e unità di misura (esempio: il volume della casetta costruita con i blocchetti lego è di 86 blocchetti).
14 Il volume 14 / 45 Caratteristiche dell unità di misura di volume L unità di misura del volume deve avere le seguenti caratteristiche: deve essere omogenea al volume; deve essere più piccola del volume da misurare; deve essere costante e riproducibile; può essere arbitraria oppure convenzionale o universale; è utile che abbia multipli e sottomultipli: un multiplo contiene un numero intero di volte l unità di misura; un sottomultiplo è contenuto un numero intero di volte nell unità di misura.
15 Il volume 15 / 45 Esempi di unità di misura di volume Unità di misura arbitrarie: prive di naturali multipli e sottomultipli: blocchetti lego (o simili), scatole di fiammiferi (o simili), con possibili multipli e/o sottomultipli: cubi di cartone di lato scelto liberamente, con: sottomultipli costituiti da cubi con lato sottomultiplo del lato scelto e multipli costituiti da cubi con lato multiplo del lato scelto. Unità di misura convenzionale: Nel sistema SI il metro cubo (m 3 ), ovvero il cubo di lato 1 metro, con i seguenti multipli e sottomultipli decimali: di uso poco pratico multipli: decametro cubo (dam 3 ), ettometro cubo (hm 3 ), chilometro cubo (km 3 ); sottomultipli: decimetro cubo (dm 3 ), centimetro cubo (cm 3 ), millimetro cubo (mm 3 ).
16 Il volume 16 / 45 Unità di misura di capacità/volume Spesso per esprimere la capacità di un contenitore specialmente in relazione a contenuti di fluidi (acqua, aria, gas, ) si adopera uno specifico sistema di unità di misura dotato di multipli e sottomultipli, in cui: l unità di misura è il litro (l) con i seguenti multipli e sottomultipli: multipli: decalitro (dal), ettolitro (hl); sottomultipli: decilitro (dl), centilitro (cl), millilitro (ml). Corrispondenze tra i due sistemi di unità di misura: 1000 l 1 m 3 1 l 1 dm 3 1 ml 1 cm 3
17 Il volume 17 / 45 Corrispondenza litro decimetro cubo Riempiendo un contenitore cubico di spigolo 10 cm con un litro d acqua misurata con un cilindro graduato la corrispondenza appare evidente
18 Il volume 18 / 45 Utilità della misura di volume Con i numeri e l unità di misura: il confronto e l ordinamento fra volumi risulta più facile e preciso. si possono fare operazioni di somma, di sottrazione, di moltiplicazione e divisione fra volumi. Attenzione: Per confrontare tra loro misure diverse o fare operazioni su misure diverse tutte le misure devono essere espresse con la stessa unità di misura. A tal fine è sempre possibile convertire una misura da un unità di misura ad un altra conoscendo il fattore di conversione. Esempio: un volume misurato in blocchetti lego può essere espresso in cm 3 conoscendo il volume del blocchetto in cm 3.
19 Il volume 19 / 45 Misure di volume per difetto e per eccesso È praticamente impossibile che il risultato di una misura dia come risultato esattamente un numero intero di unità di misura. In generale si hanno misure per: difetto: il numero di unità di misura utilizzate corrisponde a un volume più piccolo del volume da misurare. eccesso: il numero di unità di misura utilizzate corrisponde a un volume più grande del volume da misurare. In entrambi i casi si rivela utile l uso dei sottomultipli dell unità di misura. Nota: storicamente, i multipli e i sottomultipli sono stati spesso scelti con criteri strani e poco razionali. Un notevole passo avanti, a riguardo, si ebbe con l introduzione del sistema metrico decimale in cui tutti i multipli e i sottomultipli del m 3 sono ottenuti moltiplicando o dividendo per potenze di 10 3, il che rende la notazione, anche dal punto di vista operativo, molto più comoda e compatta (Es. 1 m 3 e 5 dm 3 1,005 m 3 ).
20 Il volume 20 / 45 Un esempio di misura di volume Si può iniziare con unità di misura di comodo come il blocchetto del lego ed esprimere il volume in numero di blocchetti. Si potrebbero usare anche scatolette tutte uguali oppure multiple una dell'altra. È importante che i bambini si esercitino nella solita procedura di misura, utile per definire operativamente la grandezza fisica volume, e cioè: riportare più volte l unità di misura nel volume da misurare; contare il numero di volte che si è riportata l'unità di misura; esprimere la misura come numero e unità di misura. 13 blocchetti
21 Il volume 21 / 45 Costruzione dell unità di misura campione Una volta introdotta l unità di misura della lunghezza nel SI, può essere utile far costruire il cubo campione di lato 1 cm e misurare i volumi in tale unità di misura denominata centimetro cubo (cm 3 ). In modo analogo si può far costruire il dm 3. Per dare un idea delle dimensioni dell unità di misura del volume, che nel SI e il metro cubo (m 3 ), può essere utile anche solo farne iniziare la costruzione accostando e sovrapponendo cubi da 1 dm 3, più comodi da manipolare, quindi estrapolare le dimensioni del m 3. Tale costruzione può, in generale, essere utile per riscoprire la regola del calcolo del volume di un parallelepipedo facendo il prodotto di base per altezza per profondità. Per ottenere il primo multiplo del dm 3 occorrono 8 cubi da 1 dm 3
22 Il volume 22 / 45 Costruzione del metro cubo Materiale: tre fogli di cartoncino da 1 m 2 quadrettati a dm 2 e disposti perpendicolarmente in un angolo dell aula; alcuni cubi di cartoncino da 1 dm 3 precedentemente costruiti. Procedura: disporre i cubi all interno dello spazio delimitato con i tre fogli di cartoncino.
23 Il volume 23 / 45 La riconsiderazione del concetto di moltiplicazione Può essere utile farlo in modo operativo per risolvere un problema pratico come, ad esempio, quello di calcolare il volume del parallelepipedo rettangolo largo 5 cm, alto 4 cm e profondo 3 cm. 1 cm 5 cm 1 cm Si fa costruire un blocco largo 5 cm, alto 1 cm e profondo 1 cm, affiancando 5 unità da 1 cm 3. Poi si affiancano tre di tali blocchi per ottenerne uno largo 5 cm, alto 1 cm e profondo 3 cm. Infine, si sovrappongono quattro di tali nuovi blocchi. 1 cm 5 cm 3 cm I bambini possono contare i cubetti oppure calcolarne il numero facendo il prodotto del numero di cubi di ciascuno spigolo. In ogni caso risulta più chiaro che tutto il calcolo fa riferimento al cubo campione di 1 cm 3 che viene riportato più volte fino a generare il parallelepipedo rettangolo. 4 cm 3 cm 5 cm
24 Il volume 24 / 45 Misura del volume dei liquidi (travasare e tarare) Analizziamo una nuova procedura sviluppata per misurare capacità di recipienti o il volume di liquidi cioè di oggetti che non hanno forma propria ma assumono la forma del recipiente che li contiene. Tale procedura passa attraverso l operazione di taratura di un recipiente. Essa consiste nell'utilizzare come unità di misura la capacità di un recipiente più piccolo, che viene riempito di un liquido poi riversato nel recipiente più grande da tarare, segnando ogni volta il livello raggiunto. In figura è mostrata, ad esempio, una taratura in cui si mettono in relazione i volumi V corrispondenti a 1, 2, 3, 4, 5, 6 bicchierini colmi con le sei altezze h i corrispondenti ai livelli raggiunti dal liquido travasato. Attraverso il recipiente tarato si fa quindi una misura indiretta, perché si misura direttamente un'altezza da cui si risale indirettamente, attraverso la taratura, al volume del liquido versato. Qualunque sia la forma del recipiente la taratura provvede a stabilire la relazione corretta fra altezza e volume. La taratura trasforma il contenitore da strumento muto a strumento graduato Per tarare un recipiente occorre: individuare un unità di misura omogenea a quella da misurare (quindi un volume), costante e riproducibile; riportare l unità di misura sul recipiente da tarare indicando il livello raggiunto; indicare ogni volta il numero di unità di misura riportate. Ivan Guastella - Università di Palermo
25 Il volume 25 / 45 L operazione di taratura del recipiente e la conservazione del volume L'operazione di taratura è alla base del funzionamento di moltissimi strumenti di misura: si misura direttamente una grandezza fisica, dalla quale si risale al valore di un'altra grandezza fisica. La fisica che sta dietro la taratura del recipiente implica il concetto di conservazione del volume nell'operazione di travaso. Quel che osserviamo (ma, in molti casi, semplicemente intuiamo o diamo per scontato senza un effettiva verifica) è che il volume di un oggetto non cambia quando lo spostiamo, ne cambiano l orientamento, talvolta anche quando lo travasiamo (come nel caso di un liquido o della sabbia). Tutto ciò per un bambino non è, probabilmente, così ovvio; al contrario, un adulto tende a darlo per scontato anche quando ciò, in effetti, non accade (Esempio: il sale si scioglie in acqua e il suo volume scompare; il volume dei gas si può variare abbastanza facilmente mediante una compressione o una espansione). È importante, quindi, sviluppare un atteggiamento di cautela nel dare per scontato che certe intuizioni siano sempre valide e a distinguere ciò che effettivamente si osserva da ciò che si deduce dall'osservazione in base a certe ipotesi.
26 Il volume 26 / 45 Misura indiretta del volume dei solidi (immergere, galleggiare, traboccare) Se i corpi sono non porosi entrambi gli esperimenti (con il sasso e con il sughero) mostrano che il volume si conserva. Questo concetto, ovvio a livello adulto, non lo è affatto per i bambini, per cui occorrerà discuterne a fondo prima di passare alle misure. Il volume dell acqua spostata è uguale a quello dell oggetto immerso (o della parte immersa se l oggetto galleggia a meno che l oggetto non venga immerso forzatamente mediante uno stecco sottile). Per misurare il volume di un oggetto solido per immersione occorre: riempire di acqua sino a un certo livello il recipiente tarato e leggere il volume di acqua; immergere l oggetto e leggere il nuovo volume; calcolare la differenza fra i volumi; esprimere tale differenza come numero e unità di misura. Se il recipiente viene inizialmente riempito fino all orlo allora il volume dell oggetto è uguale al volume dell acqua traboccata. Ivan Guastella - Università di Palermo
27 Il volume 27 / 45 Misura del volume dei solidi granulari (i volumi nascosti) Si potrebbe pensare di misurare il volume di una certa quantità di granelli di sabbia, in modo analogo a quanto fatto per i liquidi, utilizzando un recipiente tarato. Tuttavia, utilizzando granelli più grandi come, ad esempio, delle biglie di vetro ci si accorge subito che questo non è un buon metodo in quanto non si tiene conto del volume di aria intrappolata negli interstizi. Conviene procedere come nel caso della misura indiretta (per immersione) del volume dei solidi. Questo metodo, adoperando ad esempio delle biglie di pongo, può anche servire per evidenziare che i volumi si sommano e non cambiano con la forma. Attività di questo genere possono essere utili per stimolare una prima riflessione sulla struttura della materia. Per misurare il volume dei solidi granulari occorre: mettere prima dell acqua in un recipiente tarato; misurare il volume di acqua; immergere i grani (sabbia, biglie, ecc.); misurare il nuovo volume (acqua più grani); calcolare per differenza il volume dei grani. esprimere tale differenza come numero e unità di misura.
28 Il volume 28 / 45 Misura del volume dell aria L aria così come tutte le sostanze gassose, al pari dei solidi e dei liquidi, occupa un volume. Tuttavia, poiché l aria non si vede, molte volte si tende a dimenticare che esiste. L aria contenuta in una bottiglia vuota occupa tutto il suo volume interno. Tuttavia: se si schiaccia la bottiglia senza tappo, il suo volume interno diminuisce e così pure quello dell aria poiché essa esce dalla bottiglia; se si schiaccia la bottiglia ben tappata il suo volume interno diminuisce e così pure quello dell aria che, questa volta però, non può uscire dalla bottiglia. Più in generale, il volume dei gas si può variare abbastanza facilmente mediante una compressione o una espansione.
29 Il volume 29 / 45 Esempi di attività relative al volume Premisura: ordinare in ordine crescente un insieme di 10 scatole sparse sul tavolo; ordinare in ordine decrescente 10 oggetti sferici (biglie, palline, palle). Misura: misurare con i blocchetti lego il volume di una scatola per scarpe; costruiamo con i blocchetti lego oggetti di volume uguale; costruiamo con i blocchetti lego gli edifici di un quartiere; misurare il volume di un elefantino di pongo; se l elefantino diventa macchinina il volume cambia?; il volume della sabbia nel barattolo; il volume delle biglie nel barattolo; il volume dell aria nella bottiglietta; ma è proprio vuota?; il volume di aria e acqua nella bottiglia; il volume del palloncino; costruiamo un acquario immergiamo i pesciolini, singolarmente e a gruppi (che volume occupano?); quanta aria nei tuoi polmoni?
30 Il volume 30 / 45 Costruiamo uno spirometro Materiale: un bottiglione di vetro, graduato (capacità 5 litri), una pentola, un supporto forato al centro, un tubicino di gomma, cannucce da bibita, acqua. Procedimento: riempire il bottiglione sino all orlo e, utilizzando il supporto, capovolgerlo nella pentola piena d acqua (in modo che il collo della bottiglione sia completamente immerso). Uso: togliere il tappo, infilare il tubicino (munito di cannuccia) dentro il collo del bottiglione e soffiare.
31 Il volume 31 / 45 Quanti coni per un cilindro? Materiale: due recipienti a forma di cono e di cilindro aventi lo stesso diametro di base e la stessa altezza. Procedimento: riempiamo il cono d acqua e versiamola nel cilindro: 1 volta; 2 volta; 3 volta. Conclusione: il volume di un cono è 1/3 del volume del cilindro che ha la stessa base e la stessa altezza del cono.
32 Il volume 32 / 45 Il cono, il cilindro e la sfera Materiale: tre recipienti a forma di cono, di cilindro e di sfera aventi lo stesso diametro. Inoltre il cono e il cilindro sono equilateri, cioè hanno il diametro uguale all altezza. Procedimento: inseriamo la sfera nel cilindro: versiamo acqua nel cilindro fino al bordo, tenendo la sfera immersa; estraiamo la sfera dal cilindro; il volume della sfera corrisponde alla parte del cilindro rimasta vuota; versiamo l acqua del cilindro nel cono; osserviamo che l acqua riempie il cono fino all orlo. Conclusione: in questo caso particolare il volume della sfera è 2/3 del volume del cilindro e 2 volte quello del cono.
33 Il volume 33 / 45 Possibili passi successivi I possibili passi successivi alla misura di volumi potrebbero essere, ad esempio, i seguenti: utilizzare i numeri per confrontare volumi diversi oppure per ordinarli: le operazioni di confronto e di ordinamento sono ora più sicure perché si basano su numeri; eseguire delle operazioni (ad esempio, di somma o differenza) sui volumi operando direttamente sui numeri; investigare possibili relazioni tra differenti grandezze fisiche (ad esempio, tra il volume e la massa o il peso per oggetti dello stesso materiale o di materiale diverso); fare emergere la necessità di avere un unità di misura uguale per tutti e quindi definire un campione di misura a cui tutti facciano riferimento (ad esempio, il cubo campione); introdurre il concetto di unità di misura fondamentale e derivata. Si potrebbe sfruttare l occasione per specificare che la maggior parte delle unità di misura sono derivate, perché sarebbe molto complicato definire, per ogni grandezza fisica (come il volume), una distinta unità di misura (anche se c è un unità di misura non derivata per la capacità/volume). Nel SI le unità di misura fondamentali sono solo sette e sono state scelte ed accettate a livello internazionale sulla base di esigenze di economia e praticità.
34 Il volume 34 / 45 La didattica Gli aspetti didattici riguardano principalmente i seguenti punti: Il contesto Gli obiettivi Le modalità di conduzione I materiali Il quaderno di laboratorio La valutazione I punti sopra elencati vengono di seguito esplorati in modo dettagliato.
35 Il volume 35 / 45 Il contesto Per quanto riguarda il contesto occorre tener presente che: le attività devono essere ben inserite nelle altre attività della classe; per l introduzione o attacco è bene essere pronti a sfruttare eventi casuali, giochi, aspetti connessi alla vita quotidiana. Si può anche suscitare il problema ma sempre legandolo ad aspetti che siano familiari ai bambini; Il livello scolare: ad esempio, il problema del raccordo della regola geometrica del calcolo dei volumi e la procedura fisica della misura dei volumi è particolarmente delicato e va proposto solo nel secondo biennio; attività di esplorazione e scoperta del ruolo del volume come spazio occupato dagli oggetti possono, invece, essere proposte fin dalla scuola dell infanzia o dal monoennio/primo biennio.
36 Il volume 36 / 45 Gli obiettivi Per quanto riguarda gli obiettivi occorre tener presente che essi: dipendono dal contesto (ad esempio, dal livello scolare); devono essere specifici dell attività svolta che è bene che miri solo a pochi aspetti per poterli svolgere con una certa incisività. Ad esempio: si può puntare soprattutto alle operazioni di premisura; si può lavorare sull operazione di taratura di un recipiente; si può investigare la conservazione del volume; si può lavorare sul passaggio alla regola della geometria.
37 Il volume 37 / 45 Obiettivi riferiti allo sviluppo dell intelligenza Gli obiettivi devono essere riferiti al quadro generale di sviluppo dell intelligenza. In particolare si può: nella fase della conoscenza e memoria: fare emergere ciò che i bambini già sanno, per esperienza di vita quotidiana, sul confronto e sulla misura di volumi. In particolare il concetto di conservazione del volume che è implicito nelle attività di immersione degli oggetti; nella fase del pensiero divergente: stimolare la scoperta di nuovi modi per risolvere problemi (ad esempio, il problema di come misurare i volumi o di non far traboccare l acqua) oppure l esplorazione di cose nuove (ad esempio, cosa succede comprimendo una bottiglia vuota ), oppure l uso di parole nuove (volume, capacità);
38 Il volume 38 / 45 Obiettivi riferiti allo sviluppo dell intelligenza nella fase del pensiero convergente: stimolare le attività di analisi delle grandezze importanti, di misura dei volumi, di operazioni matematiche, di rappresentazione delle misure (con numeri e unità di misura); comprendere l operazione di taratura sia nel senso di saperla eseguire che di saper utilizzare strumenti tarati; nella fase del pensiero critico: sviluppare la capacità di riflettere sugli aspetti cruciali (ad esempio, l uso delle stesse unità di misura per potere eseguire confronti corretti fra volumi).
39 Il volume 39 / 45 Obiettivi generali Gli obiettivi generali vanno calati sui vari livelli: a livello cognitivo: individuare grandezze mediante aggettivi o avverbi (più grande/più piccolo); capire l idea del confronto e dell ordinamento di oggetti sulla base del loro volume; capire la procedura di misura e le caratteristiche dell unità di misura del volume; conoscere la procedura di taratura del recipiente e l uso del recipiente graduato; conoscere l unità di misura del volume con i suoi multipli e sottomultipli nel SI di misura, ma anche le unità di uso comune come il litro e il millilitro; capire che capacità e volume sono la stessa grandezza fisica; operare con multipli e sottomultipli; a livello operativo: eseguire con sicurezza il confronto e l ordinamento di volumi; scegliere l unità di misura, eseguire le misure di volumi; saper eseguire operazioni di taratura e saper operare con strumenti graduati; eseguire conversioni da una unità di misura ad un altra;
40 Il volume 40 / 45 Obiettivi generali a livello logico: individuare il volume da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo; eseguire operazioni di confronto, somma e moltiplicazione; correlare il volume con altre grandezze; a livello espressivo/grafico: descrivere o rappresentare mediante disegni volumi e capacità; registrare ed esprimere correttamente le misure di volume mediante numeri e unità di misura.
41 Il volume 41 / 45 Le modalità di conduzione Per quanto riguarda le modalità di conduzione occorre tenere presente che: in una prima fase l attività va lasciata condurre quanto più è possibile ai bambini, e l insegnante si limiterà a svolgere un semplice ruolo di moderatore, raccogliendo e organizzando proposte e suggerimenti provenienti dai bambini. Solo in un secondo momento l insegnante potrà provvedere a una eventuale formalizzazione dei saperi emersi; ci deve sempre essere un ampio coinvolgimento degli allievi ed è fondamentale che tutti partecipino attivamente svolgendo ciascuno il proprio ruolo; per fissare l idea di volume come grandezza fisica è fondamentale prevedere una fase di misura diretta del volume usando unità di misura arbitrarie costruite dai bambini stessi; può essere altamente istruttivo e formativo programmare un attività di taratura di un recipiente.
42 Il volume 42 / 45 I materiali Per quanto riguarda i materiali da adoperare nel corso dell attività occorre tenere presente che: la scelta va fatta con una certa cura, tenendo conto delle condizioni di sicurezza; essi vanno, preferibilmente, cercati fra gli oggetti familiari a bambini che devono essere sempre incoraggiati a partecipare attivamente alla realizzazione dell attività, ricordando che l appropriazione è parte fondamentale del processo di apprendimento.
43 Il volume 43 / 45 Il quaderno di laboratorio Per quanto riguarda Il quaderno di laboratorio occorre tenere presente che: sul fronte allievo: vanno annotati aspetti salienti, ipotesi, congetture, procedure, disegni, grafici, misure, ; sul fronte docente: il diario di bordo deve riportare la progettazione (scelta dei materiali, misure eseguite, ); le modalità di conduzione con il relativo razionale delle scelte operate (gioco, simulazione, esperimento, domande aperte, ); le modalità di valutazione.
44 Il volume 44 / 45 La valutazione Per quanto riguarda la valutazione occorre tenere presente che: deve riguardare solo pochi aspetti specifici relativi al concetto di volume; sul fronte allievo: per attività mirate alla premisura, ad esempio, va valutato se il bambino ha colto l idea del confronto fra volumi; per attività mirate alla misura, ad esempio, va valutato se il bambino ha compreso a fondo la necessità di utilizzare un unita di misura campione; vanno valutate, inoltre, le abilità operative (il rapporto con i materiali), espressive (di linguaggio verbale e non), logiche e grafiche; sul fronte docente: va valutata l offerta didattica, ovvero, la scelta, la preparazione, l attacco, il linguaggio, la conduzione dell attività, l adeguatezza dei materiali usati, la riuscita generale.
45 Il volume 45 / 45 Pianificazione e risultanze di un intervento didattico Pianificate un intervento didattico sulla premisura o sulla misura di volumi soffermandovi principalmente sui seguenti aspetti: descrizione dell attività; la fisica (implicita o esplicita); valenze e obiettivi didattici (sia nei riguardi dei concetti di fisica che dello sviluppo dell intelligenza e delle abilità operative, logiche ed espressive); conduzione e contesto; valutazione.
Classe seconda scuola primaria
Classe seconda scuola primaria Il percorso di seconda cerca di approfondire le differenze tra le principali proprietà delle figure geometriche solide, in particolare il cubo, e di creare attività di osservazione
DettagliRipasso pre-requisiti di scienze per gli studenti che si iscrivono alle classi prime
Ripasso pre-requisiti di scienze per gli studenti che si iscrivono alle classi prime Per seguire proficuamente i corsi di scienze della scuola superiore devi conoscere alcune definizioni e concetti di
DettagliParte Seconda La Misura
Il procedimento di misura è uno dei procedimenti fondamentali della conoscenza scientifica in quanto consente di descrivere quantitativamente una proprietà di un oggetto o una caratteristica di un fenomeno.
DettagliPROGETTO. SID - Scientiam Inquirendo Discere IBSE - Inquiry Based Science. Education
PROGETTO SID - Scientiam Inquirendo Discere IBSE - Inquiry Based Science Education 1 Anno scolastico 2013 2014 Classe I A ottici Modulo: Affonda o galleggia? Agata Conti 2 Sintesi Il modulo offre l'opportunità
DettagliLaboratorio di Preparazione di Esperienze Didattiche. La superficie. Scienze della Formazione
Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Palermo Prof. Ivan Guastella Università degli Studi di Palermo guastella@difter.unipa.it La superficie Anno Accademico 2010-2011 La superficie
DettagliModulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza
Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N
DettagliProve associate al percorso INVESTIGAZIONI SUL MODELLO PARTICELLARE
Titolo: Prove associate al percorso INVESTIGAZIONI SUL MODELLO PARTICELLARE Autore: Elisabetta Caroti Percorsi didattici associati: 1. Investigazioni sul modello particellare AVVERTENZA: Le domande che
DettagliIl volume e la capacità: un percorso, tanti sentieri. Antonella Vieri I Circolo Sesto Fiorentino
Il volume e la capacità: un percorso, tanti sentieri Antonella Vieri I Circolo Sesto Fiorentino VOLUME è la MISURA DELLA QUANTITA DI SPAZIO OCCUPATO DA UN CORPO Conservazione della quantità attraverso
DettagliRaccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri
COMPETENZA CHIAVE MATEMATICA Fonte di legittimazione Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno utilizza il calcolo scritto e mentale con i numeri
DettagliSiamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.
DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI PAGNACCO SCUOLA ELEMENTARE DE AMICIS PROGETTO SeT. Scheda di lavoro. Problemi procedurali NONSOLOCALCOLO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PAGNACCO SCUOLA ELEMENTARE DE AMICIS PROGETTO SeT Scheda di lavoro Problemi procedurali NONSOLOCALCOLO Destinatari i bambini della IV classe elementare 1. Obiettivi formativi Sviluppo
DettagliLABORATORIO DI FISICA
LABORATORIO DI FISICA 01.12.2014 Relazione: Davide Nali, Antonia Marongiu, Anna Buonocore, Valentina Atzori, Maria Sofia Piredda, Giulia Ghiani, Anna Maria Pala TITOLO: NON LASCIARMI AFFONDARE OBIETTIVO:
DettagliG iochi con le carte 1
Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare
DettagliDalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato
Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Firenze, 5 maggio 2013 Scuola Città Pestalozzi 8 SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE Classe prima e seconda Paola Bertini, Antonio
DettagliDal tridimensionale al bidimensionale
PRIMARIA OGGI: COMPLESSITÀ E PROFESSIONALITÀ DOCENTE Firenze, 13-14settembre 2013 Dal tridimensionale al bidimensionale Elena Scubla I Circolo Didattico Sesto Fiorentino INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
DettagliVOLUME E CAPACITA matematica, scienze o educazione ambientale?
VOLUME E CAPACITA matematica, scienze o educazione ambientale? Percorso didattico per la quinta classe della scuola primaria Seconda parte Anna Dallai, Elena Scubla, 2013 IL volume dei liquidi viene, generalmente,
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
PRIMA DELLA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per
Dettagli. Numeri. .Raggruppa menti per 5,10,50,100. . Simboli numerici. . Contatore analogico. . Il posto dei numeri
IL NUMERO IL NUMERO CLASSE: 1 a PROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA A.S. 2012/2013 Resa disponibile dall insegnante : Mariarosa Fornasier Nucleo fondante Competenze Abilità Contenuti Usare il numero in modo consapevole
Dettagli1. 2. 3. 4. 1. E F G 1. 2. 3. 2. 1. H I 2. 3. 1. 2.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI AGORDO Scuola Primaria PIANO ANNUALE DI MATEMATICA CLASSE 5^ UNITA DI APPRENDIMENTO (U.A.) OBIETTIVI FORMATIVI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ( O.S.A. ) 1 2 3 4 I NUMERI A
DettagliSITUAZIONE A-DIDATTICA
SITUAZIONE A-DIDATTICA DEFINIZIONE DELLA SITUAZIONE Si propone un esercizio sulle misure di lunghezza riguardante la classe IV elementare del circolo didattico San Ciro di Marineo, composta da 20 alunni.
DettagliMATEMATICA CLASSE PRIMA
CLASSE PRIMA L alunno/a si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente,
DettagliDalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015
Dalle scatole alle figure piane Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione
DettagliA.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1 grado San Giovanni Teatino (CH) CURRICOLO A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI Sviluppa
DettagliAPPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI
APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................
Dettagli4. Operazioni aritmetiche con i numeri binari
I Numeri Binari 4. Operazioni aritmetiche con i numeri binari Contare con i numeri binari Prima di vedere quali operazioni possiamo effettuare con i numeri binari, iniziamo ad imparare a contare in binario:
DettagliCIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014
CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa
DettagliLA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni
SCUOLA DELL INFANZIA INDICATORI LA CONOSCENZA DEL MONDO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni Riconoscere la quantità. Ordinare piccole quantità. Riconoscere la quantità. Operare e ordinare piccole
DettagliAppunti sul galleggiamento
Appunti sul galleggiamento Prof.sa Enrica Giordano Corso di Didattica della fisica 1B a.a. 2006/7 Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti, non diffondere senza l autorizzazione della professoressa
DettagliTRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA MATEMATICA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L ALUNNO SVILUPPA UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO RISPETTO ALLA MATEMATICA,
DettagliABILITA' CONOSCENZE OBIETTIVI FORMATIVI
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIM. IL NUMERO Riconoscere i numeri naturali nei loro aspetti cardinali e ordinali RICONOSCIAMO I NUMERI Memoria Abilità linguistiche Decifrazione percettivo-motoria Distinguere
DettagliCURRICOLO DI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SEZIONE A : Traguardi formativi
CURRICOLO DI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SEZIONE A : Traguardi formativi FINE CLASSE TERZA SCUOLA PRIMARIA FINE SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE SPECIFICHE ABILITÀ CONOSCENZE ABILITÀ CONOSCENZE Utilizzare
Dettagli4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0
Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice
DettagliCURRICULUM SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA
Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /
DettagliLa candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante
Esperimenti sulla crescita delle piante unità didattica 1 La candela accesa Durata 60 minuti Materiali per ciascun gruppo - 1 candela - 1 vaso di vetro - 1 cronometro - 1 cannuccia - fiammiferi - 1 pezzo
DettagliPROGETTO EM.MA PRESIDIO
PROGETTO EM.MA PRESIDIO di PIACENZA Bentornati Il quadro di riferimento di matematica : INVALSI e TIMSS A CONFRONTO LE PROVE INVALSI Quadro di riferimento per la valutazione Quadro di riferimento per i
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014
Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti
DettagliUn gioco con tre dadi
Un gioco con tre dadi Livello scolare: biennio Abilità interessate Costruire lo spazio degli eventi in casi semplici e determinarne la cardinalità. Valutare la probabilità in diversi contesti problematici.
DettagliIntroduzione. 001_007_pagine_iniziali.indd 7 22/01/14 11.21
7 Introduzione Questo volume si propone di riorganizzare i percorsi di aritmetica e di geometria del corso principale adattandoli a studenti con esigenze specifiche. Il progetto grafico originale del corso
DettagliCURRICOLO MATEMATICA - CLASSE QUINTA -
CURRICOLO MATEMATICA - CLASSE QUINTA - COMPETENZA NUCLEO FONDANTE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI TRAGUARDI NUMERI 1.a) Indicare il valore posizionale delle cifre nei numeri decimali b) comporre e
DettagliII.f. Altre attività sull euro
Altre attività sull euro II.f È consigliabile costruire modelli in carta o cartoncino di monete e banconote, e farli usare ai bambini in varie attività di classe fin dal primo o al più dal secondo anno.
DettagliI NUMERI DECIMALI. che cosa sono, come si rappresentano
I NUMERI DECIMALI che cosa sono, come si rappresentano NUMERI NATURALI per contare bastano i numeri naturali N i numeri naturali cominciano con il numero uno e vanno avanti con la regola del +1 fino all
DettagliOperazioni sulla Retta Algebrica e riflessione sulla loro definizione nell insieme dei Naturali
Operazioni sulla Retta Algebrica e riflessione sulla loro definizione nell insieme dei Naturali Attraverso i comandi dell interfaccia della Retta Algebrica di AlNuSet è possibile accedere a tre modelli
Dettaglile figure geometriche piane.
Il progetto sperimentale nella classe terza: le figure geometriche piane. In classe terza si è deciso di continuare con l approccio laboratoriale allo studio della geometria e quindi il progetto è stato
DettagliUNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA
UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una
DettagliClassi I A B sc. ARDIGO anno scol. 2012 13 MATEMATICA
Classi I A B sc. ARDIGO anno scol. 2012 13 MATEMATICA U di APPRENDIMENTO Numeri 1. Comprendere il significato dei numeri e i modi per rappresentarli, anche in relazione al loro uso nella realtà 2. Comprendere
DettagliMATEMATICA: COMPETENZA 1 TERMINE DEL PRIMO BIENNIO ( classe seconda scuola primaria) COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE
MATEMATICA: COMPETENZA 1 TERMINE DEL PRIMO BIENNIO ( classe seconda scuola primaria) Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico scritto e mentale partendo da contesti reali Rappresentare
DettagliIo Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo. Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria
Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria DA DOVE NASCE L ATTIVITÀ? Dal comune problema di voler misurare la lunghezza. Per scegliere qualcosa di vicino
DettagliRICERCA AZIONE STRUMENTI
RICERCA AZIONE STRUMENTI STRUMENTI INTROSPETTIVI Permettono di scoprire gli aspetti più nascosti, le sfaccettature più profonde. Sono privati perché di norma vengono usati dall individuo da solo. Non sono
DettagliLA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA
LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la
DettagliIstituto Comprensivo Casalgrande (R.E.) PROGETTAZIONE DI ISTITUTO MATEMATICA Scuola primaria
Istituto Comprensivo Casalgrande (R.E.) PROGETTAZIONE DI ISTITUTO MATEMATICA Scuola primaria CLASSE PRIMA Obiettivi formativi ABILITA CONOSCENZE Il numero - Contare in senso progressivo e regressivo. -
DettagliSISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI
SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI Il Sistema di Numerazione Decimale Il sistema decimale o sistema di numerazione a base dieci usa dieci cifre, dette cifre decimali, da O a 9. Il sistema decimale è un sistema
DettagliLaboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice
INSEGNAMENTO DI LABORATORIO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III INTRODUZIONE ALLA RICERCA SPERIMENTALE (PARTE III) PROF. VINCENZO BONAZZA Indice 1 L ipotesi -----------------------------------------------------------
DettagliAttività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.
DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.
DettagliLA MISURAZIONE DEL CARATTERE
TPO PROGETTAZIONE UD 03 GESTIONE DEL CARATTERE IL TIPOMETRO LA MISURAZIONE DEL CARATTERE A.F. 2011/2012 MASSIMO FRANCESCHINI - SILVIA CAVARZERE 1 IL TIPOMETRO: PARTI FONDAMENTALI Il tipometro è uno strumento
DettagliLa misura. Rita Fazzello
1 Il significato di misura In questa unità riprenderemo le nozioni riguardanti le grandezze e le loro misure, che certamente ricorderai dalla scuola primaria. Il termine grandezza indica tutto ciò che
DettagliCosa è una competenza?
Le tesi di Lisbona legano la definizione di competenza al trasferimento di saperi ed abilità fuori dall ambito in cui sono stati appresi, In particolare per la scuola dell obbligo il riferimento specifico
DettagliAnna Montemurro. 2Geometria. e misura
Anna Montemurro Destinazione Matematica 2Geometria e misura GEOMETRIA E MISURA UNITÀ 11 Le aree dei poligoni apprendo... 11. 1 FIGURE PIANE EQUIVALENTI Consideriamo la figura A. A Le figure B e C
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO
IL PESO percorso didattico scuola primaria Sperimentazione didattica ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti:
DettagliIl galleggiamento. Attività n.1 Storie di pesci, bambini e zattere. Attività n.2 Il gioco del galleggia non galleggia
Il Approccio fenomenologico, prima parte Ipotesi di lavoro per il laboratorio di didattica della fisica nella formazione primaria 1 2 Attività n.1 Storie di pesci, bambini e zattere Richiamo di esperienze
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliAlla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.
PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto
DettagliMassa, peso e densità
Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Palermo Prof. Ivan Guastella Università degli Studi di Palermo guastella@difter.unipa.it Massa, peso e densità Anno Accademico 2010-2011 Massa,
Dettagli1. LE GRANDEZZE FISICHE
1. LE GRANDEZZE FISICHE La fisica (dal greco physis, natura ) è una scienza che ha come scopo guardare, descrivere e tentare di comprendere il mondo che ci circonda. La fisica si propone di descrivere
DettagliRichiami sul sistema metrico decimale e sui sistemi di misure non decimali
Richiami sul sistema metrico decimale e sui sistemi di misure non decimali Misurare una grandezza significa, dopo aver prefissato una unità di misura, calcolare quante volte tale unità è contenuta nella
DettagliFondamenti di Informatica 2. Le operazioni binarie
Corso di per il corso di Laurea di Ingegneria Gestionale Le operazioni binarie Università degli Studi di Udine - A.A. 2010-2011 Docente Ing. Sandro Di Giusto Ph.D. 1 L'algebra binaria Il fatto di aver
Dettagli23 CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIVERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO
v 23 CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO Un campione di terreno viene considerato come un sistema multifase,
DettagliIstituto comprensivo Arbe Zara
Istituto comprensivo Arbe Zara Viale Zara,96 Milano Tel. 02/6080097 Scuola Secondaria di primo grado Falcone Borsellino Viale Sarca, 24 Milano Tel- 02/88448270 A.s 2015 /2016 Progettazione didattica della
DettagliNUMERI PER CONTARE GIOCARE
ISTITUTO COMPRENSIVO DI NOTARESCO INFANZIA- NOTARESCO - G. VOMANO PAGLIARE - MORROD ORO A. S. 2016/19 PROGETTO DI FORMAZIONE NUMERI PER CONTARE NUMERI PER GIOCARE Approfondimento delle tematiche disciplinari
DettagliOBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCIENZE
(AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA) /ESPERIENZE LA CONOSCENZA DEL MONDO L alunno osserva con curiosità lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause, rendendosi sempre più
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Istiituto Comprensiivo Don Lorenzo Miillanii Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di I grado anche
DettagliMATEMATICA. Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V Traguardo 1
MATEMATICA COMPETENZE Dimostra conoscenze matematiche che gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l'attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri.
DettagliCapitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore
Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:
DettagliIl calcolo letterale per risolvere problemi e per dimostrare
Il calcolo letterale per risolvere problemi e per dimostrare (si prevedono circa 25 ore di lavoro in classe) Nome e cognome dei componenti del gruppo che svolge le attività di gruppo di questa lezione
DettagliLE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE
LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
DettagliPer una scuola hands on : esperienze
Per una scuola hands on : esperienze Scuola: Primaria G. Deledda - Gaggio in P. classe 2^ A Denominazione dell attività: Laboratorio bolle di sapone. Caccia alla ricetta per bolle resistenti. Conoscenze
DettagliComplemento al corso di Fondamenti di Informatica I corsi di laurea in ingegneria, settore dell informazione Università la Sapienza Consorzio Nettuno
Rappresentazione di numeri Complemento al corso di Fondamenti di Informatica I corsi di laurea in ingegneria, settore dell informazione Università la Sapienza Consorzio Nettuno Un numero e un entità teorica,
DettagliAPPRENDIMENTO. 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano.
matematica Comunicazione nella madrelingua 1. Descrive e denomina figure 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano. - Terminologia specifica
DettagliINTORNO AL CUBO PER CLASSI III, IV E V DI SCUOLA PRIMARIA
INTORNO AL CUBO PER CLASSI III, IV E V DI SCUOLA PRIMARIA Anno scolastico 2012/2013 1 Indice Componenti del gruppo di lavoro pag. 2 Premessa pag. 3 Descrizione dell'attività di laboratorio pag. 4 Verifica
DettagliFasi di creazione di un programma
Fasi di creazione di un programma 1. Studio Preliminare 2. Analisi del Sistema 6. Manutenzione e Test 3. Progettazione 5. Implementazione 4. Sviluppo 41 Sviluppo di programmi Per la costruzione di un programma
DettagliLunghezza Massa Peso Volume Capacità Densità Peso specifico Superficie Pressione Forza Lavoro Potenza
Misurare una grandezza La Grandezza 1. La grandezza è una caratteristica misurabile. Lunghezza Massa Peso Volume Capacità Densità Peso specifico Superficie Pressione Forza Lavoro Potenza 2. Misurare una
DettagliLE FUNZIONI A DUE VARIABILI
Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre
DettagliMATEMATICA SCUOLA PRIMARIA CLASSE TERZA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI A NUMERI
MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA CLASSE TERZA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI A NUMERI L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l
DettagliCURRICOLO MATEMATICA CLASSE 1^
CURRICOLO CLASSE 1^ COMPETENZE CHIAVE: Competenze di base in matematica Classe 1^ Contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale avendo consapevolezza
DettagliPolli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e
Polli e conigli Livello scolare: primo biennio Abilità Interessate Calcolo di base - sistemi Risolvere per via grafica e algebrica problemi che si formalizzano con equazioni. Analizzare semplici testi
DettagliGLI OGGETTI E LE LORO PROPRIETA
GLI OGGETTI E LE LORO PROPRIETA PERCORSO DIDATTICO PER LE CLASSI PRIMA E SECONDA DELLA SCUOLA PRIMARIA (prima parte) SCUOLA PRIMARIA G. MAZZINI BARBERINO MUGELLO Partendo dall osservazione e dalla manipolazione
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliLA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA
LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA La geometria operativa, contrariamente a quella descrittiva basata sulle regole per la rappresentazione delle forme geometriche, prende in considerazione lo spazio racchiuso
DettagliIntroduzione. Classificazione di Flynn... 2 Macchine a pipeline... 3 Macchine vettoriali e Array Processor... 4 Macchine MIMD... 6
Appunti di Calcolatori Elettronici Esecuzione di istruzioni in parallelo Introduzione... 1 Classificazione di Flynn... 2 Macchine a pipeline... 3 Macchine vettoriali e Array Processor... 4 Macchine MIMD...
DettagliINSIEME PERCHÉ QUALCOSA
INSIEME PERCHÉ QUALCOSA DI NUOVO ACCADA IN CLASSE Matematica: le frazioni Istituto Comprensivo Camerano Scuola primaria: classi 3^A-B, 5^A-B Scuola secondaria 1 : classi 1^ A-B-C MAPPA CONCETTUALE CHE
DettagliQui cade sua altezza
Qui cade sua altezza Silvia Sbaragli N.R.D. Bologna DFA, SUPSI Locarno (Svizzera) Pubblicato in: Sbaragli S. (2010). Qui cade sua altezza. La Vita Scolastica. 18, 25-27. Nell insegnamento della matematica
Dettagli2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare
051-056 BDM 56 Maurizi imp 21.5.2008 11:49 Pagina 51 II. Didattica 2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare Lorella Maurizi 1 51 Ho proposto ai bambini di una classe quinta della
DettagliNumeri naturali numeri naturali minore maggiore Operazioni con numeri naturali
1 Numeri naturali La successione di tutti i numeri del tipo: 0,1, 2, 3, 4,..., n,... forma l'insieme dei numeri naturali, che si indica con il simbolo N. Tale insieme si può disporre in maniera ordinata
DettagliLezioni di Matematica 1 - I modulo
Lezioni di Matematica 1 - I modulo Luciano Battaia 16 ottobre 2008 Luciano Battaia - http://www.batmath.it Matematica 1 - I modulo. Lezione del 16/10/2008 1 / 13 L introduzione dei numeri reali si può
Dettaglimatematica classe quinta GLI ANGOLI SCHEDA N. 49 1. Misura l ampiezza di ogni angolo e scrivila sui puntini.
SE N. 49 GLI NGOLI 1. Misura l ampiezza di ogni angolo e scrivila sui puntini. a b c L angolo a misura.... L angolo b misura.... L angolo c misura.... 2. isegna un angolo di 25, un angolo di 35, un angolo
DettagliScuola Secondaria di 1 grado P. E. Barsanti. RELAZIONE FINALE Anno scolastico 2013/2014 CLASSE I SEZ. D SITUAZIONE DI PARTENZA
Scuola Secondaria di 1 grado P. E. Barsanti RELAZIONE FINALE Anno scolastico 2013/2014 CLASSE I SEZ. D SITUAZIONE DI PARTENZA La classe 1 a D è costituita da 23 alunni, di cui 10 maschi e 13 femmine (un'alunna
DettagliLA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1
LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD
DettagliIl riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.
LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico
Dettagli