SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO SOLIMENA - DE LORENZO Nocera Inferiore (SA)

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1 SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO SOLIMENA - DE LORENZO Nocera Inferiore (SA) 3 FONDI SOCIALI EUROPEI 2007/2013 ANNUALITA 2009 Con l Europa investiamo nel vostro futuro!

2 Tra la Gente 3 Anno Scolastico 2009/2010 La Rivista degli alunni della Scuola Solimena-DeLorenzo Nocera Inferiore (SA) IN QUESTO NUMERO: Pagina 3 Il Ricordo: Nino Cesarano Pagina 4 L Editoriale a cura del Dirigente Pagina 5 PON - Annualità 2009/2010 Pagina 6-7 Giochi matematici Allenamenti matematici. Bocconi Pagina 8 Verba valent Pagina Bibliotecando - Festa del libro Pagina L arte della lettura Un dialogo sempre aperto Pagina Cronaca di un viaggio straordinario Pagina Musica e Teatro a scuola Pagina 22 PON - Annualità 2010/2011 Tra la Gente 3 Realizzazione - Progetto grafico Impaginazione ANNAMARIA BOVE Tra la docente Gente e giornalista 2 Rivista degli alunni Finito di stampare nel mese di luglio 2010 da LA della CHIOCCIOLA Scuola Secondaria Solimena-De Nocera Inferiore (SA) Lorenzo Ricordi di scuola Qualcuno mi ha svegliata: era mia madre. Con il respiro affannoso mi sono alzata. Il latte con i cereali era già pronto, ma non ce l ho fatta a fare colazione: ero troppo emozionata! Di corsa sono salita in auto e, agitata, ho sperato di arrivare in orario. Nel cortile c erano tantissimi ragazzi. Quando ci hanno chiamati, siamo corsi dentro, dove ci attendeva la professoressa di matematica. Ci siamo conosciuti e abbiamo eseguito poche addizioni. La professoressa d italiano è arrivata poco dopo e ci ha accompagnati lungo il giro turistico della scuola : la nostra scuola non immaginavo fosse così grande, con tanti libri, computer e aule. La palestra è pulita ed è tenuta benissimo, cosa che in altre scuole non accade. Appena arrivata la professoressa di inglese ha precisato che ci avrebbe assegnato i compiti. Bene - ho pensato - così alle superiori saprò l inglese benissimo!. Ludovica Villani I D Insomma finalmente eccoci arrivati al sospirato primo giorno di scuola! Tutti noi abbronzati ed un po più grandi; riecco anche i professori, loro sempre uguali, gli stessi dello scorso anno seppure manca qualcuno, che porteremo comunque nel cuore. Intanto alcuni dei miei compagni mi prendono in giro, ridiamo insieme Sì, caro diario, sto imparando anche ad accettare lo scherzo senza arrabbiarmi. Ne sto facendo di strada! Sarà che mi sento più legata ai miei compagni sarà che la scuola è anche questo: imparare a stare con gli altri. Ci aspetta un anno tosto ma ce la faremo tutti, basta impegnarci. Tutta questa carica di adrenalina mi resta addosso per l intero giorno e mi fa sentire desiderosa di fare poi penso: avrò tutta questa energia fino alla fine dell anno? Speriamo di sì. Giulia Criscuolo II F Il dieci settembre 2009 ha segnato l inizio, per me e per gran parte degli studenti nocerini, del nuovo anno scolastico. Sveglia alle sette in punto e giù dal letto. Tutto era pronto già dalla sera precedente: zaino e divisa scolastica, blu scuro Giunti a scuola, ci siamo trattenuti nel grande piazzale gremito di ragazzi di ogni classe: c erano anche quelli di prima, riconoscibili perché erano accompagnati dalle loro mamme; ho pensato al mio primo giorno di scuola alla Solimena, quando varcai, timido e impaurito, accompagnato dalla mia mamma, il cancello di quella che sarebbe stata la mia scuola per tre anni. Come sempre il dirigente scolastico, da buon padrone di casa, era già all ingresso a riceverci e, come sempre, il suo discorso mi ha fatto sentire un soldato chiamato al dovere Entrati in classe ci siamo disposti nei banchi come volevamo e subito la professoressa ci ha illustrato il programma del terzo anno. L insegnante parlava e io seduto, in venerando silenzio, pensavo che stava iniziando un anno di grande impegno e serio lavoro. Vincenzo Tortora III E

3 Nino Cesarano IL RICORDO Una vita, tante passioni: il giornalismo, lo sport, la scuola Nello scorso mese di giugno si è concluso il percorso terreno del caro Nino. La sua scomparsa è una grave perdita per il mondo della scuola in generale e per la Solimena-De Lorenzo in particolare, nonché per tutti coloro che l hanno conosciuto e che ne hanno potuto apprezzare lo spessore e la vivacità culturale, l instancabile impegno di docente, l entusiasmo del giornalista, la carica di u- manità, la sensibilità e la signorilità dell amico sincero e leale. Uomo gentile ed elegante, ha vissuto l amore per la scuola con dedizione e competenza; mai un cedimento nella stanchezza, mai un turbamento nella tristezza, ma sempre dignitoso e sorridente anche nella sofferenza. Nella nostra Scuola, nella quale, da Vicepreside e da docente, ha dato il suo importante contributo, egli lascia il grande vuoto di una collaborazione e di una partecipazione dialettica feconda e un senso di sconforto tra gli alunni e il personale tutto. Nino aveva una marcia in più. Il tono delle sue lezioni era sempre allegro e sapeva trasmettere agli studenti il grande entusiasmo che lo animava. Ci ha lasciato un bellissimo ricordo e qualcosa di cui fare tesoro nella vita. La sua preparazione culturale, il suo impegno di vero ed onesto intellettuale, il suo entusiasmo di giornalista e di docente saranno un costante punto di riferimento per tutti noi, suoi grati compagni di viaggio. Giuseppe Pannullo A Marco, a Luca, i suoi figli, e alla moglie Maria Rosaria Nino Cesarano il 19 giugno scorso ci ha lasciati, dopo una malattia che non gli ha dato scampo e che lui ha combattuto con grande dignità. Nino, Ninì, il professore, come veniva chiamato in ambito giornalistico, ha lasciato un grande vuoto nella scuola dove insegnava da anni, nello sport, nel calcio, di cui era un fedele cronista. Discepolo di Giuseppe Di Florio, firma storica del giornalismo dell Agro Nocerino Sarnese, Nino Cesarano ha scritto per importanti testate come il Mattino, lo Sport Sud ed è stata una voce radiofonica sportiva degli anni 70 su Radio Diffusione Agro. Aveva alle spalle una lunga esperienza nelle emittenti televisive, prima RTA- Teleagro, dove ho avuto il piacere di conoscerlo e di lavorare insieme in redazione. Un compagno di lavoro sorridente, amico di tutti e pronto a tendere una mano verso chi aveva bisogno di incoraggiamento in una professione, come quella del giornalista, dove l intraprendenza e una buona dose di coraggio sono indispensabili. Nino ha collaborato con Quarto canale e poi successivamente con Telenuova, dove ha partecipato come opinionista in diverse trasmissioni sportive, ma anche elettorali. Recentemente era direttore generale della Paganese ed è stato addetto stampa della Salernitana e della Nocerina. La sua vita da prof. nella Scuola Solimena-De Lorenzo dove insegnava da alcuni anni è stata intensa. Un uomo colto, di grande cultura, che con maestria offriva agli allievi le sue lezioni andando al di là della programmazione; egli amava arricchire i contenuti con curiosità, aneddoti per dare ai ragazzi l opportunità di comprendere meglio l argomento trattato. Il nostro amico e collega Nino non c è più, ma noi sapremo ricordarlo sempre, perché i suoi insegnamenti, la sua filosofia di vita continui nel ricordo delle generazioni future. Annamaria Bove Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 2

4 E d i t o r i a l e Una scuola aperta al rilancio e alla modernizzazione della cultura Questo terzo numero del nostro giornalino, Tra la gente, ha come principale obiettivo la pubblicizzazione delle attività di formazione realizzate nella nostra scuola nell ambito del Piano Integrato per gli Interventi PON- FSE L Unione europea da anni sostiene le scuole del sud per colmare il divario di apprendimento fra le diverse realtà didattiche dei vari paesi. Con i FESR si implementano le dotazioni scientifico- tecnologiche. Con i fondi FSE, invece, si cerca di corrispondere agli obiettivi di Lisbona, ovvero promuovere il successo scolastico e l inclusione sociale, migliorare le conoscenze e le competenze dei giovani e dei docenti. Con questi fondi si può programmare di tutto: approfondimenti di Italiano e Matematica, che, viste le basse competenze dei giovani nelle rilevazioni internazionali (OCSE-PISA- TIMS), risultano utilissimi; corsi di aggiornamento per docenti, corsi di Inglese con certificazioni Trinity, corsi per l uso dei Computer con certificazioni IC3, corsi di latino, attività per promuovere il successo scolastico e così via. Tutte attività che, nel panorama della Scuola italiana, assumono un ruolo prioritario ed hanno una funzione centrale in un ottica di rilancio e modernizzazione. I PON, infine, rappresentano uno strumento efficace e validissimo per l innovazione didattica. La loro importanza è ribadita dal M.I.U.R.: essi non sono qualcosa di marginale o di aggiuntivo, cioè di non essenziale. [ ] Si deve operare perché i PON integrino il POF, trasformino il tradizionale profilo culturale ed operativo della didattica, intrecciando curricolo e attività dei progetti. Il vecchio e il nuovo non debbono semplicemente convivere l uno accanto all altro, ma debbono lavorare sinergicamente per esaltare le rispettive potenzialità. Attraverso questi finanziamenti la nostra scuola ha voluto contribuire ad elevare il livello di preparazione dei propri studenti aiutandoli soprattutto a sviluppare autonomia di giudizio, capacità di orientamento e strumenti per affrontare e risolvere problemi del vivere quotidiano. Tutte le attività realizzate quest anno hanno ottenuto un grande successo grazie all impegno, la passione e la competenza degli esperti, dei tutor, del DSGA, del valutatore e del facilitatore e alla collaborazione del personale ATA. Un grazie di cuore a tutti. Il Dirigente Scolastico Giuseppe Pannullo 4 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10

5 P O N FONDI SOCIALI EUROPEI 2007/ ANNUALITA 2009 Con l Europa investiamo nel vostro futuro! Scuola e PON per una sfida educativa più incisiva Obiettivo: C Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani Azione: C 1 Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave Dopo un'attenta autoanalisi sui punti di forza e di debolezza della scuola e, grazie agli ottimi riscontri rilevati durante l'annualità 2008 sui diversi progetti attuati nell'ambito del PON da parte degli alunni, la Scuola Solimena-De Lorenzo ha deciso attuare per l anno scolastico 2009/2010 due corsi di matematica, due di informatica, due di lingua inglese, tre di latino e uno di scienze. In particolare, si è deciso di tenere tali corsi riflettendo su alcune valutazioni non solo concernenti il nostro istituto ma riguardanti, in generale, il livello degli studenti italiani. Infatti, si ricorda che l'ocse- PISA con i suoi test ha messo in risalto la difficoltà degli studenti italiani nel dedicarsi alla matematica e alle scienze. Inoltre, nella società odierna la conoscenza di un'ulteriore lingua è divenuta fondamentale, così come le competenze digitali con la possibilità di rilasciare una certificazione riconosciuta come credito scolastico senza ulteriore aggravio economico a carico delle famiglie. Inoltre dalle iscrizioni alle scuole superiori emerge che la maggioranza dei nostri alunni si iscrive ai licei e quindi un approfondimento della lingua latina risulta indispensabile. Corso di potenziamento di matematica per le classi terze Corsi d Inglese per certificazione Trinity grade III - IV Sulla strada della matematica Allenamenti matematici Bocconiani in gioco Corso sull'utilizzo del laboratorio scientifico (FESR 2007) per gli alunni delle classi prime Starting communication 1 Starting communication 2 We can speak English well Corsi di informatica per certificazione IC3 (3 e 4 moduli) Corsi di latino per gli alunni delle classi II e III. Osservo, sperimento ed imparo Computer...izzando We...Brave...students Simpaticamente declinando Ad maiora semper Verba valent Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 5

6 Giochi matematici, i motivi della scelta Sono tre anni che la nostra scuola partecipa alle gare di matematica organizzate dall Università Bocco -ni di Milano. Due sono gli appuntamenti fissi: a novembre i Giochi d autunno e a marzo le semifinali dei Campionati internazionali di giochi matematici. Varie considerazioni ci hanno spin -to a percorrere questa nuova strada. Secondo gli esperti, se un Paese vuole crescere più rapidamente deve investire maggiormente in formazione e ricerca. Ed è soprattutto l innovazione in campo matematico e scientifico che ha ricadute nel settore industriale e tecnologico. L OCSE PISA, e noi concordiamo, considera la matematica, insieme alla lettura e alle scienze, una delle competenze indispensabili per svolgere un ruolo consapevole e attivo nella società e per continuare ad apprendere in modo autonomo per tutta la vita. Tanto è vero che l attenzione delle indagini PISA è rivolta non tanto alla padronanza dei contenuti, bensì a come i giovani utilizzano capacità e conoscenze nella vita reale. Tuttavia, la matematica viene spesso considerata una materia arida, complicata, scarsamente collegata alla vita reale, per pochi eletti. Tante persone, non molto abili con i numeri, si giustificano dicendo di non essere portate per questa materia. Ma, far di conto o risolvere un piccolo problema quotidiano non richiede, particolari capacità. Nelle prove di matematica di PISA 2003 e 2006 il campione di studenti italiani si è collocato al di sotto della media OCSE; in altre parole, i 6 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 La gara: una metodologia alternativa nell insegnamento della matematica quindicenni italiani, ovvero i giovani prossimi alla fine della scuola dell obbligo, non rivelano competenze adeguate. La matematica che si studia a scuola frequentemente si riduce a una rigorosa trattazione teorica di proprietà, regole, formule, procedimenti logico-deduttivi, seguita da esercizi di applicazione di quanto appreso. Indubbiamente questa disciplina non può prescindere dai suoi metodi specifici, ma spesso si rischia di trascurare il suo valore pratico, essenziale per esprimere e sintetizzare situazioni reali. Lo staff dei docenti di matematica del nostro istituto, fin dall inizio, si è trovato d accordo nello sperimentare i giochi e tracciare le linee guida di una strategia didattica diversa, inusuale. I giochi propon -gono, in forma più gradita agli allievi, appunto quella ludica, situazioni reali, rompicapi, stranezze, quesiti logico-matematici, la cui soluzione non è immediata, ma richiede competenze che non rimangono confinate nell ambito matematico. Per questo, forse, sono più stimolanti e più piacevoli per gli allievi. Se un Paese vuole crescere più rapidamente deve investire nella formazione e ricerca. Crediamo che il progetto stia avendo un certo successo. Ricordiamo che il primo anno, nel 2008, la scuola si è qualificata con un allievo alle finali milanesi dei Campionati Internazionali. L anno successivo ben quattro studenti sono arrivati a Milano e quest anno, alla terza esperienza, addirittura cinque sono stati i finalisti che qui ricordiamo: Petraglia Anna, Pupolo Gerardo, Pannullo Marco, Torre Luca e Torre Lucia. A onor del merito, siamo sempre più convinte che quella intrapresa sia una buona strada perché le gare costituiscono un valido strumento di formazione, una metodologia alternativa nell insegnamento della matematica che può raccogliere più consensi da parte degli studenti. La scuola, inoltre, aprendosi ad altre istituzioni operanti in campo scientifico, confronta le competenze acquisite dai suoi allievi con le richieste del mondo esterno e può apportare alla sua offerta formativa i correttivi più idonei per meglio rispondere alle esigenze della società. Maria Rosaria Torre Luisa Russo

7 Cronaca di un viaggio destinazione Bocconi Milano! Nocera Inferiore, 15 maggio 2010, ore 6,30: l avventura ha inizio. Protagonisti noi i cinque alunni della Scuola Solimena - De Lorenzo : Anna Petraglia, Gerardo Puopolo, Luca Torre, Lucia Torre e Marco Pannullo, accompagnati dall intrepida professoressa Maria Rosaria Torre. Partiamo sotto una fitta pioggia diretti all aeroporto di Napoli. Dubito che qualcuno sia riuscito a dormire. Stiamo per vivere un esperienza emozionante: prendere parte alla finale dei Campionati Internazionali di matematica, a Milano. Per quasi tutti è anche il primo volo. Troppo, in un solo giorno. Il decollo è previsto alle 9,00, ma, a causa di un inconveniente tecnico, l aereo parte due ore dopo. L attesa si rivela utile per riflettere sulla prova che affronteremo. Mille domande si affollano nella mente: davvero stiamo andando alla famosa Università Bocconi? Davvero gareggeremo contro centinaia di ragazzi provenienti da ogni parte d Italia? Avremo qualche possibilità di vincere? Conquisteremo almeno una buona posizione in graduatoria? E se invece non risolviamo neanche uno dei quesiti proposti, faremo fare una pessima figura ai professori, alla scuola, al comune, alla provincia, alla regione e a tutto il Sud? E se sveniamo prima ancora di iniziare la prova? E se l aereo non arriva in tempo? E se sbagliamo aereo e ci ritroveremo in Marocco? D accordo, esagero, ma non si può neanche immaginare la paura e l ansia che ci attanaglia. No, forse qualcuno è totalmente tranquillo. Io, però, sono talmente agitata che non mi accorgo neanche del passare delle ore e, quando è il momento, salgo sull aereo come in trance, spinta dai miei compagni di viaggio e dalla professoressa. Alla fine ripeto a me stessa che in qualunque modo vada, l importante sarà partecipare. Essere a Milano è già un risultato! Tuttavia, l ansia cresce ancor di più quando finalmente arriviamo a Milano. Ci dividiamo in due taxi che ci dovrebbero portare in tempo alla Bocconi. Ma non abbiamo fatto i conti con il traffico. Bloccata tra automobili, tram e motorini di questa frenetica città, mi convinco che non arriveremo per le 14,00, orario previsto per l ingresso nelle aule. Guardo l orologio in continuazione. 13,30. Che traffico! Farei prima ad andare a piedi. 13,40. Non ce la faremo mai! 13,45. Siamo arrivati, ma dove sono gli altri? E perché non rispondono al telefono? 13,50. Finalmente li vediamo arrivare. Forse il taxista si è smarrito? Entriamo nell edificio n 5 dell Università quando mancano ormai solo cinque minuti all ingresso. Facendomi spazio tra ragazzi, genitori e docenti, arrivo senza fiato all aula 29. Entro timorosa. Mi consegnano una cartellina contenente l indicazione del posto a sedere. Grande, questa cartellina di plastica azzurra! Contiene vari fogli illustrativi sull Università, l attestato di partecipazione, una maglietta e una penna riportanti il logo della Bocconi. Ore 14,30. La prova ha inizio. Da questo momento abbiamo 90 minuti di tempo. Le mani mi tremano mentre giro la pagina per iniziare. Non riesco a smettere di aprire e chiudere la penna a scatto. Guardo gli altri partecipanti: quanti ostacoli da superare per arrivare alla meta! Nonostante cerchi di concentrarmi, non ci riesco. Tutto attira la mia attenzione, tranne i quesiti: la scritta Buon lavoro sulla lavagna, la fantasiosa camicia della professoressa, gli occhiali tondi del suo collega, gli occhi azzurri del mio vicino di banco. Scuoto la testa più volte, chiudo gli occhi per due minuti e, concentrandomi, mi dedico agli esercizi. Risolvo i primi con estrema facilità, ma ammetto di non comprendere affatto l ultimo. Guardo di continuo l enorme orologio bianco appeso al muro che sembra urli: Manca poco!. Al cinquantatreesimo minuto, salutando i docenti e finalmente calma, varco la soglia dell aula semicircolare e mi dirigo di corsa verso le scale. Saltellando spensierata sui gradini, già penso di vincere, credendo di aver svolto un lavoro eccellente. Ma, giunta al piano sottostante, una ventata di aria fresca mi riporta con i piedi per terra. Che freddo! Ma dov è il giubbino? Ritorno sui miei passi e rossa di vergogna, chiedo il permesso di rientrare in aula per prendere la mia giacca. Arrivata al piano terra, ansiosa di rivedere volti amici, affido alla sorte la direzione da prendere e mi ritrovo davanti a un portone bianco. Lo spingo ma faccio suonare vari allarmi antifurto. Sono costretta a darmela a gambe per non fare un altra figuraccia. Dopo vari tentativi, giungo, alla fine, all esterno di quest edificio infernale. Lasciata la Bocconi alle spalle sono quasi tornata alla normalità. Mi ci vuole solo uno spuntino, come a tutti del resto. Consumata una squisita piadina, ci concediamo una passeggiata per Milano. Ammiriamo il Duomo, la Galleria, La Scala. Gli edifici antichi mi hanno sempre affascinata. Mi piacerebbe vivere a Milano. Se solo non ci fosse quest orribile odore di smog! Verso le diciassette la professoressa Torre rintraccia un taxi che ci porta in aeroporto per il viaggio di ritorno e, sorpresa, scopriamo che il taxista è di Agropoli. Quando si dice il caso! Anna Petraglia II C (sede De Lorenzo) Allenamenti matematici Non solo numeri Un'avventura non è soltanto imbattersi in un caso strano o pericoloso, è qualcosa di più: è vivere una storia, è provare emozioni, è tessere la trama di un ricordo piacevole. Il corso ALLENAMENTI DI MATE- MATICA è stato una piccola avventura, non solo un'attività utile per potenziare le nostre capacità. Il professore Vincenzo Siani, il nostro esperto, ha saputo rendere le lezioni interessanti e piacevoli, con le sue spiegazioni chiare ed esaurienti. E' stata una bella esperienza anche perché abbiamo conosciuto tanti compagni provenienti dalle varie classi con i quali abbiamo stretto nuove amicizie. Così le ore sono trascorse in fretta. Durante le lezioni abbiamo esercitato le nostre capacità logiche, alcuni con qualche difficoltà, altri meno. Ma alla fine, tutti siamo riusciti ad avere un bel rapporto con la matematica. Abbiamo commentato e ragionato intorno ad ogni argomento studiato. Ci siamo divertiti ad eseguire gli esercizi che richiedevano la massima concentrazione, riuscendo a trovare la soluzione dopo mille prove e tentativi, senza darci mai per vinti. Pensiamo, infatti, che il corso di matematica non ci abbia trasmesso solo insegnamenti specifici della disciplina, ma ci abbia anche aiutati ad essere determinati nel voler superare ogni tipo di ostacoli. Questo corso ci ha consentito di partecipare, a Roccapiemonte, alle semifinali dei Campionati internazionali di giochi matematici, dove molta alta è stata la tensione e la paura di non essere all'altezza. Tuttavia, grazie agli allenamenti, ognuno ha fatto del suo meglio. Tu che stai leggendo forse non sai che ben due alunni del nostro corso sono stati ammessi alle finali dei Campionati che si sono svolte all'università Bocconi di Milano! Non è poco, vero? Adesso speriamo solo di ritrovarci ancora una volta insieme per ripetere questa esperienza. La prossima volta potremmo essere noi a rappresentare la scuola nell'ateneo milanese. Valentina D'Auria Alessio Cuccurullo II D Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 7

8 Verba valent La conoscenza del passato per avere una marcia in più Il latino: una lingua morta, inutile, sorpassata? Non si direbbe, vista la nutrita partecipazione al progetto Verba valent, programmato nell'ambito delle attività del PON (Programma Operativo Nazionale) per lo sviluppo delle competenze: ben 38 alunni delle terze classi della scuola Solimena - De Lorenzo, più numerosi di quelli iscritti ai laboratori più moderni e accattivanti di matematica, inglese e informatica. Un bisogno di umanesimo in questa società altamente tecnologica? Un'esigenza di tornare alle radici della nostra cultura? La necessità di riaffermare la propria identità nell'era della globalizzazione? La sapienza antica, che attraverso il canale della lingua arriva fino a noi ad abbeverare le nostre menti assetate di verità e a fecondare i nostri cuori inariditi dall'egemonia tecnologica, esercita un fascino che i ragazzi inconsapevolmente avvertono. Sentono che la lingua latina è la via maestra che li inoltrerà in un mondo ricco di inestimabili tesori di sapere e di umanità, tesori che essi hanno cominciato a intravedere attraverso vari riferimenti alla civiltà classica fatti durante l'attività scolastica, sia curricolare sia pomeridiana. I ragazzi hanno capito che la conoscenza del passato non li porta indietro, non li estrania dal mondo Oltre la scuola la riflessione, il raccoglimento, la condivisione Il precetto pasquale: la celebrazione della solidarietà contemporaneo, ma offre loro una marcia in più per inserirsi nella società tecnologica e globalizzata più consapevolmente e per poterla governare e dominare. Non si spiegherebbe altrimenti la partecipazione attiva e costruttiva dei ragazzi, che hanno seguito il corso di trenta ore (da dicembre ad aprile) con regolarità e hanno gareggiato per primeggiare e per acquisire adeguate competenze linguistiche. Il loro impegno è stato coronato da successo: tutti hanno conseguito risultati positivi, in molti casi apprezzabili. Non solo: lo studio del latino, una lingua chiara, precisa, razionale, ha richiesto una ginnastica mentale particolare, ha fatto acquisire ai ragazzi una forma mentis ben definita ossia l'abitudine alla concretezza, all'ordine, alla precisione, qualità indispensabili per riuscire negli studi e nella vita. Liliana Gaetano Anche quest'anno la solidarietà ha scritto una bella pagina nella storia della Scuola secondaria di 1 grado Solimena- De Lorenzo. I due bambini dell'india, adottati dalla nostra comunità scolastica, con le loro letterine che arrivano puntualmente a Natale e a Pasqua, ci mettono al corrente dei loro progressi scolastici e tacitamente sollecitano il nostro aiuto per continuare il percorso formativo che farà di loro, un domani, persone libere e responsabili. Come tirarsi indietro? Ancora una volta, pertanto, la macchina della solidarietà si è messa in moto e noi alunni abbiamo raccolto la somma necessaria per rinnovare l'adozione a distanza e per contribuire a finanziare un progetto di alfabetizzazione per bambini abbandonati della Repubblica Democratica del Congo (pagamento delle rette scolastiche e del materiale didattico). Questa iniziativa di solidarietà ha trovato la sua espressione liturgica nella celebrazione del precetto pasquale il mercoledì della settimana santa: un appuntamento gioioso con il quale, ogni anno, docenti e alunni vogliono testimoniare la propria fede nel Cristo Risorto e la carità verso i poveri e i diseredati. Dato il rilevante numero di alunni, il precetto si è svolto in due momenti: la prima celebrazione è stata presieduta da don Ciro Galisi, parroco di Santa Maria del Presepe, il quale ha ricordato il rapporto di collaborazione che da tanti anni lega la comunità scolastica a quella ecclesiale nell'opera di formazione dei ragazzi; la seconda celebrazione è stata presieduta da padre Luigi, un francescano del convento di Sant'Andrea, che nell'omelia ha sottolineato che Gesù è l'amico che tutti desiderano, leale, paziente, sempre pronto al perdono, un amico che non ci tradirà né ci abbandonerà mai. I doni portati da alcuni alunni in processione offertoriale all'altare sono stati il segno della disponibilità dei ragazzi a condividere i beni materiali (simboleggiati dagli alimenti), i beni intellettuali (simboleggiati dalla somma raccolta per le adozioni e per il progetto di alfabetizzazione) e i beni spirituali (espressi dalla preghiera corale elevata a Dio perché il suo amore abbracci tutti gli uomini della Terra). La partecipazione alla funzione è stata molto sentita e al termine della messa il Dirigente Scolastico, prof. Giuseppe Pannullo, ha espresso il suo compiacimento per la serietà e la compostezza dimostrata dagli alunni e per la generosità con cui ancora una volta essi hanno aderito a questa iniziativa di solidarietà promossa dalla Suola, rinnovando la loro fiducia e il loro sostegno all'opam, organizzazione non governativa di promozione dell'alfabetizzazione nel mondo. Classe III B 8 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10

9 The boys, who want improve their English knowledge, can partecipate at English courses in collaboration with mothertongue. Infact, they came from cities like London, Canada and other places. Last year all the students started the courses in April. Every Wednesday we and our friends went to our school and we stayed there for three hours, with a small break of ten minutes at five o clock. During the lessons, we always did a lots of exercise with our partner for improve our English pronunciation. Our teacher, Mrs Cleopatra was fantastic because she usually tried to put us ease by making a lots of jokes and asking to talk about us. Some of us chose to write a topic about a famous star like Michael Jackson, Daniel Radcliffe or about our parents like cousins and grandparents. At the end of the exams, the examiner, a nice old lady from London, was very happy about our topics, all different and interesting. She was very satisfied about our topic and ur pronunciation. This English course was a fantastic experience for our language growth.thanks to our school Solimena De Lorenzo. Gerardo Fornaro and Viviana Esposito II B Informatica a scuola: corsi IC 3 Corsi PON di informatica per la certificazione IC3 a tre esami e a quattro esami sono stati svolti nel corso dell anno scolastico 2009/2010. Hanno partecipato a questi corsi gli allievi delle classi seconde e delle classi terze. La certificazione IC3 consiste in un corso, tenuto da esperti in informatica e tutor con competenze nel settore informatico, al termine del quale vengono sostenuti tre esami o quattro esami. Solo dopo aver superato tutti gli esami si ottiene la certificazione, cioè un attestato valido per i crediti formativi scolastici, universitari e per concorsi. Il corso IC 3 a tre esami è stato condotto dal professore Franco D Angelo in qualità di esperto e la professoressa Patrizia Cosenza in qualità di tutor, mentre il corso IC3 a quattro esami ha visto il professore Pasquale De Vivo come esperto e il professore Carmine Giordano come tutor. Entrambi i corsi sono stati frequentati con assiduità, impegno, partecipazione e tutti gli allievi sono stati coinvolti in diverse attività pratiche in un ottica di cooperazione (cooperative learning) per raggiungere gli obiettivi prefissati, cioè garantire a tutti i partecipanti un buon livello di conoscenza delle applicazioni, tale da permettere loro di saper utilizzare il pc in attività didattiche future e non solo come oggetto ludico. I ragazzi delle classi seconde per problemi organizzativi hanno seguito il corso in un orario particolare, cioè subito dopo l attività didattica, alle 14.00, dopo aver consumato uno spuntino con l insegnante tutor. Quello che poteva sembrare un disagio si è invece rivelato positivo: i ragazzi hanno avuto la possibilità di usare quello spacco orario per mangiare insieme, socializzare, divenendo così un momento di aggregazione, tanto che per l anno scolastico 2010/2011 tutte le attività pomeridiane inizieranno alle ore Patrizia Cosenza Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 9

10 BIBLIOTECANDO A proposito di passione... L amore per la lettura è una passione e, come qualunque passione, se infiamma il cuore, diventa una dolce abitudine di cui non si può fare più a meno. La nostra scuola vuole porsi in questa direzione da anni: presentare il libro non come un obbligo, cioè non soltanto un mezzo utile a migliorare nell espressione parlata e scritta, ma anche e soprattutto uno svago, un piacere che, se travolge, non ci lascia più. E sono assicurati: viaggi fantastici, avventure, difficoltà superabili, sane risate Ce n è per tutti i gusti! Questo anche grazie a donazioni varie, nonché i vari acquisti, molti dei quali suggeriti dagli stessi ragazzi; il numero dei libri che annovera a tutt oggi la biblioteca è di circa 3000 volumi. Anche quest anno, quin -di, secondo una buona consuetudine consolidata da tempo, seguendo le lezioni di e- sperti del settore, da Roberto Denti e Daniel Pennac (chi non ricorda il suo famoso decalogo sui diritti del lettore?) si è 10 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 attuato il prestito per tutte le classi nelle ore mattutine: periodicamente ciascuna classe è stata ricevuta in biblioteca, così che ogni alunno della scuola ha avuto la possibilità di scegliere il suo libro ogni due mesi. Individualmente, poi, due volte a settimana la biblioteca ha osservato anche un orario pomeridiano di ricevimento individuale e facoltativo, sia perché i ritmi del piacere possono far divorare un libro e necessitare di scadenze ravvicinate, sia perché soprattutto all inizio, si può sbagliare scelta ed è necessario correre a cambiare un libro, non senza prima averne lette almeno trenta pagine. E sì, perché se un libro non piace è inutile ostinarsi a leggerlo: diventerà un mattone! O peggio, situazione più comune, si tengono ad appassire su di uno scaffale nella propria cameretta e si dimenticheranno lì per mesi. In Marzo, poiché ogni lavoro ha bisogno di arricchirsi oltre che con l esperienza con l aggiornamento, la partecipazione alla fiera del libro per ragazzi a Bologna, finanziata dalla scuola, è stata una valida occasione ed ha dato numerosi spunti; l importante appuntamento per librai, editori, autori e bibliotecari ha illustrato novità, appuntamenti ed iniziative più svariate nel settore narrativa per l infanzia ed adolescenza. I concorsi nazionali a cui abbiamo partecipato quest anno sono stati: Fahrenheit 450 e Giralibro, 135 le recensioni per il primo e 128 gli elaborati sui ricordi importanti in merito alla lettura per il Giralibro; i vincitori decretati dalla giuria di Bologna: Claudia Battipaglia di I B e Domenico Pessolano di I A. Per i vari concorsi interni occorrerà aspettare le premiazioni. Con la consapevolezza della responsabilità di trattare con ragazzi di una fascia d età per cui diventa importante il rapporto affettivo con la pagina, l attenzione di tutte le in -segnanti di lettere è rivolta alla promozione alla lettura, con l incoraggiamento a parte -cipare ai concorsi, gare e tut -to quanto possa avvicinare ed incantare i nostri piccoli lettori. Per quanto realizzato molta soddisfazione si registra, anche se molto lunga ancora è la strada e tanti ancora i ragazzetti riluttanti. A loro un messaggio: non arrendiamoci! Proviamoci insieme ancora! Siamo tutti dei potenziali bravi lettori! Impariamo a scegliere! Silvana Rispoli referente della biblioteca Solimena

11 UN UTILE ESPERIENZA LUDICA Venerdì 23 aprile 2010, nell Aula Magna della Scuola Media Statale Solimena-De Lorenzo, si è tenuta la manifestazione di fine corso Lettori - scrittori in gioco in concomitanza della Giornata Mondiale del Libro. Padrino della manifestazione è stato il dottor Alfredo Salucci che, come ogni anno, ha accettato con piacere l invito del Preside Giuseppe Pannullo e della docente di lettere Luigia Cuomo. Il progetto ha come obiettivo quello di fare appassionare i discenti alla lettura per poi, in seguito all analisi e alla comprensione del contenuto e della struttura di testi letti, far nascere racconti attraverso il lavoro di squadra. Il laboratorio di lettura e scrittura creativa è stato frequentato da 20 allievi che, divisi in tre gruppi, dopo la prima fase di lettura di alcuni racconti, sui quali sono state svolte animazioni e giochi di squadra, preparati dagli stessi alunni, hanno dato seguito alla fase di scrittura. Gli allievi, divisi in nuovi gruppi di lavoro, hanno condiviso un tema intorno al quale hanno preso vita i racconti. I messaggi delle storie prodotte sono stati diversi, ma tutti nati da forti e attuali problematiche sociali ed hanno avuto per scenario la scuola. Il racconto Difficile adolescenza ha avuto per protagonista un ragazzo invalido oggetto di atti di bullismo il quale, grazie all intervento della famiglia e della scuola, ha ripreso a sorridere e a fidarsi degli altri. La storia Avventura nel passato racconta l avventura di tre adolescenti catapultati in un altra epoca dove la natura è selvaggia, incontaminata ma spaventosa. I protagonisti riusciranno, grazie al loro coraggio e alla loro intelligenza, a venir fuori sani e salvi da quella paurosa realtà. Il terzo racconto ha per protagonista un adolescente costretta a crescere in fretta a causa di seri problemi familiari. Grazie alla sensibilità dell insegnante di lettere e all interessamento del Preside ritroverà il sorriso e la serenità. Al termine della lettura dei racconti gli alunni sono stati premiati dal padrino della manifestazione, che ha espresso giudizi positivi e gratificanti sul lavoro svolto, con dei libri per ragazzi che sono stati molto apprezzati anche perché la scelta fatta dalla docente ha risposto agli interessi dei singoli alunni. Possiamo con soddisfazione dire, alla fine del percorso, di aver raggiunto gli obiettivi del corso: apprezzare il testo scritto, la qual cosa ci avvicina maggiormente alla lettura, inventare e scrivere racconti. E stata un avventura unica ed entusiasmante, valida e formativa. Gli allievi del laboratorio Lettori/scrittori in gioco animato dalla prof.ssa Luigia Cuomo Questo lo slogan della festa internazionale del libro del 23 Aprile L iniziativa rappresenta l esempio di come sia importante partecipare, aggiornarsi per poter poi affiancarsi ad iniziative nazionali e renderle nostre: l idea, infatti, è stata maturata alla fiera di Bologna dove si è venuti in contatto col gruppo che sponsorizzava l iniziativa. Approvata da colleghi e dirigente, si è pensato di festeggiare la festa del libro coinvolgendo i ragazzi in due momenti contemporanei: uno in aula magna, laddove si sono tenute le premiazioni dei partecipanti ai corsi di scrittura creativa animati dalle professoresse Cuomo e Realfonso, con attestati e premiazioni, l altro in biblioteca organizzato dalla bibliotecaria, la sottoscritta. In una sorta di sfida tra le prime, le seconde e le terze, un alunno di ciascuna classe presentava il libro in modo quanto più appassionante ai compagni, regalandone poi anche una pagina di lettura: il migliore ha portato a casa un libro. Per le prime ha vinto Straziami ma di libri saziami Giulia Granato I C, per le seconde Salvatore Sabatino II D, per le terze Teresa Torre III B. A presenziare la grande festa con addobbi di palloncini colorati e striscioni vari il dott. Alfredo Salucci, scrittore per passione e presidente del Rotary club, che ha apprezzato quanto si fa per la lettura, si è intrattenuto con i ragazzi ed infine ha lasciato in regalo una targa alla scuola. E stato un successo sudato ma un bel successo a detta di tutti noi, alunni, genitori, insegnanti e preside siamo stati soddisfatti della riuscita. Che dire ancora? L anno 2010/2011 sarà più bello sicuramente: non anticipiamo niente per scaramanzia e per non togliere la dovuta suspance, ma ci daremo appuntamento in seguito per le premiazioni e le novità. Concludo augurando a tutti voi: che la passione vi colga sempre! Ehi! ragazzi, aspetto come sempre titoli nuovi di zecca! Silvana Rispoli Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 11

12 L ARTE DELLA LETTURA va. In sintesi, insegnare ai ragazzi a pensare e descrivere il mondo linguisticamente significa insegnare loro anche a dare ordine al proprio vissuto. Il corso di quest anno ha visto la partecipazione di quindici ragazzi delle classi prime e, anche se si tratta di un iniziativa molto impegnativa e certamente faticosa, ho continuato quest attività per una serie di motivi: perché insegnare a leggere e scrivere resta ancora il compito primario della scuola; in secondo luogo, perché sono sempre più convinta del fatto che i ragazzi sono una fonte inesauribile di creatività che, solo se ben indirizzata e governata, può essere messa a disposizione della società; infine, anche se può sembrarvi banale, perché per i ragazzi - è molto più produttivo passare del tempo a leggere e scrivere, specialmente se questo tempo viene sottratto alla televisione, oppure alla play station. Il percorso di lettura e scrittura è stato coerente con quello che i ragazzi imparano di mattina, infatti, trattandosi di classi prime, ho lavorato sulla fiaba. Durante il corso ho utilizzato strategie diverse puntando anche sullo sviluppo di capacità cooperative, infatti, sia le animazioni svolte sia la scrittura ha visto lavorare i ragazzi in gruppi. Durante il corso ho cercato di far vivere la lettura come emozione immediata e di operare in modo che i ragazzi diventassero essi stessi autori. Alla fine del corso i ragazzi hanno sorteggiato luoghi e personaggi dal libro letto ed è successo come diceva Gianni Rodari che: Quando due parole personaggio vengono a contatto, il loro incontro provocherà una scintilla e nascerà una storia. Proprio così sono nate le storie dei ragazzi! I racconti sono stati giudicati da una giuria composta dai ragazzi di tutte le classi della scuola in modo che la manifestazione diventasse un patrimonio di tutta la scuola da cui nessuno si doveva Sono trascorsi dodici anni da quando per la prima volta proposi al Dirigente di realizzare un corso di Animazione alla lettura e scrittura creativa. In questi lunghi anni ho registrato la partecipazione entusiasta di tanti ragazzi che hanno imparato a guardare al libro in modo diverso, come un amico da cui ricevere risposte o consigli, che rende maggiormente consapevoli dei propri desideri ed emozioni. Nell organizzazione del corso sono partita dalla consapevolezza del rapporto dialettico tra scrittura lettura, scrittura - vissuto di ognuno di noi: quando noi leggiamo il piano strutturato da uno scrittore, ci alleniamo anche a progettare meglio la nostra scrittura e, quando scriviamo, ci alleniamo a strutturare un piano e conseguentemente ad entrare più agevolmente nel progetto di scritti prodotti da altri. L esercizio della scrittura è però fondamentale non solo per comprendere gli scritti di altri ma anche per un altro motivo: costringe a organizzare le informazioni, le e- sperienze, le emozioni, favorendo la consapevolezza critica di ciò che si fa e la stessa attrezzatura cognitisentire escluso. La manifestazione finale si è svolta il 23 aprile, proclamato dall UNESCO Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d Autore in omaggio a tre fra i più grandi autori di tutti i tempi che si spensero proprio in quel giorno del lontano 1616: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega soprannominato El INCA per le sue origini peruviane. Tra le quattro storie è risultata vincitrice La prima ti fa bella, la seconda ti colora, la terza ti innamora di Albano Gianluca, Apicella Giosuè, Pasquini David, Senatore Gaetana della I Ad e Ruggiero Roberto della I G. La gara di animazione ha visto vincitore il gruppo D composto da Copertino Matteo, Coppola Carmine, Petrosino Alessio e Spiniello Pasqualina della I A. Alla manifestazione è intervenuto il dottor Salucci che ha premiato i ragazzi e si è complimentato con loro per l impegno profuso e l originalità dei racconti scritti. Elena Realfonso Referente della biblioteca De Lorenzo e del corso di animazione alla lettura e scrittura creativa 12 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10

13 Alla sede De Lorenzo la Biblioteca si rinnova nell estetica. Nuovi libri sui scaffali: ampia scelta per gli alunni. Quest anno, a noi ragazzi della sede De Lorenzo, è stata riservata una bella e piacevole sorpresa. Quando abbiamo ricominciato a frequentare la biblioteca di Istituto, al posto dei vecchi e grigi scaffali, c erano librerie colorate rosse, azzurre e bianche. Inoltre, al posto del vecchio banco che serviva da appoggio per il computer, c era un bel tavolinetto e una sedia girevole di un grazioso color rosso vermiglio. Anche le pareti non mostravano più il loro triste aspetto bianco, ma erano ricoperte da variopinti cartelloni su cui, durante tutto l anno, ognuno di noi ha attaccato la recensione del libro che aveva appena finito di leggere. Naturalmente, si potrebbe obiettare che - se si ha voglia di leggere - poco importa il colore e l aspetto dei mobili e delle pareti della biblioteca ma, dopo l esperienza di quest anno, possiamo assicurarvi che, trovarsi in un ambiente accogliente, colorato e allegro, ha senz altro favorito e incentivato la frequenza della biblioteca dell Istituto. Come sempre, nella gestione della biblioteca siamo stati direttamente coinvolti anche noi alunni, cosa che sicuramente ci ha responsabilizzato e ci ha fatto sentire la scuola molto vicina alle nostre esigenze. A inizio anno, infatti, la professoressa Elena Realfonso, che si occupa della gestione della biblioteca, prima di acquistare nuovi testi, ha raccolto le nostre proposte e per ogni classe sono stati acqui- stati dei libri proposti dagli allievi. Molto interessante è stato anche il poter leggere le recensioni dei nostri compagni che spesso sono state utilizzate come delle vere e proprie tracce di lettura. Noi ragazzi, infatti, usiamo molto il passaparola nello scegliere i libri da leggere, ma questo sistema, ovviamente, è ristretto alla cerchia degli amici di ognuno di noi. Con il sistema delle recensioni affisse alle pareti, invece, abbiamo potuto stabilire un passaparola ideale con tutti i compagni della scuola, conoscere il loro punto di vista e apprezzare le varie sensibilità. Anche nella gestione e nell organizzazione della Biblioteca, siamo stati coinvolti direttamente: infatti, i prestiti sono stati seguiti da due alunni che, all inizio dell anno, sono stati eletti bibliotecari dai compagni di classe. Abbiamo avuto anche la possibilità di prenotare dei libri che ci interessavano e che erano stati prestati ad altri alunni: appena il libro che avevamo prenotato era restituito, venivamo contattati con la possibilità di poterlo leggere. Dopo la Biblioteca, anche le nostre aule sono diventate più colorate: su consiglio della professoressa Realfonso, e con l aiuto delle insegnanti di arte, abbiamo realizzato dei cartelloni dove registravamo i libri letti da ogni compagno di classe usando dei simboli per esprimere il giudizio sul libro. Alla fine dell anno è stato anche possibile, per gli alunni delle classi prime e seconde, scegliere dei libri da poter leggere durante l estate e da restituire a settembre. Speriamo che anche nella nostra nuova scuola avremo la possibilità di utilizzare per le nostre letture una biblioteca così ben organizzata e fornita di libri vicini ai nostri interessi e alla nostra sensibilità. Laura Bove III Ad Antonella Lanzara III Ad Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero superiore al necessario; ma succede anche coi libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone a una maggiore avidità di possederne. L oro, l argento, i gioielli recano con sé un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante. Francesco Petrarca Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 13

14 UN DIALOGO SEMPRE APERTO Filo diretto con gli alunni della scuola Solimena-De Lorenzo Lo scorso anno chiusi il mio articolo sul giornale della Scuola Media Solimena De Lorenzo, Tra la gente, con l auspicio di poter continuare la bella esperienza di colloquiare con giovani studenti sul rapporto che abbiamo con i libri, la lettura e la voglia di scrivere per poter comunicare le nostre idee, le nostre fantasie e soprattutto le nostre emozioni. Ad aprile il Dirigente Scolastico, Giuseppe Pannullo, mi ha nuovamente invitato, anche in qualità di Presidente del Rotary Club Nocera Inferiore Sarno, a ripetere l incontro con i suoi studenti. Pensavo di essere abituato a questi incontri, invece è risultato ancora più emozionante dello scorso anno. Ho incontrato studenti preparati, con un bagaglio culturale superiore alla media, grazie alla capacità dei docenti di stimolarli e di avvicinarli alla lettura e al sapere. Docenti che hanno saputo trasmettere anche il concetto che la cultura è la vera e unica risorsa per inserirsi, un domani, in una società che sarà sempre più meritocratica. Questa giornata della lettura e della cultura non viene attuata come imposizione istituzionale, ma come piacere e leale competizione. E questa la formula vincente di avvicinare i giovani alla lettura e alla scrittura evitando la noia che molti della mia età hanno sperimentato quando a scuola si era costretti a leggere libri per niente adatti alla nostra giovane età. Fortunatamente, le cose sono cambiate e questo, almeno alla Solimena De Lorenzo, si deve alla bravura dei docenti e alla passione che il Dirigente Pannullo pone 14 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 in quello che vuole realizzare. Il successo di un progetto si può avere solo se tutti credono in quello che fanno. E in questo progetto, un vero laboratorio di scrittura e lettura, sono rientrato anch io per la seconda volta. Ho avuto così la possibilità di visitare la biblioteca, il luogo sacro della lettura e del commento dei libri. Nell aula Magna dell istituto, poi, ho potuto assistere alla lettura dei racconti scritti e illustrati dai ragazzi stessi. E stato un momento intenso. I racconti, tutti molto belli, spaziavano da una fantasia gradevolmente acerba, a temi drammaticamente attuali come il bullismo, l anoressia, la famiglia. Al lettore attento non possono sfuggire le richieste, i disappunti, i bisogni, ma anche la soddisfazione e i suggerimenti, per niente superficiali, che questi giovani rivolgono agli adulti attraverso le loro storie. Suggerimenti atti a migliorare quello che per loro non va. Ecco un altro modo di comunicare con i ragazzi. Un sistema altamente istruttivo e nello stesso tempo miniera di informazioni per noi adulti alle quali, forse, non potremmo diversamente accedere. Di queste cose i docenti e il Capo d Istituto sono perfettamente consapevoli, e questo fa di queste manifestazioni non solo un momento culturale ma anche un momento sociologico e antropologico. Bravi i ragazzi e le ragazze che stimolati rispondono al meglio e, abituati come sono, senza timori reverenziali per nessuno. Bravi i genitori che ho visto attenti e numerosi partecipare alla manifestazione, segno dell osmosi che si è stabilita con la scuola. Questo progetto, in cui credono fortemente studenti, docenti, genitori e Dirigente Scolastico, di sicuro continuerà e deve continuare. Grazie a queste opportunità avremo giovani abituati allo scambio di idee nel rispetto delle altrui opinioni, cosa che li renderà certamente migliori. A me non resta che ringraziare tutti, augurandomi di poter continuare ancora questa bella esperienza. Alfredo Salucci

15 LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE NOVITA L aula con la lim diviene un ambiente dove gli apprendimenti si generano poggiando su fattori innovativi che identificano l alunno come un apprendista. Nella classe si applicano i principi del costruttivismo perché l insegnante presenta i contenuti dall insieme al particolare, chiede agli allievi di interpretare i dati e di manipolare materiali della disciplina stessa. La conoscenza viene perseguita attraverso delle domande fatte agli allievi che vengono considerati come pensatori con proprie teorie. La lezione è dunque interattiva, perché l insegnante ricerca il punto di vista degli allievi, valuta in modo autentico, alternativo e fa lavorare gli studenti prevalentemente in gruppo. Quindi, la classe è cooperativa e convivono insieme piccoli gruppi, composti in modo eterogeneo, che hanno come obiettivo di portare a termine un attività nella quale è richiesta una responsabilità individuale e che include anche il rapporto diretto, il faccia a faccia con la classe. di Annamaria Bove LIM in classe: lavorare in ambienti generativi IL PROBLEM SOLVING ABITUARE GLI ALLIEVI A SAPER FARE DELLE OPERAZIONI MENTALI PER ESEGUIRE LA SOLUZIONE Il problem solving è oggi fondamentale per poter risolvere problemi di ogni tipo, consiste nel mettere insieme i metodi, le tecniche, le strategie affinchè il processo abbia una soluzione. Il problema si può presentare a noi come una questione da risolvere partendo da elementi noti mediante il ragionamento, un problema di aritmetica, di geometria, di algebra e in questo caso i dati del problema sono noti, o ancora si può trattare di una questione, una situazione difficile o complessa di cui si cerca la soluzione. Attualmente nella scuola secondaria di primo grado con le prove Invalsi gli allievi devono imparare a risolvere dei quesiti a risposta multipla e con un distrattore, che non è un elemento ingannevole, ma solo simile alla risposta reale. Dunque gli alunni saranno dal prossimo anno scolastico seguiti e allenati per poter risolvere quesiti, saranno guidati a capire il problem solving e a saperlo affrontare. Di certo esistono diverse scuole di pensiero, che vanno dalla schematizzazione del processo di problem solving all uso delle 5 W e delle due H, tecnica usata anche nel giornalismo fin dagli anni 30. Schematizzare i passi che portano alla risoluzione significa mettere in pratica le cinque fasi che sono sintetizzate nell acronimo F.A.R.E. (focalizzare, analizzare, risolvere ed eseguire), mentre le 5W e le 2H consistono nel mettere in pratica il chi, il cosa, il dove, il quando, il perché, unito al come si deve fare e al quanto si può. Tutto questo sarà affrontato durante l anno scolastico per dare agli allievi delle classi prime la possibilità di arrivare alla prova Invalsi con serenità avendo eseguito un allenamento mentale, così come accadrà per gli allievi delle classi terze, perché gli allenamenti non si fermeranno mai, guideranno gli alunni fino all esame di Stato. GIORNALISMO A SCUOLA Anno Scolastico 2010/2011 nasce la Redazione Giornalistica nella Scuola Solimena - De Lorenzo Gli allievi potranno partecipare a corsi di giornalismo per entrare a far parte della redazione. Gli articoli saranno pubblicati sul giornale on-line Alboscuole, sul giornale cartaceo d Istituto e sul giornale degli studenti sul sito web dire giovani. Gli allievi avranno un sito dedicato a loro dove trovare materiale didattico, link utili, una classe virtuale per interagire con la scuola. Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 15

16 AUSCHWITZ-CRACOVIA Cronaca di un viaggio straordinario OSWIECIM LA PARTENZA Oggi 25 aprile in Piazza Diaz alle ore 3.00, si sono ritrovati 45 allievi di seconda media delle tre scuole presenti sul territorio, 4 docenti accompagnatori, 2 funzionari comunali, organizzatori del viaggio, una giornalista e un cameramen, per affrontare tutti insieme una esperienza che si è rivelata davvero straordinaria. E venuto ad augurarci un buon viaggio l assessore alla P.I. dott. Antonio Iannelli. Alla partenza sul volto dei gitanti si leggeva: gioia, eccitazione, soddisfazione ma anche tanto sonno. Nel bus che ci ha portati all aeroporto Roma-Ciampino, i docenti sono rimasti delusi perché speravano in un viaggio silenzioso e tranquillo, ma nessun alunno è riuscito a dormire e a stare zitto, nemmeno per un momento. Alle ore 6: eccoci sull aereo per il volo. A vedere sulla pista il nostro aereo di colore rosa, abbiamo pensato ad un giocattolo di Barbi, ma una volta seduti nelle comode poltroncine siamo stati assaliti, a dire il vero tutti, da ansia e tensione perché quasi per tutti era il primo volo. La nostra docente ha fatto del suo meglio per tranquillizzarci, ha cercato di distrarci facendo conversazione, a qualcuno ha tenuto la mano, ad altri ha dato il suo cruciverba da completare. In men che non si dica, fra urla di gioia e applausi ecco che atterriamo sul suolo polacco a Katovice alle INIZIA L AVVENTURA Dopo circa due ore di viaggio in bus arriviamo all hotel Regent nel quartiere ebraico di Cracovia. Appena ci sono state assegnate le camere, credo che tutti si siano concessi un attimo di riposo fisico ma ecco che, con un fuori programma, nel tardo pomeriggio Cracovia già ci ha mostrato alcune delle sue bellezze. Ogni gruppo scolastico con il suo accompagnatore si è concesso una passeggiata. Eravamo troppo eccitati per restare in ozio in albergo! Il nostro gruppo ha esplorato il quartiere ebraico e ha ammirato la struttura esterna e le bellezze artistiche contenute all interno della vecchia Sinagoga del quartiere. Nella piazza del ghetto, sotto un frondoso albero, intorno a un pianoforte in pietra costruito in onore di Chopin, la nostra professoressa ci ha tenuto una lezione di storia, ripercorrendo le tappe fondamentali della cosiddetta soluzione finale della questione ebraica. Alle ore tutti a tavola. Ci sono stati serviti piatti tipici della cucina polacca, non graditi molto da noi ragazzi. Oggi 26 aprile alle ore circa siamo stati ricevuti in Municipio dal sindaco di Oswiecim, in una splendida sala conferenze di un suggestivo castello rinascimentale. Qui siamo stati raggiunti dall Assessore alla P.I. e da alcuni consiglieri della nostra città e, dopo i saluti e le presentazioni, con una cerimonia davvero emozionante è avvenuto il gemellaggio Oswiecim -Nocera Inferiore. Noi alunni abbiamo donato alla città delle pietre simboliche, ognuna con la targhetta della scuola d origine, per arricchire il tumulo della memoria. Ha fatto seguito una conferenza stampa tenuta dalla giornalista Mariangela con riprese del cameramen Cristian. Il Sindaco, una persona davvero dolce e ospitale, si è complimentato con noi per il nostro comportamento e la nostra preparazione. AUSCHWITZ-BIRKENAU Dopo aver salutato il Sindaco di Oswiecim, abbiamo raggiunto in bus il campo di sterminio Auschitz I. Qui siamo stati affiancati da una guida polacca che parlava, con voce dolce e dimessa, un perfetto italiano e con lei siamo entrati nel lager consapevoli della sacralità del luogo e preparati a vedere dal vivo un pezzo di storia del secolo scorso. Durante il percorso siamo stati assaliti da concitati e forti sentimenti: rabbia nel vedere la famosa targa con su scritto ARBEIT MACHT FREI, orrore davanti ai quadri che mostravano i bambini usati per gli esperi- 16 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10

17 menti, dolore davanti al muro delle fucilazioni, sbalordimento nel constatare l enorme quantità di oggetti personali dei tanti deportati: dai capelli agli occhiali, dalle scarpe agli utensili, dai monili alle schede personali, angoscia al pensiero di calpestare quel suolo su cui i troppi deportati hanno trascinato con fatica e dolore pesanti zoccoli, ma anche commozione nel vedere davanti ai bloch fasci di fiori a testimoniare che i morti della pazzia collettiva non sono stati dimenticati. Da Auschitz abbiamo raggiunto Birkenau, lager dove morirono deportati. Questo luogo fu scelto per la vicinanza della linea ferroviaria che, come abbiamo visto, fu prolungata all interno del campo fino a raggiungere la zona dei crematori. Lo sguardo non può non fermarsi sul filo spinato che circonda l enorme campo e la men -te non può non pensare, con sofferenza, ai tanti detenuti che presi dalla disperazione sono morti lanciandosi contro quel filo in cui passava la corrente elettrica. E come non soffrire davanti a quei tavolacci che fungevano da letti e quasi sembra ancora vedere stipati tanti corpi, consumati dalla fatica e dal dolore. Non ci sono parole per descrivere le emozioni che ci hanno assalito davanti ai crematori e alle carriole che trasportavano i corpi dalle camere a gas ai forni. Non troviamo parole adeguate per descrivere lo stato d animo di tutti noi quando abbiamo deposto sul monumento alla memoria delle vittime italiane un omaggio floreale con la striscia del nostro tricolore. Siamo ritornati in albergo molto stanchi, ma consapevoli di aver vissuto una giornata indimenticabile che ha arricchito le nostre menti e i nostri cuori. CRACOVIA Vi è mai capitato di essere svegliati dal dolce suono di un telefono da cui esce una squillante voce polacca? A noi è successo di sentire di buon mattino consvic de ta at bla bla tarata e di non capire se si fosse svegli o no. Ma il trin-trin continua ed ecco che l albergo sembra prendere vita. - E l ora della colazione, bisogna far presto, il pullman ci sta già aspettando - è la voce imperiosa della Prof. ; in un battibaleno siamo tutti nel ristorante, poi di corsa nel bus e via per la città di Cracovia. Con un simpatico e corpulento signore polacco, dalla voce tonante, abbiamo visitato i monumenti più belli e caratteristici della città apprezzandone, grazie alla guida, il valore storico e artistico. Siamo stati alla cattedrale di Wawel, nel cortile del castello di Wawel, nel giardino ducale, alla chiesa di S.Maria, nei luoghi vissuti da Papa Woitila, all Università che ha visto Galilei e Chopin, nella piazza del Mercato, la piazza più grande d Europa. Nel pomeriggio dopo aver pranzato al Mc Donald ci siamo sbizzarriti a fare compre. Tutti, o quasi, abbiamo acquistato la statuetta del Drago, simbolo della città. LA LEGGENDA DEL DRAGO Tanto tempo fa, quando Cracovia era un piccolo paese governava un re di nome Krak. Sotto il suo governo la città crebbe in forza e ricchezza. Una notte, in una caverna vuota ai piedi del colle Vavel, apparve un terribile drago dalla cui bocca usciva una fiamma enorme. Il mostro non lasciava avvicinare nessuno alla sua grotta e di notte faceva strage di bestiame. Il re KraK rese pubblico un bando in cui invitava i coraggiosi ad uccide- re il drago in cambio della metà del suo regno e della mano di sua figlia. Molti furono i cavalieri e i principi che risposero all appello, ma tutti fallirono. Un giorno arrivò un giovane calzolaio di nome Scuta che propose di uccidere il mostro non con la spada ma con uno stratagemma. Il re gli diede ascolto così Scuta uccise un grosso ariete, lo svuotò delle interiori e mise al suo posto zolfo e catrame. Il drago di notte trovò fuori alla caverna l ariete, lo mangiò ed esplose. Il calzolaio sposò la principessa e prese metà del regno. Con la pelle del drago fabbricò parecchie scarpe. La giornata si è conclusa in maniera divertente ed inaspettata: abbiamo visitato il quartiere ebraico in city tour con i quali siamo ritornati, fortunatamente, anche in albergo. Ci siamo davvero divertiti e scatenati. IL RITORNO Dopo una giornata tanto movimentata speravamo di fare un bel sonno ristoratore ma niente. Dopo cena stanchi, eccitati ma anche tristi, abbiamo preparato le nostre cose e alle 2.30 già sul bus per il rientro. Il volo di ritorno, sempre sull aereo rosa, è stato vissuto con maggiore serenità, forse perché eravamo stanchi, assonnati e tristi per l avventura che volgeva al termine. Siamo arrivati a Nocera alle 14,30. Nonostante la stanchezza e il gran desiderio di dormire, non abbiamo rinunciato a vivere e ad assaporare ogni attimo del nostro viaggio. Questa esperienza è stata molto importante per tutti noi sia per la sua valenza didattica che sociale. Infatti abbiamo conosciuto nuovi e meravigliosi ragazzi con i quali abbiamo imparato molto e ci siamo divertiti tanto. Ringraziamo l Amministrazione Comunale che ci ha voluto con questo viaggio premiare e la professoressa Cuomo che ci ha accompagnati, prendendosi cura di noi. a cura degli allievi che hanno partecipato al viaggio Coordinatrice Luigia Cuomo Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 17

18 I giovani per i giovani E stata Chiara Campanile, un allieva della classe III C (sede De Lorenzo) della Scuola Secondaria di primo grado Solimena-De Lorenzo di Nocera Inferiore, a vincere, per la sezione voce, la borsa di studiopremio in campo musicale istituita dall Associazione Lions Clubs di Nocera ed Agro. Si tratta di un premio nato quest anno e che continuerà nei prossimi per onorare e commemorare la prof.ssa Raffaela Apicella, docente di matematica che, per circa trent anni, ha insegnato nella scuola Solimena. Non a caso è avvenuta la scelta e la richiesta al dirigente della scuola Solimena-De Lorenzo, dott. Giuseppe Pannullo, di utilizzare la scuola, da lui diretta, per le selezioni e la manifestazione finale del concorso. Quando l avv. Aldo De Vito, marito della prof.ssa Apicella e socio dell Associazione Lions, - mi racconta il preside Pannullo - mi ha chiesto l utilizzo dei locali, ho accettato ben volentieri, perché il concorso non è dedicato solo ad una ex insegnante della scuola, ma soprattutto a una donna che amava la musica, amava i giovani e ricercare i talenti, quelli che hanno bisogno di essere sostenuti, facendo capire loro di possedere qualcosa più degli altri, per cui vale la pena mettersi in gioco. Il concorso - afferma la professoressa Luisa Giannelli, docente di musica nella scuola Solimena e direttore artistico del concorso ha rotto quegli schemi rigidi dell educazione musicale nella scuola media. Niente rigore, niente di tutto ciò che può affogare la musica, ma vera e propria musicalità con strumenti e voce. Dunque, la scuola si apre al territorio ancora una volta e per diventare una sorta di conservatorio, di luogo in cui la musica è posta al centro come espressione autentica e spontanea dei giovani. Dopo una lunga selezione avvenuta in tutte le scuole del territorio in 58 sono arrivati alla Solimena-De Lorenzo e solo in sei sono giunti alla manifestazione finale dal titolo I giovani per i giovani una serata all insegna della gara, ma principalmente della musica. I finalisti con le loro esibizioni hanno mostrato alla giuria, ai familiari, ai compagni di scuola e ai docenti di saper gestire l emozione, di essere pronti ad affrontare il palco riuscendo a regalare a tutti la semplicità della loro età. Di notevole spessore anche la cornice musicale del sassofonista Simone Palumbo, un quattordicenne, ex alunno della scuola Solimena-De Lorenzo, che ha regalato un intermezzo di ottimo livello suonando brani tecnicamente non semplici. Due premi in gara, per due sezioni distinte, una per lo strumento, l altra per la voce. E Chiara ha vinto per la sua voce, per la sua potenza, per il suo modo di cantare. Chiara usa il cuore così parla di lei il professore Franco Mannara, docente di musica della classe III C De Lorenzo - per me è una macchina di precisione che trasmette sensazioni - e aggiunge - è una ragazza in continua evoluzione, lei ha una marcia in più, impara facilmente i testi, anche quelli con melodie più difficili, canta d istinto e ascolta i consigli. Chiara non ha un maestro di canto, ma solo il suo professore Mannara che la segue dall inizio della scuola media ed ora noi speriamo che questa vittoria e la borsa di studio la rendano consapevole delle sue capacità e dell impegno che deve affrontare per coltivare la sua passione per il canto. Amo cantare, quando canto mi sento libera - così Chiara parla di sé e della sua voglia di cantare e continua - mi sento felice, anche se mi emoziono e dimentico qualche parola o strofa, continuo a cantare, perché mi ripeto sempre che non devo fermarmi mai e così canto con tutta la forza che ho dentro. Quindi, se la musica ha questo effetto sui giovani, ben venga la musica nelle nostre scuole. Nella vita non si può stare senza musica, mi dice sorridendo il preside Pannullo e, prima di congedarmi, mi ripete una famosa affermazione di Friedrich Nietzche senza musica la vita sarebbe un errore. Annamaria Bove Borsa di studio per giovani talenti Premiata un allieva della nostra scuola L Associazione Lions Clubs Nocera ed Agro istituisce un premio per giovani talenti nel campo della musica e la scuola apre le porte all iniziativa. 18 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10

19 E DI SCENA IL TEATRO L arte di mettere in scena la rappresentazione della nostra stessa esistenza Quando il Preside, all inizio dell anno scolastico mi ha convocata per prendere accordi sull allestimento del Laboratorio teatrale, non ho avuto alcun dubbio sul lavoro che avrei dovuto svolgere e su ciò che mi sarei dovuta aspettare: impostare e condurre il Corso, al fine di gestire positivamente un gruppo, omogeneo per età ma eterogeneo per tutto il resto, e coinvolgerlo in un progetto di propedeutica teatrale avente come obiettivo finale la messa in scena di un saggio. Quello che invece non avevo messo in preventivo era la difficoltà di motivare così tanti allievi (oltre 50) in questo viaggio/avventura perché non intendevo trasmettere delle semplici tecniche, ma adattare una metodologia dai caratteri ludici che li coinvolgesse fortemente e fornisse loro strumenti per imparare ad esprimersi e a comunicare, rafforzando l autostima e la disinibizione e favorendo o migliorando la socializzazione. Lo svolgimento del corso ha costituito perciò un esperienza nuova e per molti aspetti sorprendente per me: il lavoro è stato ricco, intenso, difficile da sintetizzare per la sua complessità e per l andamento vivacemente interattivo degli incontri, ma lavo -rare con i ragazzi costituisce sempre una meravigliosa avventura. Nei nostri incontri settimanali, attraverso il lavoro collettivo, si è sempre instaurato un clima di reciproca fiducia dove ognuno si è sentito libero di esprimersi ma senza prevaricare l altro e, sentendosi coinvolto, ha apportato il suo modesto ma fondamentale contributo per il buon andamento dello spettacolo, superando problemi relazionali o eventuali conflitti esistenti nel gruppo (anche il nome della compagnia teatrale è stato scelto dopo aver consultato ogni singolo ragazzo). Molte sono state le occasioni di scambio e di divertimento collettivo che hanno permesso di vivere più serenamente le ore extrascolastiche, diventate un appuntamento irrinunciabile. Cosa posso aggiungere? Che il riscontro più bello l ho avuto proprio la sera del debutto, quando ero ormai rassegnata ad una debacle visto che la prova generale era stata un disastro per la superficialità di alcuni. Vedere i miei ragazzi recitare con molta naturalezza, stando attenti ad ogni sfumatura o dettaglio studiato nelle prove, oppure aiutare coloro che, vinti dall emozione, stentavano a ricordare le battute, addirittura redarguire chi non si mostrava pienamente attento dietro le quinte, mi ha ripagata di tutto e non dimenticherò mai uno dei miei piccoli attori che, dopo aver recitato con bravura una scena particolarmente complessa, si è girato verso di me, nascosta dietro le quinte e mi ha strizzato l occhio come a volermi dire : - Ha visto, professoressa, che abbiamo fatto una bella figura? - Allora, grazie miei piccoli attori: è valsa la pena di impegnarsi, di non scoraggiarsi e di puntare sempre più in alto perché il teatro, che è la rappresentazione della nostra stessa esistenza, prepara anche alla vita e, se ci si può arrivare divertendosi un po,allora W IL TEATRO! Grazie di cuore, miei cari Piccoli Dilettanti Dell Arte : mi avete dato tanto! Silvana Galdi P.S. Un grazie anche alla brava e paziente Anna Claudia Romano Senza il suo notevole contributo, di certo non avrei mai potuto realizzare coreografie così belle. Simpaticamente crescendo! Vorrei cominciare col motivare il titolo. Vi chiederete cosa possa mai avere a che fare con l'esperienza teatrale avuta lo scorso anno. Ebbene, per me è stato un simpatico modo di crescere con i ragazzi della nostra scuola. Quando la collega Silvana Galdi mi ha proposto di recitare con i ragazzi sono stata subito entusiasta, come lo è stata la collega Elena Realfonso che ha condiviso con me questa esperienza. Certo, il carico era notevole, ma era un modo diverso di mettermi in discussione, una nuova sfida da accettare con i ragazzi e per i ragazzi. Non rubavo la scena a loro, semplicemente la condividevo. La sera della rappresentazione ho vissuto un'emozione unica. Non era l'emozione di calcare la scena ma di sentirmi legata "emotivamente" agli a- lunni. Aprire la rappresentazione significava dare la carica giusta a quei ragazzi ma significava anche credere in loro. Mentre recitavamo, li ho visti accalcarsi dietro le quinte per sostenerci, applaudirci, incitarci. Eravamo una grande squadra! Sono anni, ormai, che insegno e penso di a- verlo fatto sempre con passione. Ma quest'esperienza mi ha fatto crescere. La scuola è anche questo: si impara divertendosi! Nicoletta Despalj Tra la Gente 3 n. unico 2009/10 19

20 VIVERE NELLA STRADA Alla fine di maggio, prima nella sala dell Istituto Tecnico Commerciale di via Cucci e poi nell ampio atrio della Scuola Solimena-De Lorenzo in via Nola, opportunamente allestito per le esercitazioni, si è conclusa con la partecipazione di alunni, professori, genitori ed esperti la terza annualità del Progetto Vivere la strada. Il dinamico Preside Pannullo, convinto che educare i giovani a vivere nella strada è educare tout court a vivere, in quanto un errore sulla strada può comportare la morte, come purtroppo avviene spesso per molti giovani, si è fatto promotore di una rete si scuole di diverso ordine e grado che hanno deciso di considerare la strada la categoria viva nella coscienza dei giovani di oggi come lo fu l areté o la polis nei giovani greci del V secolo, l oratoria nei giovani romani o Dio nei giovani del Medioevo. L ampiezza del progetto è data dalla presenza degli esperti esterni coinvolti: medici del 118, comandante dei VV.UU., avvocati, sociologi, esperti di informatica e grafica per le attività di laboratorio. Come uomo di scuola è stato coinvolto anche chi scrive sia con la distribuzione di un suo scritto: L Educazione stradale nella scuola di base (Verona 1997), in cui traccia una programmazione che va dalla famiglia, alle scuole dell infanzia, primaria e secondaria di primo grado, all extrascuola, sia con interventi che hanno posto l accento sul ruolo della famiglia, del gruppo dei pari e della società tutta nel La scuola simula la strada al via le esercitazioni! dare testimonianza di comportamenti corretti e rispettosi delle norme stradali. Ha avuto modo di evidenziare inoltre che il mancato rispetto di una norma nella maggioranza dei casi non è dovuto alla sua non conoscenza ma ad altri fattori, quali stanchezza, distrazione, alcool, droghe, ebbrezza della velocità, possesso di scarse attitudini alla guida (non tutti siamo Valentino Rossi), esibizionismo, istinto di potenza, manifestazioni di frustrazione e di aggressione, se non addirittura presenza di problemi esistenziali (Cf R. Piret, Psicologia dell automobilista dell automobilista e sicurezza stradale, Firenze 1959). Un ultima osservazione va all ospite del veicolo (moto, macchina) che viene spesso trascurato e che può essere causa di incidenti per errati comportamenti. L augurio è che se si riuscirà a salvare una sola vita e ad avere un ferito in meno si può sicuramente affermare che il progetto è riuscito. Renato Nicodemo Dalla teoria alla pratica: in strada per verificare le conoscenze acquisite 20 Tra la Gente 3 n. unico 2009/10

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