Presentazione del Settimo Rapporto Annuale Economia e finanza dei distretti industriali

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1 Presentazione del Settimo Rapporto Annuale Economia e finanza dei distretti industriali Direzione Studi e Ricerche Milano, 23 febbraio 2015

2 Agenda 1 I contenuti del Rapporto 2 I bilanci del 2013, stime e previsioni sul Evoluzione delle strategie 1

3 Analisi sui bilanci Stime 2014 e previsioni Analisi approfondite sui bilanci di aziende appartenenti a 144 distretti industriali a confronto con quelli di aziende non distrettuali. Analizzato complessivamente un fatturato pari a 161 e 335 miliardi di euro per le due categorie di imprese. Valutazioni di benchmarking sui 78 distretti per cui si dispone di almeno 45 bilanci aziendali. Stime per il 2014 e previsioni per il biennio , basate sull evoluzione attesa della domanda interna, del commercio internazionale e della competitività analizzate a livello settoriale. Gli approfondimenti della settima edizione: Ingresso di capitali esteri Re-shoring Struttura dimensionale Specializzazione delle regioni europee 2

4 Agenda 1 I contenuti del Rapporto 2 I bilanci del 2013, stime e previsioni sul Evoluzione delle strategie 3

5 Ripresa anche per area euro e Italia Crescita annuale del PIL s 2015p 2016p Stati Uniti Giappone Area euro Germania Francia Italia Spagna OPEC Europa Orientale America Latina Brasile Cina India Russia Mondo Fonte: Intesa Sanpaolo 4

6 grazie ad un euro meno forte 140 Cambio effettivo nominale dell euro (gennaio 2000=100) Euro Media Media * Ultimo dato: media del cambio nei primi 18 giorni di febbraio Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ECB 5

7 I distretti sono pronti a cogliere queste opportunità Evoluzione dell export nel periodo gennaio-settembre 2014 (var. % tendenziale) Avanzo commerciale dei distretti (miliardi di euro) Distretti Manifatturiero tedesco 2,1 3,5 gen-set ,1 pari al 62,6% dell avanzo commerciale del manifatturiero italiano * Aree non distrettuali 2,0 gen-set ,8 Manifatturiero italiano 1,6 Manufatturiero francese -0,3 gen-set , * Al netto di prodotti petroliferi derivanti dalla raffinazione. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat 6

8 grazie a un buon posizionamento competitivo 75 I 4 punti di forza dei distretti industriali: partecipate estere, marchi, export e brevetti 60, ,1 42,2 42,2 31,4 32, ,9 19,8 0 Numero IDE OUT ogni 100 imprese N. marchi ogni 100 imprese % imprese che esportano Numero brevetti ogni 100 imprese Aree non distrettuali Distretti Fonte: Intesa Sanpaolo Integrated Database (ISID) 7

9 Distretti protagonisti della ripartenza dell economia italiana: più dinamici delle aree non distrettuali e in crescita anche nel 2013 Evoluzione del fatturato (variazione media annua % a prezzi correnti; valori mediani) ,7 6,8 4,4 2,9 Aree non distrettuali Distretti -1,4-1,9 2,4 3, Tra il 2010 e il 2013 circa un punto di crescita media annua in più nei distretti -15,9-15,7 9,8 8,9 5,7 6,5-3,8-3,0-0,6 Aree non distrettuali Distretti 0, Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 8

10 e stabilmente leader in ambito europeo: regioni italiane ai vertici in Europa nei settori distrettuali Numero di regioni italiane ai primi cinque posti in Europa per addetti nei settori ad alta intensità distrettuale (su un totale di 244 regioni europee considerate) Filiera pelle 3 3 Regioni Distretti per settore Toscana (2) Marche (3) Veneto (4) calzature e pelletteria di Firenze e Arezzo, concia e calzature di S. Croce sull Arno calzature di Fermo, pelletteria del Tolentino concia di Arzignano, calzature del Brenta e veronesi, calz. sportiva di Montebelluna Tessile 3 3 Lombardia (1) Toscana (3) Piemonte (5) serico di Como, tessile e abbigliamento della Val Seriana tessile e abbigliamento di Prato, tessile e abbigliamento di Arezzo tessile di Biella Mobile 2 2 Veneto (3) Lombardia (4) mobile del Livenza e Quartier del Piave, mobile in stile di Bovolone, mobile d arte del Bassanese legno e arredo della Brianza Meccanica 2 2 Lombardia (4) Emilia Romagna (5) meccanica strumentale del Bresciano e di Varese, macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo, metalmeccanico del basso mantovano mac. per l imballaggio di Bologna, mac. utensili di Piacenza, mac. per l industria ceramica di Modena e Reggio Emilia, macchine agricole di Modena e Reggio Emilia Abbigliamento Prod. e mat. costruzione Lombardia (2) Veneto (3) Emilia Romagna (4) Veneto (5) abbigliamento-tessile del Gallaratese, calzetteria di Castel Goffredo tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, tessile e abbigliam. di Treviso piastrelle di Sassuolo marmo e granito di Valpolicella, prodotti in vetro di Venezia, ceramica artistica di Bassano del Grappa Nota: tra parentesi il posizionamento per addetti della regione in Europa nel Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 9

11 Nel ripresa del fatturato Evoluzione del fatturato delle imprese dei distretti (variazione % a prezzi correnti; valori mediani) 4 3 3,1 3,2 4 2 A fine 2015 nei distretti quasi pienamente recuperati i livelli di fatturato del Per l intero manifatturiero italiano bisognerà attendere almeno fino al , ,4 1 0,9-4 -4,2-3,4 Consuntivo Stime e previsioni var. % fatturato tra 2008 e 2013 var. % fatturato tra 2008 e 2014 var. % fatturato tra 2008 e 2015 var. % fatturato tra 2008 e 2016 Nota: 2014 stime; 2015 e 2016 previsioni. Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) e ASI 10

12 diffusa a tutti i settori distrettuali Previsioni di crescita del fatturato delle imprese dei distretti per i principali settori industriali (variazione % a prezzi correnti; valori mediani) Mobili Meccanica Prodotti in metallo Alimentare Altri intermedi Sistema moda Nota: 2015 e 2016 previsioni. Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) e ASI 11

13 Redditività in recupero e oltre i livelli del 2008 EBITDA margin delle imprese distrettuali: differenza rispetto al 2008 (%; valori mediani) 0,9 0,6 Nel 2016 EBITDA margin al 7,8%, 0,7 punti percentuali in più rispetto al ,5 0,7 0,3 0,0 0,1-0,3-0,6-0,9-0,2-0,3-0,3-0,6-0, Consuntivo Stime e previsioni Nota: 2004 stime; 2015 e 2016 previsioni. Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) e ASI 12

14 Resta elevato il differenziale di redditività e crescita tra imprese Distretti: EBITDA margin (mediana imprese migliori e mediana imprese peggiori) Variazione % del fatturato tra il 2008 e il 2013 (a prezzi correnti; valori mediani) ,8 16,4 16,6 16,5 16,3 17, ,4 0,9-0,2 7,8 2,0 1,7 6, ,7 0,1 0,3-2,6-1,6-2, Imprese peggiori (a) Imprese migliori (b) ,5 Micro imprese Piccole imprese Medie imprese 2013 tra 2008 e 2013 Grandi imprese Differenza +16,1 +19,0 +16,5 +16,2 +17,9 +19,5 (a)imprese peggiori: mediane del peggior 20% della distribuzione delle imprese. (b) Imprese migliori: mediana del miglior 20% della distribuzione delle imprese. Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) Micro imprese: fatturato compreso tra e 2 milioni di euro; Piccole imprese: fatturato compreso tra 2 e 10 milioni di euro; Medie imprese: fatturato compreso tra 10 e 50 milioni di euro; Grandi imprese: fatturato superiore a 50 milioni di euro. Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 13

15 e distretti. Ecco i migliori quindici I distretti migliori per performance di crescita e redditività (min=0; max=100) Marmo di Carrara Macchine per l'imballaggio di Bologna Food machinery di Parma Pelletteria e calzature di Firenze Dolci di Alba e Cuneo Vini del veronese Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Calzature napoletane Pelletteria e calzature di Arezzo Concia di Arzignano Calzature di San Mauro Pascoli Occhialeria di Belluno Caffè, confetterie e cioccolato torinese Vini del Chianti Gomma del Sebino Bergamasco Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 58,1 59,9 60,5 60,6 61,5 63,0 64,2 65,0 66,4 71,5 71,9 74,4 74,7 74,8 82, Criteri utilizzati per la selezione dei top performer: 1. EBITDA margin Evoluzione EBITDA margin 3. Evoluzione fatturato nel Evoluzione export nei primi 9 mesi del Evoluzione fatturato ed export 14

16 Nei distretti aumenta il grado di patrimonializzazione Leva finanziaria (debiti finanziari in % patrimonio e debiti finanziari; valori mediani) Evoluzione del patrimonio netto (variazione % a prezzi correnti; valori mediani) , ,5 60,2 59,6 60,1 60,5 60,6 60,8 60,9 60,5 59, vs Aree non distrettuali: -0,2% Distretti: -1,7% 59, , , tra 2008 e 2013 Aree non distrettuali Distretti Aree non distrettuali Distretti Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 15

17 e si riducono le tensioni nella gestione del circolante Micro imprese: differenza tra giorni clienti e giorni fornitori (valori mediani) 10 9, ,4 6,0 8,1 6,8 7,8 4 3,3 4,0 3,7 2 1, ,3-0, Aree non distrettuali Distretti Micro imprese: fatturato compreso tra euro e 2 milioni di euro. Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 16

18 La quota di imprese con squilibri finanziari è però ancora cresciuta 26 Distretti: quota (%) di imprese con passivo corrente superiore all attivo corrente Tra le micro imprese è alta la quota di imprese con EBITDA positivo e squilibri finanziari 24 23,9 23,7 23,9 23,0 22, , Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 17

19 Poli tecnologici meglio dei distretti «tradizionali» sul piano del fatturato 2 1 Evoluzione del fatturato tra il 2008 e il 2013: confronto tra distretti tradizionali e poli tecnologici (var. %; valori mediani) 1,3 Evoluzione del fatturato tra il 2008 e il 2013 nei poli tecnologici per settore (var. %; valori mediani) Aeronautica 26,7 0-1 Farmaceutica 17, Biomedicale 2, Poli Tecnologici -4,2 Distretti Tradizionali ICT -1, Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 18

20 e dei margini di profitto EBITDA margin: poli tecnologici vs. distretti tradizionali (valori mediani) 10 9, ,9 8,2 6,2 8,7 8,6 6,7 6,6 8,0 8,1 6,3 6, Poli Tecnologici Distretti Tradizionali Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 19

21 Agenda 1 I contenuti del Rapporto 2 I bilanci del 2013, stime e previsioni sul Evoluzione delle strategie 20

22 Le imprese distrettuali confermano le loro capacità innovative Numero di brevetti ogni 100 imprese ,9 13,6 19,5 +6,3 15,6 21, Brevetti tra 2000 e 2004 Aree non distrettuali Brevetti ultimi 5 anni Distretti Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 21

23 e di affermare marchi sui mercati 3,0 Numero di marchi ogni 100 imprese 2,5 2,4 2,0 1,5 +0,7 1,8 +0,9 1,5 1,1 1,0 0,5 0,0 Marchi tra 2000 e 2004 Aree non distrettuali Marchi ultimi 5 anni Distretti Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 22

24 così come la debolezza sul fronte delle certificazioni, in ulteriore accentuazione Quota % imprese con certificati ambientali Quota % imprese con certificati di qualità 2,0 1,9-0,5 10 1,6 1,2 0,8 0,9-0,1 0,8 1, ,2 8,0-3,1 5,1-3,8 4,2 0,4 2 0,0 Certificati ambientali tra 2000 e 2004 Aree non distrettuali Certificati ambientali ultimi 5 anni Distretti 0 Cert. qualità tra 2000 e 2004 Aree non distrettuali Cert. qualità ultimi 5 anni Distretti Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 23

25 Segnali di novità invece sul fronte degli investimenti stranieri, storicamente bassi nei distretti Peso del fatturato delle imprese a controllo estero in Italia, 2013 (in % fatturato delle imprese residenti in Italia) Peso del fatturato delle imprese a controllo estero nei distretti per settore economico, 2013 (in % fatturato delle imprese residenti in Italia) Distretti Aree non distrettuali 9,1 21, Mobili Concia Tessile Prodotti in metallo Metallurgia Maglieria Oreficeria Calzature Alimentare Totale distretti Abbigliamento Altri intermedi Meccanica Prod. e mat. da costr. Elettrodomestici Pelletteria Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 24

26 Nel importanti acquisizioni di imprese distrettuali Operazioni di investimento estero in imprese distrettuali italiane nel Azienda acquisita Investitore Costo dell operazione (milioni di euro) Nuova Castelli Dainese Fosbert spa Lvmh (FR) Mohawk Industries (US) Whirlpool (US) Charterhouse Capital Partners (UK) Haworth (US) Investcorp (EAU) Ebro Food (SP) Klesch and co. (SV, US) Dong Fang (Cina) Ebro Foods (SP) Kering (FR) HCG (Taiwan) Casanova-La Ripintura You Yi Zhu (Cina) 2 25

27 Le imprese estere possono rafforzare gli investimenti in R&S e le capacità commerciali Peso delle imprese a controllo estero in Italia, 2012 (in % delle imprese residenti in Italia) Imprese 0,3 Addetti 7,1 Investimenti 13,3 Valore aggiunto 13,5 Fatturato 16,6 Ricerca e sviluppo 23, Fonte: ISTAT 26

28 e trovano spesso territori dotati di forti competenze: il caso della farmaceutica Brevetti e imprese con brevetti nelle tecnologie farmaceutiche all interno e al di fuori dei poli tecnologici (composizione %) Chi brevetta (settori) in tecnologie farmaceutiche nei poli tecnologici (composizione % brevetti e imprese con brevetti) ,4 40,6 71,9 28,1 Altre industrie manifatturiere Altro Chimica Commercio Ricerca 2,0 5,9 2,6 3,4 10,4 8,0 4,7 13,0 Un terzo circa dei brevetti domandati nei poli è riconducibile a imprese non farmaceutiche. Nei poli è presente una fitta rete di attori che lavorano su progetti di ricerca comuni. 22,9 26,9 0 Imprese Brevetti Farmaceutica 64,4 35, Poli farmaceutici Fuori dai poli farmaceutici Brevetti Imprese Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati EPO 27

29 Nei dati macroeconomici segnali di re-shoring e di potenziamento delle basi produttive italiane Distretti: import dai paesi emergenti e dai paesi avanzati (in % export) 21 Import da paesi emergenti Import da paesi avanzati Nota: per ogni distretto sono state considerate solo le importazioni relative al settore di specializzazione dello stesso. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 28

30 spinti da alcuni casi emblematici NANNINI 29

31 Nei distretti qualche primo segnale di consolidamento della struttura dimensionale Quota di addetti per classi di addetti: differenza tra 2011 e ,5 1,0 0,5 0,4 0,5 0,9 0,3 0,7 0,0-0,5-0,2-1,0-1,5-1,4-1,1-2,0 Micro imprese Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese Aree non distrettuali Distretti Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati di Censimento ISTAT 30

32 Conclusioni La ripresa ormai è iniziata, innescata da fattori esogeni come il prezzo del petrolio e la svalutazione dell euro, ma anche endogeni, come le riforme. Occorre oggi accelerarla. Le imprese dei distretti saranno un protagonista come lo sono state negli ultimi anni, grazie alla rapida diffusione di strategie competitive più funzionali al momento storico. I vantaggi competitivi raggiunti dalle imprese dei distretti hanno una natura persistente. Difficile che vengano erosi nel breve termine. Ci attendiamo pertanto che i distretti continuino a trainare le performance della nostra industria. Le evoluzioni in corso possono rafforzare ulteriormente le imprese distrettuali: più capitali esteri incrementano le capacità di ricerca e commerciali; il rientro in patria di fasi produttive che richiedono elevata qualità risponde alle esigenze della clientela; il consolidamento dimensionale è un fattore abilitante di molte strategie. 31

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