03/04/2014, Baveno. La Fauna Ittica

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1 03/04/2014, Baveno La Fauna Ittica

2 Un po di evoluzione I pesci sono vecchi (400 milioni dianni!) L ambiente è il fattore che ne ha condizionato maggiormente l evoluzione sia in termini di ricchezza specifica che di struttura-funzione Hanno avuto una spiccata capacità di adattamento: forme e dimensioniparticolari

3 20mila 400 milioni

4 Pesci Uccelli Rettili Mammiferi Anfibi

5

6 Evoluzione Glaciazioni Alpi e Appennini Definitiva colonizzazione dal bacino adriatico attraverso il reticolo idrografico del Po o dal Tirreno-Mediterraneo Formazione distretti Ittiogeografici

7 I distretti ittiogeografici

8 Da anni fa Fine dell ultima «Piccola» glaciazione Tre tipologie di bacini lacustri L ambiente ha fatto selezione: >>> fauna ittica caratteristica

9 Laghi alpini (> 800 m, freddi, spesso ghiacciati) Temperature medie molto basse Ridotta disponibilità di risorse alimentari Poche specie Specie stenoterme di acque fredde

10 Laghi alpini (> 800 m) Sanguinerola Salmerino alpino Trota

11 Laghi poco profondi (max 40 m) Zona di riva sviluppata e prevalente Abbondanza di vegetazione acquatica Scarsità di acque profonde fredde e ossigenate Specie ittiche tipicamente litorali Tolleranti

12 Laghi poco profondi (max 40m) Pesce persico Scardola Tinca Luccio

13 Laghi profondi (>40m) Ampiezza zona pelagica Ampiezza zona ipolimnica profonda fredda e ossigenata Specie ittiche dei laghi poco profondi + Specie ittiche pelagiche e stenoterme di acque fredde

14 Laghi profondi (>40m) Trota Coregone lavarello Trota lacustre Agone Alborella Bottatrice

15 Ambiente acquatico: sistema complesso

16 La piramide alimentare ++++ Nutrienti algali (Fosforo e Azoto) +

17 Catena alimentare

18 Catena alimentare (trofica) pelagica Pesci ittiofagi Pesci planctofagi Plancton animale (Zooplancton carnivoro) Plancton animale (Zooplancton erbivoro) Plancton vegetale (Fitoplancton)

19 Rete trofica litorale Molto complessa, elevata ricchezza e diversità degli organismi predabili (include anche tutto il comparto di fondo e le piante acquatiche)

20 EUTROFIZZAZIONE CAUSA: eccessivo apporto di fosforo dal bacino imbrifero (dilavamento di rocce e suoli, liquami domestici, agricoltura, attività zootecniche, attività industriali) QUANTIFICAZIONE DELL EUTROFIZZAZIONE Concentrazioni di fosforo totale (µg TP L -1 ) RIMEDIO: riduzione dell apporto di fosforo sino a livelli il più possibile prossimi a quelli naturali < 10 OLIGOTROFIA MESOTROFIA > 20 EUTROFIA

21 Principali conseguenze dell eutrofizzazione EFFETTI FISICI Diminuzione della trasparenza. Cambiamenti di colore (presenze episodiche di particolari specie fitoplanctoniche). EFFETTI CHIMICI Aumento delle concentrazioni di nutrienti algali, soprattutto di fosforo. Sovrassaturazioni di ossigeno nella zona fotica accompagnate da ph elevati. Deficit di ossigeno e/o anossia nella zona profonda, con comparsa di NH, HS, CH e con rilascio di fosforo dai sedimenti. EFFETTI BIOLOGICI Aumento della biomassa totale delle alghe (fitoplancton). Variazioni di composizioni e abbondanza delle comunità biologiche. Riduzione della diversità interspecifica. Calo delle specie ittiche più pregiate (salmonidi) e aumento di quelle poco pregiate (ciprinidi). Nei casi più gravi morie di pesci per anossia. EFFETTI SULL USO DELLE ACQUE Aumento del pescato di specie progressivamente sempre meno pregiate. Gravi problemi di potabilizzazione per odori e sapori difficilmente eliminabili, elevata carica batterica e formazione di composti tossici a seguito della clorazione. Ridotta possibilità di utilizzo del lago come risorsa ricreazionale e turistica.

22 Stato trofico di un lago e popolamenti ittici Oligotrofia Mesotrofia Aumento produzione ittica totale coregoni, agone, percidi, ciprinidi salmerino Mesotrofia Eutrofia Aumento produzione ittica totale ciprinidi, percidi trota, coregoni, agone Eutrofia Ipertrofia Aumento iniziale produzione ittica totale, seguito da un calo Ciprinidi (inizialmente, quindi in calo) percidi Salmonidi Percidi/centrarchidi Ciprinidi

23 EVOLUZIONE TROFICA DEL LAGO MAGGIORE µg P L MESO-EUTROFIAEUTROFIA Fosforo reattivo Fosforo Totale 20 MESOTROFIA 10 OLIGOTROFIA MESO-OLIGOTROFIA OLIGOTROFIA OLIGOTROFIA

24 LAGO MAGGIORE mg L O 2 <200m

25 Como Iseo Garda Maggiore Mergozzo Limite meso-eutrofia Limite oligo-mesotrofia Fosforo totale (µg P L -1 )

26 Andamento del pescato commerciale nel Lago Maggiore

27 I pesci come indicatori di qualità ambientale Integrano i segnali ambientali e possono accumulare inquinanti Hanno vita relativamente lunga Sono relativamente sensibili ad alcuni disturbi di origine antropica I pesci sono inseriti nella Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE recepita dal Dlgs 260/2010 Per legge: la composizione, abbondanza e struttura di popolazione della fauna ittica devono essere monitorate nei laghi e nei corsi d acqua ai fini della determinazione dello STATO ECOLOGICO

28 Monitoraggio della contaminazione da DDT e altri composti nell ecosistema del Lago Maggiore Agone Coregonidi

29 Specie ittiche alloctone: problemi? Competizione (risorse, habitat) Predazione Inquinamento genetico

30 Specie aliene o potenzialmente invasive Rutilus rutilus Èlaspecie più abbondante.max35-40cm. In grado di vivere sia in ambiente litorale che pelagico. Molto adattabile. Ha una alimentazione simile a quella del pesce persico e dei coregonidi. A bassi valori di trofia tende ad essere vincente rispetto al pesce persico e ai coregonidi. Si contiene mediante sfoltimento selettivo. È un percide molto tolleranteed adattabile. Ha una alimentazionevaria, ma molto simile a salmerino, pesce persico e lavarello. Ha un elevata fecondità ed una maturità sessuale precoce. Si nutre prevalentemente di invertebrati, ma in letteratura non sono rari casi di predazione su uova di altre specie e dei coregonidi in particolare. Si contiene mediante sfoltimento selettivo e predazione. Gymnocephalus cernuus Rhodeus amarus È un ciprinide di piccole dimensioni (max 10 cm), si nutre di piccoli invertebrati. La femmina depone le uova mediante un ovopositore all interno di alcuni bivalvi(genere Unio).

31 SPECIE INVASIVE: IL CASO DELL ACERINA

32 ACERINA (GymnocephaluscernuusL.,1758) Classe: Osteichthyes Ordine: Perciformes Famiglia: Percidae Areale di origine comprende gran parte dell Europa e Asia centrosettentrionale

33 Fiume Isonzo (Chiara, 1986) Fiume Adda (Leoni & Moietta, 1991) Fiume Sile (Loro et al., 1994) Lago di Corbara e Piediluco (Carosi et al., 1998) Lago Maggiore, Mergozzo e Ghirla Lago di S.Croce (Capovilla, 2004)

34 Acerina (Gymnocephalus cernuus (Linnaeus, 1758) Ordine: Perciformes Famiglia: Percidae Morfologia: corpo massiccio, occhio grande e opercolo con processi spinosi ben evidenti. La pinna dorsale è indivisa. L'occhio possiede un tapetum lucidum che insieme ai canali della linea laterale (molto sviluppati in prossimità del capo) le permette di orientarsi anche in condizioni di bassa luminosità. Può raggiungere i20cm. Distribuzione: è originaria nei bacini del mar Caspio, Nero, Baltico e del Nord; in quasi tutta la Gran Bretagna, in buona parte della Scandinavia fino al fiume Kolyma in Siberia. Introdotta in Francia, Italia, Nord America. Nel VCO è presente nel Lago Maggiore e nel Lago di Mergozzo. Habitat: predilige zone a corrente assente o mode-rata, con substrato molle e privo di vegetazione. La si può trovare nei laghi, negli estuari dei grandi fiumi ed anche in acque salmastre. Ecologia: specie molto tollerante. E in grado di alimentarsi attivamente anche in condizioni di scarsa luminosità. Può vivere anche 10 anni. Si ciba di molluschi, invertebrati bentonici e sovente preda uova di altre specie ittiche. Riproduzione: raggiunge la maturità sessuale normalmente intorno al secondo anno di vita. Si riproduce tra aprile e maggio. Le uova diventano adesive al contatto con l'acqua e successivamente aderiscono a piante o rocce fino alla schiusa. Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per lo Studio degli Ecosistemi CNR-ISE Verbania Pallanza

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