Processo comunicativo

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2 La comunicazione La comunicazione (dal latino Cum = con e munire = legare, costruire e quindi mettere in comune, far partecipe ) ha il significato semantico di "far conoscere", "render noto". Il concetto di comunicazione comporta la presenza di un'interazione tra soggetti diversi: si tratta di una attività che presuppone un certo grado di dipendenza, quindi avviene in entrambe le direzioni e, perciò, non si può parlare di comunicazione là dove il flusso di segni e di informazioni sia unidirezionale.

3 Processo comunicativo

4 I 5 assiomi della comunicazione 1) E' impossibile non comunicare; 2) Ogni comunicazione possiede contenuto e relazione; 3) La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura; 4) Ogni comunicazione ha una dimensione analogica e una digitale; 5) Esistono relazioni simmetriche e complementari.

5 Elementi della comunicazione

6 Tipi di comunicazione La comunicazione interpersonale si suddivide in tre parti: La comunicazione verbale: avviene attraverso l'uso del linguaggio, sia scritto che orale e dipende da precise regole sintattiche e grammaticali. La comunicazione non verbale: avviene senza l'uso delle parole, ma attraverso canali diversificati quali mimiche facciali, sguardi, gesti, posture. La comunicazione para verbale: riguarda in ultima analisi la voce, nel tono, nel volume e nel ritmo, ma anche nelle pause e in altre espressioni sonore quali, ad esempio, lo schiarirsi la voce.

7 Comunicazione non verbale

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9 Comunicazione e influenza sociale Influenza sociale : modalità di base per orientare e dirigere in modo reciproco il sistema delle credenze positive e negative, dei desideri, degli atteggiamenti, degli scopi e dei processi decisionali dei membri di un gruppo. effetto di mera esposizione : la semplice presenza di altri esercita una serie di effetti facilitanti o inibenti sull azione del soggetto.

10 Influenza sociale normativa: induce l individuo a conformarsi alle norme, alle aspettative e agli standard vigenti nel gruppo; chi non si adegua è valutato come deviante, sciocco o folle e, di solito, è emarginato e isolato dal gruppo. Influenza sociale informativa: disposizione ad accettare un informazione proveniente da un altro, come vera e appropriata; utile per ridurre l ambiguità nella valutazione di una data situazione o per affrontare una condizione di crisi o d emergenza.

11 La comunicazione nella vita lavorativa e organizzativa La comunicazione all interno dell organizzazione può influenzare il benessere psicologico di tutta l'organizzazione nel suo complesso. La carenza, in quantità e qualità, delle informazioni necessarie per svolgere correttamente il proprio lavoro può, per esempio, indurre a errori sul piano operativo e far sentire il dipendente privo del necessario supporto organizzativo.

12 La comunicazione organizzativa rappresenta il mezzo col quale si realizzano lo scambio di cultura, valori e informazioni tra un impresa e il suo ambiente interno ed esterno, è considerata una risorsa strategica che ha come obiettivo quattro funzioni fondamentali: Sostenere le operazioni legate ai diversi processi produttivi e decisionali interni all impresa, tradizionalmente costituiti da comunicazioni topdown, quali ordini e circolari, obiettivi e direttive; Rappresentare ossia definire profilo, identità, immagine, finalizzati al mantenimento di coerenza ed equilibrio all interno dell impresa, all informazione e alla motivazione del personale, all orientamento dei comportamenti in funzione di norme e procedure;

13 Informare sia all interno sia all esterno dell organizzazione; Socializzare per rispondere all esigenza di aumentare l integrazione interna e per facilitare la circolazione delle informazioni, ma, parallelamente, per attuare in modo più funzionale eventuali azioni di controllo.

14 Il conflitto Il conflitto nasce da un incontro di differenze ed è costitutivo delle relazioni umane, viene considerato un processo psicodinamico che ha implicazioni affettive, cognitive, emozionali e, perciò, le organizzazioni sono luoghi privilegiati di conflitti di diverso tipo, vista la spiccata qualità relazionale tra individui. Secondo Simmel: la relazione sociale è la categoria teorica fondamentale, per il quale essa è e deve essere pensata come interazione ( ) o interdipendenza, o effetto reciproco, o effetto di reciprocità. Il conflitto, quindi, è una forma di interazione che va collocato tra le forme di processo sociale unificante: Se ogni interazione tra uomini è un associazione, il conflitto, che è dopotutto una delle più vivaci interazioni e che, inoltre, non può essere portato avanti da un individuo soltanto, deve certamente essere considerato come associazione.

15 Aspetti positivi del conflitto: Aumenta la consapevolezza del proprio ruolo e del proprio potere nella situazione relazionale con le reazioni della controparte; Intensifica la mobilitazione dell energia psichica e a essere più efficace nel raggiungimento degli obiettivi; Stimola al mutamento e all attività; Aumenta l identità da parte delle due o più componenti implicate (ogni conflitto definisce meglio amici e nemici e la loro reciproca interazione).

16 L opposizione espressa in un conflitto permette all individuo di non sentirsi completamente succube in un rapporto. In tal modo, essa esercita un influenza distensiva, porta ad un equilibrio interno, rende vitali i rapporti sociali e, soprattutto, è un mezzo per conservare il rapporti stessi. L espressione risoluzione del conflitto designa un processo mediante il quale la dipendenza reciproca delle parti in conflitto viene gradualmente accresciuta, in forme di cui i soggetti sono coscienti, sino a sfociare in qualche tipo di collaborazione

17 Lavoro svolto da: Giulia Mandonico Elisabetta Stucchi Francesca Zanga Gaia Zanchi Debora Filingeri Fatima Zahra Attari Serena Brivio Silvia Cesari Paola Ragnoli Andrea Butturini Sarah Cardinali Antony Dimita Alessandra Mapelli

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