Conferenza AICO "I compositi (FRP) per il restauro" Fiera del Restauro Ferrara 4 aprile 2003

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1 Conferenza AICO "I compositi (FRP) per il restauro" Fiera del Restauro Ferrara 4 aprile 2003 Associazione Italiana Compositi Fibrosi per l'industria delle Costruzioni L'utilizzo dei materiali compositi per il consolidamento di edifici in muratura via del Piombo, Ponte Felcino Perugia info@edilsys.it ing. Riccardo Vetturini libero professionista corso Cavour n.84 Foligno (PG) ing.vetturini@libero.it

2 Conferenza AICO Fiera del Restauro 04 aprile 2003 Ferrara EDILSYSTEM: L'utilizzo dei materiali compositi per il consolidamento di edifici in muratura Ing. Riccardo Vetturini libero professionista Premessa L applicazione degli FRP ha ormai consolidato la sua diffusione nell ambito del restauro monumentale; esiste tuttavia anche un edilizia costruttiva, impropriamente definita minore, che per alcune condizioni al contorno può essere oggetto di interventi attuabili con una metodologia innovativa, come quella dei materiali compositi, piuttosto che con tecnologie tradizionali. L adeguamento sismico di un edificio scolastico offrirà nel seguito alcuni spunti di riflessione, in particolare per quanto riguarda gli aspetti di economicità e di rapidità di messa in opera raggiungibili con le fibre di materiale composito. La seconda parte dell intervento affronterà l impiego degli FRP nell ambito del restauro monumentale per problematiche strutturali legate al ribaltamento di elementi snelli in muratura, tema in parte già trattato nella precedente relazione ( - R.Vetturini, Tecnologie innovative applicate nel restauro di edifici lesionati dal sisma del 97, Conferenza AICO, Ferrara - Fiera del Restauro - 5 aprile 2002). Nel presente incontro, in particolare, verrà illustrato il progetto elaborato per il campanile del complesso monumentale di San Pietro a Perugia, dove la combinazione di tessuti collocati lungo alcune direttrici verticali principali e di cerchiature orizzontali consente di eliminare le probabilità di collasso dovute ai principali meccanismi di dissesto. Interventi di consolidamento di edifici scolastici con solai in laterocemento Il tragico sisma del 31 ottobre 2002 che ha colpito il territorio del Molise ha riproposto la questione, mai risolta, della sicurezza strutturale degli edifici pubblici esistenti, in particolare dei complessi scolastici. Le problematiche relative a tale aspetto interessano molteplici fattori, tra i quali anche i costi degli interventi di adeguamento sismico. Nel caso in esame è stato affrontato l adeguamento sismico di un complesso scolastico del Comune di Campello sul Clitunno, in provincia di Perugia. La fabbrica, particolarmente articolata sia in pianta che in elevato, è stata edificata intorno agli anni Sessanta con tipologie costruttive tipiche del periodo. La struttura del complesso è in muratura portante, realizzata in mattoni pieni e Fig.1 - Scuola elementare e media - Campello sul Clitunno malta a base cementizia.

3 Tutti gli impalcati sono di tipo SAP, tecnica costruttiva della prima industrializzazione diffusa dei solai pre-assemblati fuori opera e completati in cantiere con getti integrativi; si tratta di solai in laterizio collaborante armato con barre lisce collocate all intradosso. La zona di appoggio veniva per lo più completata con un getto di calcestruzzo armato sempre con barre lisce, che soltanto in casi eccezionali percorreva l intero perimetro del fabbricato. L orditura dei solai aveva in genere la stessa direzione. Fig.2 - Vista del prospetto della scuola Fig.3 - Tipologia dei solai Sebbene l architettura degli edifici scolastici abbia subito nel corso degli anni Sessanta molteplici varianti formali e geometriche, sul piano costruttivo si riscontrano tipologie ricorrenti; sono infatti presenti alcuni elementi comuni per quanto riguarda la vulnerabilità sismica degli edifici. In primo luogo, l ampiezza delle aule didattiche, dei corridoi e degli spazi di collegamento funzionale mal si presta alle esigenze strutturali di un manufatto in muratura, tenendo conto che gli spessori costruttivi dell epoca moderna sono ben diversi da quelli dell edilizia storica. Negli anni Sessanta il massimo spessore resistente della muratura era dell ordine di 38 cm 50 cm, corrispondente a tre o a quattro teste in mattoni pieni; il rapporto tra l area resistente delle pareti e l ingombro del fabbricato viene a essere quindi spesso caratterizzato da valori estremamente piccoli. Un secondo aspetto, non certo di minore importanza, riguarda l assenza di armature di ripartizione trasversali alla tessitura dei solai e di cordolature che chiudano a ogni livello di piano l impalcato. Sono invece da notare alcune tipologie costruttive che assicurano dei vantaggi sul piano della sicurezza sismica: si rilevano frequentemente buone connessioni tra i maschi murari, salvo casi particolari di imperizia costruttiva, ma la buona regola del costruire e del legare fra loro le murature era ben nota; l allineamento verticale delle aperture è quasi sempre rispettato, solo raramente si riscontrano delle discontinuità murarie confrontando tra loro diversi livelli di piano e, qualora siano presenti, sono quasi sempre riconducibili a modifiche e a trasformazioni funzionali susseguitesi nel tempo e, pertanto, non appartenenti alla fabbrica originale. Ciò premesso, la tecnologia degli FRP consente di risolvere alcune problematiche strutturali che hanno indubbi vantaggi sopratutto in termini di costi e di tempi di applicazione.

4 La scuola elementare e media di Campello rivela alcune carenze strutturali che riguardano soprattutto la tipologia degli impalcati. L assenza di un cordolo perimetrale e in particolare di un armatura di ripartizione dei solai è causa per l edificio di una vulnerabilità ai meccanismi di collasso dovuti al ribaltamento delle pareti fuori dal piano e al distacco tra i solai e le murature. Il dissesto riscontrabile per tale tipologia di solai corrisponde infatti all allontanamento della parete parallela all orditura del solaio che ribalta verso l esterno, priva di un collegamento efficace con l impalcato e priva soprattutto del carico stabilizzante verticale del peso dell impalcato. La rotazione della parete provoca l allontanamento reciproco in direzione trasversale dei travetti del solaio, determinando in situazioni estreme il crollo dell elemento portato, pignatta o tavellone. Figg Distacchi tra impalcati e pareti in corrispondenza del soffitto e dei pavimenti L intervento tradizionale per tali tipologie costruttive consiste in genere nel collocare all estradosso del solaio una soletta in calcestruzzo armata con rete elettrosaldata, assicurando la medesima armatura alle pareti perimetrali mediante connettori armati. A volte è necessario disporre anche dei cordoli rompitratta e, nella quasi totalità dei casi, dei tiranti metallici. Questa soluzione risulta efficace sul piano strutturale in quanto consente di avere un armatura di ripartizione per il solaio e garantisce al tempo stesso il collegamento alla parete; essa presenta tuttavia alcuni svantaggi. In primo luogo si determina un incremento delle masse inerziali che, sebbene sia possibile contenere con l impiego di getti in calcestruzzo alleggerito, provoca comunque aumenti di peso dei quali occorre tenere conto, quanto meno nella verifica e nel consolidamento delle pareti sismoresistenti. Un intervento siffatto si rivela inoltre estremamente invasivo per quanto riguarda l aspetto degli impianti e delle finiture, qualora debbano essere conservati; bisogna infatti tenere presente la notevole incidenza dei costi di ripristino conseguenti alle demolizioni dei pavimenti e dei massetti necessarie per raggiungere e per portare a pulizia l estradosso del solaio. I tempi di esecuzione interrompono inoltre lo svolgimento dell attività didattica, ponendo in serie difficoltà le pubbliche amministrazioni.

5 Fig. 6 Consolidamento tradizionale del solaio tipo sap L impiego degli FRP consente di risolvere tali problematiche grazie alle caratteristiche proprie di questa tecnologia: rapidità di applicazione, scarsa invasività, elevata resistenza specifica, massa inerziale praticamente nulla. Il progetto prevede di collocare gli FRP, in questo caso in tessuto di vetro, all intradosso del solaio in direzione trasversale alla tessitura del solaio stesso. Il materiale composito collega in direzione trasversale i travetti del solaio, imponendo pertanto un comportamento di insieme e impedendo l allontanamento reciproco di ciacun travetto. Le fibre disposte in direzione trasversale al solaio incrementano notevolmente il comportamento a piastra dell impalcato, con benefici anche sulla capacità portante del solaio stesso. La connessione delle fibre alla parete mediante perforazione armata con barre di aramide, elimina inoltre la probabilità di collasso per ribaltamento della parete verso l esterno. L impiego delle barre di aramide, opportunamente sfilacciate alle estremità, consente di collegare le fibre poste all intradosso del solaio con la parete e con la cintura perimetrale, sempre in FRP, da eseguire all esterno. Fig. 7 Consolidamento con FRP del solaio tipo sap

6 Fig. 8 Progetto di consolidamento della scuola elementare e media Campello sul Clitunno

7 L impiego degli FRP si completa infatti con la realizzazione a ogni impalcato di una fascia di piano esterna che chiude la scatola muraria, predisponendo una cerchiatura chiusa ad anello. L adozione delle fibre raggiunge le medesime finalità del problema strutturale e nel contempo consente di preservare totalmente gli impianti esistenti e le finiture in genere, operando in corrispondenza del soffitto invece che del pavimento. I costi di ripristino dell esistente si riducono alle opere necessarie alle riprese di intonaco e ai tinteggi. Non esistono controindicazioni estetiche poiché i tessuti in composito scompaiono sotto l intonaco. L incremento di massa è ovviamente nullo vista la leggerezza dei tessuti. Di particolare rilievo è la riduzione dei costi e dei tempi di applicazione; la salvaguardia degli impianti, delle pavimentazioni e delle finiture in genere compensa largamente l incremento del costo strutturale dell intervento rispetto all ipotetico costo legato alla realizzazione della soletta armata e dei connettori tra impalcato e parete. La rapidità di esecuzione permette di contenere l intervento entro i limiti della pausa estiva di chiusura della scuola anche nel caso di strutture ampie ed estese quale quella in oggetto (poco al di sotto di 1000 mq). E evidente che tale metodologia si applica con ottimi risultati a quegli edifici che abbiano un adeguato livello di sicurezza per rottura a taglio delle pareti. Nel caso in esame la presenza di murature in mattoni pieni ben ammorsati e allettati in malta cementizia limita al minimo le opere di intervento per l adeguamento sismico a taglio del complesso. La sostituzione di alcune tramezzature interne con nuove pareti portanti consente di raggiungere un livello di sicurezza adeguato per la rottura a taglio dei maschi murari. Fig. 9 Impiego del tessuto FRP per il consolidamento di un solaio in laterocemento Per eliminare gli aspetti negativi derivanti dall impiego degli FRP per alcune applicazioni, quali l incapacità di resistere al fuoco e la possibilità di essere recisi con un semplice taglierino, è sufficiente prendere alcune precauzioni. Le fibre lasciano inalterata la situazione di prevenzione incendi dell edificio scolastico, essendo dei presidi passivi che intervengono solo in fase sismica. L eventualità di danneggiamento per atti vandalici è limitata; infatti la collocazione dei tessuti sul

8 soffitto e sotto l intonaco rappresenta una sufficiente garanzia per tale aspetto. Esiste tuttavia il rischio che, per edifici di questo genere, si perda memoria dell' intervento, in quanto non più visibile; ad esempio, nel tempo i tessuti potrebbero essere danneggiati da interventi non attenti di rifacimento di impianti elettrici, con la conseguente apertura di tracce e di tagli che possono intercettare le fibre. Per tale aspetto è opportuno redigere un fascicolo del fabbricato, nel quale siano riportate le posizioni dei tessuti. E bene comunque ricordare che il ripristino di un tessuto tagliato o danneggiato risulta estremamente semplice; è sufficiente infatti disporre un nuovo tessuto di lunghezza pari a circa 60 cm in asse alla linea di taglio per ricostituire la continuità della fibra danneggiata. In conclusione, l impiego dei materiali compositi, oltre a non avere controindicazioni sul piano funzionale ed estetico, permette di eliminare alcune carenze strutturali della fabbrica in tempi e costi estremamente contenuti rispetto a quelli delle tecniche tradizionali. Il consolidamento di elementi snelli in muratura: il campanile del complesso monumentale di San Pietro Tra i meccanismi di collasso ai quali sono generalmente esposti gli edifici in muratura è compreso il cinematismo di collasso per ribaltamento totale o parziale delle pareti fuori dal piano, a seguito della componente orizzontale delle azioni sismiche, oppure per azioni spingenti non equilibrate all interno del fabbricato. La presenza infatti di puntoni in copertura o di volte e di archi privi di un efficace tirantatura incrementa sensibilmente la vulnerabilità del fabbricato per tale condizione di dissesto. L impiego degli FRP consente in molteplici situazioni di predisporre un efficace presidio, rappresentando una cerchiatura e, dunque, un confinamento capace di chiudere la scatola muraria. Fig. 10 Meccanismi di collasso delle pareti Esiste tuttavia un ampia casistica riferita a manufatti che, pur avendo quale meccanismo più probabile il cinematismo di rotazione dell elemento murario, non consentono di predisporre una cerchiatura a

9 causa delle loro caratteristiche geometriche. Si tratta di elementi snelli come comignoli, campanili, colonnati, che tendono a ribaltare anche per valori estremamente contenuti della componente sismica orizzontale. Fig. 11 Consolidamento della Chiesa di San Giovanni Evangelista - Foligno Nella precedente relazione ( - R.Vetturini, Tecnologie innovative applicate nel restauro di edifici lesionati dal sisma del 97, Conferenza AICO, Ferrara - Fiera del Restauro - 5 aprile 2002) sono già state evidenziate le tipologie di intervento per i campanili a vela (con particolare riferimento a quello della Chiesa di San Giovanni Evangelista a Foligno) e per il consolidamento e il restauro statico del colonnato dell antico pozzo della Sapienza a Perugia dove, in entrambi i casi, le probabilità di collasso erano dovute rispettivamente al ribaltamento del pannello murario per azioni fuori del piano e alla rotazione al piede della colonna. Fig. 12 Antica cisterna del Collegio della Sapienza - Perugia

10 Fig. 13 Consolidamento dell antica cisterna del Collegio della Sapienza Perugia Il posizionamento di uno o più strati di tessuto in carbonio nel lembo teso impedisce la formazione della lesione incrementando considerevolmente la sicurezza strutturale del manufatto in fase sismica. Nel seguito si propone il progetto di consolidamento e di restauro statico del campanile del complesso monumentale di San Pietro a Perugia, che prevede l impiego di tessuti in composito per eliminare i principali meccanismi di collasso evidenziati. Gli eventi sismici succedutisi dal 26 settembre 1997 hanno causato danni diffusi e di diversa entità all Abbazia di San Pietro, oggi residenza dei monaci benedettini e sede della Fondazione per l'istruzione Agraria e dell Università. Il complesso si articola in una serie di edifici comprendenti la chiesa, il campanile, tre chiostri e il monastero.. Fig. 14 Abbazia di San Pietro Perugia

11 Dall'esame della struttura del campanile, a partire dalla cella campanaria e salendo verso la cuspide, è ben visibile l'azione del sisma per la presenza di lesioni alla base dei pilastri della cella stessa; nel contempo si è verificato un incremento di lesioni e di schiacciamenti con limitate perdite di materiale lapideo nella struttura indipendente delle bifore. In generale tutti i paramenti esterni sono stati interessati dal sisma sia per fenomeni di schiacciamento superficiale, sia per sgretolamento delle malte già notevolmente degradate da fenomeni meteorici. Per comprendere la natura e l entità dei dissesti statici in atto sul campanile e, in particolare, sulla cuspide è stato eseguito un accurato rilievo geometrico della struttura, unitamente a una serie di indagini storiche volte a meglio conoscere gli antichi problemi della torre campanaria. Fig. 15 Il campanile dell Abbazia di San Pietro Perugia Il campanile è costruito in muratura di mattoni e pietra a sacco di buona fattura e risulta attualmente inglobato tra la chiesa, il monastero e il primo chiostro. Esso presenta una serie di orizzontamenti a volta in muratura di mattoni pieni, posti ad altezze irregolari, e una struttura metallica, di recente fattura, a sostegno delle campane. Da un primo esame visivo si è riscontrato che la prolungata esposizione agli agenti atmosferici, soprattutto nella parte più alta del campanile, ha prodotto un deterioramento della qualità della malta con conseguente riduzione delle caratteristiche coesive della stessa e decremento della rigidezza e della resistenza della muratura. Tale fenomeno è particolarmente rilevante nella zona della cella campanaria che, presentando ampie aperture, risulta notevolmente esposta all aggressione degli agenti atmosferici. La cuspide, come si rileva chiaramente dalle sezioni eseguite sul rilievo, per la particolare geometria di costruzione è di natura spingente. Tale effetto è riscontrabile nel parziale distacco della volta

12 dell ultimo livello dalla muratura perimetrale, nonché nella decompressione del paramento murario interno dei pilastri che sorreggono la cuspide. La decompressione si è verificata a causa della considerevole eccentricità del carico proveniente dalla sovrastante parte e, nel caso del pilastro esposto in direzione N/O, ha provocato in passato il distacco della muratura di facciata all interno della cella campanaria; il successivo reintegro di materiale è ancora oggi facilmente identificabile. La manifestazione più evidente della spinta della cuspide è riscontrabile nella rottura degli antichi tiranti metallici posti per contrastare le azioni orizzontali da essa esplicate; questi, infatti, sono stati strappati dall eccessiva trazione generata dalla deformazione della cuspide: nel punto di distacco è evidente la strizione del metallo, caratteristica del tipo di rottura. Il progetto strutturale è stato redatto secondo il seguente percorso metodologico: 1. rilievo delle lesioni 2. individuazione dei dissesti e dei meccanismi di collasso 3. cause 4. rimedi (intervento strutturale) Per il campanile sono stati individuati tre elementi strutturali (cuspide, cella campanaria, fusto) e alcune sottostrutture (bifore, tiranti, mensole di coronamento della cella campanaria). Fig. 16 Il campanile dell Abbazia di San Pietro Perugia La cuspide Non è stato possibile accedere a tale porzione e, pertanto, non conoscendo il quadro fessurativo si è fatto riferimento a condizioni di dissesto per casi analoghi. I meccanismi di collasso più frequenti legati all azione sismica sono il ribaltamento e la sconnessione tra le pareti che descrivono l esagono.

13 Al fine di eliminare la probabilità di ribaltamento di una porzione della cuspide, vengono disposte fibre di carbonio in grado di introdurre una resistenza a trazione che impedisce la rotazione dei paramenti murari. Come staffatura e cerchiatura sono previsti più ordini di fasciature orizzontali sia esterne che interne alla cuspide, collegate fra loro attraverso perfori armati con barre di aramide. Le cerchiature contrastano la tendenza all apertura della scatola muraria. Le cerchiature terminano alla base della cuspide dove è previsto l ispessimento delle fasciature stesse e il consolidamento della volta di calpestio. La cella campanaria Il dissesto è stato probabilmente determinato dal collasso delle colonne murarie per ribaltamento e/o per schiacciamento. La componente orizzontale delle spinte della cuspide tende a far ruotare verso l esterno le colonne perimetrali, determinando una sollecitazione di presso-flessione; non a caso i segnali di schiacciamento più evidenti sono presenti in corrispondenza degli spigoli perimetrali esterni delle colonne. Il confinamento della cuspide è certamente un intervento che elimina tale condizione di dissesto per ulteriori incrementi di carico dovuti al sisma, ma che non modifica l attuale stato di tensione delle colonne. Il consolidamento delle colonne prevede: - iniezioni di malta a bassa pressione per saturare i vuoti eventualmente presenti - microperforazioni armate che collegano i paramenti in pietra squadrata, disposte su facce opposte per confinare quanto possibile il manufatto murario - fasciature in fibra di vetro alla base e in testa a ciascuna colonna - fasciature di carbonio verticali per evitare il ribaltamento delle pareti verso l esterno. Fig. 17 La cella campanaria dell Abbazia di San Pietro Perugia L intervento sulla cella campanaria prevede una serie di perforazioni armate con barre di aramide e sigillate con iniezioni di resina epossidica, aventi la duplice finalità di collegare i nastri di fibre di carbonio, a completamento della loro azione di rinforzo, e di consolidare porzioni di

14 muratura. Una doppia colonna di perforazioni a sette quote diverse deve essere realizzata su ognuno dei sei pilastri delle bifore. Due perforazioni di minore lunghezza sono inoltre previste su ognuna delle semicolonnine laterali delle bifore, in corrispondenza dei nastri di fibre di carbonio (e quindi a livello della base delle semicolonnine quota m e a livello del capitello quota m c.a). Altre sei perforazioni sono infine da realizzare sui pilastri delle bifore (quota m), in corrispondenza della fascia di fibre di carbonio più bassa. I tiranti esistenti nella cella campanaria, disposti su tre livelli (tre tiranti per ogni livello) saranno mantenuti e continueranno a svolgere la loro funzione; si rendono tuttavia necessari alcuni interventi per il ripristino dell efficienza dei capochiave. A tale scopo è stata prevista un altra serie di perforazioni analoghe a quelle sopra descritte, ma di diametro 16 mm, armate con barre di carbonio e sigillate con iniezioni di resina epossidica. Per ogni capochiave verranno eseguite quattro perforazioni, con inclinazione di 45. Particolare attenzione dovrà essere posta nell esecuzione delle perforazioni in corrispondenza delle cornici: sarà necessario utilizzare un tassello di entrata e si dovrà procedere, alla fine, alla ricostituzione delle modanature della cornice. E previsto inoltre un intervento di ritesatura dei tiranti mediante l inserimento a forza di un nuovo cuneo metallico di tesatura nel capochiave. L operazione risulterà più agevole se si riscalderà preventivamente la barra al fine di allentare la presa del capochiave. Nella cella campanaria di S. Pietro, come evidenziato nelle figure, è prevista l applicazione di nastri di fibre di carbonio rispettivamente: - su fasce verticali in corrispondenza dei sei spigoli interni della cella, per un altezza corrispondente a quella delle bifore; - su una fascia orizzontale interna alla sommità delle fasce verticali; - su due fasce orizzontali esterne in corrispondenza del cornicione (quota m) e della cornice (quota m ca); - su fasce orizzontali che abbracciano i pilastri fra una bifora e l altra, sia alla quota del davanzale delle bifore (29.14 m) che alla quota di imposta degli archi delle bifore.

15 Fig.18 Consolidamento della cuspide e della cella campanaria dell Abbazia di San Pietro Perugia Il fusto Per tale porzione si prevede un accurata revisione del paramento esterno in pietra squadrata e l inserimento di fasce perimetrali capaci di cerchiare la struttura muraria. Le bifore Oltre all opera di recupero del materiale e delle connessioni tra i vari elementi, occorre impedire il collasso per ribaltamento della colonnina centrale che dovrà essere ancorata alle colonne murarie della cella campanaria. Anche in tal caso è utile impiegare cerchiature in fibra di vetro. Fig.19 Consolidamento delle bifore dell Abbazia di San Pietro Perugia

16 Per le colonnine, gli archi e i quadrilobi delle bifore, oltre a un intervento di pulitura e di restauro analogo a quello del restante paramento lapideo, saranno eseguite opere più specificamente finalizzate al consolidamento dei vari elementi. Le basi, i fusti, i capitelli delle colonnine saranno rinforzati mediante cerchiature in fibra di vetro e/o con elementi in lega di titanio, mentre le vecchie cerchiature metalliche verranno rimosse. Perni di acciaio inox o di ottone, da realizzare anche mediante inghisaggio con piombo fuso secondo la tecnica tradizionale, verranno impiegati per il ripristino o per la creazione di ancoraggi fra elementi contigui. Le mensole in pietra Si ritiene opportuna la chiodatura delle mensole lapidee con microperfori armati con barre di titanio per assicurare le mensole stesse al paramento murario. Conclusioni I materiali compositi, quali elementi strutturali, fanno parte di una tecnologia che è stata mutuata dal settore aerospaziale e che ha mosso i primi passi nell edilizia per il ripristino di opere in c.a. con applicazioni limitate nei casi di recupero di dissesti strutturali o per necessità di adeguamento strutturale di travi, colonne e pilastri. Nel mondo delle costruzioni in muratura le prime applicazioni sono state eseguite con successo nel consolidamento di volte, nella cerchiatura di colonne e di interi edifici, soprattutto nell ambito del restauro monumentale. Tale tecnologia ha suscitato consensi favorevoli per la reversibilità dell intervento, per la leggerezza del materiale e per la capacità dimostrata dai tessuti di adattarsi a diverse geometrie senza dover ricorrere, come in passato, a laboriose forgiature di carpenterie metalliche. Attualmente l impiego degli FRP è rivolto ( o relegato?) al consolidamento di opere a carattere monumentale; probabilmente tale tendenza è riconducibile a un problema di costi che, frequentemente, e con concetti precostituiti si considerano elevati. Esistono tuttavia dei casi, anche nell edilizia minore, nei quali la condizione economica privilegia l impiego degli FRP a scapito di tecnologie tradizionali ben più invasive. E opportuno ribadire infatti come la possibilità di conservare spazi e impianti esistenti e la velocità di esecuzione costituiscano in alcuni casi un elemento determinante per la scelta della tipologia di intervento. L esempio dell edificio scolastico da cui si è preso spunto, evidenzia proprio come la scarsa invasività e la rapidità di applicazione consentano un evidente economia in termini di costi e di tempi di intervento. Gli FRP trovano oggi ampie e consolidate possibilità di applicazione nell ambito del restauro e della messa in sicurezza di pannelli murari, colonne ed elementi snelli in genere, la cui condizione più probabile di dissesto è la rotazione alla base del manufatto; la disposizione di fibre verticali consente di impedire il cinematismo di collasso con sensibili incrementi del coefficiente di sicurezza del bene. La presentazione del progetto per il campanile di San Pietro ha inteso appunto mostrare come

17 l applicazione verticale di tessuti abbinati alla cerchiatura orizzontale a più livelli consenta di eliminare le probabilità di collasso.

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