Guardia di Finanza SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI. 80 Corso M.O.V.M. S.Brig. Amedeo De Ianni
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1 Guardia di Finanza SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI 80 Corso M.O.V.M. S.Brig. Amedeo De Ianni Servizi di Polizia Economico Finanziaria e altri servizi del Corpo 8^ Compagnia Docente: T. Col. Paolo Carretta Lezione nr. 2 del 16/04/2010 Modulo 3 e 4 /100 Tutor: Ten. Alessandra Rotondo Allievi: Fin. A.M. Pepe Erminio Fin. A.M. Senatore Andrea Quando si esegue un indagine per prima cosa bisogna definire con quali poteri si agisce. La Polizia Giudiziaria, ai sensi dell art. 329 del C.P.P. è soggetta al segreto d indagine, di fatti il predetto articolo cita testualmente: Gli atti di indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria sono coperti dal segreto fino a quando l imputato non ne possa avere la conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari Quindi il segreto d indagine ha inizio con lanotitia criminis e termina nel momento in cui c è la chiusura del procedimento. Per quanto riguarda la segretezza sugli atti d indagine nei confronti dell indagato si ha fino al momento del primo atto garantito (atto in cui l indagato ha il diritto di farsi assistere da un difensore) o al massimo fino alla chiusura delle indagini preliminari.
2 Il discrimine tra la fase delle indagini preliminari e quella in cui i dati si rendono disponibili per altri fini è dato dall art. 129 norme attuazione del C.P.P. (l informazione sull azione penale) che appunto prescrive che: Quando si esercita l azione penale nei confronti di un impiegato dello Stato o di altro ente pubblico, il pubblico ministero informa l autorità da cui l impiegato dipende, dando notizia dell imputazione Se prima della cessazione del segreto d indagine, il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio divulgano notizie di cui è venuto a conoscenza in ragione del suo ufficio ma coperte dal segreto d indagine, tale soggetto incorre nella fattispecie di reato prevista dall art. 326 del C.P. (Rivelazione ed utilizzo di segreti di ufficio). Per evitare di essere sanzionati in forza dell art. 326 del C.P., prima di divulgare una notizia giudiziaria bisogna determinare se l interlocutore abbia necessità di conoscerla. Questo è un pre-requisito, al quale poi si sommano i presupposti previsti da vari articoli specifici. Un esempio è art. 63del D.P.R. Nr. 633 del 26 Ottobre 1972 in ambito di I.V.A. che statuisce: previa autorizzazione dell autorità giudiziaria, che può essere concessa anche in deroga all art. 329 C.P.P., utilizza e trasmette agli uffici documenti, dati e notizie acquisiti direttamente o riferiti ed ottenuti dalle altre Forze di polizia, nell esercizio dei poteri di polizia giudiziaria. Il metodo d esecuzione dell accertamento sulle imposte sui redditi è prescritto dal D.P.R. nr. 600 del 29 Settembre 1973, mentre spetta al T.U.I.R. stabilire in caso di illecito la sanzione da infliggere. Gli articoli appena citati, regolamentano l utilizzo delle informazioni acquisite in ambito delle indagini di polizia giudiziaria in ambito IVA quindi trattano di informazioni ancora legate al segreto d ufficio.
3 L art. 36 del D.P.R. 600/73 dispone: I soggetti pubblici incaricati istituzionalmente di svolgere attività ispettive o di vigilanza nonché gli organi giurisdizionali, requirenti e giudicanti, penali, civili e amministrativi e, previa autorizzazione, gli organi di poliziagiudiziaria che, a causa o nell esercizio delle loro funzioni vengono a conoscenza di fatti che possono configurarsi come violazioni tributarie devono comunicarli direttamente ovvero, ove previste, secondo le modalità stabilite da leggi o norme regolamentari per l inoltro della denuncia penale, al comando della Guardia di Finanza competente in relazione al luogo di rilevazione degli stessi, fornendo l eventuale documentazione atta a comprovarli. L articolo 36 del D.P.R. 600/73 in combinato disposto con l art. 129 d attuazione del C.P.P., fa si che se nell ambito di una indagine penale, civile o amministrativa si evidenzia un illecito di natura tributaria, il segreto d ufficio cessi per i dati utili ai fini dell indagine, così per tali dati può essere utilizzata la regolamentazione prevista all art. 129 del attuazione del C.P.P. (che prescrive delle eccezioni al segreto d ufficio in determinate circostanze). La regolamentazione del segreto d ufficio prevista in ambito tributario secondo l art. 68 del D.P.R. 600/73 ( segreto d ufficio ) sancisce che è considerata violazione del segreto d ufficio: qualunque informazione o comunicazione riguardante l accertamento, data senza ordine del giudice, salvo i casi previsti dalla legge, a persone estranee alle rispettive amministrazioni, diverse dal contribuente o da chi lo rappresenta, dal personale dell amministrazione finanziaria e dalla Guardia di Finanza nonché dai componenti delle commissioni di cui all art. 45 (commissione per l esame delle proposte del comune), dai membri dei consigli comunali e dei consigli tributari, dai membri dei comitati che esercitano il controllo di legittimità sugli atti dei comuni e del personale dei comuni che partecipano all accertamento In caso di violazione l art. 68 del D.P.R. 600/73 rimanda a quanto previsto all art. 329 del C.P.P.. Questo rinvio è giustificato dal fatto che benché la complessità dei
4 procedimenti in ambito tributario facciano cambiare sia le notizie sensibili, coperte da segreto d ufficio, che i soggetti che possono venire a conoscenza di tali notizie(sempre se ricorre il pre-requisito di necessità di conoscenza ), non faccia cambiare però il segreto d ufficio in se. Un altro articolo che parla del segreto d ufficio è l art. 220 delle leggi d attuazione del C.P.P., che regolamenta il segreto per chi compie attività ispettive di vigilanza prescrivendo che: Quando nel corso di attività ispettive o di vigilanza previste da leggi o decreti emergono indizi di reato, gli atti necessari per assicurare le fonti di prova o raccogliere quant altro possa servire per l applicazione della legge penale sono compiuti con l osservanza delle disposizioni del codice Và pero detto che se l organo ispettivo ha anche qualifica di Polizia giudiziaria, una volta assicurate le Garanzie dell indagato, la verifica può proseguire con le sommarie informazioni della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini previste all art.350 del C.P.P. l art. 326 del C.P. punisce chi rivela notizie di ufficio, le quali devono rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza a prescindere del mezzo utilizzato per la divulgazione della stessa. I termini segreto e riservato utilizzati dal legislatore hanno significati ben diversi: infatti la riservatezza colpisce la notizia contenuta in un documento, mentre il segreto è il potere per mezzo del quale si impedisce la divulgazione della notizia riservata. La riservatezza colpisce anche i documenti all interno dell amministrazione pubblica, che possono essere coperti da segreto di Stato, come previsto dall art 202 del C.P.P.. Il segreto di Stato è catalogato in base ad una gerarchia di segretezza che prende il nome di classificazione di segretezza ed in base a tale classificazione ci vuole una determinata
5 abilitazione per accedere alle informazioni segregate (tale abilitazione prende il nome di N.O.S. ovvero Nulla Osta di Sicurezza). La classificazione di segretezza dei documenti è la seguente: Classificazione di segretezza Abilitazione necessaria Riservato Basta la necessità di conoscere Riservatissimo Segreto Segretissimo Cosmis Atomal Il N.O.S. è diviso a livelli e ogni livello di abilitazione permette di accedere ad una determinata tipologia informazione. Il segreto può interessare sia soggetti pubblici (come abbiamo visto) che soggetti privati e a tal proposito menzioniamo il segreto professionale, che colpisce alcuni professionisti e il segreto confessionale che si ha per le confessioni ricevute dai sacerdoti del culto, ecc. Cosa diversa è il segreto bancario, che è configurabile esclusivamente in ambito civile. Quanto detto emerge dalla sentenza NR. 51 del 1992 della Corte Costituzionale, che appunto sancisce che il segreto bancario, osservato dagli istituti di credito non è previsto da nessuna norma in quanto adottato come consuetudine ai sensi dell art. 1 delle preleggi del Codice Civile è da considerarsi come una tutela di tipo civilistico e quindi a differenza degl altri segreti, una trasgressione dello stesso è configurabile solo in ambito civile e non in ambito penale.
6 Infine l art. 32 della legge n. 4/1929 descrive la posizione di subordinazione della PG rispetto alla PT, qualora la prima constati l esistenza di violazioni tributarie con rilevanza penale. In tal caso la prima dovrà richiedere l intervento della seconda e, qualora questa non possa intervenire, dovrà compiere i cosiddetti atti urgenti quali sequestri, perquisizioni, arresti, etc. 2. L ACCERTAMENTO L attività di accertamento consiste in un attività coercitiva nei confronti del contribuente, che va notificata mediante foglio di servizio al contribuente stesso. Il Pubblico Ufficiale procederà a redigere il verbale di constatazione, il quale verrà inviato all ufficio competente che procede all accertamento cosiddetto officioso. Qualora si riscontri una difformità tra l auto-accertamento ed il verbale di constatazione, l Amministrazione finanziaria produrrà la propria valutazione ed il contribuente dovrà versare il surplus che deriva dalla constatazione stessa.
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