Il Gruppo di Lavoro Distrettuale,
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1 CSPDM Onlus Centro Studi Psico Medico Pedagogico della Mediazione formazione - applicazione ricerca - sperimentazione - psicopedagogico e clinica Eboli Via San Berardino, 28/a - Brescia Via Cipro, 96 Il Gruppo di Lavoro Distrettuale, modello di corresponsabilità educativa tra Famiglia - Scuola - Territorio, per il miglioramento della Qualità di Vita a Scuola: l'esperienza del XII Municipio. Dott. Riccardo Callori di Vignale Neuropsichiatra Infantile U.O. TSMREE Distretto 12 ASL RMC ROMA, 11 marzo 2013
2 Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità Approvata da Assemblea Generale Nazioni Unite 13 dicembre 2006 Sottoscritta da Italia 30 marzo 2007 Ratificata da Parlamento Italiano con legge n marzo 2009 Pubblicata su Gazzetta Ufficiale 14 marzo 2009
3 Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (2006) Per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri (art. 2 comma 2)
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7 Nessuna valutazione del funzionamento è corretta se non specifica il contesto ambientale della persona. Il funzionamento ed il suo lato speculare, la disabilità, non sono caratteristiche della persona, ma sono il risultato dell interazione fra persona ed ambiente. Come sarebbe la vita della persona se qualcosa nel suo ambiente, prima che nel suo corpo, fosse diverso? La performance è strettamente dipendente dall ambiente Il facilitatore contribuisce ad una migliore performance nello svolgimento dell attività
8 Il servizio sanitario pubblico non ha il potere di «dare il sostegno» o «togliere il sostegno» ha il dovere di individuare l alunno come persona con disabilità deve dichiararne la gravità, ma sa farlo solamente secondo criteri sanitari non ha la competenza né gli strumenti per determinare la «posologia» del sostegno e quindi deve esimersi dal prescriverlo secondo modalità mg/kg/die ha il dovere di condividere con famiglia, scuola e servizi sociali la formulazione di un profilo di funzionamento che tenga conto anche di tutti i fattori ambientali che determinano il grado di disabilità; solo così si può determinare che tipo di sostegno serve, a chi serve e quanto ne serve
9 Quali le caratteristiche fisiche delle aule in cui i bambini trascorrono la giornata? Quale il materiale a disposizione per «e-ducare le diverse abilità»? Quanti alunni nella classe? Quali i loro atteggiamenti e delle loro famiglie? Di quanti insegnanti curriculari dispone la scuola? Quale è il loro atteggiamento? Quale è l atteggiamento del restante personale presente nella scuola, a cominciare dal Dirigente? Quale progetto reale di inclusione dichiara la Scuola nel suo POF? Stiamo garantendo a tutti il diritto al successo formativo o stiamo imponendo a tutti, forse inconsapevolmente, il dovere di raggiungere gli stessi obiettivi?
10 MOMENTO RIABILITATIVO seduta terapeutica con precise connotazioni di setting gestito direttamente da un professionista del profilo sanitario ha una sua posologia quantificabile (anche amministrativamente!!!) in tale contesto il termine Riabilitazione è usato nella sua accezione più frequente di restituzione di un abilità perduta
11 DIMENSIONE RIABILITATIVA la vita reale di tutti i giorni in cui QUEL bambino/ragazzo con menomazioni strutturali e/o funzionali è calato, in QUEL tempo ed in QUELLO spazio gestita dalle figure significative che ruotano intorno a lui (familiari, insegnanti, educatori delle diverse attività di aggregazione per il tempo libero presenti sul territorio) in tale contesto il termine Riabilitazione acquista il suo significato più ampio e più ricco di complesso di interventi integrati, atti a restituire stima e dignità alla persona umana che, per motivi diversi l abbia perduta
12 E nessario favorire la crescita di una comunità riabilitante, di una rete territoriale capace di garantire dimensioni di vita sufficientemente buone per l emergenza e l utilizzazione concreta delle potenzialità residue di tutti, a qualsiasi livello queste siano.
13 Una Comunità Riabilitante consente al Riabilitatore professionista di svolgere un ruolo di regista discreto, capace cioè di armonizzare tra loro le varie parti, senza mai voler diventare lui il protagonista dell intervento riabilitativo.
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15 Municipio XII ACCORDO DI PROGRAMMA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DI ALLIEVI IN SITUAZIONE DI HANDICAP TRA IL MUNICIPIO ROMA XII L AZIENDA USL RMC - DISTRETTO SANITARIO 12 LA RETE INTERSCOLASTICA SCUOLEINSIEME DEL XX DISTRETTO CON LA PARTECIPAZIONE DELLA CONSULTA PER L'HANDICAP. Deliberazione del Consiglio Municipale n. 63 del 20/12/07
16 Rete Interscolastica delle scuole del XII Municipio di Roma Accordo di programma per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità delle scuole del Municipio XII Per coordinare, integrare, finalizzare gli interventi relativi all integrazione degli alunni con disabilità negli asili nido e nelle scuole (scuola dell infanzia comunale e statale, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado) Costituendo collegamenti operativi, concordati fra gli enti e le Istituzioni firmatarie del presente accordo, per l utilizzo contemporaneo di risorse plurime, loro istituzionalmente attribuite, e di competenze diverse da loro esercitate: pedagogiche, didattiche, sanitarie, assistenziali, sociali.
17 E' stata siglata, con delibera del 29/02/2008 n 18/08, l'integrazione dell'art. 3 dell'accordo di programma per l'integrazione scolastica degli allievi in situazione di handicap, consistente nella formazione di un gruppo di lavoro ristretto, e definito Gruppo di Lavoro Handicap Distrettuale, con funzione consultativa e propositiva. Tale gruppo è composto da rappresentanti del Municipio XII, del Distretto sanitario 12 ASL RMC, della Rete Scuoleinsieme del XX Distretto scolastico e della Consulta per l Handicap.
18 SOTTOGRUPPI DI LAVORO Gruppo di studio DATABASE Gruppo di studio MODULISTICA Gruppo di studio BUONE PRASSI
19 Distretto Scolastico 20 (a.s. 2011/12) ISTITUTO SCUOLA DELL'INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA totale iscritti alunni con disabilità % totale iscritti alunni con disabilità % totale iscritti alunni con disabilità % 75 CIRCOLO DIDATTICO CIRCOLO DIDATTICO CIRCOLO DIDATTICO CIRCOLO DIDATTICO CIRCOLO DIDATTICO SCUOLA SECONDARIA "NISTRI-RESPIGHI" I.C. "ORSA MAGGIORE" I.C. "INDRO MONTANELLI" I.C. "MATTEO RICCI" I.C. "PADRE ROMUALDO FORMATO" I.C. "DE FINETTI" I.C. "DOMENICO PURIFICATO" I.C. "PALLAVICINI" I.C. "TACITO-GUARESCHI" I.C. "MARTA RUSSO" I.C. "LEONARDO da VINCI" I.C. "VIA LAURENTINA N. 710" I.C. PARITARIO "SANTA CHIARA" TOTALE , , ,12
20 Solo grazie agli atteggiamenti della comunità in cui vive ogni persona diviene consapevole del suo Sé globale, unico ed irripetibile. Ogni comunità ha in sé la forza per costruire un mosaico perfetto con tessere imperfette.
21 Centro Studi Psico Medico Pedagogico della Mediazione formazione - applicazione ricerca - sperimentazione - psicopedagogico e clinica Eboli Via San Berardino, 28/a - Brescia Via Cipro, 96 Contatti: Eboli: cspdm.segreteria@cspdm.org tel. e fax Brescia: segreteria.brescia@cspdm.org tel Roma: segreteria.roma@cspdm.org tel fax ICF a cura di F. Di Cosimo - materiale riservato CSPDM Onlus
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