ASCOLTANDO S IMPARA. non può esservi attività musicale senza una parallela attività uditiva

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1 ASCOLTANDO S IMPARA non può esservi attività musicale senza una parallela attività uditiva lo sviluppo della musicalità, intesa sia in senso fruitivo che produttivo, comporta automaticamente il passaggio obbligato attraverso l ascolto che può essere considerato come un vero e proprio atteggiamento da maturare e mantenere per tutto l arco della vita...

2 riflessioni da M. Imberty, La Musica e il bambino già da prima della nascita esiste un intensa attività uditiva ed è grazie a questa che si stabiliscono i primi scambi e legami con l ambiente fisico e umano. durante le prime settimane di vita si deve constatare un maggiore sviluppo del sistema uditivo rispetto a quello visivo; donde l importanza che le prime esperienze sonore e musicali rivestiranno nel futuro sviluppo cognitivo del bambino e della sua personalità. nella produzione vocale dei bambini si distingue ciò che è solo una manifestazione di dispiacere priva d intenzionalità da ciò che funzionerà in seguito come domanda rivolta all esterno tra i 2 e i 6 mesi il bambino è in piena lallazione: questo momento è stato spesso descritto come periodo di esercizio esplorativo delle possibilità vocali.

3 a meno di tre settimane di vita del bambino, le madri sanno riconoscere quattro grida fondamentali che rappresentano risposte biologiche a situazioni precise: grido di fame grido di collera grido di dolore grido di risposta alla frustrazione pressappoco verso lo stesso periodo appare la prima produzione vocale veramente intenzionale che è stata definita: falso grido di pericolo si tratta di un gemito, prodotto intenzionalmente per attirare l attenzione, portato fino al grido, la cui struttura fisica è molto differente da quella delle quattro grida fondamentali. Verso le 5 settimane, questo grido diventa la base per la prima reazione circolare descritta da Piaget, reazione che il bambino esercita in risposta alla voce dell adulto, e presto in risposta esclusiva alla voce della madre, che lo intrattiene in un gioco di scambi a due costantemente variato.

4 nella fase della lallazione il bambino produce ogni sorta di suoni, molti dei quali non fanno parte della lingua materna durante la lallazione il bambino imita sia ciò che ascolta dall altro (dall adulto o dai suoi coetanei se inserito, ad esempio, in un nido) verso i tre mesi appaiono le grida contagiose. Questi giochi vocali diventano l occasione per esercitare le proprie attitudini uditive e per sviluppare la percezione dei rapporti tra le sensazioni fonatorie fisiologiche e muscolari e la qualità intrinseca dei suoni emessi, con i loro differenti parametri acustici. in questo periodo si costruisce ciò che Imberty definisce lo schema vocale; trasposizione percettivo-fonica e anticipazione dello schema corporeo (esperienza della relazione fra le sensazioni muscolari interne, la produzione dei suoni vocali e la possibilità di controllarli e modularli) dall attivazione di questo schema vocale ancorato al corpo dipenderà anche lo sviluppo dell orecchio che è legato alla capacità di cantare correttamente per lo sviluppo del bambino sarà dunque decisivo l ambiente sonoro che lo circonda, in particolare la voce materna

5 ASCOLTARE per sviluppare un atteggiamento personale di ricezione attenta, consapevole, riflessiva sviluppare una competenza fondamentale per l operatività sonoro-musicale

6 ascolto come atteggiamento personale.. una dimensione della pratica dell ascolto è quella che coinvolge la formazione di una personalità recettiva, aperta al dialogo e in grado di ascoltare e non soltanto superficialmente sentire è una personalità aperta attenta al messaggio sonoro a lei diretto (per messaggio sonoro intendiamo indicare anche quello verbale ) in grado di interpretare, capire, rielaborare, rispondere con prontezza e incisività alle sollecitazioni esterne ascoltare diviene così un atteggiamento personale che trova il suo nucleo fondante nell esperienza musicale attenta e globale e che pone le basi per una competenza completa, critica, attiva e creativa

7 e come condizione fondamentale per l operatività sonoro-musicale l altra dimensione è quella che propone la pratica uditiva come momento propedeutico del fare e del comprendere il suono e la musica si ascolta, infatti, per cantare, per suonare, per tradurre la musica in gesto e in segno; si ascolta per essere creativi, per diventare competenti e per maturare un personale gusto estetico

8 cammino uditivo all inizio del cammino scolastico, il bambino viene stimolato a sviluppare la naturale curiosità verso i suoni. Nella fase della sintonizzazione acustica prende il via il processo di maturazione dell atteggiamento di ricezione attenta e analitica attraverso attività di ricognizione ed esplorazione di qualsiasi evento acustico. Oggetto di studio diventa la realtà sonora in cui si vive e che comprende suoni e rumori tipici degli ambienti più comuni e i prodotti sonori e musicali con i quali si è venuti in contatto (dalle nenie e filastrocche popolari alle musiche sentite attraverso la televisione, la radio, lo stereo di casa, i giocattoli e così via) nella seconda fase, dell esperienza sonora, quella della piena operatività, i bambini consolidano abilità e apprendimenti maturati nel percorso precedente elevando il livello della competenza di base in merito all ascolto. In questa fase può essere possibile anche proporre una osservazione e classificazione dei repertori più vicini all esperienza infantile. Si tratta in pratica di attivare quel canale di ascolto attraverso il quale è possibile venire in contatto e scoprire gli aspetti culturali e storici dell universo sonoro.

9 cammino uditivo nella terza fase della consapevolezza sonora continua il processo di maturazione dell atteggiamento di ascolto in merito a tutti gli stimoli sonori e musicali che rappresentano l impulso iniziale di ogni attività con i suoni. Anche il canale di ricezione degli eventi culturali legati alla musica, attivato in precedenza, viene amplificato per permettere ai bambini di sintonizzarsi con facilità. L ascolto entra così nella dimensione di studio sistematico dei repertori musicali attuali (quelli, dunque, vicini all esperienza degli allievi) e di quelli tipici del passato (dal più vicino al più remoto ) la fase conclusiva della risposta competente ha il compito di perfezionare la competenza storica e culturale intorno alla musica (ampliando sempre di più gli orizzonti specifici attuali e del passato e quelli generali e quindi gli innumerevoli collegamenti possibili di cui dicevamo) e di proseguire l opera di sensibilizzazione continua verso ogni tipo di stimolo sonoro contribuendo alla realizzazione del gusto estetico, della capacità critica (intesa in senso positivo e non di contrapposizione ), di quella creativa

10 Possiamo individuare un ascolto di tipo COGNITIVO EMOTIVO

11 ascolto cognitivo possiamo definire cognitivo quell ascolto che mira alla scoperta e identificazione del linguaggio sonoro, delle sue caratteristiche formali e strutturali e delle connotazioni storiche e culturali che hanno generato un particolare pensiero musicale.

12 ascolto emotivo possiamo definire emotivo quell ascolto che mira alla stimolazione delle emozioni personali, all emersione di sensazioni che rimandano e condizionano comportamenti individuali e collettivi.