LA COMUNICAZIONE. Change Torino-
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- Sibilla Cornelia Ventura
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1 LA COMUNICAZIONE Istituto Change Torino-
2 Istituto Change - Torino
3 Le situazioni difficili
4 1. IL CONTESTO Istituto Change - Torino
5 Istituto Change Torino-
6 Conoscenze Convinzioni Informazioni. Abitudini Informazioni Pregiudizi Timori Consigli Indicazioni. Ricordi Progetti Istituto Change - Torino
7 convinzioni informazioni esperienze abitudini credenze conoscenze pregiudizi timori ricordi progetti INFORMAZI ONI consigli Indicazioni Istituto Change - Torino -conosce nze scientific he-dati-statistic he-
8 Il cliente fa sempre parte di un sistema famigliare che è composto da vari elementi interdipendenti Anche il professionista entra a far parte del sistema del paziente A sua volta, inoltre, il Voi incontrate professionista le persone in appartiene a un momento di un sistema perturbazione organizzativo del sistema Istituto Change - Torino professionale
9 2. IL COUNSELLING Istituto Change - Torino
10 Atteggiamento mentale che fa da base allo stile comunicativo quotidiano Istituto Change - Torino
11 Come abilità comunicativa più raffinata per momenti particolarmente complessi Istituto Change - Torino
12 Come risorsa per gestire i momenti difficili Istituto Change - Torino
13 Come strumento per ripararsi da frustrazione, delusione, stress, reattività Istituto Change - Torino
14 3. PER VIA DI LEVARE Istituto Change - Torino
15 Istituto Change - Torino
16 Dare ordini Minacciare Richiamare alla ragione Sostituirsi Giudicare Interpretare Investigare I modi / barriera Bisogna che vada a letto prima Guardi che rischia una punizione Dovrebbe capire anche lei Io al suo posto Questo comportamento è irresponsabile Lei in realtà pensa che l ordine non sia importante Siamo proprio sicuri che è andato a letto Argomentare prima? la pedagogia più recente Minimizzare E solo un litigio di bambini Istituto Change - Torino
17 Gli obiettivi impossibili Far capire Rendere fiduciosi Non far preoccupare Rendere ragionevoli (razionali) Avere le stesse priorità Obiettivo possibile: mantenimento della relazione Accogliere il punto di vista dell altro Valorizzare i punti di forza Facilitare l espressione delle difficoltà e delle esigenze Istituto Change - Torino
18 4. UNA LOGICA NUOVA Istituto Change - Torino
19 Atteggiamenti mentali Ascoltare, prima di dire o fare Essere disposti a credere che ciò che l altro dice può avere senso Non convincersi troppo presto di avere capito tutto Non contrapporsi in modo simmetrico Non dare giudizi di valore Istituto Change - Torino
20 Dalla comunicazione in uscita DOMANDE alla comunicazione a due vie
21 Da Invece di insistere Dare molte informazioni Dare subito indicazioni e consigli Insistere sulle nostre proposte A rendere possibile Chiedere che informazioni hanno Chiedere cosa hanno già fatto e cosa hanno pensato di fare Esplorare difficoltà e ostacoli Sottolineare Valorizzare i quello che non comportamenti condividiamo positivi Eccedere in Chiedere quali timori rassicurazioni hanno Istituto Change - Torino
22 6. Ascolto e relazione Istituto Change - Torino
23 Il colloquio deve essere caratterizzato da EQUILIBRIO rispetto ai TEMPI DI PAROLA di professionista e cliente Istituto l ascolto è una relazione Condurre un buon colloquio è come lavorare all uncinetto: prendo una maglia dalla vita del cliente e la porto a me, aggiungo un Change - Torino mio filo e li
24 Tipologia di Domande DOMANDE CHIUSE es: - Ha fissato il colloquio con il pediatra? - Ha visto l insegnante? - Avete capito quello che ho detto? LA RISPOSTA: - è un sì o un no, - queste domande danno poca libertà nella scelta delle risposte.
25 Tipologia di Domande DOMANDE APERTE es: - In che modo è cambiata la situazione da allora? - Mi descrivete concretamente cosa avete fatto per LA RISPOSTA : queste domande aprono alla narrazione, lasciano espandere e chiarificare aree di significati.
26 Tipologia di Domande DOMANDA PERCHE? es: - Perché non ha fatto - Perché ha deciso di LA RISPOSTA: introduce un nesso di causalità lineare.
27 Tipologia di Domande DOMANDE MULTIPLE Es: - Dove avete portato il bambino quella volta? Il fratellino era presente? C era anche qualche altro componente della famiglia? LA RISPOSTA: queste domande creano confusione, di solito poi la risposta riguarda l ultima domanda.
28 Tipologia di Domande DOMANDE NARRATIVE es: - mi raccontti la tua giornata? - cosa fai di solito al sabato sera? LA RISPOSTA: questo tipo di domande permette una narrazione libera.
29 Tipologia di Domande DOMANDE DI CHIARIMENTO Es: - se non ho capito male LA RISPOSTA: domande da utilizzare con la PARAFRASI di ciò che l altro ha detto: comunica interesse, non ci schiera con la descrizione, ci si mette in posizione down costringendo l altro però ad esporsi di più.
30
31 A cosa servono le domande Ad avere condividere informazioni ( cosa non so) A verificare/falsificare le ipotesi A VERIFICARE le informazioni (ho proprio capito? Parliamo davvero della stessa cosa? AD APRIRE NUOVE PISTE ( perché non proviamo a cercare da questa parte?) )
32 Ascolto attivo Riutilizzazione selettiva ( parole, frasi, metafore, frasi sospese ) Riassunto selettivo di contenuti ( descrizioni, Co-costruzione NON spiegazioni o interpretazioni) Ristrutturazione ( proposta di nuove cornici, di nuovi significati) Riformulazione narrativa ( proposta di nuove narrazioni in chiave sistemica)
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