ESERCIZI DI FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE. per chi volesse verificare di averne una conoscenza adeguata

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ESERCIZI DI FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE. per chi volesse verificare di averne una conoscenza adeguata"

Transcript

1 ESERCIZI DI FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE Numeri complessi per chi volesse verificare di averne una conoscenza adeguata 1. Siano A = 1 + 2j e B = 3 exp(jπ/4). Si calcoli A B utilizzando per A e B sia la notazione cartesiana a + jb sia quella esponenziale ρ exp(jϑ). Quale risulta più comoda? 2. Siano A = 1 + 2j e B = 3 exp(jπ/4). Si calcoli A + B utilizzando per A e B la notazione cartesiana. E possibile effettuare il calcolo utilizzando la notazione esponenziale? e risulta comodo? 3. Si calcoli (1 + j) 6 utilizzando la notazione cartesiana e l espansione con la formula del binomio (a + b) 6 = a 6 + 6a 5 b + 15a 4 b a 3 b a 2 b 4 + 6ab 5 + b 6 la notazione cartesiana e (1 + j) 6 = ((1 + j) 3 ) 2 la notazione cartesiana e (1 + j) 6 = ((1 + j) 2 ) 3 la notazione esponenziale Quale metodo risulta più comodo? 4. Si calcoli (1 + j) 5 utilizzando la notazione cartesiana e l espansione con la formula del binomio (a + b) 5 = a 5 + 5a 4 b + 10a 3 b a 2 b 3 + 5ab 4 + b 5 la notazione esponenziale Quale metodo risulta più comodo? 5. Si calcoli 1 + j utilizzando la rappresentazione esponenziale. La soluzione è unica? Suggerimento: esiste un solo valore di 9? esiste un solo valore di 9? 6. Si potrebbe calcolare 1 + j utilizzando la rappresentazione cartesiana? Suggerimento: cercare a e b in modo che risulti (a + jb) 2 = 1 + j. Il calcolo risulta comodo? 7. Determinare tutti i possibili valori di N 1, cioè tutti i numeri complessi che elevati all N-esima potenza danno 1. Quante soluzioni esistono? Quali sono modulo e argomento delle soluzioni? 8. Calcolare exp(j), dando il risultato in forma cartesiana. 9. Calcolare exp(exp(j)), dando il risultato sia nella forma esponenziale sia in quella cartesiana.

2 10. I numeri complessi A = 3 + 2j e B = 2 + 3j hanno lo stesso modulo? In caso contrario quale ha modulo maggiore? Quale è il modulo di AA, AB, AB e BB? Quale è il modulo di A + B e di A B? 11. Vi viene raccontato che il modulo di exp(j5π/7) è maggiore di 50. Ci credete? 12. Vi viene raccontato che il modulo di exp(j5π/7) è 40. Ci credete? 13. Vi viene raccontato che il modulo di exp(j5π/7) è uguale al modulo di exp(j5π/7). Ci credete? 14. Vi viene raccontato che il modulo di exp(j5π/7) è maggiore del modulo di exp(j5π/7). Ci credete? 15. Il numero ( exp(j5π/7))( exp( j5π/7)) è reale? 16. Calcolare 7+3j, dando il risultato nella forma più comoda. 2+j 17. Calcolare (1 j)3 (1+j) 2, dando il risultato nella forma più comoda. 18. Se a e b sono numeri reali il modulo di a+jb a jb è uno? 19. Se a e b sono numeri complessi il modulo di a+jb a jb è uno? 20. Calcolare 1 (1+j) 2. Analisi nel tempo e nella frequenza 1. Si dica se la forma d onda j 1 + j exp(jπ/2) exp(j2πf 0t) + j 1 j exp(jπ/2) exp( j2πf 0t) è reale (i molti numeri complessi sono stati messi intenzionalmente). 2. La sinusoide sin(πt/2t) è l ingresso di un sistema LTI con risposta all impulso h(t) = δ(t) + δ(t 2T). Si determini l uscita. Si ripeta il calcolo utilizzando la risposta in frequenza. 3. La sinusoide cos(t/t) è l ingresso di un sistema LTI con risposta in frequenza H(f) = 1 (1+j2πfT) 6. Si determini l uscita. 4. La forma d onda A cos(2πf 0 t + ϕ) è l ingresso di un sistema LTI con risposta in frequenza H(f) = exp( jf/f 0 ). Si calcoli la potenza dell uscita. 5. L ingresso di un sistema LTI con risposta all impulso h(t) = δ(t) δ(t T) è A sin(πt/2t). Si calcolino energia, valor medio e potenza dell uscita. 2

3 6. Una costante x(t) = A è l ingresso di un sistema LTI con risposta impulsiva { 1 t/t 0 t T, h(t) = 0 altrove Si calcoli l uscita, sia come convoluzione di ingresso e risposta all impulso sia mediante la risposta in frequenza (Nota: l ingresso è una sinusoide a frequenza zero!). Si calcolino energia, valor medio e potenza dell ingresso e dell uscita. 7. Una funzione a scalino x(t) = Au(t) è l ingresso di un sistema LTI con risposta all impulso h(t) = exp( αt)u(t). Si calcoli l uscita come convoluzione di ingresso e risposta all impulso. 8. Si calcoli la risposta allo scalino x(t) = Au(t) di un sistema LTI con risposta all impulso h(t) = A per 0 t T e zero altrove. 9. Dato il sistema LTI con risposta all impulso h(t) = 3δ(t T) si calcoli l uscita y(t) con ingresso x(t) = 1 + cos(2πt/t). Quanto vale y(0)? 10. Un sistema LTI con risposta impulsiva { 2 0 t 2T, h(t) = 0 altrove ha in ingresso 1 0 t T, x(t) = 1 T < t 2T, 0 altrove Si calcoli l uscita y(t). Quanto valgono, in particolare, y(0), y(t) e y(2t)? Si calcolino anche energia, valor medio e potenza dell ingresso, della risposta all impulso e dell uscita. 11. Un sistema LTI con risposta all impulso 1/T 0 t T, h(t) = 1/T T < t 2T, 0 altrove ha in ingresso la sinusoide x(t) = 3 cos(2πt/t). Si calcoli la risposta in frequenza H(f). Si calcoli l uscita y(t). 12. Il sistema LTI dell esercizio precedente ha in ingresso lo scalino unitario u(t). Si calcoli l uscita y(t). Di y(t) si calcolino energia, valor medio e potenza. 13. E possibile estrarre con un filtro una sola delle due sinusoidi sovrapposte 3 cos(πt/t)+ 5 sin(2πt/t)? Quali filtri si possono scegliere per estrarre l una o l altra delle due sinusoidi? 3

4 14. Si mostri che se x(t) y(t) = z(t) si ha anche [x(t) exp(j2πf 0 t)] [y(t) exp(j2πf 0 t)] = z(t) exp(j2πf 0 t). 15. Si mostri che se z(t) = x(t) y(t) l area di z(t) è il prodotto delle aree di x(t) e y(t). 16. Si costruiscano esempi di coppie di forme d onda non identicamente nulle la cui convoluzione è identicamente nulla. 17. Si mostri che x(t) y(t) = y(t) x(t) (proprietà commutativa). 18. Se x(t) è un segnale passa basso con banda B quale è la banda di y 1 (t) = dx(t) dt, y 2 (t) = x 2 (t) e y 3 (t) = x(t) cos(2πf 0 t) (con f 0 B)? 19. E possibile estrarre con un filtro una sola delle due sinusoidi contenute nella forma d onda x(t) = cos(200πt/t) + 5 sin(200πt/t)? 20. Se x(t) e y(t) sono segnali passa basso con banda di 100 khz e 200 khz, quale è la banda di x(t) y(t) e di x(t)y(t)? Campionamento 1. Un segnale vocale, filtrato con banda di 5 khz, è campionato a frequenza f c = 15 khz. Cosa si può dire della risposta in frequenza del filtro, per una ricostruzione senza errori? 2. La sequenza (periodica) di campioni, con passo T, 1, 0, 1, 0, 1, 0, 1, 0,... entra in un filtro di ricostruzione passa basso ideale con banda 1/2T (e guadagno T). Quale è la forma d onda ricostruita? 3. Una sinusoide con frequenza di 800 Hz è campionata con frequenza f c = 1 khz. I campioni sono inviati in un filtro passa basso ideale con banda di 500 Hz. Cosa si può dire del segnale ricostruito? 4. E disponibile il progetto di un filtro passa basso con guadagno costante (e fase non distorta) fino alla frequenza 0.8f 0 e guadagno nullo oltre la frequenza 1.2f 0. La frequenza f 0 può essere scelta arbitrariamente. Volendo utilizzare questo filtro per la ricostruzione (senza errore) di un segnale di banda B, campionato, quale valore di f 0 si deve scegliere? Quale deve essere (almeno) la frequenza f c di campionamento? Quale deve essere (almeno) il rapporto tra frequenza di campionamento f c e banda B del segnale? 5. La forma d onda ( ) sin πt/t 2 πt/t viene campionata con frequenza fc = 3/T. Si disegni la trasformata del segnale campionato. E possibile la ricostruzione senza errori? Si ripeta con frequenza di campionamento f c = 1/T. 4

5 Probabilità e variabili casuali per chi volesse verificare di averne una conoscenza adeguata 1. Lanciando tre volte una moneta non truccata quale è la probabilità di ottenere, nell ordine, la sequenza di risultati testa-testa-croce? 2. Si lancia tre volte una moneta non truccata. Si elenchino tutte le possibili sequenze ordinate di risultati (ad esempio testa-testa-croce dell esercizio precedente) e di ciascuna si calcoli la probabilità. Si verifichi che la somma dia uno. 3. Lanciando tre volte una moneta non truccata quale è la probabilità di ottenere, in qualsiasi ordine, due teste e una croce? 4. Lanciando tre volte una moneta non truccata si calcolino le probabilità di ottenere, in qualsiasi ordine, zero teste, una testa, due teste o tre teste. Si verifichi che la somma delle probabilità sia unitaria. 5. Si ripetano tutti gli esercizi precedenti considerando una moneta truccata, che dà testa con probabilità P = Lanciando quattro volte un dado non truccato quale è la probabilità di ottenere k volte un risultato maggiore o uguale a 4 (k = 0, 1,...,4)? 7. Si lanciano quattro monete di cui una truccata, che dà testa con probabilità 1/4. Quale è la probabilità di ottenere quattro teste? 8. Si lanciano tre monete truccate (che danno testa con probabilità P). Si perde la somma X se non si ottengono teste, si vince la somma Y se si ottengono tre teste. Non si vince né si perde negli altri casi. Per quali valori del rapporto Y/X il gioco è conveniente? 9. Si lancia dieci volte una moneta non truccata. Si calcolino valor medio, valor medio del quadrato e varianza del numero di teste ottenute. 10. Un esperimento casuale ha probabilità di successo p. Si calcoli la probabilità di doverlo eseguire k volte per ottenere (per la prima volta) un successo. Si verifichi (eventualmente con un esempio numerico) che la somma per tutti i possibili valori di k sia unitaria. 11. La variabile casuale x ha densità di probabilità uniforme (cioè costante) nell intervallo tra 0 e 2. Si calcolino P(x = 1) (esattamente uguale a uno!), P(x > 1) e P(x 1). 12. La variabile casuale x può assumere valori compresi tra 2 e 2. In tale intervallo la densità di probabilità è un triangolo simmetrico. Si calcoli P(x > 1). 13. Le variabili casuali x e y hanno densità di probabilità uniforme all interno del cerchio di raggio unitario x 2 + y 2 1 e nulla al di fuori. Quanto vale la ddp congiunta all interno del cerchio? Si calcoli la probabilità P(y > x > 0), evitando calcoli inutili! 5

6 14. Le variabili casuali x e y hanno densità di probabilità uniforme all interno del cerchio di raggio unitario x 2 +y 1 1 e nulla al di fuori. Le variabili casuali sono indipendenti? Suggerimento: quali sono i valori minimi e massimi possibili di x e di y? se x e y fossero variabili casuali indipendenti, potrebbero assumere la coppia di valori x = 0.9, y = 0.9? con la vera ddp, possono assumere congiuntamente tali valori? 15. Se x e y sono variabili casuali indipendenti, come si calcola la varianza di z = x y? Suggerimenti: y è una variabile casuale? è indipendente da x? 16. Si calcolino valor medio e varianza della variabile casuale N z = x k y k k=1 dove le variabili casuali x k hanno valor medio m x e varianza σ 2 x, le variabili casuali y k hanno valor medio m y e varianza σ 2 y e tutte le variabili casuali x k e y k sono statisticamente indipendenti. 17. Date tre variabili casuali x, y e z indipendenti, con valor medio nullo e varianza unitaria si calcolino la varianza di x 2y e il valor medio di (x y)(y z). 18. Le variabili casuali x i (i = 1,...,1000) hanno densità di probabilità uniforme tra 0 e 1. Quale è il valor medio della somma delle 1000 variabili casuali? E quale è la varianza? 19. Se x e y sono variabili casuali indipendenti con valori medi m x e m y e varianze σ 2 x e σ 2 y come si calcola la varianza di z = xy? Processi casuali 1. Un processo casuale x(t) ha densità di probabilità gaussiana, con valor medio nullo e varianza σ 2 = 4. Quale à la probabilità che x(t 0 ) sia maggiore di zero? Quale è la probabilità che sia maggiore di 4? 2. Se x(t) è un processo casuale stazionario ed ergodico, il processo casuale y(t) = x(t) cos 2πf 0 t (ovviamente con f 0 0) è stazionario? 3. Se x(t) è un processo casuale stazionario a valor medio nullo, con funzione di autocorrelazione R x (τ), quale è il valor medio di x(t 1 )x(t 2 )? Suggerimento: non si dimentichi che il processo è stazionario. 4. Se x(t) è un processo casuale stazionario a valor medio nullo, con funzione di autocorrelazione R x (τ) e densità spettrale di potenza S x (f), come si calcola la potenza del processo casuale y(t) = 2x(t)? 5. Se x(t) è un processo casuale stazionario a valor medio nullo, con funzione di autocorrelazione R x (τ) e densità spettrale di potenza S x (f), quali sono l autocorrelazione e la densità spettrale di potenza di y(t) = x(t T)? Suggerimento: si parta dalla funzione di autocorrelazione R y (τ). Commento al risultato: è una ovvia conseguenza della stazionarietà del processo. 6

7 6. Se x(t) e y(t) sono processi casuali a valor medio nullo, indipendenti (e quindi incorrelati), con funzione di autocorrelazione R x (τ) e R y (τ) e densità spettrali di potenza S x (f) e S y (f) quale è la densità spettrale di potenza della loro somma z(t) = x(t) + y(t)? Suggerimento: si calcoli la funzione di autocorrelazione R z (τ). Commento al risultato: si usa dire che processi incorrelati si sommano in potenza. 7. Se x(t) è un processo casuale stazionario a valor medio nullo, con funzione di autocorrelazione R x (τ) e densità spettrale di potenza S x (f), quali sono l autocorrelazione e la densità spettrale di potenza di y(t) = x(t) + x(t T)? Suggerimento: non si tenti un risultato a caso! si calcoli la funzione di autocorrelazione R y (τ), oppure si individui il sistema LTI che produce y(t) come uscita. Verifica: si ponga T = 0 e si verifichi che R y (0) e R x (0) siano nel giusto rapporto. 8. x(t) è un processo casuale bianco con densità spettrale di potenza (bilatera) N 0 /2. Si calcoli la varianza della variabile casuale y = T x(t)dt. Suggerimento: può essere 0 considerato l integrale del prodotto di x(t) e di un rettangolo di durata T. 9. x(t) è un processo casuale bianco con densità spettrale di potenza (bilatera) N 0 /2. Si calcoli la varianza della variabile casuale y = T x(t)(1 t /T)dt. Suggerimento: T (1 t /T) corrisponde a un triangolo di durata 2T e ampiezza unitaria; la sua energia è 2T/3 (si consiglia di verificare). 10. x(t) è un processo casuale bianco con densità spettrale di potenza (bilatera) N 0 /2. Si calcoli la varianza della variabile casuale y = πt/t x(t)sin dt. Suggerimento: per πt calcolare l energia del seno cardinale si usi il teorema di Parseval. 11. L ingresso di un filtro passa basso ideale con guadagno unitario e banda B = 1/2T è un processo casuale bianco x(t) con densità spettrale di potenza (bilatera) N 0 /2. Si calcoli la varianza dell uscita del filtro. C è qualche relazione tra questo problema e il precedente? Quantizzazione 1. Una sinusoide di ampiezza A viene quantizzata e codificata con 8 cifre binarie. Si calcoli il rapporto segnale-rumore, cioè il rapporto tra la potenza media della sinusoide e la varianza del rumore di quantizzazione. 2. Un segnale musicale ha un fattore di picco (rapporto tra potenza di picco e potenza media) di 20 db. Il segnale viene quantizzato uniformemente (cioè con intervalli di uguale ampiezza) e rappresentato con 16 cifre binarie. Quanti sono gli intervalli di quantizzazione? Se il segnale è compreso tra V e +V, quale è la potenza dell errore di quantizzazione? Quale è, in decibel, il rapporto tra potenza del segnale e potenza dell errore di quantizzazione (che viene chiamato rapporto segnale-rumore)? In un pianissimo in cui la potenza del segnale si riduce di 60 db quale è il valore del rapporto segnale-rumore? Con una frequenza di campionamento di 44.1 khz, quanti bit vengono prodotti ogni secondo? Attenzione: il segnale è stereofonico, cioè composto da due canali distinti. Un Compact Disc (CD) può contenere al massimo circa 7

8 750 MB (non Mb!): si mostri che ciò corrisponde alla durata di un CD. Commento: l attuale standard CD utilizza 16 bit e una frequenza di campionamento di 44.1 khz (ma i fanatici dell alta fedeltà dicono che non bastano e hanno spinto per un nuovo standard a 24 bit, e per una frequenza di campionamento di 96 khz). 3. Per un segnale vocale è sufficiente un rapporto segnale-rumore di 40 db. Inoltre il fattore di picco è circa 9 db. Quanti bit sono necessari per la quantizzazione? Trasmissione numerica 1. Per la trasmissione di una sequenza di cifre binarie (bit), uno ogni T secondi, si utilizzano rettangoli (positivi o negativi) di durata T. Il mezzo trasmissivo aggiunge rumore gaussiano bianco con densità spettrale di potenza (bilatera) N 0 /2. Commento: ogni mezzo trasmissivo comporta un attenuazione, spesso molto elevata. E evidente che ciò che conta è l ampiezza del rettangolo ricevuto, e non di quello trasmesso. Si indichi con A l ampiezza del segnale ricevuto. In ricezione per decidere sul k-esimo bit a k si calcola la media del segnale ricevuto nel relativo intervallo di durata T, con peso rettangolare: y k = kt+t kt r(t) dt Commento: è evidente che il ricevitore deve sapere dove iniziano e terminano gli impulsi rettangolari, cioè deve essere sincronizzato con il trasmettitore. Come si calcola la probabilità di errore nella decisione? Fissata l energia della forma d onda rettangolare, la probabilità d errore è la minima possibile, oppure in ricezione si potrebbe far di meglio? Le decisioni relative a bit diversi sono indipendenti? C è interferenza intersimbolica? Quale è il (grave!) difetto della forma d onda elementare rettangolare? Se invece dei rettangoli si utilizzassero forme d onda progettate per un buon uso della banda, quale potrebbe essere la banda richiesta per trasmettere 10 Mb/s? A parità di energia per bit ricevuta, le prestazioni cambierebbero? Se si desidera una probabilità d errore pari a 10 8 e se N 0 = kt dove k = J/K è la costante di Boltzman e la temperatura complessiva (che include il contributo del rumore degli amplificatori) è T = 1000 K, quale deve essere il valore della potenza ricevuta? 2. Si utilizzano le forme d onda elementari dell esercizio precedente, cioè rettangoli di durata T, per una trasmissione numerica a quattro livelli ( 3A, A, A, 3A) anziché binaria. In ricezione per decidere sul simbolo a k si calcola y k = kt+t kt r(t) dt e si confronta y k con opportune soglie. 8

9 Quali sono i valori delle soglie? Come conviene associare le coppie di bit ai quattro livelli? (si cerchi di individuare più di una soluzione, tra quelle equivalenti). Quanto vale l energia ricevuta per simbolo? Quanto vale l energia ricevuta per bit d informazione? Quale è la probabilità che i simboli decisi siano errati? Nota: chi vuole essere preciso osservi che i livelli interni A e A hanno probabilità d errore doppia di quelli esterni. Come si calcola la probabilità che i bit decisi siano errati? Nota: quando si sbaglia un simbolo uno solo dei due bit è errato. Se invece dei rettangoli si utilizzassero forme d onda progettate per un buon uso della banda, quale potrebbe essere la banda richiesta per trasmettere 10 Mb/s? A parità di energia per bit ricevuta, le prestazioni cambierebbero? 3. La forma d onda elementare utilizzata per una trasmissione binaria in banda base al ritmo di 20 Mb/s è del tipo a radice di Nyquist e occupa una banda di 15 MHz. Si disegni la trasformata di Fourier di tale forma d onda elementare. Come si calcola la probabilità d errore? Con questa forma d onda si ha interferenza intersimbolica? 4. In banda passante si vuol trasmettere al ritmo di 30 Mb/s. Quale è la banda occupata se si utilizza una costellazione 4-QAM? Se la banda è di soli 10 MHz a quale costellazione si deve ricorrere? In cosa si deve pagare per poter ridurre la banda senza diminuire il ritmo di trasmissione? La trasmissione sarebbe teoricamente possibile anche in una banda di 5 MHz o di 2 MHz? e in pratica? gli esercizi che seguono richiedono calcoli numerici (con MATLAB) 5. Si consideri la forma d onda elementare g(t) = sin π(1 α)t πt(1 16α 2 t 2 ) + 4α π cos π(1 + α)t 1 16α 2 t 2 per la trasmissione binaria, al ritmo di un simbolo per unità di tempo (per comodità si è scelto come unità di tempo l intervallo tra i simboli, cioè si è posto T = 1). Il parametro α è compreso tra 0 e 1. Si traccino (con MATLAB) i grafici di g(t) per α = 0, 0.5 e 1 e si confrontino con quelli visti a lezione. Attenzione: in t = 0 e (se α 0) in t = ±1/4α l espressione di g(t) è indeterminata; si deve considerare il limite. Numericamente, un metodo semplice è aggiungere a t una piccola costante (ad es ). Si verifichi numericamente, per ciascun α, che l energia di g(t) è pari a uno. Si valuti poi numericamente la trasformata di g(t) e si mostri che la banda è (1+α)/2. Si ricalcoli l energia nel dominio delle frequenze. Commento: la soluzione con α = 0 è quella teoricamente a banda minima (in questo caso g(t) è un seno cardinale), ma in pratica non viene mai utilizzata perché le code decrescono troppo lentamente. 9

10 In ricezione, per calcolare le correlazioni richieste per le decisioni, si usi un filtro adattato con risposta impulsiva g( t) (ignorando il ritardo t 0 necessario per rendere causale il filtro). A valle del filtro la forma d onda elementare è modificata in f(t) = g(t) h(t) = g(t) g( t) = g(t) g(t). Si calcoli numericamente f(t) per α = 0, 0.5 e 1 e si confronti con i grafici visti a lezione. Verifica: si può dimostrare che l espressione della convoluzione è f(t) = sin πt πt cos απt 1 4α 2 t 2 Si confronti il risultato analitico con quello numerico. Attenzione: anche in questo caso vi sono valori di t per cui l espressione analitica è indeterminata. 6. Il segnale trasmesso dell esercizio precedente può essere scritto come s(t) = a k g(t kt) dove a k = ±1, secondo i bit da trasmettere, e T = 1. Fissato un istante di tempo t si calcoli numericamente il valore di picco di s(t), cioè massimo valore che s(t) può assumere, quando tutti gli a k hanno lo stesso segno di g(t kt). Suggerimento: basta scrivere in un vettore i valori di g(t kt) con ampiezza non trascurabile e sommare i valori assoluti. Attenzione: per α = 0 si incontrano difficoltà numeriche insuperabili (si spieghi perché). Si ripeta per diversi valori di t e si tracci il corrispondente grafico: il risultato è evidentemente periodico, per cui basta esaminare un periodo (anzi basta mezzo periodo, per simmetria). Commento: un altro difetto delle g(t) a banda minima, o prossima alla minima, è il fattore di picco elevato. 7. Si supponga di aver trasmesso la forma d onda numerica dell esercizio precedente. Dopo il filtro adattato, la forma d onda ricevuta è y(t) = a k f(t kt) + n(t) dove f(t) = g(t) g( t) e n(t) è il rumore filtrato. Nota: si è ignorato il ritardo t 0 introdotto dal filtro adattato. All istante kt si ha il campione desiderato y k per la decisione sul bit a k. Ma cosa succede se si sbaglia (di una piccola quantità τ) l istante di lettura? Ad esempio se per determinare il valore di a 0 si campiona all istante τ anziché all istante 0 si ottiene: y(τ) = a 0 f(τ) + k 0 a k f(t kt) + n(t) Il segnale utile a 0 f(τ) è lievemente ridotto rispetto al caso τ = 0 (ma questo effetto è solitamente trascurabile); il secondo termine è l interferenza, indesiderata, degli altri simboli (interferenza intersimbolica). Si fissi un valore di τ e si calcoli numericamente il valore massimo possibile dell interferenza intersimbolica (quanto tutti i contributi hanno lo stesso segno). Si tracci 10

11 un grafico in funzione di τ. Attenzione: per α = 0 si incontrano difficoltà numeriche insormontabili (si spieghi perché). Commento: un altro difetto delle g(t) a banda minima, o prossima alla minima, è l elevata sensibilità all errore τ negli istanti di lettura. Sistemi di trasmissione 1. Per prendere confidenza con i decibel si considerino i seguenti rapporti (arrotondati) tra potenze: 2 = 3 db (si dovrebbe scrivere che 2 corrisponde a 3 db, ma per semplicità si usa l uguale) 4 = 6 db 8 = 9 db 10 = 10 db 1 db = 10 db - 9 db = 10/8 = 1.25 Senza calcolatrice, si dica approssimativamente a quanti db corrispondono i rapporti 3, 5, 6, 7 e 9. Si verifichi con la calcolatrice. Senza calcolatrice, si dica approssimativamente a quali rapporti corrispondono 2, 4, 5, 7 e 8 db. Si verifichi con la calcolatrice. 2. Un segnale vocale s(t) con banda B = 5 khz viene moltiplicato per la sinusoide A cos 2πf 0 t. Quale banda occupa il segnale modulato? Si potrebbe trasmettere un altro segnale nella stessa banda? Quali operazioni si devono fare in ricezione per recuperare il segnale vocale? Si mostri che se si sbaglia di 10 gradi la fase della sinusoide utilizzata per la demodulazione il segnale demodulato è degradato, ma in modo lieve. Commento: ecco una buona occasione per ripassare un po di trigonometria. 3. La frequenza della sinusoide dell esercizio precedente è f 0 = 1 MHz e il segnale modulato viene diffuso (cioè trasmesso a molti ricevitori, sparsi sul territorio) via radio. Quale è la lunghezza d onda? Possono essere utili antenne direttive? e, qualitativamente, con quale diagramma di radiazione? Di quale ordine di grandezza devono essere le dimensioni dell antenna trasmittente per ottenere una (moderata) direttività? Possono essere utili antenne riceventi direttive? e quanto dovrebbero essere estese? si tratta di dimensioni ragionevoli? 4. Si risponda alle domande precedenti supponendo f 0 = 100 MHz. 5. Due segnali vocali s 1 (t) e s 2 (t) con banda B = 5 khz vengono moltiplicati per le sinusoidi A cos 2πf 0 t e A sin 2πf 0 t e poi sommati. Quale banda occupa il segnale cosí ottenuto? Quali operazioni si devono fare in ricezione per recuperare separatamente i due segnali vocali? Cosa succede se si sbaglia di 10 gradi la fase delle due sinusoidi utilizzate per la demodulazione? l errore è tollerabile? Commento: ecco una occasione ancora migliore per un piccolo ripasso di trigonometria. 11

12 6. La potenza disponibile all antenna di un ricevitore per la diffusione commerciale in modulazione di frequenza (FM) deve essere di almeno 106 dbm per una ricezione accettabile e di circa 60 dbm per avere la miglior qualità possibile (in queste condizioni il rumore è trascurabile e prevalgono altre forme di degradazione, come ad esempio le distorsioni del modulatore e del demodulatore). Quanto valgono queste potenze, in mw? Se l impedenza dell antenna è 75 Ω quali sono le corrispondenti tensioni efficaci a vuoto ai morsetti dell antenna? Commento: ecco una buona occasione per ripassare un po di elettrotecnica. Commento: la lotta feroce tra emittenti fa sí che praticamente tutte le stazioni (autorizzate e non) trasmettano potenze enormi e siano ricevute con potenze intorno a 40 dbm o addirittura 30 dbm; in compenso la qualità dei modulatori è spesso pessima, e il rispetto delle normative è cosí trascurato da mettere in grave difficoltà i demodulatori. 7. L antenna trasmittente di una stazione commerciale FM (a frequenza f 0 = 100 MHz) con impedenza di 75 Ω emette una potenza di 10 kw. Quale tensione efficace è applicata ai suoi morsetti, se il rendimento dell antenna è pari al 100%, cioè se l antenna non dissipa potenza? e quale invece se il rendimento è del 90%? Se l antenna trasmittente ha un guadagno di 10 db e l antenna ricevente ha impedenza di 75 Ω, non è direttiva ed è posta a una distanza di 20 km (senza ostacoli alla propagazione delle onde radio) quale è la potenza ricevuta in dbm? 8. Un satellite geostazionario, in orbita equatoriale alla nostra longitudine (circa 10 gradi Est) e a km di distanza dalla superficie della terra, dista km da un ricevitore posto alla nostra latitudine di 45 gradi Nord. L antenna trasmittente è progettata per coprire a terra un area quadrata di 300 km x 300 km (per semplicità di calcolo si supponga un illuminazione uniforme in questa area e nulla al di fuori). Quale è l apertura dell antenna nelle due direzioni? Attenzione: la congiungente terra-satellite è perpendicolare al suolo nella direzione Est-Ovest, ma non nella direzione Nord-Sud! se non si sa fare di meglio si supponga il satellite a distanza infinita e quindi visto con un elevazione di 45 gradi. Quale è il guadagno dell antenna? Se la frequenza è di 12 GHz, quali sono le dimensioni dell antenna trasmittente (supponendo l antenna rettangolare)? Se la potenza trasmessa è 10 W, quale è la densità di potenza a terra in W/m 2? Quanta potenza si riceve con un antenna con area efficace di 0.2 m 2? Quale è la potenza ricevuta se la pioggia attenua il segnale di 6 db? 9. Si trasmette al ritmo di 10 Mb/s a distanza di 50 km con modulazione 16-QAM e potenza di 1 W alla frequenza di 10 GHz. Si vuole una probabilità d errore di L antenna trasmittente ha un area efficace di 1 m 2, la temperatura complessiva di rumore è 2000 K e si deve prevedere una attenuazione supplementare dovuta a pioggia ed altri eventi atmosferici di 30 db. Quale banda è richiesta? Quale deve essere l area efficace dell antenna ricevente? 12

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE. Y(f) Y(f-15) Y(f+15) f[hz] Yc(f) Y(f) Y(f-17.5) Y(f+17.5) Yc(f) Esercizio 1

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE. Y(f) Y(f-15) Y(f+15) f[hz] Yc(f) Y(f) Y(f-17.5) Y(f+17.5) Yc(f) Esercizio 1 CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE Esercizio 1 Dato il segnale y(t), con trasformata di Fourier Y(f) rappresentata in figura, rappresentare lo spettro del segnale ottenuto campionando idealmente y(t) con a)

Dettagli

Modulazioni di ampiezza

Modulazioni di ampiezza Modulazioni di ampiezza 1) Si consideri un segnale z(t) modulato in ampiezza con soppressione di portante dal segnale di informazione x(t): z(t) = Ax(t)cos(2πf 0 t) Il canale di comunicazione aggiunge

Dettagli

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Trasmissione numerica in banda base Per trasmettere una sequenza di cifre binarie su un canale di trasmissione

Dettagli

9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda traslata

9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda traslata 1 9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata Modulazione QAM (analogica) 2 Modulazione QAM (Quadrature Amplitude Modulation; modulazione di ampiezza con portanti in quadratura) è un tipo di modulazione

Dettagli

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione UANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA Fondamenti Segnali e Trasmissione Campionamento e quantizzazione di un segnale analogico Si consideri il segnale x(t) campionato con passo T c. Campioni del

Dettagli

Campionamento e quantizzazione

Campionamento e quantizzazione Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Campionamento e quantizzazione A.A. 2008-09 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Conversione analogico-digitale L elaborazione

Dettagli

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 11: modulazione 2-PAM

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 11: modulazione 2-PAM 0CXGBN Trasmissione numerica parte : modulazione 2-PAM PARTE 2: Modulazioni Numeriche 2 Modulazioni: introduzione Per ogni modulazione considereremo: Caratteristiche generali Costellazione (insieme di

Dettagli

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Modulazione A.A Alberto Perotti

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Modulazione A.A Alberto Perotti Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Modulazione A.A. 8-9 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Modello di sistema di comunicazione Il modello di sistema di comunicazione

Dettagli

Modulazione PAM Multilivello, BPSK e QPSK

Modulazione PAM Multilivello, BPSK e QPSK Modulazione PAM Multilivello, BPSK e QPSK P. Lombardo DIET, Univ. di Roma La Sapienza Modulazioni PAM Multilivello, BPSK e QPSK - 1 Rappresentazione analitica del segnale Sia {b(n)} una qualsiasi sequenza

Dettagli

Ripasso segnali e processi casuali. Trasmissione dell Informazione

Ripasso segnali e processi casuali. Trasmissione dell Informazione Ripasso segnali e processi casuali 1 Breve ripasso di segnali e trasformate Dato un segnale s(t), la sua densità spettrale si calcola come dove S(f) è la trasformata di Fourier. L energia di un segnale

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra Sommario CARATTERISTICHE DEI SEGNALI DETERMINATI.... ESERCIZIO.... ESERCIZIO... 5.3 ESERCIZIO 3 CONVOLUZIONE...

Dettagli

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Segnali in formato numerico Nei moderni sistemi di memorizzazione e trasmissione i segnali in ingresso sono

Dettagli

La modulazione numerica

La modulazione numerica La modulazione numerica Mauro Giaconi 26/05/2009 trasmissione numerica 1 Principi di modulazione numerica 26/05/2009 trasmissione numerica 2 Modulazione numerica La modulazione trasla l informazione di

Dettagli

8. Sistemi di Modulazione Numerica in banda-base. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda base

8. Sistemi di Modulazione Numerica in banda-base. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda base 1 8. Sistemi di Modulazione Numerica in banda-base Modulazione e Demodulazione numerica 2 sequenza numerica segnale analogico...0010111001... modulatore numerico x(t) sequenza numerica...0010011001...

Dettagli

ESERCIZI DI TEORIA DEI SEGNALI

ESERCIZI DI TEORIA DEI SEGNALI ESERCIZI DI EORIA DEI SEGNALI EX. 1 Si determini lo sviluppo in serie di Fourier del segnale cos[ m(t)] dove m(t) = m(t) = m(t k ) [ π 2 2π ] ( ) t t rect. EX. 2 Si siderino due segnali x 1 (t) e x 2 (t)

Dettagli

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Campionamento e quantizzazione di un segnale analogico Si consideri il segnale x(t) campionato con passo

Dettagli

6. Trasmissione Numerica in Banda Base

6. Trasmissione Numerica in Banda Base 1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 6. Trasmissione Numerica in Banda Base TELECOMUNICAZIONI per Ingegneria

Dettagli

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA PASSANTE. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA PASSANTE. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA PASSANTE Fondamenti Segnali e Trasmissione Trasmissione numerica in anda passante () Per ottenere una forma d onda numerica da trasmettere in anda passante è sufficiente

Dettagli

Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t).

Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t). Cenni alla Modulazione di Ampiezza (AM) Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale v(t) = (V 0 + k I x(t)) cos (πf 0 t), dove x(t) è il segnale di informazione, con banda B, e f 0 è la frequenza

Dettagli

Comunicazioni Elettriche Esercizi

Comunicazioni Elettriche Esercizi Comunicazioni Elettriche Esercizi Alberto Perotti 9 giugno 008 Esercizio 1 Un processo casuale Gaussiano caratterizzato dai parametri (µ = 0, σ = 0.5) ha spettro nullo al di fuori dellintervallo f [1.5kHz,

Dettagli

PROCESSI CASUALI 1 Fondamenti di segnf a o lin d e a t m ra e s n mtii s T si L o C ne

PROCESSI CASUALI 1 Fondamenti di segnf a o lin d e a t m ra e s n mtii s T si L o C ne PROCESSI CASUALI Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Segnali deterministici Un segnale (t) si dice deterministico se è una funzione nota di t, cioè se ad un qualsiasi istante di tempo t

Dettagli

2. Analisi in frequenza di segnali

2. Analisi in frequenza di segnali 2.1 Serie di Fourier 2. Analisi in frequenza di segnali Secondo il teorema di Fourier, una funzione periodica y(t) è sviluppabile in una serie costituita da un termine costante A 0 e da una somma di infinite

Dettagli

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione TRASMISSION NUMRICA IN BANDA BAS 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione Trasmissione numerica in banda base Per trasmettere una sequenza di cifre binarie su un canale di trasmissione passa basso (in banda

Dettagli

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 10: Interferenza intersimbolica

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 10: Interferenza intersimbolica CXGBN rasmissione numerica parte : Interferenza intersimbolica Interferenza intersimbolica Data una costellazione monodimensionale, ad esempio con baricentro nell origine, abbiamo visto che lo spettro

Dettagli

Conversione Analogico/Digitale

Conversione Analogico/Digitale Conversione Analogico/Digitale 1 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Conversione analogico/digitale (A/D) Per rappresentare numericamente un segnale continuo nel tempo e nelle ampiezze è necessario: Campionare

Dettagli

Pulse Amplitude Modulation (PAM) 2 Scelta delle risposte impulsive dei filtri in trasmissione e ricezione

Pulse Amplitude Modulation (PAM) 2 Scelta delle risposte impulsive dei filtri in trasmissione e ricezione Pulse Amplitude Modulation (PAM 1 Definizione La trasmissione di una sequenza di numeri {a k } mediante un onda PAM consiste nel generare, a partire dalla sequenza {a k } il segnale a tempo continuo u(t

Dettagli

Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). nota: l esame ha validità solo se incluso nel piano degli studi per l anno accademico corrente.

Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). nota: l esame ha validità solo se incluso nel piano degli studi per l anno accademico corrente. UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE CdS in Ingegneria Informatica corso di FONDAMENTI DI TELECOMUNICAZIONI Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). COMPITO A nota: l esame ha validità solo se incluso nel

Dettagli

1) Entropia di variabili aleatorie continue. 2) Esempi di variabili aleatorie continue. 3) Canali di comunicazione continui. 4) Canale Gaussiano

1) Entropia di variabili aleatorie continue. 2) Esempi di variabili aleatorie continue. 3) Canali di comunicazione continui. 4) Canale Gaussiano Argomenti della Lezione 1) Entropia di variabili aleatorie continue ) Esempi di variabili aleatorie continue 3) Canali di comunicazione continui 4) Canale Gaussiano 5) Limite di Shannon 1 Entropia di una

Dettagli

Teoria dei Segnali. 1 Proprietà della trasformata di Fourier. correlazione tra segnali; autocorrelazione

Teoria dei Segnali. 1 Proprietà della trasformata di Fourier. correlazione tra segnali; autocorrelazione Teoria dei Segnali Proprietà della trasformata di Fourier; correlazione tra segnali; autocorrelazione Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it

Dettagli

Teoria dei Segnali Trasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici

Teoria dei Segnali Trasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it eoria dei Segnali rasmissione

Dettagli

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.

Dettagli

Il tema proposto può essere risolto seguendo due ipotesi:

Il tema proposto può essere risolto seguendo due ipotesi: Per la trattazione delle tecniche TDM, PM e Trasmissione dati si rimanda alle schede 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47 e 48 del libro Le Telecomunicazioni del Prof. F. Dell Aquila. Il tema proposto può essere

Dettagli

Questa viene trasmessa sul canale (wireless o wired). In questo corso, modellizzeremo il canale di trasmissione come un canale Gaussiano bianco

Questa viene trasmessa sul canale (wireless o wired). In questo corso, modellizzeremo il canale di trasmissione come un canale Gaussiano bianco Canale di trasmissione Dati una costellazione M un labeling binario e è possibile associare alle sequenze binarie di informazione u da trasmettere una forma d onda s(t). Questa viene trasmessa sul canale

Dettagli

E03 ESERCIZI SU LIVELLO FISICO

E03 ESERCIZI SU LIVELLO FISICO E03 ESERCIZI SU LIVELLO FISICO Esercizio 1 Un semaforo è una sorgente di informazione a) analogica. b) numerica, con alfabeto di quattro simboli (verde, rosso, giallo, lampeggiante). c) la cui natura dipende

Dettagli

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 6: calcolo delle probabilità I

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 6: calcolo delle probabilità I 01CXGBN Trasmissione numerica parte 6: calcolo delle probabilità I 1 Probabilità di errore BER e SER Per rappresentare la bontà di un sistema di trasmissione numerica in termini di probabilità di errore

Dettagli

LA TECNICA DI TRASMISSIONE OFDM. Ing. Riccardo Pighi

LA TECNICA DI TRASMISSIONE OFDM. Ing. Riccardo Pighi LA TECNICA DI TRASMISSIONE OFDM Ing. Riccardo Pighi Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Parma Parma, Venerdì 23 Gennaio 2004 Sommario della presentazione 1. OFDM: introduzione

Dettagli

Comunicazioni Elettriche anno accademico Esercitazione 1

Comunicazioni Elettriche anno accademico Esercitazione 1 Comunicazioni Elettriche anno accademico 003-004 Esercitazione Esercizio Un processo aleatorio a tempo discreto X(n) è definito nel seguente modo: Viene lanciata una moneta. Se il risultato è testa X(n)=

Dettagli

Capitolo 6 Strato Fisico- Le Modulazioni Numeriche

Capitolo 6 Strato Fisico- Le Modulazioni Numeriche Capitolo 6 Strato Fisico- Le Modulazioni Numeriche 1 Modulazione e Demodulazione numerica segnale numerico segnale analogico...0010111001... modulatore numerico segnale numerico mezzo trasmissivo...0010011001...

Dettagli

In realtà i segnali con i quali dobbiamo confrontarci più frequentemente sono limitati nel tempo

In realtà i segnali con i quali dobbiamo confrontarci più frequentemente sono limitati nel tempo Segnali trattati sino ad ora: continui, durata infinita,.. Su essi sono stati sviluppati strumenti per analizzare output di circuiti e caratteristiche del segnale: Risposta all impulso, prodotto di convoluzione,

Dettagli

2.2.5 Approssimazione di un segnale in una base biortogonale (segnali rettangolari) Esercizi proposti... 46

2.2.5 Approssimazione di un segnale in una base biortogonale (segnali rettangolari) Esercizi proposti... 46 Indice 1 Operazioni elementari, convoluzione, correlazione 1 1.1 Operazioni elementari........................ 1 1.1.1 Ribaltamento, traslazione, scalatura............ 1 1.2 Convoluzione.............................

Dettagli

Modulazione Multilivello in banda passante: QAM e PSK

Modulazione Multilivello in banda passante: QAM e PSK Modulazione Multilivello in banda passante: QAM e PSK P. Lombardo DIET, Univ. di Roma La Sapienza Modulazioni QAM e PSK - 1 Trasmissione numerica in banda passante (III) MODULATORE QPSK Efficienza spettrale:

Dettagli

1 4 Esempio 2. Si determini la distribuzione di probabilità della variabile casuale X = punteggio ottenuto lanciando un dado. Si ha immediatamente:

1 4 Esempio 2. Si determini la distribuzione di probabilità della variabile casuale X = punteggio ottenuto lanciando un dado. Si ha immediatamente: CAPITOLO TERZO VARIABILI CASUALI. Le variabili casuali e la loro distribuzione di probabilità In molte situazioni, dato uno spazio di probabilità S, si è interessati non tanto agli eventi elementari (o

Dettagli

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08. Alberto Perotti, Roberto Garello

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08. Alberto Perotti, Roberto Garello Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08 Alberto Perotti, Roberto Garello DELEN-DAUIN Processi casuali Sono modelli probabilistici

Dettagli

Teoria della probabilità Variabili casuali

Teoria della probabilità Variabili casuali Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Teoria della probabilità Variabili casuali A.A. 2008-09 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Variabile casuale Una variabile

Dettagli

Concetti di base: segnali - Classificazione dei segnali -

Concetti di base: segnali - Classificazione dei segnali - Corso di Tecnologie per le Telecomunicazioni e sviluppo in serie di Fourier 1 - Classificazione dei segnali - Le forme d onda di interesse per le Telecomunicazioni possono essere sia una tensione v(t)

Dettagli

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Introduzione Se il segnale d ingresso di un sistema Lineare Tempo-Invariante (LTI e un esponenziale

Dettagli

Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier

Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali

Dettagli

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2 Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 26013 Crema e-mail: liberali@dti.unimi.it

Dettagli

Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Appello del 07 Settembre 2005

Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Appello del 07 Settembre 2005 Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Appello del 07 Settembre 2005 Gli esercizi devono essere risolti solo sui fogli dei colori indicati Per esiti e soluzioni si veda il sito web del corso:

Dettagli

INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Il teorema di Shannon

INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Il teorema di Shannon INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Il teorema di Shannon Prof. Carlo Rossi DEIS - Università di Bologna Tel: 051 2093024 email: crossi@deis.unibo.it Introduzione Il teorema di Shannon, o

Dettagli

Serie di Fourier. Se x(t) è periodica con periodo T e frequenza f=1/t, posso scriverla nella forma:

Serie di Fourier. Se x(t) è periodica con periodo T e frequenza f=1/t, posso scriverla nella forma: Serie di Fourier Se x(t) è periodica con periodo T e frequenza f=1/t, posso scriverla nella forma: x( t) = = 0, A cos ( 2πf t + ϕ ) Cioè: ogni segnale periodico di periodo T si può scrivere come somma

Dettagli

STATISTICA: esercizi svolti sulle VARIABILI CASUALI

STATISTICA: esercizi svolti sulle VARIABILI CASUALI STATISTICA: esercizi svolti sulle VARIABILI CASUALI VARIABILI CASUALI 2 VARIABILI CASUALI. Variabili casuali generiche. Si supponga che un dado truccato, formato da sei facce contrassegnate dai numeri

Dettagli

Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico

Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Il rumore

Dettagli

Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale

Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale Prima prova scritta 4 dicembre 2008 Tema di Informatica Dopo aver ricordato

Dettagli

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI Fondamenti di Segnali e Trasmissione Risposta in requenza e banda passante La risposta in requenza di un sistema LTI e la trasormata di Fourier

Dettagli

Dipartimento di Ingegneria dell Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni. Esercitazioni del corso di. Telecomunicazioni

Dipartimento di Ingegneria dell Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni. Esercitazioni del corso di. Telecomunicazioni Dipartimento di Ingegneria dell Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni Esercitazioni del corso di Telecomunicazioni Corso di laurea in Ingegneria Gestionale Anno Accademico 2013-2014 Ing. Alfonso

Dettagli

Formulario di Teoria dei Segnali 1

Formulario di Teoria dei Segnali 1 Formulario di eoria dei Segnali Parte : Segnali determinati his documentation was prepared with L A EX by Massimo Barbagallo formulario di teoria dei segnali Proprietà dei segnali determinati Energia,

Dettagli

Esercizi di Calcolo delle Probabilità

Esercizi di Calcolo delle Probabilità Esercizi di Calcolo delle Probabilità Versione del 1/05/005 Corso di Statistica Anno Accademico 00/05 Antonio Giannitrapani, Simone Paoletti Calcolo delle probabilità Esercizio 1. Un dado viene lanciato

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Prof. Giovanni Schembra 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati

Dettagli

CAMPIONAMENTO DI SEGNALI

CAMPIONAMENTO DI SEGNALI CAMPIONAMENTO DI SEGNALI Alla base della discretizzazione di un segnale sorgente continuo sono i due procedimenti distinti di discretizzazione rispetto al tempo, detto campionamento, e rispetto all'ampiezza,

Dettagli

Controlli Automatici Compito del - Esercizi

Controlli Automatici Compito del - Esercizi Compito del - Esercizi. Data la funzione di trasferimento G(s) = s (s +),sicalcoli a) La risposta impulsiva g(t); b) L equazione differenziale associata al sistema G(s); c) Si commenti la stabilità del

Dettagli

Capitolo 5 La trasmissione dell informazione

Capitolo 5 La trasmissione dell informazione Capitolo 5 La trasmissione dell informazione Sistema di comunicazione Sorgente messaggio Sistema di trasmissione Trasmettitore Canale di trasmissione segnale Ricevitore rumore messaggio Destinazione Caratterizzazione

Dettagli

Dispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti

Dispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti Dispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti Teoria dei Segnali e Sistemi Sommario Architettura dei sistemi per l'elaborazione dell'informazione Informazione e segnali Teoria dei segnali Analisi

Dettagli

Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta

Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Quantizzazione;

Dettagli

Filtri passivi Risposta in frequenza dei circuiti RC-RL-RLC

Filtri passivi Risposta in frequenza dei circuiti RC-RL-RLC 23. Guadagno di un quadripolo Filtri passivi isposta in frequenza dei circuiti C-L-LC In un quadripolo generico (fig. ) si definisce guadagno G il rapporto tra il valore d uscita e quello d ingresso della

Dettagli

Segnali ad energia ed a potenza finita

Segnali ad energia ed a potenza finita Bozza Data 07/03/008 Segnali ad energia ed a potenza finita Energia e potenza di un segnale Definizioni di energia e potenza Dato un segnale (t), in generale complesso, si definisce potenza istantanea

Dettagli

Esercitazione N.1 per il corso di SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI 1 Filtro notch e canna d organo

Esercitazione N.1 per il corso di SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI 1 Filtro notch e canna d organo Esercitazione N.1 per il corso di SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI 1 Filtro notch e canna d organo 5 ottobre 2006 1 Scopo dell esercitazione Quest esercitazione è divisa in due parti: simulazione di un tubo

Dettagli

Corso di Tecniche di Trasmissione Esercizi sulla teoria dei processi stocastici

Corso di Tecniche di Trasmissione Esercizi sulla teoria dei processi stocastici Corso di Tecniche di Trasmissione Esercizi sulla teoria dei processi stocastici 21 aprile 24 Esercizio 1 Si consideri la variabile aleatoria: s = a x(t)dt, (1) in cui x(t) un processo stocastico stazionario

Dettagli

Antenne e Telerilevamento. Esame

Antenne e Telerilevamento. Esame ESAME DEL 21/05/2001 ESERCIZIO 1 (10 punti) Si progetti un antenna filare a monopolo con top loading per la frequenza di 2 MHz, in modo che presenti una resistenza di irradiazione di 1 Ω. La distribuzione

Dettagli

Elaborazione di segnali e immagini: modulo segnali

Elaborazione di segnali e immagini: modulo segnali Elaborazione di segnali e immagini: modulo segnali 30 gennaio 014 Esame parziale con soluzioni Esercizio 1 Dato un sistema LTI descritto dalla seguente equazione alle differenze: v(k) + v(k 1) 10v(k )

Dettagli

Reti nel dominio delle frequenze. Lezione 10 2

Reti nel dominio delle frequenze. Lezione 10 2 Lezione 10 1 Reti nel dominio delle frequenze Lezione 10 2 Introduzione Lezione 10 3 Cosa c è nell Unità 3 In questa sezione si affronteranno Introduzione all Unità Trasformate di Laplace Reti nel dominio

Dettagli

Informatica. Caratterizzazione del canale I simboli emessi dalla sorgente passano attraverso un canale di trasmissione.

Informatica. Caratterizzazione del canale I simboli emessi dalla sorgente passano attraverso un canale di trasmissione. Informatica Pietro Storniolo storniolo@csai.unipa.it http://www.pa.icar.cnr.it/storniolo/info267 Entropia e flusso di informazione di una sorgente La sorgente viene caratterizzata dal valor medio di I(x

Dettagli

Teoria dei Segnali Densità spettrale di energia e di potenza; campionamento e teorema di Shannon

Teoria dei Segnali Densità spettrale di energia e di potenza; campionamento e teorema di Shannon Teoria dei Segnali Densità spettrale di energia e di potenza; campionamento e teorema di Shannon Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria

Dettagli

FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 4 Laboratorio

FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 4 Laboratorio FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 4 Laboratorio Paolo Mazzucchelli mazzucch@elet.polimi.it Campionamento di segnali In MATLAB, qualunque segnale continuo è approssimato da una sequenza campionata. Si

Dettagli

QUANTIZZAZIONE Conversione analogico/digitale

QUANTIZZAZIONE Conversione analogico/digitale QUANTIZZAZIONE Conversione analogico/digitale 1 QUANTIZZAZIONE Campionamento e uantizzazione Campione del segnale Segnale originale (continuo nel tempo e nelle ampiezze) QUANTIZZAZIONE Conversione analogico/digitale

Dettagli

Controlli Automatici L-A - Esercitazione

Controlli Automatici L-A - Esercitazione Controlli Automatici L-A - Esercitazione 1. Si consideri lo schema a blocchi di figura. d(t) K d x(t) e(t) R(s) u(t) G(s) y(t) - R(s) = K τs + 1 s + 1, G(s) = K d = 2 s(s 2 + 6s + ), a) Considerando gli

Dettagli

Teoria dell informazione

Teoria dell informazione Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Teoria dell informazione A.A. 2008-09 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Modello di sistema di comunicazione Il modello di

Dettagli

MODULAZIONE AD IMPULSI

MODULAZIONE AD IMPULSI MODULAZIONE AD IMPULSI PM Pulse Modulation La portante è costituita da un segnale impulsivo periodico con le seguenti caratteristiche: ampiezza Vp, durata dell impulso, periodo T. All atto della modulazione,

Dettagli

Introduzione ai segnali determinati

Introduzione ai segnali determinati Teoria dei segnali Unità 1 Introduzione ai segnali determinati Introduzione ai segnali determinati Sviluppo in serie di Fourier Trasformata di Fourier 005 Politecnico di Torino 1 Introduzione ai segnali

Dettagli

PREMESSA: RELAZIONI TRA SEGNALE DI CORRENTE MISURATO, POTENZA OTTICA, ATTENUAZIONE DELLA FIBRA, LUNGHEZZA DI FIBRA INTERESSATA

PREMESSA: RELAZIONI TRA SEGNALE DI CORRENTE MISURATO, POTENZA OTTICA, ATTENUAZIONE DELLA FIBRA, LUNGHEZZA DI FIBRA INTERESSATA ensori egnali umore - rof.. Cova - appello 07/07/014-1 pag.1 OBEM 1 Quadro dei dati FIB OTTIC a =,5 /km attenuazione del segnale trasmesso ( di potenza) =1% frazione di luce riflessa dai giunti della fibra

Dettagli

Laboratorio II, modulo

Laboratorio II, modulo Laboratorio II, modulo 2 206-207 Banda di un segnale e filtri (cfr. http://wpage.unina.it/verdoliv/tds/appunti/appunti_03.pdf e http://wpage.unina.it/verdoliv/tds/appunti/appunti_04.pdf e http://wpage.unina.it/verdoliv/tds/appunti/appunti_05.pdf

Dettagli

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 17: Modulazione 4-Offset PSK

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 17: Modulazione 4-Offset PSK 01CXGBN Trasmissione numerica parte 17: Modulazione 4-Offset PSK 1 Amplificatori di potenza Amplificatori di potenza (dispositivo che amplifica la forma d onda s(t) da trasmettere sul canale) Tipica caratteristica

Dettagli

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008)

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008) Esercitazione ES su processi casuali ( e 4 Maggio 2008) D. Donno Esercizio : Calcolo di autovalori e autovettori Si consideri un processo x n somma di un segnale e un disturbo: x n = Ae π 2 n + w n, n

Dettagli

Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni Progetto di Sistemi di Trasmissione :

Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni Progetto di Sistemi di Trasmissione : Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni Progetto di Sistemi di Trasmissione : 4-07-015 Si consideri un sistema per la ricezione in down-link del segnale satellitare descritto in

Dettagli

Rappresentazione digitale del suono

Rappresentazione digitale del suono Rappresentazione digitale del suono Perché rappresentazione del suono Trasmettere a distanza nel tempo e nello spazio un suono Registrazione e riproduzione per tutti Elaborazione del segnale audio per

Dettagli

SEGNALE ANALOGICO. Un segnale analogico ha un ampiezza che varia in maniera continua nel tempo

SEGNALE ANALOGICO. Un segnale analogico ha un ampiezza che varia in maniera continua nel tempo ACQUISIZIONE SEGNALE ANALOGICO 6 5 4 3 2 t Un segnale analogico ha un ampiezza che varia in maniera continua nel tempo CONVERTITORE A/D Dispositivo che realizza la conversione tra i valori analogici del

Dettagli

A.1 Rappresentazione geometrica dei segnali

A.1 Rappresentazione geometrica dei segnali Appendice A Rappresentazione dei segnali A.1 Rappresentazione geometrica dei segnali Scomporre una generica forma d onda s(t) in somma di opportune funzioni base è operazione assai comune, particolarmente

Dettagli

Elaborazione di Immagini e Suoni / Riconoscimento e Visioni Artificiali 12 c.f.u. I suoni Rappresentazione digitale

Elaborazione di Immagini e Suoni / Riconoscimento e Visioni Artificiali 12 c.f.u. I suoni Rappresentazione digitale Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Informatica Elaborazione di Immagini e Suoni / Riconoscimento e Visioni Artificiali 12 c.f.u. Anno Accademico 2008/2009 Docente: ing. Salvatore

Dettagli

Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a Sintesi del suono. Sintesi del suono

Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a Sintesi del suono. Sintesi del suono Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a. 2001-2002 Sintesi del suono Ing. Antonio Rodà Sintesi del suono E neccessaria una tecnica di sintesi, ossia un particolare procedimento per

Dettagli

Unità C: Conversione A/D e D/A. Cosa c è nell unità C

Unità C: Conversione A/D e D/A. Cosa c è nell unità C Elettronica per l informatica 1 Cosa c è nell unità C Unità C: Conversione A/D e D/A C.1 Catena di conversione A/D C.2 Convertitori D/A C.3 Convertitori A/D C.4 Condizionamento del segnale C.5 Convertitori

Dettagli

PRIMA PROVA SCRITTA PROVA N. 1

PRIMA PROVA SCRITTA PROVA N. 1 PRIMA PROVA SCRITTA PROVA N. 1 Parte a) Scrivere l equazione per determinare la potenza ricevuta da un radar pulsato in aria chiara per un bersaglio concentrato. Assumendo di operare a: - f= 10 GHz; -

Dettagli

Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI. Disturbi e distorsioni in un collegamento

Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI. Disturbi e distorsioni in un collegamento Dipartimento di Ingegneria dell Informazione, Elettronica e delle Telecomunicazioni Università degli Studi di Roma La Sapienza Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI Disturbi e distorsioni in un collegamento

Dettagli

Fondamenti di segnali e trasmissione

Fondamenti di segnali e trasmissione Fondamenti di segnali e trasmissione Anno accademico 4/5 sercizi - parte : Trasmissione Indice 1. Trasmissione digitale in banda base (filtro adattato, criterio di yquist). Trasmissione digitale di segnali

Dettagli

RICHIAMI MATEMATICI. x( t)

RICHIAMI MATEMATICI. x( t) 0.0. 0.1 1 RICHIAMI MATEMATICI Funzioni reali del tempo: (t) : t (t) (t) ( t) Funzioni reali dell ingresso: y() t t y( ) y() : y() Numeri complessi. Un numero complesso è una coppia ordinata di numeri

Dettagli

Calcolo delle Probabilità e Statistica, Ingegneria Civile e A&T e Informatica I prova finale a.a. 2016/17

Calcolo delle Probabilità e Statistica, Ingegneria Civile e A&T e Informatica I prova finale a.a. 2016/17 Calcolo delle Probabilità e Statistica, Ingegneria Civile e A&T e Informatica I prova finale aa 6/ Punteggi: : 3 + 6; : + + + ; 3: + Una scatola contiene monete; 8 di queste sono equilibrate, mentre le

Dettagli

Esercitazione ENS sulle finestre (22 Aprile 2008)

Esercitazione ENS sulle finestre (22 Aprile 2008) Esercitazione ENS sulle finestre ( Aprile 008) D. Donno Esercizio : Separazione di due segnali Si consideri un segnale z(t) somma di due segnali x(t) e y(t) reali e di potenza simile, ciascuno con semi

Dettagli

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07 PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 006/07 Esercizio 1 Prova scritta del 16/1/006 In un ufficio postale lavorano due impiegati che svolgono lo stesso compito in maniera indipendente, sbrigando

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Doppi bipoli rumorosi: esercizi ed esempi numerici Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/15 Esempio 1 Il segnale

Dettagli

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE U N I V E R S I T À D E G L I S T U D I D I P I S A DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE Cmunicazini numeriche Esercizi su sistemi di variabili aleatrie-e sui prcessi stcastici Sistemi di variabili

Dettagli