LE PROSPETTIVE DELLE BIOMASSE IN ITALIA VERONA Direttore Generale Biomasse Italia
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1 LE PROSPETTIVE DELLE BIOMASSE IN ITALIA VERONA Relatore Guido Castelluccio Direttore Generale Biomasse Italia
2 BIOMASSE ITALIA IN ALCUNE PAROLE Missione: Produzione di energia elettrica attraverso il recupero di scarti vegetali ed altre fonti rinnovabili (biomasse solide) derivanti da processi industriali ed agricoli eco-sostenibili, nel pieno rispetto dell ambiente, consapevole del proprio ruolo industriale e tecnologico nello sviluppo della politica energetica nazionale; orientata ad un sistema di approvvigionamento energetico sostenibile nel lungo periodo; si colloca ai primi posti tra le imprese private presenti in Calabria nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; compagine sociale: Api Novà Energia SpA e Bioenergie SpA; nata nel 1997; inizio produzione: 2001 a Crotone, 2003 a Strongoli (KR). Slide 2
3 BIOMASSE ITALIA NUMERI PRINCIPALI struttura produttiva: due centrali elettriche localizzate presso le unità locali di Crotone e Strongoli (KR); 60 MWe di potenza totale ne fanno una delle più grandi Aziende europee nel settore della produzione di energia elettrica da sola combustione di biomassa; produzione annuale di circa 500 GWh e circa 100 milioni di euro di fatturato annuo; circa tonnellate di biomasse utilizzate; occupazione: 85 dipendenti a tempo pieno, collaborazioni esterne di personale operativo con diversi livelli di qualificazione (alcune decine di posti di lavoro), alcune centinaia di posti di lavoro di occupazione indotta; tecnologie all avanguardia (l impianto di Strongoli è il più grande e moderno d Europa); oltre 100 milioni di euro investiti in impianti oltre a decine di milioni di euro impegnati in capitale circolante (macchinari ed attrezzature, materiale a deposito). Slide 3
4 I MODELLI DI BUSINESS Cogenerazione (elettricità + vapore) da biomasse In caso di richiesta locale di calore per usi industriali o residenziali, è il modello di business ottimale (massimo rendimento e valorizzazione dell output). Sola produzione di energia elettrica da biomasse È il modello di business di Biomasse Italia, per assenza di richiesta di calore; le PROSPETTIVE DI SOSTENIBILITÀ del business sono molto condizionate da fattori endogeni (sistemi di incentivi, accettabilità sociale, disponibilità di biomassa) e molto sensibili alle scelte di business (tecnologia di produzione, filiera di approvvigionamento). Slide 4
5 LA POLITICA ENERGETICA IN ITALIA Gli obblighi internazionali dell Italia in tema di energia prodotta da fonti rinnovabili IN TEORIA FAVORISCONO lo sviluppo di centrali elettriche a biomasse. IN PRATICA, le difficoltà a definire: il livello di consenso sociale il quadro normativo (incentivi) le tempistiche di ottenimento delle autorizzazioni la stabilità nel tempo di ricavi e costi rendono INCERTO il futuro degli impianti già INCENTIVANTI le prospettive per nuovi progetti. avviati e NON Slide 5
6 IL CONSENSO SOCIALE: il dissenso disinformato LA PERCEZIONE SOCIALE DELLE CENTRALI A BIOMASSE inquinano l aria; distruggono i boschi; non offrono ricadute sul territorio. Tali percezioni, FORTEMENTE RADICATE, traggono origine: da carente sforzo di formazione ed informazione da parte degli operatori industriali verso il territorio; da carente strategia di sviluppo territoriale nelle aree interessate; da strumentalizzazioni asservite ad interessi locali non sempre coincidenti con un efficace politica economica. Slide 6
7 IL CONSENSO SOCIALE: il dissenso disinformato LA REALTÀ DELLE CENTRALI A BIOMASSE La combustione non presenta rischi di inquinamento grazie a sistemi di controllo ed abbattimento delle emissioni, ormai di uso comune e consolidato; La biomassa utilizzata proviene da manutenzione boschiva controllata dalle autorità competenti ed altri scarti di lavorazione nella filiera agricola, senza alcun impatto negativo sulla sostenibilità ambientale; Le ricadute sul territorio: posti di lavoro diretti (decine) ed indiretti (centinaia); formazione tecnologica dei giovani; stimolo allo sviluppo di infrastrutture (porti, strade) e servizi (manutenzione, logistica). Slide 7
8 IL QUADRO DEGLI INCENTIVI: il salto nel buio Come noto, il business della produzione di energia elettrica da biomasse NON PUÒ SOSTENERSI ECONOMICAMENTE senza incentivi, a causa dei costi strutturali per la tecnologia (investimenti) e l esercizio. Il SISTEMA DEGLI INCENTIVI (Certificati Verdi) è ancora TROPPO INSTABILE, sia nei criteri di ammissibilità agli incentivi (qualificazione IAFR impianti esistenti, biomasse utilizzabili e recente esclusione del CDR) sia nella valorizzazione del CV (non basato su un vero equilibrio domanda-offerta ma ancora condizionato dal GSE e dalla normativa, ad es. per la filiera corta). Slide 8
9 IL QUADRO DEGLI INCENTIVI: il salto nel buio LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI CIP6 la maggior parte della capacità esistente di produzione di energia elettrica da biomasse è con impianti incentivati a CIP6 per 8 anni, ormai progressivamente ad esaurimento; la normativa impone il rifacimento totale di questi impianti come condizione di ammissibilità ai CV, indipendentemente dalla reale necessità di adeguamento tecnologico, costringendo ad investimenti sovradimensionati; L ammissibilità ai CV non può avvenire prima di 10 anni dall entrata in esercizio dell impianto, costringendo a 2 anni senza completo incentivo CIP6 oppure 2 anni di fermata, indipendentemente dal tempo necessario per gli investimenti; in entrambi i casi si configura una rilevante perdita economica. Slide 9
10 LE AUTORIZZAZIONI: persi nella jungla di carta Non commentiamo la lunga sequenza di autorizzazioni di ogni tipo ed ogni livello, necessarie ad avviare ed esercire un impianto: è sufficiente notare il CONTRIBUTO ALL INCERTEZZA (TEMPI ED ESITI) che proviene da molte esigenze normative: La biomassa-biomassa e la biomassa-rifiuto: un confine labile con enormi differenze operative (stoccaggio, trasporto, registrazioni) e legali (normativa ambientale, regole di importazione). Le emissioni in aria e la pericolosità della biomassa: limiti da inceneritore ed analisi/campionamenti da esplosivo. L A.I.A., il V.I.A.: queste procedure, sconosciute a molte Amministrazioni Pubbliche, rendono le scelte imprenditoriali, gestionali e strategiche, difficili per l incertezza nelle tempistiche e negli esiti. Slide 10
11 LA DISPONIBILITÀ DI BIOMASSA Es. Cippato: non è una descrizione univoca anzi sul mercato esistono diverse descrizioni: Clean wood chips (cippato da tronco senza corteccia) Dirty wood chips (cippato da tronco con corteccia) Whole tree wood chips (cippato da albero intero) Hog fuel (mix triturato di residui forestali, corteccia, segatura,ecc.) Boiler fuel (come l hog fuel ma vagliato) Triturato Frantumato ecc. Caratterizzazione delle Biomasse Solide: UNI CEN/TS 14961: NON RISOLUTIVA Importante punto di partenza per la caratterizzazione dei combustibili solidi Poco seguita dal mercato Nuovo prodotto: unusual commodity vs. prodotto ingegnerizzato Nuovo mercato: capace di offrire un fuel Slide 11
12 LA DISPONIBILITÀ DI BIOMASSA Elementi caratterizzanti il nuovo prodotto: Elementi dimensionali: dimensioni della massa percentuale della frazione fine (< 5 mm) percentuale della frazione fine (< 1 mm) Elementi energetici: Umidità Potere Calorifico Inferiore Ceneri + inerti Elementi chimici: Azoto (N) Cloro (Cl) Zolfo (S) Alcali (Na+K) Slide 12
13 COSTI E RICAVI L effetto dell umidità sul Gross Contribution IPOTESI: Materia prima: Cippato Tecnologia: T.1. a letto fluido T.2. al griglia COMMENTI: - Ogni 1% di umidità modifica il Gross Contribution con una percentuale tra 0,4% e 2,3% per la tecnologia a letto fluido e con una percentuale tra 0,5% e 3,1% per la tecnologia a griglia; l impatto è abbastanza importante quando l umidità si trova nell intervallo 43% - 60% - A parità di umidità, la tecnologia influenza il Gross Contribution con una percentuale tra 8% e 23% Slide 13
14 COSTI E RICAVI L effetto delle ceneri sul Gross Contribution IPOTESI: Materia prima: Cippato Umidità: 44% Ceneri: recuperati R5/R10 Tecnologia: T.1. a letto fluido T.2. a griglia COMMENTI: - Ogni 1% di ceneri modifica il Gross Contribution con una percentuale tra 0,8% e 1,4% per la tecnologia a letto fluido e con una percentuale tra 1% e 1,9% per la tecnologia a griglia; il peggioramento si nota di più quando la percentuale di ceneri si trova nell intervallo 11% - 16% - A parità di % ceneri, la tecnologia influenza il Gross Contribution con una percentuale tra 11% e 17% Slide 14
15 COSTI E RICAVI L effetto del rendimento sul Gross Contribution IPOTESI: Materia prima: Cippato Umidità: 44% COMMENTI: - Ogni 1% di rendimento modifica il Gross Contribution con una percentuale tra 1% e 4%; l impatto è abbastanza importante quando il rendimento scende sotto 21% - A parità di rendimento, la tariffa influenza il Gross Contribution con una percentuale tra 5% (tecnologia a letto fluido) e 10% (tecnologia a griglia) Slide 15
16 COSTI E RICAVI L effetto del mix (legno non legno) sul Gross Contribution IPOTESI: PCI: legno: kcal/kg non-legno: kcal/kg Ceneri: 2% legno & 6% non legno Emissioni: nessun effetto considerato Tecnologia: T.1. a letto fluido T.2. a griglia COMMENTI: - un aumento del consumo di prodotti non legno di 5% può portare un aumento del Gross Contribution di 0,3% per la tecnologia a letto fluido e di 0,5%, per la tecnologia a griglia - si stima che, nel caso in cui se superi una certa percentuale di prodotti non legno (40% per T1 e 30% per T2) e senza fare interventi sull impianto, il miglioramento del rendimento diminuisca o addirittura possa peggiorare il rendimento a causa dello sporcamento dell impianto Slide 16
17 COSTI E RICAVI Redditività per effetto del mix del combustibile (CDR, biomassa) e dei prezzi di energia con C.V. IPOTESI: Mix biomassa: 50% legno 50% non legno Consumo specifico: 3,5 Gcal/Mwh Rendimento dell impianto: 24,6% L'effetto del Prezzo CDR ( /ton) CDR ,1 25,8 35,6 40,5 45,4 50,3 55,1 60,0 64,9 69,8 74,7 79,6 84, ,6 94, ,1 35,8 45,6 50,5 55,4 60,3 65,1 70,0 74,9 79,8 84,7 89,6 94, ,8 94,7 99,6 104, ,1 45,8 55,6 60,5 65,4 70,3 75,1 80,0 84,9 89,8 94,7 a) 99,6 104, ,1 50,8 60,6 65,5 70,4 75,3 80,1 b) 85,0 89,9 94,8 99,7 104,6 109, ,1 55,8 b) 65,6 70,5 75,4 80,3 85,1 90,0 94,9 99,8 104,7 109,6 114, ,1 60,8 70,6 75,5 80,4 85,3 90,1 95,0 99,9 104,8 b) 109,7 114,6 119, ,1 65,8 75,6 80,5 85,4 90,3 95,1 100,0 104,9 109,8 114,7 119,6 124,4 Prezzo Energia ( /MWh) L'effetto del Prezzo Cerificati Verdi ( /MWh) STD BIO ,1 37,1 47,1 52,1 57,1 62,1 67,1 72,1 77,1 82,1 87,1 92,1 97,1 Prezzo Energia ( /MWh) 50 32,1 42,1 52,1 57,1 62,1 67,1 72,1 77,1 82,1 87,1 92,1 97,1 102, ,1 47,1 57,1 62,1 67,1 72,1 77,1 82,1 87,1 92,1 97,1 102,1 107, ,1 52,1 b) 62,1 67,1 72,1 77,1 82,1 b) 87,1 92,1 97,1 102,1 107,1 112, ,1 57,1 67,1 72,1 77,1 82,1 87,1 92,1 97,1 102,1 107,1 112,1 117, ,1 62,1 72,1 77,1 82,1 87,1 92,1 97,1 102,1 107,1 112,1 b) 117,1 122, ,1 67,1 77,1 82,1 87,1 92,1 97,1 102,1 107,1 112,1 117,1 122,1 127,1 COMMENTI: a) Il CDR è competitivo con una dote elevata ed un prezzo di energia elevato b) A parità di prezzo di energia, ci sono correlazioni tra dote del CDR e prezzi del C.V. come effetto sul Gross Contribution - Gross contribution < 0 - Gross contribution ~ 0 - Gross contribution > 0 Slide 17
18 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE Per contatto con Biomasse Italia Slide 18
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