UNITA DIDATTICA DI APPRENDIMENTO

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1 ANNO SCOLASTICO: 2016/2017 MATERIA: INSEGNANTE: CLASSE: OTTICA OTTICA APPLICATA PAOLO TRAVERSO 1^A ottico FINALITA DELLA DISCIPLINA Il docente di Ottica lavorerà in sinergia con la docente di Esercitazioni di Lenti sulla base di un progetto che prevede,per quanto possibile,un attività didattico-formativa interdisciplinare per un ampliamento dei contesti di apprendimento degli studenti. Tale progetto vuole porsi anche l obiettivo di contrastare il fenomeno della dispersione scolastico in tale indirizzo. La programmazione didattica persegue, nell attenzione alle valenze formative interdisciplinari, le seguenti finalità: Promuovere l ampliamento dell orizzonte culturale dell allievo/a che percepisce valenze didattiche comuni a più discipline; Promuovere l attività laboratoriale; Promuovere l integrazione dei diversi ambiti di apprendimento disciplinari; Seguire più attentamente il comportamento del singolo studente per capirne le difficoltà e, nello stesso tempo, le potenzialità non solo di apprendimento ma anche quelle legate all iniziativa personale e alle capacità relazionali; e facilita il conseguimento delle seguenti abilità e competenze: Saper descrivere un procedimento operativo per la realizzazione di un manufatto o per la misurazione di una grandezza fisica. Ciò viene reso possibile se si sa individuare compiutamente il contesto in cui il lavoro viene eseguito, ovvero i materiali e i dati informativi in proprio possesso per il raggiungimento di un risultato posto come obiettivo didattico; Saper utilizzare concretamente l attrezzatura in proprio possesso per misurare quantità fisiche in modo corretto e riportare con la simbologia corretta i risultati ottenuti; Saper scegliere tra diverse possibilità operative di partenza per il conseguimento di un determinato obiettivo, in base ai materiali, strumenti e dati a propria disposizione; Saper individuare nella definizione di una grandezza fisica un procedimento operativo possibile per la misurazione della grandezza stessa; Saper tradurre le operazioni pratiche eseguite in laboratorio con il linguaggio comune e, successivamente, saper utilizzare appropriatamente i termini scientifici corrispondenti; Saper riconoscere nell analisi di semplici procedimenti operativi la consequenzialità del rapporto causa-effetto, e, saperlo descrivere verbalmente; Saper individuare dall analisi di un risultato ottenuto, dalla misurazione di una grandezza o dalla realizzazione di un manufatto, le premesse e le circostanze fisiche che lo hanno reso possibile. L ATTIVITA DIDATTICA SI BASERA SULLE SEGUENTI:

2 L OCCHIO 1. Saper disegnare il bulbo oculare nella sua geometria sferica; SAPER INDIVIDUARE UNA CORRISPONDENZA TRA OGGETTO LUMINOSO E IMMAGINE AD ESSO ASSOCIATA. SAPER INDIVIDUARE NELL OCCHIO L ORGANO PREPOSTO A RACCOGLIERE LA LUCE EMESSA DAGLI OGGETTI DEL MONDO ESTERNO. SAPER DESCRIVERE LE ANALOGIE TRA UNA CAMERA OSCURA E L OCCHIO. SAPER DISTINGUERE TRA LE 2. Saper individuare i punti salienti dell occhio per la costruzione dell immagine ( pupilla, punti nodali, retina); 3. Saper disegnare l angolo visuale e il corrispondente angolo sotteso dall immagine retinica. luce emessi da ogni singolo punto di un oggetto; 2. Saper diaframmare i raggi di luce emessi dai punti di un oggetto. luce uscenti da ogni punto di un oggetto e selezionarli mediante il posizionamento di un opportuno diaframma; 2. Saper disegnare due scatole, l una con pareti riflettenti e l altra con pareti assorbenti, differenziandole rispetto alle modalità di riflessione dei raggi luminosi. 1. Saper misurare gli angoli sottesi dagli oggetti 1. Propagazione rettilinea della luce; 2. Definizione di angolo visuale; 3. Definizione di punto nodale. Principio di costruzione dell immagine retinica punto per punto ( principio di Keplero). 1. Assorbimento della luce da parte della superficie di un materiale; 2.Riflessione della luce da parte della superficie di un materiale; 3. Punto nodale di una camera oscura.

3 DIMENSIONI MACROSCOPICHE DEGLI OGGETTI DEL MONDO ESTERNO E LE DIMENSIONI MICROSCOPICHE DELL OCCHIO. osservati; 2. Saper misurare le dimensioni lineari di oggetti e immagini proiettate; 3. Saper impostare una proporzione tra dimensioni degli oggetti e delle immagini proiettate. 1.Similitudine dei triangoli rettangoli; 2.Grandezze fisiche e unità di misura. LA RIFRAZIONE DELLA LUCE SAPER DESCRIVERE I TRE DIVERSI FENOMENI CHE AVVENGONO QUANDO UN RAGGIO DI LUCE INCIDE SULLA SUPERFICIE DI SEPARAZIONE TRA DUE MEZZI OTTICI DIVERSI. SAPER DISTINGUERE, IN ALCUNI FENOMENI NATURALI, L EFFETTO DELLA RIFRAZIONE DEI RAGGI DI LUCE (MIRAGGI, BASTONCINO SPEZZATO.). luce incidenti su di un diottro e misurare gli angoli di incidenza; 2. Saper disegnare raggi di luce rifratti da un diottro e misurare gli angoli di rifrazione. 1. Saper disegnare il percorso dei raggi di luce attraverso strati piani di diversa densità ottica; 2. Saper collocare nella corretta posizione un osservatore per poter distinguere tra immagine reale e virtuale di un oggetto. 1. Saper disegnare la sezione piana di una lente sferica; 1.La legge della rifrazione dei raggi luminosi; 2.Riflettanza, trasmittanza e assorbanza di un materiale. 1. Densità ottica di un mezzo e indice di rifrazione; 2.Immagine reale e virtuale di un oggetto. SAPER DESCRIVERE UNA LENTE 2. Saper utilizzare una lente 1.Geometria dei diottri sferici; 2.Geometria di una lente sferica;

4 SFERICA IN BASE ALLA FUNZIONE CHE AD ESSA SI ASSEGNA. sferica in trasmissione di luce (lente tra l occhio e la sorgente di luce) e in riflessione di luce; 3. Saper individuare e localizzare i fenomeni di rifrazione e/o di riflessione della luce sui diottri della lente per descrivere le immagini osservate. 3.Potenza refrattiva di una lente sferica; 4.Raggi di luce convergenti e divergenti. L IMMAGINE SAPER DISTINGUERE TRA OSSERVAZIONI DIRETTE DI OGGETTI DEL MONDO REALE E OSSERVAZIONI MEDIATE DA LENTI E SPECCHI. SAPER DISTINGUERE TRA 1. Saper collocare specchi piani correttamente per poter osservare le immagini di oggetti nelle posizioni volute; 2. Saper collegare mediante dei raggi di luce, emessi dall oggetto, le posizioni dell oggetto stesso, dello specchio e dell osservatore; 3. Saper collocare lenti sferiche, positive e/ o negative, nella conveniente posizione per l osservazione nitida di oggetti luminosi; 4. Saper descrivere le immagini così osservate. 1. Saper costruire l immagine punti forme di un oggetto data da uno 1.Caratteristiche geometrichedi specchi piani e sferici concavi e convessi; 2.Potenze diottriche Differenze tra degli specchi sferici; 3.Angoli visuali di oggetti osservati con o senza l ausilio di dispositivi ottici; 4.Distanze reali e apparenti delle immagini osservate. 1.Percorsi notevoli dei raggi di luce rifratti da specchi sferici

5 IMMAGINE DI UN OGGETTO CHE Può ESSERE EVIDENZIATA SU DI UN SUPPORTO FOTOSENSIBILE E CHE, ALL OPPOSTO, NON Può ESSERE RACCOLTA SE NON DALL OCCHIO DI UN OSSERVATORE. specchio piano; 2. Saper costruire l immagine estesa di un oggetto monodimensionale data da uno specchio piano; 3. Saper costruire immagini punti formi ed estese di un oggetto, date da specchi sferici. concavi e convessi; 2.Caratteristiche fisiche di una camera oscura con o senza lente convergente; 3.Caratteristiche ottiche dell immagine di un oggetto ottenuta da una camera oscura; 4. Differenze tra immagini reali e virtuali di un oggetto. METODOLOGIA Saranno effettuate lezioni frontali, ma anche proposti lavori di gruppo e individuali in modo da valorizzare l iniziativa personale del singolo studente. Molto rilievo sarà dato alla comprensione del testo, alla rielaborazione dei contenuti appresi, alla soluzione di problemi mediante procedure che evidenzino i passaggi logici, ad esempio utilizzando diagrammi di flusso. L elaborazione di mappe concettuali in modo autonomo sarà incoraggiata. Saranno analizzati il metodo induttivo e deduttivo per la descrizione dei fenomeni fisici ed evidenziata la relazione causa-effetto. VALUTAZIONE La valutazione si baserà sul riscontro di prove scritte a carattere misto, con esercizi, descrizione di contesti e illustrazione di definizioni. Saranno proposte domande a risposte chiuse e aperte. Il colloquio orale servirà a meglio chiarire e integrare le verifiche scritte, soprattutto per gli alunni in DSA. LIBRI DI TESTO : Autori Vari Lenti e occhiali Medical Books Savona, 23 novembre 2016 I docenti Paolo Traverso Per presa visione: Il Dirigente Scolastico

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