L evoluzione dei settori chimici. I principali gruppi di prodotti in Italia

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1 L evoluzione dei settori chimici I principali gruppi di prodotti in Italia Chimica di base, inorganica e tensioattivi pag. 18 Materie plastiche e resine sintetiche pag. 19 Fertilizzanti pag. 20 Fibre artificiali e sintetiche pag. 20 Gas tecnici, speciali e medicinali pag. 22 Prodotti aerosol pag. 22 Agrofarmaci pag. 23 Intermedi di chimica fine e chimica delle specialità pag. 23 Principi attivi e intermedi farmaceutici pag. 26 Pitture e vernici pag. 27 Adesivi e sigillanti pag. 29 Detergenti e prodotti per la pulizia e la manutenzione, biocidi pag. 30 Profumeria e cosmetica pag. 31 Farmaci di automedicazione pag. 31 Prodotti per la salute animale pag. 33 Gas di petrolio liquefatti pag

2 Chimica di base, inorganica e tensioattivi Il secondo semestre si prospetta ancora denso di forti incertezze. La prima parte del 2012 ha visto risultati alterni a seconda dei business considerati. Alcuni settori, come la linea fenolo e derivati, hanno avuto un andamento discreto, spinti soprattutto dalla domanda proveniente dall Area asiatica, mentre per i mercati delle plastiche (polietilene e polistirene) si è verificato un calo della domanda. Per la seconda parte dell anno, le previsioni non sembrano essere migliori: il calo dei consumi in Asia e, quindi, una riduzione delle opportunità per le imprese italiane che esportavano in quei mercati, la persistente e difficile situazione economica in cui versa la zona euro e le conseguenti politiche di austerity non sono certamente di stimolo ai consumi, con effetti negativi sul sistema industriale nazionale. Tutto ciò fa prevedere una seconda parte dell anno che potrebbe presentarsi più difficile di quanto in precedenza stimato, portando a consuntivare tassi di crescita medi annui che cadranno in territorio negativo. Da segnalare che, nel mese di luglio, il mercato su alcune linee di prodotti è stato migliore in termini di consumi, ma solo per motivi contingenti, come la ricostituzione dei magazzini. Pur a seguito della crisi economica generale intervenuta a partire dal secondo semestre 2011 le produzioni dell'industria del cloro-soda si mantengono stabili o in lieve flessione rispetto al primo semestre 2011, anche in relazione all'effetto positivo del cambio euro/dollaro che limita l import a favore delle produzioni dell eurozona, compensando l effetto di riduzione della domanda interna. Negli ultimi mesi, ad ogni modo, l effetto dell aggravamento della congiuntura sta avendo ripercussioni anche sulle produzioni. I livelli produttivi in Italia si mantengono ai valori consolidati dopo la riduzione delle produzioni domestiche conseguente alla chiusura degli impianti nel nord-est con una forte componente di import di cloro derivati e soda caustica. I consumi di soda sono sostanzialmente stabili. Nel corso del primo semestre 2012, il mercato globale dell acido solforico si caratterizza per una generale debolezza, dovuta principalmente agli effetti della perdurante crisi economicofinanziaria. I consumi faticano, infatti, a ripartire e la ripresa appare ancora lontana; molti compratori, a causa delle difficoltà di accesso al credito e del calo della domanda, rallentano gli acquisti di acido solforico, determinando anche un calo delle quotazioni del prodotto. Per quanto riguarda il mercato italiano, esso si delinea, al momento, come piuttosto stabile, seppur nel clima di incertezza generale; i consumi storici nel complesso permangono, sebbene risentano delle difficoltà del momento e siano interessati da un certo rallentamento, trasversale rispetto ai settori merceologici di utilizzo del prodotto. Riguardo alle esportazioni, invece, l inizio del 2012 è stato particolarmente difficile a causa del calo sostanziale della richiesta da parte di aree geografiche strategiche quali il Sud America - in concomitanza con il rallentamento dei consumi nel settore minerario e metallurgico - e il Nord Africa - a causa del permanere della situazione di instabilità politico-economica connessa alle recenti rivoluzioni della cosiddetta Primavera Araba. I costi dei noli sempre più alti, causati da un incidenza del bunker sempre maggiore (oramai il carburante arriva a rappresentare, da solo, circa il 60% del freight) non favoriscono, d altra parte, le esportazioni dall area mediterranea verso mete transatlantiche. Il secondo semestre del 2012 presenta alcune incertezze: da un lato circa il consolidamento del mercato interno, in un clima generale segnato da una forte pressione relativa alle materie prime e dalla contrazione dei consumi in questa fase recessiva; dall altro circa il previsto miglioramento di una quota dell export, grazie alla prospettata ripresa dei consumi in aree strategiche di interesse, quali Cile e Nord Africa. Per quanto riguarda le forniture di zolfo, persiste, come già rilevato per il 2011, una certa incostanza nelle produzioni a livello domestico, anche a causa di fermi manutentivi importanti, che costringe i produttori di acido solforico ad importare la materia prima dall estero in maniera più consistente rispetto ai normali volumi. Ciò, naturalmente, ha come effetto diretto una ripercussione sui costi produttivi e, dunque, determina un incremento delle quotazioni finali di vendita del solforico, aggravate ulteriormente dall aumento dei prezzi di acquisto del carburante e quindi dei costi di trasporto. 18

3 Una delle maggiori raffinerie italiane prospetta, inoltre, nei prossimi mesi un parziale e consistente fermo dei propri impianti, che avrà ripercussioni importanti almeno su tutto il secondo semestre del 2012, sia per quanto riguarda le forniture di zolfo che la produzione fatale di acido solforico. Per quanto riguarda la produzione di acido solforico in Italia, il primo trimestre dell anno 2012 si è attestato attorno alle tonnellate, con un consumo interno di circa ; allo stato attuale è possibile ipotizzare una produzione annua di circa / tonnellate, con un consumo interno compreso tra e di tonnellate. Passando all analisi di altre sostanze di chimica inorganica, si prevede per il 2012 un incremento della produzione di carbonato e bicarbonato di sodio e un significativo aumento delle produzioni derivanti dall elettrolisi. Parte di questo andamento positivo si dovrebbe realizzare grazie alla domanda proveniente dai mercati dell'esportazione. Leggermente negativo sarà il trend relativo alle produzioni dei perossidati. Per quanto riguarda il settore dei tensioattivi, sino ad ora l anno 2012 si sta sviluppando come un annata dai consumi con andamenti non lineari; l inizio dell anno è stato più che positivo, mentre gli ultimi mesi stanno evidenziando un certo rallentamento dei consumi. La stima della produzione italiana rimane strettamente ancorata ai consumi. Stante la situazione estremamente volatile, diventa molto difficile fare previsioni per il resto dell anno; in generale, si possono ipotizzare consumi con un trend coerente rispetto ai primi 5 mesi del Ora, più che mai, la volatilità delle materie prime dei tensioattivi può influenzare il mercato stesso. La detergenza rimarrà in linea con l andamento generale dell economia Italiana. Si conferma, anche quest anno, la previsione di un lieve incremento nel prossimo trimestre dovuto prettamente alla stagionalità. Materie plastiche e resine sintetiche Nel 2012 cali diffusi a tutte le materie plastiche. Sulla base delle indicazioni fornite da Plastic Consult, l andamento del mercato delle materie plastiche in Italia nei primi 9 mesi del 2012 è risultata deludente. La domanda di polimeri da parte dei trasformatori ha superato di poco le Kton, con un calo di quasi il 7% rispetto allo stesso periodo del 2011, già abbondantemente insoddisfacente. A determinare tale trend negativo sono state soprattutto le poliolefine (-6,5%), che incidono per il 56% del consumo di materie plastiche in Italia. Nello specifico, il LD/LLDPE è diminuito del 8,5% a causa principalmente del calo dell estrusione film, dove si risente della perdurante crisi del film estensibile; l HDPE ha fatto segnare un -6,5%, come risultato della flessione dell estrusione tubi; il PP è calato di oltre il 5% a seguito della frenata di quasi tutti i settori, in particolare quello delle fibre. Per quanto riguarda le altre materie plastiche, si segnalano i pesanti cali degli espansi poliuretanici (-12%), del PVC rigido (-8,6%), del PS (-7,1%), dell EPS (-10%), seguiti dalla PA (-5,8%) e dal PET (- 5,1%). Risultano, del resto, in Italia, in forte difficoltà tutti i principali settori di applicazione delle materie plastiche, in particolare quello dell edilizia e dell auto. Ciò è la diretta conseguenza del ciclo negativo del settore delle costruzioni, del calo della produzione industriale, della contrazione dei consumi delle famiglie, a causa dello scarso potere d acquisto ulteriormente depresso da un inflazione elevata e dalla riduzione del reddito disponibile, dai tagli alla spesa pubblica ed agli investimenti in infrastrutture. Sulla base del preconsuntivo dei primi 9 mesi dell anno e delle previsioni negative del quarto trimestre, ci si attende per il 2012 un andamento complessivamente deludente della domanda di materie plastiche. Le prime stime indicano, infatti, su base annua, un calo di quasi il 6%. 19

4 Fertilizzanti Clima sfavorevole e prezzi elevati hanno frenato il consumo di fertilizzanti. L inverno trascorso ha lasciato dietro di sé strascichi che hanno inciso sul consumo di fertilizzanti. Le massicce nevicate del mese di febbraio, un marzo siccitoso rispetto alle medie stagionali e un mese di maggio durante il quale l inizio dell estate stentava a manifestarsi hanno influito sull utilizzo dei concimi frenandolo, complici gli alti prezzi registrati sul mercato internazionale. Tali prezzi sono stati sostenuti da una crescente domanda di cereali. L impatto che si pensava avrebbe avuto la deroga ottenuta dall Italia per l utilizzo di quantità maggiori di azoto proveniente dalla zootecnia nelle zone vulnerabili, così come previsto dalla direttiva nitrati, non vi è stato. Vuoi perché le nuove regole sono entrate in vigore solo sei mesi fa, vuoi perché l adesione volontaria da parte degli agricoltori è subordinata a vincoli ben precisi di carattere sia tecnico, sia burocratico. Ci si attendeva di più visto il tonfo del 2009 e il recupero del Si riponevano le speranze in un aumento tra il 10 e il 17% (secondo le stime) di investimento delle superfici a grano, che però si temeva sarebbe andato a parziale scapito delle superfici a mais che invece hanno tenuto. Ma visti in particolare i prezzi dell urea molti agricoltori hanno diminuito le unità azotate applicate. Il consumo di azoto si è pertanto discostato in maniera sensibile rispetto a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno proprio per le ridotte concimazioni sul mais. Si ipotizza ciò anche considerando l andamento strano delle importazioni di azoto (più nitrato ammonico e meno urea anche se a ciò ha contribuito un calo di utilizzo dell urea per uso tecnico a seguito della crisi produttiva ed economica). L altro elemento nutritivo principale, il fosforo, dopo i picchi degli scorsi anni che l aveva visto protagonista forte richiesta per anticipare i prezzi in salita e bassa disponibilità ha continuato la discesa della domanda, stimata attorno al 6%. I motivi di tale diminuzione sono da ricercare negli elevati prezzi dei concimi complessi NPK e NP e PK che lo contengono. Sempre a causa dei prezzi alti sul mercato internazionale del Potassio, il terzo elemento nutritivo principale, anche i prodotti base (solfato e cloruro) e quelli che lo contengono (NPK, NK e PK) hanno registrato un calo costante nei consumi al momento difficilmente quantificabile. Le alte quotazioni di mercato della parte minerale (NPK, NP, NK e PK) dei concimi organo-minerali sono stati alla base delle scarse performance di questa tipologia di prodotti, che hanno registrato un calo dei consumi del 4-5%. Al contrario i prezzi dei concimi organici, che si sono tenuti stabili per l intero semestre, hanno contribuito al mantenimento di una certa stabilità dei consumi. Il settore dei concimi organici, organo-minerali, degli ammendanti e dei substrati ha mantenuto e, in misura minore, incrementato quanto realizzato in termini di produzione e di valore nel Il 2012 sul 2011 segna, invece, il passo registrando diminuzioni del 2-3%. I prodotti specialistici tradizionalmente destinati alle colture ad alto reddito, soffrono anche se in misura minore delle cosiddette commodities dell attuale congiuntura economica e della dinamica dei prezzi delle materie prime minerali e, tranne che per i formulati con maggior contenuto tecnologico (v. biostimolanti), hanno registrato sul mercato domestico un calo quantificabile attorno al 4%. Il mercato estero, che è sempre stato lo sbocco privilegiato di questi prodotti, non è più in crescita con il medesimo vigore di un tempo, colpa anche del permanere di una situazione turbolenta nei paesi che si affacciano sul mediterraneo. Fibre artificiali e sintetiche In un contesto macroeconomico critico, le imprese del settore puntano tutto su export e innovazione. La produzione di fibre man-made in Italia ha iniziato a mostrare qualche difficoltà nel corso del 2011 e, nella prima parte del 2012, dopo un breve effetto di ricostituzione degli stock a valle, i volumi sono rimasti pressoché stabili. 20

5 Il settore delle fibre man-made serve il tessile, sia quello tradizionale - destinato all abbigliamento e all arredamento - sia quello tecnico - dotato di particolari funzionalità (antifiamma, antimacchia, antibatterico ) e destinato a settori come le costruzioni, le infrastrutture e l auto. È il primo segmento a mostrare una certa debolezza, concentrata soprattutto sul mercato italiano. Le imprese del tessile in Italia, a fronte di uno scenario economico molto incerto e delle difficoltà di accesso al credito, sono costrette ad attuare politiche di controllo sulle scorte, mantenendole a livelli molto bassi e rendendo gli ordini frammentati e discontinui. I consumi interni, specialmente di beni durevoli (come auto e mobili) - in quanto beni a elevato importo unitario e il cui acquisto può essere rinviato - e di beni voluttuari (moda-abbigliamento), risentono della ridotta capacità di spesa delle famiglie italiane, strette tra una pressione fiscale ai massimi storici e una restrizione creditizia che non dà per ora segnali di allentamento. Anche l andamento delle costruzioni - con investimenti che calano per il quinto anno consecutivo nel 2012 (-6,0%) non influisce positivamente. Le imprese di fibre man-made dovranno fare i conti con possibili chiusure di qualche cliente nel mercato domestico. In effetti, a soli due anni dalla crisi del le imprese italiane del tessile si trovano nuovamente coinvolte in una fase recessiva che potrà portare a un ulteriore fuoriuscita dal mercato dei soggetti più fragili sotto il profilo reddituale e finanziario (fragilità dimostrata dal fatto che il tessile-abbigliamento è il settore industriale con la quota più elevata di sofferenze sui prestiti, 17,5% a maggio). Tuttavia l aspetto positivo è che al mercato interno sia destinato solo il 30% della produzione italiana. Il settore è, infatti, fortemente orientato all export, di cui circa il 70% è diretto verso paesi appartenenti all Unione Europea. L associazione europea delle fibre man-made (Cirfs) prevede per l Unione Europea un calo pari all 1,6% nel complesso del 2012 nel consumo di fibre artificiali e sintetiche, a fronte però di un progressivo miglioramento nel corso dell anno e una ripresa nel 2013 (+2,9%). Se da un lato vi sono Paesi dell Area Euro in recessione nel con consumi in calo a causa di politiche fiscali restrittive e con un edilizia ancora in crisi (come la Spagna) - dall altro lato vi sono anche Paesi importanti importatori di fibre, in primis la Germania che assorbe il 16% delle esportazioni totali di fibre prodotte in Italia, che pur crescendo a ritmi più ridotti (+0,8% il PIL nel 2012) continua a rappresentare un traino per la domanda di fibre (specialmente per l auto), come dimostrato dall andamento positivo delle esportazioni nei primi sei mesi dell anno. Inoltre, anche l export verso altri Paesi esterni all Area Euro si mantiene dinamico (ad esempio verso Regno Unito, Serbia, Messico, Stati Uniti e Cina) e l euro previsto debole anche per la seconda parte dell anno (1,25$) dovrebbe continuare offrire un sostegno. A fronte di prezzi del cotone che si stanno normalizzando (in quanto l offerta sta gradualmente tornando in equilibrio con la domanda), viene meno un importante driver di crescita che aveva caratterizzato buona parte del 2010 e del 2011, ossia la domanda di fibra poliestere o cellulosica in sostituzione del cotone, specialmente per applicazioni nel tessile-abbigliamento. Per quanto riguarda i prezzi delle materie prime sia per le fibre poliestere, sia per le fibre poliammidiche si sono registrate significative correzioni al ribasso rispetto al 2011, pur rimanendo vicini ai picchi del Va però sottolineato che, sul mercato domestico dove la domanda è debole, i precedenti aumenti di costo non erano stati interamente trasferiti sui prezzi finali di vendita per non deprimere i volumi. Le imprese del settore che producono in Italia devono competere con gli altri grandi produttori europei (Germania, Spagna, Paesi Bassi) ed extra europei (Cina in primis) partendo da una situazione di svantaggio connessa all elevato costo dell elettricità - che pesa molto su un settore altamente energivoro come quello delle fibre man-made - e dei trasporti. È sicuramente uno scenario non semplice e sfidante quello del prossimo biennio per le imprese del settore, che puntano a continuare e intensificare il loro sforzo in ricerca e innovazione al fine di garantire prodotti nuovi, di elevata qualità e destinati ad applicazioni e settori sempre più specialistici. Importante è anche la ricerca di nuove sinergie (attraverso joint venture e acquisizioni) e l avvio di progetti di investimento produttivo nei Paesi dove la domanda di fibre è ancora in forte crescita. 21

6 Gas tecnici, speciali e medicinali Dopo un 2011 di stallo, la produzione è prevista in leggero calo nel Il 2011 è stato un anno di stallo per l industria dei gas industriali (0.1% il tasso di crescita della produzione secondo le statistiche Istat). Il settore ha accusato il forte rallentamento della domanda dei propri clienti, in particolare dell industria chimica, petrolchimica, meccanica ed elettronica. Hanno invece tenuto settori quali la siderurgia e metallurgia e i comparti dell'alimentare e medicinale. Il 2012 non ha portato novità sul fronte congiunturale: la fase negativa continua a deprimere la produzione industriale, una diminuzione che risulta inversamente proporzionale alla dimensione d impresa e alla propensione all export. Con specifico riferimento alle imprese clienti del settore, si ribadisce la forte preoccupazione per le conseguenze della stretta creditizia operata dal settore bancario negli ultimi mesi, una condizione che più di altre problematiche, mette in difficoltà le aziende utilizzatrici. Le previsioni per il 2012 sono per un anno che dovrebbe chiudersi con una leggera diminuzione della produzione di gas industriali, nell ordine del 2-3%; risultato che potrebbe migliorare nel momento in cui dovessero realizzarsi le previsioni di una buona performance dell export dei settori clienti. Con riferimento al comparto medicinale, seppur coinvolto nella crisi globale dell industria nazionale, non si prevedono significativi scostamenti dell attività produttiva rispetto al Grandi preoccupazioni per gli operatori del settore provengono dai crescenti costi per l energia elettrica, aumentati anche nel 2011 di circa il 20% rispetto al La criticità del momento economico impedisce qualsivoglia tentativo di traslare anche solo una minima parte di tali incrementi sui settori a valle, con conseguenti, importanti aggravi sulla redditività d impresa. Prodotti aerosol Dopo anni di crescita, il 2011 ha chiuso in negativo. Nel 2012 l export non riuscirà a compensare il crollo del mercato interno. Il settore dei prodotti aerosol presenta alcune peculiarità che devono essere poste in evidenza in premessa. I prodotti aerosol, essendo lo spray una modalità di dispensazione di prodotto, coprono quasi tutti i settori del largo consumo e diversi contesti di tipo tecnico-professionale. Dal punto di vista del mercato interno, quindi, i trend di vendita del settore sono abbastanza simili a quelli rilevati dai settori della cosmetica e dei prodotti per la casa, per le diverse tipologie di prodotto. Tuttavia, la produzione italiana di aerosol, intesa come prodotto riempito in Italia, può risultare anche molto diversa per due motivi: i prodotti di grande marca sono oramai quasi tutti importati dall estero, mentre la produzione italiana è caratterizzata da numerose piccole imprese che producono molto per l esportazione, con principale destinazione Est-Europa, Stati Uniti e Sud America. A causa della grande frammentazione dell attività di riempimento (di cui almeno un 30% non è ancora aderente ad AIA), l Associazione non riesce a raccogliere i dati di produzione direttamente dai riempitori, ma riesce invece a elaborare una stima dei contenitori per aerosol immessi sul mercato per l attività di riempimento, attraverso interviste svolte nei confronti di produttori di contenitori e accessori. Questo tipo di informazioni è fra l altro quello specificatamente richiesto dalla Federazione Europea degli Aerosol (FEA), che elabora poi un panel congiunturale aggregato a livello europeo. L Italia è oggi il terzo produttore europeo di aerosol, dietro la Germania e l Inghilterra, ma davanti alla Francia. Dopo anni di trend continuamente positivo dell attività di riempimento, salita oltre i 500 milioni di pezzi dal 2008 in avanti, per la prima volta nel 2011 si è assistito a una flessione della produzione, scesa dell 1.4% da circa 561 milioni di pezzi del 2010 a circa 553 milioni di pezzi del

7 Per il 2012, ci si attende una flessione ancora maggiore della produzione, in quanto il crollo del mercato interno non risulta più compensato da un trend così positivo delle esportazioni, che risentono di un rallentamento globale dell economia. Agrofarmaci Trend positivo trainato da erbicidi e insetticidi, grazie all introduzione di nuovi prodotti e all aumento delle superfici coltivate. L anno 2011 ha visto il mercato degli agrofarmaci chiudersi con una crescita dell 1.7% rispetto all anno precedente. Nei primi tre mesi del 2012 lo stesso mercato ha registrato un incremento del 12.6% rispetto al primo trimestre del Il mercato Fungicidi è risultato in calo rispetto all anno precedente (-9.3%). La causa principale di questa forte riduzione è sicuramente la presenza di stock importanti presso i rivenditori causato dalla forte siccità avutasi in autunno che ha avuto come conseguenza una contrazione delle vendite. La stessa siccità ha comportato anche una riduzione dei consumi di fungicidi sulle colture orticole invernali. Il mercato degli Erbicidi ha segnato un forte incremento pari al 23%. Questa crescita è stata particolarmente favorita dall ingresso di diversi prodotti nuovi in vari segmenti di questo mercato. Nel mercato degli erbicidi cereali hanno guidato la crescita sia l ingresso di nuovi prodotti, sia l aumento delle superfici coltivate. Nuovi prodotti hanno favorito la crescita di valore del segmento del pre-emergenza mais, in un contesto in cui le superfici coltivate risultano stabili. Si è rilevata una crescita anche del mercato di post-emergenza dovuto invece a un anticipo di stagione. L ingresso di nuovi prodotti ha favorito anche l aumento del mercato degli erbicidi soia, che ha in parte compensato la diminuzione delle superfici coltivate. Il mercato degli Insetticidi è cresciuto del 25% circa, anch esso guidato dall ingresso di nuovi prodotti. Da evidenziare la forte crescita del mercato geoinsetticidi a seguito di un forte aumento dei trattamenti preventivi effettuati dagli agricoltori e, anche in questo mercato, dall ingresso di nuovi prodotti. Il segmento fumiganti/nematocidi registra un aumento del 13.5%. Intermedi di chimica fine e delle specialità In un contesto di generale debolezza dei consumi italiani, l export (diretto e dei propri clienti) assume un ruolo chiave per le imprese del settore al fine di una tenuta dei volumi produttivi. In un contesto di recessione italiana, stagnazione dell Area Euro e temporaneo rallentamento a livello mondiale, per i produttori italiani di intermedi di chimica fine e specialistica orientati ai settori industriali le difficoltà sono concentrate sul mercato interno e specialmente sui settori connessi al mondo delle costruzioni o dei beni durevoli (ad es. additivi per prodotti vernicianti e coatings destinati alle costruzioni, all auto, ai mobili e agli elettrodomestici), oltre che nei settori strutturalmente in crisi (come il tessile-cuoio, la ceramica, la carta). Ad ogni modo, le imprese fortemente orientate all export riescono a compensare - e in alcuni casi a superare - i cali della domanda interna. Gli intermedi chimici e gli altri prodotti di chimica fine hanno visto una partenza d anno abbastanza fiacca sul lato dei volumi domandati, mentre per quanto riguarda la marginalità, la riduzione tanto attesa dei prezzi dei building block soprattutto etilene e propilene, i due principali input produttivi è stata per ora solo parziale e lascia i prezzi in euro molto vicini, se non addirittura superiori, ai picchi del

8 La domanda continua ad essere buona da parte dei clienti italiani che esportano, mentre non mancano casi di chiusure di qualche cliente che era prevalentemente concentrato sul mercato interno e ha risentito pesantemente della restrizione creditizia. Le prospettive per la seconda parte dell anno sono molto caute: in Italia pressoché tutti i settori a valle mostrano difficoltà più o meno marcate, le speranze sono pertanto riposte nel traino dei mercati esteri. La domanda di catalizzatori nasce dall esigenza di sostituzione (che rappresenta la quota maggioritaria) o dall apertura di un nuovo impianto chimico. Poiché la durata di un catalizzatore dipende dall uso effettivo che ne viene fatto, la riduzione dei volumi prodotti di chimica si traduce inevitabilmente in una minore domanda di catalizzatori. Dall altro lato, poiché l apertura di nuovi impianti chimici è fortemente concentrata in Cina e nell area asiatica, è facile intuire come la presenza su questi mercati sia condizione necessaria per questo settore. Le imprese del settore vedono molto fermento provenire dalla biochimica. L esigenza prioritaria del continuo efficientamento dei processi produttivi spinge le imprese del settore a continuare a investire in innovazione (es. uso delle terre rare). Gli additivi per prodotti vernicianti e coating trovano sbocco in svariati mercati. A un calo piuttosto deciso della domanda da parte dei clienti italiani nel settore dell edilizia, si affiancano cali più contenuti della domanda proveniente dal mobile e dell auto. Solo l industria metalmeccanica mostra una sostanziale tenuta. I clienti lavorano su scorte minime ed effettuano quindi ordini fortemente frammentati. Le prospettive per la seconda parte dell anno non sono positive. Le imprese in grado di investire in innovazione, si concentrano più su formulazioni alternative che permettano un effettivo risparmio di costi, più che all introduzione di prodotti che offrano nuove funzionalità. A fronte di una generale debolezza del mercato interno, La produzione italiana di additivi e ausiliari per materie plastiche ed elastomeri mostra difficoltà nel settore dell edilizia (additivi per PVC, che va negli infissi e nei tubi) e in parte anche nell imballaggio, per ora resta positiva solamente la domanda proveniente dalle gomme specialistiche (pneumatici) e dalla filiera tedesca dell auto. Una sostanziale debolezza del tessile tradizionale per l abbigliamento e l arredamento nei mercati maturi comporta prospettive di nuove difficoltà per la domanda di ausiliari destinati all industria tessile. Qualche spunto di positività in più arriva dal tessile tecnico, che - a fronte della sempre maggiore concorrenza asiatica - rappresenta senza dubbio il futuro dell industria tessile europea. I volumi di produzione hanno tenuto nei primi mesi del 2012, soprattutto grazie alle esportazioni verso i Paesi esteri che continueranno a svolgere un ruolo importante anche nei prossimi mesi, avvantaggiandosi peraltro di un euro debole. Per quanto riguarda i clienti italiani, il distretto tessile di Carpi, che mostrava già difficoltà, si trova a fare i conti con i danni provocati dagli eventi sismici di maggio. A fronte di un possibile ulteriore ridimensionamento del settore a valle in Italia attraverso la fuoriuscita dei soggetti più deboli, appare sempre più indispensabile aumentare l orientamento versoi mercati esteri più dinamici, in particolare quelli del Sud-est asiatico. Gli ausiliari per il cuoio servono un mercato a valle che in Italia è stato luogo negli ultimi anni di una vera e propria ristrutturazione, con selezione delle imprese, concentrazione dei produttori tramite acquisizioni delle piccole concerie da parte delle imprese più solide e delocalizzazione di molte produzioni verso i Paesi asiatici. Un processo ormai in fase avanzata, ma che a fronte della nuova ondata recessiva non potrà escludere l ulteriore fuoriuscita di qualche attore finanziariamente fragile e connesso al settore dell arredamento, che soffre maggiormente rispetto a quello della moda-lusso, dove i marchi italiani godono di un indiscusso apprezzamento a livello internazionale. La domanda di ausiliari per la carta riflette il calo dei volumi prodotti registrato nella prima parte dell anno dal settore domestico a valle. L incertezza elevata e i problemi legato al credito fanno propendere per un mantenimento di un livello molto basso delle scorte da parte dei clienti. Gli ausiliari per il trattamento delle acque sono utilizzati nel settore civile (per la potabilizzazione dell acque domestiche e la depurazione delle acque di scarico civili) e nel settore industriale. 24

9 Le opportunità da cogliere in questo settore non mancano: da un lato nei Paesi avanzati, dove c è una sempre maggiore attenzione ai temi dell inquinamento e della sostenibilità dei processi produttivi; dall altro lato in diversi Paesi emergenti sono in atto consistenti piani di investimento infrastrutturale nel settore dell acqua. I volumi produttivi mostrano una crescita stabile. Per gli intermedi chimici destinati all industria alimentare e ai prodotti del largo consumo - settori caratterizzati da una certa anticiclicità - le performance mostrano comunque un rallentamento o un lieve calo rispetto agli anni passati, in quanto le famiglie in Italia e in altri paesi dell Area Euro, vedono fortemente ridotta la loro capacità di spesa a causa delle politiche fiscali molto restrittive attuate dai Governi per mettere ordine nei conti pubblici. La capacità di raggiungere anche i mercati più dinamici (soprattutto extra UE) diventa, di conseguenza, sempre più importante sia per garantirsi performance migliori in termini di volumi, sia per riuscire a trasferire parte degli aumenti di costo (pregressi e/o attuali) sui prezzi finali di vendita e migliorare la marginalità. Per la domanda di materie prime e additivi per l industria cosmetica, dopo un 2011 molto positivo, le aspettative per il 2012 sono più caute. L attuale situazione di difficoltà e incertezza economicopolitica a livello europeo influenza negativamente il clima di fiducia delle famiglie e di conseguenza ne indebolisce i consumi, anche se con differenze tra i vari Paesi. A fronte di un mercato italiano ed europeo non brillante, una maggiore dinamicità dei consumi è attesa fuori dall Area Euro. Va però ricordato che l Europa resta il principale mercato al mondo per i cosmetici (con un consumo di 42 miliardi di euro nel 2011), seguito da Stati Uniti e Giappone. Benché il consumo di prodotti per la cura della persona abbia dimostrato più volte di essere anticiclico (come nel 2009), anche tra le imprese della cosmetica che operano prevalentemente nel mercato europeo sembra prevalere recentemente un atteggiamento di cautela: l avvio di nuovi progetti è rimandato e si presta maggiore attenzione nel tenere bassi i livelli delle scorte, effettuando ordini più frammentati (con un conseguente aggravio di costi sia per il produttore, sia per il cliente). Le imprese cosmetiche con un più forte orientamento e/o una radicata presenza anche nei mercati extra-ue (Asia in primis) riescono invece a offrire un maggiore sostegno alla domanda di materie prime e additivi. L'aumentato costo dei trasporti, dei materiali di confezionamento e delle materie prime (di origine sintetica e naturale) rappresenta la principale criticità per le imprese del settore e crea preoccupazioni dal lato dei margini: nonostante le correzioni al ribasso delle ultime settimane i prezzi rimangono su livelli storicamente elevati. Risulta sempre più indispensabile uno sforzo innovativo concreto che permetta all offerta di non diventare commodity e di non essere eccessivamente vulnerabile ai prezzi delle materie prime: purtroppo le condizioni generali di fiducia e creditizie, specialmente in Italia, non rendono semplice la pianificazione e il finanziamento di progetti e investimenti a medio-lungo periodo. I produttori di chimica per la detergenza (ausiliari, oleochimica e tensioattivi) risentono del recente ulteriore indebolimento dei consumi di detergenza in Italia, che sono previsti in calo per tutto il Nel settore a valle continua a crescere la pressione promozionale e questo si traduce in una maggiore difficoltà nel trasferire gli aumenti di costo sui prezzi finali. Tiene relativamente bene la domanda da parte della marca privata, anche grazie al suo ingresso in nuove categorie di prodotti. Per quanto riguarda i tensioattivi, la prima parte del 2012 ha mostrato un andamento dei consumi non lineare: i primi mesi sono stati più che positivi, anche grazie ad un effetto restocking, mentre gli ultimi mesi stanno evidenziando un certo rallentamento dei consumi. Ora più che mai, la volatilità delle materie prime dei tensioattivi può influenzare il mercato stesso. Per quanto riguarda l oleochimica (che si rivolge non solo alla detergenza, ma anche all industria alimentare e cosmetica) i volumi di produzione nella prima parte dell anno si posizionano su livelli solo lievemente inferiori rispetto al 2011, ma gli ordinativi per i prossimi mesi mostrano un rallentamento. Inoltre, dal punto di vista della marginalità, pesano i livelli ancora elevati dei prezzi di diverse materie prime di origine vegetale o animale: i prezzi di olio di soia e olio di palma, nonostante le recenti correzioni, si mantengono ampiamente sopra i picchi del Più decise, invece, le correzioni sui prezzi di CNO (olio di cocco) e PKO (olio ottenuto dai noccioli di palma). Livelli elevati dei prezzi del grasso animale, trovano spiegazione nella domanda aggiuntiva e parallela a quella dell industria oleochimica che proviene dall'industria del biodiesel, che lo considera come possibile materiale soggetto alla clausola del double counting. 25

10 Le performance dei produttori di fragranze sono strettamente connesse all andamento non brillante del settore a valle della detergenza e a quello più positivo della cosmetica. I prezzi delle materie prime hanno smesso di crescere, ma si mantengono comunque su livelli elevati e in molti casi si riscontra anche difficoltà nel reperirle. È il caso del mentolo o delle lavanda, essenze che vengono sempre più lavorate direttamente in loco dagli stessi produttori asiatici. In Italia, un inflazione che si mantiene elevata e l ininterrotto calo del potere d acquisto delle famiglie fanno presagire per l industria alimentare un 2012 che confermerà le tendenze di fondo emerse già nel corso del 2011, anno che si è chiuso con la peggiore performance degli ultimi 20 anni. La chimica destinata all alimentare (additivi, coadiuvanti, aromi, amidi e ingredienti funzionali) risente inevitabilmente della debolezza dei consumi, ma limita le perdite grazie alla sua spinta innovativa e mostra alcuni segmenti in espansione. A favore delle produzioni italiane (ed europee) gioca la necessità sempre più espressa dal consumatore di garanzia e certificazione della qualità. Dopo gli aumenti del 2011 si registrano prezzi ancora in crescita per diverse materie prime, che rendono critica la marginalità, viste le difficoltà nel trasferire i rincari sui prezzi di vendita, specialmente sul mercato interno, dove c è una sostanziale debolezza dei consumi. Specialmente per alcune commodities i prezzi sono su livelli molto elevati: mais per la produzione di amidi, sodio idrossido per la produzione di solfiti come additivi alimentari o ancora nel caso del guar indiano usato nella produzione di addensanti. Il malessere crescente dovuto ai tempi di pagamento allungati e incerti da parte della Grande Distribuzione porta le imprese dell alimentare a una variazione e una spezzettatura degli acquisti su più fornitori per garantirsi credito. In particolare, per il settore delle materie prime per gli integratori alimentari e gli alimenti funzionali, che aveva mostrato ottime performance negli ultimi anni, la crescita continua, ma più che per l introduzione di nuovi prodotti, per il consolidamento delle posizioni di prodotti lanciati sul mercato nel corso del La penetrazione della marca privata anche nei prodotti per la salute e il benessere potrebbe nel medio termine rappresentare uno stimolo importante per alcune imprese. Per gli aromi, diverse opportunità di crescita possono nascere dalla ricerca di processi di produzione cost-saving e dalla creazione di prodotti nuovi che, sulla base della tendenza dei consumatori verso una sempre maggiore attenzione all aspetto salutistico, permettano l eliminazione di ingredienti come grassi e zuccheri senza la perdita di gusto. Qualche difficoltà, invece, per gli amidi: questi prodotti non sono destinati unicamente all industria alimentare, bensì anche alla produzione di mangimi per animali, alla farmaceutica, all imballaggio in carta. È quest ultimo il settore che ha mostrato i cali più rilevanti. Solamente lievi cali invece nei primi sei mesi del 2012, nella domanda a scopo alimentare, che ha risentito soprattutto di un calo nel consumo di beni ad acquisto impulsivo (caramelle, chewin-gum) e di gelati, sfavorito dalle temperature basse di inizio stagione. Principi attivi e intermedi farmaceutici I primi mesi del 2012 confermano il trend positivo, trainato dal comparto dei farmaci generici. Il settore nel 2011 ha evidenziato nel suo complesso un andamento migliore dell anno precedente. Questa situazione è confermata nei primi mesi del 2012, grazie anche a un rafforzamento della valuta Usa nei confronti dell Euro. Questa tendenza ha particolare rilevanza per i produttori di principi attivi farmaceutici che esportano circa il 40% del loro fatturato nell area del Nord America. Le imprese che hanno partecipato al DCAT, evento di particolare rilievo per il settore che si è tenuto nello scorso mese di marzo a New York, hanno evidenziato un miglioramento nei rapporti con la clientela, nel senso che i produttori italiani sono tornati a essere gli interlocutori privilegiati rispetto ai produttori asiatici, che, per convenienza economica, avevano attirato per un certo periodo l attenzione del mercato. Più specificamente i produttori italiani nei colloqui al DCAT hanno rilevato: maggiore apertura al dialogo da parte dei clienti che ha consentito l individuazione di nuove idee; interesse ad approfondire le problematiche; progetti dati per chiusi sono stati riaperti. Le imprese italiane sono quindi riuscite a valorizzare le loro caratteristiche: livello tecnologico, qualità e sicurezza produttiva, rispetto dell ambiente, affidabilità ed esperienza di marketing. 26

11 Il settore trainante per il comparto è quello dei farmaci generici, a seguito anche dell attività dei governi dei vari paesi, che incentivano il loro consumo, soprattutto per ragioni di contenimento della spesa pubblica e per consentire a un più vasto numero di pazienti l accesso alle cure. L attività di custom manufacturing per le big pharma ha confermato una certa stabilità su valori più elevati rispetto a quelli di qualche anno fa. Nel settore dei farmaci generici alcuni produttori hanno accorpato le loro attività dando vita a gruppi di dimensioni maggiori. Tali iniziative hanno consentito loro di razionalizzare la struttura organizzativa e di disporre di un più elevato potere nei rapporti commerciali. Per i produttori di principi attivi è fondamentale competere a pari condizioni a livello internazionale e per ottenere ciò è indispensabile che sia le ispezioni, sia le autorizzazioni siano armonizzate soprattutto nei confronti dei produttori asiatici. La Direttiva vigente (2001/83/CE) per i farmaci per uso umano non assicura che i principi attivi utilizzati in Europa siano conformi alle GMP europee: mancano infatti le ispezioni obbligatorie delle autorità regolatorie ai siti produttivi extra Ue. Inoltre non c è la tracciabilità del principio attivo con evidenza del sito produttivo. Anche la Direttiva sulla contraffazione (2011/62/UE pubblicata il 1 luglio 2011 sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea), che dovrà essere recepita nelle legislazioni nazionali nei prossimi 18/24 mesi, non prevede né ispezioni obbligatorie, né tracciabilità dei siti produttivi che realizzano i principi attivi commercializzati nel territorio della Comunità. Aschimfarma chiede pertanto che, per le motivazioni indicate e per difendere la salute dei cittadini contrastando l ingresso nella Ue di principi attivi di qualità substandard, siano implementate le ispezioni obbligatorie a tutti i siti produttivi extra Ue che esportano in Europa. L FDA americana va in questa direzione con il GDUFA Generic Drug User Fee Act e Aschimfarma, d intesa con l Associazione di Chimica Fine Europea (EFCG), persegue l obiettivo di ottenere un risultato analogo anche nell area comunitaria. Il recente Simposio AFI di Rimini di fine maggio ha messo in evidenza i punti deboli della supply chain che si sviluppa in buona parte, nelle fasi iniziali del processo produttivo, in Cina e India. Con riferimento alla supply chain per gli API si rileva che i produttori italiani acquistano sempre più intermedi avanzati extra Ue e che le operazioni effettuate su tali prodotti sono per lo più semplici, ad esempio: cristallizzazione, diluizione, purificazione. I produttori italiani auspicano che un miglioramento di competitività permetta loro di disporre di risorse economiche da investire in nuovi settori nei quali applicare le competenze scientifiche maturate in decenni di attività in una chimica di eccellenza tecnologica. La fase avanzata di progetti pilota di ispezioni congiunte tra autorità regolatorie internazionali trova pieno sostegno da parte dei produttori italiani di principi attivi farmaceutici, che auspicano una loro formalizzazione con accordi di mutuo riconoscimento. Su tali basi sarebbe più sostenibile la proposta di avviare un sistema ispettivo obbligatorio, che, se venisse affiancato da quanto contenuto nel GDUFA, potrebbe disporre di risorse economiche provenienti anche dall industria. Un ulteriore freno allo sviluppo del settore è l eccessiva burocratizzazione, con procedure amministrative spesso lente, farraginose e, a volte, inutili. Questa situazione penalizza le imprese italiane, non solo nei confronti del Far East ma anche degli stessi produttori europei. Sull argomento Aschimfarma ha predisposto il documento Semplificazioni autorizzative per i produttori di APIs (Active Pharmaceutical Ingredients), che si pone l obiettivo di sensibilizzare le autorità sugli interventi legislativi necessari. Pitture e Vernici Nel 2012 criticità diffuse a tutti i segmenti, forti preoccupazioni per la stretta creditizia. La fase di recessione della produzione industriale italiana non ha risparmiato l industria dei prodotti vernicianti che ha registrato un primo semestre 2012 decisamente difficile con un arretramento dei volumi a due cifre rispetto al primo semestre La crisi ha indotto e sta inducendo cambiamenti strutturali nel mercato e guida e condiziona i comportamenti delle famiglie (calo dei consumi, crescita dell attenzione agli sprechi, rinvio delle spese non necessarie, privilegio per le occasioni di sconto) e di conseguenza delle imprese. 27

12 Sulle performance d inizio anno hanno influito negativamente anche le avverse condizioni metereologiche con più di metà Italia stretta nella morsa del gelo e della neve. Dopo un lungo periodo costellato da rincari e situazioni di shortage il primo semestre ha mostrato qualche segnale di distensione per le materie prime. Per tutti i settori desta enorme preoccupazione la stretta creditizia. La disponibilità di denaro si è ridotta e il denaro quando viene erogato è troppo caro. Ad aggravare la situazione è anche il ritardo dei pagamenti sia da parte del settore pubblico che tra le imprese. Aumentano, inoltre, le preoccupazioni sul fatto che il credit crunch possa proseguire nei prossimi mesi con conseguenze negative per l economia e penalizzazione della competitività delle imprese italiane rispetto a quelle europee che hanno migliori condizioni creditizie. A soffrire di più sono le PMI, che fanno più ricorso al credito bancario e che hanno un minore potere contrattuale. In uno scenario previsivo poco lusinghiero gli operatori auspicano che nella seconda parte dell anno qualche boccata d ossigeno possa derivare dalle misure previste dal Decreto Sviluppo e dal previsto Decreto di recepimento della nuova Direttiva europea sui ritardati pagamenti. In merito ad alcune specificità settoriali, il segmento dei prodotti vernicianti per l edilizia ha registrato nel primo semestre 2012 performance molto preoccupanti con variazioni percentuali negative a due cifre rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Per il settore dell edilizia in Italia è stato il peggior inizio d anno dal dopoguerra: le sfavorevoli condizioni climatiche (gennaio e febbraio di gelo e neve) non hanno aiutato un settore che ormai da quattro anni registra trend negativi negli investimenti sia privati, sia pubblici, con l unico trend positivo per la manutenzione degli edifici grazie agli incentivi fiscali. Ad aggravare la situazione ha contribuito l appesantimento del prelievo fiscale sulla casa. Le tensioni sulle materie prime hanno mostrato qualche segnale di rallentamento, derivato dallo scenario generale recessivo. Il mercato dei prodotti vernicianti per edilizia continua ad essere caratterizzato da gravi problemi di liquidità, forti rischi di insolvenza e grandi difficoltà per far rientrare i crediti. L auspicio è che l innalzamento del bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie, introdotto dal Decreto Sviluppo, possa dare qualche impulso al comparto. Il settore delle vernici impiegate nel segmento del legno ha evidenziato nei primi sei mesi una flessione a due cifre rispetto al medesimo periodo dell anno precedente, in linea con il tracollo del mercato nazionale di quasi tutti i settori legno-arredo. L andamento del mercato nazionale non viene controbilanciato dall'andamento positivo dell'export (segnali di vivacità in particolare dalla Russia e dal Medio Oriente): il dinamismo degli ordini esteri comunque non cambia il segno negativo previsto per la chiusura Cresce la preoccupazione per la solvibilità dei clienti. Il settore dei prodotti vernicianti destinati alla protezione industriale ha registrato un primo semestre poco brillante con volumi produttivi pari a quelli fatti registrare nel primo semestre dello scorso anno. Modesto lo sbocco italiano, stante il fiacco sviluppo di infrastrutture, più vivace lo sbocco per le commesse estere di clienti italiani, in particolare nel settore oil and gas: si prevede un secondo semestre difficile e una conseguente performance annuale peggiore rispetto allo scorso anno. Rallentano le tensioni sulle materie prime, tanto che per alcune di esse si registrano costi inferiori; cresce la preoccupazione per la stretta creditizia e si registrano i primi casi di fallimento di clienti. I prodotti vernicianti che trovano impiego nella nautica hanno fatto segnare, nel primo semestre 2012, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un arretramento a due cifre: stante il perdurare del clima asfittico della cantieristica navale, anche il comparto legato alla manutenzione delle imbarcazioni è in preoccupante calo. Lo scenario recessivo influisce negativamente, non solo sulla propensione all acquisto, ma anche sulla messa in acqua delle imbarcazioni: la recente introduzione della tassa di stazionamento, a cui sono soggette, dal 1 maggio 2012, le unità da diporto che stazionano in porti marittimi nazionali, navigano o sono ancorate in acque pubbliche, non ha giovato al settore. Le attuali previsioni negative sul salone nautico 2012, evento internazionale autunnale che si tiene a Genova e vera cartina tornasole della salute del settore, non lasciano intravedere ancora spiragli positivi per il prossimo futuro. La domanda di prodotti vernicianti per auto primo impianto nel 2012 è direttamente correlata alla domanda di auto che in Italia e in Europa, a causa della recessione, ha mostrato nel primo semestre dell anno una flessione di circa il 20% rispetto all anno precedente; anche il mercato 28

13 europeo, e in particolare italiano, dei veicoli commerciali è grande difficoltà. Meno peggio il mercato dei Paesi extra-ue. Le previsioni non concedono spazi di miglioramento. Il settore dei prodotti vernicianti impiegati nell autoriparazione ha segnato nel primo semestre 2012 un calo di oltre il 20% dei volumi venduti in Italia, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e una variazione percentuale appena migliore in valore. Oltre al trend fisiologico negativo legato alla diminuzione della propensione nel riparare i mezzi danneggiati, ha pesato negativamente sul settore il generale tonfo dei consumi e l aumento dei combustibili, con la conseguente diminuzione dei mezzi circolanti e la significativa riduzione di incidenti. Migliori le performance delle vendite oltreconfine. Adesivi e Sigillanti Il settore ha chiuso il 2011 con volumi in flessione e la prima parte del 2012 mostra il permanere di preoccupanti difficoltà. Il settore degli adesivi destinati all edilizia ha archiviato il 2011 con livelli della domanda in flessione, su base annua, in termini quantitativi. La contrazione degli investimenti in nuove costruzioni, determinata dalla crisi finanziaria del nostro Paese, ha fortemente condizionato il risultato complessivo e continuerà per tutto il 2012, stando alle più recenti previsioni. Ancora una volta i consumi sono stati sostenuti dal discreto andamento delle ristrutturazioni che hanno beneficiato degli incentivi fiscali. Le recenti misure previste dal Decreto Sviluppo di prolungamento fino a giugno 2013 e di aumento delle detrazioni fiscali dal 36% al 50%, dovrebbero consentire al settore ancora una piccola boccata d ossigeno che però non servirà a invertire la tendenza negativa in atto. La prima parte del 2012 per le imprese produttrici di adesivi impiegati nell industria del legno e dell arredamento conferma l andamento negativo registrato nel La dinamica della domanda interna registra un calo dei livelli quantitativi e anche sui mercati esteri ci sono segnali di frenata. Si è confermato timidamente positivo nel 2011 l andamento degli adesivi destinati all industria calzaturiera grazie al traino delle esportazioni del mercato servito, mentre sul fronte della domanda interna è stata registrata una contrazione. Sul 2012 gravano tutte le difficoltà legate al quadro recessivo, pertanto gli operatori prevedono livelli quantitativi in flessione per ciò che riguarda i consumi interni. Ancora una volta le aspettative vengono riposte nella domanda proveniente dai mercati esteri. Per gli adesivi e i sigillanti che vengono utilizzati dal mercato dei mezzi di trasporto la domanda interna è direttamente collegata alla dinamica estremamente negativa del settore cliente. Il clima recessivo ha colpito in maniera drammatica l industria automobilistica che registra il crollo della domanda nella prima parte del L unico segmento di mercato che rileva una contrazione meno importante rispetto all auto e ai veicoli industriali pesanti è quello dei veicoli commerciali leggeri. Il secondo semestre 2012 appare in ulteriore peggioramento, oltre che per le ragioni sopra esposte anche per l effetto combinato della chiusura estiva e dei periodi di cassa integrazione programmati dal costruttore automobilistico nazionale. Il comparto degli adesivi destinati al mercato della cartotecnica e imballaggio nella prima parte del 2012 registra una domanda cedente, generalizzata a tutti i segmenti applicativi, anche se con sfumature diverse. Registra importanti cadute il segmento della legatoria (libri, riviste). Anche per il segmento della trasformazione della carta si assiste alla contrazione dei volumi. Nel campo dell imballaggio, gli adesivi desinati all industria alimentare subiscono una lieve contrazione della domanda. Da evidenziare che nel comparto delle etichette per bevande è in atto un cambiamento tecnologico che porta come conseguenza l impiego di una minore quantità di adesivi. Per il segmento del tissue (carta igienica e carta da cucina) si rileva la riduzione delle esportazioni. 29

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