NOZIONE DI VARIABILE. Varie accezioni

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1 NOZIONE DI VARIABILE Varie accezioni - espediente fisico mediante il quale si rileva e si registra lo stato o modalità secondo il/la quale una determinata proprietà (grandezza o attributo) si presenta in un determinato esemplare dell unità di analisi - referente empirico del concetto - controparte empirica del concetto - costrutto definibile come grandezza o attributo per il quale è attribuibile secondo regole un valore simbolico o metrico a ciascuno degli elementi di un insieme dato - qualunque carattere metrico - qualunque carattere, metrico o categoriale, che possa assumere diversi stati o modalità - proprietà operativizzata A. Nominale (proprietà dei numeri: ogni numero è diverso da tutti gli altri) es: Confessione religiosa cattolica protestante ortodossa ebraica musulmana buddista

2 B. Ordinale/con categorie ordinate (proprietà dei numeri: i numeri possono essere collocati secondo un ordinamento gerarchico) Es: Titolo di studio laurea diploma medio-superiore diploma medio-inferiore licenza elementare nessun titolo C. Ad intervalli o quasi cardinali (proprietà dei numeri: tra i valori della scala si possono calcolare solo misure di differenza) Es: Scala per la misurazione degli atteggiamenti tipo Thurstone ; scala per la misurazione del quoziente di intelligenza, ecc. D. Di rapporti o cardinali (proprietà dei numeri: tra i valori della scala si possono effettuare tutte le operazioni aritmetiche) Es: Età 0-5 anni N. B. Le variabili cardinali o scale di rapporti possono essere ottenute attraverso misurazione in senso stretto (la proprietà è una grandezza continua che può assumere infiniti stati intermedi e possiamo utilizzare una unità di misura prestabilita), ovvero attraverso conteggio (la proprietà è una grandezza 2

3 discreta non frazionabile e possiamo utilizzare una unità elementare di conto) A e B = variabili categoriali o qualitative o mutabili o non metriche C e D = variabili metriche o cardinali (c= QUASI- CARDINALI) o quantitative o variabili in senso stretto LIVELLI DI MISURAZIONE E RELATIVE OPERAZIONI NOMIN ORDIN A INTERV DI RAPP Classificazione Ordinam. gerarch Misurazione aritmetica delle distanze (+ e -) misurazione proporzionale delle distanze (X e :) MISURARE = A) rilevare lo stato o modalità secondo il/la quale un attributo si presenta in casi di osservazione = operazione ascrivibile a tutti i tipi di variabili = misurazione in senso lato B) fare riferimento a uno strumento tarato in base ad una unità di misura, specificamente approntato, per stimare l intensità secondo la quale una grandezza si presenta nei casi di osservazione = 3

4 operazione ascrivibile solo a variabili metriche= misurazione in senso stretto Condizioni fondamentali della misurazione in senso stretto 1. che la proprietà sia una grandezza continua: che abbia un numero infinito di stati impercettibilmente differenti l uno dall altro 2. che a monte sia stabilita e riconosciuta un unità di misura 3. che per le misurazioni si effettui un confronto tra l unità di misura e lo stato dei vari (s)oggetti sulla proprietà che si sta misurando CLASSIFICARE = A) dividere l estensione di un concetto in classi o categorie, secondo certe regole, in base ad un determinato criterio (fundamentum divisionis) B)elaborare un sistema/elenco di categorie derivato dalla divisione C)assegnare un elemento di un insieme ad una delle classi Condizioni logiche che devono essere soddisfatte relativamente alla classificazione a) unicità del fundamentum divisionis= deve essere utilizzato un solo aspetto dell intensione del concetto b) esaustività delle classi= ogni stato deve poter essere assegnato a una delle classi c) mutua esclusività delle classi= nessun referente può essere attribuito a più classi 4

5 Tipi di operazioni inerenti alla trasformazione di proprietà in variabili classificazione, conteggio, misurazione, scaling N. B. le operazioni che si possono eseguire dipendono dal tipo di proprietà che si deve trasformare in variabile Tipi di proprietà a) discrete = possono assumere un numero finito di stati, chiaramente distinti o distinguibili l uno dall altro. Tre classi a.1 = discrete categoriali: fra gli stati c è diversità e nessuna relazione quantitativa (es. nazionalità, confessione religiosa, orientamento politico): il procedimento per assegnare stati su questo tipo di proprietà è la classificazione si trasformano in variabili categoriali nominali a.2. = discrete ordinali: fra gli stati finiti si può stabilire una relazione gerarchica, da cui una relazione esprimibile in termini di maggiore/minore (es. Titolo di studio): il procedimento per assegnare stati su questo tipo di proprietà è l ordinamento si trasformano in variabili categoriali ordinali/con categorie ordinate a.3.= discrete cardinali naturali: i relativi stati finiti e non frazionabili hanno valore e significato numerico e tra loro intercorrono relazioni esprimibili in termini quantitativi, tali per cui tra essi si può calcolare un quoziente ( es. numero dei figli = si può dire che se uno ha 4 figli egli ha la metà dei figli di uno che ne ha 8!): il procedimento per assegnare stati su questo tipo di proprietà è il conteggio 5

6 si trasformano in variabili cardinali naturali Perché aggiungiamo l aggettivo naturale?? Perché - il valore 0 = assenza di stato sulla proprietà - l unità di conto (il numero 1) e non sono frutto di una decisione del ricercatore ma sono, appunto, naturali b) continue = possono assumere un numero infinito di stati, impercettibilmente diversi l uno dall altro (= grandezze che procedono per incrementi infinitesimali). Due classi: b.1 = continue misurabili: i loro stati sono costituiti da valori numerici; possono essere rilevati senza la collaborazione dell intervistato; si dispone di una unità di misura riconosciuta; il procedimento per assegnare stati su questo tipo di proprietà è la misurazione ( si confronta l unità di misura e lo stato del caso) ( es: altezza) si trasformano in variabili cardinali metriche b.2 = continue non misurabili: sono proprietà concepite come continue (grandezze), per le quali serve la collaborazione attiva del soggetto, e per le quali non esiste una unità di misura riconosciuta, ma viene approntato uno strumento ad hoc (es. scale di misurazione degli atteggiamenti); il procedimento per assegnare stati su questo tipo di proprietà è lo scaling se scaling classico (es. scaling tipo Likert) si trasformano in variabili ordinali 6

7 se scaling auto-ancorante ( es. termometro dei sentimenti) si trasformano in variabili quasi- cardinali n.b. possiamo individuare un ulteriore tipo di proprietà che scaturisce dal rapporto fra due variabili cardinali già rilevate: es: burocratizzazione di un comparto di ricerca = numero di personale amministrativo / numero di personale tecnico-scientifico le chiamiamo cardinali derivate; il procedimento per assegnare stati su questo tipo di proprietà è l esecuzione di operazioni matematiche su variabili cardinali si trasformano in variabili quasi- cardinali 7

8 ULTERIORI CRITERI DI DISTINZIONE DI TIPI DI VARIABILI 1. POSSIBILITA DI INTERVENTO DEL RICERCATORE: DA CUI MANIPOLABILI NON MANIPOLABILI 2. RUOLO SVOLTO NELL ANALISI DEI DATI: DA CUI 2.1 INDIPENDENTI 2.2 INTERVENIENTI 2.3 DIPENDENTI 3. OSSERVABILITÁ: DA CUI 3.1. LATENTI 3.2. OSSERVATIVE 4. OGGETTO DI RIFERIMENTO: DA CUI 4.1. INDIVIDUALI ASSOLUTE COMPARATIVE RELAZIONALI CONTESTUALI 4.2. COLLETTIVE ANALITICHE/AGGREGATE STRUTTURALI GLOBALI 8