Fondi privati ed europei per il nuovo sistema dei porti

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1 Campania Riqualificazione e realizzazione del sistema integrato regionale Territorio Fondi privati ed europei per il nuovo sistema dei porti 62 LE MACROAREE DEI GRANDI PROGETTI LE RISORSE DEI GRANDI PROGETTI Competitività del sistema produttivo regionale 996 milioni di euro Accessibilità e trasporti 310 per porti di Napoli e Salerno 26 milioni per i porti minori 2 miliardi Sviluppo urbano e qualità della vita Razionalizzazione e potenziamento dei collegamenti intermodali di risorse comunitarie di investimenti complessivi Stefano Caldoro presidente Regione Campania «Gli investimenti faranno del sistema campano un esempio per il bacino del Mediterraneo. Quattrocento milioni andranno alla valorizzazione dei porti di Napoli e Salerno, i più grandi datori di lavoro della Campania con 5mila lavoratori diretti e 10mila di indotto. Dobbiamo creare le condizioni per lo sviluppo della portualità e della retroportualità».

2 di Stefano Cianciotta U n miliardo e trecento milioni per trasformare il sistema portuale campano nel motore trainante dell economia regionale. Questo è l obiettivo dei «Grandi progetti» approvati dalla Ue nelle scorse settimane. In stand-by per diversi anni, il programma è stato rivitalizzato dall intervento della giunta guidata da Stefano Caldoro ed ha ottenuto il via libera dell Europa dopo due anni di estenuanti trattative, condizionate dall avvio di un piano strategico in grado di mettere in rete tutte le risorse dei porti presenti nella Campania, come nel caso di Castellammare di Stabia per la cantieristica navale o di Torre Annunziata per i trasporti di prodotti cerealicoli. Obiettivo dell intera operazione è quello di realizzare un sistema integrato della portualità campana, razionalizzando e specializzando le funzioni degli scali di Napoli, il fulcro del sistema, Salerno e dell area stabiese. «Il Grande progetto, finanziato dall Unione Europea, ha come obiettivo realizzare un sistema portuale Napoli-Castellammare di Stabia razionalizzando e specializzando le funzioni dei due scali. Per il porto di Napoli saranno rafforzate le principali aree dell economia portuale: commerciale, passeggeri, autostrade del mare, cantieristica». Un unico sistema regionale dei porti, con servizi a supporto delle attività degli «Salerno è diventata scali, bonifiche e risanamento una delle realtà più dei litorali, potenziamento dinamiche d Europa dei collegamenti marittimi, e abbiamo investito sul fronte del mare scali crocieristici e strutture valorizzando a pieno le risorse di di accoglienza turistiche, un distretto turistico di rilievo mondiale sistemi di mobilità e con a pochi chilometri la Costa d Amalfi, Paestum, Pompei. Il nostro accessibilità dei porti e programma di trasformazione cantieristica. Sono questi urbanistica consapevole ha nel porto un suo elemento di sviluppo strategico». gli assi strategici degli interventi di riqualificazione e di realizzazione del sistema integrato dei porti della Campania, che garantiranno alla regione un posto di rilevo nel Mediterraneo. Entro il 2017 saranno investiti 2 miliardi di euro, di cui oltre la metà provengono dai privati. La Campania, con 20mila posti barca e 58 porti, diventerà la seconda regione del Mediterraneo per sistemi portuali turistici. Vincenzo De Luca sindaco di Salerno 63 Luciano Dassatti presidente Autorità portuale Napoli

3 GRANDI PROGETTI LA RIPARTIZIONE DEI FONDI Aree dell intervento Valori in milioni di euro porto di Napoli 240 porto di salerno 73 Ripascimento litorale salerno 70 fiume sarno 200,8 Regi lagni 160 laghi dei Campi flegrei 55 litorale domitio Bandiera blu 65 Copri idrici aree interne 82 Corpi idrici salerno aree interne 50 totale 995,8 I FINANZIAMENTI APPROVATI PER I PORTI Aree dell intervento Valori in milioni di euro porto di torre del greco 1,15 porto di ischia 2,5 porto di Capri 0,75 porto di minori 0,5 porto di marina di pisciotta 2,2 porto di acciaroli 0,3 porto di procida 0,7 porto di Baia 0,8 porto di ischia 0,2 stazione marittima di salerno 11,5 totale entro il 2015 sarà formato un modello di sviluppo di «parchi portuali», con una diversa articolazione dell offerta adeguata alle caratteristiche dell utenza. a regime il sistema sarà formato da cinque tipologie di porti, tra cui marina di Cassano, Cetara e sapri, ognuno destinato a soddisfare le esigenze di uno specifico target. 4. a marina di stabia saranno disponibili altri 650 posti barca. inaugurata nel giugno 2006, la struttura passerà dagli attuali 850 ai previsti, molti dei quali riservati al turismo dei grandi yacht. 5. la prima elaborazione del masterplan degli interventi relativi al porto di Napoli nel «grande progetto», finanziato dall unione europea. obiettivo dell intera operazione è quello di realizzare un sistema integrato della portualità campana, razionalizzando e specializzando le funzioni degli scali di Napoli, salerno e dell area stabiese immagini del porto commerciale di Napoli. Il fatturato aggregato degli operatori dei porti di Napoli e Salerno rappresenta la prima realtà imprenditoriale della regione e, se si sommano ai finanziamenti europei le opere che sono attualmente in corso o in programmazione nei due porti (371 milioni a Napoli e 232 a Salerno) e quelle previste nel Piano regolatore partenopeo (300 milioni), non è difficile comprendere che la partita della logistica in Campania si accinge a muovere nei prossimi anni 1,5 miliardi di euro. Solo il progetto partenopeo, che raccoglie 13 dei venti progetti indicati nelle linee di indirizzo approvate dal Comitato portuale, prevede un ammontare di investimenti di 280,5 milioni, ai quali si devono aggiungere ulteriori 95 milioni per il potenziamento dei raccordi dal porto alla rete ferroviaria nazionale e 73 milioni per il potenziamento dello scalo di Salerno. Il rilancio del sistema portuale campano si completa con gli investimenti significativi che la Ue e i privati stanno mettendo in campo per rilanciare i porti turistici della regione. Gli interventi di riqualificazione e di realizzazione dei porti turistici, approvati e finanziati con il programma integrato regionale, sono cominciati nel 2008, e si avvieranno a conclusione nel Complessivamente gli interventi sulla portualità turistica regionale muoveranno finanziamenti per 684 milioni di euro, dei quali 310 pubblici (150 solo di fondi regionali tra ordinari, Por e Progetto integrato) e 370 privati. Dal 2005 a oggi sono stati recuperati e rifunzionalizzati 15mila posti barca, che diventeranno 20mila alla fine del I nuovi interventi stanno consentendo alla Campania di dare vita a un vero e proprio sistema portuale integrato, con l implementazione di servizi a supporto delle attività degli scali, interventi di formazione, bonifiche e risanamento dei litorali, potenziamento dei collegamenti marittimi, scali crocieristici e strutture di accoglienza turistiche, sistemi di mobilità e accessibilità dei porti e cantieristica. Il rilancio e lo sviluppo della portualità turistica incideranno sull aumento degli occupati nel settore. A fine programma, infatti, si prevede che saranno stati creati nuovi posti di lavoro, 1 addetto ogni 4 posti barca, con una stima, quindi, di circa addetti diretti nelle attività di rimessaggio, assistenza tecnica e riparazioni, costruzioni nautiche e di 1 addetto ogni 17 posti barca, nelle sole attività destinate ai servizi di ormeggio e assistenza portuale con circa addetti. A questi si aggiungono i posti di lavoro stimati nell indotto, soprattutto nel settore commerciale e turistico, e ovviamente nelle costruzioni, la cui stima varia in funzione delle diverse caratteristiche di attrattività dei luoghi, ma che, secondo le analisi della Regione, possono essere quantificati in un addetto ogni 2 posti barca. gli interventi programmati dal «grande progetto» I porti della Campania diventeranno il più grande cantiere del Mediterraneo. Ai progetti relativi a Napoli e Salerno già finanziati dall Europa rispettivamente per 335 e 73 milioni di euro si sommeranno quelli privati per cui, stando a previsioni minime, entro il 2015 nel sistema logistico della portualità campana, che comprende tre province (Napoli, Salerno e Caserta), finiranno qualcosa come 1,5 miliardi di euro. Una cifra enorme che dovrà servire per mettere in rete i porti di Napoli, Salerno e Castellammare, ma anche quelli minori come Torre Annunziata e Pozzuoli, oggi completamente asfissiati dagli spazi e da scelte passate condizionate dall assenza di un unico disegno strategico. L investimento più consistente, naturalmente, interessa il porto di Napoli. Nel «Grande progetto» finanziato dall Europa, l intervento dei privati è previsto per un solo capitolo, quello della viabilità portuale: a fronte di un intervento pubblico di 11,2 milioni di euro si prevede un investimento privato di 17,5 milioni di euro. Ben più sostanziosa l attrazione di investimenti privati che avrà il «Grande progetto» su specifiche aree portuali. Si va dall ampliamento del porto turistico Molosiglio (35 milioni) alla

4 riqualificazione del San Vincenzo (30 milioni) al restauro del Bacino Borbonico (8 milioni). E ancora 10,5 milioni per il terminal-passeggeri del Beverello; 4 per i pontili di calata Beverello, dove sarà realizzato il nuovo terminal crociere. Significativo il contributo privato anche per i parcheggi interrati: 54,7 milioni per il piazzale Angioino, 19,5 per quello del Piliero; 20 per quello dell`immacolatella, 15,5 per quello di Porta Massa, 15 per quello del varco Carmine. E poi quelli riguardanti gli edifici: 8 milioni di euro per gli ex Magazzini Generali di Marcello Canino; 3 per l Immacolatella Vecchia; 3,5 per la Casa portuale; 4 per i Magazzini generali del Carmine, 20 per gli impianti di bunkeraggio e 40 per l acquisto dei bacini galleggianti. Infine i due poli di attrazione di capitali privati più importanti: 120 milioni per il costruendo porto turistico di Vigliena; 200 per gli impianti logistici sulla costruenda nuova darsena di levante. Cifre che incrementeranno i livelli occupazionali sia nei cantieri che dovranno realizzare le opere, sia per il potenziamento delle attività portuali che trarranno beneficio dagli investimenti. Porti Napoli seconda solo ad Hong Kong Con oltre 9 milioni di passeggeri all anno, il porto di Napoli è diventato il secondo al mondo per il traffico locale dopo la Baia di Hong Kong. La leadership di Napoli nel settore nautico è confermata da altri indicatori di assoluto rilievo. Nel 2011, infatti, il transito ha raggiunto il numero record di un milione e trecentomila croceristi, al secondo posto in Italia dietro Civitavecchia e con un incremento a tre cifre dal 2008, + 139%. A testimonianza dell interesse verso il settore occorre ricordare alcune performance signifi- cative della Campania. Nella regione, infatti, operano circa 80 aziende della cantieristica nautica, che pongono la regione al secondo posto in Italia dopo la Lombardia. Il 39% degli armatori con flotte di bandiera italiana è campano, mentre le imprese della cosiddetta «filiera» marittima, costruzione e riparazione navi e imbarcazioni, trasporti marittimi e costieri e trasporti in acque interne, sono aumentate dal 2002 a oggi del 20%, passando dalle 912 di sei anni fa a unità locali. La Campania, inoltre, è la quarta regione d I- talia per le imbarcazioni immatricolate comprese tra i 18 e i 24 metri; la quarta per le imbarcazioni oltre i 24 metri; la terza per imbarcazioni immatricolate dopo la Liguria e la Toscana; la quarta per dotazione di posti barca (15mila), dopo Liguria, Sardegna e Toscana. È campano il 13% delle imprese italiane della logistica via mare, e va ascritto alla Campania il primato delle «autostrade del mare», perché dai porti di Napoli e Salerno passa il 50% delle merci trasportate in Italia via mare, e il 60% di quelle dell intero versante tirrenico. 5 La portualità turistica Il Progetto regionale integrato per lo sviluppo della portualità turistica nel suo insieme ha destinato ai Comuni costieri della Campania 114 milioni di euro, di cui 96,5 a carico del Por. Complessivamente sono stati approvati 89 nuovi interventi infrastrutturali e 7 interventi di formazione professionale. Gli interventi infrastrutturali finanziati vanno dalla difesa dei litorali con il risanamento ambientale delle aree, alla messa in sicurezza, completamento e riqualificazione dei porti esistenti; dal potenziamento dei collegamenti marittimi, alla realizzazione di sistemi di mobilità e accessibilità portuale, fino alle attività di supporto alla cantieristica e alla formazione. Grazie al progetto, sono stati messi in sicurezza e riqualificati posti barca pre-esistenti e realizzati nuovi posti barca, per un totale di

5 66 il modello dei parchi portuali offerte differenziate Entro il 2015 sarà formato un modello di sviluppo di «parchi portuali», con una diversa articolazione dell offerta adeguata alle caratteristiche dell utenza. a regime il sistema sarà formato da cinque tipologie di porti, ognuno destinato a soddisfare le esigenze di uno specifico target. Sei saranno i grandi porti attrezzati con insediamenti alberghiero-residenziali delle tre province costiere. Con il progetto «Nuovi Marina» i posti barca saliranno complessivamente a 4250, dislocati nei porti di Pinetamare a Castelvolturno A questi si aggiungono i in corso di realizzazione, di cui nuovi e riqualificati, attraverso altri strumenti attuativi, come il project financing, e gli interventi realizzati da «Campania Navigando», società costituita da Regione e Invitalia (ex Sviluppo Italia) per la riqualificazione e la promozione dei porti campani. Complessivamente, dunque, entro il 2015 il sistema integrato della portualità turistica della Campania sarà in grado di offrire posti barca, che però non saranno sufficienti a esaudire la forte richiesta di domanda, in continuo aumento. Solo nel golfo di Napoli, secondo l Unione Armatori da diporto, mancano all appello circa sul litorale domizio, Porto Fiorito e Marina di Stabia nel golfo di Napoli, Marina di Arechi nel Golfo di Salerno, cui seguirà Marina di Pastena. I porti di «Charme» avranno, invece, una dimensione media o piccola e di grande valenza turistico-ambientale, e saranno concentrati a Capri, Sant Angelo di Ischia, Massa Lubrense, Acciaroli. Vi sono poi i porti storici individuati a Ischia, Baia, Miseno, Pozzuoli, Napoli, Portici, Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare, Sorrento, Amalfi, Salerno. Il Programma integrato ha inserito tra le opere da riqualificare anche i porti pescherecci: Marina di Cassano a Piano di Sorrento e Sant Agnello, Marina Grande di Sorrento, porto di Cetara, Marina di Maiori, Santa Teresa a Salerno, porto di Agropoli, porto di Pisciotta, porto di San Marco a Castellabate, Marina di Camerota, porto di Policastro a Santa Marina. Gli attracchi per i collegamenti marittimi turistici sono garantiti dalle strutture di Bacoli, Gaiola, Marechiaro, Ercolano Villa Favorita, Positano, Paiano, Minori, Ascea, Ispani. stazione marittima e porto CommeRCiale di salerno. l intervento originario era stato appaltato nel marzo del 2005 e il cantiere consegnato all ati socome-cm costruzioni. appena cinque stati di avanzamento lavori, con il pagamento di circa due milioni e mezzo di euro dal Comune all impresa, e le difficoltà dell ati portarono alla risoluzione del contratto. il Comune riuscì con notevole impegno a bandire una nuova gara e, nonostante un ricorso al tar dell azienda perdente, il 26 gennaio del 2010 il cantiere è stato riaperto. diecimila posti barca da 12 a 30 m. La risposta potrebbe venire proprio dalla realizzazione dei nuovi porti turistici, in primis Marina di Vigliena a Napoli, in fase di realizzazione grazie a un consorzio privato promosso da imprese aderenti all Acen. Lo Studio Ambrosetti ha convalidato sul piano economico l idea di fondo del progetto: il sistema di approdi deve agire come anello di congiunzione che aiuta la città a crescere e ad avere distintività nel mondo. L obiettivo è quello di intercettare il diportismo internazionale e, attraverso questo, attrarre i grandi investimenti nel settore del turismo e della nautica. Le soluzioni ipotizzate, inoltre, permetterebbero una grande accessibilità alla città, decongestionando i flussi turistici. Ricettività, ristorazione e servizi culturali troverebbero un nuovo sbocco al di fuori dei settori tradizionali e dei periodi di piena attività. Questo progetto potrebbe ridare a Napoli il giusto ruolo che le spetta nel contesto turistico internazionale. lo stato di attuazione del programma: 61 CaNtieRi in CoRso I cantieri attualmente in corso, finanziati esclusivamente ricorrendo a risorse regionali, statali e comunitarie, sono 61, 45 dei quali si chiuderanno entro l estate per circa 42 milioni di euro e 16 entro l autunno. Questi ultimi hanno movimentato investimenti per un totale di circa 39 milioni di euro. Con la procedura di project financing sono in corso, poi, i progetti di 9 porti (Arechi e Pastena a Salerno, Marina di Aequa a Vico Equense, Castel Volturno, Forio d Ischia, Amalfi, Marina di Puolo e Marina della Lobra a Massalubrense e Porto Fiorito a Napoli-Vigliena), per un investimento complessivo di circa 310 milioni di euro, di cui 9,7 milioni di fondi pubblici e 300 privati, e per quasi posti barca, tra nuovi e rifunzionalizzati. Mentre per Castel Volturno e Arechi siamo alla conclusione del complesso iter dovuto alla Legge Merloni e tra poco si avvieranno finalmente i lavori, dopo aver firmato le concessioni, per Amalfi e Puolo sono state avviate le conferenze dei servizi. Per Pastena la conferenza dei servizi si è conclusa da poche settimane ed è in corso di avvio la gara internazionale per individuare la società concessionaria. Nel 2015 l offerta raggiungerà i 20mila posti barca; saranno quelli i nuovi posti barca nei porti di nuova costruzione; i nuovi posti barca restituiti al diporto nei porti esistenti; i posti barca rifunzionalizzati. Grazie a questi interventi, la Campania potrà finalmente raggiungere i principali «sistemi» portuali turistici del Mediterraneo, quali quelli delle regioni spagnole della Catalogna e Valencia, e collocarsi alle spalle della sola Costa Azzurra per numero di porti e posti barca. Alla fine del 2015, infatti, la Campania sarà dotata di circa 20mila posti barca e di 58 porti, mentre l offerta della Costa Azzurra è costruita su 110 porti e 57mila posti barca. Per numero di porti la regione spagnola di Catalogna è inferiore alla Campania, 46 porti contro 58, ma avrà un numero superiore di posti barca, 26mila contro i 20mila che costituiranno l offerta complessiva della Campania. RIPRODUZIONE RISERVATA

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