MASSIME CIVILE PROFESSIONISTI. Corte di Cassazione Sez. Unite civ. 20 Marzo 2015, n 5683 (Pres.

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1 MASSIME CIVILE PROFESSIONISTI Corte di Cassazione Sez. Unite civ. 20 Marzo 2015, n 5683 (Pres. Rovelli; Rel. Amendola) Professionisti Magistrato Mancato controllo scadenza termine di custodia cautelare Sanzione disciplinare Inflitta la sanzione dell ammonimento al magistrato, che viene meno all obbligo di vigilare sulla persistenza delle condizioni cui la legge subordina la privazione della libertà personale di chi è sottoposto ad indagini, in quanto responsabile dell illecito disciplinare di cui agli artt. 1 e 2, comma 1, lett. g) d.lgs. n. 109/ PROCEDURA CIVILE 1 Nella fattispecie:<<gup non esercita il necessario controllo sulla scadenza del termine massimo di durata della custodia cautelare, con conseguente ritardo di ventisette giorni nella emanazione del provvedimento di scarcerazione>>; 1

2 Corte di Cassazione Sez. III civ. 31 Marzo 2015, n 6434 (Pres. Salmè, Rel. Frasca) Procedura civile Ricorso in Cassazione La parte che ricorre in Cassazione contro una sentenza che sia stata notificata ed alleghi detta circostanza non è esonerata dall onere di produrre, a pena di improcedibilità, ex art. 369, comma 2, n. 4 c.p.c., copia autentica della sentenza insieme alla relata di notificazione, in quanto ha già presentato la copia con la relata di notificazione davanti ad altro magistrato innanzi al quale contro la stessa sentenza abbia proposto altro mezzo di impugnazione, come l appello. Corte di Cassazione Sez. 30 Marzo 2015, n 6394 (Pres. Salmè; Rel. Vivaldi) Procedura civile Procedimenti speciali Sentenza ex art. 281 sexies c.p.c. Un elemento strutturale indefettibile della sentenza ex art. 281, sexies, c.p.c. è la contestualità tra dispositivo letto in udienza e motivazione. Di conseguenza il magistrato può motivare soltanto contestualmente, dal momento che con la lettura del dispositivo ha consumato tanto il suo potere 2

3 decisorio quanto quello motivazionale. Nella eventualità in cui non motivi contestualmente ma successivamente, la motivazione risulterà irricevibile e pertanto irrilevante in quanto estranea alla struttura dell atto processuale ormai compiuto. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 30 Marzo 2015, n 6333 (Pres. B. Bianchini; Rel. F. Manna) Procedura civile Avvocato Controversia tra avvocato e cliente Foro competente Il rapporto tra avvocato e cliente rientra nell ambito del contratto tra professionista e consumatore, pertanto il foro competente, in caso di lite insorta tra legale e cliente, è quello del luogo in cui quest ultimo ha l effettiva dimora e non la residenza anagrafica 2. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 24 Marzo 2015, n 5891 (Pres. e Rel. Petitti) Procedura civile Appello Proposizione 2 Nella fattispecie:<<revoca del decreto ingiuntivo chiesto dall avvocato nei riguardi del cliente moroso, non essendo competente per territorio il tribunale di residenza anagrafica del cliente ma quello della dimora effettiva>>; 3

4 Secondo recente affermazione della Cassazione a Sezioni Unite, nei giudizi di opposizione ad ordinanza-ingiunzione, introdotti nella vigenza dell art. 23, L. n. 689/1981, come modificato dall art. 26 del d.lgs. n. 40/2006, e pertanto prima dell entrata in vigore del d.lgs. n. 150/2011, l appello va proposto nella forma della citazione e non mediante ricorso, trovando applicazione, in mancanza di una specifica previsione normativa per il giudizio di secondo grado, la disciplina ordinaria di cui agli artt. 339 e seguenti del c.p.c.; l appello avverso sentenze in materia di opposizione ad ordinanza-ingiunzione, qualora per errore introdotto con ricorso invece che con citazione, è suscettibile di sanatoria, purché nel termine previsto dalla legge l atto sia stato non soltanto depositato nella cancelleria del magistrato, ma anche notificato alla controparte, dal momento che non trova applicazione il diverso principio, non suscettibile di applicazione ad di fuori dello specifico ambito, affermato con riguardo alla sanatoria delle impugnazioni delle deliberazioni di assemblea di condominio svolte mediante ricorso, e senza che sia possibile rimettere in termini l appellante, non essendovi i presupposti della pregressa esistenza di un consolidato orientamento giurisprudenziale poi disatteso da un successivo pronunciamento 3. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 23 Marzo 2015, n 5810 (Pres. Petitti; Rel. Giusti) 3 Cass., Sez. Unite, n. 2907/2014; 4

5 Procedura civile Procedimento d ingiunzione Foro facoltativo Individuazione In materia di procedimento d ingiunzione, l art. 637, terzo comma, c.p.c., nell individuare un foro facoltativo e concorrente con quello di cui al primo ed al secondo comma dello stesso articolo, attribuisce all avvocato la facoltà processuale, ai fini del recupero in via monitoria dei suoi crediti professionali, di poter agire davanti al magistrato del luogo in cui si trova il consiglio dell ordine di appartenenza, a sua volta quest ultimo, in base al quale si determina il magistrato competente, va individuato in quello in cui l avvocato è iscritto all atto della proposizione del ricorso, dal momento che del tutto privo di rilievo è che al tempo della richiesta in via stragiudiziale di pagamento della parcella, lo stesso avesse la sede principale dei suoi affari ed interessi in un luogo diverso e fosse iscritto ad un diverso consiglio dell ordine 4. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 23 Marzo 2015, n 5811 (Pres. Petitti; Rel. Giusti) Procedura civile Cause ereditarie Competenza per territorio Nelle cause ereditarie, la determinazione della competenza per territorio va stabilita con riferimento al luogo in cui il de cuius aveva al momento del 4 Cass., n /2010; 5

6 decesso l ultimo domicilio, intendendosi con detta locuzione il luogo ove il soggetto, alla cui volontà è necessario avere principalmente riguardo, concentra la generalità dei suoi interessi sia materiali ed economici, sia morali, sociali e familiari. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 9 Marzo 2015, n 4653 (Pres. M. Finocchiaro; Rel. R. Vivaldi) Procedura civile Opposizione all esecuzione Domanda di risarcimento danno accessoria e consequenziale all opposizione Periodo feriale - Sospensione dei termini Esclusa In materia di opposizione all esecuzione, è esclusa la sospensione dei termini per il periodo feriale, allo stesso modo per la domanda di risarcimento danno accessoria e consequenziale all opposizione. TUTELA DEI DIRITTI Corte di Cassazione Sez. III civ. 7 Aprile 2015, n 6901 (Pres. Petti; Rel. Lanzillo) 6

7 Tutela dei diritti Effetti del giudicato sulla prescrizione Qualora il giudizio penale si sia chiuso con una sentenza contenente anche la condanna generica al risarcimento danni a carico del responsabile civile ed a favore del soggetto danneggiato costituitosi parte civile, la successiva azione diretta alla determinazione del danno è soggetta al termine decennale di prescrizione, ex art c.c., con decorrenza dalla data in cui la sentenza di condanna è divenuta irrevocabile, visto che la pronuncia di condanna generica, malgrado difetti dell idoneità all esecuzione forzata, costituisce una statuizione autonoma contenente l accertamento dell obbligo risarcitorio, strumentale rispetto alla successiva determinazione del quantum 5. Corte di Cassazione Sez. Unite civ. 16 Marzo 2015, n 5160 (Pres. Roselli; Rel. Nobile) Tutela dei diritti Infortunio sul lavoro INAIL Azione di regresso nei confronti del datore di lavoro Prescrizione In materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, l azione di regresso dell INAIL nei riguardi del datore di lavoro può essere esercitata nel termine triennale di prescrizione, che, laddove non sia stato 5 Cass. civ., Sez. III, 18/04/2012, n. 6070; Cass. civ., Sez. III, 19/02/2009, n. 4054; Cass. civ., Sez. III, 23/05/2003, n. 8154; 7

8 iniziato nessun procedimento penale, decorre dal momento di liquidazione dell indennizzo al danneggiato, vale a dire, in caso di rendita, dalla data di costituzione della stessa. Il momento della liquidazione dell indennizzo al danneggiato, costituisce il fatto certo e costitutivo del diritto nato dal rapporto assicurativo, dovendosi ritenere che detta azione, con la quale l istituto fa valere in giudizio un proprio credito in rivalsa, sia assimilabile a quella di risarcimento danni promossa dall infortunato, atteso che il diritto viene esercitato nei limiti del complessivo danno civilistico ed è funzionale a sanzionare il datore di lavoro, permettendo, allo stesso tempo, di recuperare quanto corrisposto al danneggiato 6. LOCAZIONE Corte di Cassazione Sez. III civ. 24 Marzo 2015, n 5849 (Pres. Segreto; Rel. Rubino) Locazione Immobili ad uso commerciale Canone Determinazione Le parti, in virtù del principio della libera determinazione convenzionale del canone locativo esistente per gli immobili destinati ad uso commerciale, 6 Cass., 11/03/2011, n. 5879; Cass., 03/03/2011, n. 5134; 8

9 possono procedere alla determinazione del canone in misura differenziata e crescente per frazioni successive di tempo nell arco del rapporto, a condizione, però, che la stessa previsione non sia un espediente per aggirare la norma imperativa di cui all art. 32, L. n. 392/78, con la quale il legislatore si è riservato la facoltà di determinare le modalità e la misura dell aggiornamento del canone in relazione alle variazioni del potere di acquisto della moneta, sottraendola alla disponibilità delle parti 7. Il limite non valicabile dalla autonomia delle parti in relazione al canone di locazione di immobili destinati ad uso commerciale è rappresentato esclusivamente dalla nullità delle clausole che sostanzialmente si traducano in un aggiramento dell art. 32 della L. n. 392/78 ed in una determinazione privatistica della misura della indicizzazione. È legittima la clausola con cui si convenga una determinazione del canone in misura differenziata, crescente per frazioni successive di tempo nell arco del rapporto, salvo che non risulti una sottostante volontà delle parti volta, invece, a perseguire surrettiziamente l obbiettivo di neutralizzare soltanto gli effetti della svalutazione monetaria, eludendo, in questo modo, i limiti quantitativi posti dall art. 32 della L. n RISARCIMENTO DANNO 7 Cass., n /2014; Cass., n /2011; Cass., n /2011; Cass., n /2010; Cass., n. 5349/2009; 9

10 Corte di Cassazione Sez. III civ. 9 Aprile 2015, n 7086 (Pres. Carleo; Rel. Cirillo) Danno(risarcimento da) Incidente dovuto a grondaia collocata sulla strada da operai incaricati dell esecuzione di lavori Comune Responsabilità Dei danni, dovuti ad incidente provocato da una grondaia collocata sulla sede stradale dagli operai di una società incaricata dell esecuzione di lavori, è responsabile, trattandosi di strada collocata all interno del perimetro urbano, il Comune nella qualità di custode. Secondo giurisprudenza di legittimità, è riconosciuto che, ai fini dell esonero del custode dalla responsabilità prevista dall art c.c., il caso fortuito può essere integrato anche dal fatto colposo del danneggiato, a condizione, però, che detta affermazione sia chiara e motivata 8. Corte di Cassazione Sez. III civ. 26 Marzo 2015, n 6096 (Pres. A. Segreto; Rel. D. Sestini) 8 Nella fattispecie:<<automobilista urta violentemente contro una grondaia collocata sulla sede stradale, dagli operai di una società incaricata di realizzare lavori, in modo da impedire il passaggio e non adeguatamente segnalata>>; 10

11 Danno(risarcimento da) Responsabilità medica Danno morale ai prossimi congiunti Danno futuro (menomazione della futura capacità di guadagno) Secondo consolidata giurisprudenza di legittimità, ai prossimi congiunti, di chi ha subito lesioni personali a seguito di fatto illecito costituente reato, è riconosciuta la possibilità di conseguire il risarcimento del danno non patrimoniale concretamente accertato in relazione ad una particolare situazione affettiva con la vittima, non essendo di ostacolo quanto previsto all art c.c., dal momento che detto danno trova causa immediata e diretta nel fatto dannoso, con conseguente legittimazione del congiunto ad agire iure proprio contro il responsabile 9, ferma restando la necessità di allegazione nell atto introduttivo 10 e con liquidazione da realizzare in via equitativa, sulla base di una valutazione complessiva, potendosi fare ricorso a presunzioni sulla base di elementi oggettivi, forniti dal danneggiato, come le abitudini di vita, la consistenza del nucleo familiare e la compromissione delle esigenze familiari 11. Quanto al danno da lucro cessante, l esistenza di una riduzione di quasi il 50% della capacità di svolgere una qualsivoglia attività lavorativa non permette di escludere a priori l esistenza di un danno da lucro cessante e di conseguenza il bisogno di accertare se, ed eventualmente, quale sia stata in realtà la riduzione della capacità lavorativa specifica della persona lesa, 9 Cass., n. 7844/2011; Cass., n /2010; 10 Cass., n. 2228/2012; 11 Cass., n /2012; Cass., n /2010; 11

12 tenendo conto della varietà di attività o di lavorazioni che lo stesso può essere chiamato ad eseguire, con rifermento a quella che è la situazione lavorativa specifica, ambientale e personale 12. Dott.ssa Fortunata Serena Sciotto 12 Cass., n /2003; 12

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