Dott.ssa Roberta Nuvoloni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Dott.ssa Roberta Nuvoloni"

Transcript

1 Dott.ssa Roberta Nuvoloni

2 Il QUINTO quarto è costituito da sezioni che non fanno parte della carcassa, ma possono essere utilizzate sia come fonte di alimentazione che di trasformazione industriale. Il quinto destinato al settore alimentare è costituito da visceri utilizzati come alimento: FEGATO: consumato fresco, da animali giovani CUORE ANIMELLE ROGNONE CERVELLO: prevalente quello di vitello LINGUA PRESTOMACI

3 Mentre il quinto destinato all industria è formato da: PELLE e GRASSO DA TAGLIO nella produzione di cosmetici; INTESTINO utilizzatio per la produzione di insaccati; CUORE, PANCREAS E GHIANDOLE SURRENALI usati nell ingegneria farmaceutica e nella produzione di farine proteiche per gli animali da reddito; UNGHIE CORNA E SETOLE destinate alle concerie, pennellifici etc. OSSA utilizzate per la produzione di concimi e nella produzione di bioenergia.

4 Classificazione delle carcasse Le carcasse di bovino ed equino sono classificate in base ad un profilo merceologico. La conformazione della carcassa avviene in base alla lettera SEUROP

5 Classificazione delle carcasse Lo stato d ingrassamento si determina mediante il grasso all esterno della carcassa, e sulla parte interna della cavità toracica, con numeri da 1 a 5

6 Classificazione delle carcasse Le carcasse di bovini sono classificate in ADULTI e GIOVANI: A: maschi non castrati di età < 2 anni B: altri maschi non castrati C: maschi castrati D: femmine che hanno già figliato (vacche) E: altre femmine (vitelle, manze, giovenche) V: bovini di età < 8 mesi (vitello) Z: bovini di età > 8 mesi ma < 12 mesi (vittelone, scottona)

7 Classificazione delle carcasse

8 Refrigerazione delle carcasse Dopo l ispezione post-mortem le carcasse devono essere rapidamente refrigerate per raggiungere il raggiungimento di: 3 C per le frattaglie 4 Cperlecarnidipollame, lagomorfieratiti 7 C per le carni di ungulati domestici e di selvaggina d allevamento diversa dai ratiti

9 Refrigerazione delle carcasse Gli impianti di sezionamento devono avere un attrezzatura di raffreddamento nelle sale di sezionamento per tenere la carne ad una temperatura costante non superiore a 7 C; Gli impianti di sezionamento devono avere al loro interno un termometro; Durante il sezionamento la temperatura della sala non deve superare i 10 C.

10 Refrigerazione carcasse Le carni, una volta ottenute, devono mantenere un livello igienico-sanitario e qualitativo soddisfacente fino al momento del consumo Devono quindi essere prevenuti e contenuti tutti i fattori che comportano: - Alterazioni delle caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza) - Insalubrità del prodotto

11 Refrigerazione carcasse Scopo: rallentamento della proliferazione dei microrganismi alteranti e patogeni e dei processi biochimici degradanti Al momento della macellazione la temperatura della carcassa è vicina ai 40 C e tende poi a scendere lentamente, permettendo lo sviluppo dei microrganismi e le reazioni enzimatiche

12 Refrigerazione carcasse Le basse temperature esplicano la loro azione attraverso un di tutti gli enzimi presenti in una derrata alimentare: sia di quelli propri dell alimento, sia, soprattutto, degli enzimi prodotti dai microorganismi. Pertanto batteri, lieviti e muffe, vengono messi in condizioni non più adatte per moltiplicarsi. AZIONE BATTERIOSTATICA

13 Refrigerazione La tecnologia del freddo si basa su due sistemi: - Meccanico: adopera apparecchiature composte da più elementi, dove il freddo viene trasportato dalle condutture e portato lì dove serve attraverso 3 possibili mezzi aria forzata acqua (nei paesi anglosassoni per le carni avicole) superfici metalliche (contatto con le pareti; per piccoli tagli o prodotti carnei)

14 Refrigerazione Criogenico: si adoperano i criogeni che cambiano fase assumendo calore, cioè dallo stato liquido o solido passano a quello di vapore asportando calore all alimento. I criogeni più usati sono: anidride carbonica (sia solida che liquida), è il sistema preferito perché è il meno brusco, ma ha come limite la tossicità. L anidride carbonica solida, conosciuta come ghiaccio secco, può essere usata anche come refrigerante. azoto liquido.

15 Refrigerazione carni CATENA del FREDDO: le carni devono essere immediatamente refrigerate dopo la macellazione e poi devono essere mantenute a basse temperature senza interruzioni per tutta la vita commerciale Un innalzamento della temperatura in qualsiasi momento può dare l inizio ad alterazioni irreversibili Anche una refrigerazione troppo rapida può dare problemi qualitativi (contrattura da freddo o cold shortening)

16 Refrigerazione carcasse CATENA del FREDDO: le carni devono essere immediatamente refrigerate dopo la macellazione e poi devono essere mantenute a basse temperature senza interruzioni per tutta la vita commerciale Un innalzamento della temperatura in qualsiasi momento può dare l inizio ad alterazioni irreversibili Anche una refrigerazione troppo rapida può dare problemi qualitativi (contrattura da freddo o cold shortening)

17 Refrigerazione carcasse

18 Refrigerazione carcasse

19 Refrigerazione carcasse Refrigerazione eccessivamente rapida Poco frequente in Italia La refrigerazione eccessivamente rapida causa una riduzione della tenerezza. Nello specifico, raggiungendo temperature inferiori ai 10 C in presenza di cospicue riserve di glicogeno (ph>6,00), il cambiamento di fase che sopravviene a carico della membrana del reticolo sarcoplasmaticocausa un imponente aumento della concentrazione citosolicadi calcio, con conseguente persistente stimolo contrattile, da cui il termine contrattura da freddo.

20 Refrigerazione carcasse Refrigerazione eccessivamente rapida La contrazione comporta l accorciamento dei sarcomeri, cui consegue una riduzione della tenerezza, effetto non compensato neppure dalla successiva proteolisi post-mortale (Lawrie, 1983). A conferma di ciò Hannulae Puolanne(2004), hanno rilevato una correlazione negativa tra temperatura (nello specifico al raggiungimento dei 7 C), ph e tenerezza della carne, sostenendo come il ph debba essere inferiore a 5,70 al raggiungimento del rigor mortis, pena la non corretta attivazione delle proteasi.

21 Refrigerazione carcasse Refrigerazione eccessivamente lenta Un declino lento della temperatura determina un decadimento eccessivamente rapido del ph, esponendo il muscolo alla concomitante presenza di elevate temperature e ridotti valori di ph, soprattutto a livello delle regioni profonde della carcassa. Tale eventualità determina: riduzione della tenerezza a causa di una minore attività delle calpaine, dovuta all esposizione sia a elevate temperature che a ridotti valori di ph consistenza flaccida, a seguito della minore turgidità per maggiore perdita di liquidi e denaturazione della componente proteica

22 Refrigerazione carcasse Refrigerazione eccessivamente lenta riduzione della capacità di ritenzione idrica per il raggiungimento, soprattutto nelle zone profonde, di valori di ph prossimi al punto isoelettrico delle proteine muscolari (5,30) con conseguente maggiore interazione tra esse e minori legami con l acqua. Concorrono inoltre ad aumentare l essudazione l elevata denaturazione proteica e la minore degradazione delle proteine citoscheletriche per minore attività della µ- calpaina

23 Refrigerazione carcasse Refrigerazione eccessivamente lenta alterazioni del colore: le aree colpite si presentano di colore pallido dovuto alla maggior rifrazione della luce conseguente alla presenza di una struttura più chiusa e alla denaturazione dei pigmenti (mioglobina e citocromi) e delle proteine sarcoplasmatiche, le quali costituiscono dei precipitati bianchi alterazioni dell odore: a seguito della degradazione ossidativa di fenilalanina, istidina, ornitina, triptofanoe lisina, stimolata dalla concomitanza di alte temperature e bassi valori di ph

24 Refrigerazione carcasse Refrigerazione eccessivamente lenta Relativamente alle variabili che intervengono nel condizionare il declino della temperatura nelle carcasse e di conseguenza quello del ph, si ricorda che maggiori saranno il peso della carcassa e la sua copertura adiposa e più lento risulterà il declino della temperatura. Lo stesso avviene in presenza di tempistiche eccessive tra stordimento e immissione delle mezzene nel locale di refrigerazione

25 Refrigerazione carcasse Durante la refrigerazione devono essere controllati: - Temperatura - Velocità dell aria - Umidità - Corretta disposizione delle carni nella cella

26 Refrigerazione carcasse Fattori che influenzano la capacità di raffreddamento peso conformazione e stato di ingrassamento della derrata carnea; temperatura iniziale; La discesa della temperatura dipende anche da: velocità delle mezzene nel tunnel di refrigerazione; carico della cella; posizione delle mezzene; distanza tra le mezzene

27 Refrigerazione carcasse La refrigerazione delle carcasse è effettuata nei macelli moderni in locali attigui a quelli della linea di macellazione. Metodo di refrigerazione classico Metodo di refrigerazione rapido Metodo di refrigerazione ultrarapido

28 Refrigerazione carcasse Metodo refrigerazione classico cella a 0-4 relativa 95 %, ventilazione a velocita 2 m/sec tempo richiesto : ore nel suino. svantaggio: lenta e costosa con rischio igienico

29 Refrigerazione carcasse Metodo rapido è applicato a mezzene di suino destinate all immediato sezionamento o alla spedizione. 1 C a + 2 C umidità relativa 85-90% velocità dell aria 2-4 m/sec Mezzene di suino congelano in 12 ore a 5-8 C E comunque un metodo rischioso per i tempi necessari ad arrivare a cuore a temperature di sicurezza, per cui le condizioni d impiego sono applicate per il primo tempo di pre-raffreddamento nel metodo ultrarapido.

30 Metodo ultrarapido Refrigerazione carcasse Si svolge in due tempi: 1) aria a - 5/-8 5 o piu relativa 90%. Scopo: causare uno shock termico ai microrganismi bloccando rapidamente la crescita batterica superficiale. Si forma una crosta superficiale che rallenta l ulteriore evaporazione. 2) aria a 0 C, velocità aria debole 0,1-0,3 m/sec. In questo periodo le differenze tra temperatura di superficie e interno si annullano senza perdite di peso apprezzabili (0,5 %). Carcasse suino a 4 C in 8-12 ore Carcasse bovino a 4 C in ore. E possibile ridurre ancora i tempi ma con rischio di diminuire la tenerezza delle carni bovine e ovine per contrattura da freddo. Per le carni bovine c è anche il rischio del congelamento non essendo protette dallo strato di grasso.

31 Metodo ultrarapido Refrigerazione carcasse Per la refrigerazione ultrarapida ci sono due tipi di impianto: 1.Negli impianti del primo tipo tutte e due le fasi si svolgono nello stesso locale, cambiando le condizioni di temperatura e velocità dell aria. 2. Nel secondo tipo, il tempo di shock si svolge in un tunnel, mentre la refrigerazione di equilibratura avviene in un locale diverso, il tutto con una maggiore velocità di caricamento.

32 Refrigerazione carcasse Una volta raggiunta la temperatura di conservazione, le carni vengono mantenute in cella a temperatura controllata per lo stoccaggio: - Carni fresche bovine, suine, ovine, caprine, equine, selvaggina (grossa taglia) -1/+7 C - Carni fresche di pollame, coniglio, selvaggina (piccola taglia) +4 C - Frattaglie: +3 C

33 Alterazioni carni refrigerate Patina viscida superficiale (slime) Presenza sulla superficie della carne di un sottile strato mucosoviscido Dovuta a moltiplicazione batterica per inadeguata refrigerazione e condizioni di elevata umidità Proteolisi/putrefazione superficiale Si ha nelle parti superficiali ad opera di germi aerobi (Pseudomonadaceae, Enterobacteriaceae)

34 Alterazioni carni refrigerate Proteolisi/putrefazione Rammollimento, odore caratteristico e colorazione verdastra; in alcuni casi anche produzione di gas Dovuta a moltiplicazione batterica di batteri della putrefazione (clostridi, Enterobacteriaceae, ecc.) che utilizzano le proteine producendo composti azotati (NH3, ammine) e solforati (H2S, indolo, scatolo, mercaptani) Proteolisi/putrefazione Si ha nelle parti muscolari profonde in condizioni di anaerobiosi E favorita da una scarsa acidificazione delle carni e spesso determinata da una refrigerazione non corretta

35 Alterazioni carni refrigerate Inacidimento Sviluppo di batteri che fermentano i glicidi Si ha formazione di acidi organici (se batteri lattici acido lattico) che abbassano il ph e alterano l odore delle carni In certi casi (batteri eterofermentanti) si ha anche produzione di gas Essiccamento e Imbrunimento Colore bruno e aspetto asciutto Colpisce un sottile strato superficiale di carne(1-3 cm) in particolare se non coperta di grasso Causa: eccessiva ventilazione delle celle frigorifere con disidratazione del tessuto muscolare e alterazione della mioglobina (metamioglobina)

36 Alterazioni carni refrigerate Irrancidimento Coinvolge la componente lipidica Causa: ossidazione acidi grassi insaturi liberi a contatto con l aria Si ha alterazione del colore (giallastro) e produzione di aldeidi e chetoni con odore anomalo (rancido) Fattori predisponenti: temperature di refrigerazione non ottimali Presenza di luce e metalli (Cu e Fe) che fungono da catalizzatori Possibile coinvolgimento di batteri lipolitici (liberano acidi grassi poi ossidati)

37 Alterazioni carni refrigerate Gonfiore (blown pack) Si osserva nei tagli sottovuoto Si ha rigonfiamento della confezione per formazione di gas Causa: presenza sulla superficie delle carni sezionate di un elevata carica di microrganismi produttori di gas, anaerobi e talvolta psicrotrofi (lattobacilli eterofermentanti, clostridi) Si ha in caso di conservazione prolungata delle carni

38 Alterazioni carni refrigerate Puzzo d osso Odore sgradevole che si sviluppa nella zona che corrisponde all articolazione coxo-femorale del bovino. Causa non ancora conosciuta, 2 teorie 1. Azione di batteri putrefattivi che si sviluppano all interno dei vasi ematici o linfatici, in particolare nel midollo osseo e in sede intra-articolare 2. Origine abatterica: sarebbero responsabili fenomeni biochimici endogeni con formazione di acidi grassi a corta catena. Infatti si ha ph non molto elevato(al contrario di quanto avviene nei fenomeni putrefattivi) Fattori predisponenti: Affaticamento dell animale Scarsa igiene della macellazione Refrigerazione non corretta Presenza di sangue, trasudato, essudato a livello osseo, muscolare, articolare

Composizione Varia molto secondo la specie considerata, allo stato di nutrizione, all età e al sesso.

Composizione Varia molto secondo la specie considerata, allo stato di nutrizione, all età e al sesso. La carne Generalità Per legge con il termine carne si definiscono: I muscoli striati e i tessuti prettamente connessi di animali da macello (equini, suini, bovini, ecc.) Animali da cortile (pollame, tacchini,

Dettagli

AGR-VET 10 REFRIGERAZIONE DELLE CARNI

AGR-VET 10 REFRIGERAZIONE DELLE CARNI AGR-VET 10 REFRIGERAZIONE DELLE CARNI docente Patrizia Cattaneo Riferimenti bibliografici: Meat and Meat products, Varnam & Sutherland, Chapman & Hall, 1995 (3/217, 3511) L Encyclopedie de la Charcuterie,

Dettagli

Filiera delle carni: i fattori che influenzano la qualità delle carni.

Filiera delle carni: i fattori che influenzano la qualità delle carni. Filiera delle carni: i fattori che influenzano la qualità delle carni. Dott.ssa Selene Marozzi IZSLT, CSA. sicurezza.alimentare@izslt.it selene.marozzi@izslt.it Corso: Aspetti teorici e pratici per la

Dettagli

LA COTTURA DEGLI ALIMENTI : ARTE O SCIENZA? Giovanni Lercker Dipartimento di Scienze degli Alimenti Università degli Studi di Bologna

LA COTTURA DEGLI ALIMENTI : ARTE O SCIENZA? Giovanni Lercker Dipartimento di Scienze degli Alimenti Università degli Studi di Bologna LA COTTURA DEGLI ALIMENTI : ARTE O SCIENZA? Giovanni Lercker Dipartimento di Scienze degli Alimenti Università degli Studi di Bologna La qualità degli alimenti è un parametro della qualità della vita PARAMETRI

Dettagli

AGR- VET 18 - IL PROSCIUTTO CRUDO

AGR- VET 18 - IL PROSCIUTTO CRUDO AGR- VET 18 - IL PROSCIUTTO CRUDO docente Patrizia Cattaneo Bibliografia: C. Cantoni, S. d Aubert: Il prosciutto San Daniele. Eurocarni, Parti I, II, III: 1987, 5, 46-61; 6, 52-55; 7, 52-57 Prosciutto

Dettagli

I PROTIDI ASPETTI GENERALI

I PROTIDI ASPETTI GENERALI I PROTIDI ASPETTI GENERALI I PROTIDI O PROTEINE SONO SOSTANZE ORGANICHE AZOTATE, DI STRUTTURA MOLTO COMPLESSA, PRESENTI IN OGNI FORMA DI VITA. LE PROTEINE SONO COMPOSTI QUATERNARI, OSSIA SONO FORMATE DA

Dettagli

ERUCON - ERUditio et CONsultum IGIENE ALIMENTI

ERUCON - ERUditio et CONsultum IGIENE ALIMENTI IGIENE ALIMENTI QUALIFICA FORNITORI Devono essere accettate esclusivamente materie prime che: Siano fornite da Aziende registrate e/o riconosciute che attuino un adeguato sistema di autocontrollo Siano

Dettagli

Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche. CARNE e QUALITÀ. Prof. Vittorio Dell Orto

Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche. CARNE e QUALITÀ. Prof. Vittorio Dell Orto Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche CARNE e QUALITÀ Prof. Vittorio Dell Orto Prof. Carlo Angelo Sgoifo Rossi, Dr. Riccardo Compiani Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per

Dettagli

I nemici dell Igiene Alimentare

I nemici dell Igiene Alimentare Igiene Alimentare I nemici dell Igiene Alimentare I MICRORGANISMI Sono organismi viventi di dimensioni microscopiche. Sono così piccoli che si possono vedere solo per mezzo di un microscopio. Sono costituiti

Dettagli

CONSERVAZIONE ALIMENTI

CONSERVAZIONE ALIMENTI CONSERVAZIONE ALIMENTI Appunti di lezione Unità didattica: Alimentazione Prof.ssa Rossella D'Imporzano 1 ALTERAZIONE ALIMENTI Gli alimenti Con il passare del tempo Deperiscono e si ALTERANO COLORE imbrunimento

Dettagli

L igiene degli alimenti a casa nostra

L igiene degli alimenti a casa nostra L igiene degli alimenti a casa nostra SANA 14 settembre 2015 ORDINE DEI TECNOLOGI ALIMENTARI EMILIA ROMAGNA E AGGREGATI GLI ACQUISTI IL FRIGORIFERO E LA DISPENSA LA PREPARAZIONE DEI NOSTRI PIATTI LA CONSERVAZIONE

Dettagli

Test di uscita terzo anno

Test di uscita terzo anno 1) Cosa si intende per origine della contaminazione a) la contaminazione delle materie prime a opera di acqua, suolo, pulviscolo,...; b) lo sviluppo di batteri negli alimenti; c) la provenienza dei batteri.

Dettagli

IL BENESSERE ANIMALE PER ALIMENTI DI QUALITA. A. Mengoni

IL BENESSERE ANIMALE PER ALIMENTI DI QUALITA. A. Mengoni IL BENESSERE ANIMALE PER ALIMENTI DI QUALITA A. Mengoni Fondamenti del benessere animale Le 5 libertà (Brambel report) Benessere animale Capacità dell animale di stabilire un equilibrio con l ambiente

Dettagli

Articolo 32. «Lo Stato tutela la salute dei cittadini» Valerio GIACCONE Presentazione modulo di Tecnologia degli Alimenti

Articolo 32. «Lo Stato tutela la salute dei cittadini» Valerio GIACCONE Presentazione modulo di Tecnologia degli Alimenti Costituzione Italia Articolo 32 «Lo Stato tutela la salute dei cittadini» Valerio GIACCONE Presentazione modulo di Tecnologia degli Alimenti Malattie Danni alla alimentari salute Dismetabolie ALIMENTO

Dettagli

Materie prime vegetali ed animali. idoneità dei sistemi di trasporto. temperature di trasporto. - fresche - refrigerate - congelate

Materie prime vegetali ed animali. idoneità dei sistemi di trasporto. temperature di trasporto. - fresche - refrigerate - congelate roblematiche tecnologiche legate alla conservazione i materie prime e semilavorati di origine vegetale ed nimale all interno della azienda Materie prime vegetali ed animali - fresche - refrigerate - congelate

Dettagli

LO BUTTO O LO MANGIO?

LO BUTTO O LO MANGIO? LO BUTTO O LO MANGIO? Riflessioni su come contenere lo spreco alimentare Dott.ssa Maria Chiara Venturini ORDINE DEI TECNOLOGI ALIMENTARI EMILIA ROMAGNA E AGGREGATI DOSI ACQUISTATE E CUCINATE FRESCHEZZA

Dettagli

Carni avicole. Per le carni di pollame fresche, il termine minimo di conservazione è sostituito dalla data di scadenza.

Carni avicole. Per le carni di pollame fresche, il termine minimo di conservazione è sostituito dalla data di scadenza. Carni avicole Il Regolamento (CE) 543/2008, recante le modalità di applicazione del Regolamento (CE) 1234/2007 e s.m.i., ha stabilito le norme di commercializzazione per le carni di pollame (pollo, tacchino,

Dettagli

NORCINERIA delle TERRE ITALIANE mfcarpentieri. CICLI DELLA MATURAZIONE Consigli pratici

NORCINERIA delle TERRE ITALIANE mfcarpentieri. CICLI DELLA MATURAZIONE Consigli pratici CICLI DELLA MATURAZIONE Consigli pratici Il processo di maturazione dei salami si compone di tre cicli: Stufatura o Sgocciolamento, Asciugatura e Stagionatura ognuna delle quali è caratterizzata da valori

Dettagli

I LIEVITI E GLI AGENTI LIEVITANTI

I LIEVITI E GLI AGENTI LIEVITANTI I LIEVITI E GLI AGENTI LIEVITANTI PRESENTAZIONE DI ROBERTO MEDICATO 1 A IFP PASTICCERIA A.S. 2013/14 I LIEVITI NATURALI O BIOLOGICI IL LIEVITO È UNA SOSTANZA COMPOSTA DA MICRORGANISMI CIOÈ FUNGHI MICROSCOPICI

Dettagli

Allevamenti Zootecnici e Consumo di Carne: una risorsa o un problema alimentare e ambientale?

Allevamenti Zootecnici e Consumo di Carne: una risorsa o un problema alimentare e ambientale? Agricoltura, Cibo e Salute. Palermo, 19/09/2014 Allevamenti Zootecnici e Consumo di Carne: una risorsa o un problema alimentare e ambientale? Prof. Vincenzo Chiofalo Ordinario di Nutrizione ed Alimentazione

Dettagli

Gonfiore del decimo giorno

Gonfiore del decimo giorno Il gonfiore precoce Nella mia carriera di ricercatore per lungo tempo mi sono dedicato allo studio del latte e dei suoi derivati, occupandomi in particolare dei formaggi; degli aspetti che determinano

Dettagli

RACCOMANDAZIONE n. 008/06. a) per l impiego in altri prodotti alimentari da parte dell industria

RACCOMANDAZIONE n. 008/06. a) per l impiego in altri prodotti alimentari da parte dell industria RACCOMANDAZIONE n. 008/06 1) sullo scongelamento programmato di alimenti surgelati: a) per l impiego in altri prodotti alimentari da parte dell industria b) per l impiego da parte della ristorazione professionale

Dettagli

SAPER SCEGLIERE LE CARNI BOVINE

SAPER SCEGLIERE LE CARNI BOVINE Il piacere della carne Exposapori - Milano, 16 novembre 2003 SAPER SCEGLIERE LE CARNI BOVINE Prof. Vittorio Dell Orto Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare USM REGIONE

Dettagli

Andrea Pulvirenti Silvio Boveri Marco Masina. Sicurezza Microbiologica e Shelf-Life. Carne fresca di cavallo

Andrea Pulvirenti Silvio Boveri Marco Masina. Sicurezza Microbiologica e Shelf-Life. Carne fresca di cavallo Andrea Pulvirenti Silvio Boveri Marco Masina Sicurezza Microbiologica e Shelf-Life Carne fresca di cavallo Il prodotto deve mantenere caratteristiche organolettiche accettabili per un periodo di tempo

Dettagli

Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2004

Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2004 9 agosto 2005 Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2004 Macellazione Ufficio della comunicazione Tel. + 39 06 4673.2243-2244 Centro di informazione statistica

Dettagli

Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2003

Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2003 26 luglio 2004 Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2003 Macellazione Ufficio della comunicazione Tel. +39 06 4673.2243-2244 Centro di informazione statistica

Dettagli

INSILATO INSILATO DI MAIS

INSILATO INSILATO DI MAIS INSILATO Definizione Prodotto che si ottiene dalla fermentazione controllata di foraggi ad elevato contenuto di acqua. Scelta dell epoca di taglio Prati polifiti spigatura incipiente Prati di leguminose

Dettagli

TRATTAMENTO IGIENICO-SANITARIO, QUALITA' E CONSERVAZIONE DELLE CARNI DI SELVAGGINA

TRATTAMENTO IGIENICO-SANITARIO, QUALITA' E CONSERVAZIONE DELLE CARNI DI SELVAGGINA TRATTAMENTO IGIENICO-SANITARIO, QUALITA' E CONSERVAZIONE DELLE CARNI DI SELVAGGINA Dr. Sergio Rinaudo, Veterinario Asl CN1 Dr. Gianpiero Oggero, Veterinario Asl CN1 Melle, lì 23/06/2013 INTRODUZIONE L'applicazione

Dettagli

Modulo 1: Accoglienza e presentazione della disciplina

Modulo 1: Accoglienza e presentazione della disciplina PRINCIPI DI ALIMENTAZIONE Classe: 1^ Competenze disciplinari Modulo 1: Accoglienza e presentazione della disciplina Unità di apprendimento - Principali tematiche inerenti la disciplina - Metodologie di

Dettagli

COMPOSIZIONE MEDIA DEI LATTI DI ALCUNE SPECIE. Grasso %

COMPOSIZIONE MEDIA DEI LATTI DI ALCUNE SPECIE. Grasso % Specie COMPOSIZIONE MEDIA DEI LATTI DI ALCUNE SPECIE Acqua Residuo secco Grasso Lattosio Sostanze azotate Caseina Vacca 87-89 11-13 3.4-3.6 4.6-4.7 3.4-3.6 2.50 Bufala 78-84 16-22 6-9 4.7-4.9 4.4-4.8 3.90

Dettagli

AM6 PIANO DEI CONTROLLI

AM6 PIANO DEI CONTROLLI Pagina 1 di 8 RICEVIMENTO CARNI E MP NON ALIMENTARI Presenza di corpi estranei errata composizione della miscela gas consegnata C1 T al cuore del prodotto: Carni congelate: T -10 C Pollame e conigli: -1

Dettagli

Alimentazione e qualità della carne bovina

Alimentazione e qualità della carne bovina Alimentazione e qualità della carne bovina BOVINI DA CARNE Consumo carne bovina pro capite annuo circa 25 Kg In calo dovuto all'incremento del consumo di carni alternative suini - avicoli 15% vitello carne

Dettagli

Batteri, lieviti e muffe producono enzimi proteolitici, lipolitici e saccarolitici. Teramo, 21 e 22 ottobre 2009

Batteri, lieviti e muffe producono enzimi proteolitici, lipolitici e saccarolitici. Teramo, 21 e 22 ottobre 2009 Teramo, 21 e 22 ottobre 2009 Dinamica di popolazione microbica in carni e derivati Composizione e genesi della microflora delle carni fresche Valerio Giaccone Facoltà di Medicina veterinaria Università

Dettagli

TECNOLOGIE CHIMICHE PER L'INDUSTRIA E LABORATORIO

TECNOLOGIE CHIMICHE PER L'INDUSTRIA E LABORATORIO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIMICHE Corso di laurea in Chimica Industriale Anno accademico 2016/2017-3 anno PER L'INDUSTRIA E 9 CFU - 1 semestre Docente titolare dell'insegnamento PLACIDO MINEO Email: gmineo@unict.it

Dettagli

CONSERVAZIONE CON LE BASSE TEMPERATURE

CONSERVAZIONE CON LE BASSE TEMPERATURE CONSERVAZIONE CON LE BASSE TEMPERATURE PROCESSI DI CONSERVAZIONE BASSE TEMPERATURE Azione microbiostatica Azione microbicida Dipende da: - tipo di microrganismo - fase di crescita - rapporto tempo - temperatura

Dettagli

CARNE E DERIVATI 6.3

CARNE E DERIVATI 6.3 6.1 anatomia e fisiologia del muscolo la produzione di energia la contrazione muscolare le tipologie di fibre muscolari trasformazione del muscolo in carne. La frollatura 6. CARNE E DERIVATI 6.2 6.3 qualità

Dettagli

A.R.T..A. Regolamento (CE) n.1257/1999 del 17 maggio 1999 PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE TOSCANA

A.R.T..A. Regolamento (CE) n.1257/1999 del 17 maggio 1999 PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE TOSCANA STABILIMENTI DI PRODUZIONE DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE 1. OVOPRODOTTI - D.Lgs. 65/93 2. PRODOTTI A BASE DI CARNE - D.Lgs. 537/92 3. CARNI FRESCHE BOVINE, EQUINE, SUINE, OVICAPRINE - D.Lgs 286/94 4.

Dettagli

Connessioni. Le cellule cardiache sono unite tra loro da parti più ispessite del sarcolemma dette: Gap - junction

Connessioni. Le cellule cardiache sono unite tra loro da parti più ispessite del sarcolemma dette: Gap - junction Muscolo cardiaco Le fibrocellule cardiache sono simili alle fibrocellule muscolari di tipo I (fibre rosse), ma si differenziano, infatti: Sono più piccole Non sono polinucleate Minor massa fibrillare (50%

Dettagli

Temperature di conservazione durante il trasporto. Normativa di riferimento

Temperature di conservazione durante il trasporto. Normativa di riferimento Temperature di conservazione durante il trasporto (salvo diverse indicazioni riportate dal produttore in etichetta per alcuni prodotti) Rif. Bassoli et al. AIVEMP newsletter n.1 gennaio 2011 Prodotto massima

Dettagli

Appunti del modulo di tecnologia lattiero-casearia

Appunti del modulo di tecnologia lattiero-casearia Appunti del modulo di tecnologia lattiero-casearia Parte 5 -I difetti ZEPPA G. Università degli Studi di Torino Difetti di acidificazione I difetti dei formaggi La fermentazione lattica è il risultato

Dettagli

I principi nutritivi

I principi nutritivi I principi nutritivi Quali sono? Qual è la loro funzione? In quali cibi si trovano? Perché sono importanti? Quante Kilocalorie sviluppano? Kilocalorie Unità di misura dell energia accumulata negli alimenti

Dettagli

Liofilizzazione LEZIONI DI CONTROLLO E SICUREZZA DEI PROCESSI PRODUTTIVI. PROF.SSA MAURIZIA SEGGIANI tel:

Liofilizzazione LEZIONI DI CONTROLLO E SICUREZZA DEI PROCESSI PRODUTTIVI. PROF.SSA MAURIZIA SEGGIANI tel: Liofilizzazione LEZIONI DI CONTROLLO E SICUREZZA DEI PROCESSI PRODUTTIVI IN AMBITO FARMACEUTICO PROF.SSA MAURIZIA SEGGIANI maurizia.seggiani@unipi.it tel: 050 2217881 La liofilizzazione (freeze-drying)

Dettagli

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI Gli alimenti sono prodotti deperibili che, con il trascorrere del tempo, subiscono modificazioni delle loro caratteristiche organolettiche e nutrizionali, fino a diventare

Dettagli

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L ENOGASTRONOMIA E L OSPITALITA ALBERGHIERA

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L ENOGASTRONOMIA E L OSPITALITA ALBERGHIERA ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L ENOGASTRONOMIA E L OSPITALITA ALBERGHIERA Ranieri Antonelli Costaggini - Rieti SCIENZA E CULTURA DELL ALIMENTAZIONE - CLASSE IV E PROGRAMMA SVOLTO A.S. 2016/2017 MODULO

Dettagli

Microbiologia degli alimenti. Beniamino Cenci Goga Università di Perugia

Microbiologia degli alimenti. Beniamino Cenci Goga Università di Perugia Microbiologia degli alimenti Beniamino Cenci Goga Università di Perugia Lezione del 18 febbraio 2005 Livelli operativi della Medicina Veterinaria 1. I Servizi Veterinari a livello internazionale 2. Il

Dettagli

L anidride carbonica nel settore alimentare. Anna Marigo SAPIO Srl

L anidride carbonica nel settore alimentare. Anna Marigo SAPIO Srl L anidride carbonica nel settore alimentare Anna Marigo SAPIO Srl ANIDRIDE CARBONICA le applicazioni nel settore food Forma liquida: Surgelazione Raffreddamento Controllo delle T. Forma gassosa: Confezionamento

Dettagli

METODI FISICI DI FISSAZIONE

METODI FISICI DI FISSAZIONE METODI FISICI DI FISSAZIONE I metodi fisici di fissazione sono rappresentati da: Calore/essiccamento Raffreddamento/congelamento Il calore e l essiccamento sono impiegati solo in strisci di sangue ed in

Dettagli

BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI

BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI Seconda Università degli Studi di Napoli DiSTABiF Anno Accademico 2015-16 Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE UMANA Insegnamento di BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli

Dettagli

Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2005

Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2005 6 Settembre 2006 Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni rosse Anno 2005 Secondo quanto previsto dalle Direttive 93/23/CEE, 93/24/CEE e 93/25/CEE, l Istat effettua mensilmente

Dettagli

GUIDA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE TECNICA

GUIDA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE TECNICA GUIDA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE TECNICA per macellerie e laboratori annessi / pescherie e laboratori annessi / depositi all'ingrosso di carni e prodotti della pesca da allegare in caso di notifica

Dettagli

Ordinanza del DEFR sulla determinazione del peso di macellazione

Ordinanza del DEFR sulla determinazione del peso di macellazione Ordinanza del DEFR sulla determinazione del peso di macellazione (OPeM) del 7 aprile 2017 Il Dipartimento federale dell economia, della formazione e della ricerca (DEFR), visto l articolo 5a dell ordinanza

Dettagli

IL MERCATO CONVIVIALE: come mangiare in modo sicuro tra gusto e salute. Griglio Bartolomeo

IL MERCATO CONVIVIALE: come mangiare in modo sicuro tra gusto e salute. Griglio Bartolomeo IL MERCATO CONVIVIALE: come mangiare in modo sicuro tra gusto e salute Griglio Bartolomeo Alcuni ricercatori hanno stimato che nei Paesi industrializzati un cittadino su tre vada incontro ogni anno problemi

Dettagli

Depuratore Biologico anaerobica con produzione di metano (CH4) da decomposizione organica

Depuratore Biologico anaerobica con produzione di metano (CH4) da decomposizione organica Brevetti Depuratore Biologico anaerobica con produzione di metano (CH4) da decomposizione organica Depuratore Biologico anaerobica con produzione di metano (CH4) da decomposizione organica Committente:

Dettagli

Le analisi che si effettuano sul latte. Percorso didattico quarta/quinta ITIS Cartesio Indirizzo chimico-biotec. sanitario

Le analisi che si effettuano sul latte. Percorso didattico quarta/quinta ITIS Cartesio Indirizzo chimico-biotec. sanitario Le analisi che si effettuano sul latte Percorso didattico quarta/quinta ITIS Cartesio Indirizzo chimico-biotec. sanitario Per il controllo della qualità del latte vengono rilevati determinati parametri:

Dettagli

La T corporea dipende dal bilancio tra produzione, guadagno e perdita di calore. METABOLISMO

La T corporea dipende dal bilancio tra produzione, guadagno e perdita di calore. METABOLISMO TERMOREGOLAZIONE BILANCIO ENERGETICO La T corporea dipende dal bilancio tra produzione, guadagno e perdita di calore. METABOLISMO Gli animali si dividono in: Pecilotermi (invertebrati, pesci, anfibi, rettili):

Dettagli

Gli animali sono dotati di un organizzazione strutturale di tipo gerarchico

Gli animali sono dotati di un organizzazione strutturale di tipo gerarchico tessuti Gli animali sono dotati di un organizzazione strutturale di tipo gerarchico L organizzazione strutturale del mondo vivente è impostata secondo diversi livelli gerarchici. A Livello di cellula Cellula

Dettagli

Anidride Carbonica solida Ghiaccio secco. L. De Lorenzi SOL SpA

Anidride Carbonica solida Ghiaccio secco. L. De Lorenzi SOL SpA Anidride Carbonica solida Ghiaccio secco L. De Lorenzi SOL SpA Obiettivi Caratteristiche della CO2 solida Produzione di ghiaccio secco Formati della CO2 solida Stoccaggio e Logistica Applicazioni Sicurezza

Dettagli

Aspetti microbiologici delle carni di selvaggina

Aspetti microbiologici delle carni di selvaggina Aspetti microbiologici delle carni di selvaggina Caratteristiche igienico-sanitarie delle carni di selvaggina cacciata: l influenza dell ambiente e dei metodi di cattura sulla conservabilità delle carni

Dettagli

Frodi delle carni fresche e trasformate. Frodi delle carni fresche e trasformate. Frodi delle carni fresche e trasformate

Frodi delle carni fresche e trasformate. Frodi delle carni fresche e trasformate. Frodi delle carni fresche e trasformate Frodi delle carni di selvaggina Ogni anno consumiamo mediamente circa 82 kg di carne a testa Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria, Padova Le carni

Dettagli

Sistema Muscolare. Scuola Secondaria Bolgare. Prof. Locatelli

Sistema Muscolare. Scuola Secondaria Bolgare. Prof. Locatelli Sistema Muscolare Scuola Secondaria Bolgare. Prof. Locatelli 1 Proprietà dei Muscoli Qualsiasi movimento del nostro corpo è eseguito dai muscoli. In tutto il corpo ci sono circa 600 diversi muscoli Contrattitili

Dettagli

Come conservare gli alimenti: consigli per l uso

Come conservare gli alimenti: consigli per l uso Schede di approfondimento Come conservare gli alimenti: consigli per l uso La carne 1. Bovina: se la pezzatura è voluminosa va conservata in sacchetti o in vaschette nell area a temperatura più bassa del

Dettagli

Drop out terze - a.f MATERIALE PER IL RECUPERO ESTIVO DEL DEBITO IN SCIENZE DEGLI ALIMENTI ED IGIENE

Drop out terze - a.f MATERIALE PER IL RECUPERO ESTIVO DEL DEBITO IN SCIENZE DEGLI ALIMENTI ED IGIENE D.Lgs 81/2008 (rischi e divisa) Sanificazione HACCP (CP-CCP) Contaminazione Microrganismi MTA Conservazione Cottura ARGOMENTO D.Lgs 81/2008 (rischi e divisa) DISPENSA DI SCIENZE DEGLI ALIMENTI LIBRO DI

Dettagli

Bologna, 3 luglio Heinrich Aukenthaler

Bologna, 3 luglio Heinrich Aukenthaler Bologna, 3 luglio 2013 - Heinrich Aukenthaler Aspetti igienico-sanitari del trattamento della spoglia Heinrich Aukenthaler, Bologna, luglio 2013 Dove si trova la milza? Quanti capi di ungulati si possono

Dettagli

DOMANDE E RISPOSTE SULLE ALTERAZIONI CROMATICHE DEGLI ALIMENTI DEPERIBILI E IL RUOLO DEL CONSUMATORE: DALLE MOZZARELLE BLU ALLA RICOTTA ROSSA

DOMANDE E RISPOSTE SULLE ALTERAZIONI CROMATICHE DEGLI ALIMENTI DEPERIBILI E IL RUOLO DEL CONSUMATORE: DALLE MOZZARELLE BLU ALLA RICOTTA ROSSA DOMANDE E RISPOSTE SULLE ALTERAZIONI CROMATICHE DEGLI ALIMENTI DEPERIBILI E IL RUOLO DEL CONSUMATORE: DALLE MOZZARELLE BLU ALLA RICOTTA ROSSA 1 Quali sono i microrganismi che possiamo trovare negli alimenti

Dettagli

Somministrazione o assunzione di alimenti allo scopo di nutrire l organismo

Somministrazione o assunzione di alimenti allo scopo di nutrire l organismo Definizioni Alimentazione Somministrazione o assunzione di alimenti allo scopo di nutrire l organismo Nutrizione complesso di processi biologici che consentono o condizionano la conservazione, l accrescimento,

Dettagli

Conservazione degli Alimenti

Conservazione degli Alimenti Università degli Studi della Calabria Facoltà di Ingegneria Corso di Processi Agroalimentari 1 Insieme di tecniche utilizzate per ridurre l alterazione l naturale degli alimenti ed aumentarne la durata

Dettagli

APPLICAZIONE DELLE TECNICHE DI VISUAL IMAGE ANALYSIS PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA DELLA CARCASSA E SVILUPPO STRUMENTALE

APPLICAZIONE DELLE TECNICHE DI VISUAL IMAGE ANALYSIS PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA DELLA CARCASSA E SVILUPPO STRUMENTALE APPLICAZIONE DELLE TECNICHE DI VISUAL IMAGE ANALYSIS PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA DELLA CARCASSA E SVILUPPO STRUMENTALE Paolo Negretti, Giovanna Bianconi NORMATIVA La classificazione SEUROP delle carcasse

Dettagli

SCOPO DELLA TESI Avendo svolto un esperienza di tirocinio in laboratorio di analisi della qualità del latte nei mesi autunnali appena passati, presso

SCOPO DELLA TESI Avendo svolto un esperienza di tirocinio in laboratorio di analisi della qualità del latte nei mesi autunnali appena passati, presso SCOPO DELLA TESI Avendo svolto un esperienza di tirocinio in laboratorio di analisi della qualità del latte nei mesi autunnali appena passati, presso il quale mi sono occupato personalmente, dopo opportuno

Dettagli

Obesità e sovrappeso. -Educazione alimentare -Terapia nutrizionale -Esercizio fisico

Obesità e sovrappeso. -Educazione alimentare -Terapia nutrizionale -Esercizio fisico Obesità e sovrappeso L obesità e il sovrappeso sono l epidemia del Duemila. Un grave problema medico-sociale che richiede un mosaico di interventi: -Approccio cognitivo comportamentale -Educazione alimentare

Dettagli

CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI Tutti gli alimenti si alterano con il processo di invecchiamento Per migliaia di anni l uomo ha utilizzato tecniche come l essiccamento, la salagione o l affumicamento per

Dettagli

Progetto MICRO-SALUBER. Annalisa Rebecchi Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Centro Ricerche Biotecnologiche - Cremona

Progetto MICRO-SALUBER. Annalisa Rebecchi Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Centro Ricerche Biotecnologiche - Cremona Progetto MICRO-SALUBER Annalisa Rebecchi Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Centro Ricerche Biotecnologiche - Cremona MICRO-SALUBER: sale, salumi e salute. Cremona, 20 Marzo 2015 OBIETTIVO

Dettagli

Classificazione. In base alla composizione chimica i lipidi si classificano in: Lipidi semplici (costituiti da CHO)

Classificazione. In base alla composizione chimica i lipidi si classificano in: Lipidi semplici (costituiti da CHO) 1 2 LIPIDI Lipidi significa grasso. Sono composti ternari C, H, O. Sono detti anche grassi. Nel corpo umano costituiscono circa il 17% del peso corporeo (ma variano in funzione del grasso accumulato).

Dettagli

Formula generale di un amminoacido

Formula generale di un amminoacido Formula generale di un amminoacido Gruppo carbossilico Gruppo amminico Radicale variabile che caratterizza i singoli amminoacidi Le catene laterali R degli amminoacidi di distinguono in: Apolari o idrofobiche

Dettagli

LINEE GUIDA PER MANIFESTAZIONI POPOLARI SICURE. Comuni Ulss 2 Manifestazioni popolari /anno = n. 250

LINEE GUIDA PER MANIFESTAZIONI POPOLARI SICURE. Comuni Ulss 2 Manifestazioni popolari /anno = n. 250 LINEE GUIDA PER MANIFESTAZIONI POPOLARI SICURE Comuni Ulss 2 Manifestazioni popolari /anno = n. 250 Feltre, 26 giugno 2013 LINEE GUIDA PER UN CORRETTO ACQUISTO-TRASPORTO, CONSERVAZIONE DELLE DERRATE ACQUISTO

Dettagli

Sali minerali negli alimenti

Sali minerali negli alimenti 1 SALI MINERALI Sali minerali elementi inorganici. Sono necessari in piccole quantità (mg o mcg). Non forniscono calorie. Costituiscono circa il 4% in peso del corpo umano. Svolgono sia un azione plastica

Dettagli

Regolamento del concorso

Regolamento del concorso 1 Concorso per produttori di cotechino - Pro Artegna 2015 Regolamento del concorso Nella prima edizione del 2015 verranno segnalati i 3 prodotti migliori per categoria Scheda raccolta dati di ogni produttore

Dettagli

I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono

I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono Comunemente chiamati "grassi", i lipidi comprendono una grande varietà di molecole, accomunate dalla caratteristica di essere insolubili in acqua. I lipidi più importanti dal

Dettagli

MICROBIOLOGIA D E G L I A L I M E N T I

MICROBIOLOGIA D E G L I A L I M E N T I MICROBIOLOGIA D E G L I A L I M E N T I Microbiologia degli Alimenti COSA STUDIA? La provenienza e il significato delle varie specie microbiche presenti nell alimento il loro comportamento durante i processi

Dettagli

I materiali della vita

I materiali della vita I materiali della vita I componenti chimici dei viventi Il corpo dei viventi è formato da relativamente pochi elementi chimici e in percentuale diversa da quella del mondo non vivente. Le molecole dei

Dettagli

B A B C A A D B E F

B A B C A A D B E F 1 4 A B C 2 3 A B A B D E F 1 - BASSE TEMPERATURE A- REFRIGERAZIONE EFFETTO: BATTERIOSTATICO o MICROBIOSTATICO: BLOCCARE LO SVILUPPO DEI MICRORGANISMI PATOGENI PER L UOMO (37 C) MESOFILI TEMPO di CONSERVAZIONE:

Dettagli

LA GESTIONE DEI SERVIZI

LA GESTIONE DEI SERVIZI LA GESTIONE DEI SERVIZI LOGISTICI PER LA CINA Cristiano Di Giovanni Operare in Cina: opportunità, vincoli normativi, strategie di comunicazione Tipicità 25 a edizione - Università di Macerata 6 Marzo 2017

Dettagli

Modulo: Igiene nella ristorazione

Modulo: Igiene nella ristorazione I.P.S.S.A.R. P.Artusi Forlimpopoli Anno scolastico 2009/10 PRINCIPI DI ALIMENTAZIONE Saper applicare le norme igieniche corrette nella manipolazione degli alimenti Modulo: Igiene nella ristorazione - Le

Dettagli

Capitolo 1 Strutture e funzioni degli animali: i concetti unificanti

Capitolo 1 Strutture e funzioni degli animali: i concetti unificanti Capitolo 1 Strutture e funzioni degli animali: i concetti unificanti ANATOMIA : FISIOLOGIA : struttura di un organismo; funzioni delle varie parti di un organismo; Arto anteriore Polso Primo dito Rachide

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DA PARTE DELLE AZIENDE

LINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DA PARTE DELLE AZIENDE LINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DA PARTE DELLE AZIENDE AGRICOLE SOMMARIO 1. Introduzione 2. Normativa di riferimento

Dettagli

METABOLISMO BATTERICO

METABOLISMO BATTERICO METABOLISMO BATTERICO METABOLISMO! Catabolismo: produzione di E! Anabolismo: consumo di E rispetto alle cellule eucariote.. Classificazione in base a: Patogeni per l uomo " fonte di carbonio " fonte di

Dettagli

Meccanismo della contrazione

Meccanismo della contrazione Miofibrilla costituita da serie di filamenti di molecole di actomiosina (proteina contrattile) I filamenti sono disposti lungo l asse maggiore della fibra muscolare e percorrono ininterrottamente i dischi

Dettagli

Scienza e Tecnologia per la sicurezza e la qualità alimentare

Scienza e Tecnologia per la sicurezza e la qualità alimentare Scienza e Tecnologia per la sicurezza e la qualità alimentare Sai quali muffe ci sono nel tuo frigorifero? Impariamo a riconoscere le muffe pericolose Dott.ssa Paola Giorni, PhD Dipartimento di Scienze

Dettagli

Cos è BIOX Azione disinfettante

Cos è BIOX Azione disinfettante Biossido di cloro stabilizzato Cos è BIOX 9055 BIOX 9055 è una soluzione di biossido di cloro liquido con una concentrazione dello 0,35% batteri, funghi, virus e alghe. che agisce su Viene considerato

Dettagli

Aspe p t e t t i t te t c e ni n ci r e r l e at a i t vi al a la

Aspe p t e t t i t te t c e ni n ci r e r l e at a i t vi al a la Aspetti tecnici relativi alla trasformazione e valorizzazione del latte di capra Arbus, 31 luglio 2010 Massimo Pes Il latte di capra per le sue caratteristiche fisico-chimiche e nutrizionali è particolarmente

Dettagli

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA COMBUSTIONE: principi Processo di ossidazione di sostanze contenenti C ed H condotto per ottenere energia termica (calore) C,H + O 2 calore + gas comb. COMBUSTIBILE + COMBURENTE CALORE + RESIDUI [ARIA]

Dettagli

TESTO consolidato CONSLEG: 1981R /04/1991. prodotto dal sistema CONSLEG. Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee.

TESTO consolidato CONSLEG: 1981R /04/1991. prodotto dal sistema CONSLEG. Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee. IT TESTO consolidato prodotto dal sistema CONSLEG dell Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee CONSLEG: 1981R1208 29/04/1991 Pagine: 6 Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità

Dettagli

CENNI TEORICI DI ECOLOGIA

CENNI TEORICI DI ECOLOGIA CENNI TEORICI DI ECOLOGIA LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE Un ecosistema può essere considerato come l'unità funzionale della biosfera ECOSISTEMA Un ecosistema è una porzione di biosfera. Ogni ecosistema è costituito

Dettagli

Dott.ssa Roberta Nuvoloni

Dott.ssa Roberta Nuvoloni Dott.ssa Roberta Nuvoloni Il muscolo scheletrico: conformazione Il citoplasma della fibra muscolare è detto sarcoplasma. In esso si riscontrano numerosi organelli: apparati di Golgi, gocciole lipidiche,

Dettagli

Area B Igiene degli Alimenti di Origine Animale

Area B Igiene degli Alimenti di Origine Animale Area B Igiene degli Alimenti di Origine Animale Vigilanza e controllo sulla produzione, lavorazione, commercializzazione dei prodotti di origine animale Il controllo degli alimenti di origine animale,

Dettagli

Putrefazione. Ammoniaca,azoto,idrogeno solforato,anidride carbonica,acqua ed amine

Putrefazione. Ammoniaca,azoto,idrogeno solforato,anidride carbonica,acqua ed amine Putrefazione Dovuta all intervento di germi AEROBI ed ANAEROBI nel processo di decomposizione iniziato dall autolisi Aminoacidi - acido lattico - acidi grassi Ammoniaca,azoto,idrogeno solforato,anidride

Dettagli

Lezioni del Corso di Misure Meccaniche e Termiche

Lezioni del Corso di Misure Meccaniche e Termiche Facoltà di Ingegneria Lezioni del Corso di Misure Meccaniche e Termiche 03. I Sensori di Umidità Igrometri relativi meccanici principio di misura Basato sul fenomeno dell'elongazione di capelli umani in

Dettagli

Liguria e Valle d Aosta

Liguria e Valle d Aosta Alberto Grosso Vice Presidente EFPRA 1 PREVISIONI SUL MERCATO DELLE CARNI DAL 2010 AL 2015 Le cifre riportate sono estratte dai documenti della Commissione Europea relativi a : Situazione del mercato delle

Dettagli

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame:

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame: Aria ed atmosfera L aria Questo sottile strato, inodore ed incolore è una miscela di gas: 78 % di azoto; 21 % di ossigeno; 0,03 % di anidride carbonica; 0,97 % altri gas. Azoto La molecola di azoto e formata

Dettagli

Energia e metabolismi energetici

Energia e metabolismi energetici Energia e metabolismi energetici L energia è la capacità di produrre lavoro Tutti gli organismi hanno bisogno di energia per vivere. L energia è definita come la capacità di effettuare un lavoro L energia

Dettagli