Le Dipendenze Comportamentali in Adolescenza

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1 in Adolescenza A cura di Roberto Baiocco Scuola IaD Roma, 2008 Tutti i diritti riservati

2 Struttura dell Unità Didattica In questa UD approfondiremo alcune delle dipendenze comportamentali più studiate in adolescenza. Alcuni autori preferiscono utilizzare l espressione New Addiction per enfatizzare il carattere di novità di questi comportamenti di abuso. Nel caso delle dipendenze da tecnologica o da esercizio fisico il termine New Addiction sembra particolarmente attinente mentre in altri casi, come nelle dipendenze alimentari, è piuttosto un modo diverso per concettualizzare comportamenti che in passato erano interpretati in modo differente. In questa unità soffermeremo la nostra attenzione sulle dipendenze da gioco d azzardo, da tecnologia e su quelle alimentari. Come per l UD precedente saranno presentati alcuni strumenti per la valutazione di questi comportamenti di abuso. Consigliamo allo studente di leggere questo capitolo insieme alle indicazioni relative agli strumenti: la lettura dei quesiti di uno strumento di validazione, può, infatti, essere d aiuto per comprendere la definizione operativa dei diversi comportamenti di dipendenza trattati. 2

3 5.1 Le dipendenze tecnologiche e la dipendenza da internet Le tecnologie dell informazione, in particolare la televisione e internet, influenzano in modo rilevante il nostro funzionamento cognitivo, sociale e addirittura la salute fisica soprattutto delle nuove generazioni. All interno della categoria delle dipendenze comportamentali Griffths, (1995) include la classe delle dipendenze tecnologiche, cioè quelle dipendenze legate a un eccessiva interazione uomo-macchina. Le dipendenze tecnologiche condividono, secondo Griffiths (1997), i componenti nucleari delle altre dipendenze e precisamente: dominanza dell attività sul pensiero e sui sentimenti, alterazioni del tono dell umore, tolleranza, sintomi di astinenza, conflitto con chi sta vicino, ricadute, quando si tenta di smettere. Nelle dipendenze da tecnologia vengono incluse una serie di attività, quali guardare la televisione, usare il computer e Internet, giocare ai videogiochi, usare il cellulare e le linee telefoniche erotiche. Ciò che rende particolarmente piacevole e gratificante l uso di internet, ad esempio, non è solo il contenuto al quale è possibile accedere, cioè il fine, ma anche il piacere insito nell uso dello strumento stesso, cioè il mezzo. Internet non solo è un utile strumento di comunicazione; questa tecnologia può anche essere definita in diversi modi, a seconda del particolare significato che riveste per ciascun individuo: strumento di lavoro, di svago, di socializzazione. La realtà rappresentata nella rete può assumere il valore di un mondo parallelo o alternativo a quello reale nel quale il soggetto ritiene di potersi esprimere meglio, in quanto protetto dall anonimato. Secondo La Barbera (2005) il problema delle dipendenze tecnologiche nelle fasce di età infantile e adolescenziale ha risvolti molto delicati, se si considera che attualmente sono circa gli utenti della rete da 0 a 10 anni, 3

4 quindi oltre il 20% dei bambini italiani delle elementari naviga in Internet, mentre circa , cioè il 75% sono quelli che usano il computer con regolarità (p. 122). Una recentissima indagine dell agenzia di studi Swg (Pubblicazione Annuale del CORECOM del Friuli Venezia Giulia, 2005) su un campione di circa 800 soggetti rivela come i ragazzi navigano da prima dei 12 anni (34%). I giovani preferiscono la TV quando devono informarsi, ma internet è praticamente l unica fonte di informazione per chi studia o lavora (90%). Ascoltano musica per 34 ore settimanali, stanno sul computer 20 ore, navigano per 19, leggono libri per solo 4 ore e giornali per 2. In internet utilizzano principalmente servizi quali le chat, la posta elettronica, i blog. Il 44% degli intervistati riferisce di aver fatto brutte esperienze in rete mentre il 22% riferisce di essersi sentito in pericolo. I genitori non sembrano monitorare in modo efficace il comportamento dei loro figli (il 72% si sente, infatti, totalmente libero di navigare in internet). La nuova tendenza giovanile è rappresentata dai diari web o blog che sono cresciuti del 3.000% in tre anni. Internet, in particolare in adolescenza, rappresenta uno strumento che permette di comunicare, di entrare in contatto con gli altri e di instaurare nuove relazioni. In questa fase di vita il ragazzo si trova, inoltre, a dover costruire le prime relazioni intime che possono essere facilitate dalle relazioni instaurate in rete, caratterizzate dall anonimato e dalla possibilità di assumere l'identità sessuale che si desidera. Le relazioni on-line sono un fenomeno recente ma sono parte integrante della cultura dei giovani della net-gen, definiti anche nativi digitali, la generazione di quanti sono cresciuti nell era digitale. I giovani fruitori della rete sono ipercomunicativi, sanno usare diversi mezzi per restare in contatto con i coetanei (sms, , istant messaging, blog, ecc.) e sono in grado di dedicarsi contemporaneamente a molte attività (ascoltare musica, guardare la TV, navigare in internet, chattare, ecc.). La più recente 4

5 letteratura in questo ambito (Baiocco, in press; Rivoltella, 2006; Valkenburg, Peter e Schouten, 2006; Willoughby, 2008) si sta maggiormente interessando agli aspetti psicosociali connessi all utilizzo della rete e a come i nuovi media condizionino le competenze relazionali del soggetto. Una ricerca recente (Baiocco, in corso di stampa) evidenzia come oltre il 98% dei ragazzi (dai 15 ai 19 anni) riferisce di aver utilizzato almeno una volta internet e di questi circa il 93% possiede una connessione a casa. I soggetti riferiscono di aver utilizzato internet per la prima volta intorno agli 11 anni. La prima connessione è avvenuta nella propria casa (71%), da un amico (15%) o a scuola (10%). Oltre il 60% degli adolescenti possiede un PC con un collegamento in rete nella propria cameretta. Solo il 20% dei ragazzi afferma di avere regole dai genitori in riferimento all uso del web: circa il 25% dei ragazzi naviga in rete la sera mentre oltre il 40% la notte cioè dopo le senza quindi nessuna forma di supervisione genitoriale. Gli adolescenti navigano circa 2 ore al giorno durante la settimana un po più durante il fine settimana: i ragazzi mediamente navigano di più delle ragazze. In riferimento alle motivazioni espresse per la navigazione online quelle maggiormente indicate sono il Divertimento e Creare/mantenere nuove amicizie, seguono in ordine decrescente la Disinibizione comportamentale e sessuale, il Sollievo dalla sofferenza e per ultima il Conformismo sociale La dipendenza da Internet è stata spesso assimilata al Gioco d Azzardo Patologico proprio per la somiglianza che i due disturbi presentano nella fenomenologia e nelle conseguenze alle quali conducono. L uso eccessivo della Rete porta progressivamente a difficoltà soprattutto nell area relazionale dell individuo, sia familiare che scolastica, cosicché il soggetto viene assorbito totalmente dalla sua esperienza virtuale, restando agganciato alla Rete (Cantelmi, Del Miglio, Talli e D Andrea, 2000), rischiando anche gravi episodi dissociativi. 5

6 Tuttavia va precisato che questo paragone non tiene conto di alcune importanti differenze, quali la dimensione interpersonale, seppure anonima, della Rete, completamente assente o quanto meno marginale nel GAP. La dipendenza dalla rete passa attraverso diverse fasi. La fase iniziale, tossicofilica, è caratterizzata da un attenzione ossessiva per la mail-box, una polarizzazione ideo-affettiva su temi inerenti la rete, un incremento del tempo di permanenza on-line con difficoltà a sospenderlo, intensa partecipazione a chat e newsgroup, collegamenti notturni e perdita di sonno. La seconda fase, tossicomanica, è correlata a fenomeni psicopatologici; è caratterizzata dall incontro con i MUD e da collegamenti così prolungati da compromettere la vita sociale (Couyoumdjian, Baiocco e Del Miglio, 2006). Alcune caratteristiche, quali l anonimato e l assenza di vincoli spaziotemporali, creano uno spazio psicologico in cui il soggetto può proiettare i propri vissuti e le proprie fantasie, contribuendo allo sviluppo di una vera e propria dipendenza dal mondo virtuale (Del Miglio e Corbelli, 2003). In particolare l adolescente, avendo un identità ancora fluida, sente il bisogno di rifuggire da una definizione di sé e l utilizzo di Internet e di uno pseudonimo gli consentono di creare una persona on-line, una maschera che costituisce l interfaccia fra sé e la società. Questa possibilità, se da un lato può aiutare l adolescente a elaborare la sua identità, dall altro può anche alienarlo in una serie di sé parziali, ambivalenti e contraddittori che non riesce a sintetizzare. Le conseguenze più gravi accadono quando il virtuale prevarica il reale (Veggetti Finzi e Battistin, 2000, p.359). L Internet Addiction Disorder non è una categoria omogenea (Cantelmi et al., 2000), ma si manifesta sotto varie forme, le più importanti delle quali sono le seguenti: 1) Cybersexual Addiction. È l uso compulsivo di siti dedicati al sesso virtuale e alla pornografia; 6

7 2) Cyber-Relational Addiction. È la tendenza a instaurare relazioni amicali o amorose con persone incontrate on-line. Le applicazioni maggiormente utilizzate dai soggetti sono le , ma soprattutto le chat e i newsgroup. Progressivamente le relazioni virtuali divengono più importanti di quelle reali e il soggetto si isola, vivendo in un mondo parallelo, popolato da persone idealizzate. L anonimato consente di presentarsi agli altri con identità del tutto inventate, sulla base del come ci piacerebbe essere ; 3) Net Compulsions. I tre principali comportamenti compulsivi che si possono mettere in atto tramite Internet e che hanno in comune la competizione, il rischio e il raggiungimento di un eccitazione immediata sono il gioco d azzardo, la partecipazione ad aste on-line (e-bay) e il commercio in rete; 4) Information Overload. La ricerca di informazioni tramite la navigazione sul www sta diventando un problema per molti. La gente desidera essere sempre più al corrente e avere accesso alle informazioni, finendo con il trovarsi intrappolata in un enorme quantità di dati dei quali non si sa cosa farne. 5) Computer Addiction. È la tendenza al coinvolgimento in giochi virtuali, come i MUD, giochi di ruolo interattivi in cui il soggetto partecipa costruendosi un identità fittizia. Il soggetto vive una sorta di sdoppiamento, intrappolato nel bisogno di uscire dalla propria vita quotidiana, per trasformarsi nel personaggio virtuale sul quale proietta i suoi desideri e le sue illusioni. Da quanto detto risulta chiaro che Internet possiede caratteristiche allettanti che possono rappresentare fattori di rischio per lo sviluppo di una vera e propria dipendenza, in particolare in soggetti, adolescenti e non, meno maturi, con alto livello di curiosità, con bassa autostima e con difficoltà relazionali. 7

8 L osservazione prolungata di alcuni casi di abuso del computer ha consentito di evidenziare lo stereotipo del computer-dipendente: è un adolescente maschio con poca o nessuna vita sociale e con poca o nessuna fiducia in sé stesso, con problemi di identità personale e alti livelli di ansia sociale (Mazalin e Moore, 2004; Baiocco, 2005). Il computer viene usato come un amico elettronico che supplisce l assenza di relazioni reali. La motivazione principale per l uso eccessivo del computer è la necessità di socializzare, di rifugiarsi nella rete per contrastare la depressione, l isolamento sociale e altri deficit di tipo psichico o fisico. Sono state identificate due tipologie di retinomani (Cantelmi et al., 2000): 1) i soggetti con pregressa psicopatologia, rappresentati da pazienti con disturbi dell area affettiva o con tratti ossessivo-compulsivi; 2) i dipendenti da internet senza pregressa psicopatologia, nei quali lo sviluppo della sindrome IAD avvalora l ipotesi secondo la quale il rischio psicopatologico dell uso della rete deriva dalle stesse caratteristiche tecniche della comunicazione telematica, che consentirebbe all utente di vivere una condizione di onnipotenza. La Rete viene investita del significato di un Sé grandioso che mette in rapporto con una dimensione illusoria di potere e conoscenza illimitati. Tuttavia la tesi di una vulnerabilità determinata da particolari caratteristiche di personalità sembra incontrare maggiori riscontri, oltre che consensi. Le personalità più esposte sono quelle caratterizzate da tratti ossessivocompulsivi e/o tendenti al ritiro nelle relazioni sociali, con problemi di inibizione nei rapporti interpersonali (Del Miglio et al. 2000); molti Internetdipendenti hanno infatti problemi di vergogna e di intimità nelle relazioni interpersonali e sono particolarmente attratti dalla possibilità, offerta dalla Rete, di socializzare senza esporsi direttamente: la dipendenza da Internet consente loro di non affrontare le proprie problematiche esistenziali, rifugiandosi nella Rete (Couyoumdjian et al., 2006). 8

9 5.2 I disturbi dell alimentazione come dipendenze alimentari Quando si parla di Disturbi dell Alimentazione o Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) ci si riferisce alla presenza di importanti alterazioni nel rapporto con il cibo e con il proprio corpo. Il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-IV-TR) comprende due categorie specifiche, l'anoressia Nervosa (AN) e la Bulimia Nervosa (BN) 1. I Disturbi del Comportamento Alimentare sono prevalenti nei paesi industrializzati caratterizzati dall abbondanza di cibo e in cui viene accordata una rilevanza al mito della magrezza. L'età media di insorgenza dell'an e BN è tra i 16 e i 17 anni, con dati che suggeriscono una distribuzione bimodale con due picchi, a 14 e 18 anni (DSM-IV). Stime effettuate a livello internazionale sembrano suggerire che nei Paesi Occidentali circa il 5-6% della popolazione femminile, tra i 12 e i 25 anni, soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare (AN, BN e Disturbi della Alimentazione Non Altrimenti Specificati) mentre tale percentuale può salire al 10% se si considerano anche le situazioni problematiche, non ancora francamente patologiche (Ostuzzi e Luxardi, 2003). Per entrambi i disturbi il rapporto tra maschi e femmine è di 1 a 10; i dati sulla prevalenza del disturbo nei maschi sono comunque limitati sebbene negli ultimi decenni sembra essersi verificato un incremento di incidenza dell AN e della BN. 1 Per una descrizione più analitica dei criteri diagnostici si rimanda al DSM-IV e all ICD-X cioè alle nosografie più comunemente utilizzate in ambito internazionale per la descrizione e la diagnosi delle diverse patologie. 9

10 L'evoluzione e gli esiti dell'an e BN sono estremamente variabili: dalla completa remissione a casi in cui a fasi di remissione si alternano fasi di riacutizzazione. Alcuni soggetti presentano infine un'evoluzione cronica, con progressivo deterioramento nel corso degli anni. Interpretazione in termini di dipendenza I Disturbi del Comportamento Alimentare possono essere interpretati come una forma di dipendenza. Tale visione risulta essere più calzante per la BN e per i Disturbi del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificati come il Binge Eating Disorder (BED) o Disturbo da Alimentazione Incontrollata. Diversi autori propongono una serie di motivazioni convincenti a riguardo (per una rewiew si veda il libro di Couyoumdjian, Baiocco e Del Miglio, 2006): 1) Storie familiari. Spesso le storie degli adolescenti con problemi nella sfera alimentare sono caratterizzate dalla presenza, in famiglia, di soggetti con comportamenti di dipendenza. In particolare i terapeuti della famiglia si ritrovano spesso a lavorare sulle storie familiari al fine di rispondere a una questione fondamentale: in che misura la sintomatologia dell adolescente sia intrecciata con un sistema familiare disfunzionale e se giochi un ruolo importante nell omeostasi della famiglia. 2) Profilo di personalità. Il profilo di personalità che caratterizza i soggetti con AN e BN è piuttosto simile a quello di alcolisti e dipendenti da sostanze; inoltre esiste una forte comorbilità tra i Disturbi del Comportamento Alimentare e le diverse forme di dipendenza. Oltre al fenomeno della comorbilità si assiste al frequente passaggio dalla dipendenza alimentare ad altre dipendenze (fenomeno della crossdipendenza) in modo simile alla progressione, ampiamente documentata in letteratura, tra droghe cosiddette leggere e droghe pesanti. 10

11 3) Incapacità a controllare l impulso. La mancanza di controllo nella BN nasce da una forte tensione tra la necessità di digiunare e la necessità fisiologica di assumere del cibo. Ciò che non si riesce a controllare può essere sia la spinta all abbuffata sia il ricorso a condotte compensatorie come il vomito o l utilizzo di farmaci per limitare l assorbimento del cibo. Anche le anoressiche sperimentano un incapacità a controllare l impulso rispetto all attuazione di una serie di comportamenti come l eccessivo esercizio fisico, susseguente l assunzione di un cibo cattivo cioè giudicato come eccessivamente calorico. Sia nell AN che nella BN gli aspetti coattivi del comportamento, simili ai soggetti con varie forme di dipendenza, si manifesterebbero in un esasperato autocontrollo sul peso e sul corpo. 4) Compromissione di aree significative nella vita del soggetto. Individui con disturbi della condotta alimentare non riescono, in analogia con i soggetti dipendenti, a controllare il proprio comportamento o a modificare le proprie abitudini, nel caso in cui esse rendano difficile la gestione del cibo. Spesso soggetti con AN evitano di uscire con i propri amici, o evitano addirittura di conoscere gente nuova, poiché ciò potrebbe costringerli a modificare abitudini o rituali sull alimentazione. Non solo la sfera relazionale risulta essere compromessa ma, in particolare nelle situazioni più gravi, l adolescente non riesce a mantenere un buon livello scolastico o lavorativo. Come per la maggior parte dei soggetti con condotte di addiction la consapevolezza dei danni causati dal proprio comportamento non è sufficiente a modificare il comportamento disadattivo stesso. 5) Preoccupazione costante per la sostanza. In analogia con i soggetti tossicodipendenti per le anoressiche e le bulimiche per il cibo che diventa una vera e propria ossessione. Tutte le attività del soggetto ruotano intorno al tema del cibo, al controllo, all evitamento di situazioni 11

12 pericolose, al conteggio delle calorie, alla preparazione del cibo, alle condotte compensatorie, ecc. 6) Utilizzo del comportamento alimentare per fronteggiare lo stress e le difficoltà. Le persone con Disturbo del Comportamento Alimentare tendono a utilizzare il cibo e i comportamenti ad esso associati come stile di coping disfunzionale per fronteggiare stimoli di natura ansiogena. Soggetti con BN posti in una situazione stressante o emotivamente importante, per esempio la possibilità che una semplice conoscenza possa evolvere in una relazione intima, tendono a reagire intensificando il comportamento bulimico. Discorso analogo può essere fatto anche per quanto riguarda il Disturbo da Alimentazione Incontrollata e l AN. 7) La vergogna, le bugie, il segreto. Il comportamento alimentare e in generale il personale rapporto con il cibo e il proprio corpo viene costantemente difeso attraverso l utilizzo del segreto oppure omettendo una serie di particolari rilevanti. Colui che soffre di AN sovente si vergogna di ammettere la reale entità del cibo ingerito, molto spesso afferma di non mangiare poiché non ha fame oppure mente sulla rilevanza del valore associato all aspetto fisico e alla magrezza. Adolescenti con BN possono nascondere anche per anni le condotte compensatorie, il vomito auto-indotto, e mentire su aspetti importanti del proprio comportamento. 8) Considerazioni sul trattamento. La concettualizzazione delle condotte del comportamento alimentare come dipendenza ha permesso di utilizzare con successo le stesse tecniche terapeutiche nei due domini di ricerca. Le tecniche di autocontrollo possono essere utilizzate sia nell alcolismo che nei Disturbi del Comportamento Alimentare; scrivere un diario strutturato è un compito di autosservazione che permette al paziente una maggiore consapevolezza delle proprie abitudini alimentari disfunzionali e al terapeuta di conoscere meglio il comportamento del paziente e di 12

13 strutturare adeguate linee per il trattamento. Anche l approccio della terapia di gruppo, ampiamente utilizzata nelle dipendenze da sostanze, sembra avere buoni risultati anche nei soggetti con BN o AN. Alcuni autori, inoltre, sostengono la necessità, in particolare nella BN, di un approccio di tipo astinenziale come pre-requisito per l inizio di un trattamento. 5.3 Il gioco d azzardo patologico come comportamento di dipendenza Tra i nuovi comportamenti devianti senza sostanza tossica, il gioco d azzardo attira sempre di più l attenzione di studiosi e ricercatori, data la sua incidenza sulla popolazione generale (Del Miglio et al., 2005; Lavanco e Varveri, 2005). Come succede per gli adulti, la grande maggioranza degli adolescenti gioca per ragioni sociali e/o per svago, per evadere dal quotidiano e scaricare tensioni eccessive, oppure per provare l emozione del rischio. Il gioco d azzardo può essere una scommessa su ogni tipo di evento a esito incerto in cui il caso, in grado variabile, determina l esito stesso (Lavanco, 2005). Slotmachine e videopoker sono macchine da divertimento che possono condurre, soprattutto gli adolescenti, a situazioni di abuso e, in certi casi, a vere condotte di dipendenza. Le slot-machine sono giochi molto veloci e stimolanti, di facile accessibilità e con vincite frequenti; non sono necessarie conoscenze pregresse e, per lo più, si gioca da soli (Griffiths, 2002). Come per le prime, nei videopoker prevale la componente di alea, manca la componente di abilità e si riscuote denaro o bonus convertibile in denaro. La mania del gioco d azzardo fu descritta da Kraepelin già nel 1883 e si deve a Freud un contributo originale sull argomento nel saggio Dostoevskij e il 13

14 parricido (1927). Per molto tempo la patologia legata al gioco d azzardo non ha avuto la dignità di entità clinica. Solo nel 1980 la psichiatria ha riconosciuto, inserendola nel DSM-III-R (1987), la categoria diagnostica autonoma Pathological Gambling (Gioco d Azzardo Patologico, GAP) come appartenente alla classe dei Disturbi del Controllo degli Impulsi Non Classificati Altrove. Interpretazione in termini di dipendenza Il GAP presenta alcune caratteristiche comuni alle classiche forme di dipendenza da sostanze: incapacità a resistere a un impulso, desiderio impellente (craving), tentazione di compiere un azione pericolosa per sé o per gli altri, nonché sensazione crescente di tensione o di eccitazione prima di compiere l azione, che si trasforma in gratificazione o sollievo al momento di compiere l atto o dopo averlo compiuto; poi seguono sentimenti di rimorso o sensi di colpa. Il quadro complessivo delineato per il GAP verte quindi su una perdita di controllo nel comportamento di gioco che conduce a una catena di perdite e alla progressiva pervasività del gioco d azzardo nella vita del soggetto. Quest ultimo s impegna in una serie di inganni volti, da un lato, a nascondere o a minimizzare le perdite e, dall altro, a ottenere il denaro necessario per continuare a giocare. 14

15 Finestra 1. Gioco d Azzardo Patologico: criteri diagnostici secondo il DSM IV Criterio 1. È eccessivamente assorbito dal gioco d azzardo; Criterio 2. Ha bisogno di giocare d azzardo con quantità crescenti di denaro; Criterio 3. Ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre o interrompere il gioco d azzardo; Criterio 4. È irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d azzardo; Criterio 5. Gioca d azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico; Criterio 6. Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora; Criterio 7. Mente ai membri della famiglia, al terapeuta o ad altri per occultare l entità del proprio coinvolgimento nel gioco d azzardo; Criterio 8. Ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d azzardo; Criterio 9. Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d azzardo; Criterio 10. Fa affidamento su altri per reperire denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d azzardo. Seguendo i criteri diagnostici del DSM-IV, riportati nella tabella 4.1 si individuano le seguenti tipologie di giocatori: 15

16 a) giocatori non problematici e/o giocatori sociali, distinti a loro volta in giocatori occasionali e giocatori abituali. Sono coloro che giocano solo per divertirsi, per passare il tempo o per rilassarsi (Lavanco e Varveri, 2005). I giocatori sociali non presentano alcuno dei sintomi elencati dal DSM IV e sono anche detti giocatori di livello 1 (Petry, 2005). b) I giocatori di livello 2, giocatori problematici o giocatori a rischio, sono coloro che manifestano da uno a quattro dei criteri del DSM-IV: sono soggetti che hanno perso o stanno perdendo il controllo sul gioco e che, pur non arrivando alla fase di disperazione tipica dei giocatori patologici, presentano una serie di problemi familiari, economici, di scuola o di lavoro. Non è detto che tutti i giocatori di questa categoria diventeranno giocatori patologici. c) I giocatori di livello 3, detti giocatori compulsivi, o giocatori patologici presentano almeno cinque dei sintomi elencati dal DSM-IV: sono soggetti che giocano non per il guadagno materiale, ma per il piacere di giocare. Questa diagnosi racchiude in sé aspetti di antisocialità e psicopatia, di ossessività e compulsività, di ansia e di depressione, nonché una bramosia e un inesausta ricerca di stimoli gratificanti conseguente alla minore capacità, rispetto alla norma, di provare sensazioni piacevoli e gratificanti in situazioni quotidiane di vita. Epidemiologia Secondo Croce (2001), negli Stati Uniti il 3% della popolazione è giocatore d azzardo; un indagine fatta in Italia (Spazzapan, 2001 cit. in Lavanco e Varveri, 2005) conferma che anche da noi il 3% della popolazione è implicato nel gioco d azzardo patologico. Per quanto riguarda gli adolescenti, come riportato in diversi lavori (Baiocco, Couyoumdjian e Del Miglio, 2005; Couyoumdjian et al., 2006) ricerche recenti compiute in Europa, negli Stati Uniti, in Canada e in Australia hanno 16

17 appurato che il 24%-40% degli adolescenti gioca d azzardo settimanalmente, il 3,5%-8% dei soggetti sotto i 18 anni sono giocatori patologici e il 10%-14% sono a rischio di sviluppare gravi problemi con il gioco d azzardo (Nower, Deverersky e Gupta, 2004). Le ricerche documentano che i giovani di anni, rispetto alle altre fasce di età, sono più colpiti da questo tipo di dipendenza, con una presenza di giocatori patologici fino a 2-3 volte superiore a quella degli adulti. Si suppone che l abitudine al gioco si sviluppi precocemente e che l adolescenza sia il periodo di maggiore rischio (Baiocco et al., 2005). Il genere e l età influiscono sul comportamento di gioco; i maschi e gli adolescenti più grandi giocano d azzardo con maggior frequenza rispetto alle ragazze e ai soggetti più giovani (Raylu e Oei, 2002); mentre i ragazzi giocano sia per vincere sia per competizione, le ragazze preferiscono giochi con contenuti di fantasia e meno violenti e giocano più per divertimento e per competere con se stesse che con gli altri. La prima esperienza di gioco d azzardo avviene verso gli anni, precedendo l età di contatto con il fumo, con i superalcolici e con la marijuana. Caratteristiche di personalità e fattori di rischio Esistono attualmente ricerche che provano la rilevanza di fattori biologici, psicologici e sociali nello sviluppo di livelli problematici del gioco d azzardo (Scarpe, 2002), ma ci sono poche teorie che spieghino l insorgenza del comportamento del gioco d azzardo e il suo persistere. Esibizione di comportamenti aggressivi, tendenza a compiere atti delinquenziali, isolamento sociale e bassi livelli di autostima sono alcune delle caratteristiche di personalità associate all uso del gioco d azzardo e ai loro effetti negativi; mancano a tutt oggi ricerche longitudinali che evidenzino un eventuale nesso di causa-effetto (Griffiths e Hunt, 1998) con i tratti indagati. Tra le caratteristiche di personalità più studiate nella genesi di 17

18 comportamenti a rischio, gioco d azzardo incluso, la ricerca di sensazioni e l impulsività risultano fondamentali (cfr par. 3.2.). I sensations seekers, secondo Zuckerman (1979), sono soggetti che cercano il rischio e sono spinti ad agire da un continuo desiderio di esperienze, dalla ricerca di sensazioni sempre nuove e da una forte sensibilità alla noia. L impulsività rende l individuo più vulnerabile e più incline allo sviluppo e al successivo mantenimento di una dipendenza (Vitaro, Arsenault e Tremblay, 1999); inoltre, essendo legata al rischio, l impulsività può generare comportamenti aggressivi e antisociali (Blaszczynsky, Steel e McConaghy, 1997), nonché indurre dipendenza da gioco d azzardo (Chambers e Potenza, 2003). Gioco d Azzardo e altri comportamenti di dipendenza Il GAP è caratterizzato da alta comorbilità con altre patologie mentali e dal fatto che s instaura in personalità fragili, con presenza di problemi relazionali o sociali. In particolare l alta comorbilità riguarda l alcolismo e l abuso di sostanze illegali, atti criminali, disordini alimentari (Petry, 2000). Altri studi riportano un incidenza di gioco d azzardo patologico da 8 a 10 volte maggiore in pazienti alcol-dipendenti, rispetto alla popolazione generale (Lejoeyeux e McLoughlin, 2000). Per quanto riguarda gli adolescenti, la relazione tra GAP, problemi di alcol, sostanze stupefacenti e tabacco sembra essere ancora più forte che negli adulti (Couyoumdjian et al., 2006). Si sono riscontrate inoltre elevate correlazioni con l esercizio fisico, la nicotina e la 18

19 APPENDICE: STRUMENTI DI VALUTAZIONE 19

20 La valutazione della dipendenza da internet: U.A.D.I-2 Il questionario U.A.D.I.-2 (Uso-Abuso e Dipendenza da Internet; Baiocco, Manca, Couyomdjiam, Cerruti e Del Miglio, 2005) valuta il rischio psicopatologico dell abuso di Internet e l utilizzo psicologico che gli utenti fanno della rete. Lo strumento valuta gli aspetti psicologici e psicopatologici correlati all uso e l abuso di Internet ed è stato costruito per essere somministrato sia in modalità off-line (compilando l U.A.D.I. in modalità cartacea), che on-line (compilazione tramite Internet). Lo strumento è costituito da 24 item cui il soggetto deve rispondere su una scala Likert a 5 passi che va da 1 (Assolutamente falso per me) a 5 (Assolutamente vero per me). L UADI-2 permette di attribuire un punteggio in riferimento a quattro dimensioni: - Dissociazione: item 1, 3, 7, 10, 13, 20, 24 - Impatto sulla vita reale: item 2, 5, 8, 17, 21 - Sintomi di dipendenza: item 4, 9, 11, 14, 16, 18, 22 - Identità e sessualità: item 6, 12, 15, 19, 23 INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI Punteggio Interpretazione Fino 62 Uso normale di internet da 63 a 74 Abuso di internet Oltre 74 Dipendenza da internet 20

21 U.A.D.I.-2 Di seguito troverai delle affermazioni che descrivono il tuo comportamento su Internet. Leggi le affermazioni riportate e segna il numero che corrisponde alla risposta da te prescelta secondo la seguente scala: 1. Assolutamente Falso 2. Piuttosto Falso 3. Né Vero né Falso 4. Piuttosto Vero 5. Assolutamente Vero QUESITI 01) Dopo alcune ore di collegamento mi sento leggermente stordito o ho delle sensazioni strane 02) Internet non interferisce negativamente con il lavoro, lo studio o i rapporti sociali 03) Mi capita di avere dei "flashback" o dei pensieri sconnessi durante o dopo un lungo collegamento in Internet 04) Mi capita di restare on-line più di quanto intendessi inizialmente 05) Le mie relazioni reali sono più soddisfacenti di quelle "on-line" 06) Tendo a descrivermi in modo diverso da quello che sono quando uso chat, posta elettronica o giochi di ruolo 07) Dopo alcune ore di collegamento mi sento più nervoso o più depresso 08) Durante la giornata non sento mai la mancanza di internet 09) Controllo la posta elettronica, o alcuni siti, a intervalli regolari 10) Qualche volta ho l'impressione di perdermi nel cyberspazio 11) Mi capita di pensare a ciò che sta accadendo, o a ciò che potrei fare in rete, quando non sono collegato 12) In rete può essere eccitante cambiare la propria identità 13) Non perdo ore di sonno a causa di Internet 14) Qualche volta mi dico: "ancora un pò...e mi scollego" 15) Qualche volta mi diverto a mentire in rete 16) Divento di malumore se ho problemi tecnici di connessione (lentezza di collegamento, linea occupata, ecc.) 17) Non cerco di nascondere agli altri la quantità di tempo che trascorro in rete 18) Qualche volta uso Internet come "valvola di sfogo" alle mie preoccupazioni 19) Quando sono in rete mi capita di nascondere la mia vera identità 20) In Internet mi sento più euforico 21) L'uso di Internet non mi dà problemi di affaticamento (fisico o psicologico) 22) Spesso il mio umore migliora quando mi collego 23) In Internet mi capita di cercare materiale erotico o di parlare di sesso 24) Non mi innervosisco se, per qualche motivo, non mi posso collegare 21

22 La valutazione della dipendenza da cibo: la scala del Comportamento Bulimico dello Shorter Promis Questionnaire La scala è una delle dimensioni di dipendenza misurate dallo Shorter Promis Questionnaire (per apprendimenti si vedano le seguenti fonti bibliografiche: Baiocco, Couyoumdjian e Del Miglio, 2005; Couyomdjiam, Baiocco e Del Miglio, 2006;) e valuta la dipendenza da cibo in riferimento al comportamento bulimico. Lo strumento è costituito da 10 item cui il soggetto deve rispondere su una scala Likert a 6 passi che va da 1 (Assolutamente falso per me) a 6 (Assolutamente vero per me). INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI Punteggio Interpretazione Fino 21 Comportamento normale da 22 a 36 A rischio di dipendenza Oltre 36 Dipendenza alimentare 22

23 SPQ- Comportamento Bulimico (Baiocco, Couyoumdjian e Del Miglio) ISTRUZIONI Le affermazioni del questionario possono permetterci di comprendere meglio il tuo carattere e il tuo comportamento. Per ogni affermazione del questionario ti preghiamo di rispondere su una scala a 6 livelli e di indicare il grado in cui l affermazione risulta essere vera per te. Facciamo un esempio: nel caso in cui una frase ti descrive perfettamente rispondi segnando il numero 6 con una crocetta. Es. 1. Assolutamente Falso per me Assolutamente Vero per me QUESITI 01) Mangio non tanto per soddisfare la fame, quanto per ricompensarmi dello stress che devo sopportare. 02) Di solito mangio per sentirmi più forte e sicuro anche se non ho fame. 03) Penso che sentirmi "pieno" spesso non è importante per decidere quando smettere di mangiare. 04) A volte mi sembra di ingrassare anche quando cerco di seguire una dieta. 05) Diverse persone hanno espresso più volte serie preoccuazioni in merito al mio eccessivo mangiare. 06) Preferisco mangiare da solo piuttosto che in compagnia. 07) Quando mangio troppo tendo ad arrabbiarmi e a sentirmi deluso di me stesso. 08) Preferisco "mangiucchiare" cibo tutto il giorno, piuttosto che rischiare di aver fame. 09) Ho avuto in quest'ultimo anno tre o più taglie diverse di vestiti nel mio guardaroba (senza tenere conto della gravidanza, per le ragazze). 10) Mi rendo conto che una volta consumati alcuni cibi particolari, trovo difficile smettere di mangiare. 23

24 LA DIPENDENZA DA GIOCO D AZZARDO: IL SOGS-RA Il South Oaks Gambling Screen (SOGS; Lesieur e Blume) è il questionario più conosciuto e più largamente diffuso, a livello mondiale, per lo screening dei disturbi da gioco d azzardo. Vista l alta incidenza di gioco d azzardo normale e patologico tra la popolazione adolescenziale, Winters, Stinchfield e Fulkerson (1993) hanno costruito una versione per adolescenti del SOGS, il South Oaks Gambling Screen-revised for Adolescent (SOGS-RA), al fine di ottenere una valutazione dei giocatori maggiormente appropriata all età e al contesto di vita degli individui più giovani. In base al risultato finale del questionario è possibile individuare coloro che non giocano (punteggio al SOGS-RA da 0 a 1), i giocatori a rischio (punteggio di 2 o 3) e i giocatori d azzardo problematici (punteggio maggiore di 4). Di seguito presentiamo la scheda tecnica relativa alla versione italiana dello strumento e lo strumento. SOGS-RA: Scheda Tecnica Autori Winters, Stinchfield e Fulkerson Anno di pubblicazione 1993 Destinatari Adolescenti Somministrazione Dai 10 ai 15 minuti, individuale e collettiva Numero di Item 16 Campione Italiano 500 adolescenti ca. (2004/2005) Versione Italiana Del Miglio, Couyoumdjian e Baiocco (2005) Attendibilità (vers.italiana) 0,65-0,70 Struttura fattoriale (vers.italiana) Struttura a tre fattori: a) conseguenze del gioco d azzardo sulla sfera familiare, sociale 24

25 e lavorativa; b) controllo sul gioco d azzardo e c) tendenza a nascondere il gioco d azzardo. 25

26 SOGS-RA (Couyoumdjian, Baiocco e Del Miglio, 2006) Questo questionario serve per valutare il modo in cui le persone utilizzano i giochi che prevedono scommesse di soldi. Non vi sono risposte giuste o sbagliate, ma soltanto le tue risposte! Ti preghiamo di rispondere a tutte le domande con la massima sincerità. 1. Per favore indica quali dei seguenti tipi di gioco o di scommesse fai o hai fatto nella tua vita (considera gli ultimi 12 mesi). Segna una risposta per ogni gioco. Mai Meno di una volta al mese Mensilmente Ogni giorno Gratta e vinci Lotterie Gioco del lotto Superenalotto Videopoker Bingo Gioco di carte a soldi Riffe o raccolte fondi Giochi di abilità: biliardo, ecc Totip, Totocalcio Corse di cavalli, cani, ecc Snai, calcio scommesse Altro Quant è l ammontare massimo di soldi che hai giocato in un solo giorno? Mai giocato Da Є 50 a Є 99 Є 1 o meno Da Є 100 a 199 Da Є 1 a Є 10 Oltre Є 200 Da Є 10 a Є I tuoi genitori giocano o scommettono dei soldi? Sì No Non so Se sì, quale dei due? Solo mia madre Solo mio padre Sia mia madre che mio padre 4. Pensi che i tuoi genitori giochino troppi soldi? Sì No Non so Se sì, quale dei due? Solo mia madre Solo mio padre Sia mia madre che mio padre 5. Negli ultimi 12 mesi, con che frequenza sei ritornato a giocare nei giorni successivi per rivincere i soldi persi? Tutte le volte in cui avevo perso Qualche volta La maggior parte delle volte Mai 26

27 6. Negli ultimi 12 mesi, hai mai affermato di aver vinto soldi al gioco, mentre in realtà avevi perso? Sì No 7. Negli ultimi 12 mesi, scommettere dei soldi ti ha causato delle discussioni in famiglia o con gli amici, o dei problemi a scuola o sul lavoro? Sì No 8. Negli ultimi 12 mesi, hai mai giocato più di quanto avevi previsto? Sì No 9. Negli ultimi 12 mesi, qualcuno ha criticato le tue scommesse o detto che avevi problemi di gioco, senza preoccuparsi se per te fosse vero oppure no? Sì No 10. Negli ultimi 12 mesi, ti sei mai sentito in colpa rispetto alla quantità di soldi che giochi o rispetto a cosa succede quando giochi? Sì No 11. Negli ultimi 12 mesi, hai mai pensato di voler smettere di giocare o scommettere soldi sentendo però che non potevi farlo? Sì No 12. Negli ultimi 12 mesi, hai mai nascosto ricevute di scommesse, biglietti della lotteria, soldi destinati al gioco o altri segni di gioco d azzardo ai tuoi parenti o amici? Sì No 13. Negli ultimi 12 mesi, hai mai discusso con la tua famiglia o con i tuoi amici su come gestisci i soldi destinati al gioco d azzardo o alle scommesse? Sì No 14. Negli ultimi 12 mesi, hai mai chiesto in prestito a qualcuno dei soldi per il gioco senza averli più restituiti? Sì No 15. Negli ultimi 12 mesi, hai mai sottratto del tempo alla scuola o allo studio a causa dei giochi o delle scommesse? Sì No 16. Hai mai chiesto dei soldi in prestito o rubato qualcosa per coprire dei debiti di gioco negli ultimi 12 mesi? Sì No Se sì, indica da chi o in quale modo hai ottenuto dei soldi o oggetti vari Genitori Usurai Fratelli o sorelle Vendendo oggetti personali o cose di Altri familiari famiglia Amici Rubando a qualcuno 27

28 Riferimenti bibliografici Baiocco, R., Couyoumdjian, A., Del Miglio, C. (2005). Le dipendenze in Adolescenza. Aspetti epidemiologici, differenze di genere e fattori psicologici. In V. Caretti e D. La Barbera (a cura di), Le Dipendenze Patologiche. Raffaello Cortina, Milano. Baiocco, R., Couyoumdjian, A., Del Miglio, C. (2007). I miei pensieri sull alcol: immagini mentali e comportamento dei preadolescenti nei confronti dell alcol. In M. D Alessio e F. Laghi (a cura di), La preadolescenza. Identità in transizione tra rischi e risorse. Piccin Nuova Libraria, Padova (pp ). Baiocco, R., D Alassio, M., Laghi, F. (2000). Uso e abuso di alcol in preadolescenza e funzionamento familiare. In A. M. Disanto (a cura di), Paradossi della mente giovanile. Borla, Roma (pp ). Baiocco, R., Manca, M., Couyomdjiam, A., Cerruti, R., Del Miglio, C. (2005). Uso e abuso di internet in adolescenza: quale relazione con i disturbi psicosomatici? PsychoTech, 2, Couyoumdjian, A., Baiocco, R., Del Miglio, C. (2006). Le nuove dipendenze in adolescenza. Basi teoriche, fattori di rischio, prevenzione. Gius. Laterza, Roma. 28

29 Bibliografia Baiocco, R. (2005). Fattori di rischio nelle dipendenze in adolescenza: costruzione e validazione di uno strumento di misura. Tesi di Dottorato (XVII Ciclo). Roma, Firenze. Baiocco, R., Couyoumdjian, A., Del Miglio, C. (2004). Le dipendenze comportamentali degli adolescenti: uno studio sulla rappresentazione degli operatori sanitari e sociali. Ricerche in Psicologia, 27, Baiocco, R., Couyoumdjian, A., Del Miglio, C. (2005a). Le dipendenze in adolescenza. Aspetti epidemiologici, differenze di genere e fattori psicologici. In V. Caretti, D. La Barbera (a cura di), Le dipendenze patologiche. Clinica e psicopatologia (pp ). Milano: Raffaello Cortina Editore. Baiocco, R., Couyoumdjian, A., Langellotti, M., Del Miglio, C. (2005b). Gioco d azzardo problematico, tratti di personalità e attaccamento in adolescenza. Età Evolutiva, 81, Baiocco, R., D Alessio, M., Laghi, F. (2008). I giovani e l alcol. Il fenomeno del Binge Drinking. Carocci, Roma. Blaszczynsky, A., Steel, Z., McConaghy, N. (1997). Impulsivity in pathological gambling: the antisocial impulsivity. Addiction, 92, Cantelmi, T., Del Miglio, C., Talli, M., D andrea, A. (2000). La mente in internet. Psicopatologia delle condotte on-line. Padova: Piccin. Chambers, R.A., Potenza, M.N. (2003). Neurodevelopment, impulsivity and adolescent gambling. Journal of Gambling Studies, 19, Couyoumdjian, A., Baiocco, R., Del Miglio, A. (2006). Adolescenti e nuove dipendenze. Laterza, Roma. Croce, M. (2001). Gioco d azzardo e psicopatologia: la difficile inclusione. In G. Lavanco. Psicologia del gioco d azzardo (pp.51-75). Milano: McGRaw- Hill. 29

30 Del Miglio, C., Baiocco, R., Couyoumdjian, A. (2005b). Il Questionario U.A.D.I-2. Dipartimento di Psicologia, Università di Roma La Sapienza. Del Miglio, C., Cantelmi, T., Talli, M., Cavolina, P. (2000). Fenomeni psicopatologici Internet correlati. In T. Cantelmi, C. Del Miglio, M. Talli, A. D Andrea, La mente in Internet. Psicopatologia delle condotte on-line (pp ). Padova: Piccin. Del Miglio, C., Corbelli, S. (2003). Le nuove dipendenze. Attualità in Psicologia, 18, Del Miglio, C., Couyoumdjian, A., Baiocco, R. (2005a). Adattamento Italiano del South Oaks Gambling Screen Revised for Adolescents. Dipartimento di Psicologia, Università di Roma La Sapienza. Del Miglio, C., Couyoumdjian, A., Patrizi, M. (2005). Dipendenze comportamentali negli adolescenti: videogiochi e gioco d azzardo. Psicologia Clinica dello Sviluppo, 9, Griffiths, M.D. (1995). Technological addiction. Clinical Psychology Forum, 76, Griffiths, M.D. (1997). Psychology of computer use. Psychological Reports, 80, Griffiths, M.D. (2002). Gambling and gaming in adolescence. London: Blackwell. Griffiths, M.D., Hunt, N. (1998). Dependance on computer game by adolescents. Psychological Reports, 82, La Barbera, D. (2005). Le dipendenze tecnologiche. In V. Caretti, D. La Barbera (a cura di), Le dipendenze patologiche. Clinica e psicopatologia. (pp ). Milano: Raffaello Cortina Editore. Lavanco, G., Varveri, L.(2005). Gioco d azzardo. Una scommessa tra il benessere e la patologia. In V. Caretti e D. La Barbera (a cura di), Le dipendenze patologiche. Clinica e psicopatologia (pp ). Milano: Raffaello Cortina Editore. 30

31 Lejoeyeux, M., McLoughlin, M., Adès, J. (2000). Epidemiology of behavioural dependence: literature review and results of original studies. Eur Psychiatry, 15, Mazalin, D., Moore, S. (2004). Internet use, identity, development and social anxiety among young adults. Behaviour Change, 21, Nower, L., Deverersky, J.L., Gupta, R. (2004).The relationship of impulsivity, sensation seeking, coping and substance use in youth gamblers. Psychology of Addictive Behavior, 18, Ostuzzi R., Luxardi, G. L. (2003). Figlie in lotta con il cibo. Un aiuto per i genitori, le ragazze, gli insegnanti e gli amicibaldini Castoldi Dalai, Milano. Petry, N. M. (2005). Pathological Gambling. Washington: American Psychological Association. Petry, N.M. (2000). Psychiatric symptoms in problem gambling and nonproblem gambling substance abusers. The American Journal on Addiction, 9, Raylu, N., Oei, T.P.S. (2002). Pathological gambling: A comprensive review. Clinical Psychology Review, 22, Rivoltella, P. C. (2006), Screen Generation. Milano, Vita e Pensiero. Scarpe, L. (2002) A reformulated cognitive-behavioral model of problem gambling. A biopsychosocial prospective. Clinical Psychology Review, 22, Valkenburg, P. M., Peter, J., Schouten, A. P. (2006), Friend networking sites and their relationship to adolescents social self-esteem and well-being. CyberPsychology & Behavior, 9, Veggetti Finzi, S., Battistin, A.M. (2000). L età incerta. Milano: Mondatori. Vitaro, F., Arsenault, L., Tremblay, R.E. (1999). Impulsivity predicts problem gambling in low SES adolescents males. Addiction, 94, Willoughby, T. (2008). A short-term longitudinal study of internet and computer game use by adolescent boys and girls: Prevalence, frequency 31

32 of use, and psychosocial predictors. Developmental Psychology, 44(1), Zuckerman, M. (1979). Sensation-Seeking. Beyond the Optimal Level of Arousal. Hillsdale: Lawerence Erlbaum. 32

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