ANNO XXXIX - N 4 - SETTEMBRE 2007

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1 ANNO XXXIX - N 4 - SETTEMBRE 2007 MISSIONE PARROCCHIALE Ottobre 2007

2 IN QUESTO NUMERO: La Missione Parrocchiale è adesso - Padre Michele Elli E Voi chi dite chi io sia? E Tu? Editoriale del Parroco. Una Parrocchia immersa nella vita degli uomini Corresponsabili dentro la Comunità. Organismi, Gruppi, Associazioni. Speciale Campeggio a Temù - AA VV Storia del Cinema dell Oratorio. I Puntata - Interviste di I. Campesato e C. Mezzalira Padre Severino Ferrè - a cura della Commissione Missionaria Parrocchiale La Pallavolo UISP Canegrate - di Luigia Casero Cent Anni di Storia. Parte XXXIII - a cura di Danilo Zardin Percorso Famiglia. IV Puntata - a cura di Doriano Soffiato Offerte da metà giugno a metà settembre Anagrafe parrocchiale Redazione: Innocente Campesato, Andrea Colombo, Emanuela Incicco, Claudio Mezzalira, Paola Nebuloni, i sacerdoti di Canegrate. Impaginazione e grafica: Giuseppino Pigaiani Stampa: Giovanni Incicco Copertina: Emanuela Incicco. Rilegatura: Alex De Paoli e altri. Diffusione: Innocente Campesato, Giorgio Villa. parrocchia.canegrate@libero.it Sito Internet: ( Comunità scaricabile in Pdf) OTTOBRE VENERDÌ 5 1 venerdì del mese: ADORAZIONE DOMENICA 7 Giornata missionaria mondiale Ottobre missionario Ore Celebrazione dei Battesimi NOVEMBRE GIOVEDÌ 1 Festa di Ognissanti VENERDÌ 2 Commemorazione dei Defunti DOMENICA 4 Ore Celebrazione dei Battesimi VENERDÌ 9 1 venerdì del mese. ADORAZIONE DOMENICA 11 Giornata diocesana Caritas LUNEDÌ 12 Inizio benedizione Famiglie DOMENICA 18 I AVVENTO

3 LA MISSIONE PARROCCHIALE È ADESSO Tra qualche settimana la vostra parrocchia vivrà l esperienza straordinaria delle Missione. Molte sono le cose che mi sentirei di dirvi per vivere bene questa esperienza straordinaria e importante; due però mi sembrano essenziali: accogliete la Missione come dono e come luogo di responsabilità per ripartire in un rinnovato entusiasmo nella fede e della fede nel cammino della vostra comunità parrocchiale. Dono anzitutto di Dio. Un Dio che non si stanca mai di amarci e ci raggiunge con segni concreti della sua benevolenza e concreta amorevolezza. L amore se è vero è concreto e costatabile; è il farsi sentire e vedere del Dio della storia e della concretezza. In questa prospettiva le Missioni nelle persone di noi Missionari sono il farsi vedere di Dio e con la nostra voce e le nostre presenze il ridirvi da parte di Dio che Lui c è, è buono, non ci lascia mai soli, ci perdona, non ci lascia mancare la luce della sua Parola e la sua misericordia. In breve che lui non ha affatto abbandonato il mondo, anzi condivide con l uomo le fatiche di ogni tempo è ne è, del mondo e dell uomo, l unica possibilità di speranza e di realizzazione nella pace. Recuperare il senso del dono nella propria vita e particolarmente nell esperienza religiosa, penso che sia uno degli atteggiamenti portanti la possibilità della fede cristiana stessa: che è sostanzialmente accogliere il dono più grande che Dio poteva farci: Se Stesso nella persona del Figlio per grazia dello Spirito Santo. Non un qualcosa di dovuto o meritato ma dono assoluto e totale, segno dell infinito amore di Dio per tutti! Molte volte proprio questa forma di dono assoluto del modo di agire di Dio, viene confusa come limitazione della nostra liberà o debolezza divina. Invece proprio il recuperarne il senso autentico ci permette di recuperare lo sguardo di stupita gratitudine e meraviglia attinica che sono preludio alla fede. Capite allora perché questo atteggiamento è indispensabile per un rinnovato vigore della vita cristiana, La responsabilità poi è l atteggiamento di risposta che chi ha capito pone in essere. Risposta che diventa immediatamente accoglienza, disponibilità all ascolto della Parola e poi impegno nella condivisione e corresponsabilità dell impegno ecclesiale e parrocchiale; in forma matura: testimonianza missionaria. A poco tempo dalla missione mi sento di insistere su questo secondo atteggiamento. Responsabilità che anzitutto può voler dire accogliere l invito alla partecipazione ai vari momenti della missione. Questa resta la condizione indispensabile: davanti a chi ti vuole fare un dono, lo stendere la mano per accoglierlo è determinante, oltre che segno di educazione. L interessarsi degli orari, dei vari appuntamenti per fasce d età e magari il diffondere le informazioni, diventa importante. Responsabilità può voler dire anche portare l invito alla partecipazione magari anche nei confronti di coloro che sono un poco lontani dall ascolto della Parola e dalla vita parrocchiale; un garbato ma convinto invito può diventare l occasione attraverso cui Dio può far intravedere la bellezza e la speranza che ha portato agli uomini il suo Figlio Gesù. Nessuno si tiri indietro dal testimoniare, dal dire, dall invitare ricordando tutti quelle parole dell apostolo Paolo: insisti nelle occasioni opportune e non opportune e quelle del Vangelo non siete voi a parlare ma lo Spirito del padre vostro che parla in voi. Subito in coerenza con queste pagine bibliche, l invito mio allora si fa particolarmente pressante soprattutto nei confronti degli adulti giovani (trenta-quatantenni) e nei confronti degli adolescenti e giovani: certo l invito alla Missione è rivolto a tutti, ma vorrei che arrivasse particolarmente forte e venisse particolarmente accolto da queste tre fasce d età. Carissimi, la Missione è alle porte, nessuno si faccia trovare distratto o svagato ma tutti desiderosi di vivere questa esperienza straordinaria con straordinario impegno e partecipazione. Nel desiderio di essere presto tra voi e potere conoscervi personalmente, anche a nome degli altri Padri Missionari, vi saluto di cuore. P. Michele Elli dei Padri Missionari di Rho 1

4 E VOI CHI DITE CHE IO SIA? Signore Gesù, Tu sei al vertice delle aspirazioni umane, il termine delle nostre speranze e delle nostre preghiere. Tu sei il punto focale dei desideri della storia e della civiltà, il Messia, il centro dell umanità, Colui che dà un senso agli avvenimenti umani, Colui che dà un valore alle azioni umane, Colui che forma la gioia e la pienezza dei desideri di tutti i cuori. Tu sei il vero uomo, il tipo di perfezione, di bellezza, di santità posto da Dio per impersonare il vero modello, il vero concetto di uomo, il fratello di tutti, l amico insostituibile, l unico degno di ogni fiducia. Tu ci sei necessario, o solo vero Maestro delle verità recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere, il nostro destino, e la via per conseguirlo. Tu ci sei necessario, o Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla; per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità; per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono. Tu ci sei necessario, o Fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini, i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace. Tu ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri dolori, per conoscere il senso della sofferenza e per dare ad essa un valore d espiazione e di redenzione. Tu ci sei necessario, o Vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla negazione e per avere certezza che non tradisce in eterno. L uomo ha bisogno di te, o Cristo! Da sé egli non si salva. Lo sforzo di escludere Te dal pensiero moderno, dai principi direttivi del sapere e dell attività umana, ha per risultato l incertezza e poi la confusione, e infine il conflitto della coscienza umana. Fa che non abbiamo paura di Te, non siamo restii a conoscerti. Fa che sentiamo, al contrario, il grande, dolce dovere di studiarti e di accogliere i tuoi precetti. Così saremo abbagliati dalla tua luce; e poi resi felici, infinitamente, dalla tua bontà e dalla tua salvezza. Papa Paolo VI 2

5 E TU? Invito alla Missione Parrocchiale Ottobre Tu che ti senti cristiano Tu che dici di avere la fede Tu che pensi che, senza Dio, non è possibile garantire alla vita un senso forte, capace di vincere ogni male Hai mai pensato a qualche tuo amico che, come si dice, ha perso la fede? O, per i motivi più diversi, se ne è a poco a poco allontanato? Hai mai sentito in qualche conversazione la delusione di chi non riesce a capire a cosa serve credere? o, al contrario, qualcuno che desidera credere e non ci riesce? Non hai mai pensato di partecipare a qualcun altro la bellezza della fede? Di aiutare altri ad affrontare le difficoltà della vita con l aiuto di una speranza forte? Hai pensato qualche volta che l aiuto agli altri non è s o l o q u e l l o materiale/psicologico, perché l uomo ha assolutamente e primariamente bisogno di senso, di scopo, di un traguardo vero? In questa pagina abbiamo riprodotto il testo di un cartoncino-invito che puoi trovare in chiesa parrocchiale. Potrebbe essere il piccolo strumento con il quale tu potresti presentarti a qualche tuo amico/conoscente per invitarlo alla Missione parrocchiale. Prova con serenità e molta libertà interiore. Non avere paura di qualche no che potresti sentire, non pensare di misurare il risultato di questo gesto con il numero di persone che accoglieranno il tuo invito. Fai questo gesto e capirai che farà bene prima di tutto a te, perché ti sentirai crescere dentro nella responsabilità e partecipazione a questo compito così grande. Se poi qualcuno, anche per il tuo aiuto, farà qualche passo verso Dio.. In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna. Giovanni Paolo II ai Giovani (Roma 2000) 3

6 EDITORIALE Inizia un nuovo anno pastorale. E quando si ricomincia, è naturale fare un po il punto della situazione, sulla base di ciò che la Parrocchia è e deve essere, cioè sulla base del suo ruolo, del suo ambito di presenza, delle sue finalità. In questo senso cercheremo, negli editoriali di quest anno, di guardare un po la Parrocchia in alcuni dei suoi aspetti fondamentali, così da ricavare indicazioni per il nostro cammino comunitario. Anzitutto, alcune chiarificazioni: la Chiesa e quindi la Parrocchia non è semplicemente una associazione umanitaria, tipo la Croce Rossa e simili. Anche se ovviamente la Chiesa fa moltissimo per essere vicina all uomo che ha bisogno (e sarebbe infedele al Vangelo se non lo facesse) non è neppure una specie di sindacato o un istituto di consulenza economica neppure ha il compito di fare politica in senso stretto non è un associazione culturale, sportiva, di tempo libero, scientifica,.. Eppure la Chiesa, e quindi la Parrocchia, non può non parlare e non interessarsi di lavoro, economia, politica, disagio, cultura, sport, scienza,.. Il punto di partenza della Chiesa, e quindi della Parrocchia, è l uomo, la persona umana, ogni persona umana. E quindi tutto quello che fa parte della vita dell uomo non può non interessare la Chiesa. Giovanni Paolo II nella sua prima enciclica diceva proprio così: L uomo, nella piena verità della sua esistenza, nell ambito della propria famiglia, nell ambito di società e di contesti tanto diversi, nell ambito della propria nazione o popolo, nell ambito di tutta l umanità, questo uomo è la prima strada che la Chiesa deve percorrere nel compimento della sua missione: egli è la prima e fondamentale via della Chiesa, via tracciata da Cristo stesso (Red. hom. 1979). Questo perché nell uomo, in ogni uomo, il cristiano vede l immagine di Dio e quindi il valore più grande su questa terra. Non l umanità in astratto, ma qualsiasi uomo, in qualsiasi situazione sia, qualsiasi visione abbia della vita. Per il cristiano, o- gni uomo è amato da Dio e quindi la Chiesa, in questo caso la parrocchia, non può non essere appassionata della vita degli uomini che stanno sul suo territorio. Questo significa concretamente (e lo ripetiamo con forza) che i cristiani non possono non confrontare con il Vangelo il lavoro degli uomini, l economia, la politica, le sofferenze e il disagio delle persone, la cultura di questa società, lo sport, la scienza, insomma tutta l attività umana, per attingere dal Vangelo il modo giusto di viverla su questa terra. Il cristiano non può non entrare nelle cose terrene, proprio perché la salvezza di Gesù Cristo non è solo una salvezza dell anima, solo spirituale, bensì di tutta la persona umana. E la persona umana è inscindibilmente corpo e spirito. Il cristianesimo non è di quelle religioni in cui il corpo è prigione dell anima e quindi tutto ciò che è materiale sarebbe negativo *************** Non solo: la presenza dei cristiani nel mondo deve essere anche una presenza qualificata, perché arricchita dalla visione dell uomo in profondità, che la fede permette loro di avere. Il cristiano è dentro la società anzitutto per contribuire in modo specifico a che politica, economia, cultura non si lascino condizionare e deviare dall egoismo, che dentro il cuore umano porta a sporcare o- gni cosa. Si tratta di evitare che l uomo sia disumanizzato. E poi, il cristiano, a partire dalla sua fede, può arrivare ad offrire il senso della vita umana, dell amare, del lavorare, del vivere in mezzo e con gli altri, ma anche del soffrire e del morire, insomma il senso di tutto il camminare su questa terra e quindi una prospettiva unica da cui guardare tutti gli episodi della nostra vita 4

7 personale e della vita dell intera umanità. Questo contributo specifico del cristiano è ovvio che si esprima anzitutto negli ambiti in cui ciascuno si trova quotidianamente, a contatto con le singole persone, con le singole situazioni. L incontro con una persona veramente amica e con una visione profonda della vita è sicuramente un aiuto prezioso per ogni uomo che si trova di fronte a qualche scelta significativa. Ma si deve esprimere anche nell impegnarsi del cristiano dentro le più diverse istituzioni che formano la nostra società, affinché anche le strutture della stessa società favoriscano la piena umanizzazione dell uomo. Il tutto, naturalmente, senza imposizioni e senza presunzioni: solo con l umiltà e l amore per ogni uomo considerato come fratello. *************** Queste righe ovviamente non intendono essere un trattato esauriente, ma solo un esortazione ad un sereno e serio esame di coscienza su questa prima caratteristica della comunità cristiana e quindi di ogni parrocchia e di ogni singolo cristiano. Qualche domanda per concretizzare: quanto è vero in noi e nella nostra parrocchia che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore Perciò la Chiesa si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia. (Conc. Vat. II - Gaudium et spes)? a volte qualcuno ci rimprovera che il nostro pregare è una scusa per non impegnarsi concretamente nei problemi degli uomini. Quanto di vero dobbiamo registrare in questa critica per quanto riguarda noi e la nostra parrocchia? pure per qualcuno, a volte anche ingenerosamente, le nostre celebrazioni sono sentite come fuori dalla concretezza della vita. Come possiamo migliorare noi e aiutare gli altri a capire che, in realtà, queste celebrazioni sono il fondamento per risposte vere e autentiche ai grandi problemi dell uomo? sul posto di lavoro, in famiglia, a scuola, nelle associazioni si capisce che siamo cristiani perché lo dichiariamo o perché il nostro dire e il nostro fare, discreto e profondo, rivela l amore di Dio per ogni uomo? mi impegno seriamente in campo civile, per quanto posso e con una seria preparazione, respingendo la tentazione di ritirarsi tanto non cambia niente, la politica è sporca, fanno tutti così, ormai il qualunquismo dilaga? Chiudo. Chi pensa che non è così importante celebrare, pregare, incontrarsi per riflettere si esamini molto seriamente. E chi celebra tanto, prega tanto ma questo non cambia niente o quasi del suo carattere (tanto è questione di carattere!?!?) e non si impegna nella società si interroghi molto seriamente sul suo celebrare e sul suo pregare. don Gino Come ti senti in rapporto alla comunità cristiana che è la tua parrocchia? La sopporti, perché preferiresti essere cristiano per conto tuo? La usi, per i tuoi bisogni sociali e religiosi? la vedi quasi come una stazione di servizio? La senti come altro da te? Oppure, sì, ti senti dentro, però un po come un cliente, sia pure regolare? Senti la parrocchia come tua, nel senso che ti sta a cuore, ti senti corresponsabile? Ti senti di lavorarci dentro, mettendo a disposizione le tue capacità, un po del tuo tempo, la tua carica umana e cristiana? E sei convinto che questo lavorare per la comunità è il modo per costruire al meglio la tua stessa personalità? *************** Tutte queste domande per presentare queste pagine successive nelle quali abbiamo pensato di illustrare i vari organismi - gruppi di impegno - associazioni (ovviamente quelli ecclesiali) che sono presenti nella nostra Parrocchia. Gli scopi che intendiamo raggiungere sono vari: anzitutto è bello che ogni cristiano conosca un po di più la propria comunità vedrete poi quanto è ricca la nostra parrocchia, ricca di impegni e proposte e questo ci permetterà di essere meno pessimisti e brontoloni 5

8 conoscersi di più serve a lavorare MEGLIO e a lavorare INSIEME l elenco è anche un INVITO a tutti quelli che sentono un po di voglia di collaborare, affinché, guardando le varie possibilità, possano scegliere quegli ambiti in cui pensano di essere più di aiuto P.S. Abbiamo pubblicato ugualmente questo elenco, pur intuendo che ci potrebbero essere errori o dimenticanze. In questo senso riceviamo volentieri osservazioni migliorative. Ma crediamo che, comunque, anche questo piccolo gesto possa essere interpretato come un ulteriore aiuto a sentirci uniti, più uniti, uniti con la motivazione giusta, cioè uniti nel Signore. Per una lettura chiara dei vari gruppi con relative informazioni, scriviamo qui sotto, numerate, le domande a cui viene data risposta nei singoli riquadri. Dal numero potrete risalire alla domanda. 1. Identità e scopo 2. Come il Gruppo/Organismo forma se stesso? Con quali strumenti e modalità? Quante volte si ritrova per questa formazione? Quante persone lo compongono? 4. Il referente (nome e telefono) 5. Programma delle attività del Gruppo/Organismo per l anno pastorale don Gino CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE CONSIGLIO AFFARI ECONOMICI 1. Rappresenta l immagine della fraternità e della comunione dell intera comunità parrocchiale; costituisce lo strumento della decisione comune pastorale 2. C è un impegno preciso di tutti i membri di sfruttare tutti i momenti formativi in parrocchia e altri, specifici, a livello decanale/diocesano n Don Gino - ( ) 5. Si riunisce una volta al mese per esprimersi sulle varie situazioni parrocchiali. Sua emanazione sono le varie commissioni: Liturgica, Missionaria, Caritas, Oratorio, Famiglia, Cultura lavoro società 1. Curare i beni economici della comunità, precisamente strutture e risorse 2. n 7 (+ i rappresentanti delle chiese sussidiarie) 4. Don Gino - ( ) 5. Si riunisce tendenzialmente una volta ogni 1 / 2 mesi. Comunque, ogni volta che le circostanze lo richiedono CURA E PULIZIA CHIESA PARROCCHIALE E NELLE CHIESE SUSSIDIARIE 1. Tenere aperta, ordinata e pulita la nostra chiesa parrocchiale e le chiese sussidiarie (sono diversi gruppi) ACLI 1. È un associazione nazionale con lo scopo di aiutare il cristiano a vivere come tale nel suo ambiente di lavoro e nella società 2. Attualmente è in ristrutturazione 4. Guanziroli Marco ( ) 5. COMUNIONE E LIBERAZIONE 1. Movimento ecclesiale per l educazione della persona nella Chiesa e nella società Coltro Anna - ( ) 5. Morelli Rossella - ( ) 6

9 COMMISSIONE LITURGICA 1. Curare le celebrazioni liturgiche nella nostra parrocchia 2. Sta seguendo il testo Principi e norme del messale ambrosiano. Si riunisce circa una volta al mese n 8 / Bellotti Alessandro - ( ) 5. Oltre a seguire le esigenze del calendario liturgico, sta leggendo il testo suddetto per aiutare l animazione della Messa domenicale LETTORI 1. Proclamare la Parola di Dio durante le celebrazioni liturgiche 2. Purtroppo non ha nessun momento di incontro e formazione circa 40 persone 4. Incicco Giovanni ( ) 5. Semplicemente la fedeltà ai turni stabiliti CORALE S. CECILIA 1. Animare con il canto le celebrazioni liturgiche 2. Prove a scadenze periodiche 4. Don Gaetano ( ) 5. Canta durante le Messe e altre celebrazioni secondo un calendario concordato CORETTO CORO S. PIETRO CHIERICHETTI 1. Animare con il canto le celebrazioni liturgiche 2. Prove settimanali 4. Bellotti Alessandro ( ) 5. Canta durante le Messe secondo un calendario concordato 1. Cantare durante la Messa a S. Pietro 2. n 5 / Cantare durante la Messa a S. Pietro 1. Per il servizio liturgico all altare 2. Si ritrova periodicamente per la formazione e la stesura dei turni di servizio 4. Don Andrea - ( ) 5. Servizio durante le Messe e altre funzioni COMMISSIONE CARITAS 1. Organismo del CPP, per sensibilizzare tutta la comunità all attenzione verso gli ultimi 2. Si incontra una volta al mese, cura la propria formazione seguendo il sussidio proposto dalla Caritas diocesana Circa 12 persone 4. Villa Giorgio - ( ) 5. Anzitutto intende animare le proposte liturgiche/diocesane/nazionali, secondo il calendario dell anno, che riguardano gli ultimi. Sua emanazione è il Centro di Ascolto Caritas con circa 20 volontari per lavoro, viveri, alimenti, mobili, ecc. Si propongono per interventi in ambito catechistico. Interventi su Comunità. Varie GRUPPO VISITA CASE DI RIPOSO 1. Prendere coscienza della fragilità/sofferenza come dimensioni costitutive della vita; mettersi a servizio dei malati attraverso visite periodiche nelle case di riposo; sviluppare nella comunità una maggiore sensibilità verso i malati 2. Si ritrova una volta al mese, il mercoledì pomeriggio. Segue il Messaggio CEI per la Giornata mondiale del malato. Segue poi la Nota pastorale CEI: Predicate il Vangelo e curate i malati Circa 20 persone 4. Chiera Rossella - ( ) 5. Visita periodica nelle varie case di riposo dove sono presenti dei canegratesi 7

10 MINISTRI STRAORDINARI EUCARISTIA 1. Portare la Comunione ai malati. Aiutare nella distribuzione durante le Messe 2. Partecipazione alla giornata di ritiro organizzata dalla diocesi n 7 4. Incicco Giovanni - ( ) 5. Visita periodica ai malati. Turni per il servizio durante le Messe festive CATECHISTI/E INIZIAZIONE CRISTIANA 1. Preparazione dei bambini/ragazzi per una fede più consapevole e per ricevere i sacramenti della I Confessione, della Comunione e della Cresima 2. Non ci sono incontri di formazione qui in parrocchia. A volte, qualcuno partecipa a proposte di incontri organizzati dalla diocesi o dal decanato. Alcune sono abbonate a riviste specializzate. Per la programmazione catechistica ci sono incontri periodici Comprendendo tutti/e, circa persone tra i 17 e i 60 anni 4. Don Andrea e Suore - ( ) 5. Catechesi ai bambini-ragazzi/e COMMISSIONE MISSIONARIA 1. Far crescere la sensibilità missionaria ad gentes in tutta la comunità 2. Si ritrova circa ogni mese, prendendo spunto dal testo diocesano o da altro n 6 / 7 4. Pilu Riccardo - ( ) 5. Segue il calendario annuale sottolineando le giornate a sfondo missionario. Cerca collegamenti con altre realtà missionarie in parrocchia. Si offre per l animazione missionaria nella catechesi ANIMATORI GRUPPI DI ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO NELLE CASE 1. Guidare i GdA ad approfondire la Parola di Dio attraverso il metodo dei gruppi riuniti nelle case 2. Si ritrova una volta al mese in preparazione alla riunione mensile dei singoli gruppi circa 21 animatori 4. Incicco Giovanni - ( ) 5. Guidare i GdA ad approfondire la Parola di Dio attraverso il metodo dei gruppi riuniti nelle case AMICI DI PADRE DAVIDE CATECHISTI II E III MEDIA CATECHISTI SCUOLE SUPERIORI 1. Aiutare P. Davide, la sua missione in Guinea Bissau ed eventualmente altre realtà missionarie Sgarella Dante ( ) Accompagnamento nella fede dei ragazzi/e 2. n 5 4. Don Andrea e Suore ( ) 5. Catechesi ai ragazzi/e di II e III Media 1. Accompagnamento nella fede 2. n 6 4. Don Andrea e Suore ( ) 5. Catechesi ai ragazzi/e delle scuole superiori 8

11 CONSIGLIO DELL ORATORIO 1. Seguire e programmare la vita dell Oratorio in collaborazione con il gruppo catechisti/e Don Andrea e Suore ( ) Oscar Carrera ( ) 5. Si ritrova una volta al mese circa, esaminando via via le problematiche che si presentano nella vita dell Oratorio. In particolare... GRUPPO ANIMAZIONE DOMENICHE POMERIGGIO 1. Animare il pomeriggio della domenica negli Oratori 2. Si ritrova ogni venerdì sera alle Palumbo Riccardo ( ) 5. Presenza a turno negli Oratori, la domenica pomeriggio FAMIGLIE IMPEGNO NEGLI ORATORI 1. Aiutare per tutto quanto può essere utile nella vita di un Oratorio Bonizzi Giacomo ( ) Garegnani Marco ( ) 5. Presenza e disponibilità nelle varie occasioni GRUPPI BARISTI 1. Servizio al bar 2. Ritrovo periodico per riflettere sul ruolo del barista in Oratorio e per stendere i turni di presenza Servizio al bar PULIZIE BAR E AUDITORIUM 1. Pulizia degli ambienti sig.ra Carla (Bar OSL) ( ) 5. sig.ra Michelina (Bar OMI) (sig.ra Linda (Auditor.) ( ) GRUPPO CINEMA 1. Garantire un divertimento sano ed educare ad uno spirito critico gli spettatori, promuovendo film che per i contenuti positivi aiutino le persone a crescere 2. Circa 18 persone 4. Anna Coltro - ( ) Annamaria Alfano - ( ) 5. Garantire le proiezioni da ottobre a maggio e, in estate, in collaborazione con l Amministrazione comunale, nei mesi di giugno e luglio all aperto GRUPPO CUCINA 1. Lavorare per favorire l incontro delle persone nelle feste, anche attraverso lo strumento dello stare insieme a tavola Disponibilità a lavorare in cucina secondo le occasioni e le necessità CONSIGLIO SOCIETÀ SPORTIVA 1. Educazione dei ragazzi attraverso lo sport (in specie il calcio) Colombo Vincenzo ( ) 5. Giovesi Andrea ( ) 6. Partecipazione ai diversi campionati PENSIONATI VOLONTARI 1. Aiutare per tutto quanto riguarda le attività materiali, di vario genere, per tutta la parrocchia Magistrelli Pietro Leoni Angelo ( ) 5. Non c è un programma. C è disponibilità secondo i bisogni 9

12 GRUPPO FAMIGLIE 1. Per coltivare positive relazioni in quanto coppie e famiglie. Per sottolineare il valore della famiglia dentro una comunità. Per collaborare come coppie/famiglie alla vita della comunità. 2. Attraverso momenti specifici di formazione psicologica e spirituale. Attraverso attività pastorali in parrocchia. Attraverso momenti comunitari di svago. Il ritrovarsi dipende dall adesione delle varie coppie 4. Garegnani Marco - ( ) 5. Incontri al PIME. Vacanze insieme invernali ed estive. Il sabato sera in Oratorio ogni tanto. Incontri con esperti di vario genere. Servizio Querce di Mamre per il corso fidanzati AREA COMUNICAZIONI : COMUNITÀ, PASSAPAROLA, BUONA STAMPA, SITO INTERNET 1. Annunciare il Vangelo attraverso alcuni mezzi di comunicazione 2. Non c è formazione dei gruppi in senso stretto. La redazione di Comunità si trova 1 volta per ogni numero del notiziario. Redazione Comunità 5 / 6 persone 4. Innocente Campesato - ( ) Rino La guardia - ( ) Anna Carenzio - ( ) Pietro Alfano - ( ) 5. Il lavoro dei diversi gruppetti si capisce dai 4 titoli AZIONE CATTOLICA ADULTI 1. Associazione per la formazione dei laici responsabili a servizio della pastorale parrocchiale e diocesana 2. Si ritrova una volta al mese, la domenica pomeriggio (ultima del mese). Segue il testo nazionale di formazione. Sono abbonati individualmente al mensile nazionale Segno e a quello diocesano In dialogo n 39 persone (38 donne e 1 uomo) - età media 65 / 70 anni 4. Bressan Virginia - ( ) 5. Segue le iniziative diocesane, decanali, parrocchiali collaborando responsabilmente COPPIE GUIDA CORSO FIDANZATI 1. Preparazione dei fidanzati al Matrimonio, attraverso una serie di incontri appositi 2. A volte le coppie guida partecipano a incontri promossi dalla Diocesi o dal decanato di Rho. Come gruppo si ritrova 2 volte l anno n 3 coppie 4. Riccardi Sergio e Irma - ( ) 5. Corso fidanzati in gennaio-febbraio COMMISSIONE CULTURA LAVORO SOCIETÀ COMMISSIONE FAMIGLIA 1. Curare la crescita di una cultura cristianamente ispirata, per aiutare la presenza consapevole del cristiano nella società 2. È in via di costituzione Anche il programma verrà dopo un adeguato periodo di incontri per dare un volto più preciso alla commissione 1. Commissione che cura la pastorale familiare della parrocchia 2. È in costruzione. Si sta dando degli strumenti per la propria formazione. Intende radunarsi circa una volta al mese circa 10 / 12 persone È in via di attuazione 10

13 Nei miei sette anni di formazione in seminario per diventare sacerdote il periodo estivo è sempre stato caratterizzato da esperienze di vario genere che hanno permesso di vivere con i ragazzi, gli adolescenti e i giovani, momenti profondi di condivisione di un cammino di vita e soprattutto di fede ; ho provato di tutto, o forse, è meglio dire quasi di tutto: oratori feriali in diverse parti della nostra diocesi con numeri altissimi, superiori ai cinquecento iscritti o con numeri veramente ridotti con solo venticinque iscritti vacanze nei posti più belli dei nostri monti e nelle forme più svariate, nelle case in autogestione, nelle case con servizio garantito e perfino in hotel. Nonostante questi anni di esperienza vacanziera con le parrocchie, non mi era mai capitato di vivere il campeggio nelle tende come invece, è tradizione qui a Canegrate. Devo dire la verità; le perplessità sul campeggio nelle tende erano davvero molte. Le domande che mi si aprivano durante l anno sono state diverse e riguardavano sia la mia personalità, sia l aspetto di preparazione di una vacanza simile, sia le questioni più burocratiche e pratiche di gestione delle strutture. Bene! La proposta del campeggio si è conclusa e mi ha visto presente sulle belle montagne delle alpi, a Temù, per ben due turni continui anche se molto diversi per la presenza dei ragazzi e per la gestione dei momenti comuni. Ho potuto vedere per la prima volta come si vive nelle tende e gustare il campeggio come proposta veramente formativa e come vita comune vera ed intensa. Non credo di aver fatto molto se non entrare in questa esperienza con un occhio libero da pregiudizi e vivere i momenti organizzati con il gusto di stare insieme ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani che mi sono stati affidati. Del primo turno ho potuto gustare i racconti per telefono dei responsabili che si sono occupati dell organizzazione mentre io ero intento a concludere l oratorio feriale estivo. Mi sentivo già rincuorato dall andamento del turno delle ragazze. Certamente il numero era veramente basso, ma questo non ha impedito di rendere il primo turno un momento della vita del campeggio importante e indimenticabile e, se questo ho potuto percepirlo io dai soli racconti, immaginate chi l ha vissuto, quanto entusiasmo potrebbe e- sprimere! Il secondo turno mi ha visto presente personalmente e i nove giorni con i ragazzi dalla quinta elementare alla terza media inferiore sono veramente volati. Sono rimasto entusiasta di tutti i ragazzi, del loro desiderio di vivere insieme, di giocare, di divertirsi, di sforzarsi per vincere le difficoltà e di mettersi in gioco nei servizi comuni dal lavaggio delle stoviglie, alla pulizia del campo. I più piccoli erano sempre i primi ad alzarsi e vi assicuro che gli orari erano belli serrati e i tempi sempre organizzati nei minimi particolari. Anche il terzo turno misto di adolescenti ha avuto i suoi risvolti positivi, a conti fatti, si è rivelato un successo. Sicuramente il campeggio offre dei vantaggi notevoli per la crescita dei nostri ragazzi e l esperienza educativa di tutto un anno di oratorio può raccogliere i suoi frutti proprio nel tempo del campeggio dove si è costretti ad una forma di vita diversa dal solito; la vita comune, ventiquattro ore su ventiquattro, la collaborazione stretta non solo nel gioco, ma soprattutto nei servizi di campo, l armonia che si crea all interno dei ragazzi dove i più grandi sono chiamati, quasi automaticamente, a prendersi a cuore i più piccolini e ad aiutarli. Sì, anche le gite, tre uscite per turno, sono state vissute con questo spirito educativo. Non solo il paesaggio che si apriva davanti ai nostri occhi, una volta raggiunta la vetta creava stupore, ma anche il percorso, il cammino faticoso, il passo appesantito dalla salita, dai sassi, dal peso degli zaini, dal respiro affannato, sono stati preziosi per imparare a su- 11

14 perare le proprie fatiche e difficoltà, per imparare ad aspettarsi, a considerare le debolezze degli altri per i più forti e abituati alla montagna, e per imparare a dare il meglio di sé, senza lamentele, senza pesare sul gruppo intero, per i più debolucci. Tutti insieme si partiva e sempre tutti insieme si arrivava a destinazione. Nonostante la tentazione di fermarsi e non raggiungere la meta prevista, mai ci sono state rinunce e la bellezza dei volti soddisfatti raggiunto il luogo prefissato, ripagava ogni sforzo e magari anche qualche pianto di fatica. Alla fine dell esperienza rientrato nel caldo cittadino, porto con me un bel ricordo dei giorni di campeggio; sono convinto che come esperienza, il campeggio si sia dimostrata veramente valida e da riproporre anche in futuro. Vorrei di cuore ringraziare tutte le persone che si sono rese disponibili per i preparativi e per il periodo di permanenza a Temù: in modo particolare permettetemi di ringraziare il gruppo degli uomini che si sono recati a montare e smontare le strutture, i giovani che si sono occupati di montare le tende e i campi gioco, i cuochi dei turni e chi si è occupato di procurare gli alimenti necessari. In modo speciale vorrei ringraziare i giovani e gli adolescenti collaboratori nelle animazioni delle giornate che si sono distinti per capacità e disponibilità: Annalisa, Valentina, Silvia, Veronica M., Veronica V., per il primo turno, Andrea G., Matteo, Riccardo, Cristian, Andrea V., Alessandro, Emanuele, Gabriele, per il secondo turno e con alcuni di questi, Marco Z., Manuela, e Isabella per il terzo turno. A tutti, grazie di cuore. Purtroppo però va anche detto che il campeggio di Canegrate incomincia a mostrare segni di malattia Gli uomini che si occupano di tutte le strutture e di tutti preparativi diventano sempre meno per motivi più che validi, tuttavia, nonostante l impegno massimo di chi resta, la fatica incomincia a farsi sentire e il tempo da mettere a disposizioni diventa troppo! Come sapete, quest anno, due volte ho dovuto chiedere in chiesa attraverso gli avvisi del Passaparola disponibilità di persone come cuochi e aiutocuochi. Anche le strutture avrebbero bisogno di qualche sistemazione e sarebbe molto bello aumentare gli spazi e inserire spazi nuovi, magari al chiuso e riscaldati per le fredde notti di montagna. Se il campeggio a Canegrate dovrà avere un seguito negli anni futuri è importante a mio avviso che ci si faccia avanti con disponibilità a lavori gratuiti e di tempo e servizio. Non è più possibile caricare sempre le stesse persone di ogni iniziativa e di ogni lavoro anche se lo fanno con la massima disponibilità, è necessario che ci siano persone nuove, papà e mamme nuove, magari anche giovani, che si prestano e si inseriscono nel discorso di collaborazione con la struttura e le iniziative dell Oratorio. Solo così, si potrà essere tutti più contenti e continuare come già in passato a proporre iniziative nuove, belle e educative per i vostri figli e nostri ragazzi. Già all inizio dell anno dissi questa frase: L oratorio non è del prete; il prete lo gestisce e lo custodisce dando linee di direzione, ma l oratorio è di voi che lo vivete e fate crescere. Cosa accadrà in futuro del campeggio? Questa è una domanda che deve restare aperta e la risposta sta proprio in ciò che vuole Canegrate. Parlando fuori dai denti, è necessario una collaborazione maggiore da parte di più genitori, soprattutto i più giovani. Non si fa nulla per nulla è vero, lo si fa per il bene dei figli! 12

15 Ore 7.30 tutti pronti a partire e chi manca??? sempre lui DON ANDREA, arrivato in piazza mercato per salutarci e con un enorme scatola di dadi Star. Utili né!!! Dopo questo piccolo ritardo eccoci pronti per la nostra avventura tutti sul pullman e VIA verso Temù. Arrivati alla meta siamo stati accolti da grossi nuvoloni che sembravano volessero rispedirci a casa, ma noi, temerarie canegratesi li abbiamo sfidati, divertendoci con giochi all aperto e introducendo il tema che ci avrebbe accompagnato nei momenti di preghiera durante tutta la vacanza: HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN. Sfidando i nuvoloni del primo giorno abbiamo ottenuto un tempo meraviglioso per quelli a venire regalandoci indimenticabili giornate passate all insegna di: MINI OLIMPIADI, immergendo l intero viso in una bacinella piena d acqua per recuperare una mela usando solo la bocca; GIOCHI D ACQUA, rincorrendoci come pazze con catini e bacinelle piene d acqua, con l obiettivo di inzuppare qualcuno e difendersi da eventuali attacchi. Le nostre sere sono state animate da film, giochi vari e da tre fantastici GIOCONI NOTTURNI: -CACCIA AI VAMPIRI- una corsa terrorizzante tra vampiri pipistrelli e ragnatele sparsi per il campeggio nella completa oscurità della notte. Soltanto pochi lumini ed alcune torce ci aiutavano nella nostra ricerca; -AIUTO CI STANNO ATTACCANDO!- gli ufo erano atterrati grazie ad una navicella spaziale illuminata da star-light. Il nostro compito era quello di aiutare l omino spaziale a riportarli da dove erano venuti. Nella completa oscurità dovevamo evitare gli attacchi improvvisi degl extraterrestri conquistando la nostra libertà; -CACCIA AL TESORO- il caratteristico gioco da campeggio, ma più divertente perché svoltosi durante la notte! Divise in squadre le coraggiose campeggiatrici correvano per tutto il campeggio, e non solo, alla ricerca di indizi per raggiungere il TESORO!! Tra una tappa e l altra giochi, indovinelli, enigmi da risolvere rallentavano la conquista ma aumentavano l entusiasmo. Ogni giornata veniva completata da due momenti di preghiera guidati da don Gino: il primo durante la mattinata e il secondo prima di andare a dormire. Ad ogni incontro analizzavamo, aiutati da un libretto, un emozione come la collera, la tristezza, la paura la vergogna e i sensi di colpa; in ogni nostro viaggio Harry era sempre al nostro fianco. Come è risaputo la montagna presenta fantastici paesaggi e abbiamo imparato che tutti vogliono arrivare in cima per poter ammirare queste bellezze ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali anche se costa fatica e noi ci siamo riuscite insieme, grazie a canti, risate e giochi. Ogni singolo istante è stato archiviato nel cassetto dei ricordi sotto la voce momenti INDIMENTICABILI! Sicuramente l avrete capito: è stata una vacanza significativa, un grazie a tutti coloro che l hanno resa possibile. SPERIAMO CHE NESSUNO DI VOI L ANNO PROSSIMO SE LA POSSA PERDERE!!!!!!! E allora se stai leggendo ma non hai fatto parte di questa fantastica CIURMA, non ti disperare, l anno prossimo potrai sicuramente rimediare a noi i villaggi all inclusive ci fanno un baffo! Siamo certi che noi abbiamo bisogno di te ma siamo anche certi che tu, soprattutto, hai bisogno di noi!! Annalisa, Silvia, Valentina & Veronica 13

16 Grazie e ancora grazie a don Andrea per la presenza lodevole e la modalità con la quale ha saputo condurre efficacemente - tenendo conto che è la prima volta in tenda - questo secondo turno di campeggio con i ragazzi dell Oratorio. Che dire o cosa raccontare? Sono tante le emozioni vissute in quel di Temù: don Andrea è una persona eccezionale oltre che un eccellente sacerdote con lui non ci si annoia per niente. Le giornate sono trascorse in perfetta armonia e sintonia; ogni momento è stato ben definito, ben preparato, ben organizzato e ben vissuto, dove tutto era cadenzato e ordinato secondo un principio di valori cristiani. Ci si alzava tutti verso le ore 7:00, alle ore 7:30 si celebrava la Santa Messa dove tutti erano invitati a partecipare (solo quando si effettuava la gita la celebrazione eucaristica diventava facoltativa), poi la colazione quindi i classici compiti legati alla buona riuscita del camping: pulizia del campo, lavaggio pentolame e suppellettili di vario uso culinario (questo veniva fatto anche a pranzo e a cena, sempre a turni), pulizia della pagoda e dei servizi igienici e poi - una volta terminati questi lavori - si passava alla preghiera di gruppo e quindi iniziavano i giochi. La giornata terminava con i classici sollazzi serali, la preghiera e poi tutti a nanna. Rispetto gli anni precedenti i ragazzi del campeggio piccoli e grandi - hanno fatto gruppo dimostrando di sentirsi a loro agio tra loro. Inoltre sono stati aboliti gli scherzi di cattivo gusto e gli stessi animatori hanno messo maggiore attenzione alle problematiche legate alle differenti età. In questo don Andrea è stato molto esigente (e lo ha fatto in maniera esemplare); tutti dovevano aiutarsi a vicenda cercando di creare quel giusto clima di giovialità che serviva a vivere bene gli otto giorni di vita comunitaria. Ottimo pure il clima instaurato in cucina tra i cuochi che hanno saputo preparare ottimi e succulenti piatti. 44 sono state le bocche da saziare che hanno potuto gustare - dopo aver scelto tra 20 tipologie di antipasti, 10 primi, 10 secondi, contorni vari, frutta, dolci e scherzi a parte, le pietanze cambiavano continuamente, ogni giorno una portata diversa. Questo sembra sia piaciuto ai campeggiatori, i quali hanno saputo apprezzare lo sforzo dei cuochi in cucina. Anche la compagnia dei ragazzi presenti è stata piacevole: sempre sorridenti allegri e soprattutto simpatici, nessuno escluso; un bellissimo turno di campeggio scandito dai tempi e dai modi di fare del graditissimo don Andrea e dal gruppo animatori. La giornata cruciale si è svolta martedì 24 luglio quando il nostro Cardinale - Dionigi Tettamanzi - nel giorno del suo compleanno, ha allietato con la sua presenza i campeggi della Diocesi di Milano in vacanza a Temù. Dopo l accoglienza di don Andrea - che ha letto un breve messaggio di ringraziamento - e i vari giochi condotti dagli oratori partecipi, il Cardinale ha salutato tutti i presenti ringraziando per l invito rivoltogli e per l ospitalità ricevuta. Durante la visita il nostro campeggio ha regalato al Cardinale una piccozza, simbolo della fatica per chi vive l esperienza di montagna. Al termine una breve preghiera comunitaria e poi tutti al campeggio di Cantù per il classico rinfresco a base di dolci e bibite varie. Il tutto è durato circa un ora, ma il Cardinale non si è dileguato subito perché - dovendo per forza ripassare sul nostro territorio dove aveva parcheggiato l elicottero oh forse era un auto - è stato braccato dagli impavidi campeggiatori dell Oratorio San Luigi per un breve scambio di presentazioni e le classiche foto di rito. Solo dopo è potuto ripartire per altri impegni dettati dalla sua grande responsabilità di Pastore della Diocesi di Milano. Tornando a noi: tutto il programma campeggio è stato rispettato alla grande. Pure le tre gite prestabilite sono state effettuate senza complicazioni: tutti i presenti hanno raggiunto la meta prefissata senza lamentarsi per la fatica. Infine la serata finale: i campeggiatori si sono raccolti attorno al falò per la preghiera finale, qualche canto e poi la consegna dei gufi e delle stelline date in ricordo della straordinaria esperienza vissuta insieme. L unico inconveniente, adesso che ci penso mi sa tanto che non c è stato. J. G. 14

17 Con questo numero iniziamo a pubblicare una serie di interviste volte a fare un po di storia del CI- NEMA del nostro Oratorio (attualmente l Auditorium San Luigi): sono le testimonianze di quelle persone che durante gli anni hanno fatto vivere il nostro cinema. Iniziamo con il sig. Angelo (Angelino) De Filippi. Angelino, sai quando è stato costruito l oratorio? Nel Quando avevo 7 anni ho fatto la prima comunione, per cui = 1935; nel 1935 c era già il Cinema, c era già il salone e mi ricordo che era papa Pio XI e cardinale il Cardinal Schuster. Un particolare importante: c era sopra il palcoscenico la scritta divertitevi e non peccate. Non so quando sia realmente iniziato il cinema, so solo che nel 1935 esisteva già ed era più o meno come adesso, soltanto che invece dell ingresso si saliva (dove c è l atrio, ndr) e c era una piccola balconata. Dove c è adesso il marciapiede c era una cancellata e poi l entrata, la biglietteria, poi giravi a destra e si saliva in balconata che era molto piccola. La balconata l ha fatta togliere successivamente don Antonio Lamperti. Negli anni 30 funzionava regolarmente il cinema? Sì, era un cinema settimanale ed era l unico a Canegrate Chi erano le persone che lo seguivano? I protezionisti erano il Luigi Leoni e il Dante Solbiati; il pioniere però era il Luigi Leoni, che è rimasto fino a che è arrivato il Gioacchino Nicoletti (che ritiene il Luigi il suo maestro). Per quanto riguarda la parte amministrativa, dove io sono sempre stato attivo, sono un allievo del ragionier Carlo Pravettoni, talmente umile da non mettere il suo nome sulla tomba. Era minore 3 anni di me e ha rilanciato il cinema dell oratorio dalla fine degli anni 50 fino al boom delle automobili, fine anni 60. E diventato procuratore della banca di Legnano. I prezzi com erano? Non mi ricordo più. Tenete conto alla fine della guerra c è stata una svalutazione incredibile, per stabilizzarsi poi verso gli anni 50. Io lavoravo alla Tosi e prendevo lire al mese negli anni 50, che non era poco. Negli ultimi mesi di guerra un chilo di sale costava 500 lire al kg. Tenete conto che il cinema dell - Oratorio, rispetto a quelli di Legnano, ha avuto un azione calmieristica. 15

18 Com erano i generi di film proposti? Carlo Pravettoni, al di là di quelli che proponeva l ITL, portava a casa i colossal americani come Ben Hur, I Dieci Comandamenti, anche le commedie, film western e film di guerra (la propaganda è continuata fino alla contestazione giovanile del 68). Alla gente piaceva l avventura. A Canegrate i film del neorealismo erano un flop. Neanche i film d essai andavano bene. Carlo Pravettoni aveva capito che i film di avventura attaccavano. Un film che mi ricordo è La Matadora, erano film con belle musiche da orchestra e azione. Questi film hanno attaccato fino alla contestazione e all arrivo della televisione. Con la contestazione giovanile anche i film hanno subito una trasformazione film contro la chiesa la stampa pornografica, cose che però non sono passate da noi perché il cinema dell Oratorio fu chiuso. All incirca fu chiuso nel per riprendere nel Bisogna ricordare che anche il Circolo Bell Unione aveva un suo cinema, il Garibaldi, che ha aiutato a fare concorrenza, ma neanche più di tanta; non è durato tanto. Allora la gente andava anche al cinema all aperto: lo schermo del nostro era contro la massicciata della ferrovia (ora abbattuto, ndr). Il parroco di allora chi era? Fino al 1968, anno in cui è morto, era il don Angelo Peruzzotti. Seguiva molto il cinema gli piaceva. A livello di posti era come adesso? Quando c erano dei bei film la gente stava anche in piedi! In più c era la balconata (che era a sbalzo). Veniva usato anche per il teatro? Certo! Ho fatto anch io il teatro! Si rappresentavo spettacoli a carattere religioso ma non solo: io ad e- sempio ho fatto un teatro sulla vittoria di Franco sui Comunisti in Spagna (comunisti rappresentati come nemici di Dio). Si facevano dei teatri anche sentimentali. I film americani passavano nel tempo di guerra? No, ma prima e dopo di essa sì. In tempo di guerra davano film italiani e di propaganda fascista. Una nota importante è che fino al 1950 al cinema, guardando lo schermo, gli uomini stavano a destra e le donne a sinistra; la balconata era promiscua perché ci stavano i fidanzati che in chiesa si mettevano dalla parte dei maschi ma dopo le panche. C era la divisione, ma io scappavo anche dall altra parte essendo addetto ai lavori. Io stavo sempre in cassa e a strappare i biglietti. La cassa era gestita solo da uomini. Hollywood teneva conto dell opinione della gente nel realizzare i film, un altro che mi ricordo è Quo Vadis. Via Col Vento era del 1936, ma da noi è arrivato nel I film di Don Camillo non li hanno passati in oratorio; nel 1950 in Via Piave hanno fatto un cinema all aperto e li hanno dati lì. Quel cinema comunque non ha fatto molta ombra al cinema estivo dell oratorio. Era un cinema privato che non è durato molto. I film noir li hanno fatti? Sì, qualcuno sì, gialli stile Hitchcock o i film di Orson Wells. Ma quelli che attaccavano sempre erano quelli sentimentali, venivano un sacco di ragazzine. Carlo Pravettoni diceva sempre che bisognava fare i film che piacciono alla gente non quelli che piacciono a noi! Cineforum sono stati fatti? Certo! E abbiamo avuto grande successo! Il primo anno lo abbiamo fatto gratis. Erano film impegnati, sociali, contro la guerra. Eravamo nel Andavano molto anche i film con le bellezze al bagno. Andavano i film con grandi attori americani: Gary Cooper, Gregory Peck Mi ricordo un film che aveva fatto successo Caccia al Ladro con Grace Kelly. Anche la radio faceva pubblicità e critica ai film e tutti la ascoltavano. 16

19 A partire da questo e nei prossimi numeri di Comunità la Commissione Missionaria Parrocchiale intende proporre all attenzione dei lettori alcune figure di missionari canegratesi oramai morti ma che, con la loro testimonianza di vita, hanno lasciato un segno profondo nel cuore di chi li ha conosciuti. Affinché i giovani imparino ed i vecchi ricordino. PADRE SEVERINO FERRÈ adre Severino Ferrè nasce il 2 agosto 1903 a Canegrate. P Suo padre Clemente e sua madre Giovanna Castoldi danno alla luce altri tre figli: Rosa, Carolina e Pietro. La famiglia di Severino vive del lavoro dei campi, è molto unita ed è assidua nella preghiera (tutte le sere, infatti, si prega insieme recitando il Rosario). Già all età di 15 anni è forte la voglia di entrare in seminario, ma dovrà attendere ancora qualche anno perché è necessaria la sua presenza in casa per poter essere di aiuto al padre nel sostegno economico della famiglia. Durante l attesa Severino diventa catechista per i più piccoli dell Oratorio. Finalmente a 19 anni entra nel seminario del PIME di Milano dove il 19 settembre 1931, all età di 28 anni, è ordinato Sacerdote. Nel settembre del 1932 viene destinato per l estremo oriente e, verso la fine del mese, parte per Shangai dove, all arrivo, è subito destinato alla provincia di Ho Nan, nella diocesi di Nanyang. P. Severino resta per un anno a Kaifeng per imparare la lingua cinese, poi è nominato coadiutore della parrocchia di Tang-ho Shien. Nonostante le privazioni e difficoltà della vita di missione è grande l attenzione per la parrocchia d origine: in una sua lettera del 1936 rinuncia a chiedere soldi alla Parrocchia di Canegrate perché quest ultima sta costruendo la nuova chiesa. In un altra lettera del 1939 scrive: un altra ragione che mi spinge a scrivere questa due righe è la carestia che regna qui, nel mio distretto. Fin dalla primavera dello scorso anno ho dovuto chiedere la carità per poter arrivare alla fine dell anno. Quest anno l affare è ancora più serio, e cioè oltre alla guerra con tutte le sue conseguenze disastrose, devi aggiungere che il secondo raccolto dello scorso anno qui fu quasi nullo, perciò il popolo si trova in grande strettezza e per poter passare questa primavera vende o impegna case, terreni e qualsiasi altro oggetto. Ti prego perciò di prendere tutto quanto hai a mio credito e di portarlo il più presto che puoi a Milano all Istituto affinché mi venga spedito. Non oso chiedere elemosina perché so che anche voi dovete fare attenzione dato i tempi un po poco di pace, per di più avete la nuova chiesa da pagare. Oltre alle difficoltà proprie della nuova vita di missione, deve anche subire gli orrori e le ingiustizie provocati dall invasione giapponese. Il suo lavoro di apostolato diventa presto d impiccio per le autorità del luogo, tanto da venire arrestato nel 1942 e deportato in un campo di concentramento, dove vi resterà per tre anni. Verso la fine del 1944 è rilasciato e nominato vice parroco di Kin Kia Kang. In questa parrocchia è ben voluto ed amato dal suo popolo e si distingue, oltre che per l assidua preghiera, anche per la sua disponibilità ad assistere le persone più deboli, tanto da costruire un ricovero per gli anziani ed i bambini abbandonati. E proprio per questa sua operosità che viene continuamente perseguitato ed incarcerato, non solo dai giapponesi ma anche dal governo comunista cinese. Infatti nel 1951, sotto la dittatura comunista di Mao Tse Tung, è di nuovo imprigionato e, dopo un processo farsa, condannato a 7 anni di reclusione. Resterà nelle carceri comuniste per circa tre anni e mezzo, durante i quali le guardie rosse gli infliggeranno privazioni di ogni sorta e gli confischeranno tutti gli oggetti sacri (crocifisso, breviario, rosario). Scriverà della sua detenzione: per tre anni sono rimasto in quel carcere (di Kaifeng, n.d.r.), tra delinquenti comuni, senza poter avvicinare nessuno, senza ricevere posta; mi confiscarono anche il breviario e la corona. Per corona usai una cordicella con tanti piccoli 17

20 nodi. Era l unico mio conforto; non sapevo nemmeno quando fosse il giorno di Pasqua: avevo perso la cognizione del tempo. In carcere non potevamo muoverci. Se sentivamo prurito, prima di muovere una mano dovevamo chiedere il permesso alla guardia. Guai a farlo senza permesso! Significava rimanere per ore ed ore in piedi, esposto alle intemperie, oppure essere rinchiuso in una celletta grande poco più di un metro quadrato dove a mala pena si poteva stare piegato sulle ginocchia. Dopo un anno mi misero a lavorare. Preparavamo delle scarpe di stoffa. La lavorazione era in serie e vigeva il principio dello stakanovismo. Se qualcuno non rendeva secondo, e più, della norma, si incorreva nelle più dure punizioni, compresa quella di portare i ferri ai piedi. Lavoravamo ininterrottamente 9-10 ore al giorno, con una giornata di riposo ogni 15 e tre giorni di vacanza alla fine dell anno. Il cibo consisteva in pane di pelle di fagioli e in una porzione di insalata. Alla sera si tornava in cella e ricominciava la tortura dei permessi: posso voltarmi?, poso girarmi?, posso alzarmi dal letto?. Il tutto condito con due ore al giorno di lezioni marxiste piene di accuse contro il Vaticano e gli imperialisti Verso la metà del 1954 P. Severino viene improvvisamente rilasciato alla frontiera di Hong Kong, da dove parte immediatamente alla volta dell Italia, che rivedrà dopo 23 anni. Lui e fr. Raffaele Cernotti di Trezzo d Adda, anch egli rilasciato dai cinesi in quel periodo, furono gli ultimi due missionari ufficialmente operanti nella Cina Popolare. Con P. Severino si chiude ufficialmente il lungo cammino delle missioni cattoliche in terra cinese, iniziato da P. Matteo Ricci nel tardo cinquecento. Negli anni della dura prigionia sofferta nelle carceri cinesi si vivono a Canegrate giorni di trepidazione. La sua inaspettata ed imprevedibile liberazione e la sua successiva espulsione vengono giustamente considerate come un segno della particolare protezione della Madonna, ardentemente invocata per tutto il mese di maggio. In Italia P. Severino è nominato rettore alla Casa di Formazione dei Fratelli Cooperatori Missionari del PI- ME di Busto Arsizio. Lì svolge la sua instancabile attività per ben sette anni, fino a che il 21 marzo 1961 viene chiamato alla casa del Padre, in seguito ad un incidente stradale presso il casello autostradale di Legnano. Ora riposa sereno, prigioniero dell amore di Dio. Sono ormai più di 30 anni che la nostra Società, la Polisportiva U.I.S.P. Canegrate, con i suoi corsi cerca di coinvolgere i bambini più piccoli, a partire dai 5 fino agli 11 anni. Gruppo degli atleti Sport come la Pallavolo col minivolley e il Judo, si propongono di dare le prime basi d educazione del corpo al movimento, di conoscenza del proprio corpo e di coordinazione, attraverso i giochi e gli esercizi proposti. In palestra o all aperto sui prati, vengono allestiti molti campi, si gioca in contemporanea tra i molti colori delle divise e i palloni che a volte invadono i campi vicini; sui materassini stesi a terra a coprire il pavimento della palestra, accostati l uno all altro a formare un unico tappeto, sul quale i mini atleti gareggiano con autocontrollo e senza pericolo di farsi male. Molto spesso si trascorrono i pomeriggi od anche le giornate intere insieme, con o senza genitori; l importante è che i bambini si sentano parte integrante di un gruppo, stiano a stretto contatto nei vari momenti di gioco o di pausa. Si può scegliere se partecipare solo agli appuntamenti infrasettimanali degli allenamenti o aderi- 18

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