OCCUPAZIONE E SERVIZI ALLA PERSONA SPORTELLI ASSISTENTI FAMILIARI
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- Maddalena Tucci
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1 OCCUPAZIONE E SERVIZI ALLA PERSONA SPORTELLI ASSISTENTI FAMILIARI
2 Occupazione e Servizi alla Persona Sportelli Assistenti Familiari La Provincia di Varese in virtù del protocollo di intesa con Italia Lavoro del 28 marzo 2006, ha avviato due sportelli, rispettivamente presso i CPI di Varese e Gallarate, per sperimentare quanto previsto dall iniziativa in corso in altre province lombarde, in Veneto e Friuli. Le motivazioni del progetto Il progressivo innalzarsi dell'età media nel nostro Paese ha visto crescere la presenza di persone non autosufficienti all'interno dei nuclei familiari. L'aumento dei bisogni di cura è in costante aumento oltre che sul versante dell'assistenza a persone anziane o con handicap anche su quello della cura ai bambini e delle prestazioni domestiche. Nel contesto nazionale si evidenzia una morfologia socio-economica ed un architettura di welfare che possono trarre significativi vantaggi dall emersione del sistema privato dei servizi alla persona, sia sul versante della qualità/sostenibilità delle prestazioni, sia sul lato delle politiche del lavoro. E in progressivo aumento la componente femminile all interno delle forze di lavoro attive, che la allontana per tutta la durata dell attività lavorativa dalla casa, senza peraltro sgravarle dalle funzioni tradizionali di cura sia della prole che dei membri anziani e disabili della famiglia. Sono infatti le donne ad assumere il ruolo prevalente di cargivers, ma il potenziale di sostegno informale di chi si è fatto carico di tali incombenze tende a manifestare una progressiva diminuzione. Inoltre, la presenza di un secondo reddito da lavoro connesso alla cresciuta occupazione femminile, aumenta le risorse economiche a disposizione della famiglia per acquistare assistenza privata Sta cambiando il ruolo della famiglia, in particolare nei contesti urbani, dove si evidenziano tassi di occupazione femminile più elevati, minore coesione delle reti familiari, maggiore concentrazione di popolazione abbiente e ulteriori fenomeni (come la distanza tra casa e luogo di lavoro) che diminuiscono ulteriormente il tempo a disposizione per le attività di care Da qui la necessità dei familiari di individuare autonomamente, spesso non avendone le competenze necessarie e in tempi molto brevi, la persona adatta a svolgere il lavoro di Assistente Familiare. Il rischio di incoraggiare un mercato irregolare dovuto a condizioni di necessità è molto elevato, soprattutto per il coinvolgimento di persone provenienti prevalentemente da paesi stranieri. Il servizio offerto dagli sportelli avviati da "Occupazione e Servizi alla Persona" garantisce una corretta gestione dei processi di intermediazione di manodopera, lo sviluppo di un mercato del lavoro regolare, la creazione di Piani di assistenza individuali e la completa presa in carico della persona. 2
3 Gli obiettivi Promuovere l inclusione sociale ed occupazionale per lavoratori/lavoratrici appartenenti alle fasce deboli del mercato del lavoro Migliorare l assistenza familiare promuovendo la selezione e l inserimento delle lavoratrici o lavoratori che meglio rispondono alle specifiche esigenze della persona non autosufficiente Assistere le famiglie nella gestione amministrativa del rapporto di lavoro anche attraverso convenzioni con sindacati, o associazioni di categoria, nelle pratiche per l assegnazione di sussidi pubblici previsti dalle normative vigenti I partner Occupazione e Servizi alla Persona è un iniziativa del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, che svolge funzioni di monitoraggio e valutazione del progetto. Italia Lavoro, titolare dell intervento,svolge per la Provincia di Varese anche funzioni di assistenza tecnica e operativa all implementazione del servizio, fornendo supporto su metodologia, strumenti, sviluppo rapporti della Rete delle realtà con cui operare e attraverso cui promuovere l iniziativa. Con il fine di valorizzare il progetto negli interventi per la qualificazione e il sostegno dell attività di assistenza familiare, l iniziativa viene realizzata inoltre, con specifica convenzione, con la Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale e la Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia. Gli interlocutori a livello locale Nel corso della sperimentazione in atto sono stati avviati rapporti con le Province, responsabili istituzionalmente della promozione di politiche attive per il lavoro; i Comuni, in quanto titolari dell organizzazione ed erogazione dei servizi sociali; le ASL, responsabili della politiche sociali e sanitarie; gli Enti di formazione accreditati, attivatori di risorse territoriali che possono accrescere l efficacia degli interventi di sviluppo occupazionale e di innalzamento dei livelli di occupabilità dei soggetti che risultano discriminati nell accesso al mercato del lavoro. Sono stati sottoscritti protocolli d intesa con la Provincia di Varese, la Provincia e il Comune di Bergamo, la Provincia di Sondrio; sono state recentemente presentate, non ancora sottoscritte, convenzioni con la Provincia di Cremona e il Comune di Milano. I destinatari La sperimentazione è rivolta ai lavoratori svantaggiati potenzialmente inseribili nel mercato privato dei servizi di cura alla persona; alle famiglie che potranno trovare risposta al bisogno di cura dei propri cari in condizione di non autosufficienza ; a tutti coloro che intendono avere informazioni in merito alle pratiche di regolarizzazione, sui servizi del territorio in materia di immigrazione, sui percorsi formativi dell Assistente Familiare e sui provvedimenti regionali a favore della condizione di non autosufficienza. 3
4 Gli sportelli in Lombardia Le attività previste dal progetto vengono realizzate attraverso sportelli territoriali, a cui possono accedere: -le famiglie (datori di lavoro) per manifestare il bisogno di cura dei propri congiunti -i lavoratori, che verranno presi in carico, orientati, selezionati a fronte di concrete opportunità di lavoro. Gli 8 sportelli lombardi sono stati avviati a Varese, Gallarate, Milano (3),Bergamo, Cremona e Sondrio. I due sportelli di Varese e Gallarate sono operativi dal 18 Aprile 2006 L operatore di sportello L operatore fornisce i servizi e realizza le attività previste dal progetto. I suoi compiti sono. 1. l analisi del fabbisogno della famiglia, mediante uno o più colloqui. 2. la ricerca dell assistente familiare più adeguata, in base alle specifiche necessità della famiglia. 3. le informazioni sui preventivi di spesa e sull iter burocratico per la stipula di un contratto di lavoro,la redazione della lettera di assunzione; inoltre informazioni sull accesso ai sussidi pubblici e sulla rete dei servizi socio-sanitari presenti sul territorio. 4. la stesura di un progetto corrispondente ai bisogni dell assistito, che includa tutti i soggetti coinvolti nel progetto di cura (assistente familiare/famiglia/altri professionisti...) e che definisca nello specifico le attività dell assistente familiare. 5. la verifica della qualità del rapporto tra assistito/famiglia/assistente, garantita da un monitoraggio prestabilito e la disponibili ad incontrare le famiglie per affrontare le eventuali difficoltà emerse nel rapporto di lavoro. 6. l accoglienza e presa in carico del lavoratore, fornendogli anche supporto per gli adempimenti burocratici per ottenere i documenti necessari per sottoscrivere il contratto di lavoro e il contratto di soggiorno; 7. l orientamento alla formazione finalizzata a fornire le competenze assistenziali necessarie a chi non le possiede o le ha solo in parte,qualora si riscontri una reale motivazione ad operare nel settore e la volontà di investire in tale professione; la formazione potrà essere finalizzata anche alla conoscenza della lingua italiana e del contesto culturale e normativo del nostro paese, anche al fine di colmare le distanze esistenti tra le abitudini dei lavoratori immigrati e quelle delle famiglie italiane. 8. la creazione della Rete in supporto all attività dello sportello, presso cui promuovere l iniziativa e con cui costruire apporti di collaborazione. 9. l attività di back-office che prevede anche l inserimento in banca dati delle schede lavoratore e delle schede famiglia; la rilevazione e il monitoraggio dell attività svolta e la relativa reportistica da inviare mensilmente allo staff di progetto. 4
5 La rete costruita in supporto all attività degli sportelli di Varese e Gallarate Varese: Servizi di Assistenza sociale del Comune di Varese, Servizi sociali di 140 Comuni in provincia di Varese Enti di Formazione: Enti di formazioni accreditati alla gestione dei corso ASA e OSS Centri per l impiego e Sportello Immigrati Servizi di Assistenza Sociale dell Ospedale di Cuasso (Va ) Parrocchie e centri di Ascolto della Caritas Ambrosiana, Ospedali, Aziende Sanitarie, Spazio Regione Organizzazioni Sindacali: CISL Associazioni Associazione Cattolica Lavoratori Italiani Associazione Mutilati e Invalidi del Lavoro, Unione italiana dei Ciechi, ANFFAS (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o razionale ) INPS Altro ( Parrocchie e centri di Ascolto della Caritas Ambrosiana, Ospedali, Aziende Sanitarie) Uffici Invalidi afferenti all ASL di Varese Gallarate : Servizi di Assistenza sociale Comune Servizio relazioni con il pubblico (Comune di Gallarate) Servizi di Assistenza Sociale ospedaliera. Centri di ascolto Gallarate, Olgiate Olona Sportello informativo Spazio Donna, Sportello Immigrati di Gallarate, Angera, Saronno, Assistenza domiciliare integrata Associazioni: ACLI COLF (Gallarate e Angera) e AIMA Centri per l impiego di Sesto Calende Ente di formazione: ACOF Olga Fiorini (Busto Arsizio) Baobab (Tradate) Il Melograno Cooperative : Teleserenità. Centri di ascolto Gallarate, Centri per l impiego Associazioni, Cittadini del Mondo, Associazione Mutilati e Invalidi del Lavoro; Associazione Italiana Lavoratori Cattolici Risultati dal 18 aprile (apertura sportelli) al 30 settembre 2006 Totale colloqui Assistenti Familiari: 418 Totale colloqui Famiglie: 79 Colloqui realizzati tra assistente familiare e famiglia: 80 Inserimenti lavorativi: 28 5
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