Capitolo 13 Le frane

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo 13 Le frane"

Transcript

1 Capitolo 13 Le frane Definizione: Movimento di masse di terreno o di roccia lungo un pendio Agente morfogenetico: Gravità principalmente, ma anche acqua nel terreno ha un ruolo importante Materiali: 1. Roccia: materiale roccioso (cementato) intatto prima del movimento 2. Terreno: aggregato sciolto poco cementato. A sua volta si distingue in: 2.1 Terreni grossolani (detriti o debris) 2.2 Terreni prevalentemente fini (terre o earth) 431 CLASSIFICAZIONE DELLE FRANE DI VARNES 432

2 classe descrizione danni osservabili velocità (m/s) 7 ESTREM. Catastrofe di eccezionale violenza. Edifici distrutti RAPIDO per l'impatto del materiale spostato. Molti morti. 6 MOLTO RAPIDO Fuga impossibile. 5 m/s 5 Perdita di alcune vite umane. Velocità troppo elevata per permettere l'evacuazione delle persone. 3 m/min RAPIDO Evacuazione possibile. Distruzione di strutture, immobili ed installazioni permanenti. 1.8 m/h MODERATO Alcune strutture temporanee o poco danneggiabili possono essere mantenute 13 m/mese LENTO Possibilità di intraprendere lavori di rinforzo e restauro durante il movimento. Le strutture meno danneggiabili possono essere mantenute con frequenti lavori di rinforzo se il movimento totale non è troppo grande durante una particolare fase di 1.6m/anno MOLTO LENTO 1 ESTREM. LENTO VELOCITA DELLE FRANE accelerazione. Alcune strutture permanenti possono non essere danneggiate dal movimento. Impercettibile senza strumenti di monitoraggio. Costruzione di edifici possibile con precauzioni. 16mm/ann o Classi di velocità secondo Cruden & Varnes (1994) 433 ATTIVITA DELLE FRANE Stato di attività: informazioni note sul tempo in cui si è verificata la frana 1. Attiva: frana che si sta muovendo al momento dell osservazione 2. Sospesa: frana che si è mossa entro l'ultimo ciclo stagionale ma non è attiva attualmente 3. Riattivata: frana di nuovo attiva dopo essere stato inattiva 434

3 4. Frana inattiva: frana che si è mossa l'ultima volta prima dell'ultimo ciclo stagionale. Le frane inattive si possono suddividere ulteriormente in: ATTIVITA DELLE FRANE 5. Quiescente: frana inattiva che può essere riattivata dalle sue cause originali. 6. Naturalmente stabilizzata: frana inattiva che non è più influenzata dalle sue cause originali; fenomeno per il quale le cause del movimento sono state naturalmente rimosse (es. se il fiume che erodeva l'unghia della frana ha cambiato corso). 435 ATTIVITA DELLE FRANE 7. Artificialmente stabilizzata: frana inattiva che è stata protetta dalle sue cause originali da misure di stabilizzazione (es. se l'unghia della frana è stata definitivamente protetta dall'erosione). 8. Relitta: frana inattiva che si è sviluppata in condizioni geomorfologiche o climatiche considerevolmente diverse dalle attuali. Le frane relitte sono inattive ma comunque possono essere riattivate dall'attività antropica. 436

4 TIPOLOGIE DI FRANE Tipologie di frane secondo la terminologia internazionale 437 TIPOLOGIE DI FRANE 1. Frane per crollo (falls) Distacco e conseguente caduta di una massa di materiale da un pendio molto ripido. Frana di crollo in roccia (sinistra) e in terreno (a destra) Il materiale si muove in caduta libera poi, dopo raggiunto il versante, si può muovere per rimbalzo e/o rotolamento 438

5 2. Frane per ribaltamento (topples) Rotazione, attorno ad un punto, di un blocco di roccia o di detrito, sotto l azione della gravità, di pressioni esercitate da blocchi adiacenti e/o dell acqua nelle fratture Frequenti in ammassi rocciosi fratturati Può evolvere in crollo (o scorrimento) Frane per ribaltamento (topples) 440

6 3. Frane per scorrimento o scivolamento (slides) Movimento lungo una superficie di rottura o entro una fascia relativamente sottile di intensa deformazione di taglio. Si distinguono ulteriormente, in funzione della geometria della superficie di scivolamento, in: 3.1 Frane per scorrimento traslazionale (translational slide): movimento lungo una (o più) superficie piana Frane per scorrimento traslazionale (translational slide): La superficie di scivolamento spesso corrisponde ad un contatto litologico tra rocce o terreni con caratteristiche diverse 442

7 3.2 Frane per scorrimento rotazionale (rotational slide): movimento lungo una superficie curva, concava verso l alto Frane per espandimento laterale (lateral spreads) Si verificano nel caso di un materiale a comportamento rigido (competente) (roccia, terra parzialmente cementata) è sovrapposto a materiale a comportamento plastico (meno competente). Si verifica una estensione e conseguente fratturazione del materiale rigido in seguito al flusso plastico del materiale sottostante (argilla, argillite, gesso, ecc.) 444

8 4. Frane per espandimento laterale (lateral spreads): In roccia: indicate anche come espansione a blocchi Tipiche evidenze: fratture, trincee Frane per espandimento laterale (lateral spreads): In terreni: indicate anche come espansione per liquefazione in quanto causate da liquefazione di terreni poco competenti. 446

9 5. Frane per colamento (flows) Movimento distribuito in maniera continua nella massa spostata, con superfici di taglio multiple e temporanee. Si distinguono ulteriormente, in funzione del materiale coinvolto, in: 5.1 Frane per colamento in roccia (flows in bedrock): fenomeni lenti, continui, più o meno costanti nel tempo, simili a movimento di un fluido viscoso ( creep ) Frane per colamento in terreni e in detriti (earth flows, debris flows): caratterizzate da contenuti d acqua e velocità estremamente variabili (colamenti di terreni) oppure fenomeni rapidi, innescati da precipitazioni intense e che si muovono per lunghe distanze entro aste torrentizie (colate di detrito incanalate) 448

10 5.2 Frane per colamento in terreni e in detriti (earth flows, debris flows) Area di alimentazione Canale di frana Area di accumulo Frane per colamento in terreni e in detriti (earth flows, debris flows) Esempio di frana di colamento in terreno 450

11 5.2 Frane per colamento in terreni e in detriti (earth flows, debris flows) substrato roccioso alterato, terreno, etc. substrato roccioso Colate di detrito (debris flow) Valanghe di detrito: Colate di detrito, di grandi dimensioni, estremamente rapide, sono identificate anche con il nome Frane complesse (complex) Combinazione di due o più tipi di movimento tra i 5 descritti in precedenza. Esempio di frana di tipo complesso 452

12 6. Frane complesse (complex) Crollo valanga di detrito Scivolamento rotazionale - colamento 453 Fenomeni di erosione superficiale dei versanti Soliflusso: colamento lento di una massa fluida molto viscosa (superficiale). Si manifesta in terreni fini fluidificati (saturi) a seguito di precipitazioni o in regioni periglaciali durante periodi di disgelo (geliflusso). Evidenze: lobi, terrazzette, increspature 454

13 Fenomeni di erosione superficiale dei versanti Soil creep o reptazione: movimenti parziali di detriti che ricoprono il versante (particella per particella). Causati da circolazione acqua nel terreno, imbibizione, disseccamento, gelo-disgelo. Evidenze: forma incurvata dei tronchi di alberi, increspature 455 Fenomeni di erosione superficiale dei versanti Soliflusso 456

14 NOMENCLATURA DELLE FRANE 457 NOMENCLATURA DELLE FRANE Esempio di frana in cui è ben visibile la nicchia di distacco 458

15 CAUSE DELLE FRANE Cause preparatorie o predisponenti: fattori intrinseci di instabilità legati, essenzialmente, alle caratteristiche litologiche, strutturali, tessiturali, giaciturali dei materiali costituenti il pendio Cause scatenanti o innescanti: agiscono su un pendio in genere già intrinsecamente instabile e sono così definite perché innescano il movimento franoso (intense precipitazioni, attività sismica, ecc.). 459

Landslides classification PART I

Landslides classification PART I Landslides classification Extract from a meeting in Lecco about landslides By M. Papini The slides are divided in two parts PART I www.engeology.eu PREVISIONE, PREVENZIONE E GESTIONE DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, GEOTECNICA E AMBIENTALE

Dettagli

a cura di S. Furlani I MOVIMENTI DI MASSA Isola di Filfla (Malta)

a cura di S. Furlani I MOVIMENTI DI MASSA Isola di Filfla (Malta) a cura di S. Furlani I MOVIMENTI DI MASSA Isola di Filfla (Malta) 82% DEI COMUNI ITALIANI A RISCHIO FRANA 66% delle frane in Europa avviene sul terrotorio italiano ARGOMENTI DELLA LEZIONE I MOVIMENTI DI

Dettagli

VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DEL TREBBIA V FORUM PUBBLICO

VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DEL TREBBIA V FORUM PUBBLICO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DEL TREBBIA V FORUM PUBBLICO LA GESTIONE IDRAULICO-MORFOLOGICA - Sabato 7 Novembre 2015 Cerignale Centro Sociale Don Gallo Alluvione del 14 settembre 2014 Analisi locale dei

Dettagli

L alluvione del 2015: le colate detritiche

L alluvione del 2015: le colate detritiche L alluvione del 2015: le colate detritiche CENTRALE ELETTRICA DI RUFFINATI CANALE DI SOTTOATTRAVERSAMENTO DI OTTONE Nell evento del 14 settembre 2015 oltre alle piene fluviali che hanno provocato esondazioni,

Dettagli

L alluvione del 2015 nei bacini del Nure, Trebbia, Aveto e Ceno: previsione, gestione e prevenzione di eventi catastrofici. Le colate di detrito

L alluvione del 2015 nei bacini del Nure, Trebbia, Aveto e Ceno: previsione, gestione e prevenzione di eventi catastrofici. Le colate di detrito Convegno ARPAE-OGER PREVENZIONE RIDUZIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI E DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO: RIORDINO ISTITUZIONALE DELLE COMPETENZE E SOLUZIONI PER LA GESTIONE E IL GOVERNO DELLE ACQUE GEOFLUID, Piacenza

Dettagli

RISCHIO IDROGEOLOGICO: FENOMENI FRANOSI

RISCHIO IDROGEOLOGICO: FENOMENI FRANOSI RISCHIO IDROGEOLOGICO: FENOMENI FRANOSI GENERALITA Le frane costituiscono da sempre un male cronico che affligge tutto il territorio italiano: l Italia condivide con USA, India e Giappone il primato delle

Dettagli

DICCA Scuola Politecnica (Università degli Studi di Genova) tel A. A

DICCA Scuola Politecnica (Università degli Studi di Genova) tel A. A Ing. R. BOVOLENTA DICCA Scuola Politecnica (Università degli Studi di Genova) tel. 3532505 Rossella.Bovolenta@unige.it PROGETTAZIONE GEOTECNICA PER LA DIFESA DEL TERRITORIO STABILITÀ E CONSOLIDAMENTO DEI

Dettagli

DISSESTO IDROGEOLOGICO: LE FRANE

DISSESTO IDROGEOLOGICO: LE FRANE DISSESTO IDROGEOLOGICO: LE FRANE Il dissesto idrogeologico è l'insieme di quei processi morfologici che hanno un'azione fortemente distruttiva sul paesaggio, come frane e alluvioni. Per frana, nello specifico,

Dettagli

Indice. Premessa 11. 1.10.2 Permeabilità 37. 1.10.3 Trasmissività 40 1.11 La circolazione idrica nelle rocce 46 1.11.1 Gli acquiferi 48.

Indice. Premessa 11. 1.10.2 Permeabilità 37. 1.10.3 Trasmissività 40 1.11 La circolazione idrica nelle rocce 46 1.11.1 Gli acquiferi 48. Indice Indice Indice Premessa 11 1 Le acque sotterranee 13 1.1 Principali caratteristiche delle acque sotterranee 13 1.2 La circolazione idrica nelle terre sciolte 14 1.2.1 Gli acquiferi 14 1.2.2 Classificazione

Dettagli

L alluvione del 2015 nei bacini del Nure, Trebbia, Aveto e Ceno: previsione, gestione e prevenzione di eventi catastrofici. Le colate di detrito

L alluvione del 2015 nei bacini del Nure, Trebbia, Aveto e Ceno: previsione, gestione e prevenzione di eventi catastrofici. Le colate di detrito Convegno ARPAE-OGER PREVENZIONE RIDUZIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI E DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO: RIORDINO ISTITUZIONALE DELLE COMPETENZE E SOLUZIONI PER LA GESTIONE E IL GOVERNO DELLE ACQUE GEOFLUID, Piacenza

Dettagli

AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE

AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE PIANO STRALCIO PER LA TUTELA DAL RISCHIO IDROGEOLOGICO - BACINO DELL' ADIGE- REGIONE DEL VENETO AREE IN DISSESTO DA VERSANTE -VARIANTE- S. MAURO DI SALINE

Dettagli

VERONA. Roverè Veronese. Frana in più comuni. ex Cod. PAI. Nome. Autorità di bacino nazionale del Fiume Adige -Aree in dissesto da versante- VARIANTE

VERONA. Roverè Veronese. Frana in più comuni. ex Cod. PAI. Nome. Autorità di bacino nazionale del Fiume Adige -Aree in dissesto da versante- VARIANTE - 238 - Nome Cod. IFFI ex Cod. PAI P1 P2 P3 P4 Frana in più comuni VERONA Roverè Veronese Pissarotta 230073500 Nuova La Bettola 230073600 7.620 Autorità di bacino nazionale del Fiume Adige -Aree in dissesto

Dettagli

Regione Molise Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 1

Regione Molise Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 1 Regione Molise Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 1 La Carta della pericolosità da frana rappresenta l elaborato di sintesi più utile ai fini della pianificazione territoriale in quanto oltre

Dettagli

AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE

AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE PIANO STRALCIO PER LA TUTELA DAL RISCHIO IDROGEOLOGICO - BACINO DELL' ADIGE- REGIONE DEL VENETO AREE IN DISSESTO DA VERSANTE -VARIANTE- Ë S: MAURO DI SALINE

Dettagli

S.AMBROGIO DI VALPOLICELLA

S.AMBROGIO DI VALPOLICELLA AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE PIANO STRALCIO PER LA TUTELA DAL RISCHIO IDROGEOLOGICO - BACINO DELL' ADIGE- REGIONE DEL VENETO AREE IN DISSESTO DA VERSANTE -VARIANTE- S.AMBROGIO DI VALPOLICELLA

Dettagli

La gestione dell ambiente fisico e la riduzione del rischio idrogeologico La Rete Ecologica delle Marche (R.E.M.)

La gestione dell ambiente fisico e la riduzione del rischio idrogeologico La Rete Ecologica delle Marche (R.E.M.) assemblea cittadina del 4 luglio 2014 La gestione dell ambiente fisico e la riduzione del rischio idrogeologico La Rete Ecologica delle Marche (R.E.M.) Cause preparatorie o predisponenti: fattori intrinsechi

Dettagli

Specifiche tecniche: perimetrazione delle aree a rischio di frana

Specifiche tecniche: perimetrazione delle aree a rischio di frana REGIONE CALABRIA Autorità di Bacino Regionale Specifiche tecniche: perimetrazione delle aree a rischio di frana Dott. Tonino Caracciolo Rossano, dicembre 2001 Allegato 2/1 Allegato 2/2 Specifiche Legenda

Dettagli

COMUNE DI CORNIGLIO AGENZIA REGIONALE PER LA SICUREZZA TERRITORIALE E LA PROTEZIONE CIVILE SERVIZIO AREA AFFLUENTI PO

COMUNE DI CORNIGLIO AGENZIA REGIONALE PER LA SICUREZZA TERRITORIALE E LA PROTEZIONE CIVILE SERVIZIO AREA AFFLUENTI PO COMUNE DI CORNIGLIO AGENZIA REGIONALE PER LA SICUREZZA TERRITORIALE E LA PROTEZIONE CIVILE SERVIZIO AREA AFFLUENTI PO Lavori di riduzione del rischio idrogeologico dell'abitato di Sauna consistenti nella

Dettagli

Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale. Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Università degli Studi di Napoli Federico II

Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale. Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Università degli Studi di Napoli Federico II Tesi di laurea triennale in Ingegneria per l ambiente e il

Dettagli

3 FENOMENI FRANOSI. 3.1 Definizioni. 3.2 Descrizione dei fenomeni franosi. 3.2.1 Caratteristiche delle frane. 3 Fenomeni franosi

3 FENOMENI FRANOSI. 3.1 Definizioni. 3.2 Descrizione dei fenomeni franosi. 3.2.1 Caratteristiche delle frane. 3 Fenomeni franosi 3 FENOMENI FRANOSI 3.1 Definizioni I fenomeni franosi o movimenti di versante sono movimenti di materiale (roccia, detrito, terra) lungo un versante. Essi rientrano nella categoria più generale dei movimenti

Dettagli

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico AUTORITA' di BACINO del RENO Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico art.1 c. 1 L. 3.08.98 n.267 e s. m. i. I RISCHIO DA FRANA E ASSETTO DEI VERSANTI Zonizzazione Aree a Rischio SCHEDA N. 145 Località:

Dettagli

Autorità dei bacini regionali del Lazio. Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (versione 2005 a sx e 2012 a dx)

Autorità dei bacini regionali del Lazio. Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (versione 2005 a sx e 2012 a dx) Autorità dei bacini regionali del Lazio Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (versione 2005 a sx e 2012 a dx) Aree a pericolosità e rischio di frana Sulla base delle caratteristiche d intensità dei

Dettagli

Scala 1: Classe di Pericolosità. Livenza - Tagliamento Tramonti di Sotto (PN)

Scala 1: Classe di Pericolosità. Livenza - Tagliamento Tramonti di Sotto (PN) Scivolamento Scivolamento Crollo e/o ribaltamento Crollo e/o ribaltamento Crollo e/o ribaltamento Crollo e/o ribaltamento Area soggetta a crolli ribaltamenti diffusi Area soggetta a crolli ribaltamenti

Dettagli

Frane. Massimiliano Pasini Topografia. Calderini, RCS Libri Education

Frane. Massimiliano Pasini Topografia. Calderini, RCS Libri Education Frane Tra i rischi naturali le frane sono quelli più diffusi e solo recentemente la tecnologia ha consentito di definirne i movimenti ed individuare la pericolosità. Ogni anno in Europa le frane comportano

Dettagli

COMUNE DI CAPRINO VERONESE

COMUNE DI CAPRINO VERONESE AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE PIANO STRALCIO PER LA TUTELA DAL RISCHIO IDROGEOLOGICO - BACINO DELL' ADIGE- REGIONE DEL VENETO AREE IN DISSESTO DA VERSANTE -VARIANTE- COMUNE DI CAPRINO VERONESE

Dettagli

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO STUDIO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO, CON FINALITA DI PROTEZIONE CIVILE, NELLA

Dettagli

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO STUDIO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO, CON FINALITA DI PROTEZIONE CIVILE, NELLA

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE

Dettagli

Fig Esempio di colata.

Fig Esempio di colata. Nei terreni sciolti il termine colamento è usato per indicare tutti quei fenomeni con una tipica morfologia caratterizzata da un "canale" di frana di forma allungata che si espande a lobo nella parte distale

Dettagli

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO

Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO Regione Siciliana - Presidenza Dipartimento della Protezione Civile Servizio Sicilia Orientale U.O.B. XIV - RISCHIO IDROGEOLOGICO STUDIO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO, CON FINALITA DI PROTEZIONE CIVILE, NELLA

Dettagli

Cap. II Origine dei Sedimenti e Trasporto Sedimentario

Cap. II Origine dei Sedimenti e Trasporto Sedimentario Corso di Geologia Stratigrafica e Sedimentologia Cap. II Origine dei Sedimenti e Trasporto Sedimentario I sedimenti clastici si originano per disgregazione di rocce pre-esistenti (EROSIONE). I sedimenti

Dettagli

La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine

La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine Marco Pizziolo, Giampiero Gozza Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, sismico e dei Suoli Alcuni dati riassuntivi: 70.000 frane

Dettagli

a1g Deposito di Frana attiva complessa AES Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore a2 Deposito di Frana quiescente di tipo indeterminato

a1g Deposito di Frana attiva complessa AES Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore a2 Deposito di Frana quiescente di tipo indeterminato GLOSSARIO Gli elementi rappresentati in carta possono essere raggruppati in 4 insiemi omogenei: Depositi di frana s.l., Altri depositi di versante, Depositi alluvionali, Depositi antropici, suddivisi secondo

Dettagli

Fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti

Fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici Fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti Classificazione e simbologia APAT Manuali e Linee Guida 39/2006 Informazioni

Dettagli

Fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti

Fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici Fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti Classificazione e simbologia APAT Manuali e Linee Guida 39/2006 Informazioni

Dettagli

COMUNE DI S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA

COMUNE DI S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA AUTORITA' DI BACINO NAZIONALE DEL FIUME ADIGE PIANO STRALCIO PER LA TUTELA DAL RISCHIO IDROGEOLOGICO - BACINO DELL' ADIGE- REGIONE DEL VENETO AREE IN DISSESTO DA VERSANTE -VARIANTE- COMUNE DI S. AMBROGIO

Dettagli

ALLEGATO D - SCHEDE PER IL CENSIMENTO DELLE FRANE -

ALLEGATO D - SCHEDE PER IL CENSIMENTO DELLE FRANE - ALLEGATO D - SCHEDE PER IL CENSIMENTO DELLE FRANE - 1 - DATI GENERALI N di riferimento 2 Data di compilazione 16/04/08 Rilevatore Dott. Simone Anzini Tipo di rilevamento indiretto Coordinate Gauss-Boaga

Dettagli

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO COMUNE DI SAN MARCELLO PISTOIESE PROVINCIA DI PISTOIA Area 4 - Servizi allo Sviluppo ed al Territorio REGOLAMENTO URBANISTICO art.55 Legge Regionale 3 gennaio 2005 n 1 AREE DEL PAI DA SOTTOPORRE A VERIFICA

Dettagli

FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE 52 DI SAN MAURO CASTELVERDE

FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE 52 DI SAN MAURO CASTELVERDE REGIONE SICILIANA ASSESSORATO INDUSTRIA CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE 52 DI SAN MAURO CASTELVERDE Dr. Geol. Daniela Alario - Dr. Geol. Ambrogio

Dettagli

Il dissesto idrogeologico rappresenta per l Italia un problema rilevante, in termini di danni e perdite di vite umane.

Il dissesto idrogeologico rappresenta per l Italia un problema rilevante, in termini di danni e perdite di vite umane. Il dissesto idrogeologico rappresenta per l Italia un problema rilevante, in termini di danni e perdite di vite umane. Tra i fattori naturali che predispongono il nostro territorio a frane ed alluvioni,

Dettagli

LICEO TECNOLOGICO A. POZZO LEZIONI DI GEOPEDOLOGIA. Le Frane. Prof. Romano Oss

LICEO TECNOLOGICO A. POZZO LEZIONI DI GEOPEDOLOGIA. Le Frane. Prof. Romano Oss LICEO TECNOLOGICO A. POZZO LEZIONI DI GEOPEDOLOGIA Le Frane Prof. Romano Oss LE FRANE distacco di falde di terreno che precipitano in forma di massi e sfasciume roccioso Le condizioni di stabilità dei

Dettagli

Le azioni destabilizzanti

Le azioni destabilizzanti Verificadellastabilitàdiopereinlegname Capitolo1 Capitolo1: Leazionidestabilizzanti 1.1 Fluidificazionedellecoltrisuperficialidelsuolo Ilfenomenofranosopersaturazioneefluidificazionedeiterrenidellacoperturasuperficiale(

Dettagli

RILEVAMENTO GEOLOGICO-STRUTTURALE

RILEVAMENTO GEOLOGICO-STRUTTURALE RILEVAMENTO GEOLOGICO-STRUTTURALE Stage Didattico 4-7 Giugno 2013 Ammasso roccioso fratturato L ammasso roccioso è costituito da masse aventi caratteristico fisico-meccaniche simili (ROCCIA INTATTA), separate

Dettagli

IL RISCHIO IDROGEOLOGICO RUOLO DEL VOLONTARIO

IL RISCHIO IDROGEOLOGICO RUOLO DEL VOLONTARIO Il Rischio Idrogeologico Corso base per volontari di protezione civile 12 Giugno 2012 Provincia di Varese - Struttura Protezione Civile : Ing. MLaura Zorzit IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Cosa si intende per

Dettagli

Indice 1. Presentazione dell opera 2. Meccanica ondulatoria dei mezzi porosi

Indice 1. Presentazione dell opera 2. Meccanica ondulatoria dei mezzi porosi Indice 1. Presentazione dell opera... pag. 11 1.1. Introduzione all opera...» 11 1.2. Volume I: Introduzione al metodo degli elementi finiti...» 13 1.3. Volume II: Introduzione alla Meccanica del Continuo...»

Dettagli

Formazione e meccanismi di distacco delle valanghe

Formazione e meccanismi di distacco delle valanghe Formazione e meccanismi di distacco delle valanghe Corso per Osservatore Nivologico Modulo AINEVA 2a 25 28 marzo 2013 Passo Rolle(TN) LA Importanza della classificazione delle valanghe Finalità pratiche

Dettagli

Università degli Studi di Salerno Dipartimento di Ingegneria Civile A.A Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio

Università degli Studi di Salerno Dipartimento di Ingegneria Civile A.A Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Università degli Studi di Salerno Dipartimento di Ingegneria Civile A.A. 2014-2015 Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Corso di Frane Prof. ing. Michele Calvello Sistemi di

Dettagli

FENOMENI FRANOSI. Nomenclatura delle frane

FENOMENI FRANOSI. Nomenclatura delle frane FENOMENI FRANOSI I fenomeni franosi o movimenti di versante sono movimenti di materiale (roccia, detrito, terra) lungo un versante. Essi rientrano nella categoria più generale dei movimenti di massa, ovvero

Dettagli

3.4 SCHEDA FINALIZZATA ALL INDIVIDUAZIONE DELLE AREE SOGGETTE A POSSIBILI EFFETTI LOCALI (1) G. Di Capua, S. Peppoloni

3.4 SCHEDA FINALIZZATA ALL INDIVIDUAZIONE DELLE AREE SOGGETTE A POSSIBILI EFFETTI LOCALI (1) G. Di Capua, S. Peppoloni 3.4 SCHEDA FINALIZZATA ALL INDIVIDUAZIONE DELLE AREE SOGGETTE A POSSIBILI EFFETTI LOCALI (1) G. Di Capua, S. Peppoloni 3.4.1 - Metodologia Nello studio per l individuazione di aree soggette a possibili

Dettagli

OLTREPO PAVESE: SUOLO, NATURA E ACQUA Salice Terme (PV) ottobre 2004

OLTREPO PAVESE: SUOLO, NATURA E ACQUA Salice Terme (PV) ottobre 2004 OLTREPO PAVESE: SUOLO, NATURA E ACQUA Salice Terme (PV) - 13-14 ottobre 2004 CONOSCENZA DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO NELL OLTREPO PAVESE Alessandro Cagnoni**, Caterina Cazzaniga**, Dario Fossati* Regione

Dettagli

Hydrogeological catastrophes PART II

Hydrogeological catastrophes PART II Hydrogeological catastrophes Extract from a meeting in Lecco about landslides By M. Papini The slides are divided in four parts PART II www.engeology.eu Cosa succede in altre parti della Valtellina? Val

Dettagli

Cartografia geologica e microzonazione sismica

Cartografia geologica e microzonazione sismica Sala A conferenze, Terza Torre - 19 aprile 12 MICROZONAZIONE SISMICA UNO STRUMENTO CONSOLIDATO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO L esperienza della Regione Emilia-Romagna Cartografia geologica e microzonazione

Dettagli

Piano stralcio per il bacino del torrente Samoggia aggiornamento 2007

Piano stralcio per il bacino del torrente Samoggia aggiornamento 2007 AUTORITA' di BACINO del RENO Piano stralcio per il bacino del torrente Samoggia aggiornamento 2007 I RISCHIO DA FRANA E ASSETTO DEI VERSANTI Zonizzazione Aree a Rischio SCHEDA N. 10 Località: Monteveglio

Dettagli

3. DEFINIZIONE DELLO STATO DI ATTIVITA DEI FENOMENI FRANOSI

3. DEFINIZIONE DELLO STATO DI ATTIVITA DEI FENOMENI FRANOSI 3. DEFINIZIONE DELLO STATO DI ATTIVITA DEI FENOMENI FRANOSI Circa la terminologia adottata si è fatto riferimento ad una solida ed oramai consolidata bibliografia: le raccomandazioni del WP/WLI e la versione

Dettagli

I PRATI ARMATI : una tecnologia naturale per contrastare l erosione e la desertificazione

I PRATI ARMATI : una tecnologia naturale per contrastare l erosione e la desertificazione I ARMATI : una tecnologia naturale per contrastare l erosione e la desertificazione Orvieto (Terni) PRIMA DOPO I ARMATI sono una tecnologia naturale che: 1. impiega sementi di piante erbacee perenni a

Dettagli

Università degli Studi di Salerno - Facoltà di Ingegneria A.A Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio

Università degli Studi di Salerno - Facoltà di Ingegneria A.A Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Università degli Studi di Salerno - Facoltà di Ingegneria A.A. 2013-2014 Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Corso di Frane Prof. ing. Michele Calvello Sistemi di classificazione

Dettagli

SCHEDA CENSIMENTO FRANE

SCHEDA CENSIMENTO FRANE SCHEDA CENSIMENTO FRANE 1 DATI GENERALI N. riferimento 1 Data di compilazione Febbraio 2003 Rilevatore Frati Stefano Tipo di rilevamento Coordinate Gauss-Boaga da CTR Latitudine 5075032 (punto più elevato

Dettagli

SCHEDA PER IL CENSIMENTO DEI MOVIMENTI FRANOSI

SCHEDA PER IL CENSIMENTO DEI MOVIMENTI FRANOSI SCHEDA PER IL CENSIMENTO DEI MOVIMENTI FRANOSI DATI GENERALI PROVENIENZA DATO Comune Data rilievo Gennaio 2001 IM Provincia Codice frana 012/016 rilievo n. Regione Rilevatore Carlo Arbarelli Dott. Geologo

Dettagli

Pericolosità, Vulnerabilità, Rischio

Pericolosità, Vulnerabilità, Rischio Provincia di Latina Settore Polizia Provinciale Servizio Protezione Civile Corso specialistico per Operatori di Protezione Civile Rischio Idrogeologico e Idraulico Pericolosità, Vulnerabilità, Rischio

Dettagli

Per frana si intende il movimento di una massa di terreno, roccia o detrito lungo un versante sotto l azione predominante della gravità.

Per frana si intende il movimento di una massa di terreno, roccia o detrito lungo un versante sotto l azione predominante della gravità. Sono 236 i comuni marchigiani a rischio frane o alluvioni, ossia il 99% del totale. Il nostro territorio è talmente fragile che bastano ormai semplici temporali, per quanto intensi, per provocare, nel

Dettagli

LA PREVENZIONE RESTA IL MODO PIU EFFICACE PER PROTEGGERSI DAI TERREMOTI. Geol. Raffaele Cappiello

LA PREVENZIONE RESTA IL MODO PIU EFFICACE PER PROTEGGERSI DAI TERREMOTI. Geol. Raffaele Cappiello LA PREVENZIONE RESTA IL MODO PIU EFFICACE PER PROTEGGERSI DAI TERREMOTI Geol. Raffaele Cappiello Roma 5 febbraio 2017 NATURA E ORIGINE DI UN TERREMOTO Il terremoto (dal latino terrae motus movimento della

Dettagli

GEOMORFOLOGIA. Modellamento dei versanti

GEOMORFOLOGIA. Modellamento dei versanti GEOMORFOLOGIA La Geomorfologia ha per fine lo studio e l interpretazione delle forme e dei processi responsabili del modellamento del rilievo terrestre I processi geodinamici possono distinguersi in due

Dettagli

Assessorato alla Tutela dell Ambiente e alla Difesa del Territorio. Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia

Assessorato alla Tutela dell Ambiente e alla Difesa del Territorio. Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia Assessorato alla Tutela dell Ambiente e alla Difesa del Territorio Settore Protezione Civile Piano Comunale di Emergenza Rischio Sismico e Idrogeologico Comune

Dettagli

Capitolo 12 Le acque sotterranee

Capitolo 12 Le acque sotterranee Capitolo 12 Le acque sotterranee Acque sotterranee: si organizzano in corpi idrici con caratteristiche differenti a seconda del tipo di materiale Rocce cristalline o sedimentarie: circolano prevalentemente

Dettagli

SCHEDA PER IL CENSIMENTO DEI MOVIMENTI FRANOSI

SCHEDA PER IL CENSIMENTO DEI MOVIMENTI FRANOSI SCHEDA PER IL CENSIMENTO DEI MOVIMENTI FRANOSI DATI GENERALI PROVENIENZA DATO Comune Data rilievo 22-03- 00 IM Provincia Codice frana 01/062 rilievo n... Regione Rilevatore Provincia IMPERIA Comunità Montana

Dettagli

DETERMINAZIONE DELLO STATO DI ATTIVITA DEI FENOMENI GRAVITATIVI NELLA SCHEDA DI 1 LIVELLO

DETERMINAZIONE DELLO STATO DI ATTIVITA DEI FENOMENI GRAVITATIVI NELLA SCHEDA DI 1 LIVELLO Inventario Fenomeni Franosi in Italia DETERMINAZIONE DELLO STATO DI ATTIVITA DEI FENOMENI GRAVITATIVI NELLA SCHEDA DI 1 LIVELLO a cura di A. Giglia, L. Paro e M. Ramasco Premessa I principali aspetti inerenti

Dettagli

LA FRANA DI TERMINI IMERESE CONTRADA FIGURELLA

LA FRANA DI TERMINI IMERESE CONTRADA FIGURELLA REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO LA FRANA DI TERMINI IMERESE CONTRADA FIGURELLA I GEOLOGI: Dott.ssa - Daniela Alario Dott. Ambrogio Alfieri Dott.

Dettagli

Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1

Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1 Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1 Il sisma ha la capacità di: porre in movimento corpi di frana quiescenti, esaltare l evoluzione di frane attive, rendere instabili

Dettagli

Un processo morfogenetico è un particolare meccanismo attraverso il quale un agente morfogenetico riesce a creare o modificare forme e depositi.

Un processo morfogenetico è un particolare meccanismo attraverso il quale un agente morfogenetico riesce a creare o modificare forme e depositi. Un agente morfogenetico è un fenomeno fisico e/o chimico che, attraverso l attivazione di meccanismi caratteristici, può generare o modificare le forme del rilevo e/o le caratteristiche dei depositi (morfogenesi).

Dettagli

Abstract tratto da - Tutti i diritti riservati 1. EFFETTI LOCALI

Abstract tratto da  - Tutti i diritti riservati 1. EFFETTI LOCALI 1. EFFETTI LOCALI 1.1. GENERALITÀ La risposta degli edifici al sisma è funzione delle caratteristiche dinamiche proprie e del sisma stesso. Di conseguenza, l importo del danno agli edifici è in relazione

Dettagli

MONITORAGGIO. Volume 1. linee guida per il controllo dei fenomeni franosi. Gregorio Mannucci e Adalberto Notarpietro. a cura di: realizzato da:

MONITORAGGIO. Volume 1. linee guida per il controllo dei fenomeni franosi. Gregorio Mannucci e Adalberto Notarpietro. a cura di: realizzato da: Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Lombardia MONITORAGGIO linee guida per il controllo dei fenomeni franosi a cura di: Gregorio Mannucci e Adalberto Notarpietro Volume 1 realizzato

Dettagli

LEZIONE 1. IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A

LEZIONE 1. IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà di Architettura Università degli Studi di Genova LEZIONE 1 IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione LA MODELLAZIONE INPUT

Dettagli

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL MONTE QUARIN

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL MONTE QUARIN COMUNE DI CORMONS PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL MONTE QUARIN Progettisti: Arch. Enzo Spagna Arch. Giulio Valentini Consulenti: Dott. Geol. Mauro Marini Dott. Nat. Pierpaolo Merluzzi RELAZIONE GEOLOGICA Cormons,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Anno Accademico 2014-2015 Corso di Frane ANALISI DI UN CASO STUDIO DESCRITTO

Dettagli

Rischio idrogeologico e sismico

Rischio idrogeologico e sismico COMUNE DI TERNI Direzione Ambiente Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile Rischio idrogeologico e sismico Dott.ssa Geol. Raffaela Petralla UNA FORMULA PER CAPIRE I RISCHI: R = P x V x E R = Rischio

Dettagli

Casella (codice MAXO): M = Misurato, accertato A = Ipotesi, stima X = Non chiaro, ancora da rilevare O = Non determinabile

Casella (codice MAXO): M = Misurato, accertato A = Ipotesi, stima X = Non chiaro, ancora da rilevare O = Non determinabile Catasto eventi naturali Dati di base Foglio 1/4 Tipo di evento Valanga Caduta di sassi Frana Acqua / colata di detriti Informazioni di base Comune: nome altri interessati? Corso d'aqua: Regione forestale:

Dettagli

Villa Minozzo Comune di Villa Minozzo Lineamenti generali

Villa Minozzo Comune di Villa Minozzo Lineamenti generali Villa Minozzo Comune di Villa Minozzo 23 Lineamenti generali L'abitato è posizionato su una dorsale intensamente tettonizzata, con lineamenti a carico della Fm. di Monte Venere (MOV, Dominio Ligure) che

Dettagli

LE ACQUE SOTTERRANEE

LE ACQUE SOTTERRANEE LE ACQUE SOTTERRANEE Le forme dell acqua In un territorio alpino l acqua è presente come: ghiacciaio ad alta quota acqua corrente nei fiumi e nei torrenti acqua ferma nei laghi acqua fluente nel sottosuolo

Dettagli

Prima valutazione delle aree di rischio idrogeologico nella Valle del Salto

Prima valutazione delle aree di rischio idrogeologico nella Valle del Salto Prima valutazione delle aree di rischio idrogeologico nella Valle del Salto La VII Comunità Montana a ALTOPIANO DI RASCINO PETRELLA SALTO FIAMIGNANO CONCERVIANO BORGOROSE VARCO SABINO LAGO DEL SALTO MARCETELLI

Dettagli

Linee guida per la progettazione della viabilità forestale in Lombardia: stabilità delle scarpate e opere di stabilizzazione

Linee guida per la progettazione della viabilità forestale in Lombardia: stabilità delle scarpate e opere di stabilizzazione Linee guida per la progettazione della viabilità forestale in Lombardia: stabilità delle scarpate e opere di stabilizzazione Prof. Gian Battista Bischetti Dr. Tommaso Simonato Istituto di Idraulica Agraria

Dettagli

Lezione Circolazione idrica sotterranea

Lezione Circolazione idrica sotterranea Lezione Circolazione idrica sotterranea Obiettivi La lezione pone l attenzione sulle modalità di circolazione idrica sotterranea, partendo dalla scala dei pori fino a giungere alla scala di bacino, attraverso

Dettagli

STUDI E CONSULENZE GEOLOGICHE

STUDI E CONSULENZE GEOLOGICHE STUDI E CONSULENZE GEOLOGICHE I soci fondatori, il direttore di laboratorio in sito ed alcuni collaboratori della società Geologia e perforazioni, sono professionisti geologi, specializzati nella geologia

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l ambiente ed il territorio CORSO DI FRANE RELAZIONE CASO STUDIO MONITORAGGIO CON INCLINOMETRI DELLA

Dettagli

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico AUTORITA' di BACINO del RENO Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico art.1 c. 1 L. 3.08.98 n.267 e s. m. i. I RISCHIO DA FRANA E ASSETTO DEI VERSANTI Zonizzazione Aree a Rischio SCHEDA N. 176 Località:

Dettagli

5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008)

5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008) 5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008) L azione sismica di progetto si definisce a partire dalla pericolosità sismica di base del sito d interesse

Dettagli

INDICE. Parte I - Idrogeologia applicata. Premessa...XIII. Capitolo 1 - Principi di idrogeologia...2

INDICE. Parte I - Idrogeologia applicata. Premessa...XIII. Capitolo 1 - Principi di idrogeologia...2 INDICE Premessa...XIII Parte I - Idrogeologia applicata Capitolo 1 - Principi di idrogeologia...2 1.1 Elementi fondamentali del bilancio idrico...2 1.2 Delimitazione del bacino idrogeologico...3 1.3 Strutture

Dettagli

Introduzione...2 Inquadramento geografico...2 Geomorfologia...4 Idrografia...5 Geologia...5 Vincoli...5 Tipologia di interventi...

Introduzione...2 Inquadramento geografico...2 Geomorfologia...4 Idrografia...5 Geologia...5 Vincoli...5 Tipologia di interventi... Introduzione...2 Inquadramento geografico...2 Geomorfologia...4 Idrografia...5 Geologia...5 Vincoli...5 Tipologia di interventi...6 ALLEGATO 1-Estratto del Foglio 43 della Carta Geologica d Italia alla

Dettagli

Cambiamenti climatici e strategie di risposta

Cambiamenti climatici e strategie di risposta IUAV Cambiamenti climatici e strategie di risposta Parte seconda: impatti e conseguenze Vincenzo Ferrara - Climatologo ENEA Venezia: 9 giugno 2012 Scenari di innalzamento della temperatura media globale

Dettagli

ALLEGATO 1: MAPPA DI SINTESI ALLEGATO 2: MAPPA IDRO PLUVIOMETRICA ALLEGATO 2.1: CARTA GEOMORFOLOGICA E DEI DISSESTI ELEMENTI MORFOLOGICI FQ10 16 Orlo di scarpata di erosione fluviale o di terrazzo di

Dettagli

LE OPERE DI SBARRAMENTO

LE OPERE DI SBARRAMENTO LE OPERE DI SBARRAMENTO LE DIGHE Sono opere di sbarramento, di un corso d acqua, che determinano la formazione di un invaso o lago artificiale. L opera può avere diversi scopi: Regolare le portate fluviali

Dettagli

Consiglio Nazionale delle Ricerche. RAPPORTO DI EVENTO Fenomeni franosi avvenuti in Val Germanasca (TO) il 16 marzo 2011

Consiglio Nazionale delle Ricerche. RAPPORTO DI EVENTO Fenomeni franosi avvenuti in Val Germanasca (TO) il 16 marzo 2011 Consiglio Nazionale delle Ricerche ISTITUTO DI RICERCA PER LA PROTEZIONE IDROGEOLOGICA CENTRO DI COMPETENZA DEL DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RAPPORTO DI EVENTO

Dettagli

IL ROCK GLACIER DELLA MULATTIERA

IL ROCK GLACIER DELLA MULATTIERA IL ROCK GLACIER DELLA MULATTIERA A rock glacier Carta schematica del limite dell'ultima massima espansione glaciale Il rock glacier della Mulattiera rappresenta una spettacolare forma dell'ambiente periglaciale

Dettagli

ZONE A POTENZIALE RISCHIO DI LIQUEFAZIONE A SEGUITO DI SISMA. causati da un terremoto in zone caratterizzate da importanti spessori di depositi

ZONE A POTENZIALE RISCHIO DI LIQUEFAZIONE A SEGUITO DI SISMA. causati da un terremoto in zone caratterizzate da importanti spessori di depositi ZONE A POTENZIALE RISCHIO DI LIQUEFAZIONE A SEGUITO DI SISMA Raffaele Solustri CNI Consiglio Nazionale Ingegneri RELAZIONE INTRODUTTIVA La liquefazione dei sedimenti è uno dei fenomeni più evidenti che

Dettagli

I terremoti in Italia

I terremoti in Italia I TERREMOTI I terremoti in Italia Data Intensità (scala Mercalli) Magnitudo Regione Note 8 settembre 1905 X 6.8 Calabria 557 vittime, 300.000 senzatetto 28 dicembre 1908 XI 7.1 Calabro-Messinese Circa

Dettagli

LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA

LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA zona E LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA TEMPORALI VERDE Assenza o bassa probabilità a livello locale di fenomeni significativi prevedibili. GIALLA Occasionale pericolo: fenomeni puntuali

Dettagli

Nuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo

Nuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo Nuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo F. Pergalani, M. Compagnoni, M.P. Boni Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Strutturale,

Dettagli

Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI

Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI Dovuti a improvvise rotture o dislocazioni di grandi masse rocciose della litosfera sottoposte a sforzi continuati oltre il loro limite di deformazione elastica Rottura avviene in corrispondenza di un

Dettagli