ARRESTO CARDIORESPIRATORIO PROTOCOLLI BLS e BLSD APPROCCIO ALL EMERGENZA PRIMARIA. Dr. V. Costanzo

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1 ARRESTO CARDIORESPIRATORIO PROTOCOLLI BLS e BLSD APPROCCIO ALL EMERGENZA PRIMARIA Dr. V. Costanzo

2 TIPO DI EVENTO

3

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5

6

7

8

9

10

11

12 LEGGE DELLA SFIGA

13 IL SOCCORRITORE

14 PARAMEDIC

15

16 DPR 27 marzo 1992 Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza pubblicato sulla G.U. n. 76 del 31/3/92 - Serie Generale

17 Repertorio Atti n del 22 maggio 2003 CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA DEL 22 MAGGIO 2003 SOCCORRITORE

18 SOCCORRITORE Tale qualifica viene conferita dopo la frequenza ed il superamento di un apposito corso, secondo modalità organizzative definite in ambito regionale. Il Soccorritore deve possedere, inoltre, le conoscenze di base e le capacità utili per l espletamento delle attività inerenti il trasporto ordinario per conto del S.S.N., secondo programmi, modalità di svolgimento e verifiche da stabilirsi a livello regionale. Il personale Soccorritore, operante nel sistema dell emergenza urgenza sanitaria ed in particolare nel sistema 118, deve ricevere una formazione che rispetti gli stessi requisiti di uniformità del personale sanitario. I programmi dei corsi hanno lo scopo di raggiungere i seguenti obiettivi formativi che assicurino conoscenza, operatività e comportamenti tali da garantire un livello idoneo di prestazioni

19 1. conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza; 2. conoscenza delle procedure di triage extraospedaliero; 3. nozioni di organizzazione del sistema di emergenza sanitaria; 4. conoscenza e abilità nelle manovre di supporto alle funzioni vitali di base e utilizzo del defibrillatore semiautomatico; 5. conoscenza e abilità nelle manovre di immobilizzazione e gestione del paziente traumatizzato; 6. conoscenza dei protocolli attivati all interno della Centrale Operativa e sui mezzi di soccorso; 7. conoscenza dei protocolli attivati nelle strutture ospedaliere ed extraospedaliere inserite nel sistema dell emergenza urgenza sanitaria; 8. conoscenza dei protocolli di coordinamento con gli altri servizi pubblici addetti all emergenza (Polizia, Vigili del Fuoco, etc.); 9. conoscenza e capacità di controllo di attrezzature di competenza presenti sui mezzi di soccorso e degli strumenti di radiocomunicazione; 10. conoscenza delle modalità di integrazione dei protocolli operativi per maxiemergenze, grandi eventi ed emergenze non convenzionali; 11. capacità di relazione con l èquipe e con l utenza; 12. elementi di medicina legale.

20 Soccorritore Militare

21 Proroga Legge 12 del Articolo 4 comma 9 Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni internazionali (articolo 4, comma 9) Disposizioni relative alle attività di primo soccorso in favore del personale militare nelle aree operative in cui si svolgono le missioni internazionali, nonché sui mezzi aerei e unità navali impegnati in operazioni militari al di fuori dello spazio aereo e delle acque territoriali nazionali, nei casi di urgenze ed emergenze.

22 Proroga Legge 12 del Articolo 4 comma 9 Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni internazionali (articolo 4, comma 9) Previsto che, in tali casi, in assenza di personale medico, gli infermieri militari, specificamente formati e addestrati, possano effettuare manovre per il sostegno di base e avanzato delle funzioni vitali e per il supporto di base e avanzato nella fase di pre-ospedalizzazione del traumatizzato. Nelle stesse evenienze, in assenza di personale sanitario, è consentito ai militari delle Forze armate, compresa l Arma dei carabinieri, formati quali soccorritori militari, di procedere all applicazione di tecniche di primo soccorso, nei limiti di quanto previsto dal Protocollo d intesa sottoscritto dal Ministero della difesa e dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali in data 17 novembre 2008.

23 Proroga Legge 12 del Articolo 4 comma 9 Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni internazionali (articolo 4, comma 9). Le azioni del soccorritore militare autorizzate dal citato Protocollo sono così individuate: - identificazione delle priorità di intervento in caso di più feriti; applicazione delle comuni tecniche di Basic Life Support and Defibrillation - Bls (D), per il sostegno dei parametri vitali del ferito; - emostasi per compressione, applicazione di lacci emostatici e di presidi sanitari a pronta azione emostatica; - somministrazione di fluido terapia con cristalloidi mediante opportuno accesso venoso; stabilizzazione delle fratture ed appropriato utilizzo della tavola spinale nei traumi della colonna vertebrale; - somministrazione di antidolorifici tipo Tramadolo per via sublinguale, di antinfiammatori non steroidei per via intramuscolare; - somministrazione di antibiotici per via intramuscolare, nei casi in cui l arrivo dei soccorsi sanitari risulti ritardato e il ferito sia a rischio di complicazioni infettive.

24 IL SISTEMA DI ASSISTENZA SANITARIA A TERRA CONTINUITA ASSISTENZIALE : MEDICO DI BASE E PEDIATRA DI LIBERA SCELTA + CONTINUITA ASSISTENZIALE (GUARDIA MEDICA) IN H/24

25 IL SISTEMA DI SOCCORSO SANITARIO A TERRA

26 COME SI ATTIVA IL SISTEMA DI SOCCORSO SANITARIO DIGITANDO 1+1+8

27 SISTEMA DI SOCCORSO EUROPEO DIGITANDO 1+1+2

28 SOCCORSO IN MARE Canale 16 VHF ( Mhz)

29 IL SISTEMA DI SOCCORSO RETE OSPEDALIERA

30

31 VOLONTARIATO

32 FORZE ARMATE

33

34 SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE

35 SALA ITALIA

36 Organizzazione nazionale della risposta all emergenza PROTEZIONE CIVILE Catastrofi naturali Emergenze incidentali DIFESA CIVILE Atti terroristici Guerra Situazioni e minacce non meglio o ancora definibili Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria

37 Gestione delle Emergenze Nazionali SIT ROOM EMERCOM (Sala Italia) CITDC (Viminale Forte Braschi DC 75)

38 C.I.T.D.C.

39 LA CHIAMATA DI SOCCORSO

40 ATTIVAZIONE DEL SISTEMA CAUSE E CIRCOSTANZE DELL INFORTUNIO

41 1 - LUOGO

42 LUOGO

43

44

45 PUNTI DI RIFERIMENTO

46 LA CHIAMATA DI SOCCORSO 1 - LUOGO 2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE

47 2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE IMPORTANTE PER LA PREDISPOSIZIONE ADEGUATA DEL SOCCORSO

48 2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE

49 Cause e circostanze dell infortunio 1 - LUOGO 2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE 3 - STATO DEGLI INFORTUNATI

50 EVENTUALI SITUAZIONI E NECESSITA PARTICOLARI

51 CORRETTA COMUNICAZIONE COMUNICARE TUTTE LE INFORMAZIONI IN MODO CHIARO E PRECISO AL NUMERO DI EMERGENZA E ATTENDERE LA AUTORIZZAZIONE PRIMA DI CHIUDERE IL COLLEGAMENTO

52 SISTEMI DI COMUNICAZIONE - TELEFONO (RETE FISSA - TACS - GSM - SAT) - RADIO (VHF, CB, OC, ECC.) - FAX, TELEX, POSTA ELETTRONICA - QUALIASI ALTRO SISTEMA

53 TELEFONO (RETE FISSA - TACS - GSM - SATELLITARE)

54 SISTEMI DI COMUNICAZIONE RADIO (VHF, CB, LPD, ecc.)

55 SISTEMI DI COMUNICAZIONE FAX, TELEX, POSTA ELETRONICA

56 SISTEMI DI COMUNICAZIONE QUALIASI ALTRO SISTEMA

57 COMUNICAZIONI IN EMERGENZA

58 COMUNICAZIONI

59 COMUNICAZIONI

60 COMUNICAZIONI

61 SCENA DELL INFORTUNIO RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI

62 SCENA DELL INFORTUNIO PREVISIONE DEI PERICOLI EVIDENTI E DI QUELLI PROBABILI

63 ACCERTAMENTO DELLE CONDIZIONI PSICOFISICHE DELL INFORTUNATO FUNZIONI VITALI

64

65 POLSI NEL BAMBINO POLSO FEMORALE POLSO BRACHIALE

66

67 ATTIVITA ELETTRICA DEL CUORE

68 ASISTOLIA

69 ASISTOLIA

70 Domande?

71 ATTIVITA NORMALE / FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE

72 FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE

73 DEFIBRILLAZIONE

74 DEFIBRILLAZIONE

75

76 DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO

77

78 FUNZIONI VITALI RESPIRAZIONE

79 INSPIRAZIONE / ESPIRAZIONE

80 INSPIRAZIONE / ESPIRAZIONE

81 IN CASO DI APNEA : CI SONO OSTACOLI AL PASSAGGIO DELL ARIA?

82 ostacoli al passaggio dell aria Corpo estraneo (pezzi di cibo, piccoli giocattoli nei bambini ecc.) ; Edema della laringe (crisi allergica, difterite, ecc.) ; Liquidi (sangue, secrezioni ecc.) ; Attenzione ai pazienti defedati, con malattie neurologiche e alle persone sottoposti a terapie farmacologiche antipsicotiche

83

84 SOFFOCAMENTO DA CORPO ESTRANEO

85 MANOVRA DI HEIMLIK

86 MANOVRA DI HEIMLIK

87 MANOVRA DI HEIMLIK IN GRAVIDANZA

88 AUTOSOCCORSO

89 AUTOSOCCORSO

90

91 Disostruzione pediatrica

92 CIANOSI INIZIALE (PERIFERICA)

93 CIANOSI GENERALIZZATA (CENTRALE)

94 MONOSSIDO DI CARBONIO COLORITO ROSSO CILIEGIA

95 TIPI DI DISPNEA INSPIRATORIA OSTRUZIONE ALTA DELLE VIE RESPIRATORIE RARA MA SPESSO FATALE HB

96 TIPI DI DISPNEA INSPIRATORIA OSTRUZIONE ALTA DELLE VIE RESPIRATORIE RARA MA SPESSO FATALE HB

97 Kit cricotomia

98

99 PAUSA?

100 BASIC LIFE SUPPORT

101 IL SOCCORSO PRECOCE

102 IRC International Resuscitation Council PROTOCOLLO 2000

103 IRC 2000 SE IL SOCCORRITORE NON E SOLO FA CHIAMARE IL 118

104 IRC 2000 SE IL SOCCORRITORE E E SOLO : DOPO AVER VERIFICATO LA ASSENZA DI ATTIVITA RESPIRATORIA..

105 IRC 2000.SI ALLONTANA A CHIAMARE IL 118..

106 IRC MA IN CASO DI.. - TRAUMA - ANNEGAMENTO - OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE - INTOSSICAZIONE DA FARMACI ED ALCOOL...

107 IRC PRIMA DI ALLONTANARSI ESEGUE 1 MINUTO DI BLS

108 IRC IPERESTENSIONE DEL CAPO 2 - CONTROLLO DEL CAVO ORALE 3 - SOLLEVAMENTO DEL MENTO

109 IPERESTENSIONE DEL CAPO

110

111 IPERESTENSIONE DEL CAPO

112 ERC European Resuscitation Council IPERESTENSIONE DEL CAPO 2 - CONTROLLO DEL CAVO ORALE 3 - SOLLEVAMENTO DEL MENTO

113 IRC 2000 Rimozione manuale di corpi estranei

114 IRC 2000 Aspirazione di liquidi e secrezioni

115 ERC European Resuscitation Council Aspirazione di liquidi e secrezioni

116 ERC European Resuscitation Council

117 IRC IPERESTENSIONE DEL CAPO 2 - CONTROLLO DEL CAVO ORALE 3 - SOLLEVAMENTO DEL MENTO

118 SOLLEVAMENTO DEL MENTO

119 IRC 2000 GAS : (10 secondi) GUARDA, ASCOLTA, SENTI

120

121 GAS

122 GAS

123 IRC 2000

124 BLS IRC 2000 Rapporto 15 : 2

125 BLS IRC 2000 Rapporto 15 : 2

126 BLS IRC 2000 Bambino : Rapporto 5 : 1

127 INSUFFLAZIONE

128 INSUFFLAZIONE

129 INSUFFLAZIONE

130 IRC 2000 OGNI INSUFFLAZIONE DEVE DURARE 2 SECONDI

131 IRC 2000 LA VENTILAZIONE E EFFICACE QUANDO DETERMINA L ESPANSIONE DEL TORACE

132 BLS A 2 OPERATORI

133 BLS A 2 OPERATORI CON MSCHERA DI AMBU

134 MASCHERA DI AMBU

135 MASCHERA DI AMBU

136 MASCHERA DI AMBU

137 MASCHERA DI AMBU

138

139 PALLONE DI AMBU

140 PALLONE DI AMBU

141 PALLONE DI AMBU

142 PALLONE DI AMBU

143 PALLONE DI AMBU

144 PALLONE DI AMBU

145 PALLONE DI AMBU

146 PALLONE DI AMBU

147 IRC 2000 M.C.E. MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO

148 PUNTO DI COMPRESSIONE Iperestensione del capo

149 PUNTO DI COMPRESSIONE 1 2 3

150 PUNTO DI COMPRESSIONE

151

152 ARRESTO CARDIACO

153 MCE

154 MCE

155 MCE

156

157 IRC 2000 BAMBINO 1 INSUFFLAZIONI / 5 COMPRESSIONI

158 BAMBINO

159 BAMBINO

160 IRC 2000

161

162

163 PROTOCOLLO IRC 2005

164 PROTOCOLLO IRC 2005 NELLE FASI INIZIALI DELL ARRESTO LA VENTILAZIONE E MENO IMPORTANTE DELLE COMPRESSIONI TORACHE

165 PROTOCOLLO IRC 2005 RAPPORTO COMPRESSIONI / VENTILAZIONE 30 / 2

166 PROTOCOLLO IRC 2000 Il soccorritore operava una modesta estensione del capo con una mano sulla fronte della vittima, osservava e ispezionava il cavo orale, quindi iperestendeva il capo (se non si sospettavano traumi alla colonna cervicale) con l'aiuto di due dita dell'altra mano sulla punta del mento. PROTOCOLLO IRC 2005 Si posizionano le mani sulla fronte e sulla punta del mento e si procede alla iperestensione del capo ed al sollevamento del mento. Non é previsto alcun controllo visivo delle vie aeree o esplorazione del cavo orale con le dita, tranne quando si sospetta un'ostruzione del cavo orale.

167 PROTOCOLLO IRC 2000 si ricercava il punto di repere al centro del torace facendo scorrere l'indice ed il medio sul margine inferiore della gabbia toracica fino al congiungimento delle coste con lo sterno; si posizionava il dito medio su questo punto, si appoggiava l'indice sullo sterno, facendo scorrere la mano libera sullo sterno si appoggiava di fianco all'indice. Si sovrapponeva poi l'altra mano alla prima. Frequenza delle compressioni circa 100 al minuto PROTOCOLLO IRC 2005 si pone la parte prossimale del palmo al centro del torace facendo attenzione ad appoggiarla sullo sterno e non sulle coste. Sovrapporre l'altra mano alla prima. Intrecciare le dita delle due mani sovrapposte. Non appoggiarsi sopra l'addome superiore o l'estremità inferiore dello sterno. Frequenza delle compressioni circa 100 al minuto

168 In alcuni casi in cui vi è una chiara compromissione delle vie aeree, facilmente riconoscibile anche dal soccorritore laico Va assolutamente eseguita, in associazione alle compressioni toraciche, la ventilazione

169 NO!

170 POSIZIONE ANTISHOCK

171 POSIZIONE ANTISHOCK

172 POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA

173 MOVIMENTI SINCRONI

174 MOVIMENTI SINCRONI CAPO SQUADRA

175

176 BARELLA A CANOA

177

178 BARELLA A CUCCHIAIO

179 BARELLA IMPILABILE

180 BARELLA DA RECUPERO

181 TAVOLA SPINALE

182 TELI

183 BARELLA PIEGHEVOLE

184

185 PAUSA?

186 IL RIFLESSO FOTOMOTORE

187 RIFLESSO FOTOMOTORE

188 RIFLESSO FOTOMOTORE

189 MIDRIASI Mancanza di luce Atropa Belladonna (Atropina) Ipossia / Anossia / Agonia

190 MIDRIASI Sindrome da Astinenza da Oppiacei

191 MIDRIASI FISSA ASSENZA DI RIFLESSO FOTOMOTORE

192 MIOSI

193 MIOSI Luce Assunzione di Oppiacei Overdose da oppiacei

194 CARFENTANIL?

195 NALOXONE (NARCAN)

196 ANISOCORIA

197 ANISOCORIA

198 ATTREZZATURA UTILE PER IL BLS

199 VITE APRIBOCCA

200 PINZA TIRALINGUA

201 CANNULA DI GUEDEL

202 CANNULA DI GUEDEL

203 CANNULA DI GUEDEL

204 CANNULA DI GUEDEL

205 CANNULA DI GUEDEL

206 CANNULA DI GUEDEL

207 CANNULA DI GUEDEL

208

209 KIT DI PRIMO SOCCORSO

210 KIT DI PRIMO SOCCORSO ZAINO SANITARIO di SOCCORSO tipo A (ALS), ZAINO SANITARIO DI SOCCORSO tipo B (BLS) KIT DI AUTOMEDICAZIONE INDIVIDUALE

211 DOMANDE?

212 CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA ACCESSO PRECOCE BLS PRECOCE DEFIBRILLAZIONE PRECOCE ALS PRECOCE

213 L importanza della catena della sopravvivenza Aumento del tasso di sopravvivenza Miglioramento delle condizioni di vita

214 DEFIBRILLAZIONE PRECOCE

215

216 Il SOCCORSO PRECOCE m in 2,5 m in 7,5 m in 10m in

217 LIFEPAK 500 Defibrillatori Semiautomatici

218

219

220 INTUBAZIONE ORO TRACHEALE

221 ALGORITMO UNIVERSALE ALS ARRESTO CARDIACO PUGNO PRECORDIALE (SE INDICATO) ALGORITMO BLS (SE INDICATO) CONNETTERE IL MONITOR-DEFIBRILLAZIONE

222 ALGORITMO UNIVERSALE ALS CONNETTERE IL MONITOR-DEFIBRILLAZIONE VALUTARE IL RITMO (Controllo del Polso) FV / TV NON FV / TV DEFIBRILLARE FINO A 3 VOLTE 3 MINUTI DI RCP (1 MINUTO SE SUBITO DOPO DEFIBRILLAZIONE)

223 ALGORITMO UNIVERSALE ALS DURANTE LA RCP : CONTROLLARE GLI ELETTRODI CONTROLLARE LA POSIZIONE DELLE PIASTRE CONTROLLARE LE CONNESSIONI VERIFICARE VIE AEREE E OSSIGENO VERIFICARE ACCESSO VENOSO SOMMINISTRARE ADRENALINA OGNI 3 MINUTI CONSIDERARE : AMIODARONE, ATROPINA, PACING, TAMPONE

224 CAUSE PRIMITIVE DI ARRESTO CARDIACO ISCHEMIA INFARTO MIOCARDICO CARDIOPATIA IPERTENSIVA PATOLOGIE VALVOLARI FARMACI ACIDOSI DISORDINI ELETTROLITICI IPOTERMIA ELETTROCUZIONE

225 GCS - Glasgow Coma Score SC APERTURA OCCHI Spontanea Agli stimoli verbali Al dolore Nessuna Punteggio apertura occhi A RISPOSTA VERBALE Orientata, appropriata Confusa Parole inappropriate Suoni incomprensibili Nessuna Punteggio risposta verbale B RISPOSTA MOTORIA Obbedisce al comando Localizza il dolore Retrae al dolore Flette al dolore Estende al dolore Nessuna Punteggio risposta motoria C Punteggio del GCS: A + B + C

226 ALGORITMO BASIC LIFE SUPPORT VALUTA LA RISPOSTA (SCUOTI E CHIAMA) APRI LE VIE AEREE (IPERESTENDI LA TESTA E SOLLEVA IL MENTO) CONTROLLA IL RESPIRO (GAS) SE RESPIRA : POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA VENTILA (2 VENTILAZIONI EFFICACI) VALUTA PER NON PIU DI 10 SECONDI (RICERCA SEGNI DI CIRCOLO SPONTANEO) CIRCOLAZIONE PRESENTE CIRCOLAZIONE ASSENTE CONTINUA A VENTILARE CONTINUA LE COMPRESSIONI Polso ogni minuto 100 al minuto con rapporto 15 : 2 oppure 30 : 2

227 ALGORITMO TRATTAMENTO ARRESTO CARDIACO CON DAE VALUTA LA VITTIMA SECONDO LE LINEE GUIDA BLS EFFETTUA IL BLS SE IL DAE NON E IMMEDIATAMENTE DISPONIBILE ACCENDI IL DEFIBRILLATORE COLLEGA GLI ELETTRODI SEGUI LE ISTRUZIONI VOCALI E VISIVE SHOCK INDICATO ANALIZZA SHOCK NON INDICATO DOPO 3 SHOCK RCP 1 MIN SENZA SEGNI DI CIRCOLO RCP 1 MINUTO CONTINUARE FINO AD INIZIO ALS

228 ACCESSO AL CIRCOLO EMATICO PER SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI SOMMINISTRAZIONE DI LIQUIDI PRELIEVI EMATICI INSERIMENTO DI UN PACEMAKER ENDOCAVITARIO

229 VIA ENDOVENOSA

230 VIA ENDOVENOSA AGO A FARFALLA (BUTTERFLY)

231 VIA ENDOVENOSA AGO CANNULA

232 tassativo mantenimento di una vena

233 VIA ENDOVENOSA ACCESSO VENOSO PERIFERICO ACCESSO VENOSO CENTRALE

234

235 VIA ENDOSSEA B.I.G.

236 VIA ENDOSSEA (BIG)

237 VIA ENDOSSEA (BIG)

238 VIA ENDOSSEA (BIG)

239 VIA ENDOSSEA (BIG)

240 VIA ENDOSSEA (BIG)

241 VIA ENDOSSEA (BIG)

242 VIA ENDOSSEA (BIG)

243 VIA ENDOSSEA (BIG)

244 VIA ENDOSSEA (BIG)

245 VIA ENDOSSEA (BIG)

246 VIA ENDOSSEA (BIG)

247 VIA ENDOSSEA (BIG)

248 VIA ENDOSSEA (BIG)

249 ALTRI PRESIDI UTILIZZATI NEL TRATTAMENTO DELL ARRESTO CARDIACO OSSIGENO

250 MANOMETRO FLUSSIMETRO

251 PULSIOSSIMETRO

252

253 INTUBAZIONE

254 ORDINE = SICUREZZA

255 INTUBAZIONE ORO TRACHEALE

256 S T O P

257 Aspetti Etici e Medico Legali della Rianimazione Dr. V. COSTANZO

258 RAPPORTO CON I FAMILIARI

259 Familiari presenti alla RCP MIGLIORE ACCETTAZIONE DELLA REALTA DELLA MORTE ED ELABORAZIONE DEL LUTTO

260 Familiari presenti alla RCP POSSIBILITA DI COMUNICARE FINO A CHE POSSIBILE CON IL CONGIUNTO

261 Familiari presenti alla RCP MANCATA SEPARAZIONE

262 Familiari presenti alla RCP CONSTATAZIONE CHE E STATO FATTO TUTTO POSSIBILE

263 Familiari presenti alla RCP CONTATTO CON IL CORPO

264 Familiari presenti alla RCP POSSIBILE PER LO STAFF LA ANTICIPAZIONE DEI BISOGNI DEI FAMILIARI

265 POSSIBILI CRITICITA SPETTACOLO SPIACEVOLE

266 POSSIBILI CRITICITA INTERFERENZE

267 NECESSITA / OPPORTUNITA 1) CONTATTO IMMEDIATO CON STAFF 2) STANZA IDONEA 3) GESTIONE DELLA REAZIONE 4) VISIONE DELLA SALMA 5) CONFORTO RELIGIOSO 6) PROCEDURE LEGALI 7) SUPPORTO PER IL TEAM

268 Grazie

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