Il Progetto coregone lavarello del lago di Como: come gli interventi di ripopolamento... non possono risolvere i problemi degli ecosistemi acquatici.
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1 SERVIZIO FAUNISTICO Dott. Marco Aldrigo Il Progetto coregone lavarello del lago di Como: come gli interventi di ripopolamento... non possono risolvere i problemi degli ecosistemi acquatici. Lodi
2 UN IMPORTANTE PREMESSA Ciò che facciamo a Fiumelatte non ha alcuna rilevanza da un punto di vista faunistico Questa attività di riproduzione artificiale ha esclusivi fini ECONOMICI perché è necessaria per assicurare una determinata quantità di catture ai pescatori professionisti. Infatti: I coregoni nel Lario sono specie alloctone e competono con le specie autoctone nello sfruttamento della risorsa zooplanctonica. Con l introduzione del coregone le popolazioni di agone ed alborella (zooplanctofagi( zooplanctofagi) ) hanno avuto ripercussioni. Vediamo qualche dato
3 Confronto fra il pescato (tonnellate) del 1899 e del 2006 su agone, coregone e alborella Anno Agone Coregone Alborella 40 2 Totale
4 Le immissioni ( semine ) sono un modello gestionale VECCHIO INUTILE e talvolta anche DANNOSO. Forse l unico caso nel quale possono essere utili è qualora sia necessario accelerare il recupero faunistico in un determinato ambiente che abbia subito ingenti morie: alluvioni, secche, inquinamenti, epidemie. In tutti gli altri casi il ripopolamento è come minimo inutile perché non si interviene sulla causa, bensì sull effetto. Vediamo qualche caso
5 PROBLEMA: Impossibilità,, o problemi, nel completamento del ciclo vitale CAUSA: - Sbarramenti invalicabili - Oscillazioni di livello (freghe) - Asciutte (non naturali) - Carenza o assenza di habitat CURA: Deframmentazione Evitare le oscillazioni Evitare le asciutte Ripristino degli habitat Vediamo un altro caso - Deflussi idrici ecologicamente compatibili - Interventi di rinaturalizzazione
6 PROBLEMA: Basso numero di individui CAUSA: - Carenza o assenza di habitat CURA: Ripristino degli habitat - Eccessiva pressione di pesca - Deflussi idrici ecologicamente compatibili - Interventi di rinaturalizzazione Riduzione della pressione di pesca - Predazione (pesci e uccelli) - Creazione aree di rifugio - Interventi di contenimento
7 In ogni caso l immissione l non è mai una cura perché non risolve il problema, lo nasconde temporaneamente! ANZI, I RIPOPOLAMENTI POSSONO CAUSARE SERI DANNI Vediamo qualche esempio
8 1. IMPOVERIMENTO GENETICO DELLA POPOLAZIONE In genere le semine sono precedute dalla riproduzione artificiale ale (anguilla esclusa) con cui da una coppia di riproduttori si ottengono migliaia iaia di individui. Se uno dei riproduttori ha una tara genetica (es. incapacità di resistere ad una malattia, produrre un enzima, sfruttare una risorsa) la si trasmette t a migliaia di soggetti. Quindi da pochi individui si creano popolazioni di migliaia, ossia si tronca il meccanismo millenario dell evoluzione diffondendo materiale genetico g non selezionato dall ambiente.. solo i migliori, quelli che meglio si adattano all ambiente, si riproducono al meglio. Le indagini genetiche preliminari ci possono consentire di stabilire la purezza degli individui ma non ci potranno mai dire quale è il DNA migliore da diffondere perché l ambiente è in continua evoluzione.
9 2. DIFFUSIONE DI PESCI ALLOCTONI Quando sono di piccole dimensioni molte specie ittiche sono confondibili tra loro (es. carpa e carassio, o scardola e gardon,, o cavedano e aspio). Chi li sa distinguere?
10 E ora chi riesce a trovare il gardon?
11 Esito di una semina di carpe (carassi) nel Lago di Annone
12 3. SOVRAPPOPOLAMENTO, SE NON SO: Quanti pesci ci sono; Quanti altri possono stare in quell ambiente; Come faccio a sapere quanti ne devo (posso) mettere!? 4. DIFFUSIONE DI PATOLOGIE Gli incubatoi ed ancor di più gli allevamenti sono il bacino ideale per la diffusione di virus, funghi, parassiti e batteri.
13 ALTRI INTERVENTI ITTIOGENICI LE LEGNAIE: Sono cumuli di fascine posati in laghi o fiumi in tratti a bassa corrente; Aumentano il successo riproduttivo e la riproduzione per due motivi: sono un substrato per la deposizione delle uova di alcune specie e (es. persico reale); gli avannotti all interno delle fascine si alimentano sfruttando o le correnti e restano al riparo dai predatori.
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15 Legnaia sull Adda a Brivio
16 GLI IMPIANTI ARTIFICIALI DI FREGA Sono cumuli di ghiaia idonei per la riproduzione dei ciprinidi che c depongono uova che aderiscono ai substrati duri (litofili): alborella, cavedano, pigo, savetta,, lasca, vairone È importante: la zona di realizzazione: - al riparo da eventuali abbassamenti dei livelli; - vicina ai luoghi dove avviene la riproduzione naturale; il materiale utilizzato: ghiaia lavata 2-4 cm di diametro; il periodo: nell imminenza della riproduzione; il rinnovo periodico: 2-3 giorni dopo la schiusa occorre girare la ghiaia per eliminare le impurità (diffusione funghi e batteri) e la copertura algale (adesione delle uova).
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19 Però quando inizia il periodo irriguo in pianura 30 maggio giugno 2006
20 LA STORIA DELL ANGUILLA E DELLO STORIONE IN PROVINCIA DI LECCO
21 Queste specie per completare il ciclo vitale debbono compiere delle migrazioni: ma come fanno? Lungo il corso del fiume Adda questa situazione si ripete per almeno 12 volte fra dighe e briglie!
22 Servono i passaggi per pesci ( scale di risalita, scale di monta ): Correttamente progettati, in funzione delle specie transitanti: - vicini allo sbarramento - adeguatamente dimensionati - con pendenze idonee INDISPENSABILE: passaggio presso la diga Isola Serafini, dal 1963 isola mezzo Po, Ticino, Sesia, Dora,ecc. c.
23 Se le scale di risalita non sono vicine allo sbarramento è necessario fornire ai pesci opportune indicazioni per superare la diga: 1. Quando, seguendo la corrente, arrivi allo sbarramento, torna indietro 150 metri e prendi la seconda a sinistra; 2. Non prendere la prima perché è una perdita del canale; 3. Scendi altri 20 metri e prendi la seconda; X 4. Percorri tutta la scala di risalita e in cima svolta a sinistra.
24 Vediamo un altro caso poco più a monte, qui le indicazioni sono diverse: 1. Quando, seguendo la corrente, arrivi alla centrale, torna indietro per circa 200 metri; 2. Non andare a sinistra come hai fatto a valle, vai a destra; 3. Non prendere la seconda, prendi la prima; X 4. Risali scala e canale, se ci riesci, ed anche questa è superata! X
25 Se non riescono a risalire verso monte, i pesci non si riproducono (o si riproducono meno) ma almeno non muoiono! quando invece provano a scendere...
26 pesci in discesa Canale sprovvisto di griglie Ingresso della scala di risalita (unico passaggio per raggiungere il MARE!) Griglie della centrale
27 Le anguille, o gli altri pesci che provano a scendere verso valle, proseguono per il canale ma dopo 5 km
28 Trovano le griglie della centrale risultato: spezzatino di anguilla!
29 Come per la risalita, anche per la discesa si dovrebbero fornire alle specie migratrici opportune indicazioni ma queste ve le risparmio!
30 Quanto detto per storione cobice ed anguilla vale anche per altre specie endemiche che hanno esigenze migratorie. La Red List redatta secondo i criteri della I.U.C.N. (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), applicata sull Adda in provincia di Lecco elenca 40 specie ittiche potenzialmente presenti e ci dice che: 3 sono estinte: storione comune, storione ladano, cheppia; tutte migratrici 4 sono in pericolo critico: storione cobice,, anguilla, lasca, trota marmorata; tutte migratrici 4 sono in pericolo: savetta, pigo,, barbo comune, temolo; guarda caso quasi tutte migratrici 7 sono vulnerabili e 5 a basso rischio; + 12 specie alloctone. Rimangono solamente 5 specie che non hanno problemi di conservazione (cavedano, vairone,, scardola, persico reale, tinca) casualmente nessuna è migratrice!
31 Se non ci pensa l uomo l... speriamo che ci pensi l evoluzione! l
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