Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale

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1 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N La giusta aliquota per la cessione del latte: dipende dal consumatore Le precisazione della Ris. 85/E del A cura di Matilde Fiammelli Categoria: IVA Sottocategoria: Aliquote applicabili L Agenzia, con Ris. 85/E, chiarisce la logica sottesa alla corretta individuazione dell aliquota Iva da applicare nel commercio delle confezioni di latte. I parametri di base per stabilire se il prodotto è soggetto ad aliquota al 4% o al 10% sono: il fatto che il prodotto medesimo sia pronto o meno per il consumo; la tipologia del consumatore finale. PREMESSA La Ris. 85/E è arrivata a dirimere le incertezze sorte in relazione alla giusta aliquota IVA da applicare ad un prodotto, destinato in prevalenza per laboratori di pasticceria e di gelateria, che presenta però le stesse caratteristiche sostanziali di quello confezionato per il dettaglio. A parere del contribuente, come vedremo in seguito, sono le caratteristiche del prodotto che determinano l aliquota da applicare secondo la logica di seguito esposta: omissis.. occorre avere riguardo alle caratteristiche oggettive del bene esistente al momento della cessione. 1

2 Vediamo invece come l Agenzia delle Entrate, rispondendo all istanza di interpello arriva, invece alla seguente conclusione, privilegiando per contro le caratteristiche soggettive : imposta al 4% per il commercio al dettaglio; al 10% per gli usi industriali. LA CONCLUSIONE IMPORTANTE: Ciò impedisce di riconoscere l applicabilità dell aliquota al 4% alle cessioni di latte effettuate nei confronti di operatori economici che utilizzano il prodotto nelle proprie lavorazioni. CONTENUTO Come detto in apertura, con la risposta all istanza di interpello presentata da un azienda del settore lattiero caseario, l Agenzia delle Entrate si esprime, con la Ris. 85/E del in materia della giusta aliquota da applicare alla produzione/commercializzazione di latte intero ad alta qualità. La situazione prospettata dall istante La società in questione produce e commercializza, tra l altro, latte intero di alta qualità, omogeneizzato e stabilizzato mediante trattamento termico di pastorizzazione in confezioni da 10 e da 20 litri. Tale prodotto è ceduto esclusivamente a laboratori di pasticceria e di gelateria, e non anche ceduto al dettaglio per il diretto utilizzo dei consumatori finali (quali le famiglie, ad esempio). Trattasi quindi di una particolare produzione di latte destinata ad un altrettanto particolare pubblico di acquirenti. A dette cessioni la società istante dichiara di applicare l aliquota IVA ridotta del 10%, in ossequio al n. 11 della Tabella A, Parte III, allegata al DPR n. 633 del 1972, tuttavia segnala anche un comportamento non univoco da parte di altri produttori, i quali ritengono applicabile l aliquota del 4% prevista dal n. 3 della Tabella A, Parte II, allegata allo stesso DPR 633/72. Il dubbio dell istante La società ritiene che ci siano dubbi in merito all applicazione di una delle due aliquote, stante il tenore letterale delle disposizioni citate e, per tale motivo, chiede un chiarimento da parte della scrivente Agenzia. 2

3 L istante, in particolare, ritiene che si possa applicare l aliquota del 4%, in quanto il latte intero fresco di alta qualità pastorizzato contenuto nelle confezioni da 10 e da 20 litri è idoneo al consumo alimentare, come richiesto dal citato n. 3 della Tabella A, Parte II. Secondo tale tesi, sarebbe non rilevante che il latte stesso possa essere impiegato dai soggetti acquirenti come materia prima per la produzione dei propri prodotti alimentari. I DUE RIFERIMENTI NORMATIVI INTERESSATI DALL ISTANZA DI INTERPELLO (n. 11, Tabella A, parte III CONTRO - n. 3 Tabella A, Parte II) Vediamo il contenuto delle due parti della tabella citata: il n. 11 della Tabella A, Parte III disciplina l applicazione dell aliquota IVA ridotta del 10%, tra l altro, a latte fresco, latte cagliato, siero di latte, latticello (o latte battuto) e altri tipi di latte fermentati o acidificati. il n. 3 della Tabella A, Parte II, dispone l applicazione dell aliquota IVA ridotta del 4% a latte fresco, non concentrato né zuccherato, destinato al consumo alimentare, confezionato per la vendita al minuto, sottoposto a pastorizzazione o ad altri trattamenti previsti da leggi sanitarie. N. 11 della Tabella A, Parte III IVA 10% latte fresco, latte cagliato, siero di latte, latticello (o latte battuto) e altri tipi di latte fermentati o acidificati. CESSIONE DI LATTE N. 3 della Tabella A, Parte II IVA 4% latte fresco, non concentrato né zuccherato, destinato al consumo alimentare, confezionato per la vendita al minuto, sottoposto a pastorizzazione o ad altri trattamenti previsti da leggi sanitarie. Per l applicazione dell IVA ridotta al 4% deve quindi trattarsi di latte fresco che, nel rispetto delle norme in materia, deve essere pronto per il consumo alimentare, senza che necessitino ulteriori lavorazioni o trasformazioni e, elemento importante, deve essere confezionato per la vendita al minuto. 3

4 Sul punto, l Amministrazione Finanziaria è intervenuta con la Risoluzione n del 18 ottobre 1989, con la quale è stato precisato che la ratio della norma agevolativa è quella di agevolare il latte destinato al consumatore e non ad usi industriali. Risoluzione n del 18 ottobre 1989 Le cessioni di latte destinate al consumo alimentare, effettuate nei confronti degli enti ospedalieri o altre comunità, sono assoggettate all'iva con aliquota del 4% ai sensi del n. 3 della tabella A, parte II, allegata al DPR , n. 633, anche se confezionato in bidoni, purché sugli stessi siano indicate la natura del prodotto e la sua destinazione al consumo alimentare da parte di una comunità. Con istanza diretta alla scrivente l'associazione... ha chiesto di conoscere se le cessioni di latte destinate al consumo alimentare effettuate nei confronti degli entiospedalieri o altre comunità siano da assoggettare all'iva in base all'aliquota del 4% giusta quanto previsto al n. 3) della tabella A, parte seconda, allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 e successive modificazioni. La richiesta è motivata dalla circostanza che nel caso di specie il latte viene confezionato in bidoni e non nelle usuali confezioni impiegate nella vendita al minuto per la distribuzione tramite latterie, bar ecc.. Al riguardo, sentito il Ministero della Sanità e tenuto conto che la ratio della norma in esame è quella di agevolare il latte destinato al consumatore e non ad usi industriali, la scrivente ritiene che le cessioni di latte fresco, non concentrato né zuccherato, destinato al consumo alimentare, sottoposto a pastorizzazione o ad altri trattamenti previsti da leggi sanitarie, confezionato in bidoni o altri contenitori simili, effettuate nei confronti di ospedali o altre comunità, rientrano nella previsione di cui al citato n. 3) della tabella A, purché sui contenitori stessi sia indicata la natura del prodotto nonché la sua destinazione al consumo alimentare da parte di una comunità. Nella pratica per poter godere dell aliquota IVA agevolata del 4%, pur trattandosi della stessa tipologia di prodotto, il latte deve essere confezionato per la vendita al minuto. 4

5 Nel caso di specie, pur ammettendo che il prodotto contenuto nelle confezioni destinate alla vendita al minuto al consumatore finale abbia le stesse caratteristiche del latte ceduto ai laboratori di pasticceria ed ai produttori di gelati sia lo stesso, occorre rilevare che quest ultimo non è destinato al consumatore finale, per cui le relative cessioni non possono godere dell aliquota IVA ridotta del 4%, bensì devono essere assoggettate ad imposta con l aliquota del 10% ai sensi del citato n. 11 della Tabella A, Parte III, allegata al DPR n. 633 del RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI Ris. 85/E del ; n. 11 della Tabella A, Parte III; n. 3 della Tabella A, Parte II; RIS. n del 18 ottobre RIPRODUZIONE RISERVATA - 5