I PRINCIPI ITALIANI DI VALUTAZIONE

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1 LA VALUTAZIONE D AZIENDA ALLA LUCE DELLE NUOVE INDICAZIONI DEI PRINCIPI ITALIANI DI VALUTAZIONE Dott. NICOLA LUCIDO Ricercatore area aziendale - Fondazione Nazionale dei Commercialisti Commercialista in Pescara Locri, 22 novembre 2016 I PRINCIPI CONTABILI ITALIANI DI VALUTAZIONE I principi italiani di valutazione I PRINCIPI ITALIANI DI VALUTAZIONE dettano REGOLE DI VALUTAZIONE al fine di garantire la determinazione di un valore congruo REGOLANO IL COMPROTAMENTO DELL ESPERTO garantendo UN RISULTATO ATTENDIBILE PER L UTILIZZATORE 2 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 2 1

2 CONCEPTUAL FRAMEWORK L ATTIVITÀ DELL ESPERTO Configurazione di valore Incarico professionale LA VALUTAZIONE D AZIENDA ALLA LUCE DELLE NUOVE INDICAZIONI I PRINCIPI CONTABILI ITALIANI DI VALUTAZIONE I principi italiani di valutazione Parte Prima: la rete concettuale di base Parte seconda: l attività dell esperto Parte terza: principi per specifiche attività Parte quarta: applicazioni particolari 3 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 3 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE CONCETTO DI VALUTAZIONE COMPETENZA PROFESSIONALE PRESUPPOSTI VALUTATIVI PROCESSO DI VALUTAZIONE BASI INFORMATIVE METODO DI VALUTAZIONE DETERMINAZIONE DEL VALORE Patrimoniale Reddituale Misto Finanziario dei multipli durata tasso rischio ecc.. 4 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 4 2

3 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE: i presupposti Il concetto di valore Il Principio I.1.1, al primo capoverso, fornendo una definizione di valutazione recita come segue <<La valutazione non è un dato di fatto, ma una stima di una specifica configurazione di valore riferita ad una specifica attività ad una specifica data, tenuto conto della specifica finalità della stima>>. Nel secondo capoverso del Principio I.1.1, in cui si stabilisce che <<Non esiste in quanto non oggettivamente determinabile il valore giusto o il valore vero di un bene. Ogni valore è sempre e comunque frutto di una stima e, pertanto, è sempre una quantità approssimata ma non esatta>>. 5 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 5 Il concetto di valore IL PROCESSO DI VALUTAZIONE Valore max LA STIMA Ipotesi di partenza Assunti base Approssimazione dei risultati Valore min 6 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 6 3

4 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE: i presupposti Il concetto di valore: le differenti configurazioni PREZZO COSTO VALORE Corrispettivo richiesto, offerto o pagato (grandezza empirica) Ammontare delle risorse per acquisire o realizzare l oggetto di valutazione (grandezza empirica) Stima oggetto di valutazione (grandezza stimata 7 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 7 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE: i presupposti Il concetto di valore: le differenti configurazioni CONFIGURAZIONI DI VALORE (I.6.10) CONFIGURAZIONI OGGETTIVE CONFIGURAZIONI SOGGETTIVE VALORE DI MERCATO VALORE INTRINSECO VALORE CONVENZIONALE VALORE DI LIQUIDAZIONE ordinaria VALORE DELL INVESTIMENTO VALORE NEGOZIALE EQUITATIVO VALORE DI LIQUIDAZIONE forzata 8 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 8 4

5 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE: i presupposti Il concetto di valore: le differenti configurazioni VALORE DI MERCATO VALORE INTRINSECO O FONDAMENTALE VALORE CONVENZIONALE VALORE DI LIQUIDAZIONE ORDINARIA Si riferisce al valore inteso come prezzo di un attività o di una passività verosimilmente negoziata su un mercato tra soggetti indipendenti e non condizionati Si riferisce al valore espresso da un soggetto razionale che opera senza alcun vincolo, sulla scorta di informazioni ed in funzioni dei benefici economici offerenti all attività valutata ed ai rischi ad essa correlati Si riferisce al valore che scaturisce dall applicazione di criteri presunti per legge e/o da regolamenti e/o da contratti e/o da principi contabili, ecc.. Si riferisce ad un valore di smobilizzo di tipo ordinario, ovvero il prezzo a chiusura dell investimento 9 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 9 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE: i presupposti Il concetto di valore: le differenti configurazioni VALORE NEGOZIALE EQUITATIVO VALORE D INVESTIMENTO VALORE DI LIQUIDAZIONE NON ORDINARIO Si riferisce al valore inteso come prezzo definito tra due soggetti correttamente informati e concretamente interessati, bilanciando i rispettivi interessi in modo equo ed equilibrato Si riferisce ad un valore inteso come benefici offerti dall investimento in un attività reale ed in funzione del soggetto che la detiene Si riferisce ad un valore di liquidazione o di smobilizzo di natura straordinaria al di fuori del concetto del going concern 10 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 10 5

6 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE: i presupposti Le competenze professionali COMPETENZA PROFESSIONALE I REQUISITI DELL ESPERTO INDIPENDENZA di giudizio mentale formale ETICA PROFESSIONALE DILIGENZA 11 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 11 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE: i presupposti Le competenze professionali VERIFICABILITÀ Competenza Diligenza Imparzialità chiarezza LA CONDOTTA PROFESSIONALE deve garantire la NEUTRALITÀ Indipedenza di giudizio Comportamento equo Riservatezza COMPLETEZZA Adeguatezza delle informazioni 12 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 12 6

7 LA RELAZIONE DI STIMA Secondo quanto indicato nei principi italiani di valutazione (Principio II.4.2), <<Le relazioni di stima devono avere un organizzazione logica e devono essere in grado di anticipare le domande che un lettore competente potrebbe porsi. In nessun modo i dati riportati in una parte della relazione dovrebbero contraddire dati riportati in un altra parte della relazione senza adeguate riconciliazioni>>. 13 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 13 La relazione di stima Forma scritta (II.4.1) Logica di redazione (II.4.2) Contenuti (II.4.3) Si consiglia l utilizzo della forma scritta anche quanto ciò non è esplicitamente richiesto. In aggiunta alla relazione potrebbe essere utile redigere anche un documento di sintesi. L organizzazione logica della relazione presuppone una coerenza dei contenuti, facilitando in tal senso la lettura della relazione medesima La chiarezza dei contenuti consiste nell esplicitare la base informativa, la metodica di valutazione, i criteri di valutazione, i fattori di rischio, ecc.. 14 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 14 7

8 La relazione di stima Base informativa La valutazione deve esprimere un giudizio informato (Princ. I.5) Contenuti (II.4.3) Tipologia di valutazione Criterio di valutazione La valutazione deve essere coerente all oggetto medesimo, ovvero alla tipologia (Princ. III.1.1) La valutazione richiede la scelta di una metodica atta a constatare il grado di combinazione dei beni in relazione anche ai rapporti giuridici (Princ. III.1.11) 15 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 15 La relazione di stima Base informativa Informazioni e dati consuntivi Informazioni e dati prospettici in base al tempo in base alla data di redazione della relazione in base alla fonte (interna o esterna) in base alla completezza ipotesi difficilmente realizzabili Ipotesi speciali che modificano le condizioni attuali Ipotesi rilevanti che potrebbero influire sul valore finale Ipotesi sensibili con riferimento ad elementi che nel corso degli anni possono modificarsi 16 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 16 8

9 La relazione di stima ESTERNA BASE INFORMATIVA INTERNA Politico Economico Legislativo Sociale Clienti Fornitori Finanziatori Concorrenti Settore Tecnologia di settore Ecc. Organizzazione (per funzioni o per processi) Ciclo di vita dell azienda Portafoglio prodotti: Ciclo di vita prodotti Tipologia di prodotti Processo produttivo Redditività Invecchiamento ed obsolescenza immobilizzazioni Ecc. 17 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 17 La relazione di stima Valutazione (PIV III.1.2 e III.1.24) Giudizio complessivo sulla logica del processo valutativo e sulla fattibilità dei risultati prospettici, anche se definiti da un management. TIPOLOGIA DI VALUTAZIONE Parere valutativo (PIV III.1.3) Giudizio sulle informazioni che scaturiscono dal piano e sulla verifica di utilizzo delle predette informazioni Congruità finanziaria (PIV III.1.4 e III.1.26) Giudizio sul merito dell operazione in relazione alla quale scaturisce il prezzo di trasferimento o il rapporto di concambio Congruità funzionale (PIV III.1.5) Giudizio di ragionevolezza e non arbitrarietà sui criteri e sulle metodologie utilizzate nella determinazione del prezzo di emissione/rapport o di concambio/valore di liquidazione Parere per legge ai revisori (PIV III.1.6) Giudizio sul metodo da cui è derivato il prezzo di trasferimento o il rapporto di concambio 18 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 18 9

10 La relazione di stima METODICA DI VALUTAZIONE W = capitale economico del costo Criterio patrimoniale dei risultati attesi del mercato Criterio reddituale e criterio finanziario Criteri comparativi di mercato della combinazione tra la metodica del costo e dei risultati attesi Criteri misto o patrimoniale-reddituale 19 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 19 Il capitale economico Il Capitale Economico (W) è rappresentativo del valore del capitale di un azienda o di un ramo di essa nell ipotesi di trasferimento in senso lato dell azienda stessa (o di una sua parte), il cui valore è determinato da un perito indipendente. Requisito oggettivo Requisito soggettivo Valutazione dell azienda o di un ramo di essa Soggetto valutatore «indipendente» 20 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 20 10

11 Il capitale economico W METODI INDIRETTI definiscono il valore su grandezze dell azienda da valutare METODI DIRETTI definiscono il valore su grandezze di mercato Metodo reddituale Metodo finanziario Metodo sul dividendo atteso Metodo patrimoniale semplice Metodo patrimoniale complesso Metodo misto Moltiplicatori di mercato Grandezze di flusso Grandezze di stock Grandezze di stock e di flusso 21 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 21 Il metodo patrimoniale 22 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 22 11

12 METODO PATRIMONIALE Patrimoniale semplice Patrimoniale complesso di primo grado di secondo grado 23 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 23 Attività (valore CONTABILE) +/- rettifiche Attività (valore CORRENTE) - - Passività (valore CONTABILE) +/- rettifiche Passività (valore CORRENTE) PATRIMONIO NETTO CONTABILE PATRIMONIO NETTO RETTIFICATO 24 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 24 12

13 Le fasi: 1. Acquisizione dei dati dello stato patrimoniale (attività e passività); 2. Revisione dei dati dello stato patrimoniale 3. Rettifiche dei dati dello stato patrimoniale a valori correnti 4. Determinazione degli effetti fiscali relativamente alle plusvalenze e/o minusvalenze post rettifica; 5. Determinazione separata dei «beni» estranei alla gestione o non evidenziati contabilmente 6. Stima finale del capitale economico 25 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 25 Dati di bilancio Revisione dei dati Allineamento di principi di valutazione civilistici e/o ai principi contabili Rettifiche contabili Rettifiche a valori correnti STIMA Allineamento ai valori correnti «in uso» Allineamento ai valori rettificati Rettifiche extra-contabili VALORE ECONOMICO 26 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 26 13

14 Revisione dei dati Dati contabili Rettifiche Dati a valori correnti 1. ANALITICA, perché effettuata distintamente per ciascun elemento del patrimonio; 2. A VALORI CORRENTI, in quanto direttamente o indirettamente basata sui prezzi di mercato al momento in cui ha luogo la valutazione; 3. DI SOSTITUZIONE, perché l ipotesi assunta è quella del riacquisto o della riproduzione per gli elementi attivi e della rinegoziazione per quelli passivi 27 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 27 Immobilizzazioni tecniche materiali ad utilizzo autonomo ad utilizzo non autonomo Valore di mercato con mercato Valore di mercato senza mercato Valore di rimpiazzo 28 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 28 14

15 Immobilizzazioni tecniche immateriali ad utilizzo autonomo ad utilizzo non autonomo Valore di mercato Valore da ammortizzare 29 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 29 materie prime (costo corrente di riacquisto) Le rimanenze prodotti in corso di lavorazione (costo di produzione a «stato di avanzamento») lavori in corso su ordinazione (costo di produzione a «stato di avanzamento» con quota utili in corso di formazione) prodotti finiti (costo di produzione a «stato di avanzamento» con quota utili ottenibili con la vendita) 30 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 30 15

16 I crediti (valore presumibile di realizzo) senza interessi con interessi crediti di funzionamento Va = Vn ( 1+ im ) Va = Vn (1+ ic) crediti di finanziamento -t t (1+ im) -t 31 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 31 Crediti senza interessi T0 T1 im Momento del pagamento Vn = Va (1+im) t Va = Vn (1+im) - t Momento della riscossione (del credito) 32 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 32 16

17 Crediti con interessi T0 T1 im t Vn (1+ic) = Va t (1+im) Va = Vn (1+ic) t (1+im) t ic Momento del pagamento Momento della riscossione del credito 33 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 33 I debiti (valore presumibile di estinzione) senza interessi con interessi Debiti di funzionamento Debiti di finanziamento Va = Vn ( 1+ im ) -t t (1+ im) -t Va = Vn (1+ ic) 34 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 34 17

18 Debiti senza interessi T0 T1 im Momento Della decurtazione Vn = Va (1+im) t Va = Vn (1+im) - t Momento del pagamento del debito 35 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 35 Debito con interessi T0 T1 im ic Momento della decurtazione t Vn (1+ic) = Va t (1+im) Va = Vn (1+ic) t (1+im) t Momento del pagamento del debito 36 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 36 18

19 Titoli quotati epoca non prossima alla scadenza epoca prossima alla scadenza prezzo medio di borsa (ultimo trimestre) valore nominale o valore di rimborso 37 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 37 Titoli non quotati epoca non prossima alla scadenza epoca prossima alla scadenza valore di rimborso (più cedole) valore di rimborso 38 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 38 19

20 Partecipazioni immobilizzazioni finanziarie attivo circolante di controllo non di controllo 39 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 39 Immobilizzazioni finanziarie di controllo di controllo totale controllo parziale valore economico della partecipata P = Wp % del valore economico della partecipata P = Wp* α (1+β) 40 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 40 20

21 Immobilizzazioni finanziarie non di controllo % del valore economico della partecipata P = Wp* α (eventualmente il prezzo di mercato o il patrimonio netto contabile) 41 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 41 Partecipazioni iscritte nell attivo circolante Costo di acquisto o valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato 42 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 42 21

22 Rettifiche in aumento del patrimonio netto rettificato in diminuzione del patrimonio netto rettificato Incremento di attività Riduzione di passività Riduzione di attività Incremento di passività PLUSVALENZA MINUSVALENZA 43 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 43 semplice W K R ( 1 t) Valore economico K Rettifiche (positiva o negativa) Patrimonio netto contabile Effetti fiscale 44 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 44 22

23 semplice Alcuni vantaggi del metodo patrimoniale semplice. valutazione più oggettiva; mancata valorizzazione della redditività o dei flussi di cassa futuri dell azienda; tutela per i terzi creditori ed investitori, essendo la valutazione a valori correnti; offre un valore attendibile sia se i beni trasferiti esulano da un complesso aziendale (cessione autonoma). 45 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 45 semplice Alcuni svantaggi del metodo patrimoniale semplice. propone valori stock senza considerare le potenzialità future; fornisce un valore quale somma algebrica dell attivo e del passivo; non valorizza l azienda come entità in funzionamento; non considera la valorizzazione dei beni intangibili non iscritti in bilancio. 46 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 46 23

24 complesso W = K + I Valore economico K Intagibles non contabilizzati aventi e non valore di mercato Patrimonio netto rettificato 47 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 47 complesso Metodo patrimoniale complesso di I grado Considera i beni immateriali non contabilizzati che hanno comunque un autonomo valore di mercato Metodo patrimoniale complesso di II grado Oltre ai precedenti, considera anche i beni immateriali non contabilizzati e privi di valore di mercato 48 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 48 24

25 Il metodo dei flussi attesi 49 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 49 Il capitale economico: il metodo dei flussi attesi METODO DEI FLUSSI ATTESI Flussi attesi semplificati Flussi attesi teorici o o Metodo reddituale Metodo finanziario o Metodo dei dividendi distribuibili attesi 50 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 50 25

26 dove: Il capitale economico: il metodo dei flussi attesi W = R 1 v 1 + R 2 v 2 + R 3 v R n v n + P n v n W è il valore del capitale economico dell azienda da valutare; n è in numero di esercizi per il quale si ritiene si protrarrà la vita residua dell azienda; R 1, R 2 R n sono i redditi prospettici attesi dallo svolgimento della gestione; P n è il presunto valore di realizzo dell azienda al termine della sua vita; v 1, v 2 v n sono i coefficienti di attualizzazione ovvero (1+i)- n 51 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 51 Il metodo reddituale 52 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 52 26

27 Il capitale economico: il metodo reddituale W = R i (metodo reddituale semplice) W = R a n i (metodo reddituale complesso W = R 1 V 1 + R 2 V R n V n + R V n i 53 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 53 Il capitale economico: il metodo reddituale REDDITO STORICO normalizzazione integrazione allineamento REDDITO PROSPETTICO 54 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 54 27

28 Il capitale economico: il metodo reddituale REDDITO PROSPETTICO 1. Metodo dei risultati storici 2. Metodo delle proiezioni dei risultati storici 3. Metodo dei risultati programmati 4. Metodo della crescita attesa 5. Metodo delle opzioni innovative 6. Metodo del reddito normale virtuale 55 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 55 Il capitale economico: il metodo reddituale REDDITO PROSPETTICO W= R * (1 Ir) i g W = R * (1 Ir) a n i i g 1 IR = grandezza che sconta il maggior reddito reinvestito in eccedenza alla quota di ammortamento sui valori storici g = tasso di crescita costante 56 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 56 28

29 Il capitale economico: il metodo reddituale REDDITO PROSPETTICO IR = g utili netti IR = g nopat ROE atteso di lungo periodo ROIC atteso di lungo periodo g utili netti = IR * ROE atteso di lungo periodo g Nopat = IR * ROIC atteso di lungo periodo 57 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 57 Il metodo finanziario 58 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 58 29

30 Il capitale economico: il metodo finanziario W = CF i (metodo finanziario semplice) W = CF a n i (metodo finanziario complesso W = Cf 1 V 1 + Cf 2 V Cf n V n + Cf V n i 59 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 59 Il capitale economico: il metodo finanziario CASH FLOW PROSPETTICO 1. Metodo basato sui mastrini 2. Metodo basato sulla situazione patrimoniale 3. Metodo basato sulla situazione patrimoniale e reddituale 60 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 60 30

31 Il capitale economico: il metodo finanziario CASH FLOW disponibile per gli azionisti (al netto degli oneri finanziari) Flusso di cassa levered METODO FINANZIARIO «LEVERED» per l impresa (al lordo degli oneri finanziari) Flusso di cassa unlevered METODO FINANZIARIO «UNLEVERED» 61 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 61 Il capitale economico: il metodo finanziario levered Reddito operativo Imposte sul reddito operativo Reddito operativo dopo le imposte (NOPAT) Costi non monetari Flusso di cassa operativo lordo (Aumento) Diminuzione del Capitale Circolante Netto Flusso di cassa operativo netto (Investimenti) Disinvestimenti in Impieghi Fissi Flusso di cassa dopo gli investimenti Aumento (Diminuzione) Finanziamenti netti Proventi (Oneri) finanziari Flusso di cassa dopo i finanziamenti Proventi / Oneri Straordinari Flusso di cassa dopo i componenti straordinari Flusso di cassa disponibile per gli azionisti/proprietari 62 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 62 31

32 Il capitale economico: il metodo finanziario unlevered Reddito operativo - Imposte sul reddito operativo = Reddito operativo dopo le imposte (NOPAT) + Costi non monetari = Flusso di cassa operativo lordo + (Aumento) Diminuzione del Capitale Circolante Netto = Flusso di cassa operativo netto + (Investimenti) Disinvestimenti in Impieghi Fissi = Flusso di cassa dopo gli investimenti + Proventi / Oneri Straordinari = Flusso di cassa disponibile per l impresa 63 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 63 Il metodo dei dividendi attesi 64 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 64 32

33 Il capitale economico: il metodo dei dividendi attesi W = D i (metodo finanziario semplice) W = D a n i (metodo finanziario complesso W = D 1 V 1 + D 2 V D n V n + D V n i 65 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 65 Il metodo misto o patrimoniale-reddituale 66 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 66 33

34 Il capitale economico: il metodo misto Componente patrimoniale + Componente reddituale K A METODO MISTO 67 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 67 Il capitale economico: il metodo misto AVVIAMENTO Metodo del valore medio Metodo dell attualizzazione del sovrareddito 68 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 68 34

35 Il capitale economico: il metodo misto (valore medio) oppure dove: W è il valore dell azienda da valutare; K è il valore del patrimonio netto rettificato; R è il reddito medio prospettico i è il tasso di attualizzazione. è il valore dell avviamento (positivo o negativo) N.B. La formula attribuisce alla componente reddituale ed a quella patrimoniale lo stesso peso 69 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 69 Il capitale economico: il metodo misto (valore medio) dove: a b è il peso percentuale della componente reddituale; è il peso percentuale della componente patrimoniale. N.B. Determina il valore dell azienda come media aritmetica ponderata (non semplice) del valore patrimoniale (K ) e del valore reddituale (R/i). 70 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 70 35

36 Il capitale economico: il metodo misto (avviamento attualizzato) durata illimitata durata limitata 71 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 71 Il capitale economico: il metodo misto (avviamento attualizzato) durata illimitata durata limitata 72 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 72 36

37 I metodi diretti 73 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 73 Il capitale economico: i metodi diretti METODI DIRETTI IN SENSO STRETTO Società quotate W = Σ Pi * Mi Società non quotate W = Σ Wi * pi Σ pi IN SENSO LATO Raffronto tra moltiplicatori di mercato 74 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 74 37

38 Il capitale economico: i metodi diretti in senso stretto Società quotate dove: W n i 1 P i m i W è il valore del capitale economico dell azienda da valutare P i è il prezzo di mercato di ciascuna azione della tipologia i (ordinaria, di risparmio, ecc.) m i è il numero di azioni della tipologia i n è il numero di tipologie di azioni 75 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 75 Il capitale economico: i metodi diretti in senso stretto Società non quotate dove: W W è il valore del capitale economico dell azienda da valutare W i è il valore del capitale economico della i-esima azienda facente parte del campione p i è il peso attribuito alla i-esima azienda facente parte del campione n è il numero di aziende che compongono il campione n W P i i 1 n i 1 P i i 76 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 76 38

39 Il tasso di sconto 77 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 77 Il capitale economico: il tasso di sconto i = tasso di sconto rappresenta il rendimento atteso del capitale investito 78 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 78 39

40 Il capitale economico: il tasso di sconto Tasso risk free I = i 1 + i 2 Premio per il rischio rischio di illiquidità per le società non quotate rischio correlato al ciclo di vita dell impresa rischio correlato al business anche in relazione alla concorrenza Rischio correlato alla composizione del portafoglio prodotti (differenziato e diversificato) rischio paese 79 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 79 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 1) Individuazione del risk free rate; 2) Determinazione della componente inflazionistica, con applicazione della Regola di Fisher; 3) Determinazione della componente rischiosa del tasso di sconto 80 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 80 40

41 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 1) Individuazione del risk free rate Si tratta di individuare i rendimenti dei titoli di stato, meglio se a rendimento fisso ed a medio-lungo termine (per eccellenza BTP). Si potrebbe sviluppare una media qualora si è nelle condizioni di individuare più titoli di stato. 81 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 81 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 2) Determinazione della componente inflazionistica, con applicazione della Regola di Fisher 82 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 82 41

42 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 2) Determinazione della componente inflazionistica, con applicazione della Regola di Fisher Esempio: BTP a 10 anni pari al 3% Tasso di inflazione atteso ammonti all 1% 83 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 83 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 3) Determinazione della componente rischiosa del tasso di sconto alcuni ipotesi Metodo delle del doppio del tasso privo di rischio Metodo Stoccarda Capital asset pricing model (CAPM) 84 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 84 42

43 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 3) Determinazione della componente rischiosa del tasso di sconto (metodo del doppio) Esempio: I 1 <I 2 <2i 1 BTP a 10 anni pari al 3% Tasso di inflazione atteso ammonti all 1% 1,98%<I 2 < 3,96% 85 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 85 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 3) Determinazione della componente rischiosa del tasso di sconto (metodo Stoccarda) Reddito sicuro= Reddito aleatorio % (Reddito aleatorio) Reddito sicuro = Reddito aleatorio (1 %) Profilo di rischiosità Percentuale di abbattimento Bassa 10%-15% Medio-bassa 18,75% Media 22,5% Medio-alta 26,25% Alta 30% 86 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 86 43

44 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 3) Determinazione della componente rischiosa del tasso di sconto (metodo Stoccarda) 1 % 1 i1 i1 i2 % i 1 % i2 1 i i2 1 % i 1 % 1 1 i1 i2 i1 1 i 1 % 1 i La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 87 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 3) Determinazione della componente rischiosa del tasso di sconto (metodo Stoccarda) Esempio Reddito aleatorio = 100. % di rischio = 30% i 1 = 1,98% 88 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 88 44

45 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 3) Determinazione della componente rischiosa del tasso di sconto (metodo CAPM) dove: i 1 è il risk free rate (tasso per investimenti privi di rischio); R m è il rendimento medio del mercato azionario; (R m i 1 ) è il premio medio di mercato, ossia il guadagno medio aggiuntivo di un investitore che invece di acquistare titoli di Stato (che rendono i 1 ) acquista azioni = coefficiente di rischiosità del settore, correlato all andamento del mercato attraverso una retta d regressione 89 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 89 Il capitale economico: il tasso di sconto Le fasi per la determinazione del tasso di sconto 3) Determinazione della componente rischiosa del tasso di sconto (metodo CAPM) =1, vuol dire che il profilo del rischio è pari a quello medio del mercato; > 1, vuol dire che il profilo del rischio è maggiore rispetto alla media di mercato; < 1, vuol dire che il profilo del rischio è minore rispetto alla media di mercato. 90 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 90 45

46 Alcune ipotesi di utilizzo del valore economico 91 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 91 Il capitale economico: alcune applicazioni Acquisizioni Valutazioni di bilancio Cessione Capitale economico Recesso Fusione e scissione Conferimento in natura 92 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 92 46

47 Il capitale economico: alcune applicazioni (acquisizione) La valutazione nelle operazioni di acquisizione (Prin. IV.1.1) «As in» «Merger sinergies» Valore corrente dei beni con esclusione delle sinergie postacquisizione Valore corrente dei beni con inclusione delle sinergie postacquisizione 93 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 93 Il capitale economico: alcune applicazioni (cessione) VALORE «STAND ALONE» VALORE DI CESSIONE (Pri. IV.1.7) Definito come il prezzo minimo in grado di compensare l utilità perduta dal cedente VALORE DEGLI EVENTUALI BENEFICI PRIVATI 94 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 94 47

48 Il capitale economico: alcune applicazioni (fusione e scissione) VALUTAZIONE IN CASO DI FUSIONE (Prin. IV.4) Tra società indipendenti Tra società non indipendenti Definizione del rapporto di comcambio in relazione alle sinergie esprimibili Definizione del rapporto di comcambio senza considerare le eventuali sinergie 95 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 95 Il capitale economico: alcune applicazioni (conferimento in natura) AZIENDA VALUTAZIONE IN CASO DI CONFERIMENTO IN NATURA INSIEME ORGANIZZATO DI BENI INSIEME NON ORGANIZZATO DI BENI RAMO D AZIENDA Valutazione dei beni senza considerare le potenzialità reddituali e finanziarie 96 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 96 48

49 Il capitale economico: alcune applicazioni (conferimento in natura) VALORE DI MERCATO COMPLESSO NON ORGANIZZATO DI BENI CONFIGURAZIONE DEL VALORE MINORE TRA VALORE INTRINSECO DELL AZIENDA/RAMO VALORE DI MERCATO DELL AZIENDA/RAMO 97 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 97 Il capitale economico: alcune applicazioni (recesso) VALORE DI RECESSO VALORE As is Senza considerare i vantaggi futuri relativi all impresa 98 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 98 49

50 Il capitale economico: alcune applicazioni (valutazione di bilancio) Verifica della contiguità dei criteri di valutazione adottati PECULIARITA RIPETITIVITA PRINCIPIO DELLA CALIBRAZIONE Verifica ed analisi degli scontamenti Ripetitività nel tempo dei criteri di valutazione Verifica delle determinanti Di formazione del prezzo all atto di acquisto evitando overpayement ASSUMPTION NO assumption ipotetiche NO assumption generali 99 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione 99 Grazie per l attenzione 100 La valutazione d azienda ed i Principi Italiani di Valutazione

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