Analisi del Crowdfunding in Italia

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1 Analisi del Crowdfunding in Italia Capitolo 1. Le origini e i suoi sviluppi 1.1 Significato del termine 1.2 Introduzione e sviluppi 1.3 Motivazioni intrinseche ed estrinseche Capitolo 2. Come funziona 2.1 Le diverse tipologie di crowdfunding 2.2 Donation Based 2.3 Reward Based 2.4 Lending Based 2.5 Equity Based 2.6 Crowdfunding Civico 2.7 Keep it all vs all or nothing Capitolo 3. Il crowdfunding in Italia 3.1 Lo sviluppo del crowdfunding in Italia 3.2 La disciplina legislativa italiana 3.3 Osservazioni sul crowdfunding in Italia Non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni, Perché la crisi porta progressi. Cit. Albert Einstein 1

2 Capitolo Significato del termine La crescita diffusa del Crowdfunding negli ultimi anni è dovuta a diversi fattori: in particolare la crisi dei modelli creditizi tradizionali dovuta al credit crunch, ha fortemente compromesso l accesso al credito, e, di conseguenza, la minore propensione al rischio da parte degli investitori ha fortemente ridotto gli investimenti. L attuale crisi dei mercati finanziari ha colpito, inoltre, vari settori aziendali e in particolare quello della ricerca e sviluppo, che ha causato un rallentamento dei processi di innovazione e sviluppo delle imprese. Ciò nonostante, si stanno sviluppando nuove modalità di fundraising offerte dal web, che consentono maggiore visibilità e capillarità tra il pubblico alle start-up, e di conseguenza una più alta adesione da parte degli investitori. 1 È proprio in questo momento di forte crisi economica che si sviluppa una nuova forma di raccolta fondi: il crowdfunding. La parola crowdfunding deriva dall insieme di due parole, la prima crowd che significa folla, e la seconda che si può interpretare come finanziamento. Questa nuova forma di investimento di capitali può essere ricondotta ad un fenomeno che ebbe la sua massima espansione in Italia tra la fine del 1300 e la fine del 1500, conosciuto con il termine Mecenatismo. Con il termine Mecenatismo si indica, infatti, il sostegno economico nei confronti di attività, in quel periodo soprattutto artistiche e culturali, senza che ve ne fosse un diretto rientro economico. Nel tempo però il fenomeno del mecenatismo è andato via via svanendo, ma tuttavia è sopravvissuta la figura del mecenate che al giorno d oggi rappresenta il cosiddetto mecenate d impresa. Tale termine viene usato infatti per definire un soggetto finanziatore di iniziative imprenditoriali con caratteristiche innovative e di rischio dalle quali non si aspetta un ritorno finanziario diretto. Nel crowdfunding la figura del mecenate d impresa è indicata con il termine inglese backers. Il crowdfunding, tuttavia, prima di raggiungere la sua piena maturità, è stato a lungo utilizzato attraverso la variante del crowd sourcing. 1 A. Miglietta, E. Parisi, M. Pessione, F. Servato, Gli strumenti finanziari a supporto delle start-up innovative: le opportunità offerte dal Crowdfunding, Ottobre 2013 (da XXV Convegno annuale di Sinergie, L innovazione per la competitività delle imprese) 2

3 La variante del crowd sourcing è stata utilizzata soprattutto nel mondo dell informatica nella realizzazione di software open-source. Lo scopo ultimo del crowd-sourcing è finalizzato alla realizzazione e allo sviluppo di un progetto che a differenza del crowdfunding, il quale mira alla raccolta di fonti di finanziamento di tipo monetario, il crowd-sourcing punta alla raccolta di fonti di finanziamento di tipo strumentale che si basano sulle conoscenze più personali dell individuo. Uno dei primi e più famosi esempi di crowd sourcing è considerato Wikipedia. Si tratta infatti di un enciclopedia online a contenuto libero che si basa sul lavoro di volontari e appassionati i quali dedicano il proprio tempo libero alla creazione di nuovi contenuti e attraverso cui ogni individuo può contribuire all espansione tramite le proprie conoscenze. Il crowd-sourcing è strettamente connesso al crowdfunding: si tratta infatti di due neologismi che indicano come l'uso delle possibilità collaborative della rete possano moltiplicare e amplificare le opportunità per fare innovazione, ricerca e per trovare rapidamente finanziamenti. 2 Dall evoluzione di questi fenomeni si è arrivati alla definizione del crowdfunding. Il termine Crowdfunding, viene fatto risalire al 12/08/2006 quando Michael Sullivan lo usò per la prima volta nel suo blog Fundavlog che, per quanto fallimentare, può comunque essere considerato un precursore delle piattaforme di Crowdfunding. Fundavlog è stato infatti un progetto sperimentale il cui obbiettivo era quello di sostenere e permettere la crescita di progetti ed eventi basati su video blog, attraverso un Crowdfunded network costituito da una pagina di raccolta fondi. Gli elementi cardine del progetto erano infatti rappresentati dalla trasparenza e dall interesse delle persone che svolgevano la funzione di finanziatori, limitatamente all ambito dei video blog. Gli utenti inoltre potevano disporre della Fundavlog Bank, una banca virtuale creata per depositare i soldi versati dai finanziatori che successivamente venivano distribuiti per finanziare i progetti che nel tempo venivano presentati e approvati. Tra le molteplici definizioni di crowdfunding che sono state date nel corso dell evoluzione del fenomeno, quella che certamente ha riscosso più successo è la seguente: "Crowdfunding involves an open call, essentially through the Internet, for the provision Of financial resources either in form of donations (without rewards) or in exchange 2 3

4 For some form of reward and/or voting rights in order to support initiatives for specific purposes" Lambert/Schwienbacher Introduzione e sviluppi Il crowdfunding come lo conosciamo oggi, e come realmente si è definito nel tempo, è strettamente legato al mondo del web; non si parla infatti mai di crowdfunding al di fuori del mondo di internet. Tra i pionieri del crowdfunding dobbiamo certamente inserire il gruppo rock Marillion, che è considerato il primo ad aver utilizzato internet per la raccolta di fondi al fine di realizzare un progetto. Nel 1997 quando il termine crowdfunding non era ancora stato coniato e l accesso ad internet era significativamente più limitato, la band inglese capì il potenziale di internet e riuscì a finanziare il suo tour negli Stati Uniti e a completare il loro album chiamato marillion.com. Tramite la raccolta fondi sviluppata grazie al loro sito web riuscirono infatti ad ottenere dai fans finanziamenti per il loro tour, riuscendo a raccogliere 60000$. Il processo da loro intrapreso gli permise di lanciare quello che si può definire un moderno internet business model, che diventerà lo specchio sul quale negli anni successivi si sono basate le piattaforme di crowdfunding più note. 3 Un ulteriore passo di avvicinamento alla nascita del crowdfunding è stato la creazione del portale web JustGiving. Nel 2000 nasce infatti, dall idea di Zarine Kharas Anne-Marie Huby, la piattaforma di raccolta fondi a scopo benefico JustGiving. Si tratta di una società che attraverso il proprio sito internet permette agli utenti di donare, tramite carta di credito o debito, delle somme di denaro a delle associazioni regolarmente registrate presso il sito, con lo scopo di agevolare la raccolta fondi a coloro che hanno la necessità di creare e portare avanti un progetto basato sulla beneficenza. JustGiving ha inoltre introdotto il sistema delle fees, che verrà successivamente adottato da 3 4

5 tutte le altre principali piattaforme di raccolta di denaro. Le fees, letteralmente definite come tasse o compenso, sono infatti solitamente costitute da una percentuale e sono rappresentate da delle trattenute sulle donazioni effettuate. Tramite questo meccanismo, le società che operano nel suddetto campo, riescono a finanziarsi, e allo stesso tempo permettono lo sviluppo e la sopravvivenza di tali piattaforme. Nel 2005 un ulteriore fondamentale tappa allo sviluppo del fenomeno è rappresentata dalla nascita di Kiva. Con questa piattaforma l idea di raccolta fondi via web inizia ad assumere una funzione diversa rispetto a quella assunta da JustGiving. Ci si sposta infatti da un ottica di raccolta fondi per uno scopo esclusivamente benefico, ad uno scopo legato a fini lucrativi. Tramite la piattaforma di Kiva è possibile usufruire di finanziamenti per progetti di carattere imprenditoriale tramite la concessione di micro-credito a start-up situate in paesi disagiati. Sul sito dell'associazione vengono mostrati profili di piccoli imprenditori locali. Coloro che decidono di contribuire, possono scegliere quale progetto e quale importo investire attraverso PayPal che, in seguito ad un accordo stretto con Kiva (primo nel suo genere), rinuncia alle tariffe che applica normalmente nelle transazioni. L'organizzazione centrale si occupa di far 5

6 arrivare i contributi presso la persona scelta attraverso associazioni locali (chiamate field partners) che fanno da intermediari, stringendo accordi direttamente con gli imprenditori locali. Tali accordi prevedono il pagamento di interessi, sebbene Kiva non ne benefici dal momento che la sua attività è supportata solo da donazioni volontarie. La politica di Kiva è comunque quella di non collaborare con organizzazioni che applicano interessi troppo alti, in quanto non si può considerare questa società come un organizzazione a scopo di lucro, ma come un impresa a scopo benefico. Quando il credito viene ripagato, i contribuenti possono scegliere se ritirare il denaro o impegnarlo in altri prestiti 4. Tramite Kiva.org è infatti possibile accedere e visualizzare i profili di questi piccoli imprenditori i quali all interno del loro profilo espongono il loro progetto, in modo tale da scegliere a chi concedere micro-credito. Dall unione di tutte queste esperienze finalmente nel 2008 si arriva alla completa maturità del fenomeno con la creazione di una delle più famose piattaforme di crowdfunding: Indiegogo. Si tratta di un sito a carattere internazionale fondato da Danae Ringelmann, Slava Rubin, e Eric Schell attraverso cui è possibile promuovere progetti creativi in tutto il mondo. Ciò che suscita maggiore attrattività in tale piattaforme è il range di attività per cui è possibile chiedere una sovvenzione; sono incluse infatti richieste per cause benefiche come per esempio il pagamento di costose operazioni per bambini malati, richieste solidali al fine di mantenere studi all estero a giovani studenti, o altre più bizzarre come la richiesta di un aiuto economico per piantare alberi. 5 A seguito della nascita di quest altra piattaforma, il fenomeno da quel momento si è andato rapidamente espandendo con la creazione di molteplici piattaforme, differenti tra loro per diversi dettagli, che andrò ad esaminare nei successivi paragrafi. Inoltre, secondo l ultimo report pubblicato da Massolution, società specializzata nell analisi del settore del crowdsourcing e crowdfunding, possiamo notare come il fenomeno abbia ormai assunto notevoli dimensioni. Dal report emerge infatti che nel 2015 vengono registrate 1250 piattaforme di crowdfunding attive nel mondo, e dal medesimo report è possibile estrapolare un altro importantissimo dato: le piattaforme di crowdfunding hanno registrato infatti un aumento dei fondi raccolti nel 2014 del 167% rispetto a quelli raccolti nel Si è passati da un totale di 6.1 miliardi di dollari nel 2013 ad un totale di 16.2 miliardi di dollari raccolti nel I dati se confrontati con quelli relativi all anno 2012 fanno ancor di più comprendere come il Indiegogo.com, sempre più facile ottenere fondi, di D. Bailo, 06 Luglio

7 crowdfunding sia un fenomeno in continua evoluzione. Nel 2012 infatti erano stati raccolti solo 2.1 miliardi di dollari, mentre le stime per l anno 2015 prevedono che si raggiunga addirittura un totale di 34.4 miliardi di dollari. Facendo dunque un paragone, il fenomeno preso in analisi ha fatto registrare un aumento del 1600% circa nel giro di soli 3 anni. USD 40, FINANZIAMENTI RACCOLTI USD 35, USD 30, USD 25, USD 20, USD 15, USD 10, USD 5, USD 0, finanziamenti raccolti Espo. (finanziamenti raccolti ) 7

8 Sebbene il crowdfunding venga utilizzato per finanziare ogni sorta di progetto, andando ad analizzare i dati tuttavia si riscontra che le diverse categorie che compongono il crowdfunding sono così suddivise: - Attività imprenditoriali e di business 41.3 % 6.7 miliardi - Cause sociali 18.9% 3.06 miliardi - Film e arti figurative 12.13% 1.97 miliardi - Real estate 6.25% 1.01 miliardi - Musica e registrazioni 4.54% 736 milioni - Categorie minori 16.88% 3.73 miliardi Progetti finanziati tramite Crowdfunding Musica e registrazioni 5% Altre categorie 17% Real Estate 6% Film e arti figurative 12% Attività imprenditoriali e di business 41% Cause sociali 19% 8

9 1.3 Motivazioni intrinseche ed estrinseche Il Crowdfunding è uno strumento di finanziamento che si trova al confine o che comunque rappresenta una valida alternativa ai cosiddetti Angel e Venture capital; si tratta infatti sempre di investimenti che si definiscono informali ma tuttavia la capacità di reperire finanziamenti viene sicuramente semplificata e viene aumentato il range dei possibili finanziatori. Ciò è possibile dal momento che non ci si rivolge ad un singolo, ma si intraprende già alla creazione del progetto una vera e propria strategia di marketing in grado di attrare capitali non soltanto da investitori professionisti, ma anche tra persone comuni. Il Crowdfunding, infine, si rivolge anche a quei progetti che si reputano troppo innovativi, troppo rischiosi o ambiziosi. L ascesa esponenziale del crowdfunding denota come questa nuova forma di finanziamento, non sia solamente legata a fenomeni strettamente economici, ma indica il fatto che vi siano dei fenomeni antropologici e sociologici intrinsechi. Il crowdfunding funziona perché si riesce a raggiungere un ampia fascia di persone che credono fortemente e vivamente nell idea o nel progetto che è stato promosso. Ciò spinge i backers ad ordinare il prodotto ancor prima che esso sia stato realizzato o spinti dalla motivazione di poter essere tra i primi acquirenti di un bene non ancora in commercio (rewards) o attirati dalla possibilità di trarre guadagno divenendo soci della società alla quale si è dato il proprio contributo (equity crowdfunding). Queste sono le cosiddette motivazioni estrinseche. Vi è anche un altro tipo di motivazione ossia quella per cui il premio, sia esso in forma di prodotto o in forma di ritorno finanziario, non è l unica ragione che spinge queste persone a contribuire al finanziamento. Infatti, gli autori accademici spiegano che c è un altra componete che gioca un ruolo fondamentale: la cosiddetta motivazione intrinseca, ovvero il divertimento di essere parte attiva e integrante di una start up, di avere cioè la soddisfazione di vedere realizzarsi un idea in cui si ha creduto. Rientrano nella dimensione intrinseca fattori strettamente personali che dipendono da persona a persona come ad esempio il valore emotivo, o quello che gli inglesi chiamano enjoyment, ovvero il piacere. Tuttavia non è da tralasciare l involvment ovvero il coinvolgimento della persona. Quest ultimo gioca un ruolo più significativo nei casi di crowdfunding attivo, ovvero dove gli iniziatori del progetto coinvolgono attivamente gli investitori, chiedendo feedback, consigli o facendoli partecipare direttamente alle decisioni. L utilità personale si riferisce a come la persona 9

10 percepisce che quel progetto, prodotto o servizio possa soddisfare i suoi bisogni. L utilità sociale ha la stessa definizione dell utilità personale, ma riguarda i bisogni della società. 6 Capitolo Le diverse tipologie di crowdfunding Come già ribadito precedentemente, il crowdfunding, sebbene sia un fenomeno relativamente nuovo, è tuttavia già abbastanza diffuso presentandosi al mondo attraverso diverse sfaccettature. Approfondendo la nostra analisi, e spostandoci sotto un ottica più prettamente operativa possiamo distinguere varie tipologie di crowdfunding che caratterizzano le diverse piattaforme presenti nel web. Le distinzioni che è possibile operare possono essere fatte principalmente in base o al tipo di progetto finanziato, o in base alle ricompense riconosciute ai finanziatori. Sulla base della prima distinzione, si possono individuare due grandi macro-aree di piattaforme: quelle che si definiscono generaliste e quelle dette tematiche. Tale distinzione si fonda sul tipo di progetti che possono essere finanziati da una determinata piattaforma; infatti nel caso di piattaforme generaliste possono essere finanziati progetti inerenti a tutte le aree di interesse, mentre le piattaforme cosiddette tematiche si concentrano, invece, su uno specifico settore come ad esempio musica, arte, design, eccetera. E risaputo che nel crowdfunding la ricerca di fondi necessari per finanziare il progetto procede di pari passo con la promozione dello stesso progetto che si è intenzionati a realizzare. E proprio questo a rappresentare l elemento comune presente in tutti i diversi modelli di crowdfunding. Esistono, infatti, ben quattro tipi di differenti modelli di crowdfunding: 1 II finanziamento come puro dono da cui non ci si aspetta nulla in cambio è detto Donation- Based;

11 2 Il finanziamento da cui deriva un premio commisurato all importo donato (premio che può essere materiale, ad esempio un gadget o un prodotto, o immateriale, come la citazione del nome del donatore in un elenco ufficiale) è conosciuto come Reward-Based; 3 Il terzo tipo chiamato Lending-Based si fonda su un prestito che verrà restituito nel tempo a fronte di un interesse. Non si tratta quindi di una donazione come per il primo modello citato, ma di un vero e proprio investimento; 4 Infine, c è quel finanziamento che dà diritto a ricevere quote della società che ha fatto richiesta di fondi. Colui che finanzia diventa cioè socio, puntando sulla capacità dell impresa di aumentare il proprio valore nel medio termine. Tale tipologia di modello è diffuso con il nome di Equity-Based 7. Tipologie di Crowdfunding Donation based Reward based Lending based Equity based

12 2.2 DONATION-BASED Il Donation-Based crowdfunding è un modello che si fonda sulla raccolta di denaro via internet erogata per ragioni del tutto liberali, dunque senza alcuna controprestazione. Le piattaforme di donazione costituiscono uno dei modelli più diffusi, e nel 2012 il relativo mercato ha totalizzato circa 979 milioni di dollari; spesso quando l obiettivo è beneficienza non ci sono limiti minimi di investimento da raggiungere, in modo che l intero importo donato sia destinato al progetto. Gli obiettivi principali risultano solitamente le cause sociali, che risultano quelle che di gran lunga caratterizzano il Donation-Based crowdfunding, ancorché non manchino progetti nel settore dell arte, della cinematografia della musica. Tra le più celebri piattaforme che utilizzano il modello Donation-Based crowdfunding è possibile citare: gofoundme.com, fundly.com ed infine la piattaforma italiana iodono.com. Nel caso di GoFundMe, oltre a finanziare i progetti, tale piattaforma permette anche solo di effettuare semplici donazioni, senza quel vincolo di tempo e di scopo che caratterizza gli altri servizi. Dopo essersi registrati si viene indirizzati sul tipo di raccolta da avviare, da lì meccanismo è analogo a quello degli altri siti. Nel caso si opti per i progetti c è anche la possibilità di stabilire regali simbolici per i donatori, a seconda del contributo. Su ogni donazione si trattiene il 5% più costi di transazione. Il sito non prevede il raggiungimento dell obiettivo per il trasferimento dei fondi. Per quanto concerne il panorama italiano sicuramente degna di nota è la piattaforma iodono.com. Nata all interno dell azienda milanese direct channel tale piattaforma, attraverso il modello Donation-Based crowdfunding, supporta la crescita e lo sviluppo dei vari progetti curando le campagne di raccolta fondi per i progetti delle ONP (organizzazioni no profit). La filosofia di fondo prevalente del crowdfunding Donation-Based si esplicita nella raccolta di fondi indipendentemente dal raggiungimento dell obiettivo effettivamente prefissato; è bene comunque non fissare un obiettivo troppo alto, perché potrebbe facilmente scoraggiare i potenziali donatori 8. 8 M.Carozzi, Dalle donations all equity-based: l evoluzione del crowdfunding per un inclusione attiva, 16 Dicembre

13 2.3 REWARD-BASED Il Reward Based crowdfunding è il modello di crowdfunding più utilizzato al mondo. Si stima infatti che venga usato da circa i 2/3 delle piattaforme esistenti e che la forza di tale modello si concentri proprio nella semplicità di utilizzo nonché nei bassi costi. Questo modello di crowdfunding consiste nella partecipazione al finanziamento di un progetto a fronte di una controprestazione rivolta al finanziatore. Tale controprestazione è rappresentata da un premio consistente in un riconoscimento o un oggetto realizzato mediante i capitali raccolti, o consistente ancora in altri premi più complessi. Il modello Reward-Based può essere distinto in tre sotto-modelli in base al tipo di controprestazione che si intende offrire al finanziatore. Ecco i seguenti sotto- modelli: - Donazione modale: si tratta del più noto modello di Reward-Based crowdfunding attraverso cui è concesso ai finanziatori un piccolo premio, un gadget o un mero riconoscimento (ovvero una menzione pubblica); - Pre-ordine: tale modello si fonda su una compravendita o una promessa di vendita di un bene futuro, a seconda della modalità con cui il rapporto venga configurato; - Il profit sharing o royalty-based crowdfunding: in tale tipologia si concede un premio in natura finanziaria, consistente in una quota di ricavi o di utili, pagabile a certe condizioni e per un certo periodo di tempo 9. Nella realtà tuttavia questi tre sotto-modelli possono coesistere nella medesima campagna; non è insolito che il promotore decida di concedere ai suoi finanziatori ricompense diverse, in base alla cifra che è stata destinata al progetto, creando così scaglioni di donazioni con ricompense via via maggiori. Una delle piattaforme leader più famose che rientra nel modello di Reward-Based crowdfunding è la piattaforma Kickstarter. Anche nella seguente piattaforma infatti è data la possibilità alle persone di promuovere la propria idea o il proprio progetto alla ricerca di finanziamenti. Specifica di questo modello però, che di norma riguarda l'universo di startup che producono beni, materiali o immateriali che siano, è il reward, il compenso simbolico che spetta ai contribuenti per la loro partecipazione al progetto

14 Così attraverso i portali di Reward-Based crowdfunding si ha l'occasione di entrare in contatto con il proprio mercato, di ricevere feedback di potenziali utenti/clienti, conoscere i bisogni necessari del mercato e riorientare di conseguenza le direzioni di sviluppo del proprio progetto LENDING-BASED Il Lending Based crowdfunding può essere definito come quel modello mediante cui si sposta il concetto di crowdfunding ad un livello più elevato soprattutto dal punto di vista finanziario. La nascita di questa tipologia di crowdfunding deriva dall evoluzione di ciò che viene definito social Lending o P2P (peer to peer) Lending che ha raggiunto la sua massima maturità con lo sviluppo di internet, per poi successivamente integrarsi nel panorama del crowdfunding, dove non si finanziano più solamente singoli interessi ma anche idee imprenditoriali, e si parla non più esclusivamente di P2P ma viene introdotta anche la nozione di P2B (peer to Business). Il Lending crowdfunding nasce e si sviluppa sull idea etica di rappresentare una seria e valida alternativa alle banche, concedendo a coloro che richiedono un prestito le somme di denaro necessarie loro, con tassi d interesse inferiori rispetto ai canali di finanziamento tradizionali. Nel caso del Lending crowdfunding, la piattaforma di crowdfunding gestisce richieste di finanziamento (e non di investimento) e ricerca soggetti disponibili a partecipare, in quota parte, all erogazione del finanziamento (e non al capitale sociale) a favore del richiedente, ricevendo in cambio una remunerazione del capitale sotto forma di interessi. Il modello Lending-Based ha due specificazioni: - Il modello classico prevede che il finanziatore presta direttamente il denaro a ciascun mutuatario (sia pure con l ausilio della piattaforma); - Il modello totalmente intermediato dalla piattaforma prevede invece che il finanziatore investa in un veicolo che eroga il credito ai vari mutuatari, assorbendo i rischi di insoluto e gestendo le relative azioni di recupero 11. La piattaforma di social Lending presuppone che soggetti privati possano erogare prestiti remunerati a tassi determinati sul portale in base al merito creditizio fornito al richiedente del prestito. Il gestore di un portale di social Lending offre una serie di servizi di intermediazione di pagamenti,

15 in quanto trasferisce denaro tra soggetti privati che fruiscono del portale on-line. Tale attività è riconducibile alle attività prestate dai tipici istituti di pagamento di money transfer. Le attività tipiche fornite dal gestore di portali on-line social Lending sono le seguenti: - Fornire ai clienti un sistema di pagamento, il portale on-line, che consente la realizzazione del social Lending; - Prestare servizi operativi strettamente connessi al proprio sistema di pagamento; Leader nel campo del Lending crowdfunding è senz altro la piattaforma Lending club. Lending Club usa una tecnologia basata su Internet attraverso cui riesce a connettere chi presta denaro a chi lo prende in prestito trattenendo una quota da entrambe le parti della transazione. Lending Club esclude così dal processo le banche e in tale maniera riesce così ad erogare prestiti a tassi inferiori per chi prende il denaro in prestito; ma al tempo stesso genera ritorni più alti per chi lo presta e per chi investe nella società. La proposta di Lending Club ha attecchito subito negli Stati Uniti: la crisi finanziaria del 2008 ha minato la fiducia nelle banche così da spingere le persone a ricercare fonti alternative di finanziamento; allo stesso tempo i tassi di interesse ai minimi storici hanno incoraggiato gli investitori a comprare i prestiti con alto rendimento originati dalla piattaforma online. Inoltre, tutti quei prestiti classificati come extra sicuri da Lending Club (che ha un suo sistema di rating) concedono oggi un ritorno finanziario del 7,6% contro lo 0,65% di un investimento di due anni in buoni del Tesoro americano 12. Per quanto riguarda lo scenario italiano, la Banca d Italia, per le piattaforme intenzionate a svolgere attività di Lending crowdfunding, ha sancito l obbligo di ottenere una licenza per operare come Istituti di Pagamento, ex art. 114-sexies del Testo Unico Bancario ( TUB ), ovvero come intermediari finanziari autorizzati ex articolo 106 del TUB 13. Tra le società autorizzate ad operare in questo campo all interno del mercato italiano degna di nota è senz altro la società Smartika che spiega nel suo sito il meccanismo del suo funzionamento: infatti i prestatori attivano le loro offerte su Smartika indicandone l importo e la durata del prestito, nonché il tasso desiderato e la tipologia dei richiedenti a cui prestare (A+, A, B, C individuanti diverse classi di merito creditizio o K per i senza storia creditizia). La piattaforma compone il prestito con le offerte presenti e il Richiedente decide se accettare la proposta di prestito. L approvazione finale avviene sulla base di un attenta valutazione della documentazione fornita dal Richiedente; il Richiedente si riconosce contrattualmente debitore dei

16 Prestatori; i Richiedenti ripagano le rate mensili via addebito automatico (SDD). Se il richiedente è in ritardo con i pagamenti, vengono attivate società di recupero crediti, e nel caso è previsto l'intervento di Smartika Lender Protection i flussi di denaro tra Prestatori e Richiedente avvengono attraverso conti di pagamento a loro intestati, tutelati per legge. 2.5 Equity crowdfunding Nel gergo finanziario la parola equity viene usato per rappresentare un titolo azionario o una partecipazione in società, con l equity crowdfunding infatti gli investitori entrano a far parte del capitale sociale della società nella quale è stata posta fiducia, e di conseguenza sono stati versati dei fondi. A differenza delle altre tipologie di crowdfunding nell equity crowdfunding, il backer che già in precedenza avevamo definito come il finanziatore dell attività da semplice stakeholder ovvero portare di un interesse generale, diventa a tutti gli effetti un shareholder. La ricompensa che questa forma di crowdfunding destina a coloro che hanno creduto nel progetto è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell impresa. La più importante definizione è stata data partendo dalla più generale definizione di crowdfunding, è stata infatti descritto il fenomeno dell equity come: Equity crowdfunding is a method of financing whereby an entrepreneur sells equity or equity-like shares in a company to a group of (small) investors through an open call for funding on Internet-based platforms. 14 Quando si parla di equity è tuttavia possibile adottare una distinzione e ricercare due sotto modelli: - Modello cooperativa - Modello Club Il modello cooperativa è anche definito modello veicolo, durante la fase della raccolta dei finanziamenti tramite la piattaforma di crowdfunding e da parte della stessa viene costituita una società ad hoc che ha lo scopo di veicolare e fare da tramite tra il finanziatore e la società che si intende finanziare le piattaforme principali che operano seguendo questo modello sono la Symbid e la Wiseed che operano nel campo delle start-up ad alto potenziale di crescita e nel mercato del Real Estate. L olandese Symbid, che opera secondo il modello cooperativo, ha sostenuto la raccolta di circa contribuendo ad una maggiore diffusione del capitale societario. Attraverso Symbid, ad aprile 2013 erano stati finanziati 10 progetti, ognuno finanziato da una media di circa 14 Signaling in Equity Crowdfunding Gerrit K.C. Ahlers, Douglas Cumming, Christina Günther and Denis Schweizer 16

17 151 investitori con una media di 415. Le imprese che hanno utilizzato Symbid per raccogliere capitali operano soprattutto nel campo della produzione di beni e servizi ad impatto ambientale sostenibile. 15 Nel modello club, come è possibile evincere dal termine, gli investitori non professionali sono membri di un gruppo d investimento, l acquisto della partecipazione azionaria non viene offerto indistintamente alla folla, ma ai membri del club. Con il modello club viene richiesto ad ogni persona fisica interessata ad investire nell attività d impresa di depositare una somma di denaro da impiegare successivamente. Specularmente ogni imprenditore-richiedente viene sottoposto ad un accurato processo di verifica e analisi del progetto il risultato determinerà l accesso alla piattaforma o meno. In questo modello tuttavia incontriamo una limitazione al concetto vero e proprio del crowdfunding, solo i membri del club o coloro che sono stati accettati possono prendere parte al progetto non è più dunque aperto alla folla. La principale piattaforma che opera seguendo il modello club è rappresentata dall inglese Crowdcube che ha raccolto la quota maggiore di capitali in Europa, con oltre 6 milioni di sterline, portando a termine con successo il finanziamento di 38 progetti, i quali in media richiedevano un finanziamento pari a circa sterline ciascuno. Gli imprenditori, tramite questi progetti, hanno messo in vendita una media di circa il 17% delle quote e gli investitori che hanno finanziato sono stati in media 67 per progetto, con un investimento medio di circa 2000 sterline ciascuno. Le startup che si sono finanziate attraverso l utilizzo di questa piattaforma operano soprattutto nel campo alimentare, dell e-learning, della produzione di beni e servizi (per esempio abbigliamento, prodotti per la cura del corpo, intrattenimento e ristorazione) e dell IT e software 16. L equity crowdfunding tuttavia relativamente ai vari modelli presenta molte sfaccettature limitatamente alle aree geografiche in cui opera dal momento in cui ogni stato si sta cercando di dotarsi di una propria legislazione, per regolare il fenomeno. Da questo punto vista l Italia è stato il primo paese europeo a dotarsi di una legislazione a riguardo del crowdfunding. 2.6 Il crowdfunding civico Una nuova tipologia di crowdfunding che sta prendendo poi sempre più piede, è il cosiddetto crowdfunding civico, attraverso il crowdfunding civico, vengono finanziati collettivamente, progetti

18 e opere che tradizionalmente venivano finanziati dalle amministrazioni locali. Gli aspetti principali che definiscono il crowdfunding civico possono essere riassunti nel seguente elenco: - La forza che un idea porta con sé; - La scarsità di finanziamenti dei governi locali; - Il valore affettivo verso il territorio e la comunità, oltre che il senso di appartenenza che un progetto comune contiene; - Il rafforzamento dei legami, del senso di appartenenza dei luoghi pubblici del cittadino 17. In sintesi possiamo definire il crowdfunding civico è più nello specifico le piattaforme che consentono lo sviluppo di questi progetti, come il luogo virtuale in cui si incontrano cittadini, associazioni e amministrazione, che attraverso la raccolta fondi danno vita ad una cooperazione che ha come scopo ultimo la realizzazione di un progetto che è stato contraddistinto da elementi spesso mancanti nelle normali logiche burocratiche come ad esempio la trasparenza, e la facilità di comprensione. Un esempio di successo del crowdfunding civico è costituito dal restauro del portico di San Luca nella città di Bologna Il progetto denominato Un passo per San Luca, prevedeva il restauro del più lungo porticato del mondo, è stato promosso dal Comune di Bologna e dal Comitato per il restauro del Portico di San Luca, e si è reso possibile grazie alla collaborazione della piattaforma di crowdfunding Ginger, un sito crowd che ha la sua forza nella territorialità. La piattaforma focalizza la sua attenzione all'emilia Romagna. La missione della società è quella di legare i progetti al territorio, alle persone, alle attività offline di promozione e diffusione affinché trasformano il crowdfunding in leva per lo sviluppo economico e sociale. La campagna per il restauro del portico ha raccolto quasi , dei previsti, da oltre donatori

19 2.7 Keep it all vs All or nothing Le diverse tipologie di crowdfunding possono operare seguendo due diversi schemi indipendentemente dalla tipologia di crowdfunding adottata dalla piattaforma. La distinzione che stiamo andando ad analizzare infatti è rappresentata da ciò che succede o può succedere al raggiungimento del goal, ovvero al termine della campagna di raccolta fondi. Quasi tutte le piattaforme di crowdfunding, infatti operano seguendo delle scadenza, non è infatti possibile creare una campagna di crowdfunding a tempo indeterminato, generalmente il tempo medio utilizzato nelle campagne di crowdfunding è di circa 60 giorni, con la nascita stessa della campagna è inoltre richiesto l inserimento dell importo minimo necessario affinché il progetto o l idea che si intenda realizzare possa avere i fondi necessari per concretizzarsi, il goal di qui accennavamo prima. Dall unione di questi due fattori nasce la necessita di creare la distinzione tra: - All or Nothing: i contributi sono restituiti se non viene raggiunto o superato l'obiettivo della campagna in un massimo di 90 giorni. Adatto ai progetti che hanno bisogno almeno della cifra indicata per essere realizzati. - Keep it All: tutti i contributi raccolti in un massimo di 90 giorni vengono accreditati anche se non viene raggiunto l'obiettivo della campagna. Rivolto ai progetti che possono partire anche se non viene raccolto l'intero importo. Solitamente durante una campagna crowdfunding operata seguendo il metodo All or Nothing l ammontare complessivo raccolto derivante dalla somma di ogni singola donazione viene addebitato sul conto del donatore solamente al termine della campagna, solamente quando è stato raggiunto o superato l obiettivo che era stato prefissato all inizio della raccolta dei fondi, l importo da raggiungere il cosiddetto goal è di norma pubblicato insieme al progetto in modo che sia visibili da tutti i possibili finanziatori, questo avviene per due duplici motivi, da un lato si cerca di incentivare i donatori all eseguire donazioni consistenti al fine di dare un contributo proporzionato allo scopo del progetto, d altro canto si cerca di mantenere solidi i principi di trasparenza e correttezza ai quali si ispira la filosofia del crowdfunding Questa modalità di crowdfunding è consigliata per progetti che necessitano di una cifra minima per essere realizzati. Se questo importo non viene raccolto, il progetto non parte e ogni operazione di donazione viene annullata. Per questo motivo, l autore della campagna è tenuto a indicare un obiettivo economico da raggiungere al momento della creazione della rivoluzione. 19

20 Solitamente il metodo All or Nothing viene utilizzato dalle piattaforme di crowdfunding che scelgono di operare secondo le modalità del reward Based e dell equity Based. Il Metodo Keep it All è utilizzato solitamente da piattaforme che scelgono di operare secondo i principi del Donation Based, anche se possiamo trovare questa soluzione anche all interno di piattaforme di reward Based crowdfunding. Il Keep it All è infatti indicato per quei progetti che non richiedono una somma minima per sere avviati o comunque che possono essere realizzati anche senza il raggiungimento dell intero obbiettivo, o che comunque servono di supporto ad altre modalità di finanziamenti. Tipici di questa modalità sono infatti le donazioni destinati a scopo benefico. Anche nel caso del Keep it All è richiesto dalle piattaforme la necessità di inserire il goal che si intende raggiungere, in modo tale da rispettare i principi di trasparenza e correttezza già citati. Differenza sostanziale rispetto al All or Nothing è rappresentata dal fatto che di norma le donazioni vengono accreditate immediatamente presso il conto del promotore della campagna, dal momento in cui non vi è la necessita di trattenere le somme raccolte. Capitolo Lo sviluppo del crowdfunding in Italia Il crowdfunding in Italia, ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo esponenziale soprattutto per quanto riguarda il numero delle piattaforme esistenti, stando a quanto accertato dall ultimo report di risalente a luglio 2014, nel nostro paese infatti sono presenti ben 55 piattaforme di crowdfunding. Dall ultimo report disponibile vediamo come la distribuzione delle diverse piattaforme sotto il punto di vista delle tipologie non è equa, dalla analisi emerge infatti la prevalenza del Reward crowdfunding che conta più del 50% del complesso italiano. Dalla suddivisione per tipologia rileviamo che si hanno: - 20 piattaforme di Reward Based - 14 Piattaforme di Equity Based - 6 piattaforme di Donation Based - 2 piattaforme di Lending Based 20

21 - 13 piattaforme con modello ibrido (nel quale sono presenti caratteristiche riscontrabili in due o più modelli che coesistono nella medesima piattaforma) I progetti che riscontrano il maggior numero di successo sono quelli che riguardano le start-up che presentano un alto contenuto creativo e innovativo, seguiti dai progetti sociali, dai progetti considerati di nicchia, finanziati soprattutto all interno di piattaforme tematiche o che hanno un approccio più territoriale. Procedendo per un analisi demografica del fenomeno la maggior parte delle piattaforme ha sede nel Nord Italia, anche se iniziano ad esserci realtà anche al Sud. Andando a guardare gli aspetti demografici, i fondatori e soci delle piattaforme hanno tra i 30 e i 50 anni, e nella maggior parte dei casi (oltre il 70%) hanno un titolo di studio equivalente o superiore alla laurea. La presenza di donne è in crescita e iniziano a registrarsi piattaforme tutte al femminile. Per quanto riguarda il numero di soci, la media si aggira intorno ai 5 soci per piattaforma, che in molti casi lavorano a tempo pieno sul progetto 18. Sebbene in Italia vi è un gran numero di piattaforme crowdfunding così elevato, la stessa cosa non è possibile verificarla per i finanziamenti che sono stati raccolti complessivamente, emerge che solamente 30 milioni di euro sono stati quelli raccolti con un alto numero di progetti che falliscono la loro campagna poiché non riescono a raggiungere l obbiettivo richiesto dalla natura del progetto. Tuttavia il trend sembra stia cambiando poiché è stato possibile notare un aumento in positivo dei fondi raccolti: è stato registrato infatti che nel solo primo trimestre del 2015 siano stati raccolti 7 milioni di euro. Nel 16 giugno 2015 il crowdfunding italiano si è arricchito di un ulteriore tassello importate: è infatti diventato possibile per i cittadini italiani inserire i propri progetti sulla piattaforma leader mondiale del settore, e cioè la già citata Kickstarter, che con l introduzione dei suoi servizi nel nostro Paese ha fatto sì che l Italia diventasse il tredicesimo paese in cui opera la società americana. La decisione che ha portato all apertura del colosso americano in Italia è giustificata dal contributo che i backers italiani hanno fornito agli start-upper di tutto il mondo attraverso le donazione effettuati tramite la piattaforma. Dai dati provenienti da kickstarter si nota come nel 2014 le donazioni effettuate da utenti italiani superassero i 3 milioni di euro, ciò è stato interpretato come un segnale positivo non solo per la decisione della società di sfruttare il potenziale derivante dal mercato italiano, ma ha dato un iniezione di fiducia a tutti coloro che operavano già nel campo del crowdfunding

22 3.2 La disciplina legislativa italiana In Italia sebbene poco conosciuto come strumento di finanziamento, è stato fin da subito considerato a livello legislativo un fenomeno importante al quale bisognava dare dalle regole. Il nostro Paese vanta il primato di essere stato il primo ad aver creato un apposita legislazione che riguardasse l equity Based crowdfunding. Sebbene i finanziamenti raccolti tramite il metodo reward e donation non creano particolari problemi al backer poiché si tratta di semplici donazioni, con il modello equity e lending il discorso appare più complesso. Il processo che ha portato alla definizione della legislazione è avvenuto attraverso metodi innovativi, infatti chiunque fosse stato interessato poteva fornire commenti o opinioni. La legislazione sull equity crowdfunding tuttavia ha seguito un percorso iniziato il 18 ottobre 2012, attraverso il decreto crescita 2.0. Attraverso questo decreto è stata data la possibilità di accedere alla raccolta di finanziamenti tramite il metodo dell equity, alle nuove start-up innovative dotate dei seguenti requisiti : a) costituzione da non più di 48 mesi; b) sede principale in Italia; c) valore della produzione inferiore a 5 milioni di euro per anno; d) non deve aver mai distribuito e non deve distribuire utili; e) l oggetto sociale deve riguardare lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; f) la start up non deve risultare da una fusione, da una scissione o dalla cessione di azienda o ramo d azienda. Inoltre devono essere rispettati altri criteri che configurano le startup come non solo innovative, ma anche tecnologiche 1)spese in ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15% del maggiore tra il costo e il valore totale della produzione (sono escluse le spese per l acquisto di immobili); 2) almeno un terzo dei dipendenti o collaboratori devono aver conseguito o avere in corso un dottorato di ricerca, o essere laureati con almeno tre anni di attività di ricerca certificata, svolta presso istituti di ricerca; oppure almeno due terzi della forza lavoro deve essere in possesso di laurea magistrale ai sensi dell art. 3 del D.M n. 270; 3) titolarità o licenza di almeno una privativa per invenzione industriale, o per topografie di prodotti a semiconduttori, o di una invenzione biotecnologica o relativa ad una nuova varietà vegetale, 22

23 oppure di un programma per elaboratore originario, depositato presso l apposito Registro; tali privative devono essere relative all oggetto sociale e l attività di impresa. La lacuna per molti versi considerata importante riguarda il fatto che da questo elenco vengono escluse le imprese che operano nel campo dell industrial design, ambito in cui l Italia si è sempre contraddistinta al livello internazionale. Questa normativa tuttavia è apparsa per certi versi troppo restrittiva dal momento in cui solo una piccola parte delle imprese operanti nel nostro settore potevano optare per una raccolta di capitali attraverso le piattaforme, di recente attraverso delle modifiche legislative, si è reso possibile l accesso a questa modalità di finanziamento anche alle piccole e medie imprese considerate innovative introdotte dalla legge 24 marzo 2015, che attribuiscono gran parte dei benefici delle start-up innovativi alle PMI innovative. Per quanto riguarda le piattaforme che possono attivare al loro interno delle campagna di equity crowdfunding anche qui la legislazione è molto precisa e dettagliata. Il crowdfunding deve essere realizzato tramite apposite piattaforme on line che possono essere di due tipi: - Soggetti autorizzati dalla Consob e iscritti in un apposito registro tenuto dalla medesima Autorità; - Le banche e alle imprese di investimento (SIM) già autorizzate alla prestazione di servizi di investimento (i c.d. gestori di diritto, annotati nella sezione speciale del registro tenuto dalla Consob). Attualmente le società autorizzate dalla CONSOB che rientrano nella prima categorie sono 16, e la prima iscrizione è avvenuta il 18/10/2013 da parte della società Starsup, per quanto riguarda invece la seconda categoria di soggetti vi è presente solamente un'unica società la UNICASIM una società di intermediazione mobiliare che opera nel campo dell equity crowdfunding attraverso il sito web unicaseed.it Mentre le prime sono soggette ad un obbligo di registrazione nell apposito Registro tenuto dalla CONSOB, oltre al rispetto di una serie di requisiti di onorabilità e professionalità, le seconde vengono semplicemente annotate in una sezione speciale del registro, in quanto già autorizzate a svolgere in via ordinaria attività di sollecitazione di pubblico risparmio. Le piattaforme web ordinarie possono gestire in autonomia operazione di crowdfunding solamente per investimenti minimi, vale a dire fino a 500 euro se l investitore è una persona fisica, e fino a 1000 euro se è una persona giuridica. A detti valori si sovrappone anche un limite annuale rispettivamente di e euro. La piattaforma di crowdfunding deve essere destinata 23

24 esclusivamente a detta attività. 19 Peculiarità della disciplina italiana sull equity crowdfunding è data dalla possibilità di sottoscrivere solamente strumenti di capitale delle start-up innovative ciò significa che il finanziatore di una startup attraverso equity crowdfunding acquisti dei titoli di capitale diventando non solamente finanziatore ma acquisisce il titolo di socio della start-up e partecipando di conseguenza al rischio economico. L universo delle offerte esposte su portali on-line risulta ancora abbastanza ristretto. Fino al 31 Marzo 2015 sono state esposte sui portali operativi 18 offerte complessive. Il capitale richiesto, in media, è pari a circa euro per progetto, con un minimo di euro e un massimo di euro. Delle 18 offerte esposte 4 si sono concluse con il buon esito dell operazione (in uno dei tre casi l importo raccolto è stato anche leggermente superiore rispetto a quanto richiesto). Delle 14 restanti, 7 si sono chiuse senza successo mentre 7 risultavano ancora in corso. Di queste solamente 2 sono andate a buon fine in data successiva alla data del 31 marzo Con riferimento al periodo di offerta, i dati mostrano che l ampiezza varia fra i 2 e i 6 mesi (3 mesi in media). 20 La nostra legislazione in maniera di equity crowdfunding sebbene, abbastanza dettagliata appare molto complessa per chi dovrà andare ad operare nel campo dell equity crowdfunding, facendo un confronto con altre esperienze europee che hanno deciso di attuare una legislazione a favore del fenomeno si nota come gli investitori italiani sono più restii rispetto a quelli degli altri paesi ad avviare attività d investimento attraverso lo strumento dell equity, da un confronto dati con la Francia infatti emerge che le piattaforme francesi hanno raccolto più di 25 milioni di euro nello scorso anno a fronte dei solamente 2,1 in Italia un dato che ha fatto molto parlare gli esperti del settore, a fronte di ciò la Consob ha deciso di avviare un procedimento di revisione dell attuale disciplina, tra i punti più contestati vi è il fatto che a differenza dell Italia qualunque tipo di società può ricorrere all equity crowdfunding per finanziare le sue attività, ampliando così l offerta che le piattaforme specializzate possono dare ai loro utenti, l obbligo di nominare una banca o una SIM come intermediario: poiché già la piattaforma ha una funzione di intermediario, inoltre il processo avviene solo online e senza spostarsi dalla piattaforma, mentre in Italia bisogna firmare a mano e recarsi presso una filiale bancaria. Agli estremi delle normative che regolano l equity crowdfunding si posizionano gli Stati Uniti Revisione del Regolamento n del 26 giugno 2013 sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative tramite portali on-line. 24

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