REGOLAMENTO CNA IMPRESA DONNA. 18 febbraio 2017
|
|
- Baldassare Gasparini
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 1 REGOLAMENTO CNA IMPRESA DONNA 18 febbraio DENOMINAZIONE Fanno parte di CNA Impresa Donna le titolari di impresa, le socie, le coadiuvanti, le lavoratrici autonome e professioniste iscritte alla Cna, di seguito chiamate imprenditrici. 2. SEDE La sede di Cna Impresa Donna è presso la sede della Cna Nazionale. 3. SCOPI CNA Impresa Donna si pone i seguenti scopi: Valorizzare il potenziale delle imprenditrici nel governo dell economia, della politica e della vita associativa a tutti i livelli. Rappresentare gli interessi e le tematiche dell imprenditoria femminile nei confronti delle istituzioni, del Governo, della società civile e del mondo associativo. Elaborare le proposte, avvalendosi anche delle istanze specializzate della Confederazione, di politica sociale ed economica per le imprenditrici. Promuovere e sostenere l imprenditoria femminile. Affermare il principio delle Pari Opportunità nella società, nell economia e nella vita dell organizzazione. Sostenere le parità delle condizioni tra uomini e donne. Creare nel rispetto della concorrenza le condizioni per il superamento di mentalità e situazioni socio-culturali ed economiche di svantaggio delle imprenditrici. Promuovere e sostenere azioni, leggi e politiche a favore delle donne. Promuovere la partecipazione delle imprenditrici alle reti socio-economico ed istituzionali a tutti i livelli. Aumentare la partecipazione e presenza delle imprenditrici negli organismi a tutti i livelli di vita della Confederazione e nelle sedi esterne in rappresentanza del Sistema CNA, in linea con lo Statuto Cna. 4. RUOLO DI CNA IMPRESA DONNA IN RELAZIONE AL SISTEMA CNA Favorire l ingresso in Cna/CID di nuove imprenditrici. Promuovere, sostenere e favorire i processi di crescita permanente delle dirigenti. Promuovere la cultura e la conoscenza delle tematiche di genere in tutto il sistema Cna. Trattare le politiche di genere anche nella loro connotazione più ampia di politiche sociali.
2 2 Assumere un comportamento proattivo e propositivo su tutte le tematiche (in primis quelle relative alla legislazione) che possano avere ricadute sulla dimensione di genere; effettuare su tali tematiche una puntuale verifica del conseguimento degli obiettivi. Contribuire ad utilizzare al meglio il sistema di opportunità e servizi presenti in Cna per la crescita e lo sviluppo dell imprenditoria femminile. Garantire alle imprenditrici una informazione diffusa in relazione al Sistema Cna, stimolando il sistema stesso perché ciò avvenga. Contribuire a supportare adeguatamente l impresa femminile in tutte le sue fasi di vita (start-up, consolidamento, trasmissione) in sinergia con il sistema dei servizi erogati da Cna. 5. MODALITA' ORGANIZZATIVE Cna Impresa Donna si costituisce a partire dal livello territoriale con la Assemblea delle Socie che eleggono il Consiglio, la Presidenza e la Presidente territoriale 6. ARTICOLAZIONE Cna Impresa Donna si articola in un livello nazionale (Cna Impresa Donna) e nelle Cna Impresa Donna regionali e territoriali (Cna Impresa Donna più il nome della regione o territorio). 7. ORGANI A livello territoriale : il Consiglio, e/o la Presidenza, la Presidente. A livello regionale: il Consiglio e/o la Presidenza, la Presidente. A livello nazionale: il Consiglio, la Presidenza, la Presidente. Qualora in ciascun livello territoriale lo si ritenga opportuno, è possibile attivare forme di semplificazione degli organismi CID, anche ridenominandoli, individuando modelli in grado di apportare maggiore flessibilità agli stessi, nell'ottica di favorire una efficace capacità di risposta agli obiettivi del CID stesso e una solida sinergia con le imprenditrici e le dirigenti. 8. CONSIGLIO NAZIONALE E' l'organo elettivo con funzioni di indirizzo, resta in carica 4 anni. Si riunisce almeno due volte l'anno. Le delibere vengono assunte a maggioranza qualificata delle presenti. Il Consiglio è convocato dalla Presidente e qualora ne faccia richiesta almeno 1/3 delle componenti Il Consiglio Nazionale. Definisce e approva le linee strategiche rispetto al proprio mandato e le linee programmatiche annuali.
3 3 Porta avanti l'elaborazione di politiche e proposte sulle questioni di genere, la definizione, lo scambio e la condivisione di idee, la messa a sistema di buone pratiche, l'individuazione delle tematiche strategiche. Il Consiglio Nazionale, su richiesta della Presidente, può collaborare all'attuazione del programma, mediante la costituzione di appositi gruppi di lavoro. L'operatività del Consiglio Nazionale e dei gruppi di lavoro sarà garantita anche attraverso l utilizzo dei nuovi strumenti della comunicazione. Il Consiglio Nazionale in fase elettiva è composto: Dalle Presidenti di Cna Impresa Donna regionali ove costituiti. Dalle Presidenti delle Cna Impresa Donna territoriali ove costituiti. Dalle donne Presidenti regionali e territoriali Cna. Il Consiglio Nazionale Elettivo si riunisce ogni 4 anni per eleggere la Presidente e la Presidenza. Dopo la riunione in seduta elettiva al consiglio si aggiungono: Le elette nella Presidenza Nazionale Cna. Le elette nella Direzione Nazionale Cna. Le donne Presidenti Nazionali delle Unioni, dei Raggruppamenti, di Cna Pensionati, Piccola Industria e Professioni. Qualora, nel corso dei quattro anni, sia costituita Cna Impresa Donna regionale/ territoriale, in automatico la Presidente Cna Impresa Donna regionale/ territoriale diventa componente del Consiglio. Sono inoltre invitate al Consiglio nazionale: Una rappresentante imprenditoriale per ogni regione/ territorio indicata dalla Cna regionale/ territoriale qualora non sia costituito Cna Impresa Donna regionale/ territoriale. I/le /Funzionari/Coordinatori/Coordinatrici delle Cna Impresa Donna. 9. PRESIDENZA E' eletta dal Consiglio Nazionale tra le sue componenti ed è formata da un minimo di 5 a un massimo di 15 componenti. Le componenti restano in carica 4 anni e per non più di 2 mandati consecutivi. Opera per l'attuazione del piano strategico di mandato e dei piani programmatici definiti e approvati dal Consiglio e monitora sul raggiungimento degli stessi. E' facoltà della Presidenza convocare e/o consultare anche con le nuove tecnologie, su tematiche di rilevanza strategica le imprenditrici e le coordinatrici dei Cna Impresa Donna costituiti. Le componenti della Presidenza assumono la carica di Vice Presidenti. Alle Vice Presidenti possono essere affidate specifiche deleghe dalla Presidente.
4 4 10. PRESIDENTE La Presidente è eletta dal Consiglio Nazionale di Cna Impresa Donna. Resta in carica 4 anni e per non più di 2 mandati consecutivi. Presiede il Consiglio Nazionale e la Presidenza, convoca le riunioni e stabilisce l ordine del giorno. Convoca il Consiglio Nazionale almeno 2 volte l anno ed ogni qualvolta lo ritenga necessario. Rappresenta Cna Impresa Donna in tutte le sedi e occasioni di rappresentanza esterna. La Presidente può delegare alcune funzioni alle Vice Presidenti ed alla coordinatrice/ore, nonché ai gruppi di lavoro di cui al punto BIS. ORGANI E MODALITA ELETTIVA DELLA PRESIDENTE Modalità di costruzione delle candidature e composizione degli organi La Presidenza Cna Impresa Donna Nazionale, in previsione dell'assemblea Elettiva, propone al Consiglio Nazionale la nomina di un Collegio Elettorale con il compito di valutare le candidature per la Presidente. 1. I membri del collegio saranno scelti tra le imprenditrici che abbiano svolto l'incarico di Presidente Nazionale, Territoriale, Regionale o abbiano operato per molto tempo in posizione di vertice nazionale (Presidenza - Direzione Nazionale), dimostrando costante atteggiamento di obiettività e di equilibrio. Le componenti del collegio devono essere in numero di 3 e di esse dovrebbe di norma far parte, con la funzione di Presidente del Collegio, la Presidente Onoraria, qualora ci sia. Il Collegio opera sempre con la presenza congiunta di almeno 2 (due) componenti con le stesse finalità previste per l analogo organo nello statuto di Cna Nazionale. 2. Il Collegio accoglie candidature inoltrate al Collegio medesimo 30 giorni prima la data di svolgimento dell Assemblea supportate da un numero di firme pari al 25% del nuovo consiglio. 3. Il Collegio, valutate accuratamente le persone delle candidate, sia sotto il profilo imprenditoriale che etico e morale, persegue l obiettivo di una proposta unitaria per la Presidente Nazionale. 4. Il Collegio constatata la validità e legittimità della presenza di più di una candidata, lo comunica alla Presidenza e richiede alle candidate di presentare al Consiglio Elettivo un piano strategico su cui si confronteranno. 5. Le Cna Regionali e Territoriali dovranno inviare alla Cna Nazionale entro 10 giorni dalla data di svolgimento delle Assemblee regionali e territoriali i nomi delle presidenti che faranno parte del Consiglio Nazionale Elettivo di Cna Impresa Donna 11. COORDINATORE/TRICE E nominato/a dalla Cna sentito il parere della Presidenza di Cna Impresa Donna. Coadiuva la Presidente e la Presidenza nella elaborazione delle linee politiche, del piano strategico e nell attuazione delle decisioni politiche. Risponde del suo operato direttamente alla Presidente.
5 5 Partecipa alle riunioni della Presidenza e del Consiglio Nazionale. 12. Per tutto ciò che non è espressamente previsto dal presente Regolamento si rinvia al Regolamento della Cna. Approvato dal Consiglio Nazionale di Cna Impresa Donna del 18/02/2017.
6 6 CONSIGLIO NAZIONALE organo elettivo con funzioni di indirizzo, resta in carica 4 anni. Si riunisce almeno due volte l'anno e ogni 4 anni per eleggere la Presidenza e la Presidente. le delibere vengono assunte a maggioranza qualificata delle presenti. è convocato dalla Presidente e qualora ne faccia richiesta almeno 1/3 delle componenti COMPITI definisce e approva le linee strategiche rispetto al proprio mandato e le linee programmatiche annuali. porta avanti l'elaborazione di politiche e proposte sulle questioni di genere, la definizione, lo scambio e la condivisione di idee, la messa a sistema di buone pratiche, l'individuazione delle tematiche strategiche COMPOSIZIONE Presidenti di Cna Impresa Donna regionali. Presidenti delle Cna Impresa Donna territoriali costituiti. donne Presidenti regionali/territoriali Cna. elette nella presidenza nazionale Cna. elette nella Direzione Nazionale Cna. donne Presidenti Nazionali delle Unioni, dei Raggruppamenti, di Cna Pensionati, Professioni e Piccola Industria Qualora, nel corso dei quattro anni, sia costituita Cna Impresa Donna regionale/territoriale, in automatico la Presidente CID regionale/territoriale diventa componente del Consiglio sono invitate : una rappresentante imprenditoriale per ogni regione/territorio indicata dalla Cna regionale/territoriale qualora non sia costituito Cna Impresa Donna Regionale/territoriale I/le /Funzionari/Coordinatori/Coordinatrici delle Cna Impresa Donna. PRESIDENZA è formata da un minimo di 5 a un massimo di 15 componenti le componenti della Presidenza assumono la carica di Vice Presidenti. alle Vice Presidenti possono essere affidate specifiche deleghe dalla Presidente COMPITI opera per l'attuazione del piano strategico di mandato e dei piani programmatici definiti e approvati dal Consiglio e monitora sul raggiungimento degli stessi
7 7 CONSIGLIO NAZIONALE ELETTIVO COMPOSIZIONE Il Consiglio Nazionale in fase elettiva è composto: Dalle Presidenti di Cna Impresa Donna regionali ove costituiti. Dalle Presidenti delle Cna Impresa Donna territoriali ove costituiti. Dalle donne Presidenti regionali e territoriali Cna.
REGOLAMENTO DONNE IMPRESA FVG Confartigianato Imprese Friuli Venezia Giulia
REGOLAMENTO DONNE IMPRESA FVG Confartigianato Imprese Friuli Venezia Giulia Art. 1 (Costituzione) È costituito, in seno a Confartigianato Imprese FVG il Movimento regionale Donne Impresa FVG con sede in
DettagliCITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA
CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA approvato con deliberazione C.C. n. 96 del 15/11/2006 e modificato con deliberazione C.C. n.
DettagliREGOLAMENTO CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO
PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 224/21.12.2006 In vigore dal 1 febbraio 2007 SOMMARIO Articolo 1 - Compiti
DettagliProvincia della Spezia
Regolamento Consulta provinciale delle elette Il Consiglio Comunale adotta la deliberazione n. 40 del 13.05.2004 ad oggetto: Presa d atto dell istituzione delle Elette della Provincia di La Spezia esecutiva
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI. Art. 1 Costituzione e finalità
Allegato alla deliberazione consiliare n. 45 del 18/04/2012 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI Art. 1 Costituzione e finalità Il Comune di Senigallia riconosce nei giovani
DettagliORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO. Commissione Raggruppamento Donne Ingegneri
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO Commissione Raggruppamento Donne Ingegneri REGOLAMENTO COMMISSIONE RAGGRUPPAMENTO DONNE INGEGNERI TITOLO PRIMO COSTITUZIONE E SCOPI Art. 1 Costituzione
DettagliCittà di Desenzano del Garda. Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n.
Città di Desenzano del Garda Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n. 81 del 30/09/2009 I N D I C E ART. 1 - ISTITUZIONE... 1 ART. 2 - FINALITA...
DettagliCITTÀ DI MOGLIANO VENETO Provincia di Treviso
CITTÀ DI MOGLIANO VENETO Provincia di Treviso REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO E DELLA PROMOZIONE SOCIALE Approvato con deliberazione di Consiglio
DettagliConfartigianato Donne Impresa Toscana
Confartigianato Donne Impresa Toscana Art. 1 (Costituzione) REGOLAMENTO 1.1 E costituito, ai sensi dell'art. 11 dello statuto della Confederazione Generale Italiana dell artigianato e delle Imprese il
DettagliCOMUNE DI CREAZZO PROVINCIA DI VICENZA REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA'
COMUNE DI CREAZZO PROVINCIA DI VICENZA REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA' Regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
DettagliCOMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO PROVINCIA DI SALERNO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA
COMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO PROVINCIA DI SALERNO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA Approvato con delibera di C.C. n. 39 del 20.10.2000
DettagliDONNE IMPRESA CONFARTIGIANATO LOMBARDIA. Regolamento Regionale
LOMBARDIA DONNE IMPRESA CONFARTIGIANATO LOMBARDIA Regolamento Regionale elaborato dalla Giunta di Donne Impresa Lombardia ed approvato il 03 Dicembre 2012 dall Assemblea di Donne Impresa Lombardia Art.
DettagliRegolamento Gruppo Giovani. Imprenditori Edili
Regolamento Gruppo Giovani Imprenditori Edili Testo approvato dal Consiglio Direttivo del Gruppo il 13 settembre 2001 e dall Assemblea del 7 febbraio 2002 Ratifica del Consiglio Direttivo dell ACEN il
DettagliCONFARTIGIANATO Donne Impresa
CONFARTIGIANATO Donne Impresa REGOLAMENTO Approvato il 30 marzo 2012 Art. 1 (Costituzione) 1.1 E. costituito, ai sensi dell art. 11 dello statuto della Confederazione Generale Italiana dell'artigianato
DettagliTerziario Donna. Regolamento. (approvato il 16 ottobre 2013)
Terziario Donna Regolamento (approvato il 16 ottobre 2013) STATUTO CONFCOMMERCIO.omissis Art. 16 Gruppo Terziario Donna 1. Presso Confcommercio-Imprese per l Italia è costituito il Gruppo Terziario Donna,
DettagliREGOLAMENTO DEL TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI
REGOLAMENTO DEL TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 54 del 29.10.2012 TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI DEL COMUNE DI ZIBIDO SAN GIACOMO art. 1 PRINCIPI ISPIRATORI 1.
DettagliCITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità
CITTA di SAN DANIELE DEL FRIULI Provincia di Udine Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Commissione per le Pari Opportunità Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 8..del
DettagliCOMUNE DI ZAFFERANA ETNEA (Provincia di Catania)
COMUNE DI ZAFFERANA ETNEA (Provincia di Catania) STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Statuto della Consulta Giovanile Comunale approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n 68 del 22/11/2005
DettagliSTATUTO CONSULTA PARI OPPORTUNITA DEL COMUNE DI ALBA
STATUTO CONSULTA PARI OPPORTUNITA DEL COMUNE DI ALBA ART. 1 ISTITUZIONE 1. In attuazione del principio di parità sancito dall art. 3 della Costituzione Italiana viene istituita dall Amministrazione Comunale
DettagliREGOLAMENTO FORUM GIOVANILE
REGOLAMENTO FORUM GIOVANILE COMUNE DI MINERVINO MURGE (Aggiornato nel mese di marzo 2012) CAPO I - FINALITA E SCOPI Art. 1 Istituzione E istituito dal Comune di MINERVINO MURGE (BA), con Deliberazione
DettagliCOMUNE DI MULAZZANO Provincia di Lodi
COMUNE DI MULAZZANO Provincia di Lodi Regolamento interno di istituzione e funzionamento del Comitato Unico di garanzia per le Pari Opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le
DettagliCONFINDUSTRIA SICILIA Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo REGOLAMENTO
CONFINDUSTRIA SICILIA Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo REGOLAMENTO Art. 1 - Costituzione In applicazione di quanto stabilito dall articolo 3 dello Statuto di Confindustria Sicilia è costituita,
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DEL MONDO PRODUTTIVO
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DEL MONDO PRODUTTIVO Articolo 1 Oggetto del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina l attività della Consulta delle
DettagliCOMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel Fax
COMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel.0963.65035 Fax 0963.605802 www.comune.spilinga.vv.it REGOLAMENTO PER LA CONSULTA ANZIANI E PENSIONATI ART. 1 OBIETTIVI FONDAMENTALI La Consulta Comunale
DettagliCOMUNE DI LUCERA REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLA CULTURA
COMUNE DI LUCERA REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLA CULTURA Approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 11 del 10.03.2016 ARTICOLO 1 (ISTITUZIONE) 1. Il Comune di Lucera
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONFERENZA METROPOLITANA DELLE DEMOCRATICHE
Premessa Art. 1 - La Conferenza metropolitana delle donne democratiche Art. 2 - Organismi della Conferenza Metropolitana Art. 3 - L Assemblea Metropolitana Art. 4 - Il Coordinamento Art. 5 - La Coordinatrice
DettagliCOMUNE DI BELLANTE PROVINCIA DI TERAMO
COMUNE DI BELLANTE PROVINCIA DI TERAMO REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO ANZIANI COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 38 del 24 Settembre 2008 COMUNE di BELLANTE Provincia di Teramo REGOLAMENTO CENTRO
DettagliREGOLAMENTO COMITATO FAMILIARI OSPITI
REGOLAMENTO COMITATO FAMILIARI OSPITI Art. 1 : Costituzione Denominazione Sede Viene costituito il Comitato Familiari e Ospiti della Casa di Riposo Monumento ai Caduti in Guerra di San Donà di Piave. Il
DettagliFORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI DE LAZIO REGOLAMENTO
FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI DE LAZIO REGOLAMENTO Art. 1 Sede legale e sede operativa 1.1 La sede legale e operativa è in Roma, via in Miranda n. 1. 1.2 Per motivate esigenze l Assemblea dei Soci,
DettagliCOMUNE DI MARCELLINA Provincia di Roma
COMUNE DI MARCELLINA Provincia di Roma CONSULTA PER LA TUTELA AMBIENTALE LO SVILUPPO SOSTENIBILE E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI Approvato con deliberazione di C.C n. 40 del 28/11/2012. Art 1 COSTITUZIONE
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO DI PARTECIPAZIONE SDS PISANA (ALLEGATO A - VERBALE DEL ) TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI
Allegato 2 delib. 3_2011 REGOLAMENTO DEL COMITATO DI PARTECIPAZIONE SDS PISANA (ALLEGATO A - VERBALE DEL 30.12.2010) TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI ART. 1 FINALITA DEL REGOLAMENTO 1. Il presente Regolamento
DettagliAICA Associazione Italiana per l'informatica ed il Calcolo Automatico - REGOLAMENTO SEZIONI TERRITORIALI
AICA Associazione Italiana per l'informatica ed il Calcolo Automatico - REGOLAMENTO SEZIONI TERRITORIALI Regolamento Sezioni AICA 1/5 INDICE 1. Finalità delle Sezioni Territoriali...3 2. Costituzione di
DettagliCOMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO
ALLEGATO A ALLA DELIBERA CONSILIARE N. 15 DEL 08/05/2012 COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO ( PROVINCIA DI BRINDISI ) REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI 1 INDICE
DettagliMOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI CONFARTIGIANATO IMPRESE LOMBARDIA REGOLAMENTO
MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI CONFARTIGIANATO IMPRESE LOMBARDIA REGOLAMENTO ART. 1 COSTITUZIONE 1.1. E' costituito, ai sensi del Titolo II - art. 5 dello statuto di Confartigianato Imprese Lombardia,
DettagliREGOLAMENTO DEL CONSIGLIO DI AREA DIDATTICA DELLA MATEMATICA
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA "LA SAPIENZA" FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO DI AREA DIDATTICA DELLA MATEMATICA Regolamento del Consiglio di Area Didattica
DettagliSTATUTO DEL MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFARTIGIANATO UDINE Nella forma approvata il giorno 19 aprile Art.
STATUTO DEL MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFARTIGIANATO UDINE Nella forma approvata il giorno 19 aprile 2012 Art. 1 (Costituzione) 1.1. Nell ambito e con la medesima sede dell UNIONE ARTIGIANI PICCOLE
DettagliRegolamento Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile
Regolamento Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile Art. 1 Premessa Per rispondere in modo sempre più concreto alle suddette esigenze di protezione civile, la Provincia di Cremona e
DettagliATTO NORMATIVO DIOCESANO 1
Azione Cattolica Italiana Arcidiocesi di Udine ATTO NORMATIVO DIOCESANO 1 CAP. 1 L Azione Cattolica Italiana dell Arcidiocesi di Udine L Atto Normativo Diocesano L Atto Normativo diocesano disciplina ed
DettagliRegolamento del Comitato per la Promozione dell Imprenditoria Femminile
Regolamento del Comitato per la Promozione dell Imprenditoria Femminile Approvato dalla Giunta Camerale con delibera n. 183 del 10 luglio 2006 R E G O L A M E N T O ART. 1 DEFINIZIONE 1. Il Comitato per
DettagliSezione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d Europa STATUTO DELLA FEDERAZIONE LOMBARDA
AICCRE Sezione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d Europa STATUTO DELLA FEDERAZIONE LOMBARDA Approvato dall Assemblea del 31 gennaio 2011 Sezione italiana per il Consiglio dei Comuni
DettagliSegreteria Regionale di Basilicata STATUTO DELLA FEDERAZIONE CISL-MEDICI REGIONE BASILICATA
STATUTO DELLA FEDERAZIONE CISL-MEDICI REGIONE BASILICATA 2 ART. 1 Costituzione E costituita la Federazione dei medici della CISL, denominata Federazione CISL-Medici Basilicata con sede a Potenza conseguente
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA PARI OPPORTUNITA
Municipalità 4 San Lorenzo Vicaria Poggioreale Z.I. REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PARI OPPORTUNITA (approvato con deliberazione di Consiglio Municipale n. 4 del 4 marzo 2014) INDICE Articolo 1 Articolo 2
DettagliCittà di Taormina. Città Metropolitana di Messina. Approvato dal Consiglio Comunale con Delibera n. 51 del 24/11/2016
Città di Taormina Città Metropolitana di Messina Approvato dal Consiglio Comunale con Delibera n. 51 del 24/11/2016 STATUTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI DI TAORMINA "Young Minds" Art. 1 Principi
DettagliREGOLAMENTO CONGRESSUALE (Approvato dal Consiglio Nazionale di Slow Food Italia, novembre 2013)
REGOLAMENTO CONGRESSUALE (Approvato dal Consiglio Nazionale di Slow Food Italia, novembre 2013) Il Consiglio Nazionale di Slow Food Italia ha approvato il regolamento che stabilisce tempi e modi con i
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLA CULTURA ARTICOLO 1 (ISTITUZIONE)
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLA CULTURA ARTICOLO 1 (ISTITUZIONE) 1. Il Comune di Caltagirone riconosce la cultura come attività di preminente importanza sociale e intende promuovere
DettagliStatuto associativo dell Associazione degli Ingegneri Matematici
Statuto associativo dell Associazione degli Ingegneri Matematici Indice I Disposizioni generali 2 Art. 1. Nome e sede......................... 2 Art. 2. Finalità........................... 2 Art. 3. Esercizio
DettagliStatuto della Società Italiana di Luce di Sincrotrone (S.I.L.S.)
Statuto della Società Italiana di Luce di Sincrotrone (S.I.L.S.) Art. 1 È costituita la Società Italiana di Luce di Sincrotrone (SILS); la sede legale è stabilita dalla Giunta Esecutiva. Gli scopi della
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO REGIONALE G.I. DELLA SICILIA
REGOLAMENTO DEL COMITATO REGIONALE G.I. DELLA SICILIA Approvato dal Comitato Regionale il 3giugno 2010 Ratificato dalla Giunta di Confindustria Sicilia il 20 luglio 2010 TITOLO PRIMO COSTITUZIONE, FINALITA,
DettagliMunicipalità 9 Pianura - Soccavo REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PARI OPPORTUNITA
Municipalità 9 Pianura - Soccavo REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PARI OPPORTUNITA approvato con delibera del Consiglio della Municipalità n 2 dell'8 febbraio 2017 INDICE Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art.
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL LAVORO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL LAVORO Art. 1 - Competenze La Consulta Comunale del Lavoro è un organo con funzioni propositive e consultive nei confronti della Amministrazione Comunale in materia di politiche
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA approvato con Deliberazione di CC n 31 del
REGOLAMENTO COMUNALE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA approvato con Deliberazione di CC n 31 del 04.07.2013 Articolo 1 Istituzione e finalità 1. In attuazione del principio di parità stabilito dall art.3
DettagliRegolamento della Consulta delle Professioni della provincia di Agrigento.
Allegato 5 Regolamento della Consulta delle Professioni della provincia di Agrigento. * * * Art. 1 - Definizioni 1. Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni che seguono: a) Legge è
DettagliCITTA DI BAGHERIA. Provincia di Palermo
CITTA DI BAGHERIA Provincia di Palermo REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE FEMMINILE E DELLE PARI OPPORTUNITA DEL COMUNE DI BAGHERIA Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
DettagliCittà di Seregno. Regolamento delle Consulte
Città di Seregno Regolamento delle Consulte Art. 1 - Istituzione delle Consulte Comunali 1. Il Comune di Seregno valorizza le libere forme associative per la partecipazione dei cittadini all attività amministrativa,
DettagliCAMERA ARBITRALE DI LUCCA
CAMERA ARBITRALE DI LUCCA STATUTO Articolo 1 (Istituzione e sede) Presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Lucca, in corte Campana, 10, è istituita ai sensi dell art. 2, comma
DettagliREGOLAMENTO GRUPPO GIOVANI INDUSTRIALI ASSOBIOMEDICA (GIA)
REGOLAMENTO GRUPPO GIOVANI INDUSTRIALI ASSOBIOMEDICA (GIA) Art. 1 (Denominazione) É organizzato all interno di Assobiomedica Federazione nazionale per le tecnologie biomediche, diagnostiche, apparecchiature
DettagliCOMUNE DI LIVORNO. Articolo 1 Principi e Finalità
COMUNE DI LIVORNO Articolo 1 Principi e Finalità 1. Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) del Comune di Livorno, costituito con atto del Segretario Generale n. 940 del 22/03/2011, promuove azioni positive
DettagliRegolamento del Tavolo Tematico. del DSS42 di cui alla L.328/00
Regolamento del Tavolo Tematico " " del DSS42 di cui alla L328/00 Le attività di programmazione e concertazione relative alle azioni in ambito Socio Sanitario da realizzare ai sensi della Legge 328/00,
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE CULTURA DEL COMUNE DI CESENA. Approvato con delibera di C.C. n. 110 del 11/12/2014
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE CULTURA DEL COMUNE DI CESENA Approvato con delibera di C.C. n. 110 del 11/12/2014 Art. 1 (Istituzione) 1. Il Comune di Cesena riconosce la cultura
DettagliCOMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO. Provincia di Bologna NUOVO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLO SPORT
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Provincia di Bologna NUOVO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLO SPORT approvato con deliberazione consiliare nr. 55 del 25/05/2010 1 NUOVO
DettagliAIRO CALABRIA REGOLAMENTO DEL GRUPPO REGIONALE CALABRESE DELL ASSOCIAZIONE ITALIANA DI RADIOTERAPIA ONCOLOGICA (AIRO)
Gruppo Regionale AIRO CALABRIA REGOLAMENTO DEL GRUPPO REGIONALE CALABRESE DELL ASSOCIAZIONE ITALIANA DI RADIOTERAPIA ONCOLOGICA (AIRO) Art. 1. ISTITUZIONE DEL GRUPPO Art. 2 ATTO DI ISTITUZIONE DEL GRUPPO
DettagliLO STATUTO DELL'ASSOCIAZIONE PUGLIESI A PISA
LO STATUTO DELL'ASSOCIAZIONE PUGLIESI A PISA LA NATURA DELL ASSOCIAZIONE Art.1 E costituita l Associazione Pugliesi a Pisa con sede in Pisa, in Via Archimede Bellatalla, traversa A. n. 62. Art. 2 Possono
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE DONNE
Provincia di Cagliari REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE DONNE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. Entrato in vigore il del Indice Art. 1 Istituzione della Consulta delle donne
DettagliASSOCIAZIONE EX STUDENTI (UCSEI) DEL CENTRO GIOVANNI XXIII. Indice Degli Articoli Statutari
ASSOCIAZIONE EX STUDENTI (UCSEI) DEL CENTRO GIOVANNI XXIII Indice Degli Articoli Statutari Art.1 - Denominazione Art.2 - Fini dell Associazione Art.3 - Soci effettivi ed Aggregati Art.4 - Ammissione dei
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE
COMUNE DI CASTEL MAGGIORE Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE APPROVATO CON LA DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 11 DEL 27/03/2013 Pag 1 INDICE Articolo 1 Oggetto
DettagliRegolamento per il Forum dei Giovani del Comune di Prato
Regolamento per il Forum dei Giovani del Comune di Prato 1 INDICE Articolo 1 - Durata e articolazione Articolo 2 - Comunità virtuale Articolo 3 - Il nucleo di coordinamento Articolo 4 - Funzioni Articolo
DettagliL'Associazione "D.I.D. - Associazione donne italiane diplomatiche e dirigenti è un associazione senza fini di lucro, indipendente ed autonoma.
STATUTO DID (Associazione donne italiane diplomatiche) Art.1 È costituita tra le donne italiane diplomatiche e dirigenti del Ministero Affari Esteri l'associazione "D.I.D. - Associazione donne italiane
DettagliCOMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza
COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza Piazza della Repubblica, 1 Tel. 0522.861811 Fax 0522.864709 www.comune.montecchio-emilia.re.it SETTORE I Affari
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA PER LE PARI OPPORTUNITA
REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA PER LE PARI OPPORTUNITA Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n.22 del 13.11.2007 Art. 1 Istituzione e finalità 1. In attuazione del principio di parità stabilito
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA. Articolo 1 Istituzione e finalità
REGOLAMENTO COMUNALE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA Articolo 1 Istituzione e finalità In attuazione del principio di parità stabilito dall art.3 della Costituzione Italiana è istituita, presso l Amministrazione
DettagliSTATUTO. FEDERSANITÀ-ANCI Federazione Umbria
STATUTO della FEDERAZIONE REGIONALE DELLE AZIENDE E DELLE CONFERENZE SANITARIE LOCALI FEDERSANITÀ-ANCI Federazione Umbria Statuto modificato dall Assemblea del 26 novembre 2010 INDICE TITOLO I Art. 1 Costituzione,
DettagliISTITUZIONE DELLA CONSULTA COMUNALE PER L'INTEGRAZIONE DELLE PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP E DELLE LORO FAMIGLIE. IL CONSIGLIO
P.G. N.: 78687/2001 N. O.d.G.: 190/2001 N. Archivio: 108 Data Seduta Giunta: 22/05/2001 Data Seduta Consiglio: 10/09/2001 Data Pubblicazione: 12/09/2001 Data Esecutività: 22/09/2001 ISTITUZIONE DELLA CONSULTA
DettagliCittà Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA
Città Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA Adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 72 del 21 dicembre 2015 INDICE Art. 1 Oggetto
DettagliSTATUTO. Delegazione Toscana
STATUTO Delegazione Toscana APPROVATO DALL ASSEMBLEA REGIONALE PONTREMOLI 20 DICEMBRE 1996 I N D I C E Titolo I Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Costituzione e finalità - Costituzione - Sede - Finalità
DettagliCOMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE
COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 6 DEL 22/022008 1 I N D I C E ARTICOLO
DettagliRegolamento Coldiretti Giovani Impresa
Regolamento Approvato dall Assemblea Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa il 9 giugno 2008 e dal Consiglio Nazionale della Confederazione Nazionale Coldiretti il 17 luglio 2008 Regolamento Coldiretti
DettagliSegreteria di Stato per il Lavoro, la Cooperazione e le Politiche Giovanili
In ottemperanza a quanto previsto dall art. 10 della Legge n. 91 del 30 luglio 2007, su proposta della con delega per, viene emanato il seguente Regolamento che disciplina l organizzazione ed il funzionamento
DettagliC I T T À D I R E C A N A T I
C I T T À D I R E C A N A T I REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNE DI RECANATI P R E M E S S A La Consulta Giovanile, nello spirito dello Statuto comunale, della Carta europea per la partecipazione
DettagliRegolamento della Consulta dell Handicap della Provincia di Lecce
Regolamento della Consulta dell Handicap della Provincia di Lecce Art.1 Istituzione della Consulta 1) Nell ambito della Consulta per la tutela sociale e promozione umana di cui art. 9 del Regolamento degli
DettagliLEGGE REGIONALE N. 8 DEL REGIONE LOMBARDIA. Istituzione del Consiglio per le pari opportunità
LEGGE REGIONALE N. 8 DEL 29-04-2011 REGIONE LOMBARDIA Istituzione del Consiglio per le pari opportunità ARTICOLO 1 (Oggetto) Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA N. 18 SUPPLEMENTO del 3
DettagliUniversità degli Studi di Ferrara
Università degli Studi di Ferrara REGOLAMENTO DEI CENTRI DI ATENEO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 28 ottobre 1998 SENATO ACCADEMICO 21 ottobre 1998 D.R. 12 novembre 1998 n. 61 Entrata in vigore: 12 novembre
DettagliREGOLAMENTO sulla GOVERNANCE
REGOLAMENTO sulla GOVERNANCE REGOLAMENTO sulla GOVERNANCE Art. 1 Gli organi sociali della Cooperativa sono quelli previsti dalla legge e dallo Statuto. Tali organi sono: a) l Assemblea dei Soci b) il Consiglio
DettagliCOMUNE DI SAN GIUSEPPE VESUVIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA
COMUNE DI SAN GIUSEPPE VESUVIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA Art. 1 Istituzione e finalità La Commissione per le Pari Opportunità (d'ora in poi C.P.O.) è istituita
DettagliSTATUTO DELL ASSOCIAZIONE Sindacato Sociale e Lavoro Insieme In sigla SINDACATO SLI
STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Sindacato Sociale e Lavoro Insieme In sigla SINDACATO SLI Art. 1 Costituzione È costituita, con sede in Casalnuovo di Napoli, l Associazione denominata Sindacato Sociale e Lavoro
DettagliASCOM CONFCOMMERCIO IMPRESE PER L'ITALIA FERRARA E PROVINCIA. Regolamento. Composizione ed elezione della Giunta di ASCOM Confcommercio Ferrara
ASCOM CONFCOMMERCIO IMPRESE PER L'ITALIA FERRARA E PROVINCIA Regolamento Composizione ed elezione della Giunta di ASCOM Confcommercio Ferrara Approvato mediante delibera commissariale [adottata coi poteri
DettagliLegge regionale 9 ottobre 2009, n. 13 Istituzione del Consiglio delle autonomie locali *
Legge regionale 9 ottobre 2009, n. 13 Istituzione del Consiglio delle autonomie locali * Art. 1 Oggetto 1. È istituito il Consiglio delle autonomie locali (CAL), quale organo di rappresentanza delle autonomie
DettagliR e g o l a m e n t o (approvato con Deliberazione del Consiglio Metropolitano n. 44 del 14/06/2017)
C O N S U L T A M E T R O P O L I T A N A D E L V O L O N T A R I A T O R e g o l a m e n t o (approvato con Deliberazione del Consiglio Metropolitano n. 44 del 14/06/2017) 1 Articolo 1 Dell'istituzione
DettagliIL VALORE DEI COMITATI UNICI DI GARANZIA
COORDINAMETO REGIONALE CUG DELLE AZIENDE OSPEDALIERE E ULSS DELLA REGIONE VENETO IL VALORE DEI COMITATI UNICI DI GARANZIA Il Coordinamento Regionale dei CUG Silvana Bortolami, Presidente L origine del
DettagliREGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE PARI OPPORTUNITA
ASSESSORATO POLTICHE SOCIALI E PARI OPPORTUNITA REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE PARI OPPORTUNITA Approvato con deliberazione di C.C. n.72 del 29.11.2012 Tel. 011 91151 - Fax 011 9112989 - C.F. 82500150014
DettagliComune di Padova REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LE PARI OPPORTUNITA
Comune di Padova REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LE PARI OPPORTUNITA Approvato con deliberazione consiliare n. 261 del 27 settembre 1993 In vigore dal 16 novembre 1993 I N D I C E Art. 1 -
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO
Allegato alla deliberazione C.C. n. 24 del 2/4/2012 Il Presidente Il Segretario F.to Frigerio Ft.to Urbano Unità Organizzativa Servizi Sociali REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO 1 INDICE Articolo
DettagliSTATUTO COMITATO GENITORI SCUOLA PRIMARIA CARCHIDIO E SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO STROCCHI FAENZA ART. 1 COSTITUZIONE
STATUTO COMITATO GENITORI SCUOLA PRIMARIA CARCHIDIO E SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO STROCCHI FAENZA ART. 1 COSTITUZIONE 1. Con riferimento al Testo unico delle disposizioni legislative in materia di
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO DIREZIONE GENERALE SERVIZIO SUPPORTO AGLI ORGANI COLLEGIALI Decreto Rettorale n. ';;'(;31 del ).J, 0
DettagliConfindustria Bergamo Regolamento della Piccola Industria. Approvato dall Assemblea della Piccola Industria il 27 Marzo 2007 * * *
Confindustria Bergamo Regolamento della Piccola Industria Approvato dall Assemblea della Piccola Industria il 27 Marzo 2007 Art. 1 - Oggetto del regolamento 1) Il presente regolamento disciplina l organizzazione
DettagliSTATUTO APPROVATO ALL ASSEMBLEA: Roma, 11 Novembre 2005
ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL PARTITO POPOLARE EUROPEO A.I.P.P.E. STATUTO APPROVATO ALL ASSEMBLEA: Roma, 11 Novembre 2005 Sede Nazionale Viale Bardanzellu, 95 00155 Roma Tel. 06/4071388 fax 06/4065941 E-mail:
DettagliREGOLAMENTO COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA FRA UOMO E DONNA
REGOLAMENTO COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA FRA UOMO E DONNA Approvato con delibera consiliare n. del Articolo 1 Oggetto del regolamento Istituzione e Finalità 1. Al fine di rimuovere gli
DettagliCOMUNE DI MARCON Provincia di Venezia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE
COMUNE DI MARCON Provincia di Venezia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 55 del 30.07.2012 1 Indice art. 1 Istituzione
Dettagli(Nuova versione approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 1 dicembre 2015)
S T A T U T O (Nuova versione approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 1 dicembre 2015) Art. 1 Scopi della Fondazione L Ente Morale G. Feltrinelli per l incremento dell Istruzione Tecnica - EMIT
DettagliCONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO
CONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO Art. 1 Istituzione 1. E istituita in esecuzione dell art. 22 dello Statuto Sociale di Umbria
DettagliCOMUNE DI ARTEGNA PROVINCIA DI UDINE
COMUNE DI ARTEGNA PROVINCIA DI UDINE REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA GIOVANILE Approvato con delibera di C.C. n. 33 del 15/10/2015 1 Articolo 1 - Istituzioni e scopi 1.E istituita dal Comune di Artegna
Dettagli