La Filiera da Arboricoltura da Legno a Ciclo Breve (S.R.F.) per Biomasse Italia S.p.A.

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1 La Filiera da Arboricoltura da Legno a Ciclo Breve (S.R.F.) per Biomasse Italia S.p.A. Crotone 23/07/2008

2 Agenda Biomasse Italia: Presente e Futuro Il Progetto Short Rotation Forestry ITABIA: Le Biomasse per l Energia e l Ambiente ALLASIA PLANT: Attività relative alla S.R.F. BIOMASSE ITALIA: La Proposta Concreta Fo.REM: il Software

3 Biomasse Italia - Le Centrali Centrale di Strongoli Centrale di Crotone

4 Biomasse Italia - In Alcune Parole MISSIONE Produzione di energia elettrica attraverso il recupero di scarti vegetali ed altre fonti rinnovabili derivanti da processi industriali ed agricoli eco-sostenibili, nel pieno rispetto dell ambiente e della sicurezza dei lavoratori Modello di business fondato sull integrazione dell Azienda nel sistema economico e sociale locale per sviluppare sinergie industriali e culturali a vantaggio di tutti i portatori di interesse (azionisti, dipendenti e fornitori, territorio); Orientata ad un sistema di approvvigionamento energetico sostenibile nel lungo periodo; Si colloca ai primi posti tra le imprese private presenti in Calabria nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; Nata nel 1997; Inizio produzione: 2001 a Crotone, 2003 a Strongoli (KR).

5 Biomasse Italia - Compagine Sociale api nòva energia è una società del Gruppo api, leader in Italia nel settore petrolifero, la cui missione è guidare con unitarietà di indirizzi e continuità la gestione e lo sviluppo del business elettrico e del gas del Gruppo. Da alcuni anni api ha avviato un processo di differenziazione energetica elaborando e realizzando, attraverso api nòva energia, importanti progetti per la produzione di energia elettrica, in particolare da fonti rinnovabili quali eolico, fotovoltaico e biomasse, nonché per lo sviluppo di impianti innovativi nell'ambito della rigassificazione di gas naturali liquefatti [LNG] e della produzione di biocarburanti. Il gruppo Bioenergie SpA, con sede a Milano, attraverso le sue società operative, è uno dei maggiori operatori Italiani nella produzione di energia elettrica da biomasse. Oltre a partecipare alla Biomasse Italia SpA, il gruppo è anche proprietario della San Marco Bioenergie SpA che gestisce un impianto a biomasse della capacità di 20 MW elettrici situato a Bando D Argenta (FE). Bioenergie è a sua volta parte del gruppo statunitense PSEG, storicamente la utility dello stato del New Jersey, e nel condurre la propria attività ne condivide e promuove i valori di integrità, responsabilità sociale e di salvaguardia dell ambiente.

6 Biomasse Italia - Numeri Principali Struttura produttiva: due centrali elettriche localizzate presso le unità locali di Crotone e Strongoli (KR); 60 MWe di potenza totale ne fanno una delle più grandi Aziende europee nel settore della produzione di energia elettrica da sola combustione di biomassa; Produzione annuale di circa 500 GWh; Circa 100 milioni di euro di fatturato annuo; Circa tonnellate di biomasse utilizzate; Oltre 100 milioni di euro investiti in impianti oltre a decine di milioni di euro impegnati in capitale circolante (macchinari ed attrezzature, materiale a deposito).

7 Biomasse Italia - Tecnologia di Strongoli Capacità produttiva di 40 MWe 320 GWh prodotti ogni anno Inizio produzione: 2003 Tecnologia: Due caldaie a letto fluido ri-circolato (CFB) Una sola turbina a vapore del tipo a condensazione collegata ad un generatore da 40 MWe netti Un condensatore raffreddato ad acqua Alimentazione: biomassa costituita da cippato di legno proveniente da manutenzione boschiva e residui agro-alimentari provenienti dal mercato locale ed estero, sansa, PKS Consumi annui di biomassa: Tonn

8 Biomasse Italia - Tecnologia di Crotone Capacità produttiva di 20 MWe 160 GWh prodotti ogni anno Inizio produzione: 2001 Tecnologia: Caldaia Volund: griglia vibrante raffreddata ad acqua Caldaia Standardkessel: griglia a gradini raffreddata ad aria Turbina a vapore Condensatore raffreddato ad aria Alimentazione: biomassa costituita da cippato di legno proveniente da manutenzione boschiva e residui agro-alimentari provenienti dal mercato locale ed estero, sansa, PKS Consumi annui di biomassa: Tons

9 Biomasse Italia - Il Combustibile Materie prime principali: - biomassa legnosa sotto forma di cippato e tronchetti; - sansa esausta; - palm kernel shells (PKS); - altre biomasse vergini di natura agro-forestale. MERCATI DI APPROVVIGIONAMENTO % Mercato Locale Mercato Estero (usando il nodo portuale di Crotone) 75% 25% CIPPATO DI LEGNO SANSA PKS Nuove materie prime della filiera locale biomasse provenienti: - dalla manutenzione boschiva; - dagli scarti di lavorazione in segheria; - dalla potatura del verde pubblico; - dalle ramaglie da attività agricole varie.

10 Biomasse Italia - Risorse Umane Personale dipendente 92 persone a Strongoli (KR) e Crotone; Personale laureato - 23%; personale diplomato - 58%; L Azienda ha sempre assicurato stabilità e continuità di lavoro ai propri dipendenti, con un trend occupazionale in costante crescita; Per la sua vocazione internazionale, l Azienda fornisce stimolanti opportunità professionali al personale con grande potenziale di crescita. Collaborazione con l Università della Calabria Si prevede la presentazione delle opportunità formative a tutti gli studenti interessati e l organizzazione di visite presso l Azienda; Si prevede anche lo sviluppo di collaborazioni di ricerca con diversi Dipartimenti universitari in funzione delle nostre esigenze.

11 Biomasse Italia - Ambiente

12 Biomasse Italia - Progetto Formativo BlueLab è un percorso formativo che prevede momenti di istruzione teorica, di addestramento pratico, di interazione con professionalità esterne, di libero confronto interno, di verifica strutturata delle differenze tra competenze richieste e capacità acquisite; L Azienda investe costantemente nella formazione del personale, anche avvalendosi di professionisti stranieri e specialisti; La formazione si concentra su competenze tecniche (norme di ambiente e sicurezza e relativi quadri legislativi, analisi di processo e piani strutturali di miglioramento, risk management, analisi economico finanziarie, metodi di controllo qualità, etica e responsabilità sociale, metodi di programmazione, discipline tecniche specialistiche, manutenzione impiantistica) e su gestione aziendale (lavoro di squadra, creatività e innovazione, gestire il cambiamento, comunicare in azienda, pensiero strategico, corsi di lingue straniere).

13 Biomasse Italia - Programmi di Sviluppo Rafforzamento di partnership industriali con primari operatori locali nei servizi esternalizzati Il supporto dei progetti di ricerca & sviluppo nella filiera agroenergetica Il rafforzamento delle infrastrutture logistiche necessarie I nostri progetti ed i relativi investimenti coinvolgono La tecnologia di produzione Impianti e sistemi di abbattimento e controllo delle emissioni in atmosfera Formazione tecnologica del personale di centrale

14 Biomasse Italia - Responsabilità Sociale Integrazione con il territorio Integriamo il nostro business col territorio per poter favorire lo sviluppo a livello locale e regionale; Privilegiamo la forza lavoro a livello locale, come occasione di miglioramento del sistema industriale locale; Ci preoccupiamo della preparazione professionale dei giovani, sia nostri dipendenti che potenziali futuri componenti della nostra squadra aziendale; Collaboriamo con le Università e le Scuole Professionali nella selezione dei giovani più meritevoli in relazione alle opportunità professionali in Azienda.

15 Biomasse Italia - Responsabilità Sociale Integrazione con il territorio Contributo all occupazione locale Diversi professionisti locali, nazionali ed internazionali collaborano costantemente con l Azienda in attività di altissimo profilo; L Azienda ha assicurato posti di lavoro a personale qualificato proveniente da altre realtà industriali locali in difficoltà; L Azienda ha assunto personale giovane proveniente dalle scuole professionali; Occupazione indotta: alcune centinaia di posti di lavoro in imprese boschive (per circa tonnellate di legname), personale portuale (per circa tonnellate di biomassa movimentata), cooperative di trasportatori, aziende di manutenzione (per la gestione operativa dei due impianti), società di servizi vari. Ricadute economiche sul territorio Alcune decine di Milioni di euro all anno in forniture e servizi all Azienda, da parte di imprese locali; Stimolo allo sviluppo delle attività portuali e relative infrastrutture nei porti di Crotone; Stimolo agli investimenti dei fornitori.

16 Biomasse Italia - Responsabilità Sociale Integrazione con il territorio Filiera agro-energetica Supporto alle sperimentazioni S.R.F. (Short Rotation Forestry) per la produzione di piante ad alta velocità di crescita come combustibile per le centrali elettriche a biomasse; Supporto alla riconversione agricola dei terreni attualmente non produttivi, sulla base della politica energetica nazionale che incentiverà sempre di più le filiere integrate locali. Distretto energetico di Crotone Centro di eccellenza nella ricerca & sviluppo di nuovi combustibili; Ricerca & sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche per la combustione di materiali alternativi alle biomasse tradizionali.

17 Biomasse Italia - I Progetti per Costruire la Cittadinanza d Impresa A. Macro progetto Rapporto di sostenibilità C. Progetto Valutazione 4 Capitali D. Progetto Formazione E. Progetto Distretto F. Progetto Sensibilizz. Energia / Kyoto / Ambiente B. Macro progetto Tavolo permanente

18 Rapporto di Sostenibilità

19 Rapporto di Sostenibilità - I Quattro Asset Territoriali Capitale Economico Strumento di rendicontazione e comunicazione dell impegno dell azienda nel suo ruolo di operatore industriale ecosostenibile e socialmente responsabile; Capitale Umano Capitale Sociale È strutturato su due livelli: uno relativo alla rendicontazione d impresa, l altro relativo alla valutazione del sistema territoriale; Capitale Naturale Queste quattro dimensioni sono chiamate capitali : Capitale Economico, Capitale Naturale, Capitale Umano e Capitale Sociale. Gli stakeholders cui primariamente si rivolge, individuati partendo dalla specificità del settore industriale e dagli impatti esterni delle attività dell azienda, sono le Risorse Umane, il Territorio (includendo l Ambiente), le Autorità ed i Fornitori

20 Short Rotation Forestry - Approvvigionamenti in Biomasse Italia Quantità Percentuali % 80% 60% 32% 58% 74% 76% % 20% Mercato Locale Approvvigionamenti 0% Mercato Estero Mercato Locale CRITICITÀ: Impossibilità di reperire sul territorio locale i quantitativi di biomassa legnosa necessari a coprire l intero fabbisogno energetico di Biomasse Italia; Ricorso al mercato internazionale per colmare il gap.

21 Short Rotation Forestry - Sviluppo della Filiera Agro-Energetica Nell ambito di partnership strutturate sul territorio locale, Biomasse Italia è intenzionata ad assumere un ruolo sempre più attivo partecipando in maniera diretta ed esplicita alla filiera della produzione delle biomasse, promuovendo e supportando: lo studio le prove l avviamento il sostentamento di soluzioni agro-industriali di filiera sostenibili nel tempo. Sviluppare sul territorio calabrese un progetto di arboricoltura da legno a ciclo breve di specie arboree a rapida crescita, destinato ad offrire una significativa ed importante fonte di approvvigionamento di biomassa energetica

22 Short Rotation Forestry - Obiettivi

23 ITABIA CROTONE 23 LUGLIO 2008 Le biomasse per l energia e l ambiente: situazione attuale e potenzialità di sviluppo Ing. Andrea Scarpini

24 ITABIA è un Associazione indipendente e senza fini di lucro fondata nel 1985 per promuovere attività di ricerca e sviluppo ed assistere la nascita di iniziative territoriali nel settore della bioenergia. ITABIA vanta una ventennale esperienza nella ottimizzazione di metodologie e tecnologie bioenergetiche. Possono diventare Soci di ITABIA persone fisiche, imprese, associazioni di categoria, Università, Enti di ricerca, cooperative, consorzi, etc., interessati alla valorizzazione delle biomasse.

25 LE BIOMASSE PER L ENERGIA E L AMBIENTE Le biomasse costituiscono una risorsa rinnovabile che può essere valorizzata per l attuazione del concetto di sviluppo sostenibile tramite la produzione di biomateriali, di biofertilizzanti, di bioenergia, ecc. La biomassa deve essere, in termini di definizione logica e giuridica, tenuta concettualmente separata dai rifiuti se si intende seguire strettamente il principio della rinnovabilità della risorsa oltre che della sostenibilità del suo sfruttamento. Le ricadute possono essere positive a scala: GLOBALE Gas nocivi, fonti rinnovabili, biodiversità COMPRENSORIALE Suolo, acque, paesaggio, aree degradate AZIENDALE Diversificazione, multifunzionalità, redditi...

26 IL MERCATO DELLA BIOENERGIA BIOMASSE ATTUALMENTE DISPONIBILI IN ITALIA Biomasse kt s.s./anno Residui colture erbacee Residui colture arboree Residui forestali Residui industria del legno Residui agroindustria TOTALE equivalenti a circa 10 Mtep Vengono considerate le biomasse effettivamente raccoglibili, escludendo quelle eccessivamente disperse. Le coltivazioni dedicate sono oggi limitate ad alcune migliaia di ettari di girasole e colza per biodiesel e a poche centinaia di ettari di pioppi a rapida crescita (short rotation forestry). I programmi di settore stimano in circa 1 milione di ha la superficie potenzialmente interessata a coltivazioni da energia.

27 LE NOVITÀ DELLA FINANZIARIA 2008 Forti novità sull incentivazione della produzione di energia elettrica da biomassa agroforestale Modeste novità sulla defiscalizzazione dei biocarburanti Nessuna novità sull incentivazione dell energia termica e dell efficienza energetica dei processi di conversione.

28 RIVALUTAZIONE DEI CERTIFICATI VERDI La novità PRINCIPALE riguarda la produzione di energia elettrica a partire da biomasse agroforestali La Finanziaria 2008 massimizza infatti gli incentivi per la produzione di energia elettrica in impianti alimentati da biomasse derivanti da prodotti agricoli, forestali e zootecnici.

29 Tali biomasse devono essere prodotte ed ottenute: 1. nell ambito di intese di filiera o contratti quadro ai sensi degli articoli 9 e 10 del d.lgs. 27 maggio 2005, n. 102; 2. nell ambito di filiere corte, ovverosia entro un raggio di 70 chilometri dall impianto che li utilizza per produrre energia elettrica.

30 IMPIANTI DI POTENZA ELETTRICA SUPERIORE A 1 MW Per gli impianti di potenza elettrica superiore a 1 MW (art.1, comma 382-bis, l. 296/2006 come sostituito dal d.l.159/2007) rilascio di certificati verdi per un periodo di 15 anni

31 TAGLIA E VALORE DEL CERTIFICATO VERDE La taglia unitaria dei CV è pari 1 MWh. Il meccanismo incentivante, applicabile a partire dal 2008, si incentra sul rilascio di CV non più in misura corrispondente alla produzione netta di energia elettrica, ma in numero pari al prodotto della produzione di energia elettrica da biomasse agroforestali moltiplicata per il coefficiente di 1,8. Numero CV agricoli = produzione en. elettr. x 1,8

32 CONCLUSIONI È urgente dare piena attuazione a quanto previsto dalle leggi 222/07 e 244/07 con l immediata emanazione dei decreti attuativi, già in ritardo rispetto alle scadenze previste, relativi a: Decreto di ripartizione tra le Regioni dell obiettivo nazionale di energia primaria da fonti rinnovabili; Decreto per l Autorizzazione Unica Nazionale sui nuovi impianti RES; Decreto di transizione meccanismo dei CV pre e post finanziaria; Decreto per le Biomasse (definizione di filiera).

33 GRAZIE PER L ATTENZIONE Per ulteriori informazioni contattare Via Acireale 19, ROMA Tel fax itabia@mclink.it Sito web:

34 Short Rotation Forestry - Definizione dell Idea Progettuale Sviluppo di piantagioni a rapido accrescimento per la produzione di biomassa legnosa da destinare all alimentazione degli Impianti di Crotone e Strongoli Utilizzo di circa ettari di terreno entro 7 anni partendo dal 2008 Produzione su lotti di dimensione variabile, comunque non inferiori a 5 ettari, con operatori agricoli, associati, individuali o raggruppati in consorzi Identificazione dei differenti ruoli da interpretare lungo la filiera, in funzione delle diverse e specifiche competenze necessarie

35 Short Rotation Forestry - Identificazione dei Ruoli Industriali Proprietario di Terreni: assicura la disponibilità del terreno in concessione Produttore di Materiale Genetico: Produttore di Materiale Genetico: fornisce il materiale vegetale (sementi e piantine) Esecutore dei Lavori Agricoli: esegue i lavori su specifica

36 Short Rotation Forestry - Identificazione dei Ruoli Industriali Detentore del Know How Agro-Industriale: indica la specifica di lavorazione Ditta per Taglio Legno e Cippatura: Ditta per Taglio Legno e Cippatura: esegue il taglio e la eventuale cippatura con macchinari specifici

37 Short Rotation Forestry - Identificazione dei Ruoli Industriali Ditta di Trasporto della Biomassa: trasporto su camion in Centrale Utilizzatore della Biomassa Prodotta

38 SEDE OPERATIVA Loc. S. Isidoro, Cavallermaggiore CN Tel Fax info@allasiaplant.com ATTIVITÀ RELATIVE ALLA SHORT ROTATION FORESTRY Enrico Allasia Crotone 23 luglio 2008

39 L ALLASIA PLANT è un azienda che si dedica da oltre cinquant anni al settore forestale. È presente sul territorio nazionale con due sedi operative: Cavallermaggiore (CN); dove si occupa del settore forestale e della filiera legno-energia per il settore biomasse ligno-cellulosiche del Nord e del Centro Italia. Soveria Mannelli (CZ); dove si occupa del settore forestale e del settore biomasse ligno-cellulosiche del Sud Italia. A livello Europeo è presente con una sede commerciale in Francia e Spagna.

40 SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ DELL ALLASIA PLANT L Allasia Plant dopo 10 anni di attività nella filiera legno-energia oggi rappresenta: un punto di riferimento per gli operatori del settore; una società stabilmente radicata nel mercato sia nazionale che europeo; un esempio di integrazione tra esperienza, conoscenza, innovazione.

41 delle condizioni politicoistituzionali e di mercato VALUTAZIONI ED ANALISI dello sviluppo del settore delle biomasse ligno-cellulosiche dello sviluppo di coltivazioni di specie arboree a rapido accrescimento e a ciclo breve Short Rotation Forestry (SRF)

42 AZIONI miglioramento del know-how programma di ricerca e sviluppo creazione di partenariati miglioramento delle tecniche relative all intera filiera produttiva selezione clonale (pioppo e salice) e varietale (robinia ed eucalipto) meccanizzazione della filiera attraverso macchine innovative ricerca industria

43 OBIETTIVI RAGGIUNTI miglioramento del know-how ettari a ciclo breve e medio-breve realizzati in Italia e realizzati in Francia Strutturazione di vivai per la produzione di materiale vegetativo per la SRF Miglioramento della meccanizzazione della filiera con progettazione e realizzazione di: trapiantatrice a 3 file (brevetto Allasia Plant) testata abbatti-cippatrice (brevetto Allasia Plant)

44 OBIETTIVI RAGGIUNTI programma di ricerca e sviluppo realizzazione su tutto il territorio nazionale e in alcune aree europee (Francia, Spagna ed Ungheria) di campi sperimentali per la selezione clonale e varietale. I campi sperimentali ed i dati derivanti sono stati realizzati sulla base di protocolli di ricerca internazionalmente accettati ricerca su moderne tecniche di coltivazione e di stoccaggio del prodotto

45 OBIETTIVI RAGGIUNTI creazione di partenariati RICERCA - EUROPA Research Institute for Nature and Forest (INBO Belgio -(programma indirizzato principalmente alla selezione di pioppo) - Siglato accordo di esclusiva per l Italia, Francia e Germania per la fase di testing e commercializzazione dei cloni di pioppo Lantmannen Agroenergi e l Università di Upsala (Svezia) con programma indirizzato principalmente alla selezione del salice Bosques 2000 S.L.- Spagna (programma indirizzato principalmente alla selezione di Eucalipto)

46 OBIETTIVI RAGGIUNTI creazione di partenariati RICERCA - ITALIA L Istituto Sperimentale per la pioppicoltura di Casale Monferrato (AL). Scuola Superiore S. ANNA di Pisa Università degli studi di Torino Università FEDERICO II di Napoli Università della BASILICATA di Potenza ARSSA Calabria IRRITEC SIPLAST

47 OBIETTIVI RAGGIUNTI creazione di partenariati - INDUSTRIA collaborazione: ERIDANIA-SADAM: realizzazione di impianti sperimentali collegati ad una progetto industriale finalizzato alla riconversione di un bacino bieticolo-saccarifero a colture legnose da biomassa IRRITEC-SIPLAST - UNITO: convenzione quadro per la diffusione della subirrigazione nella SRF volta al risparmio fornitura: VEOLIA-DALKIA (Francia) progetto di realizzazione di Ha di SRF su tutto il territorio francese SOLARIS s.r.l.: progetto legato alla realizzazione di 500 Ha di SRF nella Regione Veneto per la costituzione di una centrale a biomasse ligno-cellulosiche VALLE DEL SACCO: uso della SRF in aree riconvertite a produzioni no-food per la bonifica da metalli pesanti (Regione Lazio)

48 SHORT ROTATION FORESTRY Con il termine Short Rotation Forestry (SRF) si intende la coltivazione, per la produzione di biomassa, di specie forestali a rapido accrescimento (pioppi, salici, robinia, ontano, eucalipto, ecc.) che, impiantate con un elevato grado di fittezza e gestite con idonee tecniche colturali, vengono raccolte con cicli di taglio assai più frequenti rispetto alle utilizzazioni tradizionali di prodotto legnoso.

49 Come specificato la SRF si avvale di specie a rapido accrescimento. Tra di esse le principali sono: Pioppo (Populus ssp.), Salice (Salix ssp.), Robinia (Robinia pseudoacacia), Eucalipto (Eucaliptus ssp.).

50 Short Rotation Forestry I MODELLI COLTURALI Modello Europeo: turno biennale/triennale; densità elevata, da a talee per ettaro; materiale d impianto: talee di 20 cm; coltivazione in successione di turni (10-12 anni).

51 Short Rotation Forestry I MODELLI COLTURALI Modello Americano: turno quinquennale; bassa densità, da a pioppelle per ettaro; materiale d impianto: astoni di 1 anno; coltivazione in successione di 2 turni quinquennali (10 anni).

52 Short Rotation Forestry TECNICA COLTURALE: PREPARAZIONE DEL LETTO DI TRAPIANTO Aratura eseguita come per i normali seminativi ed in funzione del tipo di suolo; Fresatura e/o discatura per un ottima preparazione del letto di trapianto; La concimazione di fondo si può effettuare con fertilizzanti sia organici che inorganici. Per quanto riguarda la fertilizzazione organica è ammesso l utilizzo di concime sotto forma solida, quale letame o compost, e sotto forma liquida, come il liquame.

53 Short Rotation Forestry TECNICA COLTURALE: IL TRAPIANTO DI TALEE O PIANTINE Il trapianto delle talee, nel caso del pioppo e del salice, e delle piantine, per quanto riguarda la Robinia e l Eucalipto, avviene con macchine trapiantatrici.

54 Short Rotation Forestry TECNICA COLTURALE: LA COLTIVAZIONE Diserbo chimico: viene effettuato dopo l impianto localizzato sulla fila per impedire un eccessiva competizione tra l emergenza delle talee e le infestanti. Diserbo meccanico: il contenimento delle erbe infestanti tra le file va effettuato con due o tre passaggi all anno in funzione dell andamento climatico stagionale.

55 Short Rotation Forestry TECNICA COLTURALE: LA COLTIVAZIONE Concimazione: è consigliata una concimazione azotata in copertura ( Kg/ha) nella primavera successiva al taglio per consentire un più rapido e rigoglioso ricaccio di polloni. Trattamenti fitosanitari: gli interventi fitosanitari dovranno essere effettuati solo al superamento della soglia di danno delle singole avversità parassitarie a livello locale. Irrigazione: interventi di soccorso solo laddove necessari.

56 Short Rotation Forestry TECNICA COLTURALE: RACCOLTA La raccolta viene effettuata nel periodo di riposo vegetativo, da novembre a marzo, in condizioni di terreno che possa sopportare il passaggio delle macchine. Si utilizzano macchinari appositi che provvedono ad abbattere e a cippare in un unica operazione (abbatti-cippatrici). La macchina sviluppata e brevettata da Allasia Plant può lavorare ricacci fino a cm di circonferenza ed è abbinabile ad ogni tipo di trincia.

57 Short Rotation Forestry SRF MODELLO EUROPEO

58 Short Rotation Forestry SRF MODELLO AMERICANO

59 Short Rotation Forestry VALUTAZIONE DELL ATTITUDINE DEI SUOLI ALLA SRF

60 Short Rotation Forestry LE PRODUZIONI E ALTRI PARAMETRI DI VALUTAZIONE DELLA SRF La produttività della SRF è, come visto in precedenza, strettamente correlata all attitudine del sito d impianto e alla tecnica colturale. Una certa variabilità è da rilevare in funzione dell essenza utilizzata. È ancora da rilevare che oltre il parametro produttivo occorre tenere in debita considerazione il POTERE CALORIFICO DI BASE che è in stretta dipendenza delle caratteristiche intrinseche della specie coltivata e della percentuale di umidità del prodotto (cippato). La Robinia pseudoacacia e l Eucalipto hanno potere calorifico maggiore rispetto al pioppo e al salice.

61 Short Rotation Forestry LE PRODUZIONI EDA ALTRI PARAMETRI DI VALUTAZIONE DELLA SRF Il grafico mostra le produzioni misurate di alcuni cloni di pioppo, varietà di Robinia pseudoacacia e di Eucalipto camaldulensis. Le prove sono state fatte con diversi sesti di impianto. Parametri di base specie SRF % 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Pioppelle Gr... Pioppelle Vest.. Pioppelle I Pioppelle Mur... Pioppelle Ou... Robinia Nag... Robinia sesto... Robinia Ener.. Eucalipto C... Robinia Ener.. Eucalipto... Cloni, specie, varietà Peso Totale massa verde in Kg UMIDITA' % Produzione biomassa tal quale Ton./Ha x anno Produzione biomassa secca Ton./Ha x anno

62 Short Rotation Forestry LE PRODUZIONI ED ALTRI PARAMETRI DI VALUTAZIONE DELLA SRF Esempio di analisi comparativa sulle produzioni di diverse essenze in ambienti differenti (Fonte Istituto di Pioppicoltura di Casale M.to)

63 GRAZIE PER L ATTENZIONE

64 Short Rotation Forestry - L Offerta Concreta di Biomasse Italia COSA CERCHIAMO TERRENI IN AFFITTO PER COGLIERE INSIEME LE OPPORTUNITÀ COSA OFFRIAMO CONTRATTI IMMEDIATI REALI OPPORTUNITÀ POTENZIALI RISCHI

65 Short Rotation Forestry - Processo di Valutazione dei Terreni COMPILAZIONE MODULO (VAL.TE.) ALLEGANDO UNA Processo VISURA di CATASTALE Valutazione DEL TERRENO dei Terreni A CURA DEL PROPRIETARIO TERRIERO PRE-VALUTAZIONE IN BASE AI DATI RIPORTATI SUL MODULO VAL.TE. E SULLA VISURA A CURA DI BIOMASSE ITALIA SOPRALLUOGO SUL FONDO E PRELIEVO CAMPIONE TERRENO A CURA DI BIOMASSE ITALIA VALUTAZIONE FINALE A CURA DI BIOMASSE ITALIA SOTTOSCRIZIONE CONTRATTO

66 Short Rotation Forestry - Modulo VAL.TE.

67 Short Rotation Forestry - Tipologia dei Terreni Target TERRENI MARGINALI NON DESTINATI A PRODUZIONI ALIMENTARI NON IRRIGUI TARGET Le culture a scopo energetico non devono entrare in competizione con la filiera alimentare

68 Short Rotation Forestry - Meccanismo di Formazione del Prezzo della Biomassa La produzione di biomassa legnosa da S.R.F. non deve prevedere costi di produzione superiori a quelli della equivalente biomassa attualmente approvvigionata da Biomasse Italia sul mercato locale; Offrendo la Legge Finanziaria 2008 un incentivo alla coltivazione in filiera corta, tale incentivo deve essere distribuito tra il segmento agro-industriale e quello energetico della filiera complessiva, secondo un meccanismo di formazione del prezzo concordato tra i protagonisti principali della Filiera Corta.

69 Fo.REM software per la gestione della filiera corta legnosa

70 Fo.REM

71 Fo.REM

72 Fo.REM

73 Fo.REM

74 Fo.REM

75 Fo.REM

76 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE Per contatto con Biomasse Italia: Web:

MODELLO DI GESTIONE STRATEGICA DELLE BIOMASSE

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