LA VALUTAZIONE DELLE PERDITE NELLE RETI IRRIGUE IN PRESSIONE: UN ESPERIENZA DI CAMPO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA VALUTAZIONE DELLE PERDITE NELLE RETI IRRIGUE IN PRESSIONE: UN ESPERIENZA DI CAMPO"

Transcript

1 LA VALUTAZIONE DELLE PERDITE NELLE RETI IRRIGUE IN PRESSIONE: UN ESPERIENZA DI CAMPO a cura di Pasquale Nino e Pieralberto Guarino INEA 2011 Gestione Commissariale ex Agensud

2 La misurazione delle perdite della rete irrigua in pressione: un esperienza di campo.

3 Il presente lavoro è stato elaborato nell ambito del progetto Attività di assistenza tecnica e supporto agli Enti concessionari nel settore dell uso irriguo delle risorse idriche", affidato all INEA dal MIPAAF, Gestione Commissariale ex Agensud. Lo studio è stato redatto dal Consorzio di Bonifica 3 Agrigento con la supervisione ed il referaggio di un comitato tecnico-scientifico all uopo costituito, formato da: Ing. Antonino Casciolo Funzionario Gestione Commissariale ex Agensud, Responsabile unico del progetto Dr. Guido Bonati Responsabile INEA Servizio 4 Dr. Pasquale Nino Coordinatore INEA del progetto Prof. Ing. Agostino Farroni Professore aggregato del corso Idraulica e sistemazioni fluviali presso la Facoltà di Ingegneria dell Università degli Studi dell Aquila Ing. Giacomo Romano Ingegnere idraulico, consulente della Gestione Commissariale ex Agensud AUTORI Responsabile scientifico: Ing. Pieralberto Guarino Stesura report, metodologia ed elaborazione dati: Ing. Pieralberto Guarino Supervisione e coordinamento gruppo di lavoro: Ing. Pieralberto Guarino Organizzazione risorse raccolta dati: Rag. Salvatore La Bella Elaborazione grafica dati e schede rilevazione giornaliere: T.I.M Vincenzo Vetrano Rilevazione dati sala automazione: T.I.M. Vincenzo Vetrano, Dott. Antonino Nastasi Raccolta dati in campo: Documentazione fotografica e progetto grafico DVD: Supporto attività amministrative: Salvatore Giacobini, Alberto Bacchi, Antonino Catalano, Gaspare Libia, Giuseppe Lo Baido T.I.M. Vincenzo Vetrano Salvatore Nicastro Grafica ed impaginazione Coordinamento editoriale Segreteria editoriale Ufficio grafico INEA (Barone, Cesarini, Lapiana, Mannozzi) Benedetto Venuto Roberta Capretti - 2 -

4 Presentazione L'irrigazione rappresenta uno dei fattori fondamentali nello sviluppo dell agricoltura negli ultimi decenni, non solo perché ha consentito di ottenere produzioni elevate e di qualità, ma soprattutto perché ha reso possibile una flessibilità nella scelta degli ordinamenti produttivi da parte degli imprenditori agricoli, svincolandoli dalla scarsità ed incertezza degli apporti idrici derivanti dalle precipitazioni. L impiego dell acqua in agricoltura, quale mezzo tecnico della produzione, pone delle problematiche peculiari rispetto agli altri fattori produttivi in quanto risorsa naturale e pertanto non producibile industrialmente e per la sua caratteristica di escludibilità nel consumo, che comporta una forte competizione con gli altri usi (civili, industriali, potabili, ricreativi, etc.). L INEA, con il servizio Ricerche su ambiente e risorse naturali in agricoltura ed in coerenza con gli attuali indirizzi comunitari tesi a garantire un approccio sostenibile alle risorse naturali, realizza studi specifici volti a promuovere un efficiente gestione delle risorse idriche in agricoltura sia dal punto di vista economico che ambientale. Le attività del servizio pertanto, sono mirate allo sviluppo di strumenti agronomico-territoriali di supporto alla pianificazione e programmazione dell uso delle acque in un ottica di contenimento dei consumi, e ad approfondire gli aspetti di carattere tecnico-ingegneristico, per fornire agli Enti gestori della risorsa un supporto per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche adottate nei sistemi irrigui. Questo lavoro in particolare, nasce dalla collaborazione tra INEA e Gestione Commissariale ex Agensud, che hanno dato vita al progetto di Assistenza tecnica e supporto agli Enti concessionari nel settore dell uso irriguo delle risorse idriche. Il progetto costituisce la prosecuzione e l approfondimento di precedenti studi effettuati dall INEA ( Studio sull uso irriguo della risorsa idrica, sulle produzioni agricole irrigate e sulla loro redditività, finanziato con le risorse del QCS nell ambito del Programma Operativo Multiregionale; Ampliamento e adeguamento della disponibilità e dei sistemi di adduzione e distribuzione delle risorse idriche nelle regioni dell Obiettivo 1 sottoprogramma III, misura 3; studio Assistenza tecnica nel settore delle risorse idriche linee C, D ed E del Progetto Operativo, facente parte del Programma Operativo Nazionale Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema QCS Obiettivo (PON ATAS) misura 1.2: Azioni di assistenza tecnica e supporto operativo per l organizzazione e la realizzazione delle attività di indirizzo, di coordinamento e orientamento delle Amministrazioni Centrali), volti a fornire supporto scientifico, tecnico e operativo alla Gestione Commissariale ex Agensud per ampliare e approfondire le conoscenze sull'agricoltura irrigua nelle regioni meridionali, allo scopo di ottimizzare l uso delle risorse finanziarie disponibili con l individuazione degli interventi strutturali a maggiore valenza economica. Dal punto di vista operativo il progetto è rivolto principalmente al sostegno dell attività degli Enti operanti nel settore irriguo Consorzi di Bonifica ed altri soggetti pubblici ed è articolato nelle seguenti quattro linee direttrici: - Linea A: studi a carattere territoriale sulle aree irrigue; - Linea B: studi ed indagini sull utilizzo della risorsa idrica; - Linea C: elementi e linee guida per la progettazione di impianti irrigui; - Linea D: supporto tecnico agli enti concessionari per l accelerazione degli interventi e per le attività connesse alla gestione degli impianti

5 Ciascuna Linea è articolata in diverse Azioni secondo lo schema seguente: Nell ambito delle diverse Linee del progetto sono state sviluppate le seguenti Azioni: Azione 1 - Uso della risorsa idrica, strutture di distribuzione e tecniche irrigue nelle aree non servite da reti collettive dei Consorzi di Bonifica; Azione 2 - Monitoraggio qualitativo dei corpi idrici utilizzati a scopo irriguo; Azione 4 - Intrusione marina e possibilità di trattamento delle acque con elevato contenuto salino; Azione 5 - Utilizzo delle acque delle reti di bonifica; Azione 6 - Controllo delle perdite nelle reti in pressione; Azione 7 - Utilizzazione a fini naturalistici degli invasi a prevalente uso irriguo; Azione 8 - Linee guida sulla scelta e l impiego delle apparecchiature idrauliche, sugli impianti di sollevamento, sugli impianti di filtraggio; Azione 11 - Efficienza e sicurezza delle dighe e piccoli invasi; Azione 12 - Supporto all attività di rendicontazione; Azione 14 - Supporto all attività di progettazione; Azione 15 - Analisi di rilevanti esperienze di progettazione a livello internazionale. In questo documento si descriverà l Azione 6, che ha lo scopo di individuare e stimare le perdite nelle reti in pressione, fornendo così agli operatori del settore valutazioni tecnicamente attendibili circa i predetti parametri, desunti con una metodologia scientifica. Tiziano Zigiotto Presidente INEA Ing. Roberto Iodice Commissario Ad Acta Ex AgenSud - 4 -

6 INDICE Abstract 7 Premessa 9 CAPITOLO 1 Descrizione del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento Le fonti di approvvigionamento ai fini irrigui Le fonti di approvvigionamento ai fini potabili I comprensori irrigui Il comprensorio dell acquedotto rurale Le Sedi periferiche Le modalità di tariffazione e di pagamento del servizio irriguo Fabbisogno idrico e volumi assegnati per la stagione irrigua CAPITOLO 2 La Zona Irrigua 1/D Est Sistema di telecomando e telecontrollo Lo schema idraulico della rete L organizzazione dell irrigazione 43 CAPITOLO 3 Raccolta ed elaborazione dati Adeguamento e messa a punto dell impianto Rilevazione ed elaborazione dei dati Criticità

7 CAPITOLO 4 Stima delle perdite in rete Totale di rete Settoriale di rete a valle del nodo 1DA Settoriale di rete a valle del nodo 1DAB Settoriale di rete a valle del nodo 2A Settoriale di rete a valle del nodo 2AB 71 CAPITOLO 5 Considerazioni conclusive 75 Bibliografia 83 Elenco degli allegati contenuti nel CD ROM - Allegato 1: tabulato riassuntivo di fine campagna irrigua Allegato 2: scheda di rilevazione giornaliera (tipo). - Allegato 3: schede di rilevazione giornaliere (n.1920). - Allegato 4: riepilogo volumi e relativi istogrammi. - Allegato 5: scheda di rilevazione n Allegato 6: schede di rilevazione n. 998, 1000, 1004 e Allegato 7: nodo 1D (totale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere. - Allegato 8: nodo 1DA (settoriale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere. - Allegato 9: nodo 1DAB (settoriale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere. - Allegato 10: nodo 2A (settoriale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere. - Allegato 11: nodo 2AB (settoriale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere. - Allegato 12: istogrammi delle perdite medie mensili

8 Abstract Project Technical assistance activities and support to water institutions dealers in irrigation" led by the Ministry of Agriculture, Food and Forestry Commissario ad Acta ex Agensud activities - in collaboration with the National Institute of Agricultural Economics (INEA), is divided into various guidelines and measures. Line B - Action 6 "Control and elimination of losses in pressure system" provided a study aimed to identify and estimate the losses in the pressure system, providing members involved in irrigation infrastructure planning and financing, technically reliable assessments about these parameters, derived with a scientific methodology. During the 2008 irrigation season, the net pressure in the irrigable area known as 1 / D in agro East Castelvetrano (TP), managed by the Irrigation Consortia 3 of Agrigento and extended about 2,000 ha, has been evaluated. After a screening of existing plants in the irrigated area, followed by the deployment of all necessary actions to make the network fully efficient, a series of activities has been placed in the field, aimed at identifying and estimating system losses. Data collection and processing operations have been done throughout the irrigation season, which started on and ended on , with the involvement of n. 11 Human Resources located both in automation room and in the field. The organization of work has been designed to have a continuous interface between the staff in automation room and in field, in order to compare real-time remote readings of measuring instruments installed with direct detection, to proceed with further processing of the data and to make, finally, a control and a scientific interpretation of data and anomalies detected. All collected data, derived from close monitoring of the network during irrigation season, both daytime and night, were summarized in 1920 tabs, labeled "daily reading cards". After a data skimming, eliminating all those which for various reasons, were unreliable, the scientific elaboration of the surveys was carried out, reaching the determination of the localized loss, due to episodes of major entities such as broken pipes and / or equipment, and diffuse losses, caused by droppings, minor leaks from the pipes (hard to detect), etc... Regarding the widespread losses, the analysis was conducted with reference both to the total network, and to n. 4 sector of the network by corresponding instruments nodes. Moreover, the widespread losses were calculated in relation to the development of the network, the inner surface (wet) of pipelines in which the loss occurs (P dm 3 /m 2 sb ) and to the areas actually irrigated and so as to demonstrate that for high percentages of volumes lost, sometimes, corresponds to lower losses at ml and m 2 of indoor area. All data, as well as being summarized in special tables, have been drawn graphically in the form of histograms. The work was also intended to provide ideas for discussion and analysis in order to assess the actual efficiency of the pressure system

9

10 PREMESSA Il Progetto REL attività di assistenza tecnica e supporto agli Enti concessionari nel settore dell uso irriguo delle risorse idriche, portato avanti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Gestione Commissariale ex Agensud in collaborazione con l Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), è articolato su diverse linee direttrici ed azioni di intervento. La Linea B Azione 6 è stata dedicata al controllo ed eliminazione delle perdite nelle reti in pressione ed in detto ambito si è previsto uno studio per la realizzazione del quale il predetto Ministero, Gestione Commissariale ex Agensud, di intesa con l INEA, ha manifestato l intendimento di avvalersi della collaborazione del Consorzio di Bonifica 3 - Agrigento. Accolta con vivo apprezzamento la suddetta iniziativa, si sono dedicati vari incontri all argomento al termine dei quali il Consorzio ha proposto una ipotesi di studio per la stima delle perdite in rete nella Zona irrigua 1/D Est in agro di Castelvetrano, ritenuta meritevole di accoglimento da parte del MIPAF e dell INEA, che prevedeva tutte le attività da svolgere per il conseguimento degli obiettivi prefissati nello studio medesimo. Sostanzialmente si è partiti da uno screening degli impianti realizzati nella sopra menzionata zona irrigua per valutare gli interventi da effettuare sulla rete per renderla perfettamente efficiente e, quindi, per porre in campo tutte le attività concretamente necessarie ad eseguire uno studio scientifico rivolto alla individuazione ed alla stima delle perdite durante lo svolgimento della campagna irrigua. Si è monitorato il funzionamento, durante lo svolgimento della campagna irrigua 2008, della rete in pressione della zona irrigua denominata 1/D Est in agro di Castelvetrano (Tp), gestita dal Consorzio di Bonifica 3 Agrigento ed estesa circa ha catastali. Dopo uno screening degli impianti esistenti nella zona irrigua selezionata, seguito dalla realizzazione di tutti gli interventi necessari a rendere la rete perfettamente efficiente, si sono poste in campo una serie di attività mirate ad individuare e stimare le perdite nella rete in studio. Si sono pertanto svolte operazioni di rilevazione ed elaborazione dati durante l intera campagna irrigua, che ha avuto inizio il ed è terminata il , mediante l impiego di n. 11 risorse umane dislocate sia in sala automazione che in campo. L organizzazione del lavoro è stata ideata in modo da avere una interfaccia continua tra il personale in sala automazione e quello in campo, al fine di confrontare in tempo reale le letture in remoto degli strumenti di misura installati con le rilevazioni dirette effettuate in locale, da procedere alla pronta successiva elaborazione dei dati e da effettuare, infine, un controllo ed una interpretazione scientifica dei dati rilevati e delle eventuali anomalie riscontrate. Tutte le informazioni rilevate, derivanti dal puntuale monitoraggio della rete nel corso della distribuzione irrigua, sia diurna che notturna, sono state compendiate in 1920 schede, denominate schede di rilevazione giornaliera. Si è quindi effettuata una scrematura dei dati, eliminando tutti quelli che, per varie cause, sono risultati inattendibili, e si è infine proceduto alla elaborazione delle rilevazioni pervenendo alla determinazione delle perdite localizzate, dovute cioè ad episodi di rilevante entità quali rotture delle tubazioni e/o delle apparecchiature, e delle perdite diffuse, imputabili a gocciolamenti, piccole perdite dalle tubazioni di difficile individuazione etc

11 In merito alle perdite diffuse, l analisi è stata condotta con riferimento sia al totale di rete che a n. 4 settori di rete sottesi da altrettanti nodi strumentati. Inoltre le perdite diffuse sono state calcolate anche in rapporto allo sviluppo della rete (P dm 3 /ml ), alla superficie interna (bagnata) delle tubazioni in cui la perdita avviene (P dm 3 /m 2 sb ) ed alle superfici effettivamente irrigate (P dm 3 / /ha ), al fine di accertare se valori maggiori, in termini percentuali, di volumi idrici persi determinano sempre valori maggiori di perdite in rapporto ai ml di sviluppo delle tubazioni o ai m 2 di superficie interna delle stesse o se, invece, possa verificarsi anche il contrario. Tutti i dati, oltre ad essere riassunti in apposite tabelle, sono stati elaborati anche graficamente in forma di istogrammi. Il lavoro svolto, conclusivamente, ha altresì lo scopo di fornire spunti di riflessione e di approfondimento anche al fine di valutare la reale efficienza delle reti in pressione

12 CAPITOLO 1 DESCRIZIONE DEL CONSORZIO DI BONIFICA 3 AGRIGENTO Il Consorzio di Bonifica 3 Agrigento è stato costituito, in virtù della Legge Regionale 25/05/1995, n. 45, con Decreto del Presidente della Regione Siciliana del 23/05/1997, pubblicato sulla G.U.R.S. n. 49 del 06/09/1997. Con Decreto Presidenziale n. 30 del 08/02/1996 è stato determinato il comprensorio consortile, esteso circa ha, che interessa quasi tutto il territorio della Provincia di Agrigento e, in parte, quello di Trapani, di Palermo e di Caltanissetta. Il nuovo comprensorio consortile ricomprende gli interi comprensori dei soppressi Consorzi di Bonifica della provincia di Agrigento (Basso Belice Carboj di Menfi, Gorgo Verdura Magazzolo di Ribera e Valli Platani e Tumarrano di Cammarata) oltre a porzioni di territorio non incluse nei comprensori dei predetti soppressi Consorzi. I Comuni che ricadono all interno del comprensorio consortile sono i seguenti: Provincia di Agrigento, Comuni di: Agrigento, Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Camastra, Cammarata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Cianciana, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Sant Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, Santo Stefano Quisquina, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula; Provincia di Caltanissetta, Comuni di: Acquaviva Platani, Campofranco, Mussomeli, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba; Provincia di Palermo, Comuni di: Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Prizzi e Sclafani Bagni; Provincia di Trapani, Comuni di: Castelvetrano e Partanna. Il comprensorio attrezzato, coperto cioè da impianti consortili irrigui variamente strutturati, è esteso circa ha mentre il comprensorio servito dall acquedotto potabile rurale è di circa ha. 1.1 Le fonti di approvvigionamento ai fini irrigui Gli invasi che forniscono al Consorzio l acqua per l irrigazione sono riportati nella seguente tabella: Tabella 1: Invasi ad uso irriguo Invaso Capacità totale d invaso (Mm 3 ) Capacità totale autorizzata (Mm 3 ) Lago Garcia 80,0 61,0 Lago Arancio 34,8 24,2 Lago Gammauta 0,84 0,84 Lago Prizzi 9,25 9,25 Lago Gorgo 3,0 1,5 Lago Castello 21,0 21,0 Lago Fanaco (da vasche Scaletta) 20,7 17,0 Lago San Giovanni 16,0 16,0 Lago Furore 7,0 1,4-11 -

13 Come si evince dalla tabella, alcuni laghi hanno limitazioni di invaso, anche rilevanti, imposte per varie ragioni dal Registro Italiano Dighe, che non consentono di raggiungere la quota di massimo invaso. Si verifica, quindi, che il Gestore del serbatoio è costretto a non invasare non appena si giunge alla quota autorizzata così perdendo, negli anni in cui ciò accade, notevoli volumi idrici. Di tutti i laghi su indicati questo Consorzio non cura la gestione che è, invece, nelle competenze di altri Enti come in appresso specificato: Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque (Serbatoi Arancio, Gorgo, Castello, San Giovanni e Furore); ENEL (Serbatoi Prizzi e Gammauta); Siciliacque S.p.A. (Serbatoio Fanaco); Consorzio di Bonifica 2 Palermo (Serbatoio Garcia). Inoltre, di alcuni invasi questo Consorzio è l unico utilizzatore (Arancio, Gorgo, San Giovanni - a meno di un modesto quantitativo in concessione al Consorzio di Bonifica 5 Gela - e Furore), mentre di altri ne può disporre solo parzialmente coesistendo altre utilizzazioni a scopo irriguo e/o potabile da parte di altri Enti. Va però sottolineato che l utilizzazione dei volumi è comunque subordinata all assegnazione che annualmente dispone l Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque sulla base di una generale ripartizione in funzione dei volumi invasati e di una programmazione, di norma, pluriennale. In relazione ai volumi potenzialmente disponibili, normalmente la gestione dell irrigazione in gran parte del comprensorio consortile non crea particolari problemi dal punto di vista del soddisfacimento dei fabbisogni colturali, eccezion fatta per annate particolarmente siccitose, quando, conseguentemente, vanno ridotte le dotazioni irrigue. Ciò ad eccezione del sub comprensorio Castello Gorgo che, invece, non di rado sconta l insufficienza dei volumi invasati nel serbatoio Castello. In relazione a quest ultimo aspetto si segnala che è in corso di esecuzione un importante lavoro (Adduttore San Carlo Castello) che consentirà di incrementare annualmente il volume disponibile dalla Diga Castello di 5 Mm³ mediante l interconnessione tra i serbatoi Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio Verdura) e la stessa Diga Castello (bacino del Magazzolo). L opera, che si prevede debba entrare in esercizio già con il prossimo inverno 2010/2011, è stata finanziata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Commissario ad Acta. 1.2 Le fonti di approvvigionamento ai fini potabili Ai fini potabili, le fonti di approvvigionamento dell acquedotto rurale consortile sono costituite da n. 8 pozzi, cui sono asserviti impianti di sollevamento, così denominati: Pozzo Grande, ubicato in Contrada Piane del Comune di Cammarata; Pozzo Baracca, ubicato in Contrada Piane del Comune di Cammarata; Pozzi Savochello Basso (grande e piccolo) ubicati in Contrada Savochello del Comune di Cammarata; Pozzo Savochello Alto, ubicato in Contrada Savochello del Comune di Cammarata;

14 Pozzi Tremole (grande e piccolo) ubicati in Contrada Piane-Tremole del Comune di Cammarata; Pozzo Cozzo Panepinto, ubicato nell omonima Contrada del Comune di Cammarata. L alimentazione idrica all acquedotto è assicurata altresì da n. 2 trincee drenanti, denominate Drenaggi e Gargiuffè, con gli annessi impianti di sollevamento, e da una fornitura idrica integrativa garantita da Siciliacque S.p.a., con consegna al serbatoio consortile Bosco, in agro di Mussomeli (CL). Trattandosi di un acquedotto rurale, la sua portata è sensibilmente diversa nei vari periodi dell anno ed oscilla da 14 a 20 l/s circa per quanto riguarda le fonti proprie (pozzi e trincee) e da 7 ad 11 l/s circa per quanto riguarda la fornitura esterna (Siciliacque S.p.A.). 1.3 Comprensori irrigui Il comprensorio irriguo consortile può essere schematicamente suddiviso in quattro sub-comprensori: Garcia-Arancio, Castello-Gorgo-Raia, San Giovanni-Furore e Fanaco-Platani-Turvoli. SUB-COMPRENSORIO GARCIA-ARANCIO Interessa i territori comunali di: Sambuca di Sicilia, Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice, Partanna e Castelvetrano ed è esteso ha circa. Detto comprensorio è alimentato dalle disponibilità idriche dei laghi Garcia ed Arancio e da una traversa ubicata sul fiume Belice con relativi impianti di sollevamento (Basso Belice e Basso Belicerilancio). Spina dorsale degli impianti irrigui che insistono nel sub-comprensorio di cui si parla è l adduttore Garcia-Arancio che interconnette i due invasi, consente il trasferimento a gravità di volumi idrici dal lago Garcia all invaso Arancio ed alimenta sia gli impianti irrigui del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento che quelli a servizio di un vasto comprensorio gestito dal Consorzio di Bonifica 1 Trapani. L opera idraulica di che trattasi ha uno sviluppo di circa 22 chilometri con diametri variabili da mm a mm e da esso si dipartono due condotte principali di adduzione e distribuzione denominate Diramazione Est (Ø 1.600), a servizio esclusivo del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, e Diramazione Ovest (Ø 2.000) che alimenta sia gli impianti irrigui del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento che quelli del Consorzio di Bonifica 1 Trapani. La Diramazione Est e la Diramazione Ovest alimentano le vasche di testata, dalle quali hanno origine le reti irrigue di distribuzione (dalle primarie alle comiziali), così denominate: 1A.1 e 1A.2 a servizio della Zona irrigua 1A, della capacità, rispettivamente, di m 3 e di m 3 ; 1B a servizio della Zona irrigua 1B, della capacità di m³; 1D a servizio della Zona irrigua 1/D, della capacità di m³; Basso Belice a servizio dell omonima zona irrigua, della capacità di m³; N. 1, N. 2 e N. 3 a servizio della Zona irrigua Quota 150, della capacità, rispettivamente, di m 3, di m 3 e di m 3 ; N. 4 a servizio della Zona irrigua Quota 180, della capacità di m³; 1F.1 a servizio della Zona irrigua 3 Destra Carboj, della capacità di m³; 1F.2 a servizio della Zona irrigua 1 Destra Carboj, della capacità di m³;

15 Caricagiachi a servizio delle Zone irrigue 1, 2, 3 e 4 Sinistra Carboj, a servizio di un impianto di sollevamento (bottino di carico), della capacità di 500 m³. Una notazione va fatta in merito alla vasca 1D in quanto la stessa garantisce sia l alimentazione degli impianti irrigui ricadenti nella zona denominata 1/D Est, in gestione al Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, che l alimentazione degli impianti irrigui ricadenti nella zona denominata 1/D Ovest, in gestione al Consorzio di Bonifica 1 Trapani. Tale anomalia è dovuta alla circostanza che la zona irrigua denominata 1/D Est, originariamente prevista nello schema irriguo generale del comprensorio dipendente dal Garcia nelle competenze del C.B. 1 Trapani, è stata viceversa attrezzata dal C.B. 3 Agrigento che ne ha curato, sin dall origine, anche la gestione. SUB-COMPRENSORIO CASTELLO-GORGO-RAIA Interessa i territori comunali di: Bivona, Villafranca Sicula, Lucca Sicula, Calamonaci, Ribera, Montallegro, Caltabellotta, Sciacca e Cattolica Eraclea ed è esteso ha circa. Detto comprensorio si estende a cavallo dei bacini del Fiume Magazzolo e del Fiume Sosio Verdura ed è alimentato dalle disponibilità idriche dei laghi Castello, Gorgo, Raia di Prizzi e Gammauta. L opera principale che ivi insiste è l adduttore Castello (bacino del Magazzolo) che, dipartendosi dalla omonima diga, alimenta n. 7 vasche principali di accumulo e compenso, così denominate: Tavernola, della capacità di m³; Vasca Alta Calamonaci, della capacità di m³; Vasca Media Calamonaci, della capacità di m³; Vasca Ribera, della capacità di m³; Vasca Mangiagallo, della capacità di m³; Vasca Giummarazza, della capacità di m³; Vasca Pizzi della Croce, della capacità di m³. Il tronco principale dell adduttore è lungo circa 20 km, con diametri variabili dal Ø al Ø 1.200, mentre le diramazioni principali, che alimentano le vasche di testata, si estendono per ulteriori 15 km circa con diametri variabili dal Ø al Ø 400. L adduttore Castello, inoltre, sfruttando le acque del bacino del Magazzolo, consente il riempimento, a gravità, del laghetto Gorgo (fuori alveo) che, in alternativa emergenziale, può anche essere invasato dagli impianti di sollevamento denominati Martusa e Poggio Diana, così sfruttando le acque del bacino del Sosio - Verdura. A valle del suddetto laghetto e delle vasche principali, grazie alle esistenti condotte di adduzione e distribuzione, viene garantita l irrigazione. La porzione del comprensorio in argomento servita dai laghi Raia di Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio-Verdura), attualmente è alimentata con acqua in transito nella galleria a pelo libero, di proprietà ed in gestione all ENEL, che si diparte dalla traversa Favara di Burgio. Quest ultima raccoglie sia le acque che possono essere rilasciate dalla Diga Gammauta che quelle del bacino Sosio Verdura sotteso dalla sezione fluviale di imposta della traversa stessa. Infine la galleria adduce l acqua alla vasca Enel di Poggio Diana e da qui una condotta consortile alimenta a gravità la vasca Alta Martusa, in agro di Caltabellotta, dalla quale si diparte la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali

16 A valle della Traversa Favara di Burgio, inoltre, viene garantita l irrigazione di una vasta zona, non ancora attrezzata, mediante rilasci in alveo ed impianti di sollevamento aziendali (privati). L interconnessione delle reti irrigue dei due bacini, sinteticamente sopra descritta, pur se non completa è abbastanza spinta avendo la possibilità di servire già oggi ampie zone del comprensorio in argomento con acque provenienti sia dal Verdura che dal Magazzolo. Con l entrata in esercizio dell adduttore di cui si è fatto cenno al superiore paragrafo 2.1. l interconnessione potrà ritenersi sostanzialmente definita. SUB-COMPRENSORIO SAN GIOVANNI-FURORE Il lago San Giovanni, in agro di Naro, alimenta l omonima zona irrigua che interessa i territori comunali di Naro, Canicatti e Castrofilippo. Un impianto di sollevamento, denominato Colline di Naro, ubicato in sponda sinistra del lago, adduce le acque a n. 2 vasche di carico e compenso principali (denominate Incantaro e Mongiovita) che alimentano a gravità la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali. Un secondo impianto di sollevamento su pontile galleggiante, denominato Uva Italia, adduce le acque ad una vasca di carico e compenso principale, anch essa denominata Uva Italia, a servizio di un ulteriore rilancio che alimenta vasche di disconnessione secondarie dalle quali hanno origine le reti irrigue settoriali con funzionamento a gravità. La zona irrigua a valle della Diga Furore, in esercizio dalla scorsa stagione irrigua, è alimentata dall omonimo invaso, interconnesso con il lago San Giovanni che sta più a monte, ed interessa i territori comunali di Favara, Naro e Agrigento. Qui l irrigazione viene garantita da una vasca principale di accumulo e compenso, denominata V0, alla quale le acque giungono a gravità da un tronco di adduttore in derivazione dal lago. La vasca V0, a sua volta, alimenta altre vasche di testata di capacità inferiore e dalle quali si dipartono i vari settori della rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali. Il sub-comprensorio in argomento è complessivamente esteso ha circa. SUB-COMPRENSORIO FANACO-PLATANI-TURVOLI La zona irrigua Fanaco-Platani, alimentata da una derivazione in pressione dal sistema idrico principale del lago Fanaco in località Scaletta, in gestione alla Società Siciliacque S.p.a., interessa i territori comunali di: Castronovo di Sicilia, Cammarata, San Giovanni Gemini, Casteltermini, Acquaviva Platani, Campofranco e Sutera. La derivazione in argomento costituisce l adduttore principale dal quale si originano n. 5 derivazioni minori che alimentano altrettante vasche di carico e compenso così denominate: Regalsciacca ; Sciso; Cultrera; Gilferraro; Quarto di Forno. Le stesse alimentano a gravità la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali. La zona irrigua Turvoli, in agro di San Biagio Platani e Alessandria della Rocca, è alimentata da una traversa subalvea sull omonimo Fiume, alla quale sono asserviti due impianti di sollevamento che adducono le acque ad altrettante vasche di carico e compenso

17 Da qui si diparte la rete irrigua di distribuzione. Il sub- comprensorio in argomento è complessivamente esteso ha circa e, per una porzione, è in via di attivazione. 1.4 Il comprensorio dell acquedotto rurale E esteso circa ha con un numero di utenze pari a circa (delle quali 250 sono costituite da aziende zootecniche) ed interessa più territori comunali ricadenti nelle province di Agrigento (Cammarata e S. Giovanni Gemini), Palermo (Castronovo di Sicilia, Sclafani Bagni e Valledolmo) e Caltanissetta (Vallelunga e Villalba). La rete acquedottistica si estende per circa 480 km con tubazioni di diametro variabile dal Ø 300 al Ø 50 e la distribuzione idrico-potabile alle aziende zootecniche ed alle ulteriori utenze civili (abitazioni al di fuori dei perimetri urbani, borghi rurali, etc.) è turnata. Fanno parte del complesso acquedottistico n 7 serbatoi principali di accumulo e compenso così denominati: Serbatoio Serracanale, in agro di Cammarata, della capacità di m³; Serbatoio Ficuzza, in agro di Cammarata, della capacità di m³; Serbatoio Ficuzza piccolo, in agro di Cammarata, della capacità di 400 m³; Serbatoio Montagnola, in agro di Cammarata, della capacità di m³; Serbatoio Pietre Cadute, in agro di Cammarata, della capacità di 600 m³; Serbatoio Piano di Conte, in agro di San Giovanni Gemini, della capacità di 600 m³; Serbatoio Bosco, in agro di Mussomeli, della capacità di m³. L'acquedotto di che trattasi, realizzato in più lotti successivi, i primi dei quali risalenti agli anni 50/60, distribuisce acqua a scopo potabile, con turnazione di norma settimanale, in un comprensorio per vie generali suddiviso in due versanti: Versante "Serracanale", ricadente nei territori comunali di Cammarata e San Giovanni Gemini, alimentato dalle portate emunte dai pozzi e dalle trincee drenanti; Versante "Ficuzza", ricadente nei territori comunali di Cammarata, Castronovo di Sicilia, Sclafani Bagni, Valledolmo, Vallelunga Pratameno e Villalba, alimentato da una fornitura di acqua potabile da parte di Siciliacque ed, all'occorrenza, da portate che possono essere trasferite dal versante Serracanale a mezzo di apposito adduttore che interconnette i due versanti dell acquedotto. Nel comprensorio sono disseminate circa 250 aziende zootecniche ricadenti, principalmente, nei territori comunali di Cammarata, San Giovanni Gemini, e Castronovo di Sicilia, per le quali l unica fonte di approvvigionamento è costituita proprio dall acquedotto consortile. Ulteriori utenze circa (Aziende agricole, abitazioni residenziali e saltuarie, attività commerciali ed industriali etc.) sono presenti in tutto il territorio servito dall acquedotto consortile. L infrastruttura acquedottistica di che trattasi ha favorito lo sviluppo economico in termini agricoli e pastorizi, sostenendo la nascita di molteplici iniziative artigianali e di fiorenti aziende zootecniche e i cui prodotti lattiero-caseari sono rinomati non solo nel territorio siciliano

18 1.5 Le Sedi periferiche A causa dell estensione e della forma del comprensorio consortile, piuttosto allungata, l Ente ha ritenuto necessario istituire n. 12 Sedi periferiche (Bivona, Caltabellotta, Cammarata, Castelvetrano, Menfi, Montallegro, Naro, Ribera, Ribera-Borgo Bonsignore, Sambuca di Sicilia, Sciacca e Villafranca Sicula), ubicandole nei territori comunali dove è maggiormente presente l utenza, che, partendo dal limite Ovest del comprensorio, vengono di seguito sinteticamente descritte: SEDE PERIFERICA DI CASTELVETRANO Interessa parte dei territori Comunali di Castelvetrano (TP) e Partanna (TP) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo denominato Garcia-Arancio e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal lago Arancio. La distribuzione avviene in parte a gravità ed in parte con sollevamento, a seconda della quota altimetrica della zona, e detto rapporto è percentualmente variabile nel corso della campagna irrigua in ragione sia della fonte di alimentazione (la diga Garcia è a quota superiore rispetto al lago Arancio) che della quota di invaso. Nel territorio di competenza ricadono quattro zone irrigue denominate 1A estesa ha, 1B estesa ha, 1/D Est estesa ha e Basso Belice estesa ha. Gli impianti irrigui dalla sede di Castelvetrano sono in massima parte di ultima concezione con sistemi automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile di contrada Seggio. Nel comprensorio gestito dalla sede sono ubicati gli impianti di sollevamento Zangara, Basso Belice e Rilancio. Le colture irrigue della zona sono l olivo da olio e da mensa (coltura prevalente), l agrumeto, il vigneto e le ortive da pieno campo. SEDE PERIFERICA DI MENFI Interessa parte dei territori Comunali di Menfi (AG), Castelvetrano (TP) e Sambuca di Sicilia (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Garcia-Arancio e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal serbatoio Arancio. Nel territorio di competenza ricadono due zone irrigue denominate Quota 80, estesa ha e Quota , estesa ha e la distribuzione avviene in parte a gravità ed in parte con sollevamento, a seconda della quota altimetrica della zona. Circa ha sono serviti con impianti automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile di Via Boccaccio. Nel comprensorio gestito dalla sede insiste l impianto di sollevamento Bertolino a servizio della Zona irrigua Quota 180. Le colture irrigue più diffuse nella zona sono il vigneto e le ortive da pieno campo (carciofo, anguria, melone d inverno, patata, peperone etc) e l olivo da olio. SEDE PERIFERICA DI SAMBUCA DI SICILIA Interessa parte dei territori Comunali di Sambuca di Sicilia (AG), Montevago (AG), Santa Margherita Belice (AG) e Sciacca (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Garcia-Arancio e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal serbatoio Arancio. Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Arancio, estesa ha

19 L alimentazione degli impianti irrigui avviene esclusivamente con sollevamento prelevando direttamente dal lago Arancio tramite una stazione di pompaggio che alimenta la vasca di accumulo e compenso denominata Castellazzo, della capacità di circa m³. Le colture irrigue più diffuse nella zona sono il vigneto (coltura prevalente), l oliveto e le ortive da pieno campo. SEDE PERIFERICA DI SCIACCA Interessa il territorio Comunale di Sciacca (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del subcomprensorio irriguo Garcia-Arancio e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal serbatoio Arancio. Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata F.I.O., estesa ha. Gli impianti irrigui dalla sede di Sciacca sono di ultima concezione con sistemi automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile. L erogazione avviene a gravità fino a quota 100 m s.l.m. e con sollevamento per quote maggiori, per mezzo della stazione di pompaggio Caricagiachi. SEDE PERIFERICA DI CALTABELLOTTA Interessa parte dei territori Comunali di Caltabellotta (AG), Ribera (AG) e Sciacca (AG) e gestisce gli impianti che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia. Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Basso Verdura, estesa ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità, eccezion fatta per una modestissima estensione servita da un piccolo impianto di sollevamento denominato Piano Fusilli. L approvvigionamento idrico è garantito dal sistema dei laghi Prizzi Gammauta (bacino del Sosio Verdura), gestiti dall Enel, con consegna dell acqua nella Vasca Alta Martusa della capacità complessiva di m³. Solo una zona di piccola estensione, denominata Scirinda, viene servita, sempre a gravità, con acque provenienti dalla Diga Castello (bacino del Magazzolo), grazie ad un adduttore che interconnette i due bacini. Le colture irrigue più diffuse nella zona sono l agrumeto, il frutteto misto e l oliveto da olio. SEDE PERIFERICA DI VILLAFRANCA SICULA Interessa parte dei territori Comunali di Villafranca Sicula (AG), Burgio (AG), Calamonaci (AG), Caltabellotta (AG), Lucca Sicula (AG) e Ribera (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del subcomprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia. Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Medio Verdura, estesa ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità. La fonte di approvvigionamento è rappresentata quasi esclusivamente dal lago Castello (solo una zona non ancora attrezzata è servita a mezzo di rilasci in alveo con acque provenienti dal sistema dei laghi Prizzi e Gammauta) e le colture irrigue più diffuse nella zona sono l agrumeto, il frutteto misto e l oliveto da olio. SEDE PERIFERICA DI RIBERA Interessa parte dei territori Comunali di Ribera (AG) e Calamonaci (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello Gorgo Raia. Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Colline di Ribera, estesa ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità

20 La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Castello (bacino del Magazzolo) e le colture principali della zona sono l agrumeto e l oliveto da olio, oltre a piccole estensioni di vigneto. In via emergenziale gli impianti possono essere alimentati anche con sollevamento utilizzando acque provenienti dai laghi Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio Verdura). SEDE PERIFERICA DI RIBERA- BORGO BONSIGNORE Interessa parte dei territori Comunali di Calamonaci (AG) e Ribera (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia. Nel territorio di competenza ricadono due zone irrigue denominate Borgo Bonsignore, estesa ha e Basso Magazzolo, estesa ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità. La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Castello (bacino del Magazzolo) e le colture principali della zona sono l agrumeto e l oliveto da olio, oltre a piccole estensioni di vigneto. In via emergenziale gli impianti possono essere alimentati anche con sollevamento utilizzando acque provenienti dai laghi Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio Verdura). SEDE PERIFERICA DI MONTALLEGRO Interessa parte dei territori Comunali di Montallegro (AG), Cattolica Eraclea (AG), Ribera (AG) e Siculiana (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo- Raia. Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Basso Platani, estesa ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità. La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Gorgo e da una piccola integrazione idrica proveniente dal Castello per l irrigazione di una zona denominata Monte Sara. Dal laghetto Gorgo viene anche erogata l acqua a mezzo di adduttori mobili a cui gli utenti si collegano tramite condotte aziendali. Le colture principali della zona sono l agrumeto, gli oliveti da olio e il frutteto misto. SEDE PERIFERICA DI BIVONA Interessa parte dei territori Comunali di Bivona (AG), Alessandria della Rocca (AG), Cianciana (AG), Lucca Sicula (AG), Palazzo Adriano (PA) e Santo Stefano di Quisquina (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia. Nel territorio di competenza ricadono tre zone irrigue denominate Distretto G, estesa ha, Alto Gebbia, estesa 800 ha e Medio Gebbia, estesa 600 ha. Il comprensorio irriguo afferente la suddetta sede è caratterizzato da una disomogeneità degli impianti di distribuzione, realizzati nel tempo da vari Enti con tipologie impiantistiche e materiali diversi e solo successivamente consegnati al Consorzio per la gestione. La disomogeneità riguarda anche le modalità di distribuzione in quanto gli impianti, pur essendo tutti alimentati dal lago Castello, funzionano sia a gravità, nelle zone servite dalle vasche Tavernola e Gebbia, che a mezzo di impianti di sollevamento nelle zone denominate Distretto G, Alto e Medio Gebbia. Le colture principali della zona sono il pescheto e, marginalmente, l agrumeto. SEDE PERIFERICA DI CAMMARATA Interessa parte dei territori Comunali di Cammarata (AG), Acquaviva Platani (CL), Campofranco (CL), Casteltermini (AG), Castronovo di Sicilia (PA), Lercara Friddi (PA), Prizzi (PA), San Giovanni

21 Gemini (AG), Sclafani Bagni (PA), Sutera (CL), Vallelunga Pratameno (CL) e Villalba (CL) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Fanaco-Platani-Turvoli e l acquedotto potabile rurale. Nel territorio di competenza ricadono quattro zone irrigue denominate Scaletta-San Pietro, estesa 380 ha, Passo Barbiere, estesa 400 ha, Salina, estesa 450 ha, e Turvoli, estesa 120 ha. La zona irrigua Fanaco-Platani è alimentata da una derivazione in pressione sul sistema idrico Fanaco-Scaletta e qui la distribuzione avviene tutta a gravità, mentre la zona irrigua Turvoli è servita tutta con sollevamento, eccezion fatta per una modesta estensione ove la distribuzione avviene a gravità. Le zone sopra indicate sono coltivate prevalentemente a frutteto (pesco e pero in particolare); piccole estensioni sono coltivate ad agrumeto. SEDE PERIFERICA DI NARO FURORE Interessa parte dei territori Comunali di Naro (AG), Agrigento, Camastra (AG), Canicattì (AG), Castrofilippo (AG), Favara (AG), Palma di Montechiaro (AG) e Racalmuto (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo San Giovanni-Furore. Nel territorio di competenza ricadono sei zone irrigue denominate Colline di Naro, estesa ha, Uva Italia, estesa ha, Mongiovita, estesa 650 ha, Colline di Castrofilippo, estesa 600 ha, Fiume Naro, estesa 400 ha e Burraitotto-Furore, estesa ha. Nelle zone irrigue approvvigionate dal lago San Giovanni la distribuzione avviene tutta con sollevamento mentre la zona approvvigionata dal serbatoio Furore è servita a gravità. Nella zona vi è prevalenza di vigneto e ortive da pieno campo e in serra; piccole estensioni sono coltivate a frutteto misto. 1.6 Le modalità di tariffazione e di pagamento del servizio irriguo La modalità di tariffazione in tutto il comprensorio, indipendentemente dalla tipologia degli impianti, è basata sull effettivo consumo dell acqua ed il costo del servizio è attualmente pari a 0,15 /m³. È facile pertanto intuire l importanza che rivestono per l Ente le apparecchiature di misura e controllo della portata e dei volumi. Gli impianti irrigui che il Consorzio ha in gestione consentono di determinare, con modalità diverse, direttamente o indirettamente, i volumi forniti all utenza, per come in appresso illustrato. Negli impianti di ultima concezione tecnologica, dotati cioè di telecomando e telecontrollo, ogni gruppo di consegna comiziale è munito di un contatore volumetrico e la lettura può avvenire in locale o in remoto (via cavo o via etere o mista). Se il gruppo di consegna alimenta più comizi (in genere non più di tre) è installato un contatore volumetrico per ogni linea comiziale, e,considerato che irriga sempre un solo utente per ogni linea comiziale, la rilevazione del volume fornito al singolo utente è immediata e molto affidabile. Ne consegue che, di norma, non si verificano contestazioni da parte degli utenti. La fig. 1 sotto riportata è relativa ad un gruppo di consegna comiziale triplo e mostra i contatori volumetrici posizionati sulla testa delle tre idrovalvole. Questa tipologia di impianti, che consente quindi una rilevazione diretta del volume fornito, è presente in buona parte del sub comprensorio Garcia Arancio

22 Figura 1 Gruppo di consegna comiziale triplo Le stesse considerazioni sopra espresse possono essere estese ai cosiddetti impianti a tessera che questo Consorzio ha in parte del sub comprensorio Naro Furore. Negli impianti di tipologia diversa da quelli di cui sopra cenno, ma dotati di contatori volumetrici in ogni testa di idrante e non telecontrollati, il volume fornito può essere agevolmente rilevato effettuando le letture dei contatori, in contraddittorio con l utente, ad inizio e fine della campagna irrigua o ad opportuni intervalli di tempo. Anche in questo caso, trattandosi di rilevazione diretta del volume fornito, le contestazioni non sono frequenti ed i quantitativi idrici possono essere rilevati con buona approssimazione in quanto sfuggono solo i volumi che transitano in eventuali periodi di black out del contatore che può bloccarsi a causa di impurità o elementi solidi (legnetti, alghe, etc.) trasportati dall acqua. Impianti di questo tipo sono presenti nei sub comprensori Castello Gorgo Raia, Naro Furore e Fanaco-Platani-Turvoli. Negli impianti di più antica concezione e realizzazione, ove i volumi in transito vengono monitorati solo in pochi punti della rete (nodi principali), i volumi forniti possono essere determinati, per via indiretta e con accettabile approssimazione, effettuando, per settori omogenei della rete, prove di assorbimento degli impianti aziendali

23 Queste consistono nell installare un contatore volumetrico subito prima della consegna aziendale e nell effettuare alcune ore di irrigazione avendo cura di controllare che l impianto aziendale sia tutto in esercizio. Rapportando semplicemente il volume rilevato dal contatore con le ore di fornitura si determina la portata oraria che viene assunta alla base dei calcoli per quella tipologia di impianti e per quelle zone aventi pressioni di esercizio paragonabili. Detto modus operandi, che certamente ha un certo grado di imprecisione, viene di fatto seguito dal Consorzio in tutte quelle zone irrigue dislocate nell intero comprensorio a macchia di leopardo, dove i volumi forniti non possono essere diversamente determinati. Risolte le problematiche relative alla determinazione dei volumi forniti all utenza, l altro aspetto rilevante dell organizzazione complessiva dell Ente è relativo alle modalità di pagamento del servizio. Al riguardo si evidenzia che il Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, al fine di ridurre il più possibile le criticità insite nell emissione e riscossione dei ruoli per il pagamento del servizio fornito all utenza (ritardi fisiologici nella predisposizione ed emissione dei ruoli, frequenti contestazioni e ricorsi da parte dei consorziati con conseguenti spese legali per l Ente, partite inesigibili per vari motivi, aggravio di costi agli utenti per aggio esattoriale, notifica cartella, etc.) e di poter disporre, al contempo, di somme per effettuare la manutenzione agli impianti, particolarmente gravosa ed urgente nella fase di avvio e durante la campagna irrigua, ha da diversi anni in tutto il comprensorio consortile subordinato la fornitura del servizio e l effettiva erogazione dell acqua al pagamento dei volumi prenotati tramite un apposito bollettino di conto corrente postale a quattro facciate (cioè con ricevuta ed attestazione di pagamento). Detta modalità di pagamento, semplice e veloce e che si pensa a breve di migliorare e snellire ulteriormente prevedendo presso le sedi anche la possibilità di effettuare il pagamento a mezzo bancomat, ha in effetti sostanzialmente eliminato l emissione dei ruoli consortili per la fornitura del servizio irriguo, ai quali si ricorre solo in casi particolari a consuntivo. 1.7 Fabbisogno idrico e volumi assegnati per la stagione irrigua 2008 Premesso che la Legge Regionale , n. 19, istitutiva dell Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque, al fine di assicurare una gestione coordinata in materia di acque ha assegnato allo stesso Ente la competenza in materia di pianificazione e assegnazione delle risorse idriche, in campo regionale, tra i settori idropotabile, agricolo e industriale, come avviene ogni anno con l approssimarsi della campagna irrigua anche per la stagione 2008 sono stati comunicati alla predetta Agenzia i seguenti dati relativi ai fabbisogni irrigui del Consorzio, distinti per sub comprensori: Sub comprensorio irriguo Garcia Arancio: 20,0 Mm³, di cui 12,0 Mm³ dalla Diga Garcia e 8,0 Mm³ dal Lago Arancio; Sub comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia: 15,3 Mm³; Sub comprensorio irriguo San Giovanni-Furore: 6,0 Mm³; Sub comprensorio irriguo Fanaco-Platani-Turvoli: 0,5 Mm³. Tenuto conto degli utilizzi prioritari a scopo potabile (per quelle dighe ad utilizzazione plurima) ed in considerazione dei volumi invasati nell anno 2008, l Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque, effettuata la necessaria programmazione pluriennale, ha accolto parzialmente la richiesta del Consorzio assegnando i seguenti volumi: Sub comprensorio irriguo Garcia Arancio: 20,0 Mm³, di cui 10,0 Mm³ dalla Diga Garcia e 10,0 Mm³ dal Lago Arancio;

24 Sub comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia: 11,8 Mm³; Sub comprensorio irriguo San Giovanni-Furore: 6,0 Mm³; Sub comprensorio irriguo Fanaco-Platani-Turvoli: 0,1 Mm³. Nel corso della campagna irrigua 2008, pur effettuando una attenta distribuzione ed una decurtazione percentuale sulle dotazioni colturali in quei sub comprensori ove non è stato possibile disporre dei necessari volumi per il pieno soddisfacimento dei fabbisogni idrici, si è tuttavia chiesta ed ottenuta solo in Settembre, per il completamento della campagna irrigua, una integrazione idrica di circa 2,0 Mm³ senza la quale sarebbero stati sostanzialmente vanificati i risultati dell intera stagione

25

26 CAPITOLO 2 LA ZONA IRRIGUA 1/D EST Nell ambito dei su descritti sub-comprensori irrigui, considerata la peculiarità delle colture impiantate e la tipologia degli impianti irrigui nel tempo realizzati, una delle aree irrigue di particolare interesse è quella denominata Zona 1/D Est, in agro di Castelvetrano ed in gestione all omonima Sede. L approvvigionamento idrico della zona irrigua 1/D Est è assicurato dalla vasca denominata 1D, in gestione al Consorzio di Bonifica 1 Trapani, che può essere alimentata, come descritto al paragrafo 2.3., sia con acqua proveniente dalla Diga Garcia, delle cui disponibilità idriche questo Consorzio è titolare nella misura del 48%, che dall invaso Arancio del quale questo Consorzio è l unico utilizzatore. La Zona 1/D Est ha una superficie irrigabile di circa ha catastali (1.650 ha al netto delle tare) e risulta delimitata a Nord dall Autostrada A29 Palermo - Mazara del Vallo, ad Ovest dalla strada comunale Bresciana, a Sud dal Mare e ad Est dal Fiume Modione. Detta zona interessa prevalentemente le Contrade Canalotto, Muretta, La Palma, Bresciana e Manicalunga e si sviluppa in destra idraulica del Fiume Modione tra quota 117 m s.l.m. e quota 30 m s.l.m.. Il territorio, dal punto di vista morfologico, è sostanzialmente caratterizzato da superfici pianeggianti o dolcemente ondulate, incise da una rete di strette vallecole non molto profonde. Trattasi dei cosiddetti terrazzi marini costituiti da calcareniti sui quali si sono evoluti dei suoli del tipo terra rossa. L uso del suolo è vario ma con una particolare predilezione per l olivo (da mensa e da olio - cultivar tipica è la Nocellara del Belice); sono altresì presenti i vigneti, gli agrumeti, i frutteti e le ortive a pieno campo (in fig. 2 un uliveto irriguo in fase di irrigazione). La stagione irrigua, di norma, si svolge da Maggio ad Ottobre ma non sono infrequenti adacquamenti anche in periodi diversi da quello su indicato per quelle colture (per esempio i carciofeti), che, a seconda dell andamento climatico, lo richiedono

27 Figura 2 Uliveto irriguo in fase di irrigazione Le dotazioni idriche assicurate nella zona in argomento, per ogni singola coltura e per ettaro, sono le seguenti: Tabella 2 - dotazioni idriche per coltura Coltura Dotazioni idriche (m 3 /ha) Oliveto Vigneto Frutteto Agrumeto Ortive Carciofeti Di norma è possibile garantire le predette dotazioni idriche in quanto la zona irrigua di che trattasi, come sopra accennato, può essere indifferentemente servita dal lago Arancio o dal lago Garcia, tra loro interconnessi, e ciò consente generalmente di disporre di volumi idrici sufficienti ad assicurare i fabbisogni colturali. I valori sopra riportati possono definirsi standard e risultano attendibili in quanto desunti dalla letteratura tecnica del settore e calibrati dal Consorzio sulla scorta della pluriennale esperienza irrigua nella zona e delle locali tecniche ed abitudini irrigue

28 Dette dotazioni vengono assunte a base del programma irriguo che annualmente viene redatto, ma occorre precisare che esse possono subire significative variazioni, in aumento o in diminuzione, a seconda delle richieste degli utenti che, generalmente, il Consorzio non ha difficoltà ad accordare. Infatti anche volumi maggiori rispetto alla dotazione fissata nel programma irriguo vengono di solito concessi, eccezion fatta per annate particolarmente siccitose quando la dotazione viene stabilita in maniera insindacabile dall Ente in relazione ai volumi complessivamente disponibili e può anche essere ridotta rispetto al valore di riferimento. Il caso più frequente di variazione della dotazione idrica rispetto a quella stabilita nel programma irriguo riguarda gli oliveti da mensa, coltura peraltro maggiormente presente nella zona, che, notoriamente, alternano annate di carica (produzioni dell ordine di 60/70 q.li/ha) ad annate di scarica (produzioni non superiori ai 40 q.li/ha). L utente, infatti, richiede di solito tutta la dotazione irrigua o anche volumi notevolmente maggiori quando l oliveto si presenta carico per cui è necessario effettuare frequenti concimazioni ed irrorazioni (e relativi adacquamenti) al fine di portare il frutto alle dimensioni commerciali economicamente convenienti, mentre richiede normalmente un volume minore rispetto alla dotazione standard in caso di annate scariche quando il frutto, cioè, si presenta già di idonee dimensioni commerciali. L esame del tabulato n. 1 di fine campagna irrigua 2008 (in allegato 1) mostra, a conferma di quanto sopra evidenziato, come a superfici irrigate di paragonabile estensione (oliveto) corrispondano, a volte, volumi di adacquamento molto diversi. In considerazione, però, che non tutti gli oliveti impiantati nella zona si presentano contemporaneamente carichi o scarichi, in quanto ciò dipende, come noto, sia da fattori climatici (ondate di scirocco, grandinate estive, forti venti nel periodo della fioritura, etc.) che dalle tecniche colturali di potatura, si registra normalmente una sorta di compensazione tra i volumi richiesti e forniti in eccesso rispetto alla dotazione con quelli, viceversa, forniti in misura inferiore rispetto allo standard. Ne discende, in definitiva, che la dotazione ipotizzata in sede di programmazione risulta generalmente molto prossima al valore medio effettivamente fornito. Nella stagione irrigua 2008 (Tab. 3) è stata irrigata una superficie di 931,80 ha fornendo agli utenti un volume d acqua complessivo di m³ (rilevato dai contatori volumetrici ai gruppi di consegna comiziali) su una superficie così utilizzata: Tabella 3 - Colture irrigate nel 2008 Coltura Superficie (ha) Oliveto Agrumeto Vigneto Frutteto 9.64 Ortive Carciofeti 0.44 Applicando alle superfici realmente irrigate le dotazioni definite standard, cioè da programma irriguo, si otterrebbe:

29 Tabella 4 - Consumo previsto anno 2008 Coltura Superficie (ha) Dotazione irrigua (m 3 ) Totale per coltura (m3) Oliveto , ,824 Agrumeto , ,685 Vigneto , ,277 Frutteto ,300 22,172 Ortive ,200 49,980 Carciofeti ,400 1,056 Totale 1,380,994 Come si osserva, lo scarto tra il volume ipotizzato in sede di programmazione e quello realmente fornito è molto contenuto (circa m³). Il superiore prospetto riepilogativo mostra, inoltre, che le colture maggiormente presenti sono l oliveto, l agrumeto e il vigneto; nella quasi totalità la viticoltura è orientata verso l uva da vino, mentre l olivicoltura è generalmente orientata verso la cultivar Nocellara del Belice destinata prevalentemente ad olive da mensa e, in misura ridotta, ad olio. Le aziende esistenti nella zona irrigua di che trattasi sono generalmente di piccolissima, piccola e media superficie. Nelle prime due classi di grandezza, cioè fino a 0.50 ha e da 0.5 a 2 ha, si raggruppano il 60% circa delle aziende, nella classe da 2.0 a 5.0 ha si riscontra il 20% circa delle aziende, nelle classi da 5 a 10 ha e da 10 a 25 ha si riscontra il 15% circa delle aziende. Le aziende con superficie superiore a 25 ha rappresentano il 5% circa dell estensione complessiva della zona irrigua in esame. In considerazione di tale frammentazione la forma di conduzione più presente è quella del coltivatore diretto con azienda a conduzione familiare. I sistemi di irrigazione maggiormente diffusi sono a goccia, a spruzzo e a micropioggia sottochioma (comunemente denominata a farfalla). La zona irrigua 1/D Est è stata attrezzata in due tempi con due distinti interventi pubblici. Il primo lotto di circa ha, entrato in esercizio nella stagione irrigua 1999, è costituito da n. 10 nodi di diramazione in carico, n. 63 gruppi di consegna comiziali e n valvole di idrante. Il secondo lotto di circa 650 ha, entrato in esercizio nella stagione irrigua 2004, è costituito da n. 6 nodi di diramazione in carico, n. 39 gruppi di consegna comiziali e n. 561 valvole di idrante Sistema di telecomando e telecontrollo L impianto irriguo di che trattasi è dotato di sistema di telecomando e telecontrollo. Il sistema, sviluppato per il controllo e per la gestione in automatico dell impianto irriguo, nella sua architettura di base è costituito da: l'unità centrale; le Unità periferiche di controllo; le Unità di campo piccolo R.T.U. Il sistema comprende, sostanzialmente, due diversi livelli di controllo:

30 l Unità centrale, ubicata presso la Sede periferica consortile di Castelvetrano in C.da Seggio, in grado di comandare e ricevere informazioni di ritorno dalle Unità periferiche; le Unità periferiche, site nelle postazioni in campo (nodi di diramazione), le quali rappresentano il livello di controllo gerarchicamente inferiore, in grado di inviare comandi e di ricevere informazioni di ritorno dalle Unità di campo piccolo RTU e dai sensori e dagli strumenti collegati. La seguente figura mostra una schema semplificato della configurazione geometrica della rete irrigua (in blu) con evidenziate i nodi di misurazione dei volumi (in rosso), i gruppi di consegna comiziali (in bianco) all interno del distretto. Comizi irrigui Figura 3 Schema semplificato della rete irrigua del distretto I/D

31 La fig. 4 sotto riportata è relativa ad un gruppo di consegna comiziale singolo. In sinistra è visibile il complesso delle apparecchiature idrovalvola - contatore volumetrico e unità di campo piccolo R.T.U.. Figura 4 Gruppo di consegna comiziale singolo Le comunicazioni tra le unità di campo piccolo R.T.U. (installate sia ai gruppi di consegna comiziali che aziendali) e le Unità periferiche di controllo avvengono via cavo, mentre tra le Unità periferiche di controllo e l'unità Centrale i dati viaggiano via etere (trasmissione radio). Il collegamento via radio ha contribuito a migliorare sensibilmente il servizio irriguo, considerato che il sistema via cavo è soggetto frequentemente a guasti dovuti all interruzione dei cavi di collegamento, determinata da varie cause. L Unità centrale operativa comprende due centri di supervisione, e specificatamente uno per il sistema di automazione (telecomando) ed uno per il sistema di telecontrollo. Il centro per l automazione (telecomando) è il sistema attraverso il quale l'operatore può gestire i turni irrigui, acquisire dati e comandare aperture e chiusure dei vari comizi ed idranti. Il centro per il telecontrollo è invece il sistema attraverso il quale l'operatore può controllare le varie portate ai nodi ed aprire e chiudere le valvole a farfalla di sezionamento. Ogni centro è costituito da: un personal computer con stampante e gruppo di continuità; una Unità di interfaccia F.I.U.;

32 un apparato ricetrasmittente; un software gestionale; un quadro sinottico (solo per il sistema di telecontrollo). Con riferimento al centro per il telecontrollo, la fig. 5 illustra la consolle di lavoro con il relativo quadro sinottico, mentre le figg. 6, 7 e 8 sono relative, rispettivamente, alle schermate iniziali del primo e del secondo lotto ed allo schema del Nodo 1 DAB. Figura 5 Consolle di lavoro centro per il telecontrollo L'Unità di Interfaccia F.I.U. è l'apparato che collegato al computer del centro (via cavo tramite uscita seriale dedicata) e alle Unità periferiche (tramite radio) consente di gestire tutte le comunicazioni da e per il centro. Esso è costantemente in comunicazione con il campo anche quando, per motivi diversi, il computer del centro dovesse essere non operativo. In tale caso la F.I.U conserva tutti i dati provenienti dal campo e li scarica al computer centrale quando questo diviene di nuovo operativo. L'Unità F.I.U è in grado di gestire un numero quasi indefinito di Unità periferiche di controllo e, quindi, un numero altrettanto indefinito di comandi o informazioni di ritorno sia a livello digitale che analogico, e ciò torna certamente utile in caso di eventuali espansioni del sistema. L apparto ricetrasmittente è costituito da una radio omologata per il mercato italiano, con frequenza dedicata ed alloggiata nel contenitore dell unità periferica di interfaccia F.I.U

33 Figura 6 Centro per il telecontrollo. Schermata iniziale 1 lotto

34 Figura 7 Centro per il telecontrollo. Schermata iniziale 2 lotto. Figura 8 Centro per il telecontrollo. Schema nodo 1DAB

35 Il software gestionale, installato nel computer dell'unità Centrale, consente all'operatore di sovrintendere tutte le operazioni atte alla corretta ed efficace gestione del sistema. In particolare con il sistema di automazione è possibile controllare e disciplinare l'esercizio irriguo tramite svariate funzioni, tra le quali le più importanti: gestire automaticamente il turno irriguo nei gruppi comiziali attraverso la predisposizione di programmi, la teletrasmissione dei comandi d'attuazione ad organi di apertura e chiusura del flusso idrico quali le idrovalvole e gli idrometri (cioè il complesso costituito dall idrovalvola + il regolatore di portata + il contatore volumetrico) e la ricezione delle informazioni di ritorno relative alle operazioni espletate. Il software permette la rapida e chiara visualizzazione del comizio sul video dalla quale risulta il numero delle valvole, le loro denominazioni, il loro stato, la quantità di acqua erogata, gli eventuali allarmi ed il tempo di inizio e fine irrigazione; gestire il turno a tempo o a volume; segnalare tempestivamente le disfunzioni dell'impianto irriguo, come differenze predeterminate tra le portate programmate e quelle circolanti nella rete, attraverso il collegamento col contatore ad impulsi posto al gruppo di consegna comiziale; consentire l'apertura indipendente di almeno due valvole contemporanee nello stesso comizio per poter aprire una nuova valvola prima della chiusura della precedente (onde diminuire il rischio dei colpi d'ariete); consentire la chiusura dell'erogazione da parte dell'utente, anche a valvola aperta, in condizioni di emergenza; registrare la portata istantanea erogata, lo stato delle valvole (aperta, chiusa), i guasti meccanici (valvola che non risponde al comando) ed elettrici (schede di comando fuori servizio, rottura del cavo elettrico di collegamento) e memorizzare i volumi erogati da poter utilizzare ai fini tariffari e per la messa a punto dei fabbisogni; interrogare in tempi stabiliti ed in modo automatico ciascuna unità periferica di controllo al fine di aggiornare i dati raccolti. Con riferimento al centro per il telecomando, le figg. 9, 10 e 11 sono relative, rispettivamente, alle schermate iniziali del primo e del secondo lotto ed allo schema dei comizi 2AB.5 e 2ABC

36 Figura 9 Centro per il telecomando. Schermata iniziale 1 lotto Figura 10 Centro per il telecomando. Schermata iniziale 2 lotto

37 Figura 11 Centro per il telecomando. Schema dei comizi 2AB.5 e 2ABC.1 Il quadro sinottico (solo per il sistema di telecontrollo) visualizza i principali elementi del sistema, vale a dire gli stati delle valvole a farfalla (aperta, chiusa, avaria). L Unità periferica di controllo (comunemente denominata dall Azienda produttrice delle apparecchiature presenti nell impianto irriguo in argomento MIR o IRRINET a seconda della capacità di memoria) è una unità modulare intelligente in grado di acquisire i dati ed elaborarli localmente. Essa è in grado di monitorare e controllare le Unità di campo piccolo RTU e costituisce, pertanto, un nodo intelligente in un sistema di elaborazione distribuito. L Unità periferica di controllo è basata sostanzialmente su di un microprocessore (CPU) che consente la riconfigurazione, l ottimizzazione del sistema e la programmazione in locale dell irrigazione e dialoga con l Unità centrale tramite un apparto ricetrasmittente in grado di gestire tutte le comunicazioni da e per il centro (fig. 12)

38 Figura 12 Unità periferica di controllo (Irrinet) Per la sua concezione e costruzione modulare l Unità periferica di controllo permette l adeguamento a configurazioni specifiche mediante semplice inserimento dei moduli CPU ritenuti necessari. Ogni MIR può gestire fino ad un massimo di 63 Unità di campo piccolo RTU, mentre l IRRINET fino a 189 essendo dotato di maggiore capacità e memoria. L Unità periferica di controllo è dotata di un software gestionale residente, in grado di gestire in maniera autonoma tutti i comandi e tutte le operazione atte alla corretta gestione dei turni irrigui, e fornisce, sia localmente che tramite l Unità centrale, una serie di informazioni tra le quali le principali: data e ora; definizione fisica del sistema sotteso (numero di valvole, valvola principale, etc.); definizione delle modalità di irrigazione; volumi erogati (parziali e totali) o da erogare per ciascun utente; indicazione di stato delle valvole e possibilità di attuazione. Tramite un computer portatile è possibile sia operare che programmare localmente le Unità periferiche di controllo. L unità di campo piccolo RTU (Remot Terminal Unit) viene anche denominata Unità Terminale Remota poiché viene installata in corrispondenza dei gruppi di consegna comiziali e aziendali, che sono gli apparati estremi del sistema di automazione (v. figg. 13 e 14)

39 L unità di campo, che a sua volta agisce sull idrovalvola, è essenzialmente costituita da una scheda elettronica che viene collegata al solenoide bistabile al fine di attuare i comandi impartiti dall Unità centrale o dalla Unità periferica di controllo. Figura 13 Unità di campo piccolo RTU e scheda di protezione antifulmine LPU al gruppo di consegna comiziale. Le schede RTU sono collegate all'unità Periferica di Controllo tramite un cavo bipolare schermato ed isolato che, oltre ad avere la funzione di vettore di trasmissione dei segnali, provvede anche all'alimentazione delle schede stesse. L alimentazione della scheda avviene in corrente alternata a V, mentre il comando della scheda al solenoide avviene in corrente continua con tensione di V per una durata di 30 ms. La conversione da corrente alternata a corrente continua viene effettata direttamente dalla scheda elettronica per mezzo di raddrizzatori e successivamente viene accumulata in un condensatore in modo da fornire la tensione necessaria per attivare direttamente il solenoide. Qualora il condensatore del circuito di attivazione del solenoide non fosse nelle condizioni di fornire l impulso al momento dell'invio del comando (condensatore scarico), la scheda memorizza il comando ricevuto e lo esegue a carica avvenuta, salvo comando contrario. Grazie all alimentazione delle schede in corrente alternata, la distanza massima tra l Unità periferica di controllo e l unità di campo piccolo RTU può raggiungere anche i 10 km

40 Figura 14 Unità di campo piccolo RTU e scheda di protezione antifulmine LPU al gruppo di consegna aziendale. La scheda di campo piccolo R.T.U. è dotata di un codice di individuazione binario, che viene impostato direttamente sulla scheda ed è riconosciuto dall Unità periferica di controllo posta gerarchicamente a monte della scheda stessa. Questo codice permette di codificare fino a 63 schede nel caso in cui esse vengano gestite da un MIR e fino a 189 nel caso in cui vengano gestite da un IRRINET, come in precedenza accennato. Il circuito di alimentazione della scheda viene protetto contro le sovratensioni e sovracorrenti per mezzo di un tubo a vuoto (scaricatori di sovratensione a gas) e resistori a film metallico. Il tubo a vuoto scarica le sovratensioni (nell ordine di 90 V) effettuando un piccolo corto circuito, mentre i resistori posti in serie assorbono le sovracorrenti, prima che queste possano arrivare al circuito integrato. La scheda così realizzata assorbe le piccole sovratensioni e sovracorrenti provenienti dal campo senza subire conseguenze e trova alloggiamento in una custodia in materiale plastico realizzata in tre pezzi (cilindro di contenimento, base e anello inferiore). Il solenoide bistabile è costituito da due parti principali: l attuatore e il corpo valvola. L attuatore è costituito da una bobina in grado di realizzare un circuito magnetico come nei normali solenoidi DC e da due magneti permanenti in modo da rilasciare o trattenere il pistoncino con un solo istantaneo impulso di corrente

41 Il pistoncino, attivato e poi trattenuto nella posizione dai magneti permanenti, preme verso un otturatore che a sua volta apre e chiude dei passaggi idraulici. L otturatore viene montato all interno del corpo valvola e viene vincolato meccanicamente ad un selettore manuale il quale può consentire l apertura o la chiusura dei passaggi idraulici indipendentemente dalla posizione del solenoide. La figura seguente mostra una scheda RTU. Figura 15 Unità di campo piccolo RTU. Un ultima notazione occorre fare in merito alla protezione del sistema dai picchi di tensione. Essa è stata attuata a mezzo di schede antifulmini denominate LPU (Line Protection Unit), ossia apposite schede aventi fusibili, resistori, scaricatori ed altri dispositivi di protezione in grado di eliminare le sovratensioni e le sovracorrenti. Queste schede sono collocate in ogni modulo delle Unità periferiche di controllo, in ogni gruppo di consegna comiziale ed in ogni linea comiziale (normalmente ad 1/3 ed a 2/3 dell intera lunghezza della linea) con idonea messa a terra (cavo + paletti dispersori). La fig. 16 seguente mostra una scheda di protezione antifulmini LPU

42 Figura 16 Scheda di protezione antifulmini LPU. La mancanza delle schede di protezione antifulmini causerebbe, in caso di sovratensioni dovute a folgorazioni indirette o a correnti vaganti, la messa fuori esercizio del sistema o, peggio, la cortocircuitazione di tutte le apparecchiature elettroniche collegate al cavo di trasmissione Lo schema idraulico della rete. Lo schema idraulico della rete, come in precedenza sinteticamente accennato, prevede manufatti di diramazione in carico, realizzati in conglomerato cementizio armato, dove sono alloggiate le apparecchiature idrauliche di sezionamento, mentre, relativamente agli strumenti di misura per il controllo delle portate in transito, erano inseriti, prima di intervenire con il presente studio, n. 5 venturimetri nei tronchi principali (ubicati ai nodi 1D, 2A, 2AB, 1DA e 1DAB), n. 1 misuratore elettromagnetico (su una diramazione al nodo 2AB) e contatori volumetrici per ogni linea comiziale che si origina dal relativo gruppo di consegna. Le condotte principali, con diametri variabili da 1000 mm a 250 mm e pressioni di esercizio fino a 10 bar, sono realizzate in PRFV; le condotte di distribuzione comiziale, con diametri variabili da 200 mm a 125 mm e pressioni di esercizio fino a 11 bar, sono realizzate in PVC (v. fig. 17)

43 Fig. n. 17 Schema idraulico della rete.

44 2.3. L organizzazione dell irrigazione Come in precedenza illustrato, l acqua viene assegnata a volume, secondo le dotazioni per ettaro/coltura sopra riportate, ed il pagamento del servizio è preventivo e rapportato all effettivo volume idrico fornito all utente, rilevato tramite i contatori volumetrici posti nei gruppi di consegna comiziali. Le modalità di prenotazione dell irrigazione nella zona 1/D Est rispecchiano uno schema ormai standardizzato e collaudato da molti anni in tutte le sedi consortili dove sono presenti impianti dotati di telecomando e telecontrollo, e sono così riassumibili: l utente si reca presso la sede periferica ove l addetto alla prenotazione, sulla scorta dei documenti comprovanti il possesso del titolo di proprietà del terreno (o eventuale contratto di affitto), compila la domanda su apposito modulo prestampato. In questa prima fase l utente già comunica i dati catastali e le particelle di terreno che intende irrigare (coltura e superficie), quindi la domanda viene completata dall addetto alla prenotazione con l indicazione del/i comizio/i e dello/gli idrante/i; subito dopo il personale addetto provvede a censire l utente con l ausilio di una scheda prestampata (scheda irrigua) dove vengono annotati sia i dati personali dell utente stesso che i dati catastali, già predisposta per le future annotazioni riguardanti le forniture di acqua (data della fornitura, portata, volume fornito, pagamenti effettuati, risultanze - dare/avere - del consuntivo dell anno precedente, se presente); il consorziato, quindi, il giorno o qualche giorno prima della data in cui intende irrigare si reca presso la sede periferica, consegna al personale addetto l attestazione del versamento postale e prenota il volume di adacquamento, la data e l ora di inizio e fine irrigazione. La richiesta viene subito trasferita dal personale addetto nell apposito registro, formato da quattro copie di colore diverso, e completata con le ulteriori informazioni d ufficio (comizio, numero dell idrante, coltura). Dette annotazioni vengono altresì immediatamente trasferite anche nella scheda irrigua; l addetto alla prenotazione consegna quindi tre copie del foglio del registro delle prenotazioni all ufficio automazione, che a sua volta ne consegna una copia all acquaiolo di turno, una copia al Capo Reparto di zona ed una copia resta all ufficio automazione per la programmazione dell irrigazione; ad irrigazione avvenuta, l addetto al terminale controlla i metri cubi erogati rilevandoli in remoto dal contatore volumetrico al gruppo di consegna comiziale e trascrive il dato sul foglio del registro in suo possesso, che consegna il giorno successivo all addetto dell ufficio prenotazione che, a sua volta, trascrive i dati nella scheda irrigua dell utente; a fine campagna irrigua si esegue la verifica delle schede irrigue per singolo utente, si inseriscono tutti i dati al terminale e si eseguono i conteggi a consuntivo. Dalla verifica può risultare che l utente ha usufruito di un quantitativo d acqua non preventivamente pagato (è il caso, per esempio, che si presenta in occasione dell ultima irrigazione quando l utente richiede un modesto quantitativo d acqua in eccesso rispetto al volume già pagato) o che, viceversa, è a credito avendo pagato un volume superiore di quello usufruito (è il caso, per esempio, che si presenta ancora in occasione dell ultima irrigazione quando l utente ha già pagato la fornitura ma non ne usufruisce per un evento di pioggia o altro). In entrambi i casi la risultanza della verifica viene annotata nella scheda irrigua e la regolarizzazione del dare/avere con l utente avviene in occasione della prima irrigazione a venire. È evidente che nei casi in cui i dati aziendali non subiscono modifiche da una stagione irrigua alla successiva (colture poliennali, estensioni invariate, stesso proprietario, etc.), per cui la domanda ed il

45 censimento dell utente sono già agli atti della sede periferica, il consorziato deve solo prenotare l acqua ed effettuare il versamento preventivo per usufruire del servizio irriguo. L organigramma del personale in servizio presso la sede periferica di Castelvetrano è sensibilmente diverso tra il periodo irriguo e quello invernale ed è così costituito: Organigramma periodo invernale Responsabile della sede periferica (personale di Ufficio); n. 4 risorse in Ufficio (personale di Ufficio); n. 2 risorse in sala automazione (personale di Ufficio); n. 1 risorsa addetta al servizio centralino e portineria (personale di Ufficio); n. 4 Capi Reparto (personale esterno); n. 5 risorse addette alla manutenzione (personale esterno). Organigramma periodo irriguo Responsabile della sede periferica (personale di Ufficio); n. 4 risorse addette alle prenotazioni (personale di Ufficio); n. 3 risorse in sala automazione 1 turno mattina (personale di Ufficio); n. 2 risorse in sala automazione 2 turno pomeriggio (personale di Ufficio); n. 1 risorsa addetta al magazzino (personale di Ufficio); n. 1 risorsa addetta al servizio centralino e portineria (personale di Ufficio); n. 3 Capi Reparto 1 turno mattina (personale esterno); n. 1 Capo Reparto 2 turno pomeriggio (personale esterno); n. 10 Acquaioli - 1 turno mattina (personale esterno); n. 5 Acquaioli - 2 turno pomeriggio (personale esterno); n. 5 risorse addette alla manutenzione 1 turno mattina (personale esterno); n. 2 risorse addette alla manutenzione 2 turno pomeriggio (personale esterno); Nel periodo irriguo il personale di Ufficio viene incrementato tramite mobilità di unità provenienti da altre sedi periferiche e/o con personale stagionale coperto da garanzie occupazionali mentre il personale esterno è tutto proveniente da risorse che usufruiscono delle garanzie occupazionali

46 CAPITOLO 3 RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI 3.1 Adeguamento e messa a punto dell impianto. Come riportato in premessa, l ipotesi di studio Luglio 2007 proposta dal Consorzio per la stima delle perdite in rete nella Zona irrigua 1/D Est in agro di Castelvetrano, prevedeva tutte le attività da svolgere per il conseguimento degli obiettivi prefissati nello studio medesimo. Sostanzialmente si è partiti da uno screening degli impianti realizzati nella zona irrigua di che trattasi per valutare gli interventi da effettuare sulla rete per renderla perfettamente efficiente e, quindi, in grado di soddisfare le esigenze dello studio. Lo screening iniziale evidenziava che: sugli impianti irrigui realizzati con il 1 lotto la comunicazione fra le periferiche e gli idranti abbisognava di interventi di manutenzione (agli RTU, per il ripristino di cavi etc.); interventi necessari, ma in misura sensibilmente inferiore, anche nel 2 lotto di più recente realizzazione; i n. 5 misuratori di pressione differenziale a mercurio ( venturimetri ) ubicati, come indicato al capitolo 3.2., ai nodi principali 1D, 2A, 2AB, 1DA e 1DAB necessitavano di sostituzione con più affidabili misuratori di pressione differenziale elettronici ( DDP ) in quanto gli interventi di taratura eseguiti nel tempo sui primi non si sono dimostrati duraturi ed efficienti; il misuratore elettromagnetico ubicato su una diramazione principale al nodo 2AB necessitava di una integrale revisione dal momento che era stato seriamente danneggiato da un violento sbalzo di tensione, probabilmente causato da un fulmine; anche la rimanente parte del sistema relativa al telecontrollo necessitava di alcuni interventi manutentivi, consistenti, essenzialmente, nella revisione di alcune valvole motorizzate e nella manutenzione minuta del sistema di trasmissione dati e comandi dal centro agli IRRINET e viceversa. Approvato lo studio, sono stati pertanto eseguiti sulla rete, conformemente alle previsioni iniziali, i necessari interventi manutentori che possono così sintetizzarsi: sono stati installati n. 5 misuratori di pressione differenziale elettronici ( DDP ) con indicatore digitale di portata istantanea e totalizzatore dei volumi transitati, con le connesse operazioni di taratura, messa in esercizio etc., in sostituzione di altrettanti misuratori di pressione differenziale a mercurio ( venturimetri ) ubicati ai nodi 1D, 2A, 2AB, 1DA e 1DAB (v. allegato n. 5 - documentazione fotografica); sono stati acquistati materiali vari per l automazione (schede R.T.U., solenoidi bistabili, IRRINET adattatori, prese etc.), necessari a garantire l efficienza del sistema di misura e controllo e la rilevazione dei dati; sono state acquistate le apparecchiature necessarie per interfacciare i nuovi strumenti di misura con le unità periferiche, al fine di leggere in remoto (dalla sede periferica consortile) i valori di portata istantanea, ed attrezzature varie (radio, computer, etc.) necessarie alla rilevazione dei dati ed alla trasmissione dei segnali; sono stati riparati i software del sistema di telecontrollo e del sistema di telecomando; sono state revisionate alcune valvole motorizzate e riparato il misuratore di portata elettromagnetico DN 400 installato nel nodo 2AB;

47 è stata verificata e/o ripristinata l efficienza degli impianti di terra esistenti ai nodi in cui sono stati installati gli strumenti di misura, l integrità di alcune linee di comunicazione via cavo, riparate alcune radio ed effettuati interventi manutentori vari. Una volta resa perfettamente efficiente la rete, le attività in campo poste in essere per portare avanti lo studio si sono concretizzate, sostanzialmente, in un controllo attento e puntuale della distribuzione irrigua ed in operazioni di acquisizione ed elaborazione di una molteplicità di dati, dettagliatamente riportati al seguente paragrafo Le figg. 18, 19 e 20 seguenti mostrano alcuni particolari dei nodi di diramazione dell impianto irriguo dopo l esecuzione degli interventi manutentori programmati. Figura 18 - Totalizzatore digitale dei volumi in transito installato al nodo 1DA

48 Figura 19 - Misuratore di pressione differenziale elettronico installato al nodo 2A

49 Figura 20 - Nodo 1DA. Unità periferica di controllo (IRRINET), totalizzatore digitale dei volumi in transito e misuratore di pressione differenziale elettronico. 3.2 Rilevazione ed elaborazione dei dati. Al fine di raggiungere l obiettivo prefissato con lo studio di che trattasi è stato necessario compendiare in modo schematico ma esaustivo tutti i dati utili al puntuale monitoraggio della distribuzione irrigua (sia diurna che notturna). Allo scopo è stata predisposta una scheda, denominata scheda di rilevazione giornaliera (v. allegato n. 6), in appresso riportata, utilizzata sia per le rilevazioni diurne che notturne (complessivamente n. 6 schede diurne + n. 6 schede notturne per giornata irrigua), compilata per ogni nodo strumentato, in grado di fornire le seguenti informazioni: numero progressivo della scheda; nodo strumentato; tipologia della rilevazione (diurna o notturna); durata dell osservazione (ore di fornitura del servizio irriguo); numero totale dei comizi in carico alla rete e numero dei comizi in esercizio nel periodo di osservazione (ore di fornitura del servizio irriguo);

50 Scheda tipo di rilevazione giornaliera volume transitato al totalizzatore digitale, installato al nodo di diramazione strumentato (inizio e fine del periodo di osservazione); portata media rilevata dalla strumentazione ubicata al nodo strumentato;

51 volume e portata media rilevati dai contatori volumetrici ai gruppi di consegna comiziali; differenza tra il volume transitato al nodo e quello transitato ai gruppi di consegna ( 1), espressa in m³, in modo da individuare eventuali perdite nella rete principale/secondaria di distribuzione nel settore monitorato; Nella scheda compaiono, inoltre, altre 3 colonne predisposte per essere compilate in particolari circostanze, qualora le stesse si fossero manifestate, ed in grado di fornire le seguenti ulteriori informazioni: volume distribuito agli utenti. È un dato che la tipologia di impianto in esame non consente di rilevare direttamente in quanto, come descritto ai paragrafi 2.6. e 3.2., la rete non ha contatori ai singoli idranti ma ai gruppi di consegna comiziali e per ogni linea che da essi si origina. Si è comunque inserita nella scheda la relativa colonna in quanto ove si fossero manifestate perdite di notevole entità nella rete comiziale (in particolare rotture delle tubazioni) le stesse si sarebbero potute registrate in questa colonna; differenza tra il volume transitato ai gruppi di consegna comiziali e quello distribuito agli utenti ( 2), espressa in m³, in modo da individuare, come sopra rappresentato, eventuali perdite nella rete comiziale del settore monitorato; differenza tra il volume transitato al nodo strumentato e quello distribuito agli utenti ( tot = 1 + 2), espressa sia in m³ che in termini percentuali, in modo da individuare l eventuale perdita complessiva nel settore di rete (principale/secondaria + comiziale) monitorato. Come detto le ultime 3 informazioni sarebbero state concretamente utili ai fini dello studio nel caso in cui si fossero manifestano perdite di apprezzabile entità nella rete comiziale. In effetti, come si vedrà nel prosieguo, tali eventi non si sono verificati per cui il volume distribuito agli utenti (colonna D) è sempre coinciso con quello transitato ai gruppi di consegna (colonna B), 2 è risultato pari a 0 e tot = 1. La rilevazione dei dati è iniziata il (primo giorno di campagna irrigua) ed è terminata il (ultimo giorno di campagna irrigua) e sono state complessivamente compilate 1920 schede (v. allegato n. 7). Il numero delle schede è molto elevato dal momento che la campagna irrigua 2008, a motivo dell andamento climatico particolarmente siccitoso, è iniziata in anticipo rispetto alla media degli altri anni e non ha registrato significative interruzioni (solo qualche rallentamento ) in assenza di precipitazioni di sufficiente entità. Le operazioni di rilevazione ed elaborazione dei dati hanno comportato una gran mole di lavoro e, complessivamente, l impegno di n. 11 risorse umane per tutto il periodo oggetto di studio (n. 2/3 unità in sala automazione, n. 4/5 unità in campo e n. 3 unità in sede, oltre al Responsabile Scientifico). L organizzazione del lavoro è stata ideata in modo: da avere una interfaccia continua tra il personale in sala automazione e quello in campo, attuata grazie alla possibilità di colloquio via radio tra gli operatori, in modo da confrontare in tempo reale le letture in remoto nella sede periferica con le rilevazioni dei dati effettuate dagli operatori agli orari prestabiliti e per consentire ogni verifica in qualunque ulteriore circostanza necessaria; da procedere alla pronta successiva elaborazione dei dati e compilazione delle schede; da effettuare un controllo ed una interpretazione scientifica dei dati rilevati e delle eventuali anomalie riscontrate, come in appresso estesamente trattato

52 3.3 Criticità. Le principali criticità riscontrate nella rilevazione dei dati possono così sinteticamente riassumersi: errori strumentali; interferenze ai nodi 1D e 2AB; black-out dell energia elettrica. Errori strumentali per portate in transito inferiori al 5% della portata massima di taratura dei misuratori di pressione differenziale elettronici (D.D.P.). Infatti, pur avendo diminuito, per quanto possibile, i valori di fondo scala (F.S.) dei D.D.P. in fase di taratura degli stessi ed accoppiamento con i relativi tubi Venturi, l errore strumentale insito nello strumento non può eliminarsi quando la portata in transito è inferiore al 5% del valore di F.S.. In tutte le circostanze ove ciò accade la lettura è totalmente inattendibile. Per portate in transito comprese tra il 5% ed il 10% della portata massima di fondo scala la lettura strumentale presenta ancora un certo grado di inattendibilità che via via diminuisce con l approssimarsi del valore istantaneo della portata al 10% del valore di F. S.. La lettura strumentale infine è molto attendibile (precisione ± 0,1% del valore misurato) per portate istantanee superiori al 10% del valore di F. S.. In concreto, nei periodi caratterizzati da prenotazioni relative a pochi utenti, con consegne, peraltro, che interessavano più settori della rete e spesso non contemporaneamente, i dati forniti dalle letture dei D.D.P. e quelli da essi derivanti ( 1, 2, tot etc.), riportati nelle schede, non sono risultati attendibili. In tali casi si è fatto riferimento prevalente ai controlli degli operatori in campo (prove di portata, verifiche di pressione in condotta ed a campione con contatori volumetrici montati e smontati alla bisogna) ed alle misure rilevate in remoto dal sistema ai gruppi di consegna comiziali per la stima, quantomeno, di eventuali perdite di rilevante entità, nell impossibilità di misurare gli effettivi volumi complessivi immessi in rete. Ai fini dello studio si è tenuto conto solamente dei volumi diurni immessi in rete misurati con grande attendibilità dai totalizzatori digitali installati ai nodi strumentati, confrontati con i volumi consegnati all utenza rilevati nello stesso arco temporale dai contatori volumetrici installati ai gruppi di consegna comiziali, scartando le misurazioni affette da errore strumentale (tutte le notturne e le diurne con portate tali da risultare non attendibili) la cui incidenza complessiva, in termini percentuali di volume distribuito, per quanto di non trascurabile entità è, come ordine di grandezza, accettabile (31%) e non ha quindi inficiato la bontà dello studio medesimo. Infatti confrontando i dati (di cui di seguito si riportano alcune tabelle e grafici riassuntivi), in verità non perfettamente omogenei, del volume totale distribuito durante la campagna irrigua 2008, rilevato dalle letture dei contatori volumetrici ai gruppi di consegna comiziali (e quindi al netto delle perdite nella rete primaria e secondaria di distribuzione) con il volume totale immesso in rete e non affetto da errore strumentale, misurato dal totalizzatore al nodo 1D di testata (e quindi comprensivo delle perdite in rete) si ottiene: volume totale distribuito durante la campagna irrigua 2008 (v. tabulato n. 1 riassuntivo di fine campagna irrigua in allegato n. 1, tab. 2 e tab. 4 in allegato n. 8 riepilogo volumi): m³;

53 Tab. 2 - Riepilogo volumi rilevati dai contatori volumetrici ai gruppi di consegna comiziali. Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre m³ m³ m³ m³ m³ m³ Totale m³ volume totale immesso in rete, non affetto da errore strumentale (v. tab. 3 e tab. 5 in allegato n. 8 riepilogo volumi): m³; l incidenza percentuale è quindi pari a: = m³; / = 31% che non è un dato, come prima evidenziato, rigorosamente esatto ma certamente indicativo, come ordine di grandezza, per individuare i termini del ragionamento

54 Tab. 3 - Riepilogo volumi immessi in rete (totale di rete e settoriali di rete). Dati non affetti da errore strumentale. Volumi misurati Volumi misurati Volumi misurati Volumi misurati Volumi misurati dal totalizzatore dal totalizzatore dal totalizzatore dal totalizzatore dal totalizzatore Mese al nodo 1D al nodo 1DA al nodo 1DAB al nodo 2A al nodo 2AB - DDP (totale di rete) (settoriale di rete (settoriale di rete (settoriale di rete (settoriale di rete a valle del nodo) a valle del nodo) a valle del nodo) a valle del nodo) (m³) (m³) (m³) (m³) (m³) Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Totali

55 Interferenze ai nodi 1D e 2AB che hanno inficiato l attendibilità delle letture. In particolare al nodo 1D (nodo di testata di tutta la rete in osservazione) la presenza, sebbene ad oltre 20 metri e in separata camera di manovra, di una grande derivazione dalla tubazione principale che alimenta la zona irrigua 1/D Est (Ø 1000 a servizio del Consorzio di Bonifica 1 Trapani) ha determinato, in alcune circostanze, significative variazioni del campo di pressione rilevate dal tubo Venturi, e quindi dal misuratore di pressione differenziale elettronico (D.D.P.) ad esso collegato, con la conseguenza che alcune letture al citato nodo 1/D sono state rese poco attendibili e, quindi, anche di queste ultime non si è tenuto conto nello studio. Sostanzialmente la derivazione a servizio del C.B. 1 Trapani alimenta una piccola vasca di disconnessione, ubicata immediatamente a valle della derivazione stessa, regolata da un galleggiante. Quando questo si abbassava rapidamente perché vi erano forti incrementi di portata a valle, lo spillamento improvviso creava una significativa variazione del campo di pressione che veniva avvertita dallo strumento di misura, anche se installato a notevole distanza. Al nodo 2AB, invece, l esistente schema strutturale in corrispondenza del misuratore elettromagnetico (v. allegato n. 5), che non è stato possibile modificare per diversi motivi (irrigazione in corso, assenza di espropriazioni e, quindi, di aree disponibili sulle quali costruire altro pozzetto ove ubicare il misuratore elettromagnetico, etc.), ha inficiato l attendibilità delle letture rilevate nell intero periodo di osservazione, per cui anche di esse non si è tenuto conto nello studio. Black-out dell energia elettrica (ENEL) che, seppur raramente verificatisi, hanno determinato temporanee interruzioni delle letture di portata istantanea e, quindi, hanno falsato il volume registrato dal totalizzatore digitale. Anche nelle suddette occasioni le letture non sono state prese in considerazione. In definitiva, avendo scartato tutti i dati che, per vari motivi, sono risultati inattendibili, si è fatto unicamente riferimento ai volumi diurni desunti da misurazioni non affette da errore strumentale, riassunti, come in precedenza riportato, nelle tab. 3 e tab. 5 in allegato n

56 CAPITOLO 4 STIMA DELLE PERDITE IN RETE Tenuto conto che la finalità del presente studio è quella di individuare e stimare le perdite in rete, viene preliminarmente definita perdita la differenza tra il volume idrico immesso in rete e quello distribuito all utenza, imputabile, sostanzialmente, a: perdite localizzate (P l ), dovute ad episodi di rilevante entità, quali rotture delle tubazioni e/o delle apparecchiature idrauliche, individuabili facilmente; perdite diffuse (P d ),, quali gocciolamenti dai giunti, dalle valvole, dalle idrovalvole etc., e piccole perdite dalle tubazioni di difficile individuazione. In merito alle perdite localizzate (P l ), durante l intero periodo di osservazione (oltre 5 mesi) si sono registrati solo 2 episodi (rotture delle tubazioni) che hanno comportato rilevanti perdite. La prima rottura è avvenuta nella serata fra il 9 ed il ed ha interessato la condotta principale in PRFV DN 500 denominata 1DA, nel tratto compreso tra il nodo 1DB ed 1DC (v. fig. n. 20 particolare dello schema idraulico). La condotta presentava una fessura longitudinale, probabilmente causata dalla cristallizzazione del materiale, e la perdita d acqua è stata di 250 m³ circa (v. scheda di rilevazione n. 290 in allegato n. 9)

57 Figura 21 Schema idraulico della rete. Particolare con evidenziate le rotture alle tubazioni

58 In considerazione che la lettura al totalizzatore del D.D.P. installato al nodo 1D, che controlla (anche) il settore della rete ove si è verificata la rottura, è risultata affetta, per le motivazioni sopra riportate, da errore strumentale, la perdita è stata stimata a mezzo di una prova di portata dell acqua che fuoriusciva a condotta non ancora riparata, effettuata con l ausilio di un contenitore di adeguato volume nel quale l acqua che fuoriusciva è stata convogliata, rilevando il volume ed il tempo impiegato per il suo riempimento. Ricavata la portata, sulla scorta del probabile orario in cui si è verificata la rottura, comunicato da un utente, si è desunto, pur con approssimazione, il volume perso. La condotta è stata riparata sostituendo il tratto danneggiato con un tronchetto di tubazione di circa 2.00 m, collegato a monte e a valle con fasce tipo Straub. La seconda rottura è avvenuta nella serata del ed ha interessato la condotta principale in PRFV DN 500 denominata 2AB, nel tratto compreso tra il nodo 2ABA e 2ABB (v. fig. n. 21 particolare dello schema idraulico). La condotta si presentava tranciata quasi per intero e la perdita d acqua registrata è stata di m³ circa. Anche in detta occasione la causa è verosimilmente imputabile alla cristallizzazione del materiale. Il dato relativo al volume fuoriuscito in occasione della perdita, in relazione allo schema idraulico della rete (v. allegato n. 2 schema idraulico e allegato n. 4 - planimetria), è stato registrato con esattezza dai totalizzatori digitali installati ai nodi 1D, 1DA, 2A e 2AB, come riportato nelle schede, rispettivamente, nn. 998, 1000, 1004 e 1006 (v. allegato n. 10). La condotta è stata riparata sostituendo il tratto danneggiato con una intera canna di tubazione di 6.00 m, collegata a monte e a valle sempre con fasce tipo Straub. L incidenza percentuale delle perdite localizzate rispetto al volume distribuito è quindi pari a: P l = m³ / m³ = 1,12% Va evidenziato che il volume perso in entrambi gli episodi sopra segnalati non è incluso tra quelli non affetti da errore strumentale essendo stato censito nelle relative schede di rilevazione notturne che, per quanto in precedenza riportato, sono state scartate ai fini dello studio. In merito alle perdite diffuse (P d ), l analisi è stata condotta con riferimento al totale di rete (nodo 1D) ed ai settori di rete sottesi dagli altri nodi strumentati (nodo 1DA, nodo 1 DAB, nodo 2A e nodo 2AB), ottenendo i risultati di seguito illustrati Totale di rete Estrapolando i dati riassuntivi, riportati in dettaglio nelle tabelle (dalla n. 6 alla n. 10) e nei grafici (dal n. 3 al n. 12) in allegato n. 11 (Nodo 1D totale di rete. Volumi transitati e perdite rilevate. Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere) ed ai quali si rinvia per ogni utile approfondimento, si ha: mese volume transitato al misuratore 1D volume transitato ai gruppi di consegna Giugno m m 3 Luglio m m 3 Agosto m m 3 Settembre m m 3 Ottobre m m 3 Totali m m 3

59 Il volume perso è allora: = m³; per cui l incidenza percentuale delle perdite diffuse rispetto al volume immesso in rete è pari a: P d = m³ / m³ = 2,81% (totale di rete) Si riportano di seguito, a titolo esemplificativo, la tab. n. 8 ed i grafici n. 7 e n. 8 sopra richiamati. Tab. 8 - Riepilogo volumi transitati al misuratore di pressione differenziale elettronico, ai contatori volumetrici dei gruppi di consegna comiziali e perdite rilevate. Mese di Agosto Nodo 1D (Totale di rete diurno) AGOSTO 2008 NODO 1D (Totale di rete diurno) A B C D VOLUME VOLUME GIORNO CONSEGNA TRANSITATO AL TRANSITATO AI MISURATORE 1D GRUPPI DI = A-B = C/Ax100 (m³) (m³) (m³) (%) 1 VENERDI' ,68 2 SABATO ,20 6 MERCOLEDI' ,11 7 GIOVEDI' ,29 12 MARTEDI' ,13 13 MERCOLEDI' ,66 14 GIOVEDI' ,73 16 SABATO ,62 18 LUNEDI' ,04 19 MARTEDI' ,17 20 MERCOLEDI' ,43 21 GIOVEDI' ,22 22 VENERDI' ,39 23 SABATO ,28 25 LUNEDI' ,29 26 MARTEDI' ,46 27 MERCOLEDI' ,21 28 GIOVEDI' ,04 29 VENERDI' ,92 30 SABATO ,52 TOTALI medio 2,

60 - 59 -

61 Inoltre, in considerazione che un volume perso (rilevante o meno che sia in valore assoluto) per poter essere meglio valutato debba essere posto in relazione a diversi parametri, si è ritenuto utile calcolare le perdite diffuse anche in rapporto: allo sviluppo della rete sottesa dal nodo strumentato (P dm 3 /ml ); alla superficie interna (bagnata) delle tubazioni in cui la perdita avviene (P dm 3 /m 2 sb ); alle superfici effettivamente irrigate a valle dei nodi strumentati (P dm 3 /ha ). Si dimostrerà in seguito, infatti, il capovolgimento dei risultati ottenuti e cioè che, confrontando fra loro i risultati relativi a due settori, a valori percentuali superiori di volumi persi corrispondono valori inferiori di perdite a ml ed a m 2 di superficie interna. Le tabelle 5 e 6 riassumono, rispettivamente, l estensione e la superficie interna (bagnata) della rete irrigua principale e secondaria (escluse le reti comiziali), e la superficie effettivamente irrigata con la rete monitorata (totale e settoriali di rete)

62 Tabella 5 - Estensione e superfici interne (bagnate) della rete irrigua principale e secondaria (escluse comiziali). A valle del Nodo 1D A valle del Nodo 1DA A valle del Nodo 1DAB A valle del Nodo 2A A valle del Nodo 2AB-DDP D (mm) L (ml) S (m²) D (mm) L (ml) S (m²) D (mm) L (ml) S (m²) D (mm) L (ml) S (m²) D (mm) L (ml) S (m²) Totale Totale Totale Totale Totale Tabella 6 - Superfici irrigate a valle dei nodi strumentati (totale e settoriali di rete). A valle del Nodo 1D A valle del Nodo 1DA A valle del Nodo 1DAB A valle del Nodo 2A Coltura S (ha) Coltura S (ha) Oliveto Agrumeto Vigneto Frutteto Ortive A valle del Nodo 2AB- DDP Coltura S (ha) Coltura S (ha) Coltura S (ha) Oliveto Oliveto Oliveto Oliveto Agrumeto Agrumeto Agrumeto Agrumeto Vigneto Vigneto Vigneto Vigneto Frutteto Frutteto Frutteto Frutteto Ortive Ortive Ortive Ortive Carciofeti Carciofeti 0 Carciofeti 0 Carciofeti 0 Carciofeti 0 Totale Totale Totale Totale Totale

63 Nel caso in specie, tenuto conto che, come si evince dalle tabb. 5 e 6 sopra riportate, lo sviluppo della rete irrigua principale e secondaria sottesa dal nodo 1D, escluse le reti comiziali che non entrano in conto, è pari a ml, la superficie interna è pari a ,36 m 2, la superficie effettivamente irrigata è di ha e che il volume perso, come sopra determinato, è di m³ si ottiene: P dm 3 /ml = m³ / ml = 1,15 m 3 / ml P dm 3 /m 2 sb = m³/ ,36 m² = 0,80 m 3 / m² sb P dm 3 /ha = m 3 / 931,81 ha = 30,00 m 3 / ha 4.2 Settoriale di rete a valle del nodo 1DA Estrapolando i dati riassuntivi, in dettaglio riportati nelle tabelle (dalla n. 11 alla n. 15) e nei grafici (dal n. 13 al n. 22) in allegato n. 12 (Nodo 1DA settoriale di rete. Volumi transitati e perdite rilevate. Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere) ed ai quali si rinvia per ogni utile approfondimento, si ha: mese volume transitato al misuratore 1D A volume transitato ai gruppi di consegna Giugno m m 3 Luglio m m 3 Agosto m m 3 Settembre m m 3 Ottobre m m 3 Il volume perso è allora: Totali m m = m³; per cui l incidenza percentuale delle perdite diffuse rispetto al volume immesso in rete è pari a: P d = m³ / m³ = 0,49% (settoriale di rete a valle del nodo 1DA) Si riportano di seguito, a titolo esemplificativo, la tab. n. 13 ed i grafici n. 17 e n. 18 sopra richiamati.

64 Tab Riepilogo volumi transitati al misuratore di pressione differenziale elettronico, ai contatori volumetrici dei gruppi di consegna comiziali e perdite rilevate. Mese di Agosto Nodo 1DA (Settoriale di rete diurno) AGOSTO 2008 NODO 1DA (Settoriale di rete diurno) A B C D VOLUME VOLUME GIORNO CONSEGNA TRANSITATO AL TRANSITATO AI MISURATORE 1DA GRUPPI DI = A-B = C/Ax100 (m³) (m³) (m³) (%) 1 VENERDI' ,14 2 SABATO ,42 6 MERCOLEDI' ,12 7 GIOVEDI' ,11 12 MARTEDI' ,77 13 MERCOLEDI' ,78 14 GIOVEDI' ,32 16 SABATO ,92 18 LUNEDI' ,16 19 MARTEDI' ,49 20 MERCOLEDI' ,27 21 GIOVEDI' ,12 22 VENERDI' ,52 23 SABATO ,20 25 LUNEDI' ,13 26 MARTEDI' ,18 27 MERCOLEDI' ,08 28 GIOVEDI' ,88 29 VENERDI' ,46 30 SABATO ,52 TOTALI medio 0,

65 - 64 -

66 Circa gli ulteriori parametri, tenuto conto che, come si evince dalle tabb. 31 e 32 sopra riportate, lo sviluppo della rete irrigua principale e secondaria sottesa dal nodo 1DA, escluse le reti comiziali che non entrano in conto, è pari a ml, la superficie interna è pari a ,85 m 2, la superficie effettivamente irrigata è di ha e che il volume perso, come sopra determinato, è di m³ si ottiene: P dm 3 /ml = m³ / ml = 0,20 m 3 / ml P dm 3 /m 2 sb = m³/ ,85 m² = 0,15 m 3 / m² sb P dm 3 /ha = m 3 / 738,42 = 4,98 m 3 / ha 4.3 Settoriale di rete a valle del nodo 1DAB. Estrapolando i dati riassuntivi, in dettaglio riportati nelle tabelle (dalla n. 16 alla n. 20) e nei grafici (dal n. 23 al n. 32) in allegato n. 13 (Nodo 1DAB settoriale di rete. Volumi transitati e perdite rilevate. Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere) ed ai quali si rinvia per ogni utile approfondimento, si ha: mese volume transitato al misuratore 1D AB volume transitato ai gruppi di consegna Giugno m m 3 Luglio m m 3 Agosto m m 3 Settembre m m 3 Ottobre m m 3 Il volume perso è allora: Totali m m = 739 m³; per cui l incidenza percentuale delle perdite diffuse rispetto al volume immesso in rete è pari a: P d = 739 m³ / m³ = 0,35% (settoriale di rete a valle del nodo 1DAB) Si riportano di seguito, a titolo esemplificativo, la tab. n. 18 ed i grafici n. 27 e n. 28 sopra richiamati

67 Tab Riepilogo volumi transitati al misuratore di pressione differenziale elettronico, ai contatori volumetrici dei gruppi di consegna comiziali e perdite rilevate. Mese di Agosto Nodo 1DAB (Settoriale di rete diurno) AGOSTO 2008 NODO 1DAB (Settoriale di rete diurno) A B C D VOLUME VOLUME GIORNO CONSEGNA TRANSITATO AL TRANSITATO AI MISURATORE 1DAB GRUPPI DI = A-B = C/Ax100 (m³) (m³) (m³) (%) 1 VENERDI' ,09 2 SABATO ,07 6 MERCOLEDI' ,63 7 GIOVEDI' ,77 12 MARTEDI' ,53 13 MERCOLEDI' ,38 14 GIOVEDI' ,67 16 SABATO ,43 18 LUNEDI' ,40 19 MARTEDI' ,43 20 MERCOLEDI' ,28 21 GIOVEDI' ,15 22 VENERDI' ,02 23 SABATO ,27 25 LUNEDI' ,10 26 MARTEDI' ,38 27 MERCOLEDI' ,11 28 GIOVEDI' ,16 29 VENERDI' ,37 30 SABATO ,42 TOTALI medio 0,

68 - 67 -

69 Circa gli ulteriori parametri, tenuto conto che, come si evince dalle tabb. 31 e 32 sopra riportate, lo sviluppo della rete irrigua principale e secondaria sottesa dal nodo 1DAB, escluse le reti comiziali che non entrano in conto, è pari a ml, la superficie interna è pari a 3.585,72 m 2, la superficie effettivamente irrigata è di ha e che il volume perso, come sopra determinato, è di 739 m³ si ottiene: P dm 3 /ml = 739 m³ / ml = 0,23 m 3 / ml P dm 3 /m 2 sb = 739 m³ / 3.585,72 m² = 0,21 m 3 / m² sb P dm 3 /ha = 739 m 3 / 176,32 = 4,19 m 3 / ha 4.4 Settoriale di rete a valle del nodo 2A. Estrapolando i dati riassuntivi, in dettaglio riportati nelle tabelle (dalla n. 21 alla n. 25) e nei grafici (dal n. 33 al n. 42) in allegato n. 14 (Nodo 2A settoriale di rete. Volumi transitati e perdite rilevate. Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere) ed ai quali si rinvia per ogni utile approfondimento, si ha: mese volume transitato al misuratore 2A volume transitato ai gruppi di consegna Giugno m m 3 Luglio m m 3 Agosto m m 3 Settembre m m 3 Ottobre m m 3 Il volume perso è allora: Totali m m = m³; per cui l incidenza percentuale delle perdite diffuse rispetto al volume immesso in rete è pari a: P d = m³ / m³ = 0,70% (settoriale di rete a valle del nodo 2A) Si riportano di seguito, a titolo esemplificativo, la tab. n. 23 ed i grafici n. 37 e n. 38 sopra richiamati

70 Tab Riepilogo volumi transitati al misuratore di pressione differenziale elettronico, ai contatori volumetrici dei gruppi di consegna comiziali e perdite rilevate. Mese di Agosto Nodo 2A (Settoriale di rete diurno) AGOSTO 2008 NODO 2A (Settoriale di rete diurno) A B C D VOLUME VOLUME GIORNO CONSEGNA TRANSITATO AL TRANSITATO AI MISURATORE 2A GRUPPI DI = A-B = C/Ax100 (m³) (m³) (m³) (%) 1 VENERDI' ,92 2 SABATO ,23 6 MERCOLEDI' ,61 7 GIOVEDI' ,68 12 MARTEDI' ,67 13 MERCOLEDI' ,16 14 GIOVEDI' ,63 16 SABATO ,32 18 LUNEDI' ,41 19 MARTEDI' ,49 20 MERCOLEDI' ,56 21 GIOVEDI' ,30 22 VENERDI' ,74 23 SABATO ,81 25 LUNEDI' ,63 26 MARTEDI' ,35 27 MERCOLEDI' ,41 28 GIOVEDI' ,05 29 VENERDI' ,21 30 SABATO ,54 TOTALI medio 1,

71 - 70 -

72 Circa gli ulteriori parametri, tenuto conto che, come si evince dalle tabb. 31 e 32 sopra riportate, lo sviluppo della rete irrigua principale e secondaria sottesa dal nodo 2A, escluse le reti comiziali che non entrano in conto, è pari a ml, la superficie interna è pari a ,63 m 2, la superficie effettivamente irrigata è di ha e che il volume perso, come sopra determinato, è di m³ si ottiene: P dm 3 /ml = m³ / ml = 0,26 m 3 / ml P dm 3 /m 2 sb = m³/ ,63 m² = 0,23 m 3 / m² sb P dm 3 /ha = m 3 / 414,71 = 7,04 m 3 / ha 4.5 Settoriale di rete a valle del nodo 2AB. Estrapolando i dati riassuntivi, in dettaglio riportati nelle tabelle (dalla n. 26 alla n. 30) e nei grafici (dal n. 43 al n. 52) in allegato n. 15 (Nodo 2AB settoriale di rete. Volumi transitati e perdite rilevate. Istogrammi dei volumi e delle perdite medie giornaliere) ed ai quali si rinvia per ogni utile approfondimento, si ha: mese volume transitato al misuratore 2AB volume transitato ai gruppi di consegna Giugno m m 3 Luglio m m 3 Agosto m m 3 Settembre m m 3 Ottobre m m 3 Il volume perso è allora: Totali m m = m³; per cui l incidenza percentuale delle perdite diffuse rispetto al volume immesso in rete è pari a: P d = m³ / m³ = 0,49% (settoriale di rete a valle del nodo 2AB) Si riportano di seguito, a titolo esemplificativo, la tab. n. 28 ed i grafici n. 47 e n. 48 sopra richiamati

73 Tab Riepilogo volumi transitati al misuratore di pressione differenziale elettronico, ai contatori volumetrici dei gruppi di consegna comiziali e perdite rilevate. Mese di Agosto Nodo 2AB - DDP (Settoriale di rete diurno) AGOSTO 2008 NODO 2AB - DDP (Settoriale di rete diurno) A B C D VOLUME VOLUME GIORNO TRANSITATO AL TRANSITATO AI MISURATORE GRUPPI DI = A-B = C/Ax100 2AB - DDP CONSEGNA (m³) (m³) (m³) (%) 1 VENERDI' ,41 2 SABATO ,59 6 MERCOLEDI' ,16 7 GIOVEDI' ,34 12 MARTEDI' ,33 13 MERCOLEDI' ,05 14 GIOVEDI' ,01 16 SABATO ,20 18 LUNEDI' ,58 19 MARTEDI' ,27 20 MERCOLEDI' ,77 21 GIOVEDI' ,48 22 VENERDI' ,00 23 SABATO ,72 25 LUNEDI' ,14 26 MARTEDI' ,38 27 MERCOLEDI' ,28 28 GIOVEDI' ,36 29 VENERDI' ,70 30 SABATO ,39 TOTALI medio 0,

74 - 73 -

75 Circa gli ulteriori parametri, tenuto conto che, come si evince dalle tabb. 31 e 32 sopra riportate, lo sviluppo della rete irrigua principale e secondaria sottesa dal nodo 2AB, escluse le reti comiziali che non entrano in conto, è pari a ml, la superficie interna è pari a 6.499,8 m 2, la superficie effettivamente irrigata è di ha e che il volume perso, come sopra determinato, è di m³ si ottiene: P dm 3 /ml = m³ / ml = 0,28 m 3 / ml P dm 3 /m 2 sb = m³/ 6.499,8 m² = 0,25 m 3 / m² sb P dm 3 /ha = m 3 / 290,54 = 5,52 m 3 / ha La tabella che segue riassume i risultati ottenuti. Tabella 7 - Perdite diffuse (totale e settoriali di rete) A valle del A valle del A valle del A valle del A valle del Nodo 1D Nodo 1DA Nodo 1DAB Nodo 2A Nodo 2AB-DDP totale di rete settoriale di rete settoriale di rete settoriale di rete settoriale di rete P d% 2,81 0,49 0,35 0,7 0,49 3 P dm /ml 1,15 0,2 0,23 0,26 0, P dm /m sb 0,8 0,15 0,21 0,23 0,25 3 P dm /ha 30 4,98 4,19 7,04 5,

76 CAPITOLO 5 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Come già anticipato, i parametri che meglio rappresentano i risultati ottenuti sono quelli rapportati allo sviluppo della rete sottesa dal nodo strumentato (P dm 3 /ml ) ed alla superficie interna (bagnata) delle tubazioni in cui la perdita avviene (P dm 3 /m 2 sb ) e dimostrano come a valori percentuali superiori di volumi persi possano corrispondere valori inferiori di perdite a ml ed a m 2 di superficie interna. Ciò avviene, ad esempio, nel confronto tra i settori di rete a valle del nodo 1DA ed a valle del nodo 1DAB o del nodo 2A con il nodo 2AB-DDP. L esame dei suddetti parametri relativi ai settori di rete dimostra che le perdite diffuse aumentano, seppur in maniera contenuta, man mano che si procede verso valle, e ciò può verosimilmente rapportarsi al correlato aumento delle pressioni di esercizio che passano da circa 4/6 bar nei settori di rete a monte a circa 8/10 bar a valle. L esame degli istogrammi sopra riportati, inoltre, mostra una situazione interessante relativa al giorno 12 Agosto. In quella giornata, infatti, si è effettuato il riempimento graduale della condotta principale 2AB dopo la riparazione della rottura che ha interessato il 7 Agosto lo stesso tronco. Avendo quindi immesso in rete un volume destinato al riempimento del tronco 2AB, registrato da tutti i totalizzatori digitali ai nodi tranne quello installato al nodo 1 DAB (v. schema idraulico della rete in allegato n. 2 e planimetria in allegato n. 3), ma che evidentemente non è stato distribuito e che, quindi, non è stato rilevato dai contatori volumetrici ai gruppi di consegna comiziali, nella giornata del 12 Agosto si è registrato un picco delle perdite in rete che è solo teorico e non effettivo (v. istogrammi n. 8, n. 18 e n. 38). Il picco non si è registrato nel settore di rete a valle del nodo 1DAB (v. istogramma n. 28), non interessato dal riempimento della condotta 2AB, mentre si ha un valore teorico negativo della perdita nel settore di rete a valle del nodo 2AB (v. istogramma n. 48) in quanto detto settore è stato prima portato gradualmente in pressione con un riempimento lento della condotta e solo dopo si è fornito, per la rimanente parte della giornata, il servizio irriguo. La lettura del totalizzatore digitale al nodo 2AB è risultata quindi affetta da errore strumentale per portata in transito inferiore al 10% della portata massima di taratura della strumentazione mentre i contatori volumetrici ai gruppi di consegna hanno registrato il volume immesso nelle reti comiziali che è risultato teoricamente maggiore di quello immesso nel settore di rete (v. tab. 28), dal che un valore negativo della perdita che ha giustificazione semplicemente matematica. Quanto sopra conferma l attendibilità della strumentazione di misura installata. In definitiva, con riferimento al totale di rete, le perdite, date dalla somma delle perdite localizzate e di quelle diffuse, sono risultate pari a: P l + P d = 1,12% + 2,81% = 3,93% totale di rete I grafici sotto riportati (dal n. 53 al n. 57, in allegato n. 17) riassumono infine, in forma di istogrammi e per ogni nodo strumentato, le perdite medie mensili

77 Giugno luglio Agosto Settembre Ottobre = 0,31 = 4,14 = 2,60 = 0,88 = 0,

78 Giugno luglio Agosto Settembre Ottobre = 0,31 = 0,23 = 0,90 = 0,36 = 0,

79 Giugno luglio Agosto Settembre Ottobre = 0,43 = 0,32 = 0,37 = 0,33 = 0,

80 Giugno luglio Agosto Settembre Ottobre = 0,43 = 0,33 = 1,29 = 0,,45 = 0,

81 Giugno luglio Agosto Settembre Ottobre = 0,52 = 0,43 = 0,56 = 0,,49 = 0,44 I dati ricavati con il presente studio sono stati tabellati ed elaborati anche graficamente ed i risultati ottenuti sono illustrati nelle tabelle e nei grafici riportati nei seguenti allegati, già in precedenza richiamati: allegato n. 11, che compendia, con riferimento al nodo strumentato 1D (totale di rete), i volumi transitati al misuratore di pressione differenziale elettronico, ai contatori volumetrici dei gruppi di consegna comiziali e le perdite medie giornaliere rilevate, dati riassunti in forma tabellare (tabelle dalla n. 6 alla n. 10) e grafica (istogrammi dal n. 3 al n. 12); allegato n. 12, che compendia, con riferimento al nodo strumentato 1DA (settoriale di rete), i volumi transitati al misuratore di pressione differenziale elettronico, ai contatori volumetrici dei gruppi di consegna comiziali e le perdite medie giornaliere rilevate, dati riassunti in forma tabellare (tabelle dalla n. 11 alla n. 15) e grafica (istogrammi dal n. 13 al n. 22); allegato n. 13, che compendia, con riferimento al nodo strumentato 1DAB (settoriale di rete), i volumi transitati al misuratore di pressione differenziale elettronico, ai contatori volumetrici dei gruppi di consegna comiziali e le perdite medie giornaliere rilevate, dati riassunti in forma tabellare (tabelle dalla n. 16 alla n. 20) e grafica (istogrammi dal n. 23 al n. 32);

Curriculum vitae Ing. Guarino CURRICULUM VITAE. l Università degli Studi di Palermo in Ingegneria Civile - Sezione

Curriculum vitae Ing. Guarino CURRICULUM VITAE. l Università degli Studi di Palermo in Ingegneria Civile - Sezione CURRICULUM VITAE dell Ing. Pieralberto Guarino Nato a San Giovanni Gemini (AG) il 03.04.1960 si è laureato presso l Università degli Studi di Palermo in Ingegneria Civile - Sezione Idraulica il 22.07.1986

Dettagli

DIREZIONE GENERALE PER LA SICILIA UFFICIO V AMBITO TERRITORIALE PER LA PROVINCIA DI AGRIGENTO

DIREZIONE GENERALE PER LA SICILIA UFFICIO V AMBITO TERRITORIALE PER LA PROVINCIA DI AGRIGENTO MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LA SICILIA UFFICIO V AMBITO TERRITORIALE PER LA PROVINCIA DI AGRIGENTO Via Leonardo da Vinci n 2 92100 Agrigento PEC. uspag@postacert.istruzione.it

Dettagli

Curriculum Professionale La Sottoscritta Grizzaffi Marinella nata a Torino il 12.07.1972 CF GRZMNL72L52L219N, residente in Bivona (AG)Piazza Pio Damaso De Bono,12 ai sensi e per gli effetti delle disposizioni

Dettagli

PERCORSO DI DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE (SSL)

PERCORSO DI DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE (SSL) PERCORSO DI DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE 2015-2020 (SSL) PERCORSO DI DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE 2015-2020 Cos è un GAL? Il gruppo di azione locale(o semplicemente

Dettagli

I consorzi di bonifica tra difesa idraulica e gestione multifunzionale dell acqua. Marco Bottino presidente ANBI Toscana

I consorzi di bonifica tra difesa idraulica e gestione multifunzionale dell acqua. Marco Bottino presidente ANBI Toscana I consorzi di bonifica tra difesa idraulica e gestione multifunzionale dell acqua Marco Bottino presidente ANBI Toscana I Consorzi di Bonifica in Toscana Toscana Nord Basso Valdarno Toscana Costa Medio

Dettagli

PROGETTO ESECUTIVO MANUTENZIONE RETE IDRICA E FOGNARIA RELAZIONE GENERALE SETTORE SERVIZI TECNICI E GESTIONE DEL TERRITORIO

PROGETTO ESECUTIVO MANUTENZIONE RETE IDRICA E FOGNARIA RELAZIONE GENERALE SETTORE SERVIZI TECNICI E GESTIONE DEL TERRITORIO PROGETTO ESECUTIVO MANUTENZIONE RETE IDRICA E FOGNARIA RELAZIONE GENERALE SETTORE SERVIZI TECNICI E GESTIONE DEL TERRITORIO Progettista: Geom. Pietro Girgenti Sign. Giovanna matranga Sign. Vita Maria Tamburello

Dettagli

PARTE I. LANDSCAPE ANALISYS Pag.: 1.- PREMESSA STORIA DEL CONSORZIO E DEL SUO PROFILO ISTITUZIONALE. 3

PARTE I. LANDSCAPE ANALISYS Pag.: 1.- PREMESSA STORIA DEL CONSORZIO E DEL SUO PROFILO ISTITUZIONALE. 3 INDICE PARTE I LANDSCAPE ANALISYS Pag.: 1.- PREMESSA 1 2.- STORIA DEL CONSORZIO E DEL SUO PROFILO ISTITUZIONALE. 3 2.1.- DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DAL CONSORZIO 7 2.2.- SUDDIVISIONE TERRITORIALE

Dettagli

Marinella Grizzaffi Consulente Esperto in materia di Servizio Civile Nazionale L.64/01 Piazza Pio Damaso De Bono, Bivona AG

Marinella Grizzaffi Consulente Esperto in materia di Servizio Civile Nazionale L.64/01 Piazza Pio Damaso De Bono, Bivona AG Marinella Grizzaffi Consulente Esperto in materia di Servizio Civile Nazionale L.64/01 Piazza Pio Damaso De Bono,12 92010 Bivona AG La sottoscritta Grizzaffi Marinella nata a Torino il 12.07.1972 CF GRZMNL72L52L219N,

Dettagli

IMPIANTI D ACQUEDOTTO

IMPIANTI D ACQUEDOTTO Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì IMPIANTI D ACQUEDOTTO AGGIORNAMENTO 25/11/2013 Corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing.

Dettagli

Il Sistema Idrico della Sardegna

Il Sistema Idrico della Sardegna Corso di Gestione delle Risorse Idriche Il Sistema Idrico della Sardegna Riccardo Zucca Introduzione SASSARI NUORO Clima mediterraneo: - estati: calde e poco piovose - inverni : miti e piovosi con sporadiche

Dettagli

POTENZIAMENTO POTABILIZZATORE «Monte Fortino e interventi presso le opere di presa dell acquedotto

POTENZIAMENTO POTABILIZZATORE «Monte Fortino e interventi presso le opere di presa dell acquedotto POTENZIAMENTO POTABILIZZATORE «Monte Fortino e interventi presso le opere di presa dell acquedotto acquedotto» (Comune di Casola Valsenio) 01 OTTOBRE 2015 Direzione Acqua La storia.. L impianto di potabilizzazione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI CAMERA DEI DEPUTATI N. 3553 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI PAGANO, CARDINALE, CANCELLERI, LAURICELLA,

Dettagli

Interventi per emergenza idrica nel Mezzogiorno

Interventi per emergenza idrica nel Mezzogiorno Legge Obiettivo: Programma Sistemi idrici Interventi per emergenza idrica nel Mezzogiorno Gli interventi previsti sono mirati a risolvere la situazione di emergenza idrica nel Mezzogiorno per uso potabile,

Dettagli

MISURA Miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all adeguamento dell agricoltura e della silvicoltura

MISURA Miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all adeguamento dell agricoltura e della silvicoltura 5.3.1.2.5 MISURA 125 - Miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all adeguamento dell agricoltura e della silvicoltura Riferimenti normativi Articolo 30 Regolamento CE n.

Dettagli

REG. (UE) 1305/2013 PROGRAMMA NAZIONALE DI SVILUPPO RURALE MISURA

REG. (UE) 1305/2013 PROGRAMMA NAZIONALE DI SVILUPPO RURALE MISURA REG. (UE) 1305/2013 PROGRAMMA NAZIONALE DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 MISURA 4 - Investimenti in immobilizzazioni materiali SOTTOMISURA 4.3 - Investimenti in infrastrutture per lo sviluppo l ammodernamento

Dettagli

Corso di Infrastrutture Idrauliche II

Corso di Infrastrutture Idrauliche II Corso di Infrastrutture Idrauliche II a.a. 2006-2007 Laurea in Ingegneria Civile Facoltà di Ingegneria Prof.ssa Elena Volpi Ricevimento: Materiale didattico: evolpi@uniroma3.it martedì 15:30-16:30, Dipartimento

Dettagli

La sfida delle bonifiche per modernizzare la Sicilia

La sfida delle bonifiche per modernizzare la Sicilia Le bonifiche e le irrigazioni nella Sicilia La sfida delle bonifiche per modernizzare la Sicilia I Consorzi nacquero in Sicilia verso la fine dell 800 e la maggior parte di essi ebbe un origine legata

Dettagli

LA DIRETTIVA QUADRO ACQUE 2000/60/CE

LA DIRETTIVA QUADRO ACQUE 2000/60/CE Valutazione dei costi ambientali e della risorsa - GIORNATA di STUDIO Roma, 16 aprile 2015 - Sala Auditorium - Via C. Colombo, 44 00154 Roma LA DIRETTIVA QUADRO ACQUE 2000/60/CE Giuseppe Blasi CONDIZIONALITA

Dettagli

acqua il monitoraggio in Campania

acqua il monitoraggio in Campania acqua il monitoraggio in Campania 2002-2006 L acqua è probabilmente l unica risorsa naturale che interessa tutti gli aspetti della civiltà umana, dallo sviluppo agricolo e industriale ai valori culturali

Dettagli

23 MAGAZZOLO PLATANI SICANI DELL AGRIGENTINO AG

23 MAGAZZOLO PLATANI SICANI DELL AGRIGENTINO AG PIT N TITOLO DEL PIT PROVINCIA 23 MAGAZZOLO PLATANI SICANI DELL AGRIGENTINO AG IDEA FORZA Caratteristiche L idea forza è rappresentata da un progetto di marketing territoriale basato sulla comunicazione

Dettagli

CONSORZIO DI BONIFICA 4 CALTANISSETTA

CONSORZIO DI BONIFICA 4 CALTANISSETTA CONSORZIO DI BONIFICA 4 CALTANISSETTA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO Delibera n. 10 del 30 aprile 2013 Oggetto: Piano di manutenzione ordinaria impianti consortili 2013 Approvazione ******

Dettagli

Ricostruzione dei volumi affluiti ad un serbatoio

Ricostruzione dei volumi affluiti ad un serbatoio Corso di Gestione delle risorse idriche A.A. 2008/2009 Esercitazione 1 Ricostruzione dei volumi affluiti ad un serbatoio Ing. Vincenzo Marco Nicolosi Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università

Dettagli

PROGETTI. Area 1 Risorse Idriche

PROGETTI. Area 1 Risorse Idriche PROGETTI Area 1 Risorse Idriche 1 Tecnologie innovative per l impiego di acque non convenzionali e prevenzione della desertificazione in Sicilia Misura 3.15 del complemento di programmazione POR Sicilia

Dettagli

Maurizio Giugni Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche.

Maurizio Giugni Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche. Maurizio Giugni Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche. 1 Lezione n. Parole chiave: Gestione risorse idriche. Disponibilità e fabbisogni. Corso di Laurea: Ingegneria per l Ambiente

Dettagli

Sezione I Identificazione della misura

Sezione I Identificazione della misura Sezione I Identificazione della misura 1. Misura 1.4 - Gestione delle risorse idriche in agricoltura (Articolo 33 trattino 8 Reg. (CE) 1257/99) 2. Asse prioritario di riferimento Risorse Naturali 3. Fondo

Dettagli

La gestione del ciclo idrico nel Ponente ligure

La gestione del ciclo idrico nel Ponente ligure La gestione del ciclo idrico nel Ponente ligure - Gli acquedotti principali. Operatori e gestioni - Relatore: Dott. Ing. Giancarlo Bellosta (Direttore Generale AMAIE S.p.A.) PRINCIPALI FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO

Dettagli

Proposta di aggiornamento del Piano d Ambito di Ragusa

Proposta di aggiornamento del Piano d Ambito di Ragusa 1) DATI GENERALI Cod:G0028 a) Denominazione: COMUNE DI POZZALLO b) Comuni serviti: Pozzallo c) Popolazione residente: 19.018 (aggiornamento ISTAT 2008) d) Acquedotto/i di alimentazione: AQ001 Acquedotto

Dettagli

Idrico. Dossier Molise. Il nuovo acquedotto Molisano centrale

Idrico. Dossier Molise. Il nuovo acquedotto Molisano centrale Idrico Il nuovo acquedotto Molisano centrale Il progetto dell acquedotto Molisano destro e delle sue interconnessioni con le altre reti idriche del Molise approvato e finanziato dal Cipe nel dicembre 2004,

Dettagli

I FINANZIAMENTI PER LE IMPRESE E GLI ENTI PUBBLICI CHE RIUTILIZZANO LE ACQUE REFLUE

I FINANZIAMENTI PER LE IMPRESE E GLI ENTI PUBBLICI CHE RIUTILIZZANO LE ACQUE REFLUE I FINANZIAMENTI PER LE IMPRESE E GLI ENTI PUBBLICI CHE RIUTILIZZANO LE ACQUE REFLUE COMPARTO AGRICOLO E AGROALIMENTARE Le imprese agricole possono usufruire delle acque reflue ai fini irrigui. A tal fine

Dettagli

Le reti di distribuzione

Le reti di distribuzione Le reti di distribuzione Distribuiscono l acqua a tutte le utenze e per lo spegnimento degli incendi. Classificazione delle condotte avvicinamento: doppia condotta (q h /2) alimentatrici principali o condotte

Dettagli

Caratteristiche del territorio e obiettivi generali della pianificazione

Caratteristiche del territorio e obiettivi generali della pianificazione PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Il Programma degli Interventi (di seguito anche PdI) di cui all Allegato A alla deliberazione 664/2015/R/IDR (MTI 2), trasmesso nell ambito delle predisposizioni tariffarie per

Dettagli

Pasquale Nino, Stefano Fabiani

Pasquale Nino, Stefano Fabiani Le potenzialità nel settore del micro e mini idroelettrico nell ambito degli schemi irrigui, per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile Pasquale Nino, Stefano Fabiani nino@inea.it fabiani@inea.it

Dettagli

RAZIONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO IRRIGUO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEGLI IMPIANTI IRRIGUI

RAZIONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO IRRIGUO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEGLI IMPIANTI IRRIGUI RAZIONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO IRRIGUO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEGLI IMPIANTI IRRIGUI CONSORTILI CONSORTILI Dott. Emilio Prezioso Direttore Consorzio di Bonifca Trigno Biferno Termoli (CB) 1 Indice Premessa

Dettagli

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ADEGUAMENTO

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ADEGUAMENTO LINEE GUIDA PER I PIANI DI ADEGUAMENTO Valido per il CRITERIO n. 1 e 2 (da consegnare entro il 7 agosto 2006) 1. DESCRIZIONE DELLA DERIVAZIONE IN ATTO 1.1 Inquadramento geografico della derivazione in

Dettagli

INFORMAZIONI PERSONALI. Sandra Tobia. Indirizzo. Telefono Nazionalità Italiana Nascita NAPOLI,

INFORMAZIONI PERSONALI. Sandra Tobia. Indirizzo. Telefono Nazionalità Italiana Nascita NAPOLI, INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Sandra Tobia VIA FRANCOFORTE N. 4 09129 CAGLIARI Telefono 0706032235 E-mail sandra.tobia@abbanoa.it Nazionalità Italiana Nascita NAPOLI, 22.11.1955 ESPERIENZA LAVORATIVA

Dettagli

ANALISI DEI PRELIEVI DA POZZO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

ANALISI DEI PRELIEVI DA POZZO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ANALISI DEI PRELIEVI DA POZZO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA Dott. Francesco Treu - Università degli Studi di Trieste Udine, 1 marzo 2011 - Giornata di approfondimento sullo stato delle risorse idriche sotterranee

Dettagli

Provincia di NOVARA Settore: Ambiente, Ecologia, Energia Ufficio Risorse Idriche e Difesa del Suolo. Tenuta Colli SS

Provincia di NOVARA Settore: Ambiente, Ecologia, Energia Ufficio Risorse Idriche e Difesa del Suolo. Tenuta Colli SS Provincia di NOVARA Settore: Ambiente, Ecologia, Energia Ufficio Risorse Idriche e Difesa del Suolo RINNOVO Licenza di Attingimento di acque dal Torrente Agogna Comune di Granozzo con Monticello D.D. 2185/2014

Dettagli

CODICE FISCALE

CODICE FISCALE 1 Dottoressa Zemira ABBRUSCATO, nata a Catania (CT) il giorno 27 ottobre 1974, iscrizione Albo numero 931 data 10 gennaio 2002 laurea in Farmacia conseguita presso l Università di Palermo in data 26 luglio

Dettagli

Allegato A 9. - Scheda del catasto delle derivazioni idriche Pinerolo, settembre 2013

Allegato A 9. - Scheda del catasto delle derivazioni idriche Pinerolo, settembre 2013 REGIONE PIEMONTE COMUNE DI ONCINO PROVINCIA DI CUNEO PROGETTO di DERIVAZIONE d ACQUA ad uso IDROELETTRICO dal RIO GIULIAN AUTORIZZAZIONE UNICA ALLA COSTRUZIONE E ALL ESERCIZIO DI UN IMPIANTO ALIMENTATO

Dettagli

Dal Monopolio alla Borsa Elettrica il percorso di liberalizzazione del settore elettrico

Dal Monopolio alla Borsa Elettrica il percorso di liberalizzazione del settore elettrico Dal Monopolio alla Borsa Elettrica il percorso di liberalizzazione del settore elettrico Obiettivi L intervento si propone come obiettivo quello di effettuare una panoramica sullo scenario attuale del

Dettagli

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: : GENERAL CONTRACTOR: INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTO DI ACQUEDOTTO ALTERNATIVO

Dettagli

CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA

CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA Valeria Bottura, C. Desandré, E. Imperial, Leo Cerise ARPA Valle d Aosta, Loc. Grande Charrière 44, 11020 St.

Dettagli

ROSAMARINA ROSAMARINA

ROSAMARINA ROSAMARINA ROSAMARINA 1 ROSAMARINA Planimetria generale 2 Sezione corpo diga 3 Opera di presa 4 Scarico di mezzofondo 5 Scarico di superficie 6 7 ROSAMARINA Corso d acqua principale: fiume San Leonardo Bacino principale:

Dettagli

AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE AGRIGENTO COSTITUZIONE DEL CONSORZIO D'AMBITO STATUTO TIPO. Art. 1 Costituzione e denominazione

AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE AGRIGENTO COSTITUZIONE DEL CONSORZIO D'AMBITO STATUTO TIPO. Art. 1 Costituzione e denominazione Allegato B1 AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE AGRIGENTO COSTITUZIONE DEL CONSORZIO D'AMBITO STATUTO TIPO Art. 1 Costituzione e denominazione In applicazione deli'art. 9, comma 3, della legge 5 gennaio 1994,

Dettagli

COMUNICATO STAMPA Progetto di educazione ambientale Una stella verde per una scuola sostenibile Anche Girgenti Acque tra i partners del progetto

COMUNICATO STAMPA Progetto di educazione ambientale Una stella verde per una scuola sostenibile Anche Girgenti Acque tra i partners del progetto COMUNICATO STAMPA Progetto di educazione ambientale Una stella verde per una scuola sostenibile Anche Girgenti Acque tra i partners del progetto Il progetto è stato realizzato in compartecipazione con

Dettagli

Si elencano di seguito gli immobili ed impianti posseduti dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri

Si elencano di seguito gli immobili ed impianti posseduti dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri Per l espletamento dei propri fini istituzionali il Consorzio di Bonifica Valle del Liri ha in gestione immobili ed impianti dallo stesso realizzati nell ambito della realizzazione degli impianti di irrigazione

Dettagli

L'irrigazione a goccia delle colture agrarie

L'irrigazione a goccia delle colture agrarie L'irrigazione a goccia delle colture agrarie DESCRIZIONE DEL CORSO Il corso è organizzato in collaborazione con il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie dell Università degli Studi

Dettagli

Proposta di aggiornamento del Piano d Ambito di Ragusa

Proposta di aggiornamento del Piano d Ambito di Ragusa 1) DATI GENERALI Cod:G0023 a) Denominazione: COMUNE DI COMISO b) Comuni serviti: Comiso c) Popolazione residente: 30.232 (aggiornamento ISTAT 2008) d) Acquedotto/i di alimentazione: G0023AQ0 01 - Comunale

Dettagli

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006 3. RISORSE IDRICHE 3.1. Inquadramento Il sistema idrografico del territorio della Provincia di Bari è caratterizzato dalle lame, incisioni carsiche che, ormai del tutto prive di acque, costituiscono impluvi

Dettagli

CO.R.D.A.R. Valsesia S.p.A.

CO.R.D.A.R. Valsesia S.p.A. DIREZIONE GENERALE RISPONDE A: Consiglio di Amministrazione INTERAZIONI: tutti gli uffici Pianificazione, gestione e controllo di tutte le attività dell azienda in relazione agli indirizzi impartiti dal

Dettagli

ELENCO SPORTELLI BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO OPERANTI IN SICILIA

ELENCO SPORTELLI BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO OPERANTI IN SICILIA BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO PROVINCIA SPORTELLI TELEFONO BCC Don Rizzo Alcamo (TP) 9 0924 591111 1. Agenzia di Sede (Alcamo) Trapani 2. Agenzia di città (Alcamo) 3. Agenzia di Calatafimi 4. Castellammare

Dettagli

WWF ITALIA - STRUTTURE TERRITORIALI LOCALI

WWF ITALIA - STRUTTURE TERRITORIALI LOCALI Regione Denominazione STL Comuni interessati Sicilia Caltanissetta Intera provincia di Caltanisseta Sede Legale caltanissetta@wwf.it Provincia Caltanissetta Responsabile Accordo WWF invio scheda SI NO

Dettagli

Il percorso del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po al 2015 e le sue criticità

Il percorso del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po al 2015 e le sue criticità 2 ciclo di pianificazione 2015-2021 Workshop della Rete Ambientale I Piani di Gestione dei distretti idrografici e la qualità del corpo idrico Roma, 15 settembre 2014 Il percorso del Piano di Gestione

Dettagli

PRESENTAZIONE DEI RISULTATI FINALI

PRESENTAZIONE DEI RISULTATI FINALI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI FINALI 4 Aprile 2014 Centro Congressi Camera di Commercio Perugia Relazione ing. Gabriele De Micheli - U.O. Servizi Tecnologici Energetici Informatici Comune di Perugia Bando

Dettagli

INQUINAMENTO DA NITRATI

INQUINAMENTO DA NITRATI INQUINAMENTO DA NITRATI 1 QUALITA DELLE ACQUE SOTTERRANEE Il sistema acquifero della Pianura Padana rappresenta la fonte principale sia per l approvvigionamento idropotabile (>90%), sia per l agricoltura

Dettagli

IL SISTEMA AGRICOLO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. INEA Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia

IL SISTEMA AGRICOLO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. INEA Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia IL SISTEMA AGRICOLO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA prospettive di sviluppo rurale 2013 INEA Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia INEA - Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia IL SISTEMA AGRICOLO

Dettagli

La misurazione della qualità e delle prestazioni nel Servizio Idrico Integrato

La misurazione della qualità e delle prestazioni nel Servizio Idrico Integrato ROMA 16-17 Gennaio 28 INCONTRI SULLA REGOLAZIONE DEI SERVIZI IDRICI Seconda edizione La misurazione della qualità e delle prestazioni nel Servizio Idrico Integrato L esperienza dell AATO 2 Marche Centro-Ancona

Dettagli

REGIONE SICILIANA Assessorato dei Lavori Pubblici

REGIONE SICILIANA Assessorato dei Lavori Pubblici D.A. n. 130/GAB REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA Assessorato dei Lavori Pubblici L ASSESSORE VISTO lo Statuto della Regione Siciliana, approvato con D.L. 15.5.1946 n. 455 convertito con legge Costituzionale

Dettagli

Individuazione cartografica e caratteristiche tecniche delle opere multisettoriali da trasferire all Enas in prima applicazione della L.R.

Individuazione cartografica e caratteristiche tecniche delle opere multisettoriali da trasferire all Enas in prima applicazione della L.R. REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI Ente acque della Sardegna Individuazione cartografica e caratteristiche tecniche delle opere multisettoriali da trasferire all Enas in prima

Dettagli

27 mq C/2 80,88 Via Catania, 2 In parte locato all'enea mc B/ ,37. Palermo 3 vani A/5 89,86

27 mq C/2 80,88 Via Catania, 2 In parte locato all'enea mc B/ ,37. Palermo 3 vani A/5 89,86 1 Palermo 27 mq 119 6 1 C/2 80,88 Palermo Via Catania, 2 In parte locato all'enea 15.575 mc 119 6 4 B/4 28.153,37 Palermo 3 vani 119 6 5 A/5 89,86 42.000,00 Palermo Via Catania, 6 42 mq 119 6 3 C/2 125,81

Dettagli

- in particolare con D.G.R. n del 30 gennaio 2006 è stata accantonata la somma di euro ,00 sul bilancio 2006;

- in particolare con D.G.R. n del 30 gennaio 2006 è stata accantonata la somma di euro ,00 sul bilancio 2006; REGIONE PIEMONTE BU36 05/09/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 2 agosto 2013, n. 52-6255 Misure per la copertura dei programmi di finanziamento di opere igienico-sanitarie in territorio montano,

Dettagli

QUALITÀ DELL ACQUA. Aggiornamento Giugno 2015

QUALITÀ DELL ACQUA. Aggiornamento Giugno 2015 AGRIGENTO Cloro residuo libero 0,14 mg/l Cl₂ 0,2 (*) Conc. ioni idrogeno (ph) 8 unità di ph 6,5-9,5 Conducibilità elettrica a 20 C 496 µs/cm a 20 C 2500 Fluoruri 0,4 mg/l F 1,5 Cloruri 23 mg/l Cl 250 Nitrati

Dettagli

SCHEMI IDRICI SIC - Lavori di rifacimento dell'acquedotto Gela Aragona SCHEDA N. 168

SCHEMI IDRICI SIC - Lavori di rifacimento dell'acquedotto Gela Aragona SCHEDA N. 168 SCHEMI IDRICI SIC - Lavori di rifacimento dell'acquedotto Gela Aragona SCHEDA N. 168 LOCALIZZAZIONE CUP: TIPOLOGIA OPERA: SOGGETTO TITOLARE: J17H02000080004 Rete idrica Assessorato regionale dell energia

Dettagli

PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SICILIA (di cui all'art. 117 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)

PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SICILIA (di cui all'art. 117 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SICILIA (di cui all'art. 117 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) ALLEGATI AL PIANO DI GESTIONE DOCUMENTO DATA APPROVATO Allegato 05-e Questionari

Dettagli

7^ CONFERENZA ORGANIZZATIVA

7^ CONFERENZA ORGANIZZATIVA 7^ CONFERENZA ORGANIZZATIVA Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazioni PIANO IRRIGUO NAZIONALE PSR 2007/2013 E PAC 2014/2020 CONSORZI DI BONIFICA Intervento del Consorzio della Bonifica Reatina 14,

Dettagli

M I N I S T E R O D E L L A P U B B L I C A I S T R U Z I O N E MOD. 1 PREVISIONE DEGLI ORGANICI DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I

M I N I S T E R O D E L L A P U B B L I C A I S T R U Z I O N E MOD. 1 PREVISIONE DEGLI ORGANICI DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I ANNO SCOLASTICO 2015/16 PAG. 1! CODICE: AGMM054009 DENOMIN.: SMS A.INVEGES INDIRIZZO: VIA A.DE GASPERI N.8/A!! COMUNE: SCIACCA DISTR: 001 CAP 92019 TEL. 0925/21331!! C L A S S I ANNO! IPOTESI! VARIAZIONI

Dettagli

I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia!

I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia! I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia! Obiettivi! in sintesi:! ISTITUIRE UN CONFRONTO TRA DISPONIBILITA IDRICA SUPERFICIALE E FABBISOGNO.! Definire la risorsa idrica superficiale e

Dettagli

CONSORZIO DI BONIFICA DEL BASSO SULCIS (R.D N )

CONSORZIO DI BONIFICA DEL BASSO SULCIS (R.D N ) CONSORZIO DI BONIFICA DEL BASSO SULCIS (R.D. 20-11-1939 N. 12296) Via Catania, 5 Tel. 0781 62391 Fax 0781 62910 Cas. Post. 10 09013 CARBONIA (CA) Cod. Fisc. E Part. IVA: 00243110921 PIANO DI CLASSIFICA

Dettagli

INCONTRO CON LA POPOLAZIONE

INCONTRO CON LA POPOLAZIONE INCONTRO CON LA POPOLAZIONE Illustrazione dell idea progettuale di realizzazione di invasi in un ottica di una valorizzazione integrata di tutta la Valle dello Judrio Gabriele Iacolettig Albana, 18 novembre

Dettagli

INDICE 1. PREMESSA ELENCO DELLE INFRASTRUTTURE DI GORI OGGETTO DEL SERVIZIO DESCRIZIONE DEI SERVIZI... 3

INDICE 1. PREMESSA ELENCO DELLE INFRASTRUTTURE DI GORI OGGETTO DEL SERVIZIO DESCRIZIONE DEI SERVIZI... 3 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. ELENCO DELLE INFRASTRUTTURE DI GORI OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 3. DESCRIZIONE DEI SERVIZI... 3 Pagina 1 di 4 1. PREMESSA La G.O.R.I. S.p.A. (di seguito GORI o Società) è una società

Dettagli

NUCLEI DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI RIPARTIZIONE RISORSE QUOTE ANNI 2007 E 2008

NUCLEI DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI RIPARTIZIONE RISORSE QUOTE ANNI 2007 E 2008 NUCLEI DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI RIPARTIZIONE RISORSE QUOTE ANNI 2007 E 2008 (ART. 1, COMMA 7, LEGGE N. 144/1999 E ART. 145, COMMA 10, LEGGE N. 388/2000) I L C I P E VISTA la

Dettagli

Curriculum vitae Simona Angelini

Curriculum vitae Simona Angelini Curriculum vitae Simona Angelini 1. COGNOME: Angelini 2. NOME: Simona Indirizzo Telefono ufficio : 06 46655054 E-Mail : Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali Dipartimento delle politiche

Dettagli

Curriculum vitae Simona Angelini

Curriculum vitae Simona Angelini Curriculum vitae Simona Angelini 1.COGNOME: Angelini 2.NOME: Simona Indirizzo Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo

Dettagli

Tariffe di fognatura e depurazione per i Comuni gestiti da A.S.S.M. S.p.A. in vigore dal 15 settembre 2007 COMUNI DI:

Tariffe di fognatura e depurazione per i Comuni gestiti da A.S.S.M. S.p.A. in vigore dal 15 settembre 2007 COMUNI DI: All. 1 Tariffe di fognatura e depurazione per i Comuni gestiti da A.S.S.M. S.p.A. in vigore dal 15 settembre COMUNI DI: TOLENTINO, BELFORTE DEL CHIENTI, SERRAPETRONA, CALDAROLA E CESSAPALOMBO Prospetto

Dettagli

Completamento impianti di sollevamento idrovori di Ramitelli e Marinelle e messa in sicurezza impianto irriguo consortile con traslazione condotte

Completamento impianti di sollevamento idrovori di Ramitelli e Marinelle e messa in sicurezza impianto irriguo consortile con traslazione condotte Completamento impianti di sollevamento idrovori di Ramitelli e Marinelle e messa in sicurezza impianto irriguo consortile con traslazione condotte Progetto esecutivo allegato n. 1 data: 22 apr 2011 Aggiornamento

Dettagli

CONFIGURAZIONE DELL ACQUEDOTTO DEL COMUNE DI SAN PIETRO DI FELETTO

CONFIGURAZIONE DELL ACQUEDOTTO DEL COMUNE DI SAN PIETRO DI FELETTO CONFIGURAZIONE DELL ACQUEDOTTO DEL COMUNE DI SAN PIETRO DI FELETTO La rete acquedottistica del Comune di San Pietro di Feletto, completamente autonoma dal punto di vista dell approvvigionamento idrico,

Dettagli

L IMPIANTO IDRAULICO NEL CONDOMINIO. Giorgio Croce

L IMPIANTO IDRAULICO NEL CONDOMINIO. Giorgio Croce L IMPIANTO IDRAULICO NEL CONDOMINIO Giorgio Croce 3280170805 crocearezzo@live.it www.giorgiocroce.weebly.com GENERALITA L impianto idrico-sanitario è composto: -all approvvigionamento: l'insieme delle

Dettagli

Il miglioramento, attraverso l impiego di nuove tecnologie, delle performance delle aziende che operano nei settori del turismo,

Il miglioramento, attraverso l impiego di nuove tecnologie, delle performance delle aziende che operano nei settori del turismo, Atti 15a Conferenza Nazionale ASITA - Reggia di Colorno 15-18 novembre 2011 Il miglioramento, attraverso l impiego di nuove tecnologie, delle performance delle aziende che operano nei settori del turismo,

Dettagli

Gruppo CAP. 1 Forum REALSAN LA RISORSA ACQUA, QUALE GESTIONE? Magenta, 23 ottobre Ing. Pier Carlo Anglese Direttore Tecnico CAP Holding SpA

Gruppo CAP. 1 Forum REALSAN LA RISORSA ACQUA, QUALE GESTIONE? Magenta, 23 ottobre Ing. Pier Carlo Anglese Direttore Tecnico CAP Holding SpA Gruppo CAP 1 Forum REALSAN LA RISORSA ACQUA, QUALE GESTIONE? Magenta, 23 ottobre 2014 Ing. Pier Carlo Anglese Direttore Tecnico CAP Holding SpA L NUOVO SOGGETTO INDUSTRIALE Capitalizzazione Gruppo CAP:

Dettagli

L.R. 23 Gennaio 2006, n. 1 Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità (1)

L.R. 23 Gennaio 2006, n. 1 Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità (1) L.R. 23 Gennaio 2006, n. 1 Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità (1) SOMMARIO Art. 1 - Oggetto e finalità Art. 2 - Definizioni Art. 3 - Requisiti per l individuazione

Dettagli

MINISTERO DELL ISTRUZIONE UNIVERSITA E RICERCA

MINISTERO DELL ISTRUZIONE UNIVERSITA E RICERCA MIUR.AOOUSPAG.ALBO(U).0000138.1-0-201 MINISTERO DELL ISTRUZIONE UNIVERSITA E RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LA SICILIA UFFICIO V AMBITO TERRITORIALE PER LA PROVINCIA DI Via Leonardo da Vinci n 2 2100 Agrigento

Dettagli

58 Capitolo 2. per soddisfare i fabbisogni idrici di un determinato ambito territoriale

58 Capitolo 2. per soddisfare i fabbisogni idrici di un determinato ambito territoriale 58 Capitolo 2 2.4 Il sistema idrico I territori dei bacini idrografici dell AdB sono stati interessati, a partire dal dopoguerra, dalla costruzione di importanti invasi artificiali, finalizzati all accumulo

Dettagli

SERVIZIO IDRICO INTEGRATO SULL'ISOLA DELL'ASINARA

SERVIZIO IDRICO INTEGRATO SULL'ISOLA DELL'ASINARA SERVIZIO IDRICO INTEGRATO SULL'ISOLA DELL'ASINARA Fornelli. Sistema di approvvigionamento idrico (reti e impianti di proprietà del Comune di Porto Torres). L acqua viene prelevata da un bacino di accumulo

Dettagli

La TELEGESTIONE, il futuro del Telecontrollo. Un esperienza concreta.

La TELEGESTIONE, il futuro del Telecontrollo. Un esperienza concreta. La TELEGESTIONE, il futuro del Telecontrollo. Un esperienza concreta. Domenico Dellarole Responsabile Vendite Paolo Gregoraci Responsabile Telecontrollo e Servizio Elettricità Forum Telecontrollo Reti

Dettagli

AVANZAMENTO ATTIVITÀ CONFRONTO TECNICO. Incontro con i Comuni delle Aree Omogenee Cuneo,

AVANZAMENTO ATTIVITÀ CONFRONTO TECNICO. Incontro con i Comuni delle Aree Omogenee Cuneo, AVANZAMENTO ATTIVITÀ CONFRONTO TECNICO Incontro con i Comuni delle Aree Omogenee Cuneo, 08.05.2017 AVANZAMENTO ATTIVITÀ A - INFRASTRUTTURE RICOGNIZIONE RETI E IMPIANTI COMPLETATA RICOGNIZIONE STATO DI

Dettagli

le reti idriche acquedotti fognature

le reti idriche acquedotti fognature reti idriche 3 le reti idriche acquedotti L acqua è un bene inestimabile, che deve essere protetto e salvaguardato. In Idrostudi ce ne prendiamo cura in ogni fase del nostro lavoro, che sia uno studio

Dettagli

Polesine Servizi S.p.A.

Polesine Servizi S.p.A. Polesine Servizi S.p.A. Realizzazione di un Piano di Autocontrollo in linea con la DGR 4080 del 22/12/2004 Esperienza di un Ente Gestore Corso di Aggiornamento Regionale Treviso, 5 dicembre 2007 Dr.ssa

Dettagli

ARCHIVIO DI STATO AGRIGENTO

ARCHIVIO DI STATO AGRIGENTO ARCHIVIO DI STATO DI AGRIGENTO Via Venezia 1 (cod. Post. 92100); tel. 0922/20009. Consistenza totale: bb., voli. e regg. 42.949. Biblioteca: VOIL 990, opuscoli 208 e mss. 2. Sezione microfotografica. La

Dettagli

CONSORZIO DI BONIFICA 4 CALTANISSETTA

CONSORZIO DI BONIFICA 4 CALTANISSETTA CONSORZIO DI BONIFICA 4 CALTANISSETTA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO Delibera n. 17 del 2 luglio 2014 Oggetto: Programma di sviluppo rurale 2007/2013 Misura 321 Sottomisura 321/A Servizi essenziali

Dettagli

Ing. Elisabetta Giusti PhD Prof. Stefano Marsili Libelli

Ing. Elisabetta Giusti PhD Prof. Stefano Marsili Libelli Ing. Elisabetta Giusti PhD Prof. Stefano Marsili Libelli Introduzione L introduzione di tecnologie innovative nella gestione della risorsa irrigua porta. Efficienza Produttività Competitività Qualità Uso

Dettagli

REGGIO CALABRIA 29 ottobre 2015

REGGIO CALABRIA 29 ottobre 2015 III Convegno Nazionale sulla Riqualificazione Fluviale Sessione Internazionale Riqualificare i corsi d acqua nella regione mediterranea ispirazione dalle buone pratiche - impegno per le sfide correnti

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER I SISTEMI IDRICI

TECNICO SUPERIORE PER I SISTEMI IDRICI ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE AMBIENTE TECNICO SUPERIORE PER I SISTEMI IDRICI STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE PER I SISTEMI IDRICI DESCRIZIONE

Dettagli

L uso delle risorse idriche in in agricoltura nella Provincia di di Ragusa. Ing. Ignazio Emmolo Consorzio di Bonifica n 8 - Ragusa

L uso delle risorse idriche in in agricoltura nella Provincia di di Ragusa. Ing. Ignazio Emmolo Consorzio di Bonifica n 8 - Ragusa L uso delle risorse idriche in in agricoltura nella Provincia di di Ragusa Ing. Ignazio Emmolo Consorzio di Bonifica n 8 - Ragusa LA PROVINCIA DI RAGUSA CARTA DEI BACINI IDROGRAFIGI DELLA PROVINCIA DI

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE Elaborato di laurea In Costruzioni Idrauliche Verifica e ristrutturazione di una rete di distribuzione idropotabile.

Dettagli

REGIONE SICILIANA - ASSESSORATO ENTI LOCALI Elezioni Amministrative del Rilevazione votanti alle ore 12/2

REGIONE SICILIANA - ASSESSORATO ENTI LOCALI Elezioni Amministrative del Rilevazione votanti alle ore 12/2 AGRIGENTO Votanti % Votanti % Votanti % ARAGONA 14.116 1.256 8,90% 13.989 1.197 8,56% 127 59 0,34% BIVONA 4.080 598 14,66% 4.054 742 18,30% 26-144 -3,65% BURGIO 3.573 439 12,29% 3.542 485 13,69% 31-46

Dettagli

ACQUA RISORSA VITALE INCONTRO DEL PER. IND. ETTORE ACERBIS ING. ANGELA BENETTI UFFICIO SERVIZIO DI MISURA GARDA UNO SPA

ACQUA RISORSA VITALE INCONTRO DEL PER. IND. ETTORE ACERBIS ING. ANGELA BENETTI UFFICIO SERVIZIO DI MISURA GARDA UNO SPA ACQUA RISORSA VITALE INCONTRO DEL 17.10.17 PER. IND. ETTORE ACERBIS ING. ANGELA BENETTI UFFICIO SERVIZIO DI MISURA GARDA UNO SPA PROGRAMMA ACQUEDOTTO Principi generali, commento dimensionamento, diametri,

Dettagli

PROVINCIA REGIONALE DI ENNA

PROVINCIA REGIONALE DI ENNA PROVINCIA REGIONALE DI ENNA SETTORE IV Attività Produttive e Sviluppo Economico SERVIZIO Agricoltura e Sviluppo Rurale LA PROVINCIA DEI LAGHI Relazione illustrativa 2013 sulle strutture di accumulo e di

Dettagli

CONSORZIO PER L AREA DI SVILUPPO INDUSTRIALE - AGRIGENTO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI SERVIZI COMUNI

CONSORZIO PER L AREA DI SVILUPPO INDUSTRIALE - AGRIGENTO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI SERVIZI COMUNI CONSORZIO PER L AREA DI SVILUPPO INDUSTRIALE - AGRIGENTO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI SERVIZI COMUNI ART. 1 - Servizi soggetti a pagamento - Le aziende, insediate negli ambiti degli agglomerati industriali

Dettagli

Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna

Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna INFRASTRUTTURE IRRIGUE - COMPRENSORIO DI CHILIVANI Generalità L infrastrutturazione irrigua della Piana di Chilivani, è stata realizzata per lotti, seguendo lo schema previsto in un progetto di massima

Dettagli

SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DELLA DERIVAZIONE IDRICA

SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DELLA DERIVAZIONE IDRICA LOGO DELLA PROVINCIA Direzione Ambiente Sistema informativo delle risorse idriche (SIRI) CATASTO DERIVAZIONI IDRICHE SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DELLA DERIVAZIONE IDRICA ALLEGATA ALLA DOMANDA DI IN DATA

Dettagli