Ing. Gabriele ROMAGNOLI. NUOVA NORMA UNI : Prove su parapetti in vetro. Milano, 09 marzo In collaborazione con
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1 Ing. Gabriele ROMAGNOLI NUOVA NORMA UNI : Prove su parapetti in vetro Milano, 09 marzo 2017 In collaborazione con
2 Edificio nel centro di Milano PRIMA: Alta dispersione termica di pareti e infissi: Parapetti non a norma
3 Edificio nel centro di Milano DOPO: Cappotto termico e infissi ad alto risparmio energetico: Parapetti MAIOR a norma
4 Progetto di norma UNI : Definisce i metodi di prova per determinare il comportamento ai carichi statici linearmente distribuiti e ai carichi dinamici di elementi di tamponamento in vetro avente funzione di anticaduta. La norma è stata visionabile online (sito fino al 14 novembre Entro tale data è stato possibile inviare commenti attraverso l apposito modulo online (inchiesta pubblica finale). La norma ancora non è entrata in vigore, ma probabilmente diventerà legge nel giro di pochi mesi.
5 La nuova norma definisce e specifica i metodi di prova sui parapetti in vetro: 1 Tipologie di parapetto e di vetro (termini e definizioni); 2 Apparecchiatura di prova; 3 Procedura di prova; 3.a Prova di spinta; 3.b Prova di urto.
6 TIPOLOGIE DI PARAPETTI IN VETRO
7 La norma suddivide i parapetti in 3 gruppi : GRUPPO 1: Il vetro assolve tutte le funzioni di sicurezza in uso (senza corrimano) GRUPPO 2: Presenza di un corrimano collaborante che ripartisce il carico orizzontale lineare. GRUPPO 3: Presenza di una struttura portante collegata a terra ed al corrimano. Il vetro assolve alla sola funzione di tamponamento.
8 Apparecchiatura di prova per il carico statico lineare: Non è ammessa l applicazione del carico in un solo punto, anche con trave di trasferimento del carico; La strumentazione deve consentire una rilevazione in continuo degli spostamenti; Registrare temperatura e umidità durante la prova.
9 Apparecchiatura di prova per il carico dinamico (prova di urto): Sfera in acciaio temprato Ø 63,5 mm e massa 1 kg; Pneumatici tipo 3,50-R8 4PR con pneumatici in pressione 3,5 bar e massa 50 kg; Registrare temperatura e umidità durante la prova.
10 PROCEDURA DI PROVA
11 La sequenza delle prove è la seguente: 1 Precarico iniziale; 2 Prova di spinta con controllo della deformazione (SLE); 3 Prova di spinta con controllo della resistenza (SLU); SPINTA 4 Prova di spinta post-rottura con controllo della resistenza (SLC); 5 Prova di impatto da corpo duro per qualità della tempra (10 J); 6 Prova di impatto da corpo semirigido (a seconda della destinazione d uso); URTO
12 STEP 1 - PRECARICO INIZIALE Precarico pari al 30% del carico di esercizio (in base alla destinazione d uso); Lo scopo della prova è quello di verificare l integrità dell elemento e di azzerare eventuali giochi dovuti ai fissaggi e ai registri. CARICO IN BASE A DESTINAZIONE D'USO C2 C3 0,6 kn/m 0,9 kn/m TEMPI DI CARICO E SCARICO 30 s < t < 2 min Rimozione carico in meno di 10 s PROCEDURA Tenere il carico per 5 min. Registrare le frecce per i successivi 5 min dopo la rimozione del carico. Azzerare il misuratore degli spostamenti. REQUISITO DI ACCETTABILITA' Nessuno
13 STEP 2 PROVA ALLO STATO LIMITE DI ESERCIZIO Carico di esercizio di 2 kn/m o 3 kn/m a seconda della cat. C2 o C3 rispettivamente; Lo scopo della prova è quello di verificare la deformabilità del parapetto limitando le frecce sotto carico e le frecce residue CARICO IN BASE A DESTINAZIONE D'USO C2 C3 2 kn/m 3 kn/m TEMPI DI CARICO E SCARICO 10 s < t < 5 min Rimozione carico in meno di 10 s PROCEDURA Tenere il carico per 5 min. Registrare le frecce per i successivi 15 min dopo la rimozione del carico. REQUISITO DI ACCETTABILITA' Freccia sotto carico <100 mm Freccia residua <6 mm
14 STEP 3 PROVA ALLO STATO LIMITE ULTIMO Carico amplificato di 1,5 volte di 3 kn/m o 4,5 kn/m a seconda della cat. C2 o C3 rispettivamente; Lo scopo della prova è quello di verificare la resistenza del parapetto evitando rotture e/o perdite di equilibrio. CARICO IN BASE A DESTINAZIONE D'USO C2 C3 TEMPI DI CARICO E SCARICO PROCEDURA REQUISITO DI ACCETTABILITA' 3 kn/m 4,5 kn/m 10 s < t < 5 min Rimozione carico in meno di 10 s Tenere il carico per 5 min. Nessuna rottura dell'elemento
15 STEP 4 PROVA ALLO STATO LIMITE DI COLLASSO Prova obbligatoria solo per i parapetti appartenenti al gruppo 1; Rottura indotta di una lastra dello stratificato; Carico di esercizio di 2 kn/m o 3 kn/m a seconda della cat. C2 o C3 rispettivamente Lo scopo della prova è quello di verificare la resistenza del parapetto in condizioni post-rottura evitando ulteriori rotture e/o perdite di equilibrio. CARICO IN BASE A DESTINAZIONE D'USO C2 C3 TEMPI DI CARICO E SCARICO PROCEDURA REQUISITO DI ACCETTABILITA' 2 kn/m 3 kn/m 10 s < t < 5 min Rimozione carico in meno di 10 s Tenere il carico per 1 min. Nessuna rottura dell'elemento
16 STEP 5 PROVA DI IMPATTO DA CORPO DURO Lo scopo della prova è quello di verificare la qualità del vetro (tempra/indurimento). ENERGIA IN BASE A DESTINAZIONE D'USO C2 C3 PUNTI DI IMPATTO B/2 B/2 REQUISITO DI ACCETTABILITA' H/ J (caduta da 1020 mm) 10 J (caduta da 1020 mm) H Nessuna rottura del vetro al termine delle 3 prove di urto. B
17 STEP 6 PROVA DI IMPATTO DA CORPO SEMIRIGIDO Lo scopo della prova è quello di verificare l anticaduta in caso di urto accidentale ENERGIA IN BASE A DESTINAZIONE D'USO C2 C3 PUNTI DI IMPATTO B/2 B/2 REQUISITO DI ACCETTABILITA' 350 J (caduta da 700 mm) 600 J (caduta da 1200 mm) H H/ Sono ammesse rotture del sistema tali da non compromettere i requisiti di sicurezza previsti. Le aperture devono essere minori di 100 mm. Il pannello deve rimanere in sede e eventuali frammenti distaccati devono avere una massa minore di 300 g. B
18 STEP 6 PROVA DI IMPATTO DA CORPO SEMIRIGIDO Le destinazioni d uso per differenziare le prove di urto sono ben specificate nella seguente tabella: Energia 350 J Energia 600 J
19 DATI DA ANNOTARE SUL RAPPORTO DI PROVA: Nome e indirizzo del laboratorio di prova; Nome e indirizzo del richiedente; Luogo di prova e indicazione dei parametri ambientali (temperatura e umidità relativa); Riferimento alla norma UNI ; Descrizione delle apparecchiature di prova; Riferimento al gruppo di appartenenza dell'elemento sottoposto a prova (gruppo 1, 2 o 3); L'indicazione completa dell'elemento sottoposto a prova: descrizione tecnica e dimensionale dell'elemento; disegni tecnici di sistema; modalità di vincolo del sistema; tipologia e composizione del vetro; modalità di vincolo del vetro; criterio di fissaggio dei componenti; codici di riferimento utilizzati dal produttore per identificare i componenti. Le misurazioni effettuate e ed i risultati ottenuti nelle prove; Eventuali rilievi fotografici.
20 GRAZIE PER L ATTENZIONE! Ing. Gabriele Romagnoli romagnoli@faraone.it
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