Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Bologna 2. ISMAR - CNR Bologna
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- Fabio Carli
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1 87 EVOLUZIONE STORICA DEL DELTA DEL DANUBIO (MAR NERO) Adriana Galvani 1, Francesco Marabini 2 1 Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Bologna 2 ISMAR - CNR Bologna 1 - La costa romena e il delta del Danubio La costa romena del Mar Nero si sviluppa per 228 km dal delta del Danubio a N, fino al confine bulgaro a S. In base ai caratteri geomorfologici si divide in due parti: l apparato deltizio del Danubio con le adiacenti lagune di Razim e Sinoe a cui segue un litorale, orientato N-S, con alle spalle la pianura e, in alcuni tratti, una modesta falesia alta fino a 50 m. (fig. 1-A). L alimentazione naturale della fascia costiera è data dalle correnti costiere che trasportano verso S l abbondante apporto solido del Danubio. L intero delta danubiano è caratterizzato da una totale assenza di strade e le comunicazioni avvengono solo per via fluviale. Come parco naturale sviluppa principalmente due attività: pesca e turismo. Attività industriali (industria del vetro utilizzando sabbie silicee presenti in loco) sono fallite per mancanza di infrastrutture e adeguate vie di comunicazione. Il pericolo maggiore per il parco naturale è rappresentato a tutt oggi dalla possibilità di inquinamento dovuto agli scarichi industriali nell alto corso del Danubio. L evoluzione del delta del Danubio è quindi di primaria importanza per ricostruire le variazioni nel tempo della fascia costiera romena. I caratteri evolutivi dell ambiente costiero sono strettamente collegati all attività antropica e agli eventi climatici. In entrambi i casi, l utilizzo dei dati archeologici fornisce indicazioni di primaria importanza. * Sebbene il lavoro sia stato svolto in comune, A. Galvani è responsabile dei paragrafi 1 e 2 e F. Marabini è responsabile dei paragrafi 3 e 4.
2 88 Convegno di Maratea 2 - Antichità (periodo greco e romano) Le prime mappe derivano dall Atlante di Tolomeo, pubblicato nel XVI secolo sulla base della descrizione del Mar Nero secondo Tolomeo (200 A.D.); gli odierni riferimenti archeologici comprovano la posizione delle antiche città (Istra, Tomis, Callata, ecc.) lungo la linea costiera. Panin (1983), considerando la cartografia tolemaica e le distanze tra le città costiere riportate dagli antichi autori greci e latini, conclude che nella parte meridionale del delta le antiche linee di riva corrispondevano all incirca alla posizione attuale e che nella parte più settentrionale il delta danubiano mostrava cinque diramazioni con, da N a S, le bocche di Psilon, Boreion, Pseudostoma, Calon, Naracum e Hieron. In fig. 2-A è riportata la carta di Tolomeo e in fig. 2-B l interpretazione di Panin. In ogni caso, il confronto fra il delta antico e quello attuale, solo sulla conferma di resti archeologici, non permette conclusioni sicure sulla parte più esterna del delta, in quanto le antiche città greche e romane erano ubicate sulla costa Sud e nella parte più interna del delta in corrispondenza delle lagune di Razim e Sinoie (vedi figg. 3-A e 3-B). Successivamente all atlante di Tolomeo, solo dal XVI sec. si hanno documenti cartografici utili per evidenziare lo sviluppo del delta del Danubio. 3 - XVI-XIX secolo Questo periodo, dal XVI all inizio del XIX sec., è rappresentato da abbondante cartografia che può suddividersi in tre gruppi di mappe. Il primo gruppo, XVI e XVII sec., continua a mostrare le cinque bocche storiche secondo l atlante di Tolomeo. Il secondo gruppo, XVIII sec., evidenzia la bocca più settentrionale, Psilon corrispondente all attuale Kilia, esagerandone importanza e dimensione e trascura completamente le bocche più meridionali. Il terzo gruppo di carte (fine XVIII inizio XIX sec.) è più attendibile mostrando la presente situazione con le tre bocche principali di Kilia (Psilon), Sulina (Calon) e S. Giorgio (Hieron). Un esame critico del primo gruppo di carte evidenzia la loro poco attendibilità in quanto non basate su rilievi, ma solo sulla ripetizione dell atlante di Tolomeo sia per le bocche che per la parte retrostante al delta (figg. 4, 5 e 6). Solo due portolani: uno portoghese (1579) ed uno arabo (1600) mostrano le tre bocche principali attuali, Kilia, Sulina e S. Giorgio confermando come già allora la struttura dell apparato deltizio fosse simile all attuale anche se con la posizione della linea di riva differente e in posizione più arretrata (figg. 7 e 8). Il secondo gruppo è praticamente inutilizzabile e l unico dato certo è che la bocca di Kilia era più arretrata rispetto alla situazione attuale (figg. 9 e 10). Il terzo gruppo (fine XVIII e inizio XIX sec.) permette, invece, un confronto con risultati più attendibili evidenziando il progressivo avanzamento della linea di riva per tutto il delta con forti incrementi dal 1782 al
3 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare (figg. 10 e 11). Le carte del XX secolo (figg. 12 e 13) mostrano già un delta simile all attuale. 4 - Situazione attuale Il confronto delle carte dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi mostra come il delta del Danubio sia avanzato fino ai primi decenni di questo secolo con maggior velocità nella parte Nord in corrispondenza della bocca Kilia. Dalla metà del XX sec. Il tratto costiero corrispondente alle bocche di Sulina e S. Giorgio presenta vistosi arretramenti, mentre il tratto più a Nord (bocca di Kilia) aumenta notevolmente il suo tasso di avanzamento. Poiché il delta del Danubio è scarsamente antropizzato, si ritiene che le cause siano più a monte del delta e che, oltre al diminuito apporto solido rispetto alla piccola età glaciale, vadano ricercate nella presenza dei numerosi sbarramenti per bacini idroelettrici effettuati nel basso corso del Danubio in territorio Romeno. Attualmente il maggior apporto solido continua ad essere nella bocca Nord di Kilia, evidenziato da una barra sabbiosa che tende a raccordare la bocca di Kilia con quella di Sulina (fig. 1-B). Questa situazione crea grossi problemi perché il ramo danubiano di Sulina è navigabile anche per grossi piroscafi. Figura 1 - A) Il delta del Danubio e la costa romena. B) Odierna formazione della barra sabbiosa tra la bocca di Kilia a Sulina a S
4 90 Convegno di Maratea Figura 2 - A) Il delta del Danubio secondo l atlante di Tolomeo (200 A.D.) pubblicato nel XVI sec. B) Il delta del Danubio nell antichità (Panin, 1983) Figura 3 - A) Ubicazione degli antichi insediamenti greci sulla costa romena. B) Ubicazione degli antichi insediamenti romani sulla costa romena Figura 4 - Il delta del Danubio (1550 ca.) Figura 5 - Il delta del Danubio (W. Bleau, 1635)
5 Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 91 Figura 6 - Battista Agnese (1553) Figura 7 - Il delta del Danubio (portolano portoghese 1579) Figura 8 - Il Danubio e la costa del Mar Nero (portolano arabo 1600) Figura 9 - Il delta del Danubio (1750 ca.)
6 92 Convegno di Maratea Figura 10 - Il delta del Danubio: mappe del XVIII sec. Figura 11 - Il delta del Danubio (1782) Figura 12 - Il delta del Danubio (1830 ca.)
7 Figura 13 - Il delta del Danubio (1930) Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 93
8 94 Convegno di Maratea Figura 14 - Il delta del Danubio (1980) Bibliografia Berlinski N. (2007) - Evolution of the Danube estuary zone (Ukranian Part), Atti China-Italy bilateral Symposium on the coastal zone, CNR, Bologna, Dimitrov P., Chronis G., Salakov D. (1999) - Syncrhonus climatic and geological events in the Black and Aegean Sea during the last years, Oceanography of the Black Sea, 23-26/2/99, Athens - Greece. Gatescu P., Breier A. (1980) - Present changes in the Danube delta, morphohydrography, Revue Ruomanie de Geologie, Geographie, tome 24, Marabini F., Merzanis A. (1999) - L evoluzione del delta del Danubio (M. Nero) in tempi storici, Atti Congresso ASITA, Napoli, 1-6. Mikhailov V.N. (1997) - Ustja rek Rossii I sopdrelnih stran. Russia, proshlor, nastoyacshee I buducshee. Russian and adjacent countries river mouths. The past, present and future, GEOS, Moscow (in Russian) Mikhailov V.N., et al. (2004) - Gidrologia delti Dunaya. The Danube delta hydrology, Moscow (in Russian). Panin N. (1983) - Black Sea coast line changes in the last years. A new attempt at identifying the Danube mouths as described by the ancients, Dacia, Nouvelle serie XXVII, N. 1-3,
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