I n t r o d u z i o n e Lettera del Presidente. P r e m e s s a m e t o d o l o g i c a Il modello di riferimento: caratteristiche e finalità

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1 BILANCIO SOCIALE

2 I n t r o d u z i o n e Lettera del Presidente P r e m e s s a m e t o d o l o g i c a Il modello di riferimento: caratteristiche e finalità P a r t e I : I d e n t i t à 9 Storia 15 Contesto di riferimento 17 Valori, Missione e Visione 18 Orientamento ai Valori 20 Missione 20 Visione 21 Disegno strategico P a r t e I I : G o v e r n a n c e e c a p i t a l e i n t e l l e t t u a l e 23 Assetto istituzionale 27 La Capogruppo 27 Le società controllate 29 Le partecipazioni di rilievo 30 Indicatori di capitale intellettuale 32 Capitale umano 36 Capitale strutturale 40 Capitale relazionale P a r t e I I I : P e r f o r m a n c e e c o n o m i c a 45 Dati significativi di gestione 46 Stato patrimoniale 46 Conto economico 48 Calcolo e distribuzione del Valore Aggiunto 50 Imposte e tasse P a r t e I V : P e r f o r m a n c e S o c i a l e 53 Mappa degli stakeholder 54 Gruppo e Collaboratori 64 Gruppo e Clienti 75 Gruppo e Fornitori 78 Gruppo e Mondo della Cultura, Moda e Innovazione 84 Gruppo e Associati 83. Gruppo e Media P a r t e V : D i a l o g o e M i g l i o r a m e n t o C E N T R O D I F I R E N Z E P E R L A M O D A I T A L I A N A P I T T I I M M A G I N E F O N D A Z I O N E P I T T I I M M A G I N E D I S C O V E R Y S T A Z I O N E L E O P O L D A E N T E M O D A I T A L I A BILANCIO SOCIALE BILANCIO SOCIALE

3 Lettera del Presidente Ogni progetto che ambisca a sortire degli effetti richiede un orizzonte temporale almeno triennale. Per questo anche nel 2006 abbiamo proseguito con l elaborazione del Bilancio sociale, consapevoli di compiere uno sforzo rilevante per un Gruppo delle nostre dimensioni ma altrettanto convinti di star implementando uno strumento importante per sottolineare la ricaduta in termini sociali delle nostre attività e per valorizzare l evoluzione delle nostre aziende in termini di valori di riferimento. L attenzione a realizzare una Gestione Socialmente Responsabile è divenuto, grazie anche al Bilancio Sociale, un elemento che caratterizza la vita quotidiana del Gruppo e in questo documento proveremo a raccontarvi come siamo riusciti a declinarla in maniera operativa: a passare insomma dalle dichiarazioni di principio ai fatti. Grazie anche alle indicazioni emerse dai Bilanci dei due anni precedenti siamo riusciti a rispettare e rafforzare il disegno strategico che avevamo delineato, consapevoli che l impatto delle nostre attività ha dimensioni e ricadute tali, sul territorio ma non solo, da costringerci a mantenere un elevata e costante attenzione verso i nostri sempre più numerosi stakeholder. Prima di lasciarvi alla lettura del Bilancio sociale 2006 voglio anticiparvi il principale elemento di novità rispetto allo scorso anno: a seguito dell acquisizione delle fiere Donna a Milano da parte di Pitti Immagine srl, si è ritenuto necessario procedere con un accurata riorganizzazione delle funzioni aziendali. Questo ha prodotto un nuovo organigramma che ci auguriamo consentirà a Pitti Immagine di operare con la consueta efficacia e con il necessario rispetto di una gestione socialmente responsabile. Concludo ricordando che la nostra principale ricchezza sono le persone che lavorano insieme a noi e con le quali siamo in relazione. È su questo capitale intangibile che intendiamo continuare a progettare il nostro futuro. Buona lettura! Cav. Lav. Alfredo Canessa BILANCIO SOCIALE BILANCIO SOCIALE

4 Premessa metodologica / Il modello di riferimento: caratteristiche e finalità Il Bilancio Sociale del Centro di Firenze per la Moda Italiana 2006 è stato predisposto secondo la metodologia indicata dalle seguenti linee guida: linee guida nazionali del Gruppo di studio per il Bilancio Sociale (GBS), che forniscono i criteri per una corretta e completa rendicontazione in tema di responsabilità sociale di impresa. I contenuti del documento sono stati organizzati in cinque capitoli: 1. Identità aziendale, in cui viene descritto il Gruppo, attraverso la sua storia, il contesto di riferimento e i fondamenti della sua cultura di impresa che ne caratterizza lo stile: l orientamento valoriale, la Missione e la Visione, rese operative da una precisa strategia. 2. Governance e capitale intellettuale, in cui è rappresentato l assetto istituzionale del Gruppo, attraverso il dettaglio delle aziende controllate e partecipate, ed è descritto il capitale intellettuale, ovvero l insieme dei dati e delle informazioni che permettono di cogliere il valore rappresentato dai collaboratori, dalla struttura organizzativa e dall insieme delle relazioni che il Gruppo ha nel tempo sviluppato e consolidato. 3. Performance economica, in cui viene commentato il risultato di conto economico e fornita l evidenza del Valore Aggiunto creato per gli stakeholder. 4. Performance sociale, in cui vengono rappresentati i flussi di scambio con i principali stakeholder collaboratori, espositori, visitatori, Mondo della cultura, della moda, dell innovazione, associati, fornitori, media. 5. Dialogo e miglioramento, quale avvio di un dialogo sistematico con gli interlocutori di riferimento, per identificare aree di eccellenza e criticità nella gestione delle relazioni e per definire gli orientamenti di miglioramento per la futura gestione. Salvo diversa indicazione, i dati e le informazioni riportate si riferiscono al Gruppo Centro di Firenze per la Moda Italiana (di seguito anche Gruppo ), come dal Bilancio di Esercizio consolidato al In particolare, i dati relativi al capitale intangibile, al personale, ai clienti, fanno riferimento anche a Ente Moda Italia (che consolida con il metodo proporzionale). Con Centro di Firenze per la Moda Italiana, anche CFMI, si fa riferimento esclusivamente alla holding. Grafici e tabelle rappresentano la fotografia del Gruppo al 30 settembre 2006, al 30 settembre 2005 e 2004, ad eccezione della parte clienti che considera anche i dati al 30 settembre Per esercizio di riferimento si intendono i 12 mesi a cavallo dal 1 ottobre al 30 settembre. BILANCIO SOCIALE BILANCIO SOCIALE

5 P A R T E 1 IDENTITÀ STORIA: Il Centro di Firenze per la Moda Italiana (CFMI o Centro) viene costituito nel 1954, raccogliendo l eredità di Giovanni Battista Giorgini che aveva sfidato l egemonia della moda parigina organizzando, a Firenze, la prima sfilata della moda italiana il 12 febbraio È lì che l Italia inizia a mostrare quell autonomia creativa e quella flessibilità organizzativa che, insieme alla grande qualità del prodotto, costituiranno i tratti salienti e i fattori critici di successo del Made in Italy in tutto il mondo. In breve tempo sfilare nella Sala Bianca di Palazzo Pitti diventa un traguardo di assoluto prestigio e una vetrina di rilievo, per stilisti come Galitzine, Ken Scott, Lancetti, Valentino, Krizia, Mila Schön. Il Centro diventa l organismo che promuove e gestisce le manifestazioni, favorendo i contatti tra tutti gli operatori: nel 1955 i compratori sono già 500 e i giornalisti 200. È il più grande appuntamento europeo di settore. Nel 1963 viene presentata la prima sfilata collettiva di linee maschili, anticipazione della futura rassegna Pitti Uomo di abbigliamento e accessori maschili, inaugurata nel In poco tempo la fiera acquisisce carattere internazionale e apre la strada per l organizzazione di nuovi eventi al servizio dell industria italiana ed europea: nel 1975 è la volta di Pitti Bimbo, nel 1977 nasce Pitti Filati, nel 1978 Pitti Casa. BILANCIO SOCIALE BILANCIO SOCIALE

6 È il momento di dare all azienda una struttura più efficiente: nel 1983 il CFMI crea il Centro Moda srl che nel 1988 diventa Pitti Immagine srl, a cui viene affidata l organizzazione delle sempre più numerose attività. Il CFMI si lega all industria della moda in piena espansione, coinvolgendo i migliori imprenditori nella gestione delle fiere e scegliendo come interlocutore privilegiato la moderna e qualificata distribuzione internazionale. Negli anni Novanta, Pitti Immagine conquista la leadership mondiale e Firenze diventa la capitale dell industria che fa moda e cultura moderna della moda: mostre, spettacoli, ricerca, iniziative culturali e artistiche e tutti i grandi stilisti che tornano a Firenze per sfilare in eventi unici ed eccezionali. Si afferma un nuovo e vincente modello di fare fiera, che fonde i principi già esistenti di anteprima, qualità, selezione e completezza dell offerta con le moderne tecniche di gestione e le più innovative leve del marketing, della comunicazione, del mettere in scena. Anche il panorama della moda italiana acquista un assetto più stabile: le prime linee degli stilisti e l industria della donna si concentrano a Milano, l Alta Moda a Roma, l industria moda-uomo e degli altri settori tessili e dell abbigliamento a Firenze. Questo assetto troverà spunti ulteriori quando nel 2001 verrà rilanciata l alleanza strategica tra Firenze e Milano per rendere più efficiente l assetto delle fiere italiane del tessile e dell abbigliamento. Via via il Centro diversifica e specializza le sue attività e le sue partecipazioni, spaziando dall organizzazione di grandi eventi culturali alla formazione (Polimoda), dalla promozione sui mercati esteri (Ente Moda Italia) all editoria (Edifir). Cresce così il consenso presso le istituzioni pubbliche nazionali e aumentano le iniziative promozionali realizzate con la loro collaborazione in Italia e all estero. Parallelamente si investe anche sulla Fortezza da Basso, vera e propria cittadella delle esposizioni, suddivisa tra le mura rinascimentali, gli edifici settecenteschi e i padiglioni dell ultima generazione. All inizio del nuovo millennio il Centro differenzia ulteriormente le proprie attività attraverso un articolazione della propria struttura. Con la costituzione di Intesa Moda avente l obiettivo di rafforzare le sinergie tra il Gruppo e la Confindustria nazionale di settore (Sistema Moda Italia o SMI) attraverso l elaborazione di strategie promozionali comuni il Centro diventa l unico esempio al mondo di integrazione verticale del ciclo fieristico. È nell ambito di questa strategia che il Centro e SMI acquisiscono una partecipazione del 15% nelle rispettive società operative, Pitti Immagine ed Efima. 10 BILANCIO SOCIALE 11 BILANCIO SOCIALE

7 Sempre nel 2001 viene costituita la Stazione Leopolda S.r.l., responsabile della gestione degli spazi dell omonima stazione ferroviaria, ristrutturata e affittata dalle Ferrovie dello Stato. Nel 2002 viene data una veste formale più incisiva alla Fondazione Pitti Immagine Discovery, il cui programma di ricerca sulle forme di espressione contemporanee era già attivo dal Il 2003 e il 2004 vedono una decisa focalizzazione sulle attività principali, con la rinuncia a investire nei prodotti ormai privi di concrete prospettive di sviluppo (Pitti Immagine Casa e ModaPelle), ma anche l avvio di nuovi promettenti progetti. Come Pitti Living a Milano, dedicata al lifestyle domestico e come Fragranze, sempre a Firenze, il nuovo appuntamento rivolto alle più pregiate aziende internazionali di profumeria selettiva e accessori per la casa. Il Gruppo ha quindi sviluppato una politica di diversificazione e progressiva apertura verso nuove forme espositive e modalità di promozione. La presentazione presso la stazione Leopolda della Guida de L Espresso ai Vini d Italia è l esempio di tale strategia, finalizzata a valorizzare non solo la moda italiana, ma le diverse eccellenze italiane, sinonimo di qualità e stile. L esercizio trascorso ha poi visto il Gruppo, sempre impegnato a livello operativo nel processo di focalizzazione nei principali prodotti (Uomo, Bimbo e Filati) e nello sviluppo delle nuove attività ancora in fase di lancio (Fragranze, Living, Rooms, Guida dei Vini), portare avanti gli accordi per la razionalizzazione dell assetto fieristico delle fiere di moda femminile a Milano. Tali accordi hanno visto la loro formalizzazione definitiva proprio nei primi mesi del In particolare, Sistema Moda Italia ha individuato in Pitti Immagine lo strumento operativo adatto per il consolidamento e lo sviluppo delle manifestazioni milanesi in essere (Cloudnine, Neozone e Modaprima), siglando dapprima un accordo ponte con il quale Pitti Immagine si è affiancata al precedente gestore di tali manifestazioni (Efima) e successivamente un intesa articolata mediante la quale Pitti Immagine ha assunto la gestione operativa delle manifestazioni del pret a porter femminile e dell abbigliamento ed accessori per la grande distribuzione organizzata che si svolgono a Milano. Del pacchetto faceva parte inizialmente anche la rassegna White, che però a fine anno è stata ceduta. Parallelamente il Centro di Firenze per la Moda Italiana ha acquisito quote in Efima S.r.l. arrivando al 50% del capitale sociale. In tale società sono stati conferiti tutti i marchi relativi alle manifestazioni milanesi e contemporaneamente è stata dimessa la relativa struttura operativa nell ambito del processo di razionalizzazione correlato alla nuova governance adottata. 12 BILANCIO SOCIALE 13 BILANCIO SOCIALE

8 Contesto di riferimento Il 2006 è stato un anno buono per l industria italiana della moda: i fatturati sono finalmente in crescita dopo quattro anni di cali (l attesa è per un aumento del 3% circa rispetto al 2005) e le esportazioni hanno ricominciato a muoversi nel senso positivo a cui le imprese del settore erano abituate (la stima è al + 5.5%). Contesto di riferimento: Il 2006 è stato un anno buono per l industria italiana della moda: i fatturati sono finalmente in crescita dopo quattro anni di cali (l attesa è per un aumento del 3% circa rispetto al 2005) e le esportazioni hanno ricominciato a muoversi nel senso positivo a cui le imprese del settore erano abituate (la stima è al + 5.5%). È bastata la lieve ripresa europea, tedesca in particolare, per far ripartire subito la nostra macchina produttiva. Sono risultati che non hanno fatto abbassare la guardia sul tema della competitività, ma che hanno ridimensionato assai quei giudizi sempre riproposti e ogni volta smentiti dai fatti su una presunta inadeguatezza della specializzazione italiana e sulla fine prossima dell industria Made in Italy. Piuttosto va tenuta sotto controllo proprio la grande dipendenza della nostra moda dall evoluzione dei mercati europei che, se includiamo la Russia e i paesi dell est Europa, pesano per oltre il 70% delle esportazioni italiane. Un grande patrimonio da una parte, una possibile limitazione dall altra. Pensiamo che occorrano politiche di sostegno che riducano i rischi di scambi commerciali in paesi nuovi per le imprese più piccole ed efficaci politiche promozionali globali. Per quanto attiene alla sua missione istituzionale, il Gruppo sta già presidiando questi fronti. Le nostre mostre rappresentano in molti casi la prima occasione di conoscenza tra le aziende italiane e i nuovi mercati di acquisto. È successo in passato per il Giappone, di recente per la Russia, sta accadendo ora per il resto dell Europa Orientale e Baltica, per la Cina, l India e altri paesi lontani. E siamo anche sempre propositivi con gli organismi pubblici di promozione, candidandoci a esportare là dove serve eventi di comunicazione, supporto alle attività commerciali, presenza istituzionale, con un adeguato equilibrio tra mercati nuovi e mercati consolidati, dove semmai c è bisogno di una comunicazione più avanzata e di una politica di marketing più sofisticata. Le fiere di Pitti Immagine e le imprese che vi partecipano appaiono bene attrezzate per queste sfide multiple, per reggere l urto delle nuove regole del commercio internazionale e per ricostruire una strategia nuovamente vincente: la voglia e la capacità di reagire ci sono e le abbiamo viste all opera in tutti i nostri appuntamenti, divenuti ormai oltre che occasioni di promozione commerciale anche eventi di comunicazione internazionale, di affermazione dell identità e dell energia di un sistema e delle sue imprese. A livello locale i punti dolenti restano l insufficiente capacità di mobilitazione della città nei giorni delle fiere più importanti e la mancanza di spazi espositivi necessari a soddisfare le sempre numerosissime richieste di partecipazione, soprattutto per Pitti Immagine Uomo. Esiste un ampio consenso intorno alle nostre attività, che però stentano ancora ad avere un posto di prima fila nell agenda cittadina e un ruolo decisivo nella strategia di riposizionamento della città nella competizione internazionale. 14 BILANCIO SOCIALE 15 BILANCIO SOCIALE

9 Alcuni esempi: il sistema della logistica e del traffico nei giorni di fiera continua a essere gestito più con la logica dell emergenza che non con quella della programmazione e il rischio è la sovrapposizione con i tanti cantieri aperti; gli alberghi cittadini utilizzano le nostre fiere come occasioni di pressione sull offerta di ricezione e quindi aumentano i prezzi (senza neppure offrire servizi speciali di ospitalità); gli operatori della cultura e dello spettacolo faticano a coordinarsi tra loro e con noi per impostare un cartellone comune nei giorni almeno dell Uomo (e a tale proposito ci siamo anche impegnati a promuovere un coordinamento); è tuttora incerto il calendario dei lavori dentro e fuori la Fortezza da Basso, così come la destinazione di alcune fondamentali infrastrutture, come il nuovo auditorium. A Firenze come a Milano le nostre prospettive di consolidamento e di sviluppo sono legate a una crescita dell intero territorio, sotto tutti i punti di vista: la nostra è un attività di sistema e le città, nella loro concreta articolazione, sono l autentico display delle eccellenze e delle qualità del made in Italy. Occorre l impegno di tutti per legare sempre più le attività del gruppo a queste città e alle loro forze migliori. Valori, Missione e Visione: Orientamento valoriale, Missione e Visione identificano i fondamenti della cultura di impresa su cui si basano sia le scelte strategiche del Gruppo sia i comportamenti quotidiani di tutti coloro che ne fanno parte. Orientamento valoriale, Missione e Visione rappresentano infatti lo stile del Gruppo nel gestire le relazioni con tutti gli interlocutori di riferimento, ai quali il Gruppo esplicita la propria ragion d essere (Missione), il proprio sogno/progetto per il futuro (Visione) e, soprattutto, i punti di riferimento per orientare strategie e comportamenti (Orientamento Valoriale). Il Libro dei Valori di Pitti Immagine, pur redatto dalla società operativa principale, attiene al gruppo nel suo complesso ed è volto a riflettere le convinzioni e la cultura aziendale, dando corpo all identità, alla forma, al significato ed al contenuto delle azioni aziendali. I valori scelti come riferimento sono stati cinque; essi rappresentano il risultato della storia del gruppo, con i suoi successi e gli insuccessi, con le idee che hanno ispirato e condotto le azioni, con il significato riconosciuto al lavoro svolto ed infine con i pensieri, le convinzioni ed i sentimenti che continuano ad animare l agire quotidiano. Questi valori contengono in sé le differenze che distinguono il nostro Gruppo e le somiglianze che lo accomunano, legando tutti coloro che ne fanno parte ad un progetto in cui credere e trovare motivazione. Questi valori vogliono essere non solo la cornice dell identità, ma anche una forza in grado di indirizzare le azioni sia internamente che nei confronti del mercato e del territorio. Costituiscono un patto alla base dell etica dei comportamenti, capace di definire ciò che può essere chiesto al Gruppo e ciò che il Gruppo si aspetta da chi ne fa parte. 16 BILANCIO SOCIALE 17 BILANCIO SOCIALE

10 ricerca Simbolicamente il Libro dei Valori viene rappresentato dal disegno di una fetta di terreno che vede germogliare 5 frutti rappresentativi dei valori: innovazione: è la capacità di ripensare continuamente le proprie manifestazioni e progetti culturali è estro nelle idee e velocità nella realizzazione è espressione delle più recenti tendenze dei costumi e dei consumi sul mercato è il fondamento delle nostre capacità di competere è spirito di imprenditorialità e capacità progettuale che guida in modo nuovo la promozione della cultura della moda significa che non è sufficiente essere al passo con i tempi ma è necessario anticiparli ricerca: è la capacità di intuire nuovi protagonisti, nuovi stimoli, nuove potenzialità è saper mettere in contatto mondi e persone all apparenza lontani: cultura, moda, arte, architettura, economia e impresa significa curiosità, atipicità, multidisciplinarità e coraggio. professionalità: è profonda conoscenza del nostro settore e delle nostre manifestazioni è attenzione al dettaglio è dedizione assoluta alla qualità, alla soddisfazione dei nostri clienti e attenzione verso i fornitori è la credibilità di un gruppo costruita con i successi he hanno segnato la nostra storia è preparazione, competenza, esperienza, motivazione ed energia significa la ragione del successo del Gruppo internazionalità: è competere in un mercato globale comprendendo le tradizioni, innovandone i linguaggi è conoscenza profonda della dimensione della moda e dell arte a livello internazionale, senza frontiere né localismi è la capacità di interpretare e coniugare culture differenti significa pensare a un mondo senza confini indipendenza: è equilibrio rispetto ai soci, alla proprietà e agli interessi di cui sono portatori nelle scelte che ne caratterizzano missione e strategia è una promessa e un impegno da rinnovare ogni giorno è la via per concentrarsi su ciò che sappiamo fare bene e per impiegare tutte le energie per farlo meglio significa libertà di pensiero e di azione. Questi sono i valori che il Gruppo, con l impegno di tutti coloro che ne fanno parte, ha esplicitato perché facciano guida con ancor più forza e chiarezza verso la realizzazione dei nostri progetti per il futuro. (Raffaello Napoleone, Amministratore Delegato Pitti Immagine Srl). internazionalità indipandenza professionalità innovazione 18 BILANCIO SOCIALE 19 BILANCIO SOCIALE

11 Missione Il gruppo CFMI promuove un equilibrio più avanzato fra l industria della moda [1], che in Italia trova uno dei suoi luoghi d eccellenza, la qualità della vita e le risorse urbane e territoriali, attraverso eventi commerciali e culturali innovativi e di carattere internazionale [2] che riflettono capacità progettuale [3] e attenzione per gli aspetti gestionali [4] Visione Il gruppo CFMI intende affermarsi come l agenzia fieristico-promozionale di riferimento internazionale per l intero sistema della moda italiana e allargare la propria influenza a settori e ambiti che esprimono l eccellenza progettuale e produttiva del nostro paese, mantenendo un respiro immediatamente internazionale e un approccio innovativo. Missione: La Missione del Gruppo risponde alle domanda Cosa siamo oggi? e Come lavoriamo?, e precisa in un unico quadro di insieme gli elementi distintivi su cui si fondano le attività e le iniziative promosse sia dal Centro sia dalle altre realtà del Gruppo, tutte indispensabili per offrire sempre il miglior servizio. [1] Il Gruppo si configura come strumento promozionale del sistema moda, inteso come l insieme di soggetti economici, associativi, istituzionali, che animano il settore. In questa rete di relazioni il Gruppo svolge una funzione di polo di aggregazione, qualificato e super partes, la cui identità è fortemente legata sia alle realtà imprenditoriali e associative che lo hanno sostenuto nel tempo sia alle persone che lo hanno gestito, riuscendo a coniugare l esigenza di visibilità e di promozione degli associati con i vincoli di efficienza ed efficacia della struttura. Per questo il Gruppo ha sviluppato un proprio stile che si esprime nelle numerose attività avviate e nella scelta delle imprese da promuovere, che vengono selezionate per il livello di qualità e di innovazione che sono in grado di esprimere. Infatti, non si tratta soltanto di aziende leader già affermate ma anche di aziende giovani, di piccole dimensioni, in grado di esprimere un elevato livello di dinamismo, rappresentative dei tempi che cambiano e dei bisogni dei nuovi consumatori. La scelta attenta delle aziende ha permesso al Gruppo di diventare un punto di riferimento internazionale della moda, polo di attrazione per gli stranieri di tutto il mondo che vogliono rimanere aggiornati sulle ultime novità del settore. D altra parte il Gruppo ha una visione ampia del Made in Italy, in cui la moda rappresenta una delle espressioni di maggior pregio. [2] Per questo, il Gruppo ha diversificato iniziative e partecipazioni, proponendo un innovativa Cultura della Moda : il concetto stesso di fiera si evolve, diventando l occasione per organizzare vere e proprie manifestazioni culturali, interessanti sia per i prodotti esposti sempre espressione delle più recenti tendenze in atto e rappresentativi della migliore offerta disponibile sul mercato sia per gli eventi organizzati, nell ottica di una più ampia promozione della creatività italiana nel contesto globale. L organizzazione delle fiere e degli eventi risponde proprio alla necessità di aprirsi ad una dimensione internazionale, così da attrarre visitatori ed espositori stranieri e internazionalizzare le imprese italiane. Ancora una volta, non solo esposizioni ma un più ampio scambio di linguaggi, codici, e, in definitiva, culture. Questa convinzione di fondo ha fatto sì che le fiere organizzate dal Gruppo siano state e continuino ad essere la porta di accesso per i compratori che per la prima volta si avvicinano alla moda italiana. [3] Tutto questo è stato reso possibile dall abilità di guardare sempre oltre, avvalendosi dei migliori professionisti, creativi, artisti, capaci di anticipare le tendenze future. Ma la capacità progettuale si è potuta realizzare in attività concrete grazie soprattutto alla gestione attenta ed efficiente della struttura: da tempo il Gruppo si è articolato in modo tale da acquisire una organizzazione in grado di gestire la crescente complessità delle iniziative, rendendo possibili, e sostenibili, anche i progetti più ambiziosi. [4] In tutto questo, il Gruppo ribadisce la sua vocazione ad agire in senso imprenditoriale facendo della capacità di gestione uno strumento con il quale attivare circoli virtuosi con tutti i soggetti con i quali si allacciano rapporti di collaborazione operativa. Visione: Nella Visione il Gruppo guarda avanti, esprimendo innanzitutto la volontà di andare oltre i risultati raggiunti, sia dal punto di vista organizzativo, sia per la capacità di attirare visitatori ed espositori, facendo parlare di sé e dei propri clienti. Questo significa rafforzare il proprio ruolo di agenzia, anche valorizzando il legame con quel territorio, dove è nata la moda italiana e che rimane il punto di partenza di ogni futuro viaggio. L obiettivo è riuscire a rappresentare un opportunità per tutti gli interlocutori di riferimento, in un ottica di lungo periodo, favorendo sinergie e collaborazioni. Ma in un contesto in veloce cambiamento, in cui le distanze vengono annullate dalla istantanea circolazione delle idee, diventa anche necessario coltivare la propensione verso la scoperta di nuovi contesti in cui sperimentarsi e sperimentare. La Cultura della Moda implica infatti continua ricerca di nuove forme per comunicare i fenomeni di costume, che riflettono il costante modificarsi delle tendenze sociali. Per questo, il Gruppo esprime la volontà di espandersi, non solo esplorando altri luoghi, ma anche ricercando nuove forme di comunicazione e di proposta, introducendo innovative forme di gestione, scoprendo e coltivando giovani talenti: solo il gusto per il nuovo, il diverso, l altrove, permette di essere sempre là, dove succedono le cose e di cogliere le opportunità - anche di promozione - che i diversi contesti possono offrire. Disegno strategico: Nel disegno strategico sono rappresentate le principali aree di intervento in cui si articola l azione del Gruppo per realizzare, in coerenza con la propria Missione, il progetto espresso nella Visione. L obiettivo individuato è quello di far crescere le due attività principali: a Organizzazione e coordinamento delle manifestazioni fieristiche (promozione e valorizzazione del Sistema Moda e di altri settori di eccellenza del Made in Italy); b Organizzazione di eventi (mostre, libri, sfilate, presentazioni, installazioni, progetti, ricerche) legati ai mondi della moda, della cultura, dell arte e della formazione. Il Gruppo ha individuato nel I rafforzamento dell organizzazione, attraverso investimenti sulle persone e sui processi la principale area nella quale investire per consolidare il processo di raggiungimento di tali obiettivi. Il tutto in un ottica volta a sviluppare i pilastri della crescita, così individuati : 1. Fare sistema - Rafforzare la rete di alleanze a livello imprenditoriale, associativo e istituzionale. - Promuovere nuove partnership con istituzioni culturali e artistiche locali, nazionali e internazionali. 2. Carattere internazionale di tutte le iniziative - Intensificare i canali di scambio con gli attori internazionali. - Adeguare le capacità progettuali e operative del sistema espositivo del settore al più alto profilo internazionale richiesto dalle mutate condizioni di mercato. 3. Legame con il territorio - Rappresentare lo snodo centrale per la politica di sviluppo del territorio metropolitano e toscano, rafforzando il legame con Firenze e con tutte le componenti istituzionali e politiche, in modo da arrivare a definire progetti condivisi. I risultati delle azioni intraprese nell esercizio, sono stati oggetto di rilevazione e di analisi e nel presente documento viene data sintetica rappresentazione. 20 BILANCIO SOCIALE 21 BILANCIO SOCIALE

12 P A R T E 2 GOVERN ANCE E CAPITALE INTEL LETTUALE Assetto istituzionale Il Gruppo Centro di Firenze per la Moda Italiana è costituito dalla capogruppo omonima e dalle imprese direttamente o indirettamente controllate, nelle quali il Centro dispone della maggioranza dei voti esercitabili in assemblea, in particolare: Pitti Immagine S.r.l., Stazione Leopolda S.r.l., Fondazione Pitti Immagine Discovery. Le società del Gruppo aderiscono per disposizioni statutarie al modello non-profit, ad eccezione della Stazione Leopolda S.r.l.. Questo implica che la patrimonializzazione avvenuta non esprime l effettiva redditività del Gruppo, ma una sorta di riserva patrimoniale prudenzialmente accumulata, in quanto gli utili eventualmente prodotti sono re-investiti nelle attività coerenti con la Missione e la Visione espresse, come viene puntualmente spiegato anche nella parte relativa alla performance economica. Il Gruppo ha anche partecipazioni di rilievo in società e associazioni che svolgono attività coerenti con la sua Missione, in particolare: Ente Moda Italia, Efima, Polimoda, Edifir, Intesa Moda. 22 BILANCIO SOCIALE 23 BILANCIO SOCIALE

13 Il Modello di governance: Il modello di governance applicato garantisce una corretta separazione delle funzioni, che consente a tutti gli attori di fornire il massimo apporto nell ottica di un interesse complessivo del settore, del territorio e delle attività del Gruppo. Nella holding, gli enti di governo del territorio e le associazioni di categoria, nazionali e locali, svolgono un ruolo di indirizzo strategico e di controllo. I soci del Centro di Firenze per la moda italiana sono concettualmente suddivisi in tre categorie: i soci a rappresentanza multipla, che rappresentano, incorporano e coordinano interessi particolarmente complessi e articolati: Regione Toscana, Sistema Moda Italia, Camera di Commercio di Firenze, Camera di Commercio di Prato; i soci che vantano un collegamento forte e diretto con le attività tipiche del Gruppo, anche per effetto dei benefici indotti: i Comuni di Firenze e Prato, la Provincia di Firenze, le associazioni confindustriali di Firenze e Prato; i soci che hanno un deciso interesse verso le attività tipiche del Gruppo: le associazioni di categoria locali artigianato e commercio e le associazioni confindustriali di Biella e Vicenza. Quindi, in diversa misura e con ruoli e pesi diversi i quindici soci della holding partecipano all impostazione delle strategie del Gruppo. Il Presidente, il Consiglio di amministrazione e il Segretario generale della holding declinano in termini operativi questi indirizzi generali, garantiscono la trasmissione e il collegamento tra gli indirizzi e le società operative del Gruppo e concorrono a creare un clima di consenso intorno alle attività. La prassi virtuosa invalsa da alcuni anni nella capogruppo consente che nel Consiglio di amministrazione del Centro siano presenti gli attori istituzionali di riferimento, presidenti degli enti soci o assessori, e le figure imprenditoriali maggiormente rappresentative dei vari distretti. Le società operative sono amministrate da un organo di indirizzo (Consiglio di Amministrazione) portatore di una visione ampia e di specifiche competenze imprenditoriali, in grado di orientare in maniera efficace le politiche di comunicazione e di prodotto affidate ad una struttura manageriale articolata. Un punto nodale riguarda inoltre il meccanismo di accesso alle manifestazioni Pitti Immagine. Per garantire la massima trasparenza e correttezza e, nel contempo, assicurare alle singole fiere la migliore segmentazione e rappresentazione merceologica possibile, la selezione degli espositori è affidata a organismi autonomi rispetto alla proprietà, al Consiglio di amministrazione e al management: i Comitati Tecnici. I Comitati, nominati distintamente per ciascuna manifestazione, sono costituiti da esponenti del settore produttori, distributori, operatori economici e vengono rinnovati periodicamente per favorire l orientamento a ricercare il meglio di ogni manifestazione. Il parere dei Comitati in materia di nuovi ingressi ha una forte cogenza e assicura il massimo grado di trasparenza, garantendo alle manifestazioni di mantenere un posizionamento elevato. 24 BILANCIO SOCIALE 25 BILANCIO SOCIALE

14 Sempre sotto il profilo della Governance si segnala inoltre che è entrato in vigore il modello organizzativo ex D.L. 231/01. Il modello in questione, elaborato insieme ad una società di consulenza specializzata e verificato ed integrato dal collegio sindacale, risulta così composto: manuale organizzativo; mappatura dei rischi; codice di condotta; sanzioni disciplinari. L Organismo di Vigilanza, deputato ad aggiornare costantemente il Modello adottato ai sensi del Decreto citato e a vigilarne l osservanza all interno della Società, è stato adottato in composizione plurisoggettiva, in modo da contemperare i vari aspetti richiesti dalla normativa tra i quali l autorevolezza e l indipendenza. In tale organismo sono stati nominati il consulente che ha elaborato congiuntamente all azienda il modello, un rappresentante del collegio sindacale ed una risorsa interna (controller). Il primo esercizio che sarà monitorato completamente sarà il 2007, mentre già dal 2006 sono stati valutati i processi da monitorare e le azioni di controllo da inserire all interno dei singoli processi chiave. La Capogruppo: Il Centro di Firenze per la Moda Italiana (CFMI) è un associazione senza scopo di lucro, a partecipazione privata e pubblica. Fornisce le linee generali di politica fieristica e promozionale a Pitti Immagine (che controlla nella misura dell 85%) e a Ente Moda Italia (di cui possiede il 50%), società che opera nel settore delle fiere estere. L altro socio di riferimento in queste due partecipazioni è Sistema Moda Italia, l associazione che rappresenta in Confindustria le industrie dell abbigliamento, della maglieria, della calzetteria e del tessile laniero e serico. La composizione societaria del CFMI rappresenta il pressoché completo arco di interessi politici ed economici che ruotano intorno alla filiera del sistema moda italiano. Si realizza così una integrazione funzionale e di indirizzo strategico tra: le associazioni industriali di settore, le associazioni imprenditoriali dei distretti nazionali del tessile-abbigliamento italiano, le categorie economiche dell area fiorentina e regionale e gli enti di governo del territorio. Un integrazione fondamentale per un organismo preposto alla promozione di uno dei più importanti settori produttivi dell economia nazionale ed europea. I soci del CFMI sono: Artigianato Fiorentino, Associazione Industriali di Firenze, Associazione Industriali di Vicenza, Camera di Commercio di Firenze, Camera di Commercio di Prato, CNA Firenze, Comune di Firenze, Comune di Prato, Confcommercio Firenze, Confesercenti Firenze, Provincia di Firenze, Regione Toscana, Sistema Moda Italia, Unione Industriale di Biella, Unione Industriale di Prato. Le società controllate: Pitti Immagine S.r.l.: principale componente operativa del Gruppo, svolge attività di organizzazione di fiere del tessile-abbigliamento ed eventi per la moda, rappresentando un importante punto di riferimento del settore nel panorama nazionale e internazionale. 26 BILANCIO SOCIALE 27 BILANCIO SOCIALE

15 Stazione Leopolda Antica stazione ferroviaria costruita nel 1848 su iniziativa di Leopoldo di Lorena, la Stazione Leopolda è un grande e suggestivo spazio che si estende per circa 6 mila metri quadri suddivisi in due aree principali: la Stazione Leopolda e lo Spazio Alcatraz. Di proprietà delle Ferrovie dello Stato, nel 1993 è stata scoperta da Pitti Immagine che ha saputo proporla come uno spazio versatile, caratterizzato da una notevole flessibilità funzionale e da una perfetta sintonia con le atmosfere e i linguaggi creativi della cultura contemporanea. Da allora e dal 2001 attraverso la gestione di Stazione Leopolda srl la Stazione Leopolda ha ospitato sfilate di moda, mostre d arte, di architettura e di design, dibattiti ed eventi di comunicazione, concerti e spettacoli teatrali, presentazioni automobilistiche ed esposizioni di prodotti e servizi innovativi, degustazioni eno-gastronomiche, convention e meeting aziendali. Queste attività vengono ideate, realizzate e promosse direttamente da Stazione Leopolda srl e dalle altre società operative del gruppo, oppure sono gestite da terzi, sempre all interno però di una strategia d utilizzo dello spazio finalizzata a ospitare manifestazioni originali e di qualità, capaci di rappresentare anche per la città occasioni di contatto con fenomeni nuovi e internazionali Stazione Leopolda S.r.l.: società di recente costituzione (ottobre 2001), organizza le attività complessive della Stazione Leopolda sviluppando le capacità progettuali e operative e le relazioni importanti costruite nel tempo da Pitti Immagine su nuovi terreni culturali e commerciali e nuovi modelli fieristico-espositivi. In questo senso la società non solo si occupa della gestione e della promozione degli spazi e dei servizi della Stazione Leopolda, ma agisce come un laboratorio di progetti innovativi nei diversi campi d espressione della creatività e degli stili di vita contemporanei. La strategia nelle attività finora realizzate ha fatto della Stazione Leopolda un luogo riconosciuto di qualità tra il pubblico e gli operatori italiani e internazionali che la utilizzano. Fondazione Pitti Immagine Discovery Pitti Immagine Discovery nasce ufficialmente il 9 aprile del 1999 con la presentazione di These restless minds, una video installazione dell artista californiano Doug Aitken. La scommessa di Pitti Immagine è quella di avere a Firenze un luogo dove concentrare l attenzione sulle più stimolanti ricerche dei linguaggi contemporanei. Viene ritagliato uno spazio all interno dell edificio occupato da Pitti Immagine in via Faenza e reso luogo espositivo dall architetto Claudio Silvestrin. Inizia così un esperienza unica, sotto la direzione di Francesco Bonami: non è una galleria, non è un museo, non è una collezione.è un laboratorio, dove si sperimenta la capacità di un azienda di intervenire su una città e la sua vita culturale in modo chiaro e preciso. Nella primavera del 2002 Pitti Immagine e il Centro di Firenze per la Moda Italiana trasformano il programma discovery nella Fondazione Pitti Immagine Discovery, allo scopo di dare maggiore consistenza e rilievo istituzionale alle attività del Gruppo legate alla contemporaneità. L esperienza di Discovery ha costituito la palestra in cui si sono formate le capacità progettuali e operative, che hanno dato luogo ai recenti eventi realizzati per il più ampio progetto del Gruppo La Cultura della Moda : la costruzione di eventi e moduli di ricerca approfondiscono di volta in volta fatti sociali e di costume, trend economici e i fenomeni artistici più innovativi, dai quali la moda trae materia di elaborazione e con i quali sempre più spesso si relaziona Fondazione Pitti Immagine Discovery: La Fondazione ha il compito di promuovere in autonomia i progetti espositivi ed editoriali in cui si confrontano moda, arti visive, cinema, fotografia, pubblicità, architettura, musica. In altre parole, il suo compito è di evidenziare i fenomeni artistici più innovativi, dai quali la moda trae materia di progettazione e per i quali essa stessa è sempre più spesso motivo e materia di riflessione e di produzione. partecipazioni di rilievo Ente Moda Italia: (EMI) S.r.l.: creata nel 1983 su iniziativa di Sistema Moda Italia e del CFMI, promuove, diffonde e valorizza il Made in Italy all estero, coordinando e organizzando la partecipazione delle imprese italiane a importanti manifestazioni estere del settore abbigliamento. EFIMA S.r.l.: è l Ente Fiere Maglieria e Abbigliamento, che organizza manifestazioni fieristiche ed eventi di moda a Milano. Tramite tale partecipazione il Gruppo ha intensificato la collaborazione strategica con l Associazione Sistema Moda Italia (SMI), holding di Efima. Nel 2006 il Centro di Firenze per la Moda Italiana ha portato al 50% la sua quota di partecipazione. Tale operazione, preceduta dal conferimento in Efima dei marchi neo- Zone e Cloudnine da parte di Pitti Immagine s.r.l., ha sancito formalmente l accordo con il quale Pitti Immagine srl è stata incaricata della gestione operativa delle fiere milanesi, operando una razionalizzazione gestionale che ha visto Efima svuotarsi delle sue componenti operative assumendo il ruolo di detentrice dei marchi delle manifestazioni di abbigliamento femminile e Pitti Immagine s.r.l. il ruolo di organizzatrice di tali manifestazioni fieristiche. Nel mese di dicembre 2006, in seguito all emergere di differenti strategie con il comproprietario di uno di tali Marchi, White, Efima ha deciso di cedere il proprio 50% al comproprietario, che ha pertanto provveduto ad organizzare in proprio l edizione di White di febbraio Pitti Immagine, in accordo con la capogruppo CFMI, ha ridefinito il proprio progetto espositivo per tale edizione affiancando a neozone e Cloudnine, la nuova sezione Touch! dedicata al tocco più evoluto dell eleganza contemporanea, affiancata da un appuntamento con i creativi della scena londinese (evento The Dreamer), il tutto nello scenario degli spazi post industriali dell ex Ansaldo in zona Tortona. Polimoda: è l Istituto internazionale di fashion design & marketing con sede a Firenze di cui il CFMI è socio fondatore. Si tratta di una partecipazione di rilievo strategico in quanto risponde all obiettivo di contribuire alla crescita dei settori della formazione e dello sviluppo delle risorse umane, della ricerca e dei servizi a sostegno delle imprese che operano nel sistema moda. Edifir S.r.l.: la casa editrice Edizioni Firenze produce libri, volumi d arte, cataloghi, periodici, manifesti, depliant. La partecipazione ha consentito di rafforzare il rapporto commerciale legato alla produzione di cataloghi di fiere e mostre. Associazione Intesa Moda: costituita nel 2001, è un associazione paritetica tra il CFMI e Sistema Moda Italia, per l elaborazione di strategie comuni, finalizzate a potenziare la promozione del tessile-abbigliamento italiano e a intensificare le sinergie tra i due poli fieristici di Firenze e Milano, a beneficio dell intero sistema. 28 BILANCIO SOCIALE 29 BILANCIO SOCIALE

16 Indicatori di capitale intellettuale: Il Gruppo ha sviluppato nel tempo un sistema indicatori, con l obiettivo di rappresentare il valore intangibile creato, ovvero l insieme di conoscenze, competenze e relazioni grazie alle quali è possibile generare reddito e benefici economici. La misura del valore intangibile permette di valutare in modo completo l insieme degli impatti che l attività del Gruppo produce: si tratta di riuscire a esprimere la vivacità della sua organizzazione, intesa come la capacità di rinnovarsi costantemente e di intrattenere e, anzi, moltiplicare le relazioni con diversi interlocutori di riferimento, producendo ricchezza anche in termini di visibilità, di contatti e di opportunità. Le dimensioni che compongono il capitale intellettuale sono: Capitale Umano: è la parte costituita essenzialmente dalle persone che animano l organizzazione. Capitale Strutturale: è l insieme dei processi, del know-how aziendale e di tutto ciò che è in grado di trasformare le competenze di ciascuno in conoscenza comune, patrimonio del Gruppo. Capitale Relazionale: è il patrimonio delle relazioni create con gli stakeholder del contesto di riferimento e che assicura il vantaggio competitivo. Le tre dimensioni lavorano in modo sinergico: il capitale umano, se adeguatamente stimolato e messo nelle condizioni di potersi esprimere, anche attraverso un opportuna dotazione strutturale, fonda e rafforza la rete di relazioni con le quali il Gruppo si confronta costantemente. Per il Gruppo questo significa monitorare i rapporti con i clienti, con le Associazioni imprenditoriali, con le Istituzioni culturali e con i rappresentanti dei media, nonché il grado di collaborazione con i fornitori, tutti fondamentali per l espletamento della Missione e il raggiungimento della Visione. Infatti gli indicatori di capitale intellettuale permettono di collegare Missione Strategia Visione, consentendo di valutare se il patrimonio immateriale è gestito in modo coerente a ciò che si è e a ciò che si vuole diventare. 30 BILANCIO SOCIALE 31 BILANCIO SOCIALE

17 Abilità personali: competenza, conoscenza e qualità professionali Area strategica monitorata Indicatori I N di curricula vitae ricevuti N colloqui effettuati 30 ca 35 ca 40 ca N assunzioni a tempo indeterminato I Titolo di studio nuovi assunti 1 lauree 1 laurea 5 laurea 3 diploma 3 diploma superiore superiore 1 Media inferiore Abilità personali: competenza, conoscenza e qualità professionali Area strategica monitorata Indicatori I N partecipanti formazione/tot dipendenti 54/56 49/51 51/54 a, b Job rotation (persone che hanno cambiato ruolo in azienda) I Livello di scolarizzazione: % Laureati su totale dipendenti 36 % 45% 48% % Diplomati scuola superiore su totale dipendenti 54% 47% 46% In questa fase si è operata l identificazione degli indicatori di capitale intangibile, che vengono di seguito esposti, calcolati e commentati per mostrare come il Gruppo sta gestendo il suo patrimonio, in coerenza con la strategia che rende operativi i contenuti espressi nella Missione e nella Visione. Capitale umano: La maggior parte degli indicatori di capitale umano monitora l area strategica (I) Rafforzamento dell organizzazione, relativa alla capacità della struttura di organizzarsi per raggiungere gli obiettivi che si è posta. In particolare, va rilevato il lavoro di riorganizzazione intrapreso dalla principale componente operativa del Gruppo-Pitti Immagine S.r.l.. Abilità personali: competenza, conoscenza e qualità professionali Il valore strategico che i collaboratori hanno per la struttura emerge innanzitutto dall attenzione dedicata alla fase di selezione del personale. La difficoltà è infatti riuscire a identificare profili con potenziali attitudini alle specifiche attività da svolgere, per le quali il titolo di studio è solo indicativo. Per questo sono interessanti gli indicatori relativi alle modalità di selezione e ai dati di riferimento espressi. 32 BILANCIO SOCIALE 33 BILANCIO SOCIALE

18 motivazione, commitment ed empatia Area strategica monitorata Indicatori I N dipendenti (escluse le direzioni) con retribuzione variabile I N personale direttivo valutato per risultati I Personale coinvolto dal sistema di gestione e valorizzazione delle prestazioni Area di capitale umano / Motivazione, commitment ed empatia Area strategica monitorata Indicatori I Anni d anzianità dei dipendenti 15,13 14,78 12,96 a, b Età media del personale a, b N donne/tot dipendenti 38/56 33/51 35/54 I Turnover in uscita personale (al 30.09) 1/56 4/51 5/54 I % Giorni di assenza per malattia/totale giornate teoriche lavorative 3,5 2 2 I % Ore di Straordinario su totale ore lavorate categoria impiegati 9,62 8,88 9,35 I Litigiosità (Cause di lavoro intentate contro l impresa) I VA/dipendente 132,4 193,0 176,1 Motivazione, commitment ed empatia Il Gruppo continua il suo percorso finalizzato a rafforzare strumenti in grado di rafforzare le motivazioni interne e a monitorare l aderenza dei comportamenti operativi agli obiettivi in essere. A questo proposito è stata estesa l applicazione di un sistema di MBO volto ad incentivare il raggiungimento di obiettivi gestionali, alle posizioni intermedie. Tale impostazione, volta a promuovere una managerialità diffusa, si è manifestata compiutamente anche nella definizione del nuovo organigramma di Pitti Immagine, nel quale sono state evidenziate alcune posizioni intermedie di snodo tra le singole direzioni e i settori operativi, alle quali l azienda ha attribuito compiti di coordinamento e di gestione diretta di attività complesse e sulle quali intende puntare in questa fase di sviluppo. L esplicitazione di questo processo di valorizzazione di specifici talenti e di attribuzione di deleghe gestionali rappresentano azioni dirette a incentivare i meccanismi motivazionali. Un indicatore del livello di attaccamento all azienda è espresso dal turnover in uscita, che si attesta a livelli bassi per i dipendenti a tempo indeterminato (a fronte di quattro prepensionamenti)*. Tale dinamica risulta peraltro compensata da sette nuove ingressi tra le quali si segnalano presenza di professionalità di rilievo e di risorse alle prime esperienze professionali. L effetto complessivo di tali fenomeni è stato un abbassamento dell anzianità media aziendale, passata da 14,7 anni a 12,9. Il Gruppo sta monitorando l indicatore relativo all assenza per malattia, che si è mantenuto stabile. Come meglio approfondito nella sezione relativa al rapporto tra il Gruppo e i suoi collaboratori, si sta intervenendo anche per facilitare un maggior equilibrio tra tempo libero e tempo lavorativo, intervenendo per ridurre il valore e il meccanismo della relativa fruizione. Infatti, attualmente, il 75% degli straordinari relativi al periodo di stagionalità viene trasformato in ore da utilizzare nei due mesi successivi, permettendo a ciascuno di recuperare una parte rilevante di tempo libero per le proprie esigenze, dopo gli incrementi lavorativi che si verificano durante le attività fieristiche. Da notare che il rafforzamento della struttura, e i conseguenti investimenti sostenuti, unitamente al minor valore aggiunto netto assoluto, hanno comportato un abbassamento del valore aggiunto unitario per dipendente. (*) Il turnover qui riportato non considera i collaboratori assunti a tempo determinato per far fronte ai picchi di attività, per i quali necessariamente si verifica un certo ricambio 34 BILANCIO SOCIALE 35 BILANCIO SOCIALE

19 Informatizzazione Indicatore Costo annuo struttura IT Capitale strutturale: Gli indicatori di capitale strutturale esprimono il patrimonio della struttura di cui il Gruppo si è dotato per potere disporre di una conoscenza in grado di condividere le singole competenze e per fornire un valido supporto organizzativo ai clienti. Tali indicatori permettono di capire come l organizzazione si sta evolvendo per affrontare scenari sempre più complessi. Informatizzazione Va innanzitutto rilevato che dal 2002 il Gruppo ha promosso un processo di informatizzazione della struttura che ha portato all introduzione di extranet, di intranet, di hardware e software per la gestione automatizzata degli accessi alle manifestazioni (anche con riferimento alla nuova normativa SIAE) e di una nuova procedura informatica per gestire l assegnazione degli spazi espositivi e che nel 2004 dopo una fase di analisi e mappatura dei processi aziendali ha varato il progetto del nuovo Sistema Informativo dando il via alla creazione di una piattaforma integrata di tutte le attività delle aziende del gruppo. Il progetto ha coinvolto tutti i settori aziendali nella definizione dei requirements portando alla riprogettazione di tutta dotazione hardware e naturalmente della parte software. Negli ultimi due anni abbiamo gettato le basi sull infrastruttura hardware investendo in apparecchiature sistemistiche, sulle dotazioni delle postazioni e naturalmente interventi anche sulla distribuzione delle connessioni. Il fronte software ha visto grandi innovazioni sia sul lato server che sulle procedure gestionali. Si è rinnovata e in parte sostituita la piattaforma dei sistemi operativi server. Dallo scorso anno l IT sta sviluppando le procedure oggetto del nuovo sistema informativo. Ad oggi sono già in produzione le procedure gestionali del commerciale (gestione processo espositori, gestione mailing), le procedure della comunicazione (giornalisti, fotografi,autorità), le procedure servizi generali (gestione magazzini, gestione spedizioni). 36 BILANCIO SOCIALE 37 BILANCIO SOCIALE

20 Informatizzazione Area strategica monitorata Indicatori a Extranet: N medio mensile di computer connessi Mese di maggiore intensità Mese di minore intensità a Extranet: Traffico medio mensile (in MB) Mese di maggiore intensità Mese di minore intensità Informatizzazione Area strategica monitorata Indicatori I N di PC I N dipendenti con accesso alla posta elettronica/n dipendenti 56/56 51/51 54/54 I N dipendenti con accesso a intranet/n dipendenti 52/56 47/51 50/54 I Costi per diritti di brevetto ind.le e diritti di utilizzo delle opere di ingegno /000 /000 /000 Informatizzazione Area strategica monitorata Indicatori Internet: N medio mensile di computer connessi Mese di maggiore intensità Mese di minore intensità Sul fronte dei servizi offerti all esterno l Extranet, in particolare, ha avuto ulteriori interventi sempre per cercare di offrire ulteriori vantaggi nell automatizzazione dei processi di erogazione del servizio ai clienti, ossia espositori e visitatori, alla stampa ed agli allestitori. In sintesi, gli espositori partecipano attivamente alle fasi di invito, adesione e assegnazione dello spazio oltre a gestire direttamente le fasi di prenotazione e pagamento dei servizi accessori di manifestazione; i visitatori accedono a tutte le informazioni di loro competenza e alla prenotazione on line delle tessere di ingresso; la stampa visualizza e accede ai comunicati e alle foto ad alta risoluzione; gli allestitori si registrano e prenotano le aree di sosta e di accesso alla sede espositiva. Le schede compilate in extranet vanno ad alimentare database specifici, a cui hanno accesso le funzioni responsabili. L utilità di tale strumento è evidente, se si pensa che la quasi totalità degli operatori ne fa uso. Nell ultimo anno ha visto l applicazione anche alle nuove manifestazioni dedicate al prèt a porter femminile. Un indicatore che a questo riguardo si sta iniziando a monitorare è quello relativo al traffico extranet, espresso dai dati relativi agli ultimi dodici mesi che segnalano oltre 36 mila utenti esterni connessi per un totale di oltre 72 mila accessi ed oltre 927 mila pagine scaricate, a testimonianza dell importanza che lo strumento assume nella gestione delle attività. Con riferimento al sito internet, si rileva che si è ultimata la riprogettazione della piattaforma per la gestione dei contenuti ed il relativo restyling grafico. Tale piattaforma permetterà la gestione degli altri siti del gruppo, accentrando la relativa gestione operativa. Gli altri siti gestiti risultano essere i seguenti : modaprima.it, neozone.it, cloudnine.it, savilrowinflorence.it, whitemilano.it, touchmilano.it, tastefirenze.it, cfmi.it, welcometomyhouse.it; emimoda.it. Il sito internet rappresenta il punto di riferimento per la comunità virtuale italiana e straniera, con oltre utenti connessi mediamente in un mese. Va inoltre segnalato che all interno del Gruppo ogni collaboratore nonché i consulenti più operativi, dispongono di una postazione dedicata, con accesso a internet e intranet aziendale e casella di posta elettronica. Il totale di tali postazioni attive al termine dell esercizio assomma a 81 unità È terminata anche l integrazione informatica dell ufficio di Milano con la sede di Firenze attraverso n un collegamento dedicato per dati e fonia che utilizza la tecnologia VOIP. Tale connessione ha permesso la condivisione in rete delle procedure aziendali, realizzando una completa integrazione delle postazioni lavorative dei due uffici. Nell esercizio di riferimento Pitti Immagine ha inoltre provveduto a rinnovare l intero parco personal computer in dotazione alla propria struttura. I computer sostituiti sono stati in parte utilizzati per la gestione delle registrazioni delle manifestazioni non a pagamento e in parte ceduti al proprio interno. È stata inoltre implementata la funzione di controllo della sicurezza delle in entrata, che in dodici mesi ha espresso, su volume di oltre 5 milioni messaggi di posta elettronica in ingresso, un filtro che complessivamente tra spam e files infetti ha interessato oltre l 80% degli items. Resta infine sostanzialmente costante il dato relativo al costo storico per l utilizzo di software che segnala la dimensione degli investimenti in beni immateriali eseguite. A questo riguardo rileviamo che il valore in oggetto non recepisce il valore effettivo degli investimenti relativi in quanto la maggior parte dei programmi sono stati sviluppati internamente senza ricorrere alla capitalizzazione del costo del personale direttamente attribuibile alla realizzazione di tali programmi. 38 BILANCIO SOCIALE 39 BILANCIO SOCIALE

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