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2 L a proposta dei progetti di seguito illustrati, ai quali se ne possono aggiungere altri in base ai bisogni e alle esigenze del gruppo di educatori di ogni singola scuola, prende spunto da una visione della formazione, che considera l adulto come protagonista e attore del proprio cambiamento e della propria trasformazione in ambito lavorativo. Queste offerte di formazione intendono fornire occasioni di confronto, di dialogo e di scambio tra colleghi che quotidianamente si trovano a collaborare per la crescita degli stessi bambini, nella stessa scuola, nello stesso territorio. Secondo questa prospettiva un gruppo di educatori, partendo dalle azioni educative intraprese, dalla relazione con i bambini e dalle proposte didattiche fornite, si pone in un atteggiamento di ricerca, di riflessione e di sperimentazione e fa della propria pratica educativa l occasione per porsi domande, per ripensare alle proprie teorie sull insegnamento e sull apprendimento. Partendo dall esperienza che ciascuna persona porta con sé e facendo dell esperienza l oggetto della riflessione, l educatore trasforma la pratica in sapere esperienziale. L educatore, che riflette sulle proprie azioni e sul contesto all interno del quale si trova ad interagire con altri adulti e con i bambini, è colui che analizza la realtà, elabora nuove ipotesi, interviene con nuove azioni, uscendo da situazioni di routine, ponendosi in una prospettiva di costante ricerca e cambiamento. L idea di fondo di questi progetti è, quindi, quella di aiutare gli insegnanti ad essere protagonisti della propria pratica educativa, evitando di proporre programmi e idee pensati ed elaborati da altri, ma, partendo dai concetti teorici e dalle azioni, elaborare un proprio sapere frutto dell esperienza e della riflessione su di essa. Le proposte che facciamo sono diversificate nei contenuti, modalità e obiettivi, proprio per fornire agli insegnanti numerosi strumenti utili a svolgere al meglio la propria professione. 1

3 L ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI E DEI MATERIALI NELLA SEZIONE PRIMAVERA Lo spazio di un servizio educativo ha una grande importanza rispetto alle esperienze che i bambini possono fare. In ogni progetto educativo la qualità degli spazi deve essere al centro della regia degli educatori. Lo spazio influenza, infatti, l organizzazione del pensiero e del comportamento sociale e non è mai neutro: esprime valori, pensieri, ha un suo linguaggio silenzioso, ma potente. La riflessione sulla qualità degli spazi è divenuta, quindi, una tappa imprescindibile nell organizzazione di un servizio per l infanzia e costituisce uno specifico contenuto educativo per far corrispondere gli spazi ai bisogni emotivi, affettivi, relazionali, cognitivi, di movimento dei bambini. Riflettere su alcuni aspetti teorici legati ai bisogni del bambino di 2 anni Acquisire idee per l organizzazione degli angoli e dei materiali Predisporre progetti ed esperienze alla luce dei bisogni evidenziati nel bambino di 2 anni Dall immagine di bambino alla modalità dell adulto di porsi in relazione con lui La predisposizione degli angoli e la scelta dei materiali Predisposizione di progetti LO SFONDO INTEGRATORE COME STRUMENTO PEDAGOGICO "Un vento inquieto avverte di un pericolo che viene dal Nord. Con gli occhi fissi sulla grande nuvola nera, Arret percorre a passi rapidi il sentiero verso il suo villaggio. Ma una volta giunto nei pressi del torrente scopre che..." E' così che ogni mattina, a scuola, seguo le tracce di una storia che mi chiede di pensare, di intervenire, di superare ostacoli. La mia maestra lo chiama sfondo integratore e dice che è come un filo rosso che annoda le diverse proposte didattiche e impedisce loro di essere frammentate e dispersive. Ma per me resta un forte richiamo verso ciò che posso essere. La mia storia di un anno. Che cos'è e come si costruisce uno sfondo integratore? Perché lo sfondo integratore favorisce l'organizzazione didattica e guida la scelta delle attività in sezione? La costruzione dell'attività didattica dentro lo sfondo integratore: criteri, sequenze e risorse attivabili sul territorio. Laura Compagnoni 10 e 17 ottobre 2015 dalle 9 alle 12 Monica Arrigotti 3 ottobre 2015 dalle 9 alle 12 2

4 RITRATT-ART RITRATTO E AUTORITRATTO L elemento creativo è lo scrigno del tesoro dentro ogni essere umano. Usare l arte come strumento didattico permette di ritrovare un saper fare, restituisce centralità alle mani, rivaluta le attese ed il rispetto dei tempi, costruisce concrete prospettive di scoperta e aperture al nuovo utili a formare sensibilità e spirito critico. Il ritratto, l autoritratto del volto, la figura del nostro corpo sono gli elementi di riferimento del percorso. Il ritratto non è solo la nostra foto. Noi siamo il nostro ritratto, la nostra espressione, il nostro movimento, la nostra voce, il nostro cuore. Il sentimento è il nostro ritratto interiore. Il riconoscersi in un ritratto è per il bambino uno stimolo a guardarsi per identificarsi e a mostrarsi all altro. Acquisire gli strumenti teorico-pratici per gestire un percorso artistico-espressivo. Verranno presentate e sperimentate tecniche pittoriche, alcune delle quali si rifanno ad artisti famosi (Van Gogh, Picasso, Arcimboldo) ed alcune modalità di stampa. Adigraf, elastici, stencil personalizzato del proprio viso. Saranno esplorati materiali artistici e le loro modalità creative di utilizzo. Manuela Morelli 17 e 24 ottobre 2015 dalle 9.30 alle MIGLIORARE IL CLIMA E LA COMUNICAZIONE ALL INTERNO DEL GRUPPO DI LAVORO Nelle professioni educative il gruppo di lavoro è la base fondante e necessaria all agire educativo di ciascun componente. Il gruppo delle insegnanti, infatti, si presenta come il presupposto fondamentale su cui poggiare le intenzionalità educative di una scuola dell infanzia, Il percorso proposto è volto a sviluppare quelle competenze comunicative che possono favorire e facilitare la relazione, ponendosi in un atteggiamento di ascolto attivo, utile a far emergere le risorse e le competenze di ciascun membro del gruppo. Ascoltare e comprendere le proprie emozioni all interno del gruppo di lavoro Conoscere la comunicazione verbale e non verbale Porsi in atteggiamento di ascolto attivo Individuare le risorse e le competenze personali da spendere nel gruppo La comunicazione verbale e non verbale L ascolto attivo Il messaggio Io Il concetto di empowerment Monica Arrigotti 24 e 31 ottobre 2015 dalle 9 alle 12 3

5 SVILUPPARE I PREREQUISITI PER LA SCUOLA PRIMARIA Le recenti direttive del Ministero dell Istruzione che definiscono le linee guida per il diritto allo studio degli alunni con disturbi specifici di apprendimento, attribuiscono grandissima importanza al tema della prevenzione. Viene evidenziata l importanza dell insegnante come osservatore privilegiato delle eventuali difficoltà che potrebbero evolvere in seguito in disturbi di apprendimento e si suggerisce di incrementare, in forma ludica, gli esercizi mirati allo sviluppo delle competenze necessarie a un successivo approccio alla lingua scritta. Il percorso analizza i prerequisiti cognitivi e strumentali dell apprendimento, fornendo all insegnante strumenti di osservazione sullo sviluppo delle abilità e dando indicazioni pratiche sulle modalità di intervento. Prerequisiti e sviluppo degli apprendimenti di base. Presentazione delle principali funzioni analizzate nel lavoro sui prerequisiti. Abilità non verbali: attenzione e memoria visuospaziale, orientamento nello spazio, pregrafismo e disegno I prerequisiti linguistici I prerequisiti meta fonologici Lo sviluppo delle abilità aritmetiche L organizzazione temporale Alessandra Braga 7 e 14 novembre 2015 dalle 9 alle 12 IL RUOLO DELL INSEGNANTE NELLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DEI BAMBINI Il percorso è l opportunità per riflettere su una modalità di insegnamento che assuma la ricerca e la curiosità come guida per la lettura dei fatti della realtà, partendo da un contesto intenzionalmente predisposto, che favorisca la comunicazione tra i soggetti coinvolti. Abbandonando percorsi rassicuranti, definiti a priori, l educatrice, osservando i bambini e il contesto, può raccogliere elementi indispensabili per la progettazione e l incontro tra la sua progettualità e la progettualità dei bambini. Riflettere sul proprio agire educativo Riflettere sull immagine di bambino Riflettere sui termini insegnamento e apprendimento Confrontarsi sulla scuola che vorrei partendo dalle Indicazioni Nazionali I concetti di insegnamento direttivo/non direttivo L ascolto attivo nella relazione con il bambino L organizzazione del contesto di apprendimento Il ruolo dell adulto nell aiutare i bambini a passare dalla spontaneità del fare all intenzionalità e alla progettualità Monica Arrigotti 14 e 21 novembre 2015 dalle 9 alle 12 4

6 INSEGNARE L EMOZIONESE Insegnare le emozioni a scuola ed in famiglia è un prerequisito importante per la costruzione di ogni competenza futura. Il percorso rappresenta la traduzione nella pratica scolastica dei principi dell Intelligenza Emotiva. Le evidenze scientifiche, i costrutti teorici di riferimento, nonché le recenti scoperte nell ambito della neurofisiologia rendono questo aspetto dell apprendimento uno straordinario programma di intervento in sezione. Fornire una panoramica sulla situazione attuale della scuola, della famiglia e dell educazione e sulle prospettive pragmatiche dell utilizzo dei principi dell educazione emotiva Apprendimento delle principali teorie alla base dell attenzione emotiva nell insegnamento. Progettazione e gestione di interventi di educazione emotiva Concetti base dell Educazione Emotiva Fondamenti teorici e principali studi scientifici relativi alle emozioni Strumenti pratici da utilizzare in sezione Alessandra Braga 28 novembre e 5 dicembre 2015 dalle 9 alle 12 IL CORPO NEI COLORI In ambito educativo è importante ed utile proporre e dedicare spazi ad attività artistico-espressive nel senso più ampio del termine, quali laboratori creativi, attività artistiche di gruppo, percorsi di espressività corporea. Queste proposte, essendo connesse ai processi percettivi, intellettivi, creativi, emotivi e sociali, impegnano tutte le facoltà di chi le esercita e favoriscono un armonico sviluppo della personalità. Il percorso coniuga la sperimentazione corporea con l esperienza artisticoespressiva, nella convinzione che questi due canali espressivi possano costituire due efficaci e potenti strumenti didattici e pedagogici nella Scuola dell infanzia. Promuovere la conoscenza del corpo come mezzo di espressione e comunicazione Sviluppare l idea della pluralità dei linguaggi Stimolare la creatività del singolo Trasferire il proprio sentire in una forma di rappresentazione Scoprire le proprie potenzialità espressive. Illustrazione teorico-pratica con sperimentazione attiva di tecniche corporee ed artistiche. Esplorazione di vari materiali reinterpretati artisticamente quali hand paint, lo scultore bendato, pittura su sabbia. Manuela Morelli 16 e 23 gennaio 2016 dalle 9.30 alle

7 CURARE E MIGLIORARE LA RELAZIONE TRA EDUCATORI E GENITORI Come professionisti dell educazione gli insegnanti della scuola dell infanzia hanno, tra gli altri, anche il compito di interrogarsi sulle modalità di interazione e di comunicazione con le famiglie. A volte la relazione con altri adulti, affettivamente legati al bambino, risulta difficile e carica di tensioni; spesso densa di incomprensioni e di fatiche, per riuscire a cogliere il punto di vista dell altro. Occuparsi anche di questo ambito richiede l osservazione delle proprie emozioni, delle esperienze e dei vissuti, all interno di un sistema di relazioni intrecciate tra educatori, genitori e bambino. Ascoltare e comprendere le proprie emozioni e quelle dei genitori Mettere in atto una comunicazione empatica tra adulti con ruoli diversi, per il bene dello stesso bambino Conoscere la comunicazione verbale e non verbale L ascolto attivo La comunicazione verbale e non verbale La conduzione del primo colloquio con i genitori, occasione di incontro e confronto Le informazioni da fornire ai genitori per rendere chiara l offerta formativa Monica Arrigotti 30 gennaio 2016 I PROGETTI EDUCATIVI PER LA DISABILITA SECONDO L ICF International Classification of Functioning, Disability and Health Nell affrontare il tema delle persone con disabilità, la definizione della disabilità stessa e l indicazione del tipo di risposta da fornire è cristallizzata nelle varie disposizioni legislative. L utilizzo, in ambito multiprofessionale da parte dei diversi Servizi e quindi anche della Scuola, della nuova classificazione dell OMS chiamata ICF può offrire l opportunità di una visione integrata sia nel descrivere il funzionamento delle persone con disabilità, che nel pianificare interventi complessi e omnicomprensivi. Il percorso vuole supportare gli insegnanti interessati ad affrontare i progetti rivolti a bambini con disabilità in maniera più efficace. Apprendere la classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute; confrontarsi con l ICF e con le novità da esso introdotte; imparare ad utilizzare l ICF in ambito educativo; muoversi nell ottica della pedagogia inclusiva. L ICF e la struttura della classificazione La partecipazione sociale come dimensione di valutazione del funzionamento della persona: il ruolo del contesto Le dimensioni che strutturano la classificazione: funzioni e strutture corporee, attività e partecipazione, ambiente Alessandra Braga 30 gennaio 2016 dalle 9 alle 12 6

8 L CHI SIAMO a Tempo Libero è una Cooperativa Sociale con sede a Brescia, che fin dalla sua nascita si è sempre occupata di interventi educativi di carattere ludico-aggregativo. Da diversi anni ha attivato la gestione diretta di servizi per la prima infanzia, mediante la gestione di Nidi, Micronidi e Scuole dell Infanzia, sviluppando competenze ed esperienze diversificate. Contemporaneamente alla gestione diretta dei servizi ha attivato alcune collaborazioni con persone esperte nell ambito dei servizi, degli interventi formativi e degli interventi laboratoriali che hanno consentito la costruzione e strutturazione dei percorsi formativi proposti. Oltre a questi percorsi formativi la Tempo Libero è in grado di organizzare e gestire: attività laboratoriali di carattere artistico-espressivo e percorsi annuali di lingua inglese, rivolti ai bambini della scuola dell infanzia percorsi e incontri formativi per i genitori supervisione alle equipe delle insegnanti. LE FORMATRICI MONICA ARRIGOTTI Laureata in Pedagogia, ha frequentato il Master per Formatori in educazione socio-affettiva e il Master Universitario sulla Consulenza formativa nei servizi educativi. Da vent anni svolge attività di coordinamento nei Nidi e nelle Scuole dell Infanzia. Ha svolto diverse collaborazioni come formatrice per insegnanti, educatrici e genitori. ALESSANDRA BRAGA Psicologa, psicoterapeuta, PTSTA-P (insegnante e supervisora ad indirizzo analitico transazionale). Dopo una lunga esperienza nell'ambito della Tutela Minori ha iniziato ad occuparsi di prevenzione lavorando all'interno delle scuole dell'infanzia e primarie della provincia. Svolge da molti anni attività di supervisione per insegnanti, educatori e psicologi. MANUELA MORELLI Educatrice professionale, da anni impegnata all interno di servizi educativi scolastici ed extrascolastici, ha sviluppata una notevole capacità ed esperienza nella gestione e realizzazione di attività laboratoriali di carattere artistico, con materiali di riciclo e naturali. LAURA COMPAGNONI Lavora da moltissimi anni nei servizi per l infanzia come educatrice all interno di Nidi, come insegnante e coordinatrice di Scuole dell Infanzia. COOPERATIVA SOCIALE TEMPO LIBERO Referente: Biagio Vultaggio Tel Cell Mail: biagio.vultaggio@cooptempolibero.it 7

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