Contratto di quartiere II Programma di sperimentazione: sicurezza urbana

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1 Contratto di quartiere II Programma di sperimentazione: sicurezza urbana Introduzione - Perché la sperimentazione sulla sicurezza urbana - Che cosa si intende per sicurezza urbana A. La ricerca del Politecnico sulla sicurezza urbana nella zona Via Roma, stazione FS, Giardini Margherita e Merluzzo A1. Analisi sulla sicurezza della zona di studio La zona di studio Gli indicatori La propensione alla sicurezza nella zona di studio Fattori di disagio e insicurezza Quadro di sintesi sulla sicurezza A2. Obiettivi e strategie di intervento Gli obiettivi della riqualificazione Strategie di intervento Sintesi dei problemi di sicurezza e delle disfunzioni nei singoli comparti Dai temi di sicurezza ai progetti di intervento A3. Indicazioni di intervento Rilancio di Via Roma Riqualificazione degli immobili ACER di Via Capra Riorganizzazione del piazzale della stazione FS Sistemazione temporanea della zona del Bastione di San Lazzaro e indicazioni per il progetto di Borgo Faxhall B. Contenuti del programma di sperimentazione B1. Traduzione delle indicazioni di intervento del Politecnico in azioni operative B2. Delimitazione dell area di sperimentazione B3. Servizio di accompagnamento sociale B4. Agenzia per la rigenerazione del territorio B5. Interventi minori sull ambiente fisico B6. Assistenza per gli aspetti di sicurezza all iter progettuale degli interventi sugli edifici ACER di Via Capra B7. Assistenza per gli aspetti di sicurezza alla progettazione degli interventi sugli spazi pubblici della zona (Piazzale della Stazione, Largo Torricelle, Piazzale Roma ecc.) B8. Monitoraggio e elaborazione di linee guida / proposte normative riguardanti la sicurezza, quali ricadute della sperimentazione (All. Indicazioni progettuali Piazzale Stazione F.S.) B9. Costi del programma di sperimentazione 1

2 Perché la sperimentazione sulla sicurezza urbana Il Programma di sperimentazione individua la sicurezza urbana come elemento costitutivo e come parametro di verifica della qualità fruitiva del complesso insediativo/quartiere. Vediamo perché. La sicurezza urbana da tempo non è più legata ai soli concetti di ordine pubblico e repressione che la legge attribuisce alla competenza dello Stato. La sicurezza della città si colloca in uno spazio dai confini non delineati: uno spazio ampio e sempre più vuoto di relazione, di regolazione e di controllo sociale spontaneo; uno spazio che va riempito con azioni intelligenti di prevenzione, di mediazione dei conflitti, di riduzione del danno, per offrire alle persone buone condizioni di vita. Politiche per la sicurezza sono quindi le azioni volte al conseguimento di un ordinata e civile convivenza nella realtà urbana. La percezione di insicurezza dei cittadini è il risultato di una costruzione personale e sociale e può prescindere dalla situazione oggettiva che si ricava dai dati rilevabili, ad esempio il numero e la tipologia di episodi microcriminali. Nella sostanza, il rischio probabile di essere vittima di episodi malavitosi non è in diretta relazione con la paura. Infatti le ricerche sulla sicurezza urbana ci dicono che ha meno timori chi esce rispetto a chi si chiude in casa, anche se sono certamente i primi ad esporsi di più al rischio. Comunque sia, l insicurezza e la paura vanno prese in seria considerazione. Sono bisogni che non vanno ignorati perché, a fronte di una società in rapido cambiamento, dove sono venuti meno i codici di relazione tradizionali che contribuivano a costruire la comunità, il cittadino non deve sentirsi abbandonato dalle istituzioni alle quali si rivolge e che evidentemente sente come proprie. Dalla riforma elettorale del 1993 introduttiva dell elezione diretta del Sindaco, i cittadini rivolgono in misura sempre maggiore la loro domanda di sicurezza urbana proprio a quest ultimo. Il Comune di Piacenza si è dotato di apposite strutture e mette in campo azioni finalizzate a dare risposte coerenti alla città nella materia. I campi d intervento delle politiche comunali sulla sicurezza sono numerosi e spaziano dall area della prevenzione sociale a quella del contrasto delle illegalità / inciviltà. La prevenzione sociale del Comune riguarda: - le popolazioni marginali (rifugio per i senza fissa dimora, aiuto ai disagiati sociali) - gli stranieri (prima e seconda accoglienza, aiuto nell integrazione, formazione di adulti e minori intesa come mediazione interculturale nelle scuole e nelle strade) - i luoghi pubblici (potenziamento dell illuminazione, riqualificazione degli spazi, manutenzione e cura del territorio, pulizia) - il fenomeno della prostituzione (progetto Oltre la strada finalizzato ad aiutare le donne sfruttate che vogliono uscire dal giro e a prevenire l HIV) - i giovani (animazione di strada, centri giovanili, contrasto dell alcolismo, contrasto del bullismo a scuola) - la tossicodipendenza (informazione finalizzata al contrasto della diffusione dell HIV e all avvio ai centri di disintossicazione) - l Urbanistica, ossia progettare alla luce della sicurezza urbana intesa come strategia del buon vivere. In questo specifico campo il Comune di Piacenza è capofila in Italia del gruppo di lavoro del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana denominato Urbanistica e sicurezza ed ha assunto il concetto di sicurezza quale criterio permanente nelle politiche di uso del territorio, con particolare riguardo all attuazione del Piano Regolatore Generale. Nell area del contrasto delle illegalità/inciviltà: - la polizia municipale svolge un ruolo fondamentale, in collaborazione con le forze di polizia dello stato, nelle azioni volte al miglioramento della sicurezza dei cittadini ispirate al concetto di prossimità con la popolazione. - la videosorveglianza della città, che consente di controllare alcuni punti sensibili e le vie di fuga dalle rapine. Nel bilancio pluriennale 2004/2006 sono infine inserite previsioni di spesa per un servizio di assistenza alle vittime di episodi microcriminali (pronto soccorso artigiano, duplicazione documenti, ascolto) e l attivazione del Centro di mediazione dei conflitti. La zona di via Roma, Stazione FS, Giardini Margherita e Merluzzo si presenta come la principale fonte delle problematiche di sicurezza della città. Ciò si desume: 2

3 - dalle ricerche condotte nella zona (Regione Emilia-Romagna , Comune di Piacenza , Politecnico di Milano Sede di Piacenza , Provincia di Piacenza 2004); - dalle richieste di intervento dei cittadini; - dalla presenza e dall attivismo di numerosi comitati e associazioni, sia di italiani che di stranieri; - dall interesse con cui i media seguono le illegalità / inciviltà che accadono nella zona, spesso enfatizzandole; - dalla massiccia presenza di operatori di polizia in tutte le ore del giorno e della notte. Per la descrizione puntuale dell area e della sua problematicità sotto l aspetto della sicurezza urbana, si rimanda alla ricerca del Politecnico che segue ( Analisi sulla sicurezza della zona via Roma, Stazione FS, Giardini Margherita e Merluzzo ). In sede di premessa si ritiene necessario evidenziare che il territorio individuato, a fianco di problematiche proprie legate in particolare alla repentina modifica della composizione dei suoi abitanti (massiccio afflusso di stranieri ma anche di city user) e al degrado del tessuto urbano, sociale ed economico, vi è la presenza della stazione ferroviaria che, a Piacenza come in qualsiasi altra città del mondo, porta con sé la sua popolazione marginale, in grado di appesantire il disagio autoctono già consistente. La scelta di adottare il tema della sicurezza urbana nel Programma di sperimentazione del Contratto di quartiere è quindi del tutto coerente con le necessità specifiche del territorio e con le politiche attivate dal Comune di Piacenza per contrastare il degrado e ripristinare la sicurezza dei luoghi e la sua percezione da parte degli abitanti. Che cosa si intende per sicurezza urbana Le componenti della domanda di sicurezza Il concetto di sicurezza urbana e la relativa domanda di sicurezza si sono progressivamente modificati. In origine erano legati solamente a fatti criminosi negli spazi utilizzati dal cittadino, oggi includono anche molti fenomeni legati al disagio dei cittadini nell uso degli spazi pubblici. La domanda di sicurezza urbana comprende attualmente un arco di fattori che possono essere così sintetizzati: il rischio effettivo di essere vittime di intimidazioni, aggressioni o altri atti violenti (gratuiti o intenzionati all ottenimento di un bene) il disagio dovuto alla rottura dei codici di comportamento della civile convivenza (vandalismo, graffiti, dormire, sputare, orinare in luogo pubblico, accattonaggio aggressivo) il disagio dovuto al degrado dei codici tradizionali di cura del territorio (manutenzione, cura del verde, pulizia, presenza di vigili sulle strade, portieri ecc.) la percezione di insicurezza, concetto disgiunto dalla reale insicurezza, legato spesso a fattori ambientali (quali la scarsa illuminazione, la non chiarezza dei percorsi, la non conoscenza dei luoghi ecc.) la paura, come sentimento soggettivo, non necessariamente legato all aumento del rischio, ma derivante da fattori più ampi e spesso lontani dal contesto specifico in cui si ha paura. La domanda di sicurezza investe quindi un settore ben più ampio della sola criminalità e include anche la cosiddetta area grigia dell inciviltà. La chiarificazione del fatto che la domanda dei cittadini è espressione di un disagio e non solo di un rischio reale è molto importante in un ottica urbanistica ed è a questo concetto allargato che si fa riferimento in questo documento. Le politiche di sicurezza: la prevenzione urbanistica (Urbanistica e sicurezza) IL filone disciplinare che si occupa specificamente della relazione tra l'organizzazione dello spazio fisico e la sicurezza nasce in America tra la fine degli anni Sessanta e primi anni Settanta ed ha come riferimento culturale principale il testo della nota antropologa Jane Jacobs, Vita e morte delle grandi città. Leggendo la città dal punto dei vista dei cittadini, la Jacobs si sofferma a lungo sui problemi della sicurezza, tema sino ad allora completamente ignorato negli ambienti dell urbanistica e riservato agli addetti dell ordine pubblico. Il 3

4 fatto di riconoscere che la sicurezza dello spazio non è di competenza solo della polizia rappresenta una presa di coscienza molto importante e innovativa. L idea principale quindi è che la sicurezza di una città si raggiunge attraverso un controllo spontaneo del territorio da parte dei cittadini. Dalle sue osservazioni Jacobs trae una serie di considerazioni sulla natura della relazione tra sicurezza e spazio pubblico che possono essere schematicamente riassunte in due concetti chiave: - la sicurezza è legata alla vitalità dei quartieri: l occhio sulla strada da parte degli abitanti, è il primo tutore della sicurezza; - la sicurezza urbana dipende molto dall identificazione dei cittadini con il territorio; il cittadino difende e rispetta il suo territorio. L occhio sulla strada richiede una città organizzata in modo che vi siano strade ricche di attività e frequentate a tutte le ore del giorno, varietà di usi e di popolazioni, edifici concepiti in modo che gli abitanti possano avere un rapporto visivo diretto con lo spazio pubblico. L identificazione dei cittadini con il loro territorio richiede di creare spazi ben definiti, di buona qualità ambientale, che favoriscano i rapporti sociali e gli incontri, evitando l anonimato dei grandi casermoni, le terra di nessuno, gli spazi senza caratterizzazione e qualità. Dalle tesi di Jane Jacobs, che sono considerate ancora oggi la principale e indiscussa fonte teorica, nascono numerosi studi ed sperimentazioni sul modo in cui progettare edifici, quartieri, parchi per ottenere un buon livello di sicurezza dello spazio urbano. Questi esperimenti si consolidano in un vero e proprio filone disciplinare che prende il nome di CEPTED (Crime prevention through environmental design) e si espande nei paesi anglofoni (Gran Bretagna e Canada) dove si realizzano numerosi interventi in particolare nel campo dell edilizia popolare. All inizio degli anni Novanta in molti paesi europei e si manifesta un interesse per l urbanistica all interno delle politiche di sicurezza. Si riconosce che l urbanistica può dare un contributo alla creazione di ambienti urbani sicuri e che la strutturazione degli spazi e la organizzazione delle funzioni incide fortemente sulla sicurezza. Alcuni principi generali di urbanistica e sicurezza dello spazio urbano Seppur con approcci differenti gli studiosi di sicurezza urbana concordano che: a) si ottiene sicurezza attraverso la vitalità dei luoghi in quanto la frequentazione degli spazi pubblici produce sorveglianza spontanea; b) si influisce sulla percezione di sicurezza e sulla sicurezza effettiva, rafforzando l identificazione con i luoghi e il senso di appartenenza da parte degli abitanti, perché questi rispettano, controllano e difendono i luoghi che sentono propri; c) la chiarezza nell organizzazione degli spazi e la visibilità dei luoghi incidono fortemente sulla sicurezza e sulla percezione di sicurezza; d) per migliorare la sicurezza bisogna evitare gli spazi morti (senza vitalità), nascosti o indefiniti, perché gli atti di vandalismo e di criminalità tendono a concentrarsi in questi luoghi; e) per migliorare la sicurezza, è necessario sostenere i meccanismi di sorveglianza spontanea anche attraverso la sorveglianza organizzata, realizzata dagli organismi preposti a questo scopo; f) la videosorveglianza va usata solo nei casi in cui altre forme di sorveglianza spontanea o organizzata non sono possibili; g) la sicurezza ambientale si ottiene anche organizzando servizi di accoglienza per le popolazioni marginali (che tendono a concentrarsi in certi luoghi pubblici quali ad esempio le stazioni); h) le situazioni e sistemazioni temporanee (cantieri, recinzioni, deviazioni) creano non solo disagio, ma anche luoghi potenzialmente pericolosi. Bisogna quindi progettare e curare anche in termini di sicurezza le sistemazioni temporanee durante i cantieri. Dalle diverse esperienze maturate su altri casi di studio, anche con città dell Emilia Romagna, appare chiaro che il tema della sicurezza nelle città va affrontato a diverse scale. Questo significa che l attenzione alla sicurezza deve essere presente fin dalle fasi iniziali in tutti i livelli di pianificazione e progettazione nell ambito urbano: piano strategico, piani e progetti di infrastrutture, piano regolatore, piani settoriali (commercio, verde, insediamenti produttivi ecc.), piani e programmi urbanistici, programmi di riqualificazione urbana, progetti di grandi attrezzature urbane, di centri commerciali, di insediamenti terziari e residenziali, progetti dettagliati di parcheggi, parchi, giardini e spazi pubblici. 4

5 Ad ogni scala corrispondono aspetti diversi di sicurezza e si devono affrontare problemi differenti: alla grande scala, nella fase in cui vengono decise funzioni e attività, si va ad incidere sulla vitalità dei luoghi alle diverse ore del giorno e della settimana e pertanto viene deciso implicitamente il livello di sorveglianza spontanea; a scala intermedia, allorché vengono definite la struttura degli spazi, le ubicazioni e l uso dei diversi piani, la struttura del verde, la viabilità e i parcheggi (interrati o di superficie) si va ad incidere sulla possibilità ed efficacia di sorveglianza spontanea o semi-strutturata e sulla identificazione con i luoghi da parte dei fruitori; alle scale di dettaglio, allorché si definiscono pertinenze private, spazi semi-pubblici, recinzioni, percorsi, ingombri, alberature, illuminazione, arredo urbano affacci e ingressi, si va ad incidere sulla visibilità e trasparenza degli spazi, sull immagine e il confort dei luoghi (che influiscono sulla sensazione di insicurezza/insicurezza delle persone), sulla propensione al degrado (che ingenera disagio e sensazione di insicurezza). E importante ricordare che sono le attività, il loro mix e i movimenti ad esse legati a dare un contributo importante alla sorveglianza spontanea degli spazi. L individuazione delle attività adatte ad insediarsi in uno specifico luogo, richiede lo studio delle popolazioni (residenti, city user, visitatori, persone in transito, giovani, anziani, donne, studenti ecc.) che frequentano il luogo nelle diverse ore del giorno e della notte e di quelle che possono essere attratte. Non esistono attualmente nelle normative urbanistiche, degli strumenti appropriati per affrontare questo tema. Le esperienze maturate in altre città europee suggeriscono che l ente pubblico non limiti il suo intervento alla individuazioni delle attività congrue con i luoghi, ma che assuma, in prima persona o tramite una apposita agenzia, un ruolo di promotore nella ricerca di possibili operatori per le attività auspicate (operatori che non siano quelli immobiliari). Un ultimo aspetto riguarda la necessità di prendere in considerazione i problemi gestionali (dei quali la gestione della sicurezza è uno degli aspetti) si dalle prime fasi della progettazione. Nella tradizionale sequenza degli interventi urbanistico-edilizi, la gestione rappresenta una fase successiva alla realizzazione. In un ottica di sicurezza si deve considerare che a diverse modalità di gestione corrisponde una diversa organizzazione degli spazi e che pertanto le modalità di gestione devono essere valutate già nella fase di progettazione. Gli ambienti e gli spazi devono consentire flessibilità anche rispetto ai metodi gestione. Il tema della gestione è un aspetto fondamentale per la sicurezza che, stante la modesta esperienza attuale, deve essere affrontato in modo approfondito in futuro. A. La ricerca del Politecnico di Milano Nell ambito della convenzione di collaborazione Comune di Piacenza - Politecnico di Milano (polo di Piacenza), lo scorso settembre - anche alla luce della pubblicazione del Bando regionale per i Contratti di quartiere II - il Comune di Piacenza aveva invitato i Laboratori didattici del 2 anno ad occuparsi della zona compresa tra la Stazione FS ed il Centro, ambito che da anni presenta crescente degrado, diffusi problemi di sicurezza e interventi urbanistici interrotti. Il Laboratorio di Progettazione Urbanistica della Prof. Cardia, orientato alla sicurezza urbana, ha elaborato un Programma di Sicurezza per l area di studio basato sulle analisi di seguito allegate. Questo studio, che conferma gli esiti delle ricerche sulla percezione di insicurezza degli abitanti precedentemente realizzate, costituisce la base conoscitiva per il Comune su cui costruire il programma di sperimentazione del Contratto di quartiere. 5

6 A1. Analisi sulla sicurezza della zona Via Roma, Stazione FS, Giardini Margherita e Merluzzo 1.1 La zona di studio L ambito delle analisi sulla sicurezza si situa tra la piazza della Stazione FS e Piazzale Roma; comprende i Giardini Margherita e Merluzzo, Via Roma, Borgo Faxhall e l area parzialmente dismessa dello scalo ferroviario di Via dei Pisoni sino ai Magazzini Generali. L analisi è stata svolta seguendo una specifica metodologia messa a punto dal Laboratorio Qualità Urbana e Sicurezza del Politecnico. E articolata in due settori paralleli di indagini: la propensione alla sicurezza/insicurezza del territorio i fenomeni di disagio e criminalità nella zona. 1.2 Gli Indicatori di sicurezza del territorio Le ricerche del Laboratorio Qualità Urbana e Sicurezza del Politecnico e le esperienze maturate su casi concreti hanno consentito di individuare una serie di fattori di tipo fisico e funzionale che incidono sulla propensione di un luogo ad essere potenzialmente più o meno sicuro / insicuro. I seguenti indicatori sono stati usati per studiare la sicurezza ambientale nella zona di studio: carattere della zona e attività prevalenti struttura dell'edificato e delle aree libere e della maglia stradale struttura e organizzazione degli spazi collettivi e del verde modalità di affaccio su strada di edifici e giardini presenza dei mezzi e delle fermate di trasporto pubblico caratteristiche del traffico e del parcheggio flussi e orari dei movimenti pedonali presenza di attività commerciali ed esercizi pubblici presenza di attività culturali, ricreative e sociali orari delle attività stato di degrado e di manutenzione dell'ambiente illuminazione nelle ore notturne. Ad ogni indicatore è corrisposta una campagna di analisi sistematica del territorio. Per ogni isolato, strada, piazza, slargo, parco della zona sono stati rilevati questi indicatori. L insieme delle informazioni è stato ordinato in una banca dati e mappato in un numero limitato di carte tematiche su supporto informatico per poter dare una visione di insieme. Sono state quindi elaborate carte di sintesi sulla propensione alla sicurezza ambientale dei luoghi di giorno e di notte. La presenza o meno di fattori positivi rispetto alla sicurezza, permette una classificazione dei luoghi: strade, spazi pubblici, parchi ecc.. Naturalmente il livello di propensione alla sicurezza non può risultare dalla semplice ponderazione matematica dei fattori presenti (scoring); trattandosi di fattori ambientali deve essere valutata puntualmente prendendo in considerazione anche elementi qualitativi. Sotto l aspetto metodologico, è importante ricordare che il quadro che emerge da questa sintesi esprime solamente la propensione degli spazi ad essere luoghi sicuri o insicuri in termini di caratteristiche fisiche e urbane. Altri elementi legati non alle caratteristiche dell ambiente (che sono durature), ma ad attività illecite o violente (che sono temporanee), innestandosi sulla situazione, possono modificare la potenziale sicurezza dei luoghi individuata dall analisi. 1.3 La propensione alla sicurezza nella zona di studio Di giorno, la zona risulta in generale sostanzialmente sicura nella parte più vicina al centro, che presenta una maglia stradale strutturata e un edificato con affacci diretti su strada e negozi al piano terra; invece risulta poco sicura l ampia fascia vicino alla ferrovia, che presenta maglia stradale e struttura dell edificato 6

7 discontinua, aree dismesse e l ampio cantiere da anni non operativo del progetto di Borgo Faxhall. All interno di questa situazione generale si riscontrano alcune condizioni particolari: - Via Roma, sostanzialmente sicura nel suo tratto nord-ovest, presenta nella parte sud est un alternanza di tratti mediamente sicuri e poco sicuri; - Le vie dietro al grattacielo dei Mille risultano poco sicure per la mancanza di affacci e attività; - Via la Primogenita è quasi tutta poco sicura in particolare sul lato est lungo il portico quasi cieco di Borgo Faxhall e la recinzione del cantiere abbandonato; - La strada di servizio a cul de sac tra Borgo Faxhall e la ferrovia è poco sicura per il degrado e la scarsità di affacci - Le aree dismesse e indefinite occupate dai parcheggi irregolari intorno all edificio vincolato dell ex-deposito locomotive, presentano alcuni punti particolarmente insicuri; - Il sottopasso della ferrovia degradato e con gli accessi poco sorvegliabili è un luogo particolarmente insicuro. Di notte, l area è - salvo eccezioni- tutta sostanzialmente poco sicura, per la presenza di strade senza attività e - nella parte lungo la ferrovia - ampi spazi vuoti, desolati e poco illuminati, totalmente privi di flussi veicolari e pedonali; solamente l area del locale Kiosko di via dei Pisoni presenta - quando è aperto - una notevole vitalità. Verso il centro le zone che presentano una certa vitalità, anche se sporadica, sono Via Roma nella parte nord-ovest e Via dei Mille. 1.4 Fattori di disagio e insicurezza L analisi è stata condotta tramite sopralluoghi diretti e interviste alle forze dell Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Polfer, Vigili urbani), ad operatori di vigilanza privata, a rappresentanti delle istituzioni, a interlocutori privilegiati e ad alcuni cittadini (solo piacentini, perché con gli abitanti immigrati non si è riusciti a parlare). La maggior parte degli interlocutori sottolinea che si tratta del quartiere più problematico di Piacenza, e che vi è stato un aumento del degrado sociale legato alla forte presenza di stranieri. Gli abitanti e i commercianti lamentano in particolare: - le risse e gli schiamazzi notturni, (molto spesso causate da extracomunitari) in prossimità dei bar che tengono aperto fino a tardi e dei phone center (che peraltro chiudono, per specifica ordinanza del sindaco, alle 22) - la sporcizia, causata in particolare dall abbandono di bottiglie, lattine e cartacce, le siringhe e gli escrementi lasciati da questi gruppi sui marciapiedi. La Piazza della Stazione e il tratto di Via Roma tra il Giardino Merluzzo e Piazzale Roma sono i principali luoghi di questo tipo di attività serali degli immigrati, che si sono impadroniti dei luoghi. In particolare, Piazza della Stazione, luogo di transito obbligato per chi la usa di sera, è molto problematica. Viene generalmente giudicata mal frequentata: mentre gli uomini considerano che basta passare nelle zone illuminate e tirare dritto, le donne esprimono molta paura. Nella zona sono molto diffusi allarmismo e paura, sia tra la popolazione residente, principalmente anziana, che non esce di casa dopo l imbrunire, sia tra i commercianti, che si chiudono a chiave all interno dei negozi e cercano di non essere mai soli nelle ore serali. La convivenza tra popolazione autoctona e immigrati è difficile e particolarmente forte è il disagio nel quartiere ACER di Via Capra che presenta gravi problemi di conflitti sociali e fenomeni di microcriminalità. Gli abitanti segnalano che sta diventando il polo di attrazione di attività illecite di tutto il quartiere. Nel tessuto edificato del centro storico vengono segnalate situazioni di sovraffollamento e di precarie condizioni igieniche in alcuni edifici abitati da stranieri legali e illegali che, da una parte suscitano sentimento di ingiustizia per lo sfruttamento che viene perpetrato da alcuni speculatori piacentini a danno degli stranieri, ma dall altra comunque generano sensazione di disagio nella popolazione. Diversi sono i luoghi legati alla prostituzione; in particolare Piazzale Roma, Via la Primogenita e la stazione dove le prostitute arrivano alla sera tardi e ripartono al mattino presto, senza causare problemi (secondo la Polfer). Lo spaccio di droga avviene in alcuni luoghi ben noti a tutti (bar e abitazioni) e il consumo si concentra principalmente nella zona dello scalo militare dismesso e nel sottopasso abbandonato di via Colombo. 7

8 Meno drammatico è il quadro fornito dalle forze dell ordine che, pur non negando la presenza di diversi problemi, affermano come la situazione della zona sia sotto controllo e come la collaborazione tra le diverse forze dell ordine stia producendo risultati positivi. Dalla differenza tra quanto esposto da chi vive nel quartiere e da chi esercita la sorveglianza emerge che il fattore disagio e paura è molto più importante del rischio reale. Il sentimento generalizzato di insicurezza è quindi dovuto soprattutto ai problemi di coesistenza sociale e al degrado fisico di alcuni luoghi ed è quindi in entrambe queste direzioni che si devono orientare gli interventi. 1.5 Quadro di sintesi sulla sicurezza Per intervenire efficacemente sulla sicurezza in situazioni complesse, è necessario non solo individuare i problemi ma comprenderne la dinamica. Il quartiere oggetto della ricerca, che era in passato una zona residenziale popolare caratterizzata da un tessuto sociale ed economico molto vivace, ha subito negli ultimi 15 anni una rapida sequenza di trasformazioni. Dopo una prima fase di declino (tipica di molte parti dei centri storici), una serie di eventi ha innescato un circolo vizioso di decadimento, i cui i risultati sono ormai evidenti e che i numerosi interventi riqualificazione puntuale realizzati dal Comune non sono stati in grado di frenare. Prima degli anni Novanta, le obsolete condizioni igienico-sanitarie, la prossimità di attrezzature urbane poco qualificanti e la presenza di piccola criminalità, unitamente all attrattività dei nuovi quartieri residenziali hanno indotto una prima emigrazione degli abitanti e creato un sotto-utilizzo dell edificato nel quartiere. Questo ha attratto l insediamento di una nuova popolazione costituita da immigrati stranieri. L attuazione del progetto di Borgo Faxhall, solo in parte realizzato, ha inciso negativamente sulla situazione già precaria del quartiere: la nuova offerta commerciale ha infatti causato la chiusura di molti negozi e il cantiere abbandonato ha influito sull ambiente urbano circostante creando squallore e degrado. Questi due fattori hanno indotto un ulteriore esodo dei vecchi residenti e i vuoti hanno attratto nuovi immigrati. La loro eccessiva presenza ha aumentato il ritmo di fuga di piacentini, e nel quartiere sono rimasti per la maggior parte gli anziani. Il quartiere, che è la zona di Piacenza con la più alta presenza di immigrati (circa il 15% dei residenti, a fronte di una media comunale del 6,70% al 31/12/2003) e delle loro attività (phone center, gastronomie e negozi etnici, botteghe di generi vari frequentate quasi esclusivamente da stranieri, prostituzione ecc.), è diventato il polo di attrazione per tutti gli immigrati della città. La presenza di queste popolazioni crea problemi di conflitto sociale con la popolazione autoctona (che tende ad auto-emarginarsi) e tra gli stessi immigrati di culture e religioni diverse. In termini di sicurezza tutto questo processo si può riassumere in: - grave allarme della popolazione autoctona - disagio e sensazione di insicurezza dei frequentatori della zona (e in particolare della stazione) - fenomeni di conflitti inter-etnici e sociali - problemi legati allo spaccio e uso di stupefacenti e alla prostituzione. Il rischio è che questa situazione si espanda progressivamente all attiguo tessuto del centro storico, minando l immagine e la sicurezza dell intera città. A.2 Obbiettivi e strategie di intervento 2.1 Gli obbiettivi della riqualificazione In rapporto al quadro sopra delineato sulla situazione del quartiere, si sono individuati i seguenti obbiettivi generali: - contenere l arrivo nel quartiere di nuovi immigrati - favorire il re-insediamento dei piacentini - migliorare la convivenza tra immigrati e popolazione autoctona - ristabilire la continuità funzionale e simbolica dell asse storico di Via Roma, interrotta dall attuale degrado. 8

9 Le strategie per raggiungere questi obbiettivi sono: - il rilancio economico del quartiere, creando le condizioni che attirino anche i piacentini a frequentare la zona (rilancio dei negozi, parcheggi a rotazione e sicurezza) - la creazione delle condizioni per il re-insediamento della classe media piacentina (alloggi attraenti, posti auto per i residenti, recupero dei cortili, sicurezza dell ambiente) - l attivazione di politiche e strutture per migliorare la convivenza tra le diverse popolazioni. 2.2 Strategie di intervento Per affrontare una situazione con le caratteristiche di insicurezza evidenziate dall analisi, l esperienza insegna che bisogna agire contemporaneamente su tre fronti: - l arresto del degrado e la riqualificazione fisica - il rafforzamento della coesione sociale e la rassicurazione della popolazione - l accompagnamento con la sorveglianza organizzata (vigilanza, polizia, ecc.) nelle prime fasi di attuazione. E assolutamente necessario che le tre azioni avvengano insieme ed in modo coordinato per dare un segno forte e visibile alla popolazione del cambiamento in corso e per ottenere risultati duraturi. E opportuno sottolineare che il Contratto di quartiere, prevedendo sia interventi sullo stato fisico che azioni rivolte al sociale, crea le condizioni opportune per questo tipo di intervento coordinato. Nel caso di Piacenza, in considerazione del particolare contesto urbano del Contratto di quartiere, il programma di sperimentazione verterà sulle azioni rivolte alla coesione sociale e alla sicurezza che devono accompagnare gli interventi di riqualificazione. 2.3 Sintesi dei problemi di sicurezza e disfunzioni dei singoli comparti Comparto stazione: - ritrovo serale di extracomunitari, spaccio di droga, passaggio di prostitute, risse in bar, piccola criminalità, commercianti impauriti; - percorso pedonale difficoltoso per raggiungere la stazione, congestione davanti all ingresso/uscita della stazione, accumulo di biciclette sulla piazza, assenza di zone attrezzate per l attesa nella piazza, attraversamenti pedonali pericolosi; - carenza di vitalità nel settore nord della piazza; - calo di qualità rispetto al centro storico, dovuto alla scarsa definizione degli spazi. Comparto Bastione S. Lazzaro - prostituzione, spaccio e consumo di droga, paura dei commercianti; - ampie aree di cantieri abbandonati, edifici degradati, lunghe recinzioni abbandonate, aree e edifici dismessi, verde pubblico incolto. Comparto ACER di Via Capra: - Liti tra inquilini, popolazione anziana che non esce di casa la sera, attività illecite nei garages, ritrovo notturno di giovani che disturbano gli abitanti; - Vicinanza di vasti cantieri abbandonati; - Rumore e inquinamento dal traffico di Via La Primogenita; - Scarsa funzionalità e abbandono degli spazi collettivi. Comparto di Via Roma - popolazione anziana molto allarmata, che non esce la sera; - raggruppamento di extracomunitari rumorosi nei phone center, atti di inciviltà sui marciapiedi; - abitazione sovraffollate da stranieri, presenza massiccia di edifici abbastanza degradati; - dismissioni di attività commerciali; - presenza di nuove attività commerciali etniche ; - lamentele per mancanza di trasporto pubblico; - parcheggio selvaggio diffuso, marciapiedi troppo stretti, traffico veloce. 9

10 Comparto a nord dei Giardini Margherita - spaccio di droga che sta spostatosi verso l esterno, ma influisce ancora sulla zona; - uso problematico dei parcheggi pendolari la sera; - popolazione anziana che non esce di casa la sera, commercianti allarmati; - traffico veloce in Via S. Ambrogio, difficoltà di attraversamento pedonale. Comparto Borgo Faxhall - massiccia presenza di stranieri e furti sporadici negli esercizi commerciali; - pessimo affaccio su Via La Primogenita, portico molto insicuro e chiuso nelle ore notturne con conseguente sottrazione all uso pubblico dell unico marciapiede esistente, area parcheggio incassata e poco sicura la sera, disordine serale della strada di servizio, percorso difficoltoso per raggiungere i parcheggi; - insicurezza serale di tutti gli spazi perimetrali. 2.4 Dai temi di sicurezza ai progetti di intervento L incrocio dei problemi di sicurezza con le caratteristiche dei luoghi ha fatto emergere una serie di temi, ricorrenti anche in altri contesti, intorno ai quali organizzare le azioni di intervento. I temi emersi sono: - il recupero e la ri-vitalizzazione dell asse principale del quartiere (Via Roma); - la riqualificazione fisica e sociale dell edilizia popolare; - la riorganizzazione degli spazi e delle attività intorno alla stazione FS; - la sistemazione di situazioni temporanee di disagio (aree dismesse, cantieri ecc.); - il ri-bilanciamento della composizione sociale del quartiere; - la messa in sicurezza di spazi collettivi (portici, piazze) e dei parcheggi. La strutturazione per temi consente di estrapolare dall esperienza specifica metodi e criteri applicabili anche ad altre situazioni similari a Piacenza o in altre città e di dedurre indicazioni più generali per policies e normative di settore. Per ragioni di tipo operativo sono stato individuati nell ambito dell area di studio i seguenti progetti che affrontano uno o più dei temi sopra indicati. - Recupero e ri-vitalizzazione di Via Roma; - Riqualificazione degli immobili ACER di Via Capra; - Riorganizzazione del piazzale della stazione FS; - Sistemazione temporanea della zona del Bastione di San Lazzaro e valutazione del progetto di Borgo Faxhall in termini di sicurezza. A3 Indicazioni di intervento Applicando ai problemi emersi dalle analisi in modo sistematico e coerente i principi fondamentali sulla sicurezza dei luoghi, il Laboratorio del Politecnico ha elaborato le seguenti proposte progettuali: 3.1 Rilancio di Via Roma Il progressivo decadimento e degrado di Via Roma (nella zona vicino alla stazione), tradizionale asse storico della città, ha creato non solo conseguenze negative al quartiere, ma rappresenta un rischio di avanzamento del degrado nel centro storico. La rigenerazione di Via Roma diventa pertanto un intervento prioritario nonostante la difficoltà. L intervento deve riguardare sia la riqualificazione fisica che la rigenerazione economica e sociale con azioni che interagiscono tra loro per creare effetti virtuosi. Queste riguardano: a) la riapertura delle attività commerciali cessate attraverso la ricerca di operatori dinamici interessati a sviluppare un cluster di nuove attività commerciali e ricreative rivolte all utenza giovanile presente 10

11 in zona con capacità di spesa (studenti del Politecnico, del Liceo Artistico ecc.) in grado di creare l elemento catalizzatore che inneschi il rilancio spontaneo (e supportato dall Amministrazione comunale) di tutta la strada. La promozione, selezione e sviluppo delle nuove attività dovranno realizzarsi attraverso un apposita agenzia istituita dal Comune; b) La riduzione del degrado delle facciate prospicienti la via, attraverso la messa a disposizione di agevolazioni quali particolari condizioni di credito e la creazione di uno sportello comunale che sviluppi i progetti di recupero ed ottenga per i proprietari tutte le necessarie autorizzazioni; c) Il blocco della trasformazione dei negozi dismessi in box per automobili e la ricerca di modi alternativi per il parcheggio dei residenti sia attraverso la realizzazione ove possibile di box meccanizzati sotto i cortili, sia con la disponibilità di posti auto riservati nei nuovi parcheggi multipiano previsti nella zona (ex Macello, Borgo Faxhall); d) La riqualificazione della sede stradale, attraverso l allargamento dei marciapiedi, l introduzione di dissuasori della velocità, la creazione di piattaforme temporanee per i dehors degli esercizi pubblici; e) La riorganizzazione e gestione del parcheggio con modalità che favoriscano la rotazione a sostegno delle attività commerciali di giorno e dei residenti la notte; f) La riduzione del sovraffollamento illegale attraverso il contrasto delle speculazioni locative (già avviato dal Comune); g) La re-introduzione del trasporto pubblico (mini-bus) come richiesto dagli abitanti, ottenuta attraverso una modifica a costo zero dell attuale linea circolare nel centro storico. 3.2 Riqualificazione degli immobili ACER di Via Capra L isolato ACER di via Capra/La Primogenita rappresenta un enclave residenziale con gravi problemi di conflitti sociali e fenomeni di criminalità diffusa che incidono sulla vita di tutto il quartiere e sta progressivamente diventando il polo di attrazione di attività illecite e di comportamenti antisociali di tutta la zona. Gli interventi da realizzare riguardano sia la riqualificazione fisica degli edifici e dello spazio collettivo che la coesione sociale; questi interventi devono essere strettamente correlati tra di loro e coordinati con un rafforzamento della sorveglianza pubblica. Le proposte di intervento riguardano: a) Recinzione del complesso ACER e creazione di una portineria. Lo spazio interno del complesso, con garage sotterranei e spazi collettivi per giuoco o ritrovo è attualmente accessibile liberamente da Via Capra. Questo crea numerosi problemi segnalati dagli abitanti, che lamentano tra l altro le attività rumorose notturne e le corse in motorino di giovani esterni al complesso, che qui si ritrovano, e la pericolosità dei garage in cui le fasce più deboli della popolazione non osano recarsi. Per garantire qualità di manutenzione, quiete e soprattutto sicurezza a questo spazio si ritiene indispensabile creare una recinzione, con citofoni e cancelli elettrici per regolare l accesso agli edifici e ai garage e una portineria, progettata in maniera da permettere la sorveglianza del passaggio e degli spazi interni ed offrire un affaccio su Via Capra, per la sicurezza della strada. b) Ri-sistemazione dello spazio collettivo all interno dell isolato. E necessario procedere ad una radicale riprogettazione degli spazi collettivi; trasformando i giardinetti esposti al rumore e all inquinamento di Via La Primogenita in verde ecologico e trasferendo i campi gioco e le aree di ritrovo al centro della corte. Dove si può, è opportuno realizzare anche un campo bocce per gli anziani. Le possibili alternative progettuali saranno discusse con i residenti, per verificare che rispondano alle loro esigenze. c) Nuovi usi per i piani terra lungo Via La Primogenita. Le unità residenziali al piano terra degli edifici lungo questa strada di scorrimento con alto volume di traffico, dove il rumore e l inquinamento hanno creato condizioni inaccettabili per la residenza, sono da trasformare in spazi per altri usi (servizi e uffici). Per ragioni di sicurezza del complesso residenziale questi locali dovranno avere l accesso da Via La Primogenita. d) Video-sorveglianza delle autorimesse sotterranee. In considerazione della particolare situazione di insicurezza dell isolato si ritiene necessario dotare le autorimesse sotterranee di un impianto di video-sorveglainaza collegato alla nuova portineria e al sistema cittadino che fa capo alla polizia. 11

12 d) Azioni di accompagnamento sociale La situazione di conflitti generazionali ed etnici richiede: - l istituzione di associazione di isolato per la manutenzione e la sicurezza degli spazi collettivi, che abbia una funzione di legante sociale e crei una maggiore identificazione degli abitanti con il luogo; - la creazione di un centro di mediazione dei conflitti, che operi sia nel complesso Acer che nel quartiere; - l organizzazione di eventi collettivi per abbattere i pregiudizi e creare legami. 3.3 La riorganizzazione del piazzale della Stazione FS I problemi principali della piazza sono l accesso alla stazione difficoltoso per i pedoni, i flussi veicolari che interferiscono con quelli pedonali davanti all uscita principale e la sistemazione della piazza che attualmente, scoraggiando qualsiasi frequentazione, abbassa il livello di sorveglianza naturale. Gli interventi proposti sono finalizzati ad una maggiore caratterizzazione degli spazi pubblici che favorendo la presenza di persone, consenta anche una migliore sorveglianza spontanea. Le proposte riguardano sia l assetto fisico sia le attività che si svolgono nel piazzale e nell area circostante: - l ampliamento dell area pedonale davanti all ingresso/uscita della stazione per ridurre la congestione e favorire i flussi pedonali; - la modifica dell attuale schema rotatorio del traffico davanti alla stazione in uno schema con due intersezioni semaforizzate coordinate per ridurre il flusso veicolare di fronte alla stazione e facilitare gli attraversamenti pedonali del piazzale; - la realizzazione di un portico a protezione della sosta e dei flussi dei pedoni da e verso il centro città, per strutturare l ampio spazio oggi indifferenziato e avvicinare l edificio della stazione al tessuto edificato della città; - lo spostamento delle fermate degli autobus urbani sul lato nord del piazzale (con un chiosco informazioni/biglietteria) per aumentare la frequentazione e la sorveglianza in questa parte della piazza; - la riorganizzazione della sosta dei taxi e quella per caricare/scaricare passeggeri da auto private (drop-off); - la creazione di pensiline, coordinate con il ri-disegno degli spazi, sia per l attesa degli autobus che per il deposito delle biciclette; - la piantumazione di filari di alberi ai bordi della nuova area pedonale per connettere visivamente la stazione agli antistanti Giardini Margherita; - il rafforzamento del bar-gelateria sull angolo nord della piazza quale punto ristoro per l attesa degli autobus, per migliorare la sorveglianza spontanea di questa parte del piazzale; - potenziare il sistema di video-sorveglianza. 3.4 La sistemazione temporanea della zona del bastione di San Lazzaro e indicazioni per il completamento del progetto di Borgo Faxhall In considerazione dei lunghi tempi di attuazione del progetto di Borgo Faxhall si ritiene necessario realizzare una sistemazione temporanea per diminuire l impatto negativo sul quartiere limitrofo causato dal cantiere e dagli edifici dismessi e per arginare l insicurezza legata alle molteplici attività illecite che avvengono in questa zona abbandonata della città. Gli interventi temporanei consistono in: - ripristinare la recinzione dello scalo ferroviario militare di Via dei Pisoni per evitare la frequentazione di questo luogo da parte di tossicodipendenti e vagabondi, che si concentrano nel sottopasso abbandonato di Via Colombo; - illuminare adeguatamente lo scalo, le vie circostanti e le ampie aree a parcheggio della zona; - organizzare il parcheggio e riqualificare il verde dell area adiacente al locale Kiosko ; - recintare l edificio dismesso vincolato ex-deposito delle locomotive (arch. Berzolla) in modo da impedire l insediamento di occupanti abusivi e sistemare temporaneamente il contorno con del landscaping adeguato; - riorganizzare gli attuali parcheggi dei pendolari per ridurre il disordine della zona prevedendo eventualmente un area a pagamento (modesto) per consentire la presenza di un sorvegliante; - effettuare manutenzione al sottopasso pedonale della ferrovia e fornirlo di video-sorveglianza. 12

13 La vicinanza della Stazione Ferroviaria e del quartiere degradato adiacente, con tutti i problemi evidenziati dalle indagini effettuate, richiede che il completamento del progetto di Borgo Faxhall presti particolare attenzione ai problemi di sicurezza. Dall analisi delle attuali proposte progettuali sono emerse le seguenti indicazioni: - la stazione degli autobus è preferibile sia ubicata allo stesso livello di quella ferroviaria, con i parcheggi ai livelli sottostanti, in modo da favorire l interscambio, consentire una attesa degli autobus anche all aria aperta, evitare di portare i passeggeri in aree poco sorvegliabili; - il verde previsto sopra le mura non potrà essere un parco fruibile dagli abitanti della zona, in quanto inframmezzato da rampe veicolari, poco piantumabile a causa dell edificato sottostante, poco sorvegliabile dalla strada. Affinché questo verde possa diventare un effettivo parco per il quartiere è necessario eliminare l edificazione sottostante e le relative rampe, trasferendo parte della superficie commerciale in chioschi o padiglioni al servizio del parco stesso e delle future attività nell edificio del Berzolla; - la destinazione museale dell edificio del Berzolla non garantisce sufficiente vitalità su un arco temporale esteso. E preferibile pensare ad altre destinazioni quali attività espositive temporanee (private) attività ricreative per i giovani (concerti, sale prova, discoteca, clubs, locali per giovani ecc.); - l aumento della superficie destinata al commercio avrà verosimilmente un ulteriore impatto negativo sulle attività commerciali del quartiere circostante, innescando ulteriore degrado e abbandono; alla concentrazione di attività commerciale sotto il verde delle mura sono preferibili altre destinazioni ugualmente remunerative localizzate in diversi punti con destinazione commerciale, espositiva, ricreativa, e di ristoro. - La strada tra Borgo Faxhall e la ferrovia (oggi funzionante a cul de sac) è opportuno che assuma un vero carattere urbano, consentendo limitati flussi di traffico, modificando gli affacci da Borgo Faxhall, sfruttando la vitalità del deposito biciclette, prevedendo sistemazione e arredo urbano adeguati. - La strada prevista dal progetto lungo la ferrovia per alimentare i parcheggi, toglie flussi veicolari utili per la sorveglianza spontanea agli spazi pubblici previsti dal progetto al centro del comparto sotto le Mura. B. Il programma di sperimentazione B1. Traduzione delle indicazioni di intervento del Politecnico in azioni operative Gli studi condotti dal Laboratorio del Politecnico nell ambito della convenzione di collaborazione con il Comune di Piacenza e le conseguenti indicazioni per gli interventi sulla sicurezza nell area di studio costituiscono un importante elaborazione preliminare per gli interventi da attuare con il Contratto di Quartiere II. Alcune indicazioni vengono incorporate nei progetti di riqualificazione dei complessi ERP e degli spazi pubblici, altre vengono recepite proposte di intervento comprese nel Programma di sperimentazione. Altri interventi sulla sicurezza individuati dal Laboratorio del Politecnico, ma non inclusi fra quelli proposti nel Contratto di quartiere II, potranno essere assunti in altri strumenti esecutivi della pianificazione comunale (soprattutto nella nuova convenzione per il completamento del progetto di Borgo Faxhall - Bastione San Lazzaro), in modo da dare unitarietà e maggior impeto al complesso degli interventi sulla sicurezza urbana in questa zona problematica della città. B2. Individuazione dell area di sperimentazione All interno della perimetrazione generale del Contratto di quartiere II, l area oggetto del Programma di sperimentazione occupa la parte più centrale, dove l insieme delle caratteristiche del tessuto edificato e dei problemi posti dal decadimento fisico e sociale e l allarme per la sicurezza, creano un complesso di condizioni che non possono essere affrontate separatamente con i metodi tradizionali di tipo urbanisticoedilizio o di tipo economico-sociale. L ambito della sperimentazione è centrato su Via Roma e la stazione ferroviaria e comprende il tessuto circostante nel quale è inserito il quartiere ACER di Via Capra. 13

14 B3. Servizio di accompagnamento sociale Il servizio di accompagnamento sociale al programma di recupero urbano Contratto di quartiere II Zona Barriera Roma prevede l apertura di una sede nel territorio compreso nel contratto di quartiere per la realizzazione delle seguenti azioni: Mediazione dei conflitti tra abitanti e imprese esecutrici dei lavori durante il periodo nel quale i cantieri rimarranno aperti; Mediazione interculturale e animazione di quartiere finalizzata a costruire rapporti di convivenza tra vecchi e nuovi cittadini; Iniziative per favorire la sorveglianza spontanea dei luoghi, finalizzata ad aumentare la sicurezza urbana. Il servizio di accompagnamento sociale si insedierà in spazi idonei per sostenere una segreteria con adeguati supporti informatici e garantire un apertura pari a 36 ore settimanali di cui una parte dedicata allo sportello informativo. Nell esercizio dell attività dovranno essere costruiti rapporti positivi con Agenzie pubbliche e private, Associazioni, Comitati, da gestire attraverso la costituzione di un Tavolo Sociale che si riunirà sistematicamente per definire gli interventi e calibrare le iniziative. Ciò in una logica di partecipazione dei cittadini finalizzata a ricostruire quel senso di appartenenza al territorio che costituisce elemento cardine della coesione sociale e quindi della sicurezza dei luoghi. Il servizio si occuperà di progettare e realizzare le azioni sopra indicate curandone anche la puntuale comunicazione (marketing dell intervento). Allo scopo di raccogliere le manifestazioni d interesse dei soggetti interessati all affidamento del descritto servizio (imprese che svolgono prestazioni di servizi di cui all all. 1, cat. 25, 26 e 27 del D. Lgs n. 157 e successive modificazioni e integrazioni), il Comune ha provveduto a pubblicare apposito avviso sulla stampa locale quotidiano Libertà in data B4. Agenzia per la rigenerazione del territorio L agenzia, con la collaborazione di ACER e Comune di Piacenza, si occuperà del marketing del quartiere oggetto del programma di sperimentazione, attraverso la promozione di azioni di accompagnamento e supporto finalizzate alla riqualificazione del tessuto urbano dal punto di vista sociale, culturale, economico e abitativo, restituendo ai cittadini un ruolo centrale nell espressione dei propri bisogni e della propria capacità progettuale, rafforzando identità, appartenenza al territorio e relazioni fiduciarie. Fornirà ai cittadini, tutti gli elementi utili (tecnici, finanziari, etc) per la predisposizione dei progetti, l accesso al credito, lo sviluppo della rete commerciale, anche attraverso Piani di Valorizzazione Commerciale, iniziative estemporanee e progettazione di eventi puntuali, tendenti alla rivitalizzazione del tessuto urbano. Si rapporterà inoltre con le associazioni presenti sul territorio, con il Tavolo Sociale e con gli affidatari del Servizio di accompagnamento sociale. L Agenzia, che per natura si colloca tra gli organismi del diritto comune, avrà struttura snella, in grado di dialogare con gli attori pubblici e privati e fungere da volano per il rilancio delle attività del territorio. Essendo soggetto del tutto nuovo a Piacenza, pur se sperimentato con successo in altre città europee (es.: Strasburgo) e in Italia (es.: Torino), richiede che il suo impianto venga puntualmente definito nella prima fase di attuazione del programma di sperimentazione. Essa, sostenuta da finanziamento pubblico per tutta la fase progettuale, dovrà essere in grado di attirare anche le risorse necessarie al proprio funzionamento. In sintesi l Agenzia si occuperà: a) di rilanciare economicamente e socialmente il quartiere: - promozione di azioni per la valorizzazione delle risorse dell area; - servizio di ascolto e orientamento per i cittadini; - banca dati per le risorse del territorio; - punto di riferimento per il rilancio economico delle attività tradizionali nell area di intervento (commercio di vicinato, artigianato) e per l avvio di nuove attività imprenditoriali; - coinvolgimento di piccoli proprietari e grandi investitori nell operazione di rilancio della zona; 14

15 b) di rilanciare l immagine del quartiere: - consulenza tecnica di promozione delle opportunità di cui il quartiere beneficia, attraverso servizi di informazione e orientamento e di supporto per migliorare la sua capacità di attirare risorse pubbliche e private; - adoperarsi per il risanamento delle case fatiscenti analizzando il degrado edilizio e lo sfruttamento abitativo; - promozione interventi di riqualificazione dello spazio pubblico e privato; - iniziative di comunicazione per il rilancio della zona (marketing dell intervento). c) di fornire supporto tecnico alle azioni e iniziative previste: - consulenza sulla riqualificazione edilizia di alloggi, negozi e parti comuni degli stabili con assistenza nella richiesta delle autorizzazioni; - aiuto nella ricerca dei finanziamenti e nell accesso al credito; - supporto alla creazione di forme associative o cooperative tra gli abitanti per la gestione degli spazi pubblici e/o collettivi; - individuazione di sperimentazioni tecnologiche innovative per il recupero di spazi altrimenti inutilizzati (ad es. box interrati nei cortili con l ausilio di piattaforme mobili). L Agenzia si insedierà in idonei spazi per realizzare il tavolo progettuale e di coinvolgimento del quartiere mettendo in campo le professionalità necessarie, dotandosi della segreteria e di adeguati supporti informatici. Allo scopo di raccogliere le manifestazioni d interesse dei soggetti interessati all affidamento del descritto servizio (imprese che svolgono prestazioni di servizi di cui all all. 1, cat. 8, 10, 11, 12, 13, 14 del D. Lgs n. 157 e successive modificazioni e integrazioni), il Comune ha provveduto a pubblicare apposito avviso sulla stampa locale quotidiano Libertà in data B5. Progettazione di interventi minori sullo spazio fisico per accompagnare la rigenerazione di Via Roma L operato dell Agenzia richiede di essere accompagnato da interventi minori rivolti anche alla riqualificazione dell ambiente fisico per: creare migliori condizioni all apertura di nuove attività commerciali; dare un segno tangibile alla popolazione dell inversione di tendenza rispetto al decadimento in corso. Alcuni di questi interventi innovativi potranno essere anche temporanei sia per potenziare la fase di avvio, sia per accompagnare eventi particolari. In particolare saranno sperimentati alcuni interventi di moderazione della velocità dei veicoli, di incentivazione del trasporto pubblico e di razionalizzazione dei parcheggi, come richiesto dagli abitanti. B6. Assistenza all iter progettuale per gli interventi sugli edifici ACER di Via Capra per gli aspetti della sicurezza Durante la fase di sviluppo del progetto preliminare in progetto definitivo degli interventi proposti, sarà costituito un gruppo di lavoro composto dai diversi progettisti e dagli esperti della sicurezza (sia del Comune che del Politecnico) per approfondire - anche alla luce delle indicazioni emerse dalle consultazioni con gli abitanti - gli aspetti progettuali legati alla sicurezza. Questi riguarderanno principalmente gli spazi collettivi all interno degli edifici e la corte interna dell isolato ACER, compresi i sottostanti garage. Particolare attenzione sarà dedicata alle nuove funzioni non residenziali da insediare ai piani terra degli edifici lungo Via La Primogenita, previsti dal progetto preliminare ACER. Si avrà cura che anche nello sviluppo dei progetti esecutivi vengano rispettati nei dettagli criteri di sicurezza. Tutte le indicazioni specifiche riguardanti la sicurezza saranno formulate in modo da consentire una possibile ricaduta normativa. 15

16 B7. Assistenza alla progettazione degli interventi sugli spazi pubblici (Piazzale della Stazione, Largo Torricelle, Piazzale Roma, ecc.) per gli aspetti della sicurezza Oggi gli esperti di sicurezza concordano che si può contribuire alla sicurezza degli spazi pubblici urbani agendo sostanzialmente su due elementi: - l identificazione dei cittadini con lo spazio pubblico (gli abitanti rispettano e difendono lo spazio che sentono proprio) - la sorveglianza spontanea ( occhio sulla strada ) fornita da molteplicità di attività con orari diversi, affacci diretti dagli edifici sullo spazio pubblico, presenza di traffico lento e moderato, flussi pedonali di diversi tipi (attraversamento, shopping, sosta, accesso alle case), passaggio di mezzi pubblici e fermate, ecc. L organizzazione degli spazi deve consentire: - una chiarezza di impianto, per facilitare l orientamento dei frequentatori nello spazio; - una efficace sorveglianza da parte delle forze dell ordine; - una facile manutenzione per evitare degrado temporaneo e permanente. La sicurezza deve essere ottenuta principalmente attraverso questi metodi, ricorrendo alla videosorveglianza solo in casi eccezionali. Per raggiungere questi obiettivi, la progettazione fisica degli spazi pubblici da riqualificare sarà accompagnata da una verifica sull uso che gli abitanti e i frequentatori ne faranno, onde evitare di creare spazi che rimangano non utilizzati inducendo degrado, disagio e insicurezza. A tal fine i progettisti verranno affiancati da esperti di sicurezza (del Comune e del Politecnico) e dai rappresentanti dell Agenzia al fine di coordinare la progettazione con le attività esistenti e programmate. L assistenza accompagnerà anche lo sviluppo esecutivo dei progetti per verificare la rispondenza di materiali, elementi costruttivi, illuminazione, piantumazioni, arredo urbano ecc. a criteri di sorvegliabilità e manutenzione che incidono sulla sicurezza. B8. Monitoraggio e elaborazione di linee guida / proposte normative riguardanti la sicurezza, quali ricadute della sperimentazione Allo scopo di poter monitorare l efficacia delle diverse azioni del Programma di sperimentazione ed i risultati degli interventi ad essa associati, per ciascuno degli interventi o azioni sarà individuata una serie di requisiti prestazionali da soddisfare/ottemperare o migliorare rispetto ai problemi che l operazione si propone di affrontare. Poiché la sicurezza è una condizione legata non solo ad elementi fisici, ma a molteplici fattori psicologici e sociali, sarà posta particolare attenzione alla scelta e alla definizione puntuale dei requisiti e dei relativi metodi di valutazione / misurazione. Per ciascuna azione, il monitoraggio sarà effettuato attraverso la valutazione preventiva della situazione in termini di sicurezza - rispetto ai requisiti individuati, prima di avviare gli interventi/operazioni legati alla sperimentazione. La valutazione sarà poi ripetuta, utilizzando gli stessi parametri rispetto ai requisiti, una volta completati i diversi interventi/operazioni. Una volta verificata l efficacia delle azioni, si potranno trarre da esse alcune linee guida, sia di tipo urbanistico-edilizio sia legate all accompagnamento sociale, per migliorare la prassi progettuale e attuativa corrente, anche attraverso metodi partecipativi. Sarà inoltre possibile individuare eventuali integrazioni e/o correzioni a norme e/o regolamenti tecnici vigenti per incorporare prescrizioni specifiche relative alla sicurezza urbana. Le ricadute normative finalizzate alla sicurezza potranno riguardare: il recupero dell edilizia popolare (utenza e dimensioni degli alloggi, mix di funzioni e servizi ai piani terra, portierato, modalità di affaccio, caratteristiche dei collegamenti verticali e degli spazi di circolazione, organizzazione degli spazi collettivi, recinzioni ecc.); le caratteristiche dei piani terra nel recupero dell edilizia corrente (requisiti di visibilità, mix di attività, orari ecc., le trasformazioni in box, androni, cancelli ecc.), il recupero di posti auto nei cortili; 16

17 le sistemazioni temporanee, le recinzioni dei cantieri e l illuminazione / la recinzione di spazi abbandonati; l organizzazione degli spazi pubblici (il rapporto tra le caratteristiche fisiche, la continuità dei flussi pedonali ed i requisiti delle attività che si affacciano, le possibilità di sorveglianza spontanea e organizzata, l illuminazione, i requisiti di manutenzione dei materiali ed elementi costruttivi contro il degrado in un ottica di sicurezza); le caratteristiche dei parcheggi a raso in termini di sicurezza urbana (disposizione preferenziale in rapporto alla sorveglianza, visibilità, illuminazione, piantumazioni ed attrezzature complementari ecc.). Linee guida per azioni sulla sicurezza urbana e le indicazioni per l adeguamento di norme e/o regolamenti urbanistico-edilizi alle esigenze di sicurezza ambientale faranno parte di uno specifico elaborato quale output del Programma di sperimentazione. B9. Costi del Programma di sperimentazione AZIONE COSTO PREVISTO B3. Progettazione del programma di accompagnamento sociale B4. Progettazione dell Agenzia per la rigenerazione del territorio e delle sue attività B5. Progettazione interventi minori in via Roma B6. Assistenza progettazione interventi ACER B7. Assistenza progettazione spazi pubblici B8- B9. Monitoraggio e ricadute normative TOTALE

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