Paratubercolosi nell allevamento della bovina da latte Conoscerla per combatterla

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1 Sezione di Lodi Sezione di Piacenza (CRN per la paratubercolosi) Associazione provinciale allevatori Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Lodi Paratubercolosi nell allevamento della bovina da latte AGRICOLTURA E AMBIENTE RURALE Conoscerla per combatterla

2 La paratubercolosi È una malattia infettiva e contagiosa descritta per la prima volta in Germania da Johne e Frothingham nel Colpisce tutti i ruminanti domestici e selvatici. Gli animali giovani (soprattutto i vitelli neonati) sono particolarmente recettivi all infezione. Il vitello si infetta per ingestione di alimenti e acqua contaminati, ma è possibile anche l infezione in utero. Per concessione di G. Vincenzoni - IZSVE Le feci di animali adulti infetti, il latte ed il colostro sono la principale fonte di infezione. Animali infetti, anche clinicamente sani, possono eliminare notevoli quantità di Map con le feci (fino a per grammo). I primi sintomi di malattia compaiono generalmente in animali di oltre due anni e più frequentemente in vicinanza del parto. I sintomi iniziano con scadimento delle condizioni generali, pelo ruvido e cute anelastica accompagnati da diminuzione della produzione lattea, ipofertilità, anemia e febbre intermittente. Nella fase clinica conclamata compare una diarrea continua o intermittente, talora molto profusa, calo della produzione e dimagrimento progressivo fino alla morte. Map Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis è il batterio responsabile della paratubercolosi. Si moltiplica solo nell organismo degli animali recettivi. Non si moltiplica nell ambiente ma può resistere diversi mesi nel letame e nell acqua.

3 Diffusione La paratubercolosi è diffusa in tutto il mondo. In Europa si stima che la Paratubercolosi colpisca oltre il 50% degli allevamenti bovini. Percentuale di allevamenti bovini positivi in Europa (Nielsen e Toft, 2009) > 40% 40% - 20% < 20 % non disponibile In Francia, Germania, Olanda, Belgio e Danimarca sono attivi piani di controllo a livello nazionale o regionale. Perdite economiche Riduzione della produttività della mandria: l effetto negativo sulla produzione lattea va dal 5% (fase iniziale subclinica) al 20% (fase clinica con diarrea). Perdite stimate per ogni caso clinico: Riduzione dell indice di conversione degli alimenti. Aumento della quota di riforma per casi clinici, patologie concomitanti e scarsa produttività. Diminuzione del valore commerciale degli animali infetti. Perdite stimate per ogni caso subclinico: 500

4 Test diagnostici Come sapere se l allevamento è infetto? Con un campionamento individuale di sangue (o di latte) Il test ELISA sul sangue (o sul latte) di tutti gli animali di età superiore a 24/36 mesi fornisce una fotografia completa sulla presenza/assenza dell infezione. La percentuale di campioni positivi e il grado di positività (in S/P ELISA) indicano la gravità della situazione e le priorità per intervenire. In alternativa, campionare il sangue (o il latte) di un numero significativo di capi (almeno 30) con maggiore probabilità di essere positivi (di età superiore a 3 anni, con Body Condition Score scadente, con sintomi clinici sospetti). TEST ELISA Campionare le feci degli animali dubbi e positivi COLTURA / PCR in alternativa Con il latte di massa Campionare periodicamente il latte di massa Con le feci ambientali Campionare le feci ambientali nei punti di maggior calpestio o dalla fossa dei liquami TEST ELISA COLTURA / PCR Un risultato positivo del test ELISA sul latte di massa, della coltura o della PCR sulle feci ambientali è indicativo della presenza in stalla di un numero abbastanza elevato di animali infetti o di forti eliminatori di Map. Un risultato negativo, al contrario, non può essere interpretato come assenza della Paratubercolosi nella mandria. Per i prelievi, l interpretazione degli esiti dei test diagnostici e per l applicazione di un piano di controllo rivolgiti a:

5 Test diagnostici Metodi INDIRETTI Si basano sulla ricerca degli anticorpi nel sangue o nel latte. Metodi DIRETTI Si basano sulla messa in evidenza nelle feci del MAP ELISA COLTURALE PCR Economico Rapido Specifico Specifico Rapido Specifico Poco sensibile (15-45% nei casi subclinici, 85-90% nei casi clinici) Tempi molto lunghi di risposta (16 settim.) Costi elevati Costi elevati La diagnosi a supporto del controllo Gestione sanitaria aziendale in relazione ai risultati di analisi S/P ELISA Esito Test COLTURA FECALE Intervento NEGATIVO DUBBIO POSITIVO DEBOLE POSITIVO FORTEMENTE POSITIVO NEGATIVA ESCREZIONE BASSA ESCREZIONE MODERATA ESCREZIONE ALTA ESCREZIONE MOLTO ALTA Mantenere in allevamento e ricontrollare alla messa in asciutta Mantenere in allevamento e ricontrollare al più presto Non utilizzare il colostro e prevedere la riforma alla messa in asciutta Non utilizzare il colostro e riformare il più presto possibile Non utilizzare il colostro e riformare immediatamente Veterinario di fiducia Azienda Sanitaria Locale Istituto Zooprofilattico Sperimentale Centro di Referenza Paratubercolosi Associazione Provinciale Allevatori

6 Biosicurezza in azienda L allevamento si infetta introducendo capi infetti Quando acquisti nuovi animali devi: Conoscere la storia sanitaria e il livello di biosicurezza degli allevamenti di origine. Rivolgerti possibilmente ad allevamenti certificati o comunque controllati per paratubercolosi. Non acquistare soggetti positivi ai test diagnostici. Ricordare che un risultato negativo ai test non è attendibile nei soggetti al di sotto dei 2 anni. Valutare il rischio di contagio da parte di altre specie sensibili (ovini, caprini, ruminanti selvatici). La diffusione in allevamento avviene soprattutto nelle prime settimane di vita dei vitelli In sala parto devi: Utilizzare aree separate per animali positivi e negativi ai test. Far permanere le bovine solo per il periodo strettamente necessario al parto. Garantire uno spazio di dimensioni adeguate. Garantire una buona igiene della lettiera, da rinnovare dopo ogni parto. Isolare immediatamente il vitello dalla madre. Evitare l utilizzo della sala parto come infermeria. Per concessione di V. Casenzuola - UNIMI Nella vitellaia devi: Evitare il contatto diretto ed indiretto dei vitelli con animali adulti e loro feci. Evitare la contaminazione fecale di alimenti ed acqua, in particolare con feci di animali adulti. Evitare l utilizzo di colostro e latte di vacche positive ai test. Evitare l utilizzo di colostro e latte in pool. Pastorizzare il latte di scarto se somministrato ai vitelli.

7 Biosicurezza in azienda La prevenzione deve continuare anche Nella corretta gestione delle manze: Suddividi gli animali per gruppi omogenei di età. Evita il contatto diretto/indiretto con adulti e loro feci. Non alimentare la rimonta con residui di mangiatoia di adulti. Nella corretta gestione delle vacche e dei tori: Isola ed elimina prima possibile gli animali con forma clinica. Effettua test diagnostici periodici. Fai partorire separatamente gli animali positivi ai test, ed eliminali entro i tempi prefissati. Identifica le figlie delle vacche infette, gestendole come potenzialmente infette. Gestisci correttamente gli abbeveratoi e cura l igiene ambientale. Nel controllo dei cofattori: Evita la somministrazione di foraggi su cui sia stato fatto spandimento di liquame/letame. Utilizza attrezzature differenti per la pulizia degli ambienti e per la somministrazione di alimenti. Evita ristagni di acqua, urine e liquami. Prepara in modo corretto, dal punto di vista alimentare, le bovine al parto, evitando forzature alimentari, errori, carenze. Contaminazione del latte Per ridurre la contaminazione devi: Raggiungere un livello di bassa prevalenza di animali infetti (< 5%). Eliminare tutti i soggetti forti eliminatori di MAP con le feci (esame colturale/pcr). Garantire un elevato livello d igiene della mammella utilizzando eventualmente test indicatori di contaminazione fecale (conta della enterobatteriacee). Effettuare periodicamente un monitoraggio sul latte di massa per la ricerca di Map.

8 La certificazione Il programma di certificazione attivo nelle province di Lodi e Milano OBIETTIVI: Qualificare sanitariamente e commercialmente l allevamento indenne. Fornire garanzie sugli animali e sui prodotti venduti. Ridurre la probabilità di introdurre in azienda la paratubercolosi. Valorizzare gli allevamenti del territorio. ALLEVAMENTO INDENNE DA paratubercolosi Livello 2 anno 2010 Ad un livello crescente di certificazione corrisponde una maggiore probabilità di indennità dell allevamento 12 mesi 12 mesi Livello I Livello II Test ELISA negativo su 30 bovine > 36 mesi Esame colturale negativo su un campione ambientale di feci Test ELISA negativo su tutti gli animali > 36 mesi Esame colturale negativo su un campione ambientale di feci Probabilità > 85% Probabilità > 95% Livello III Esame colturale negativo su tutti gli animali > 36 mesi Probabilità > 98% 12 mesi Livello IV Test ELISA negativo su tutti gli animali > 36 mesi Esame colturale negativo su un campione ambientale di feci Probabilità > 99% Realizzazione a cura di: Mario Luini, Norma Arrigoni, Gianluca Belletti e Valentina Benedetti

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