CONSORSO DI IDEE E-CARE 2016
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- Demetrio Di Giovanni
- 6 anni fa
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1 CONSORSO DI IDEE E-CARE 2016 Ci eravamo lasciati così: Tra vent anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. Mark Twain Cristina Malvi Distretto di Bologna Bologna, 19 Febbraio 2016
2 COME PARTECIPARE AL CONCORSO Il nuovo bando Attenzione alle tematiche su cui focalizzarsi Attenzione ai criteri di valutazione del progetto Attenzione nella scelta del capofila: forte coordinamento e capacità di rendicontazione Gli adempimenti La firma sulla convenzione fra capofila e Azienda USL Il rispetto della riservatezza (privacy) La pubblicazione degli eventi sul portale La compilazione del registro dei partecipanti La scheda di valutazione finale VI RICORDIAMO: Compilazione on line Scadenza 15 marzo 2016 Adesione dei partner in allegato
3 TIPOLOGIE DI PROGETTO a) Supporto b) Socializzazione c) Sicurezza e coesione sociale Territorio Sicurezza domestica, primo soccorso Furti, truffe, legalità a) Prevenzione Caregiver Empowerment
4 CRITERI DI VALUTAZIONE 1 1. Sviluppo di reti o forme di collaborazione con altre associazioni del Terzo settore o con soggetti privati e/o pubblici del territorio (Distretto, Comuni, scuole, esercizi commerciali, ecc.). Saranno considerati prioritari i progetti svolti in collaborazione con i servizi sociali, sanitari, culturali ed educativi del territorio, aventi l obiettivo di sostenere le persone fragili 2. Qualità del progetto e innovazione: coerenza tra obiettivi, metodologie, tempi, risorse previste, tipologia e numero dei destinatari, possibilità del progetto di essere riprodotto in altre realtà. Sarà valorizzata l innovazione negli obiettivi, nella metodologia di conduzione delle attività e nella capacità di attrazione di finanziamenti 3. Capacità di collegamento/integrazione con altre attività, servizi e progetti a sostegno della popolazione fragile e capacità di creare una rete di sostegno in grado di sviluppare le attività anche negli anni successivi 4. Empowerment: sono incentivate le iniziative rivolte alla valorizzazione delle capacità individuali finalizzate all autodeterminazione ed allo sviluppo del benessere individuale e della comunità 5. Durata del progetto e frequenza degli interventi (art.2)
5 CRITERI DI VALUTAZIONE 2 6. Presenza di più tipologie di interventi a sostegno della fragilità all interno della stessa proposta progettuale (art.2) e trasversalità del progetto rispetto agli obiettivi di benessere: capacità del progetto di agire su diversi ambiti del benessere (ad esempio socializzazione ed al contempo cura della persona: il contrasto al fumo, all uso di alcolici, alla ludopatia) 7. Capacità di intercettare e coinvolgere la popolazione target: la definizione del numero minimo di partecipanti alle attività e adeguate le modalità di reclutamento utilizzate per il coinvolgimento degli anziani fragili 8. Scambio intergenerazionale, interculturale e fra diverse esperienze di vita: capacità del progetto di promuovere la solidarietà e l integrazione tra generazioni, tra etnie e/o nazionalità, religioni, lingue differenti (ad esempio: anziani/assistenti familiari immigrate) e tra persone provenienti da esperienze culturali, geografiche, sociali, professionali diverse 9. Sostenibilità economica e capacità di autofinanziamento: capacità del progetto di garantire un buon rapporto tra i costi sostenuti ed il numero di soggetti coinvolti, e di intercettare sia fonti di finanziamento alternative a risorse pubbliche sia risorse umane e materiali non finanziate dal progetto. 10. Presenza di un sistema di monitoraggio che consenta di valutare il gradimento dell iniziativa da parte degli utilizzatori
6 1955 ONU SVILUPPO DI COMUNITÀ Comunità coese, solidali, sicure, sane Sviluppare il senso di appartenenza e l autopromozione Favorire l iniziativa autonoma all assistenza reciproca e all aiutarsi da sé, la gestione dei conflitti indice BES ISTAT Benessere equo e sostenibile (da garantire anche alle generazioni future) Es. Biblioteche sociali
7 VALORIZZARE L ESPERIENZA DI 4 ANNI Da attività separate (associazioni, istituzioni, gruppi) a progetti comuni (lavoro di comunità per un nuovo welfare) Con nuovi progetti e nuovi soggetti NON vogliamo rischiare di tornare indietro o segnare il passo Condividere e Insegnare uno stile di lavoro e di relazione fra Istituzioni e Terzo settore Definizione di un manuale di buone pratiche per i progetti
8 NO CRY ZONE: UNO SPAZIO/TEMPO SOLIDALE Ad-sistere: essere al fianco delle persone fragili Automutuoaiuto ( parlo con chi mi capisce perché condivide i miei bisogni) Stimolare a rimanere se stessi (stili di vita e della mente) Nuove risposte a vecchi bisogni (solitudine, social street, bandanti in comune, difficoltà )
9 NO CRY ZONE: UN PONTE CON LE ISTITUZIONI Amici, parenti Servizi infermieristici Servizi sociali territoriali Call center e-care Medici di Medicina Generale SEGNALARE Persone troppo fragili PROGETTO RICEVERE Persone fragili Servizi infermieristici Servizi sociali territoriali Call center e-care Medici di Medicina Generale Parenti, amici
10 NON CI RESTA CHE SCRIVERE dei progetti, dei territori, del loro valore delle buone pratiche di lavoro della formazione dei «volontari» dei risultati raggiunti di cosa rimane alla fine di un progetto
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