HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

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1 1 OGGETTO MOBILITÀ INTERNA D UFFICIO QUESITI (posti in data 2 settembre 2013) La mia azienda ha di recente revocato una mobilità d'urgenza con rotazione mensile dei dirigenti e attivato una mobilità volontaria (alla quale non parteciperà nessuno in quanto si tratta di una sede disagiata) esclusivamente per i medici della mia unità operativa. Al 10 giorno dal bando, in assenza di domande, provvederà ad attivare una mobilità d'ufficio sulla base di specifica graduatoria (secondo i criteri stabiliti dalla deliberazione 2011 del 22 aprile 1998 avente ad oggetto il recepimento dell accordo decentrato in applicazione degli articoli 31 e 32 del CCNL 1994_1997). Premesso che nella nostra unità operativa siamo 9 medici, dei quali 6 a tempo determinato (alcuni da più di 10 anni) e tre (tra cui io) a tempo indeterminato pongo i seguenti quesiti: 1) nella graduatoria varranno l'anzianità di servizio, età anagrafica, incarichi o anche in questo caso è tutto a discrezione dell'azienda? 2) nella mobilità d'urgenza e volontaria erano inclusi medici sia a tempo determinato che indeterminato; nella mobilità d'ufficio saranno coinvolte entrambe le figure? RISPOSTE (inviate in data 5 settembre 2013) Pare opportuno premettere che la mobilità interna è disciplinata dall articolo 16 del CCNL 10 febbraio 2004, e non dagli articoli citati nella delibera 2011, i quali fanno riferimento alla mobilità esterna. Per quanto concerne i quesiti posti le risposte possono essere così formulate.

2 2 1) nella graduatoria varranno l'anzianità di servizio, età anagrafica, incarichi o anche in questo caso è tutto a discrezione dell'azienda? Le modifiche che sono state introdotte all articolo 5 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 hanno rafforzato la discrezionalità aziendale nell adozione di provvedimenti che concernono l organizzazione del lavoro e la gestione del personale, provvedimenti che possono essere adottati dall amministrazione con le facoltà ed i poteri del privato datore di lavoro. Questa formulazione ha indotto da un lato le aziende ad un uso spesso disinvolto del potere di organizzazione oggetto del citato articolo 5, dall altro le organizzazioni sindacali ad un atteggiamento di inerme accettazione di comportamenti che spesso si sono configurati come veri e propri abusi. Entrambe queste posizioni non tengono conto del fatto che l articolo 5 precisa che quel potere di organizzazione deve essere esercitato nell ambito delle leggi e degli atti organizzativi che ogni amministrazione deve adottare per disciplinare il proprio assetto interno, e non può essere quindi espressione di un arbitrio inaccettabile sotto il profilo etico e sotto il profilo giuridico. Ciò comporta nella fattispecie oggetto del quesito due implicazioni concrete: il rispetto dei principi generali, sanciti dall articolo 2 del decreto legislativo 165, di trasparenza ed equità, in ossequio dei quali qualsiasi scelta aziendale che comporti valutazioni comparative deve essere effettuata secondo criteri e parametri che garantiscano una obiettiva valutazione; l obbligo per l azienda di adottare preventivamente un regolamento che disciplini l istituto della mobilità interna, in base ai principi generali fissati dall articolo 16 del CCNL 10 febbraio L obbligo di attenersi, anche nella mobilità d ufficio, ad una valutazione comparativa di una serie di elementi oggettivi (le valutazioni del collegio tecnico, le caratteristiche dei programmi da realizzare, l area e disciplina di appartenenza, le attitudini personali e le capacità professionali in relazione alle conoscenze specialistiche e all esperienza acquisita in precedenti incarichi anche in altre aziende) fermo restando il criterio della rotazione ove applicabile, discende per analogia dal richiamo esplicito all articolo 28 del CCNL 1998_2001 per quanto concerne la valutazione comparativa delle domande presentate in caso di mobilità volontaria.

3 3 2) nella mobilità d'urgenza e volontaria erano inclusi medici sia a tempo determinato che indeterminato; nella mobilità d'ufficio saranno coinvolte entrambe le figure? Nella destinazione ad una determinata sede di servizio l azienda può legittimamente privilegiare coloro che, per la stabilità del rapporto lavorativo, danno maggiori garanzie di continuità rispetto ad un dipendente a tempo determinato, ed inserire questo criterio tra quelli sulla base dei quali dovrà essere redatta una graduatoria. L importante è che questo criterio sia preventivamente definito, nell ambito di un percorso adottato in contrattazione integrativa, come esplicitamente indicato al comma 6) dell articolo 16 del CCNL 10 febbraio 2004, che richiama il comma 2 dell articolo 4 del CCNL 1998_2001; fra le materie oggetto di contrattazione integrativa questo, al punto F) indica le implicazioni delle innovazioni organizzative, tecnologiche e dei processi di esternalizzazione, disattivazione o riqualificazione e riconversione dei servizi sulla qualità del lavoro, sulla professionalità e mobilità dei dirigenti ; Sia sul primo che sul secondo punto determinante è il ruolo che possono svolgere le organizzazioni sindacali aziendali. In un momento come l attuale in cui la contrazione delle risorse disponibili diminuisce progressivamente le garanzie e le tutele di tutti coloro che operano per il Servizio Sanitario Nazionale, esse devono esercitare un controllo costante del rispetto di quei principi di trasparenza e di equità che devono informare l azione delle amministrazioni pubbliche, e devono denunciare, nelle sedi, con i mezzi e con i modi opportuni, ogni abuso nell esercizio di quel potere di organizzazione che non può e non deve diventare libero arbitrio.

4 4 RIFERIMENTI NORMATIVI la rassegna della normativa vigente di seguito riportata si riferisce al solo istituto della mobilità interna, ovvero al trasferimento di un dirigente da una unità operativa ad un altra della stessa azienda; specifici e diversi sono i riferimenti normativi relativi alla mobilità esterna, ovvero al trasferimento di un dirigente ad una diversa amministrazione pubblica. CCNL 10 febbraio 2004 Integrativo del CCNL 1998_2001 Articolo 16 Mobilità interna 1. Nell attuale sistema degli incarichi dirigenziali, la mobilità all interno dell azienda dei dirigenti in servizio può essere conseguenza del conferimento di uno degli incarichi previsti dall articolo 27 del CCNL 8 giugno 2000 in struttura ubicata anche in località diversa da quella della sede di precedente assegnazione, fermo restando che il trasferimento ad una unità operativa diversa da quella in cui il dirigente è inquadrato modifica uno degli elementi sostanziali del contratto di lavoro con il quale viene perfezionata sia l assunzione in servizio che il conferimento di un incarico dirigenziale e pertanto in applicazione del comma 12 dell articolo 13 del CCNL 1998_2001 deve essere preventivamente comunicata al dirigente per il preventivo esplicito assenso e dà luogo ad una integrazione del contratto individuale di lavoro. 2. La mobilità a domanda si configura come richiesta di un nuovo e diverso incarico, anche se alla dotazione organica della sede prescelta ne corrisponda uno di pari livello a quello rivestito dal richiedente con riguardo alla tipologia e alla graduazione delle funzioni. L accoglimento della domanda segue, pertanto, le procedure di conferimento degli incarichi previste dall articolo 28 del CCNL 8 giugno 2000.

5 5 CCNL 10 febbraio 2004 Integrativo del CCNL 1998_2001 Articolo 16 Mobilità interna 3. Prescinde dall incarico attribuito la mobilità interna di urgenza, che avviene, nell ambito della disciplina di appartenenza, nei casi in cui sia necessario soddisfare le esigenze funzionali delle strutture interessate in presenza di eventi contingenti e non prevedibili, ai quali non si possa far fronte con l istituto della sostituzione di cui all articolo 18 del CCNL 8 giugno La mobilità di urgenza, ferma restando la necessità di assicurare in via prioritaria la funzionalità della struttura di provenienza, ha carattere provvisorio, essendo disposta per il tempo strettamente necessario al perdurare delle situazioni di emergenza e non può superare il limite massimo di un mese nell anno solare salvo consenso del dirigente, sia per la proroga che per la durata. La mobilità di urgenza ove possibile è effettuata a rotazione tra tutti i dirigenti, qualsiasi sia l incarico loro conferito. Agli interessati, se ed in quanto dovuta, spetta l indennità di trasferta prevista dall articolo 32 per la durata dell assegnazione provvisoria. 5. Qualora la necessità di provvedere con urgenza riguardi l espletamento dell incarico di direttore di dipartimento o di struttura complessa e sempre nei casi in cui non possa farsi ricorso all articolo 18, commi 1 e 2 del CCNL 8 giugno 2000, le aziende possono affidare la struttura temporaneamente priva di titolare ad altro dirigente con corrispondente incarico nella stessa o in disciplina equipollente, ai sensi del citato articolo 18, comma Nei casi di mobilità interna per effetto di ristrutturazione aziendale, ai fini del mantenimento dell incarico rivestito o del conferimento di un nuovo incarico si tiene conto dei principi stabiliti dall articolo 31, comma 1 del CCNL 5 dicembre 1996, e dall articolo 4, comma 2, lettera F del CCNL 1998_2001, che prevede debbano essere oggetto di contrattazione integrativa le implicazioni derivanti dagli effetti delle innovazioni organizzative, tecnologiche e dei processi di esternalizzazione disattivazione o riqualificazione e riconversione dei servizi sulla qualità del lavoro, sulla professionalità e mobilità dei dirigenti

6 6 CCNL 1994_1997 articolo 31 accordi di mobilità 1. Al fine di evitare le dichiarazioni di eccedenza, le aziende ed enti in tutti i casi di ristrutturazione della dotazione organica, esperiscono ogni utile tentativo per la ricollocazione dei dirigenti medici e veterinari, oltre che nell ambito delle discipline equipollenti a quella di appartenenza secondo le vigenti disposizioni, anche in discipline diverse di cui gli interessati possiedano i requisiti previsti per l accesso mediante pubblico concorso ai sensi dell articolo 15 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 ovvero, infine, mediante il conferimento di incarichi dirigenziali per lo svolgimento dei quali non sia richiesto il possesso di una particolare specializzazione. Questa ultima disposizione si applica anche ai dirigenti di struttura complessa.

7 7 DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Articolo 5 Potere di organizzazione 1. Le amministrazioni pubbliche assumono ogni determinazione organizzativa al fine di assicurare l'attuazione dei principi di cui all'articolo 2, comma 1, e la rispondenza al pubblico interesse dell'azione amministrativa. 2. Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi che le pubbliche amministrazioni devono adottare per disciplinare il proprio assetto interno, le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le determinazioni relative all'organizzazione egli uffici ovvero, limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l'esame congiunto, ove previsti nei contratti nazionali di lavoro. Rientrano, in particolare, nell'esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità, nonché la direzione, l'organizzazione del lavoro nell'ambito degli uffici. 3. Gli organismi di controllo interno verificano periodicamente la rispondenza delle determinazioni organizzative ai principi indicati all'articolo 2, comma 1, anche al fine di propone l'adozione di eventuali interventi correttivi e di fornire elementi per l'adozione delle misure previste nei confronti dei responsabili della gestione.

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