Grandi cucine a gas (Prescrizioni Particolari e Verifiche)
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- Elvira Vigano
- 6 anni fa
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1 Prescrizioni particolari o Evitare il contatto dei cavi con tubazioni del gas (il progetto di norma C.866 consiglia di installare i componenti elettrici ad almeno 10 cm, in ogni direzione, da qualsiasi componente dell impianto termico); o In presenza di gas leggeri (quindi soprattutto metano) non installare impianti elettrici nella zona a ventilazione impedita, cioè nella zona compresa tra il soffitto ed il limite superiore dell apertura più alta. o Ai fini dell equipotenzialità effettuare il collegamento all ingresso delle tubazioni nel locale. o Eventuali impianti di allarme e segnalazione devono avere la segnalazione acustica in un luogo udibile. o I punti luce (con comando presso la porta di ingresso) vanno installati a soffitto o a parete, alla maggiore altezza consentita dalle condizioni dell ambiente. o Limitare al minimo le connessioni e nel caso effettuarle all interno di custodie Ex n, in modo da limitare l effetto di eventuali scintille. o Non installare nel locale della cucina linee relative ad impianti elettrici, ausiliari e telefonici che non riguardino la cucina stessa. o E consigliabile disporre i componenti dell impianto ad un altezza di almeno 1,2 m rispetto al pavimento; o In ogni caso, anche se la cucina viene classificata come locale ordinario, seguire le indicazioni della sezione 422 della norma CEI 64-8 Protezione contro gli incendi di cui riportiamo un sunto: I componenti elettrici non devono costituire pericolo di innesco o di propagazione di incendio per i materiali adiacenti. I componenti elettrici che possono raggiungere temperature superficiali tali da poter innescare l incendio dei materiali adiacenti, devono essere installati in uno dei seguenti modi: su od entro elementi costituiti da materiali che resistano a tali temperature e che abbiano una bassa conducibilità termica; dietro schermi termicamente isolanti che resistano a tali temperature e che abbiano una bassa conducibilità termica; ad una distanza sufficiente a permettere un adeguata dissipazione del calore per evitare che tali temperature possano avere effetti termici dannosi sui materiali la cui conservazione potrebbe venire compromessa da tali temperature, utilizzando supporti di bassa conducibilità termica. Quando i componenti elettrici installati nello stesso locale contengono liquido infiammabile in quantità significativa, si devono prendere precauzioni per evitare che il liquido in fiamme ed i prodotti di
2 combustione del liquido stesso (fiamme, fumo, gas tossici) si propaghino alle altre parti dell edificio. o Prescrizioni derivanti dal DM 12/4/96 Art Locali di installazione di impianti cucina e lavaggio stoviglie: I locali, fatto salvo quanto consentito nel successivo punto 4.4.3, devono essere destinati esclusivamente agli apparecchi Caratteristiche costruttive. Le strutture portanti devono possedere resistenza al fuoco non inferiore a R 120, quelle di separazione da altri ambienti non inferiore a REI 120. Per impianti di portata termica complessiva fino a 116 kw sono consentite caratteristiche R/REI Accesso e comunicazioni. L'accesso può avvenire direttamente: o dall'esterno, tramite porta larga almeno 0,9 m in materiale di classe 0 di reazione al fuoco; o e/o dal locale consumazione pasti, tramite porte larghe almeno 0,9 m di caratteristiche almeno REI 60 per portate termiche superiori a 116 kw e REI 30 negli altri casi, dotate di dispositivo di autochiusura anche del tipo normalmente aperto purché asservito ad un sistema di rivelazioni incendi. E' consentita la comunicazione con altri locali, pertinenti l'attività servita dall'impianto, tramite disimpegno anche non aerato, con eccezione dei locali destinati a pubblico spettacolo, con i quali la comunicazione può avvenire esclusivamente tramite disimpegno avente le caratteristiche seguenti: o superficie netta minima di 2 m²; o resistenza al fuoco della struttura REI 60 e con porte REI 60; o aerazione a mezzo di aperture di superficie complessiva non inferiore a 0,5 m² realizzate su parete attestata su spazio
3 scoperto, strada pubblica o privata scoperta, intercapedine. Nel caso di alimentazione con gas a densità non superiore a 0,8, è consentito l'utilizzo di un camino di sezione non inferiore a 0,1 m². indipendentemente dalla portata termica Ulteriori limitazioni per gli apparecchi alimentati con gas a densità maggiore di 0,8. La comunicazione con caserme, locali soggetti ad affollamento superiore a 0,4 persone/m², locali di pubblico spettacolo o destinati alle attività di cui ai punti 51, 75, 84, 85, 86, 87 e 89 dell'allegato al decreto ministeriale , può esclusivamente avvenire tramite disimpegno avente le caratteristiche seguenti: o superficie netta minima di 2 m²; o resistenza al fuoco della struttura REI 60 e con porte REI 60; o aerazione a mezzo di aperture di superficie complessiva non inferiore a 0,5 m² realizzate su parete attestata su spazio scoperto, strada pubblica o privata scoperta, intercapedine. Nel caso di alimentazione con gas a densità non superiore a 0,8, è consentito l'utilizzo di un camino di sezione non inferiore a 0,1 m². indipendentemente dalla portata termica Installazione in locali in cui avviene anche la consumazione di pasti. L'installazione di apparecchi a servizio di cucine negli stessi locali di consumazione pasti, è consentita alle seguenti ulteriori condizioni: a) gli apparecchi utilizzati devono essere asserviti a un sistema di evacuazione forzata (per es. cappa munita di aspiratore meccanico);
4 b) l'alimentazione del gas alle apparecchiature deve essere direttamente asservita al sistema di evacuazione forzata e deve interrompersi nel caso che la portata di questo scenda sotto i valori prescritti in seguito; la riammissione del gas alle apparecchiature deve potersi fare solo manualmente; c) l'atmosfera della zona cucina, durante l'esercizio, deve essere mantenuta costantemente in depressione rispetto a quella della zona consumazione pasti; d) il sistema di evacuazione deve consentire l'aspirazione di un volume almeno uguale a 1 m3/h di fumi per ogni kw di potenza assorbita dagli apparecchi ad esso asserviti; e) le cappe o i dispositivi similari devono essere costruiti in materiale di classe 0 di reazione al fuoco e dotati di filtri per grassi e di dispositivi per la raccolta delle eventuali condense; f) tra la zona cucina e la zona consumazione pasti deve essere realizzata una separazione verticale, pendente dalla copertura fino a quota 2,2 m dal pavimento, atta ad evitare l'espandersi dei fumi e dei gas caldi in senso orizzontale all'interno del locale, in materiale di classe 0 di reazione al fuoco ed avente adeguata resistenza meccanica, particolarmente nel vincolo; g) le comunicazioni dei locali con altri, pertinenti l'attività servita, deve avvenire tramite porte REI 30 con dispositivo di autochiusura; h) il locale consumazione pasti, in relazione all'affollamento previsto, deve essere servito da vie di circolazione ed uscite, tali da consentire una rapida e sicura evacuazione delle persone presenti in caso di emergenza.
5 o Prescrizioni derivanti dal Dlgs 155/97 (HACCP) Il capitolo I dell allegato, stabilisce i requisiti generali per i locali (tutti tranne locali mobili o temporanei, quali padiglioni, chioschi di vendita, banchi di vendita autotrasportati, locali utilizzati principalmente come abitazione privata, e locali utilizzati occasionalmente a scopo di approvvigionamento e distributori automatici). All art. 2 viene affermato che Lo schema, la progettazione, la costruzione e le dimensioni dei locali nei quali si trovano prodotti alimentari devono: b) essere tali da impedire l'accumulo di sporcizia... Il che significa, dall ottica elettrica, di evitare il più possibile l installazione di canalizzazioni o tubazioni esterne sulle quali si accumula inevitabilmente polvere; Lo stesso capitolo I dell allegato all art. 7 dice che Nei locali deve esserci una adeguata illuminazione, naturale o artificiale ; o Comando di emergenza: Per gli impianti termici di portata termica complessiva maggiore di 35 kw (circa kcal/h), alimentati da combustibili gassosi, il DM 12 aprile 1996 prevede che "l interruttore generale nei locali di installazione di apparecchi per la climatizzazione di edifici ed ambienti, per la produzione centralizzata di acqua calda, acqua surriscaldata e/o vapore, deve essere installato all esterno dei locali, in posizione segnalata ed accessibile. Negli altri casi deve essere collocato lontano dall apparecchio utilizzatore, in posizione facilmente raggiungibile e segnalata". Le grandi cucine a gas rientrano in questi altri casi e quindi il comando di emergenza deve essere collocato lontano dall apparecchio utilizzatore, in posizione facilmente raggiungibile e segnalata, ma non all'esterno dei locali; Negli impianti per la produzione del calore (fra le quali quindi anche le cucine) alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a kcal/h (circa 116 kw), il comando di emergenza è previsto dal DM 8/3/85 (attività 91 del DM 16/2/82); Se la grande cucina a gas è classificata come luogo con pericolo di esplosione devono essere rispettate le disposizioni della norma CEI 31-33, che all'art. 8.1 afferma "per motivi di emergenza, al di fuori del luogo pericoloso devono essere previsti uno o più dispositivi atti ad
6 interrompere le alimentazioni elettriche del luogo pericoloso. La costruzione elettrica che deve continuare a funzionare per prevenire pericoli aggiuntivi non deve essere compresa nel circuito di arresto di emergenza; essa deve costituire un circuito separato". E' da notare che in questo caso il comando di emergenza va installato indipendentemente dalla potenza della cucina; Anche la guida CEI 64-53, per le cucine dei ristoranti indica che Deve essere previsto un comando di emergenza interno al locale, in posizione facilmente accessibile, che interrompa l alimentazione di tutti gli apparecchi utilizzatori elettrici della cucina, o di parte di essi, per i quali sia necessario eliminare pericoli imprevisti (anche di natura non elettrica). Si raccomanda che tale comando non interrompa i circuiti luce. Deve essere inoltre previsto, nel caso di installazione di un illuminazione di riserva costituita da: Un apparecchio di illuminazione di emergenza autonomo ricaricabile con autonomia minima 1 ora e tempo di ricarica massimo 12 ore in prossimità del centralino d appartamento Lampade ad accensione automatica (fisse o meglio estraibili) nelle varie stanze e corridoi. un comando di emergenza installato all esterno del locale cucina in posizione facilmente accessibile da un ingresso, per togliere tensione a tutto l impianto ; Segnaliamo per completezza che la norma CEI 64-8, nel commento all'art , riporta esempi di impianti in cui sono usati dispositivi per il comando di emergenza e fra questi indica le grandi cucine;
7 o Installare un impianto di illuminazione di sicurezza se: La cucina è un impianto per la produzione del calore alimentato a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a kcal/h cioè 116 kw (attività 91 del DM 16/02/82) e pertanto soggetta al rilascio del Certificato Prevenzione Incendi (CPI). Infatti in base all'allegato A del DM 8/3/85 che indica le misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi da applicare alle attività del DM 16/02/82, "Il sistema di illuminazione di sicurezza deve garantire una affidabile segnalazione delle vie di esodo, deve avere alimentazione autonoma, centralizzata o localizzata, che, per durata e livello di illuminamento, consenta un ordinato sfollamento". [nota: per questa attività l illuminazione di sicurezza non è considerata una misura urgente ed essenziale]; L illuminazione di sicurezza è comunque consigliabile nel caso in cui il comando di emergenza agisca sull intero impianto elettrico. In queste condizioni interviene l illuminazione di sicurezza, che garantisce a chi deve agire nel locale (ad esempio i Vigili del Fuoco) condizioni di visibilità e di non pericolosità elettrica; Verifiche: o Iniziali: (la verifica deve essere effettuata da persona esperta, competente in lavori di verifica. Completata la verifica deve essere preparato un rapporto) Esame a vista Verifica della continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali Misura della resistenza di isolamento dell'impianto elettrico Verifica della protezione per separazione nel caso di circuiti SELV o PELV e nel caso di separazione elettrica Verifica della protezione mediante interruzione automatica dell'alimentazione Prove di polarità Prove di funzionamento Misura della caduta di tensione (se la cucina è molto estesa) Misura della resistenza dell'impianto di terra
8 o Periodiche: (la verifica deve essere effettuata da persona esperta, competente in lavori di verifica. Completata la verifica deve essere preparato un rapporto). Le verifiche periodiche devono essere effettuate ad intervalli di tempo tali da non compromettere la sicurezza d'uso dell'impianto, e devono comprendere almeno: Esame a vista Misura della resistenza di isolamento Prova della continuità dei conduttori di protezione Prove per la protezione contro i contatti indiretti, incluse le prove di funzionamento dei dispositivi differenziali o Di legge: (Da effettuarsi, a cura di ASL/ARPA od Organismo abilitato, solo se nel locale in cui è installata la cucina operano dei lavoratori dipendenti. Il verificatore rilascia regolare verbale che deve essere custodito dal titolare ed esibito a richiesta degli organi di vigilanza) Verifica dell'impianto di terra effettuata ogni 5 anni se locale ordinario, ogni 2 anni se a maggior rischio in caso di incendio. Nel caso in cui la cucina fosse classificata come luogo con pericolo di esplosione, verifica ogni 2 anni delle installazioni elettriche nelle aree classificate come zone 0 o 1. Se il locale è classificato come luogo con pericolo di esplosione le verifiche sono diverse e più complesse: consultare la scheda collegata.
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