P.O.F. - Piano dell Offerta Formativa anno scolastico 2014/2015

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1 Scuola dell'infanzia Comunale - Piano dell'offerta Formativa a.s. 2014/2015 1

2 Premessa INDICE Parte I Il piano dell'offerta formativa pag. 4 Riferimenti normativi pag. 5 Le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste pag. 5 Il coordinamento pedagogico pag. 6 Coordinamento territoriale pag. 7 Il progetto pedagogico pag. 7 Finalità sella scuola dell'infanzia pag. 7 La scuola come percorso di accoglienza pag. 8 Relazioni con le famiglie pag. 9 Ampliamento dell'offerta formativa pag. 10 Modalità di organizzazione del contesto educativo pag. 11 Parte II 1. ANALISI DEL CONTESTO SOCIO AMBIENTALE 1.1. Il territorio pag ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI 2.1. Risorse materiali pag Risorse umane e professionali pag ORGANIZZAZIONE 3.1 Formazione delle sezioni pag La giornata scolastica pag Rapporti scuola famiglia pag Orario e calendario scolastico pag SCELTE FORMATIVE E DIDATTICHE 4.1 Metodologie didattico organizzative pag Iniziative di recupero e sostegno pag Continuità educativa pag Scelta di strumenti didattici comuni pag Rapporti integrati con il territorio pag VERIFICA E VALUTAZIONE pag. 27 2

3 Parte III PROGETTO Il dado dell'amicizia pag. 25 PROGETTO BIBLIOTECA Appuntamento in Biblioteca! pag. 28 PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON IL RICREATORIO NORDIO Ceramica a scuola pag.31 PROGETTO CONTINUITA Uno,due,tre...ecco cosa c'è pag. 33 PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA RELIGIONE CATTOLICA Shalom. Educare alla pace pag. 36 PROGETTO DI ATTIVITA ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA I colori dell'arcobaleno pag. 39 3

4 PREMESSA IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera. Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996 Il Piano dell Offerta Formativa (P.O.F.) è la carta d identità delle scuole che illustra le modalità organizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo sviluppo di tutte le dimensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento ai campi di esperienza cioè ai diversi ambiti del fare e dell'agire: Il sé e l altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura cara La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura così come definiti nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione (M.I.U.R, Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, settembre 2012). Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo: 4

5 Riferimenti normativi Oltre alle Indicazioni Nazionali ed al Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa le linee normative e pedagogiche de: la "Convenzione ONU sui diritti dell infanzia e dell adolescenza", approvata dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia; la Legge 62/2000, Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione ; le Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri (M.I.U.R., febbraio 2014); Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate e le Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità (M.I.U.R., agosto 2009); la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (M.I.U.R., ottobre 2010). gli Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica (M.I.U.R., dicembre 2012). Le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune e che rispondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'istruzione, del- 5

6 l'università e della Ricerca. Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi costituzionali e sono quindi aperte a tutti. Il coordinamento pedagogico Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari direttivi Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul territorio i Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi gestiti dal Comune, attraverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d 'infanzia, Scuole dell'infanzia, Ricreatori, Servizi Integrativi Scolastici). Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha un ruolo di promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del progetto educativo dei servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine della realizzazione del "sistema territoriale integrato", come previsto nelle linee e gli indirizzi generali esplicitati nel programma del Comune di Trieste, ente gestore dei servizi educativi. Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei servizi coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei bisogni formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo scambio di esperienze tra il personale. Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la verifica dei progetti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali del territorio e le convenzioni attivate nel territorio. La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi essenziali per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l infanzia che, rispondendo ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di crescita degli stessi servizi. 6

7 Coordinamento territoriale Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza, sostegno e responsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie, insieme a tutti i soggetti che condividono questo percorso in un determinato territorio della città, si programma l'attività di coordinamento pedagogico in Coordinamenti territoriali, rappresentati dai coordinatori pedagogici delle strutture educative appartenenti ai singoli territori della città. Il progetto pedagogico Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come riferimento le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi educativi del Comune di Trieste. Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intraservizi comunali (asilo nido,scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile, Servizio Integrativo Scolastico S.I.S) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le offerte educative e formative in un'ottica di continuità. Finalità della scuola dell'infanzia La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell uguaglianza delle opportunità e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione). Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell infanzia, è promuovere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul gioco ed adeguata al livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale: 7

8 creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità (maturazione dell identità); stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano all indipendenza (conquista dell autonomia); proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive (acquisizione delle competenze); organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente accogliente e motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di convivenza collettiva (senso della cittadinanza). La scuola come percorso di accoglienza Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante. Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di svantaggio sia con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del bambino sia attraverso il lavoro di rete con i diversi servizi territoriali (Azienda per i Servizi Sanitari, Unità Operative Territoriali...). Le scuole dell infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai temi della convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza volte a favorire l inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma convinzione che accogliere significa valorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è dunque sinonimo di calore, professionalità e accuratezza. 8

9 Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di apprendimento (D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (ottobre 2010). Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei bambini è quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, scuola primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo piano la necessità di non frammentare i percorsi formativi. Relazioni con le famiglie Sempre più centrale all interno dei servizi per l infanzia e nei diversi contesti educativi appare la relazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione di tutti i bambini. Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e affiancamento della genitorialità. In particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso: le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini, illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici ); i colloqui individuali; l'assemblea dei genitori; il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei genitori, del personale educativo e del personale d appoggio. 9

10 Concessione in uso dei locali delle scuole dell infanzia Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali delle scuole dell infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attività ludica per bambini, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie. Ampliamento dell'offerta formativa Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto educativo e didattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta formativa sostenendo il concetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi della Regione Friuli-Venezia Giulia: Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell Offerta Formativa delle istituzioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia) Bando per il finanziamento di interventi relativi all Integrazione scolastica degli allievi stranieri (laboratori a tema e presenza di mediatori culturali) Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all insegnamento delle Lingue e Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l identità plurilinguistica e pluriculturale della comunità presente nel territorio del Friuli Venezia Giulia come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della vita, come indicato dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio (dicembre 2006). 10

11 Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole aderiranno ad altri progetti in collaborazione a soggetti esterni come: inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum) musica (Conservatorio di musica G. Tartini) educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale) piscina (Triestina Nuoto) progetto aiuola della pace (Commissione Pari Opportunità) Nati per leggere Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari) Orto in condotta Gruppo Violenza Minori e Gruppo Caronte Modalità di organizzazione del contesto educativo Il personale Nel servizio opera (tratto dal Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste): il coordinatore pedagogico il personale educativo il personale d appoggio Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del progetto educativo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l attività di tutto il personale assegnato ed è responsabile del buon funzionamento della scuola stessa, promuove una metodologia di lavoro che privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in modo da valorizzare l apporto professionale di ciascun operatore. 11

12 Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili con le famiglie e con il territorio; collabora alla stesura del Piano dell Offerta Formativa. Ad ogni sezione (gruppo-sezione o classe ) sono assegnati due insegnanti la cui turnazione deve assicurare nell arco della giornata il massimo della compresenza anche finalizzata alla realizzazione di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera secondo il principio della pari responsabilità educativa. È previsto l insegnante di religione cattolica per i bambini che si avvalgono di tale insegnamento. Il personale d appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di un corretto clima educativo all interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei vari momenti delle routines quotidiane (entrata e uscita, alimentazione, igiene personale), e stimola i bambini alla conquista dell autonomia. Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza; provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai bisogni dei bambini. Le classi Gruppo sezione (la tradizionale classe ) rappresenta un modello organizzativo che favorisce il raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti di riferimento significativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si rapportano tra loro in modo aperto e flessibile, per consentire attività didattiche di intersezione per piccoli e grandi gruppi di bambini provenienti dalle diverse sezioni. La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili con l'affiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi individualizzati al fine di favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza. 12

13 Spazi e tempi Anche l organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso dall intera equipe scolastica. In particolare: lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l accoglienza, la merenda, l igiene personale, il gioco libero, il gioco strutturato ), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione ordinata delle attività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi Mangiare a scuola In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una merenda di metà mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio. Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola Fabbro e visionato dall'azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale d'appalto per il servizio di fornitura pasti prevede l'utilizzo di Prodotti alimentari, biologici, tipici, tradizionali, da commercio equo e solidale, prodotti agricoli regionali. È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di intolleranze alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi etici-religiosi-culturali e, per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a scuola, purché vengano consumati determinati alimenti autorizzati. 13

14 Come previsto dall'art.15 del Capitolato, è possibile istituire delle Commissioni mensa composte dai rappresentanti dei genitori quali organismi di controllo dei centri di produzione pasti. Orari Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore L accoglimento dei bambini avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le famiglie che ne ravvisino la necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore L uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore e alle ore 16.00, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie. Il prolungamento dell orario fino alle ore viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la necessità, garantendo la presenza di educatori in numero proporzionale a quello dei bambini presenti. Il servizio di scuola dell infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'infanzia Il Tempo Magico con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa. Calendario scolastico Inizio anno scolastico per tutto il personale lunedì 01 settembre 2014 Apertura all utenza lunedì 15 settembre 2014 Sospensione per festa del Santo Patrono lunedì 03 novembre 2014 Sospensione per vacanze natalizie dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 compreso Sospensione per carnevale e mercoledì delle Ceneri dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015 compreso ( Del. Regionale n.787 dd. 24 aprile 2014 ) Sospensione per vacanze pasquali dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso Sospensione per ponte 1 maggio sabato 02 maggio 2015 Sospensione per ponte 2 giugno lunedì 1 giugno 2015 Ultimo giorno di apertura all utenza sabato 27 giugno 2015 È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'immacolata Concezione), in quanto festività nazionale. 14

15 a cura del Coordinamento Pedagogico * Nel testo si trovano termini bambino, bambini si sollecita il lettore a considerare tale scelta semplicemente una semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa bisognerà considerare la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere. 15

16 P.O.F. Piano dell Offerta Formativa Parte II 16

17 1. ANALISI DEL CONTESTO SOCIO - AMBIENTALE 1.1. Il territorio La scuola dell infanzia F. Aporti è collocata nel rione di Cologna-Scorcola e da un analisi del territorio si evidenzia una posizione privilegiata, vicina al centro cittadino ma contemporaneamente inserita in un contesto al di fuori dal traffico. La scuola è facilmente raggiungibile con gli autobus di linea (n. 3, n. 4, n. 17, n. 39). La scuola può accogliere un massimo di 75 bambini/bambine divisi in 3 sezioni. Analizzando il bacino d utenza emerge che la maggior parte è a carattere residenziale e l altra, più ridotta, è costituita da coloro che scelgono la scuola in base alla vicinanza al posto di lavoro. Sono infatti presenti nei dintorni della struttura molti uffici ed aziende di diverso tipo come l Università degli Studi di Trieste, la Regione Autonoma F.V.G. e altri. La maggior parte delle famiglie dei bambini frequentanti è infatti composta da entrambi i genitori lavoratori. La struttura si colloca in una posizione privilegiata di vicinanza ad altre due istituzioni educative comunali. L asilo nido Zucchero Filato e il Ricreatorio Nordio. La cucina del nido, fornisce i pasti alla Scuola dell Infanzia. Le istituzioni territoriali di competenza sono: Azienda per i Servizi Sanitari-U.O.B.A Distretto n. 1, n. 2, n. 4, scuola primaria ed altre scuole dell infanzia rionali. 1. ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI 2.1. Risorse materiali Il personale predispone e utilizza, in base ad una attenta analisi della realtà scolastica ed in sintonia con la programmazione proposta, tutti gli spazi a disposizione del plesso, sia all interno che all esterno delle sezioni. Gli spazi sono organizzati quindi in modo coerente per offrire ai bambini la possibilità di soddisfare le loro molteplici esigenze e per gestire le diverse attività ludiche. Si configura la seguente strutturazione degli spazi: angoli strutturati all interno e all esterno delle sezioni (angolo delle costruzioni, dei travestimenti, angolo della casetta, angolo del mercatino ), sala multifunzionale, biblioteca, per le attività di piccolo gruppo. spazi routine 17

18 La scuola è dotata di un computer didattico con programma kidsmat, per l introduzione alla materia e a supporto di alcune attività. Inoltre le insegnanti organizzano, per la realizzazione delle attività programmate, momenti di scambio fra i bambini delle diverse sezioni. Questo favorisce la creazione di diversificate modalità di relazione fra i bambini e fra adulti/bambini e si garantisce conseguentemente, una maggiore fruizione degli ambienti e delle risorse materiali presenti nella scuola. La scuola è strutturata su tre livelli ed è composta dai seguenti ambienti: PIANO TERRA PRIMO PIANO SECONDO PIANO Refettorio Spogliatoio bambini Sezione I non ti scordar di me SPAZIO ESTERNO Ampio cortile- zona d ingresso principale Cucinotto con sporzionamento dei pasti Sezione Le margherite Sezione I girasoli Giardino con gioco attrezzato Spogliatoio personale di cucina Sala del gioco motorio, morbido, relax Stanza biblioteca e computer per piccolo gruppo Due giardini con giochi zona ingresso vicolo dell edera Bagno del personale di cucina Magazzino- drogheria Bagno dei bambini Bagno dei bambini Bagno adulti Un magazzino e uno spogliatoio personale Direzione Ampia terrazza al II piano 18

19 2.2. Risorse umane e professionali Attraverso il coinvolgimento di tutte le professionalità operanti al suo interno la scuola intende rispondere in maniera adeguata alle diversificate esigenze dell utenza. La collaborazione e la condivisione progettuale fra le varie figure professionali favorirà la realizzazione delle attività programmate. In questa scuola dell infanzia opera il seguente personale: -un coordinatore pedagogico, assegnato anche ad altre sedi -sei insegnanti di sezione -tre insegnanti di sostegno -quattro collaboratrici dell infanzia di cui due part time -un insegnante esterna di religione cattolica -personale della cooperativa per il servizio di mensa. All'interno di ciascuna sezione operano di norma due insegnanti che si avvicendano osservando una turnazione oraria nell arco della settimana. L inserimento di bambini diversamente abili implica l assegnazione di personale docente di sostegno che collabora con le insegnanti della sezione e della scuola. L'orario di compresenza delle insegnanti è variabile in base alle esigenze del servizio per favorire la gestione delle attività di intersezione e al fine di garantire la realizzazione di specifiche attività programmate collegialmente. Il personale ausiliario si alterna in turnazioni, concordate in sede di Collettivo, pianificate al fine di risultare funzionali alle esigenze del servizio. 3. ORGANIZZAZIONE 3.1 Formazione delle sezioni La scuola è formata da tre sezioni tutte eterogenee per fasce d'età con una elevata presenza di bambini di quattro anni rispetto le altre due fasce d età. La particolarità è legata al trasferimento di sede avvenuto nel giugno 2006, che ha comportato un ampia disponibilità di posti ed un conseguente inserimento di bambini della medesima età. Ogni sezione conta un massimo di venticinque bambini e bambine. Nella sezione con presenza di bambini diversamente abili il numero complessivo degli accolti, di norma, raggiunge un massimo di venti bambini. I criteri per l inserimento all interno delle sezioni tengono in considerazione i seguenti rapporti: 19

20 equilibrio del numero di bambini iscritti per sezione, rapporto equo fra maschi e femmine, rapporto equo fra le diverse annualità presenti nelle sezioni, inserimento, di norma, di fratelli e/o sorelle in sezioni diverse, valutazione di specifiche esigenze La giornata scolastica La giornata scolastica è articolata al fine di rispondere pienamente all appagamento dei bisogni psico-fisici dei bambini e delle bambine. La scuola organizza e propone le diverse attività anche sulla base del rispetto di una regolarità oraria che aiuta i bambini e le bambine a non disperdere le loro energie ma al contrario a produrle in modo costruttivo. La scuola, luogo strutturato ed adeguato alle esigenze del bambino, propone nell arco della giornata scolastica, l alternanza delle seguenti esperienze affinché siano fonte di conoscenza e sviluppo: - esperienze di routine: ingresso, merenda, l uso dei servizi igienici, il pranzo, la lavatura denti (attività che inizia il primo di ottobre e si conclude alla fine della terza settimana di giugno), la merenda pomeridiana. - esperienze specifiche di apprendimento: attività strutturate didattiche/progettuali rivolte all acquisizione degli obiettivi formativi programmati, attuate all interno delle sezioni, in gruppi di intersezione, in gruppi allargati. - esperienze ludiche e di relazione: attività di gioco libero individuali e di gruppo Rapporti scuola - famiglia La scuola dell'infanzia è chiamata ad investire un ruolo di attiva presenza e di collaborazione con le famiglie. La Scuola dell Infanzia è oggi un sistema pubblico integrato in evoluzione che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all istruzione. ( ) Tratto dalle Indicazioni per il curricolo La famiglia e la scuola, non escludendo altre realtà formative, devono creare tra loro rapporti di interazione e continuità. A tal fine nella scuola dell infanzia comunale F. Aporti ci si propone, attraverso gli incontri con le famiglie, di: creare un clima di accoglienza, collaborazione e confronto, creare occasioni di conoscenza e di incontro fra le famiglie, offrire visibilità e incentivare la partecipazione dei genitori alla vita della scuola. La scuola propone i seguenti incontri con le famiglie: riunioni plenarie, attraverso le quali illustrare le linee programmatiche ed organizzative della scuola, le diversificate attività, la loro realizzazione nel tempo, 20

21 incontri per l'inserimento, rivolti ai genitori dei bambini nuovi iscritti per approfondire e condividere i modi e i tempi dell inserimento del proprio bambino, incontri di sezione, per presentare le attività specifiche della sezione, che si alternano a quelle attuate in intersezione, colloqui individuali, per illustrare il percorso formativo e affrontare i traguardi di sviluppo raggiunti dal singolo bambino/a. Questi incontri sono programmati dalla scuola ma vengono attuati anche su specifica richiesta delle famiglie. partecipazione dei genitori alle attività della scuola, organizzazione di laboratori tematici con genitori, bambini e insegnanti incontri tematici scuola/genitori/territorio, attraverso i quali la scuola desidera coinvolgere i genitori in tematiche inerenti l infanzia ed attinenti i progetti proposti. Questi incontri potranno essere organizzati solo se saranno disponibili le risorse economiche per poter concordare interventi di esperti esterni. riunioni del Consiglio della Scuola. 3.4.Orario e calendario scolastico La scuola dell infanzia del Comune di Trieste è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle L accoglimento si attua dalle 8.00 alle 9.00 ed è previsto un servizio di pre-accoglimento, per le famiglie che ne abbiano necessità, a partire dalle L uscita è flessibile e di norma si articola come segue: alle ore 13.00/13.30, alle ore 14.15/14.30 e alle ore 15.30/ Inizio anno scolastico 1 settembre 2014 Apertura all utenza 15 settembre 2014 Interruzione per Natale 24 dicembre gennaio 2015 compreso Ulteriori sospensioni 3 novembre 2014 dal 16 al 18 febbraio 2015 compreso - Interruzione per Pasqua Dal 2 aprile al 7 aprile 2015 compreso Sospensione per ponte 2 maggio giugno 2015 Chiusura all utenza 27 giugno 2015 Sarà proposta la chiusura anticipata, a mezzo sondaggio fra i genitori, per permettere lo svolgimento delle seguenti occasioni di festeggiamento: FESTA DI NATALE 21

22 FESTA DI FINE ANNO 4. SCELTE FORMATIVE E DIDATTICHE 4.1. Metodologie didattico - organizzative La scuola privilegia la programmazione e la realizzazione di attività che implicano l'organizzazione sia all interno dei gruppi sezione che ad intersezione per favorire l'interazione, per ampliare le opportunità di scambio, il confronto e la fruizione degli spazi. L'organizzazione di tutte le attività della scuola si fonda sulla continua elasticità operativa e didattica, nell'articolazione flessibile dell'orario e dei gruppi di lavoro, nelle metodologie utilizzate e nella organizzazione dello spazio e dei tempi, in riferimento alle esigenze di educazione e di apprendimento dei bambini e alle domande formative della comunità. ( ) Per ogni bambino o bambina, la scuola dell infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell identità, dell autonomia, della competenza, della cittadinanza. Tratto dalle Indicazioni per il curricolo Nell anno scolastico in corso saranno organizzati tre gruppi di intersezione distinti per mese di nascita oltre che per annualità. La scelta di tale organizzazione è mirata alla necessità di promuovere una visione partecipata della proposta educativa del progetto formativo, elaborato collegialmente dal gruppo degli insegnanti. Il Collegio Docenti intende promuovere la realizzazione dei seguenti progetti: PIANO RIASSUNTIVO DELL'OFFERTA FORMATIVA 1. Progetto intersezione 2. Progetto Biblioteca 3. Progetto di continuità con il Ricreatorio Nordio e l Asilo Nido Zucchero Filato 4. Progetto Acquaticità per i bambini nati nel Progetto di educazione all insegnamento della religione Cattolica 6.. Progetto di attività alternativa alla religione Cattolica Sono inoltre dedicati ai bambini appartenenti al gruppo dei grandi, nati nel 2009, i seguenti progetti: 1. Progetto di introduzione alla lingua tedesca. Il progetto intende far familiarizzare il bambino con il suono della lingua tedesca e aprire una 22

23 finestra su usi e costumi diversi dai nostri. I contenuti del progetto presentano la conoscenza di usi e costumi; la conoscenza di un numero limitato di vocaboli appresi attraverso giochi e canzoncine, le forme di saluto, i numeri da 1 a 10, alcuni animali; la capacità di eseguire semplici comandi. L approccio sarà quindi di tipo ludico, dando largo spazio al canto, alle attività di tipo motorio e alle attività manuali. Saranno utilizzati supporti didattici come marionette, cd, libri, animali di pezza... L intervento sarà limitato nel tempo, sono previsti nel progetto un massimo di cinque incontri. 2. Progetto di introduzione alla lingua inglese. Quest'anno scolastico il progetto è ancora in via di definizione. Fra i connotati metodologici della scuola dell'infanzia la documentazione si configura come processo strettamente collegato alla programmazione. Le attività della scuola saranno documentate per: offrire ai bambini, attraverso le loro stesse produzioni, uno strumento di rielaborazione delle esperienze, rendere visibile alle famiglie il percorso attuato, favorire la riflessione e il confronto fra le insegnanti al fine di migliorare il progetto educativo, creare una "memoria storica". USCITE DIDATTICHE: Gli interventi formativi, attuati all interno del contesto scolastico, saranno integrati dalle esperienze svolte all'esterno, alla scoperta della realtà ambientale e sociale extrascolastica. Molte le esperienze che possono essere realizzate attraverso: uscite didattiche programmate, inerenti le tematiche della programmazione, eventualmente attuate anche con la collaborazione di esperti esterni, uscite didattiche realizzate in occasione di particolari avvenimenti o iniziative proposte dal territorio. Per favorire la loro realizzazione l Area Educazione, Università e Ricerca potrebbe provvedere al pagamento dello scuolabus necessario per il trasporto dei bambini per un numero di uscite stabilito anche in base al numero delle sezioni che compongono la scuola. Oltre a queste uscite didattiche, la scuola prevede di organizzarne altre, in base alle esigenze programmate e alla disponibilità delle famiglie Iniziative di recupero e sostegno 23

24 Per favorire l'integrazione e per mirare al recupero delle abilità dei bambini diversamente abili, è prevista la realizzazione di progetti individualizzati. La costruzione e la realizzazione di tali percorsi deve considerare il bambino protagonista del proprio personale processo di crescita, garantire l attuazione di verifiche periodiche e la collaborazione con i servizi presenti sul territorio (U.O.B.A., Ospedale infantile ) L azione educativa sarà affiancata all azione terapeutica attraverso l organizzazione di periodici incontri con le strutture sanitarie e riabilitative di riferimento. 4.3 Continuità e condivisione educativa Il Progetto di Condivisione dei Due Colli è momentaneamente soispeso. Per le motivazioni si allega la relazione del coordinatore Manlio De Panfilis (allegato A) 4.5 Rapporti integrati con il territorio La scuola intrattiene rapporti di collaborazione con: Comune di Trieste: Area Educazione, Università e Ricerca, Area Promozione e Protezione Sociale, Area Cultura e Sport, Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia Istituto Comprensivo di San Giovanni Circoscrizione III Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina (U.O.B.A. dei diversi Distretti). Altre scuole dell infanzia e asili nido del Comune di Trieste Proloco di San Giovanni Enti ed Associazioni private 5. VERIFICA E VALUTAZIONE Il Collegio Docenti predispone adeguati strumenti di verifica periodica affinché si possano riscontrare i risultati sul piano dell'apprendimento, valutare la funzionalità del metodo adottato e l'incidenza dell'azione educativa. Attraverso una attenta osservazione sistematica, accompagnata da quella occasionale, si potranno attuare interventi mirati e riequilibrare le proposte formative. 24

25 P.O.F. Piano dell Offerta Formativa Parte III 25

26 PROGETTO INTERSEZIONE Il dado dell'amicizia PREMESSA Cos'è il dado dell'amicizia? Quest'anno scolastico saremo impegnati a costruire un dado! Questo "dado" sarà la guida dei nostri passi in un percorso educativo basato sul valore della fraternità, nell'incontro con gli altri, i compagni di classe, i bambini che incontriamo al parco, i genitori e gli insegnanti. In un mondo che evidenzia le differenze noi valorizzeremo le somiglianze; il mondo dei mass media fa risaltare le divisioni? Noi scopriremo che ci sono tanti motivi di unione! Tutto ci dice che gli altri sono diversi, ebbene, scopriremo che conoscere le diversità è una ricchezza per noi e per gli altri. Come fare tutto ciò? Giocando! La vita dei bambini è gioco e attraverso il gioco conosceremo, sperimenteremo e ci divertiremo. Alla fine dell'anno il nostro dado racconterà le nostre esperienze e le nostre idee così non resteranno solo per noi ma le racconteremo a tutti, le vivremo insieme. La pedagogia della pace deve legare teoria e prassi, principi e azioni, valori ed esperienze. Noi non possiamo guardare e basta, quest'anno andremo incontro agli altri! Inoltre, per l'anno scolastico in corso la scuola aderirà al progetto in collaborazione alla Commissione Pari Opportunità che propone il progetto aiuola della pace. CAMPI DI ESPERIENZA - La conoscenza del mondo - Linguaggi, creatività, espressione - I discorsi e le parole - Il sé e l'altro FINALITA' -Acquisire la dominanza del corpo vissuto, la discriminazione percettiva del proprio corpo, la rappresentazione del corpo in movimento. 26

27 - Acquisire fiducia nelle proprie capacità comunicative ed espressive. - Riconoscere il diritto ad altre idee ed opinioni. - Facilitare la manifestazione delle proprie idee. Promuovere il rispetto attivo della diversità TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (OBIETTIVI) Sviluppare le capacità di ascolto e comprensione Sviluppare le capacità di produzione Comunicare le proprie emozioni e le proprie esperienze CONTENUTI E METODOLOGIE I tre gruppi di intersezione seguiranno le metodologie più adeguate all età dei bambini per sviluppare il progetto. Ogni mese verrà proposta, a tutti i bambini della scuola, una scenetta significativa che rappresenterà una situazione critica (eventi dell'esperienza quotidiana come ad esempio liti, amicizie incomprese ecc) su cui discutere con i bambini Ci si dividerà poi, nei tre gruppi. Ogni gruppo affronterà in modo approfondito gli aspetti che i bambini desidereranno discutere. Ogni scenetta sarà abbinata ad una frase che verrà poi scritta sul "dado". Alla fine il dado potrà essere usato come guida risolutiva nelle situazioni critiche nei rapporti interpersonali. MODALITA ORGANIZZATIVE Il progetto prevede una giornata con un momento comune all'inizio del mese e la suddivisione in tre gruppi omogenei per età nelle settimane successive. I bambini frequentanti l ultimo anno della scuola dell infanzia, saranno seguiti dalle insegnanti della sezione delle Girasoli I bambini medi saranno seguiti dalle insegnanti della sezione delle Margherite" L'ultimo gruppo sarà accompagnato, sezione dei "Non ti scordar di me" durante l esperienza, dalle insegnanti della Il progetto sarà svolto in intersezione. TEMPI Dal mese di novembre 2014 al mese di aprile

28 VERIFICA Si attuerà una periodica verifica delle attività attraverso l osservazione sistematica ed occasionale. 28

29 PROGETTO BIBLIOTECA Appuntamento in biblioteca PREMESSA Il mondo in cui ci troviamo a vivere è principalmente fatto di parole, Sapere usare le parole per comunicare è una necessità, poterlo fare con competenza è un privilegio. Con le parole si elaborano pensieri, si libera la creatività, si comunicano le emozioni... L'interesse per i libri va stimolato fin dalla prima infanzia per creare nel bambino piacere, curiosità e rispetto. L educazione alla lettura è una tra le opportunità formative che deve poter essere garantita ai bambini lungo l arco di tutta la loro storia scolastica. Affinché la scuola possa diventare un luogo educativo privilegiato, riteniamo fondamentale attivare un laboratorio di biblioteca scolastica per consentire ai bambini di avvicinarsi al libro coinvolgendo nelle scelte, e se possibile nella organizzazione, anche le famiglie. La biblioteca della nostra scuola intende permettere ai bambini di avvicinarsi al libro condividendo con una figura di riferimento familiare il momento importante della scelta, il piacere della lettura e l'impegno della cura. CAMPI DI ESPERIENZA I discorsi e le parole Il sé e l altro FINALITA Organizzazione dello spazio Uso del mezzo informatico finalizzato all archiviazione di libri, alla creazione di tessere e alla registrazione dei prestiti Sviluppo delle abilità nella gestione di oggetti comuni e nel rispetto di regole condivise Avvio alla costruzione di validi rapporti interpersonali Promozione di momenti condivisi tra scuola istituzioni e famiglie 29

30 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA Promuovere atteggiamenti di collaborazione tra pari Favorire la fruizione dei libri Leggere un contesto di illustrazioni e segni Avvicinare i bambini al piacere della lettura Fare esperienza con il codice della lingua scritta Associare parole e immagini Arricchire il lessico Condividere il momento della scelta del libro con un famigliare Condividere la lettura in famiglia CONTENUTI E METODOLOGIA I principali contenuti del progetto sono caratterizzati dalla conoscenza dello spazio riservato alla biblioteca scolastica, dal suo allestimento, dalla definizione condivisa e partecipata di norme e regole e dall utilizzo allargato alle famiglie. MODALITA ORGANIZZATIVE La biblioteca scolastica è aperta a tutti i bambini di tutte le classi in ogni momento della giornata per la consultazione didattica. L organizzazione e l allestimento dello spazio, la definizione di norme e regole sono riservati nei tempi stabiliti esclusivamente ai bambini. La scelta del libro e il prestito a casa condiviso con le famiglie è aperto a tutti i bambini frequentanti la scuola dell infanzia. TEMPI Da dicembre 2014 a tutto marzo 2015 una volta alla settimana la biblioteca aprirà le proprie porte a tutti i bambini che con le loro famiglie desidereranno portare a casa in prestito un libro della scuola. VERIFICA La partecipazione attiva dei bambini, il rispetto delle regole, il piacere di prendere un libro in prestito insieme ad un proprio famigliare, sono alcuni degli indicatori di verifica del raggiungimento degli obiettivi proposti. 30

31 PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON IL RICREATORIO NORDIO Ceramica a scuola PREMESSA Il corso di ceramica per bambini comincia come un gioco in cui la manipolazione serve per conoscere l'argilla e le sue caratteristiche principali (plasticità, malleabilità, duttilità). Successivamente s introducono le regole del gioco "fare ceramica" per scoprire le infinite possibilità combinatorie, espressive e ludiche dell'argilla. Il bambino può così cercare e trovare una "propria manipolazione": non è importante il lavoro finito ma il percorso verso la conoscenza. OBIETTIVI Sviluppare la percezione tattile attraverso la manipolazione ed esplorazione dei diversi materiali e delle loro caratteristiche. Sviluppare la percezione visiva attraverso l uso dei colori, delle forme e delle dimensioni. Migliorare la coordinazione oculo-manuale, quella bimanuale e la motricità fine. Sperimentare tecniche espressive (modellare, colorare ) Favorire lo sviluppo socio-relazionale attraverso la condivisione dei materiali e la collaborazione reciproca. Stimolare l autonomia operativa. Rispetto delle regole e dei materiali Socializzazione MATERIALE UTILIZZATO - Argilla rossa - Cristallina 31

32 - Cera liquida - Tavolette di legno - Mattarelli - Stecche - Spatole - Mirette - Spugne - Colori a caldo e a freddo per ceramica - Pennelli - Forno per ceramica METODOLOGIA Il gruppo di bambini parteciperà al laboratorio che si terrà a cadenza settimanale, il lunedì, sarà gestito dalle insegnanti della scuola dell'infanzia in collaborazione con le maestre del Ricreatorio Nordio. Dopo una prima manipolazione dell argilla saranno mostrate le tecniche per la creazione di un manufatto e verranno utilizzati vari utensili e formine che faciliteranno la realizzazione dell oggetto. Successivamente alla cottura, l oggetto verrà colorato (si deciderà se con colori a caldo o a freddo) ed eventualmente lucidato con la cristallina (e quindi nuovamente cotto) o con della semplice cera liquida. Una volta terminata la lezione, i bambini dovranno riordinare e pulire gli attrezzi utilizzati. I materiali utilizzati verranno forniti dal ricreatorio, alla fine del corso i bambini potranno portare a casa le loro creazioni. Sono previsti otto incontri. Si auspica di iniziare nel mese di gennaio Il calendario delle lezioni verrà concordato insieme alle insegnanti della scuola dell Infanzia. VERIFICA La verifica degli obiettivi raggiunti e della collaborazione tra le strutture verrà fatta alla fine del corso. 32

33 PROGETTO CONTINUITA UNO,DUE,TRE...ECCO COSA C'E'! Asilo Nido Zucchero Filato Scuola dell Infanzia F. Aporti PREMESSA Il senso della continuità verticale si esplica nella necessità di proporre ai bambini che frequentano l'ultimo anno di Asilo Nido, una esperienza conoscitiva rasserenante di una nuova realtà scolastica, quella della Scuola dell'infanzia. Il passaggio dall Asilo Nido alla Scuola dell Infanzia implica per il bambino l incontro con il nuovo che spesso viene identificato come un momento critico, incerto, difficile... Dare vita ad un momento educativo che i bambini della Scuola dell'infanzia condividono nella propria scuola insieme ai compagni più piccoli, significa creare delle opportunità per facilitare, rendere più famigliare e meno difficile il cammino verso la futura realtà scolastica. FINALITA Favorire l acquisizione del sé, dell autonomia e l integrazione. Avvio alla costruzione di significativi rapporti interpersonali Promozione di momenti condivisi tra le due strutture educative Promuovere lo sviluppo delle competenze motorie Promuovere la sensibilità all ascolto Conoscere l ambiente della Scuola dell Infanzia 33

34 CAMPI DI ESPERIENZA il sé e l'altro Riconosce la propria appartenenza ad un gruppo Riconosce ed esprime emozioni e sentimenti Condivide i materiali con i compagni Ha un rapporto positivo con le figure adulte Affronta le nuove esperienze con serenità linguaggi, creatività ed espressione Conoscere, sperimentare e giocare con i materiali Associare i colori a vari elementi della realtà Manipolare materiali differenti Affinare le capacità percettive e manipolative i discorsi e le parole Ascoltare semplici storie Esprimere bisogni, sentimenti, pensieri Arricchire il lessico e la strutturazione delle frasi la conoscenza del mondo Manipola i diversi materiali a disposizione Ha atteggiamenti di curiosità nei confronti dell ambiente naturale Usa i 5 sensi per ricavare informazioni dall ambiente che lo circonda CONTENUTI Sarà nostra intenzione proporre alcune esperienze significative e stimolanti che avranno come protagonista la terra. 34

35 Ci proponiamo l'obiettivo di sviluppare e potenziare le capacità sensoriali, percettive, manipolative, espressive e cognitive dei bambini. Il metodo educativo privilegerà l'osservazione, l'esplorazione e la ricerca in un contesto educativo sereno e stimolante. MODALITA ORGANIZZATIVE E prevista la collaborazione nel progetto di due educatrici dell Asilo Nido e due insegnanti della Scuola dell Infanzia. Il progetto verrà svolto all interno della nostra scuola con i bambini di 2/3 anni del nido che potranno sperimentare le proposte educative, conoscere spazi, persone e rivedere vecchi compagni. I bambini di 3/4 anni accoglieranno gli amici del Nido e lavoreranno insieme. Gli incontri inizieranno nel mese di marzo e proseguiranno settimanalmente per alcune settimane. VERIFICA Si attuerà una verifica delle attività attraverso l osservazione sistematica ed occasionale delle attività proposte. Sono previste delle occasioni di incontri tra il personale dei due servizi per la realizzazione e la verifica del progetto. 35

36 PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA RELIGIONE CATTOLICA Shalom Educare alla pace PREMESSAEDUCAZIONE ALLA RELIGIONE CATTOLICA Negli anni della scuola dell infanzia il bambino osserva la natura, la vita e il suo evolversi ed estinguersi, l ambiente che lo circonda, le relazioni tra le persone Si chiede dove era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza e quella di chi gli è caro, quale sia l origine del mondo; si interroga su Dio e si confronta con l esperienza religiosa. dalle Indicazioni per il curriculum per la scuola dell infanzia e per il primo ciclo d istruzione. (Roma, settembre 2007) IL SIGNIFICATO DELL'IRC NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA L ora di Religione Cattolica nella scuola italiana è una preziosa opportunità culturale ed educativa perché aiuta i bambini a scoprire le radici della nostra storia e identità. Le attività in ordine all IRC per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, valorizzano la dimensione religiosa, promuovono la riflessione sul loro patrimonio di esperienza e contribuiscono a rispondere alle grandi domande di significato e di senso che portano nel cuore. L IRC non intende fare il credente, ma mediante l utilizzo di alcuni strumenti propone un percorso che affronta e approfondisce una prima conoscenza dei temi fondamentali della Religione Cattolica L IRC perciò, NON presuppone o richiede adesioni di fede. CONTENUTI I bambini sono attivi, amano costruire, giocare, comunicare e fin dalla nascita intraprendono una ricerca di senso che li sollecita a indagare la realtà. Fra i tre e i sei anni incontrano e sperimentano diversi linguaggi, scoprono attraverso il dialogo e il confronto con gli altri bambini l esistenza di diversi punti di vista, pongono per la prima volta le grandi domande esistenziali, osservano e interrogano la natura. Attraverso l insegnamento della Religione Cattolica nella scuola dell infanzia, i bambini acquisiscono i primi strumenti necessari a cogliere i segni della vita 36

37 cristiana, ad intuirne i significati, ad esprimere e comunicare con le parole, i gesti, i segni e i simboli, la loro incipiente esperienza religiosa. L insegnamento della Religione Cattolica contribuisce, in continuità con le esperienze educative che vengono proposte nella Scuola dell Infanzia e in sintonia con la famiglia, alla crescita personale e in particolare della dimensione religiosa della personalità dei bambini che la frequentano. STRUMENTI La conduzione didattica prevede momenti di: ascolto, animazione della lettura e comprensione del testo; verbalizzazione, riflessione e intuizione del messaggio; attività grafico-pittorico-plastiche, ludico-espressive ascolto di brani di musica espressioni attraverso il dialogo, il disegno, la drammatizzazione, la danza ascolto di passi della Bibbia memorizzazione di poesie e canti giochi liberi e guidati lettura di immagini MOTIVAZIONI DEL PROGETTO: Shalom La pace è la grande aspirazione del cuore di ogni uomo e di ogni donna di buona volontà. La scuola dell infanzia può creare le condizioni favorevoli affinché i bambini possano diventare, in futuro, persone che amano la pace e si impegnano per essa. Una delle finalità importanti della scuola dell infanzia è quella di aiutare i bambini affinché imparino le regole del vivere e del convivere - dato che l essere umano è fatto per vivere in società -, così da favorire il benessere personale e quello delle altre persone. E ovvio pensare che l esperienza relazionale di ciascun bambino possa essere vissuta nelle maniere più disparate ed essere fonte non soltanto di reciproca soddisfazione, ma anche di conflitti e tensioni. Non è raro infatti, riscontrare nei bambini comportamenti aggressivi che innescano conflitti e tensioni nelle relazioni con gli altri bambini. Educare alla pace significa, a questo punto, saper affrontare nel modo adeguato questo loro comportamento affinché imparino a riconoscere i loro sentimenti e a gestire in modo costruttivo i loro conflitti. E dunque importante che il bambino sia aiutato a vivere le relazioni soprattutto con i pari - secondo quelle modalità che gli permettono di sperimentare la gioia dello stare insieme. Queste modalità possono prendere diversi nomi: accogliere, condividere, donare ( c è più gioia nel dare che nel ricevere, dice Gesù), essere gentili, superare i conflitti senza reagire in modo aggressivo, esprimere gratitudine, perdonare, imparare a fare la pace, saper ascoltare, essere amici, fare cose insieme, condividere 37

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

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