maggio 2013 Guidare il cambiamento Una bellezza che unisce La crisi figlia del pensiero debole

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1 maggio 2013 Guidare il cambiamento Una bellezza che unisce La crisi figlia del pensiero debole

2 EDITORIALI Sommario EDITORIALI Amministratori, perchè soci 3 Una nuova socialità 3 primo piano Solidi, per affrontare il cambiamento 4 CONVEGNO Una bellezza che unisce 6 INTERVISTA Alessandra Casali: far divertire per amore 8 La bellezza dell istante 9 ATTUALITà L Italia è vittima del pensiero debole della politica 10 ATTUALITà La ricetta per uscire dalla crisi: coesione e solidarietà 12 CULTURA Cultura è collaborazione 13 BANCA E TERRITORIO Sostenere e condividere i valori del territorio 14 Nuova sede a Bellaria: una banca aperta 15 banca e IMPRESA Difficoltà con la Pubblica Amministrazione? Ci pensa Romagna Est 16 Simply Bank Impresa: la comodità incontra l efficienza 16 cooperazione Studenti alla prova della cooperazione 17 NEWS Chi ha letto il Decamerone?, Bimbinbici a Santarcangelo 18 Romagna Est protegge il tuo debito, Veloce come un beep! 19 ROMAGNA EST BREVI Alla scoperta delle terre del Petrarca, Parco Conero e grotte di Frasassi La poesia dei dolci colli, Festa in Romagna 21 IL BUONPAESE Il cinema e il vino, la bellezza e il buon cibo 22 AGENDA Eventi e non solo 23 La finestra Informazioni della Banca di Credito Cooperativo Romagna Est Sede legale: Corso Perticari 25/27, Savignano sul Rubicone (FC) Sede amministrativa: P.zza Matteotti 8/9, Bellaria Igea Marina (RN) Registrazione Tribunale di Rimini n 12/2006 Numero 29: maggio 2013 Direttore Responsabile Roberto Zalambani Direzione e redazione P.zza Matteotti 8/ Bellaria Igea Marina (RN) Coordinamento redazionale Angela Tassinari Stampa CISCRA - Villanova del Ghebbo (RO) Progetto e impaginazione Kaleidon Rimini Immagine di copertina: Fotografia di Silvio Canini tratta dal libro Venditori d ombra. Amministratori, perchè soci Una nuova socialità L assemblea ordinaria del prossimo 26 maggio al Centro Congressi di Bellaria Igea Marina sarà chiamata a scegliere i dieci amministratori, oltre ai tre sindaci revisori, più i due supplenti, della nostra Cooperativa di credito per il prossimo triennio. Potrà farlo nell ambito di una lista predisposta dal Cda in base alle previsioni del Regolamento Assembleare. La lista conterrà i nominativi di otto amministratori uscenti e due nuovi, emersi dalle pre-segnalazioni di 200 soci che hanno voluto così indicare, traendo i nomi dall elenco dei soci di Romagna Est, due nominativi ritenuti idonei e affidabili. È un meccanismo, questo, La pubblicazione del bilancio sociale di Romagna Est inizia quest anno con una suggestiva frase di Papa Francesco. È un appello, un invocazione... in qualche modo una richiesta che sentiamo rivolta anche a noi: Instaurare un dialogo nella società e tra tutte le sue componenti, basato sul rispetto reciproco e tenendo presente valori, quali la giustizia e la solidarietà, nella ricerca del bene comune». È un invito a cui intendiamo rispondere, per quanto ne saremo capaci, con tutte le nostre energie. E un richiamo che ci trova in sintonia immediata, come il lettore attento de La Finestra ben sa. L azione rappresentata nel bilancio sociale di Romagna Est, non è unicamente e principalmente il computo della cifra pur considerevole di danaro fatta rifluire sul territorio, ovvero su scuole, associazioni, realtà culturali, sportive, giovanili e di volontariato. Abbiamo la piena consapevolezza che lo scopo essenziale non può essere la semplice assistenza - tentazione oggi, in tempi di così forte crisi, quanto mai facile da sentire -. Si tratta invece di qualcosa che è perfettamente coerente che consente un cambiamento graduale e progressivo degli amministratori. Compito delicato e di responsabilità, quello dell amministratore, che non a caso e chiamato a partecipare a corsi formativi e di aggiornamento tenuti dalla nostra Federazione regionale ed a quelli interni di ogni Bcc. Un compito che unisce competenza e legame alla realtà associativa della Bcc. Lo prevede il Codice Civile (art.2542), lo stabilisce lo Statuto Sociale (art.32), lo richiama la Carta Dei Valori del Credito Cooperativo, ma soprattutto lo dice la storia della nostra Cooperativa: il compito di amministrare la nostra società cooperativa spetta ai soci con il proprio compito di banca del territorio, anzi ne svela ancor più le caratteristiche specifiche. Il nostro bilancio sociale è cioè, sostanzialmente, un modo di produrre valore, e non di elargire benefici. Una modalità al servizio di chi, nella società, prova a far fronte ai bisogni propri e altrui. L agire della nostra banca crea così un dinamismo, anche economico, ma intessuto di elementi di solidarietà e nuova socialità. Come richiama il Papa, si tratta di guardare al territorio, Bilancio sociale. cooperatori e non a manager esterni. Ogni socio ha così il diritto-dovere di indicare i più rappresentativi, a suo parere, nonché il diritto-dovere di essere disponibile a ricoprire il servizio se indicato. Compito fiduciario e di servizio, volto a realizzare gli interessi dei soci nella loro totalità, e non di fazioni. Un compito che può essere svolto al meglio, solo mettendo al centro il perseguimento degli interessi comuni, in coerenza con la nostra storia e in risposta alle grandi sfide del futuro. Pierino Buda Presidente di Romagna Est stringendolo in unità attorno a valori condivisi, fattivi, operativi. Insomma, si tratta di avere una capacità di sguardo in grado di generare la ricerca del bene comune. Una cosa in altri tempi semplice, che nell Italia di oggi sembra diventata però impossibile. Noi continuiamo a provarci! Corrado Monti Vice Presidente di Romagna Est Stampato su carta Cyclus da 115 grammi. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell ambiente 3 duemiladieci/duemiladodici

3 primo piano primo piano Romagna Est conferma un bilancio in crescita. È un dato decisivo, per affrontare i grandi cambiamenti che, a livello locale e internazionale, ci aspettano. Solidi, per affrontare il cambiamento Paolo Garattoni, direttore generale di Romagna Est. È tempo di tirar somme. Romagna Est ha chiuso il bilancio di esercizio 2012 realizzando un ulteriore rafforzamento della solidità della banca a vantaggio dei propri soci, clienti e del territorio in cui opera. Il consuntivo è positivo, sia sul piano del patrimonio che della liquidità e della redditività e scaturisce da una gestione mirata al realismo e alla coerenza con i valori del Credito Coooperativo, che punta prioritariamente al sostegno al Territorio. Tradotto in numeri, il 2012 si è chiuso con un utile netto di 4 milioni 175 mila euro, contro i 3 milioni 947 mila euro del 2011 ed un incremento della raccolta complessiva dell 1,4%. Direttore, buone notizie anche se sotto un cielo grigio? Direi di sì. Il pur lieve miglioramento rispetto all anno precedente non era affatto un dato scontato se si osservano i risultati di consorelle anche molto vicine territorialmente a Romagna Est. Questo è stato possibile grazie ad una gestione attiva ma realistica, che ha puntato sulla prudenza e sulla copertura del rischio. Sono informazioni da leggere nel contesto della crisi che nel 2012 ha fatto registrare una contrazione dell economia del 2,4% e ha segnato il ritorno della recessione nell area Euro, a differenza di Stati Uniti e Giappone. fetti recessivi. L elevata disoccupazione, specie a livello giovanile, ha ridotto i livelli di spesa e gli investimenti. In Italia tutti questi problemi sono particolarmente intensi e le previsioni per il 2013 parlano di un altra annata con il segno meno, anche sul piano dell occupazione. Si sta andando verso un economia mondiale a tre velocità, in cui l Eurozona, tra paesi emergenti che registrano una forte crescita e paesi industrializzati con economie avanzate ormai sature, sta pagando l insufficienza e l inefficacia di risposte politiche non convincenti Il territorio come sta reagendo? In questo quadro la perdita di fiducia nelle Istituzioni - a vario livello, non solo politiche - ha giocato indubbiamente un ruolo pesante. Proprio per questo Romagna Est, in seno al sistema delle Bcc, ha cercato di rimanere vicina ai propri soci ed alla propria clientela fedele e trasparente, sia nell operatività bancaria tradizionale, che sostenendo finanziariamente in maniera diretta il territorio. Sotto Perchè questo divario? Si sta andando verso un economia mondiale a tre velocità, in cui l Eurozona, tra paesi emergenti che registrano una forte crescita e paesi industrializzati con economie avanzate ormai sature, sta pagando l insufficienza e l inefficacia di risposte politiche non convincenti. Le manovre di riduzione dell indebitamento, risolte tra tagli e pressione fiscale, hanno prodotto efquesto punto di vista è evidente che la solidità della banca produce un circolo virtuoso con il territorio, in un reciproco rafforzamento. Come? La crisi economica, le cui cause sono da cercare non a livello locale come detto sopra ma europeo ed internazionale - si è tradotta in consistenti svalutazioni economiche e in una ridotta marginalità nell operatività tradizionale con la clientela. Se la crisi ha ridotto la domanda di credito, mentre la necessità di contenere i rischi ha indotto molti gruppi bancari a ridurre l erogazione di nuovi prestiti, il sistema delle Bcc ha viceversa mantenuto un tasso di cessione del credito superiore alla media, confermando così la propria vicinanza concreta e operativa alle comunità locali. Vediamolo nei numeri... La raccolta complessiva di Romagna Est presenta un saldo di 929 milioni 530 mila euro, con un incremento di 12 milioni 486 mila euro rispetto al 2011, pari appunto - all 1,4%. Crescono i depositi a tempo a svantaggio dei prestiti obbligazionari, che con il 44,9% restano comunque la prima forma di raccolta. Scendono del 2,3% (oltre 16 milioni rispetto al Patrimonio Netto (valori in migliaia di euro) 2011) i crediti verso clientela che ammontano a 708 milioni 610 mila euro. Di questi la maggioranza sono mutui (65,4% del denaro impiegato). Con un fatturato (margine d intermediazione riclassificato) di 42 milioni 115 mila euro e 20 milioni 762 mila euro di costi operativi riclassificati, la banca ha migliorato il rapporto tra costi e ricavi - classico indicatore di efficienza - portandolo a fine 2012 al 49,3%. Va sottolineato che le svalutazioni hanno inciso sul bilancio di Romagna Est per 15 milioni 486 mila euro contro i 6 milioni 447 mila euro del 2011, a testimonianza della gravità della congiuntura che il territorio sta vivendo e a conferma dell importanza di saper generare risultati positivi senza fare venire meno una politica prudenziale di svalutazione dei crediti difficili; un aspetto, questo, estremamente importante per il consolidamento patrimoniale dell istituto nel medio lungo periodo. Con il reinvestimento dell utile, e grazie anche allo stemperamento delle tensioni sui titoli di Stato che la Banca ha in portafoglio, il Patrimonio Netto di Romagna Est a fine 2012 è cresciuto a 118 milioni 961 mila euro (nel 2011 erano 106 milioni 510 mila euro). Come avete conciliato le richieste del territorio con l esigenza di preservare la solidità della banca? Qui torna in campo il tema del credito. Le politiche di erogazione e gestione del credito definite dal Consiglio di Amministrazione di Romagna Est hanno puntato alla sostenibilità, per rafforzare la solidità della banca nel medio e lungo termine. A tal fine è stata adottata una gestione prudenziale con attenzione alla liquidità che ha anticipato peraltro le normative del settore e permette oggi a Romagna Est di affrontare i saliscendi della finanza con le spalle robuste, senza venir meno ai principi ed ai valori delle Bcc. La confermata solidità della banca è misurabile dagli indicatori di patrimonializzazione, che anche nel 2012 si pongono su livelli superiori ai limiti attuali e futuri da rispettare. In particolare, il Total capital ratio (vale a dire il rapporto tra il capitale complessivo e le attività di rischio ponderate finanziate dalla banca) risulta pari al 15,44% a fine 2012 e il Tier 1 ratio (il rapporto tra il capitale di base e le attività di rischio ponderate) al 14,91%. E sul fronte finanziario? Anche le Bcc hanno dovuto rivedere le proprie politiche in tema di finanza. Con un certo realismo e, forte di questa posizione, la banca ha aderito alle aste straordinarie di liquidità della BCE di cui sopra, con ritorni positivi sia sul piano finanziario che economico. La partecipazione alle operazioni di rifinanziamento a tre anni varate dalla Banca Centrale Europea a cavallo tra il 2011 e il 2012 è stata assunta però come un evento straordinario, che ha permesso di acquistare tempo per lavorare al miglioramento dei profili strutturali, organizzativi e gestionali. Previsioni per il futuro? I prossimi anni si preannunciano come un periodo di straordinaria trasformazione del quadro strutturale europeo e mondiale, del modello di sviluppo economico-sociale dell Italia, dello scenario competitivo bancario e della normativa di riferimento per gli intermediari finanziari europei. Per poter continuare a sostenere le comunità locali, il Credito Cooperativo deve rafforzarsi attraverso una nuova fase di cambiamento, che tenda a valorizzare compiutamente le potenzialità di una rete di banche al servizio del territorio, e deve necessariamente rivedere, affinare e qualificare il modello di intermediazione. Appaiono altresì necessari interventi di razionalizzazione delle reti di sportelli per innalzarne i livelli di efficienza. Occorrerà agire per superare i vincoli operativi e dimensionali senza disperdere i tradizionali valori del localismo e della mutualità. I prossimi anni si preannunciano come un periodo di trasformazione del quadro strutturale europeo e mondiale, del modello di sviluppo economico-sociale dell Italia, dello scenario competitivo bancario e della normativa di riferimento per gli intermediari finanziari europei. Il Credito Cooperativo deve rafforzarsi attraverso una nuova fase di cambiamento, che valorizzi le potenzialità di una rete di banche al servizio del territorio Andamento della raccolta (diretta e indiretta) e degli impieghi lordi (valori in migliaia di Euro) 4 5

4 CONVEGNO CONVEGNO Un Convegno di grande portata, che ha messo a fuoco il ruolo della bellezza nella società, anche di fronte all attuale crisi. Una bellezza che unisce Intrigante, misterioso, affascinante, ammaliante. Un convegno dai temi quanto mai importanti ed elevati quello che Romagna Est ha organizzato il 23 marzo al Centro Congressi Aldo Foschi di Bellaria Igea Marina. Massimo Cacciari, Niccolò Fabi, suor Maria Gloria Riva, Mauro Magatti e Giulio Base i grandi nomi che si sono alternati sul palco e che, giostrati magistralmente dal Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti, hanno dibattuto sull affascinante e ampio tema della bellezza. Un tema tanto interessante quanto insolito per il convegno di una banca. Ma solo in apparenza, perché se si osserva con maggiore attenzione lo si può trovare quanto mai attuale e calzante. Fil rouge dell intera mattinata è stata una domanda: La bellezza salverà il mondo?. Una frase estrapolata da L idiota di Dostoevskij cui è stato aggiunto un essenziale punto di domanda a simboleggiare come, in un momento di crisi come quello attuale, sarebbe bene ricominciare a porsi degli interrogativi, riscoprire l importanza dell incontro e dello stupore, ricominciare a mettersi in discussione per ritrovare da dove partire. Economia, sociologia, filosofia, politica, arte, musica, religione, vita. Il termine bellezza è stato declinato in molti modi durante la mattinata, è stato osservato da punti di vista differenti tramite l analisi che ne hanno fatto i cinque ospiti introdotti dalle domande dei ragazzi provenienti da numerosi Istituti del territorio compreso fra Riccione e Cesena. Il professor Massimo Cacciari, filosofo, accademico e politico, mettendo lucidamente ordine nei concetti, quale a sua detta è il compito dei filosofi, e ripartendo dalla terminologia, ha lucidamente spiegato e sintetizzato come e quanto nei secoli è mutata la concezione della bellezza. Per le culture classiche e per quella medioevale bello, vero, giusto erano una trinità indissociabile, tanto che non aveva senso parlare dell una senza le altre, porre la questione della bellezza senza la verità e la giustizia. Trinità che si va però a rompere nelle culture moderne e contemporanee. Per le culture classiche e per quella medioevale bello, vero, giusto erano una trinità indissociabile, tanto che non aveva senso parlare dell una senza le altre, porre la questione della bellezza senza la verità e la giustizia Da Kant nasce l estetica contemporanea e l idea fondamentale che la bellezza non ha niente a che fare con la verità ma nemmeno con il piacere individuale, come sarà per i contemporanei: bello non è semplicemente ciò che piace ma ha a che fare con una caratteristica del nostro spirito, della nostra anima, lo giudichiamo come qualcosa avente un fine. Ma torniamo ai classici. Il timbro fondamentale del classico è che il tutto è superiore alle parti, che nessuna parte in sé può essere definita bello: bello è l insieme. Questa idea contraddice evidentemente lo spirito fondamentale della nostra epoca che è quello individualistico, che regge le nostre società. Infatti diciamo bello è ciò che mi piace. C è dunque la rottura di un principio olistico. Crediamo che gli individui siano superiori al tutto e che il tutto sia il prodotto degli individui, ma è esattamente l opposto di ciò che era la visione del classico. E riguardo la funzione della politica afferma che il suo compito non è quello di portare la bellezza ma di andare oltre alla sinoichia (coabitaizone) degli individui, ognuno dei quali si ritiene l ombelico, il centro della terra. Davanti a questa crisi economica, sociale e politica possiamo abbandonare il delirio materialistico introducendo più spirito. Tendiamo ad avere un idea di spirito come astrazione, come qualcosa di separato dalla materia Un epoca individualistica dunque, un epoca in cui Mauro Magatti, docente di Sociologia all Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha identificato la presenza di una profonda crisi dello spirito e la necessità di tornare ad una visione qualitativa: Davanti a questa crisi economica, sociale e politica possiamo abbandonare il delirio materialistico introducendo più spirito. Tendiamo ad avere un idea di spirito come astrazione, come qualcosa di separato dalla materia. Io credo che dobbiamo combattere questo dualismo, perché lo spirito è prima di tutto affezione, cioè è Convegno La bellezza, salverà il mondo?, 23 marzo 2013 Niccolò Fabi sopra prof. Massimo Cacciari sotto ciò che anima la materia amandola. E la bellezza viene da questo atto di affezione. La qualità sulla quantità vince solo se siamo portatori di una differenza spirituale. Senza spirito non c è arte, non c è creatività, siamo tutti uguali nel senso di indifferenti gli uni agli altri. Rischiamo di essere come atomi impazziti che corrono dietro a tutto quello che ci passa davanti con il risultato che non riusciamo a costruire niente, a gustare alcunché e alla fine ci troviamo assolutamente soli e senza senso per giunta. La sfida della qualità oggi è dare spirito alla nostra umanità concreta. Siamo così sopraffatti che tutto ci passa attraverso e diventiamo dei tubi vuoti, senza spirito e incapaci di fermarci. Solo chi è capace di fermarsi può gustarsi qualcosa, può accorgersi che qualcosa vale il suo tempo e cioè che quella bellezza che mi sorprende ad un certo punto merita la mia vita. Quindi mi sento di affermare che questa è si una crisi finanziaria, politica, economica, ma è fondamentalmente una crisi dello spirito. Fermarsi a guardare, tornare a meravigliarsi, tornare a scoprire la bellezza. E quale modo migliore per farlo se non tramite l arte. È per questo che, in risposta alla domanda la bellezza salverà il mondo?, la religiosa e storica dell arte suor Maria Gloria Riva ha scelto di commentare alcune opere di grandi pittori quali Picasso, Magritte e Ziger. Denominatore comune attorno alla bellezza è per lei la parola incontro. È tramite le opere che lei incontra gli artisti. Possiamo parlare di bellezza solo se ne siamo rimasti feriti. Non si può parlare di bellezza senza un esperienza di dolore Ma aggiunge anche che la bellezza per essere tale non può prescindere dal dolore: Possiamo parlare di bellezza solo se ne siamo rimasti feriti. Non si può parlare di bellezza senza un esperienza di dolore. La nostra nascita è segnata da questo. Il primo grande grido è un dolore e allo stesso tempo un gaudio perché siamo arrivati alla vita. Di arte ha trattato anche il cantautore Niccolò Fabi che la bellezza ce l ha fatta direttamente ascoltare imbracciando la sua chitarra e regalando minuti intensi attraverso la sua musica. Perché per lui l arte ha la possibilità di regalare nella quotidianità piccole occasioni di bellezza. Il bello artistico non può prescindere da un rapporto. Il ruolo della bellezza nella nostra quotidianità è legato a quanta importanza diamo all esserci. L importanza di vivere ogni momento, di gustarselo fino in fondo viene ribadita anche da Giulio Base che sceglie di affidarsi alle parole di Brecht leggendo la poesia Piaceri: Il primo sguardo dalla finestra al mattino/ il vecchio libro ritrovato/ volti entusiasti/ neve, il mutare delle stagioni/ il giornale/ il cane/ la dialettica/ fare la doccia, nuotare/ musica antica/ scarpe comode/ capire/ musica moderna/ scrivere, piantare/ viaggiare/ cantare/ essere gentili. E poi afferma che la bellezza è nello stupirsi. La bellezza è la vita. Non potevano infine mancare i cercatori di bellezza che Romagna Est aveva rintracciato nel suo calendario Ascoltando le loro parole, osservando il loro lavoro, si sentiva chiaramente la continuità di un messaggio che sembrava un sussurro univoco tra i mille concetti che da questo tema sono scaturiti: la bellezza è attorno a noi, la bellezza è in noi, va soltanto cercata. Come afferma difatti Gatti a chiusura del convegno, la bellezza è qualcosa di attivo e richiede olio di gomito e impegno. E conclude citando il Segretario Generale delle Nazioni Unite svedese Dag Hammarskjöld: Non ci è dato di scegliere la cornice del nostro destino. Però siamo noi a immettere il contenuto. 6 7

5 intervista intervista Intervista ad Alessandra Casali, artista eclettica, che ha dato nuova linfa alla vecchia figura circense del Clown. Alessandra Casali: far divertire per amore Giulio Base ha partecipato al recente convengo di Romagna Est sulla bellezza. Torniamo sul tema con le sue parole. La bellezza dell istante Eclettica, energica, spumeggiante, Alessandra Casali è ciò che si può definire un clown contemporaneo. Niente parrucche, nasi rossi o grandi scarpe per lei, solo una smisurata passione per questo mestiere. Nata a Rimini e vissuta a Torre Pedrera per 18 anni, si laurea al D.A.M.S. (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) di Bologna con indirizzo teatrale. È lì che unisce il suo forte interesse per il linguaggio del corpo alla scoperta del suo grande amore per il teatro. Alessandra inizia così a viaggiare e a lavorare in diverse compagnie. Fino a quindici anni fa, quando decide di dedicarsi al lavoro da solista scegliendo di contaminare la raffinatezza e l emotività del racconto teatrale con la vitalità, la forza e il fascino del linguaggio circense. Riempie le sue giornate di allenamenti fisici, di corsi di teatro, impara a suonare la fisarmonica e il flauto traverso. Dopo anni di duro lavoro giunge a Sposami, il suo cavallo di battaglia, in parte presentato anche lo scorso 22 marzo alla festa di Romagna Est. Uno spettacolo, questo, che Alessandra porta in giro da più di 10 anni per il mondo. Uno spettacolo che ha avuto una lunga gestazione ma che, una volta nato, le ha recato un immensa soddisfazione. Ma facciamo un passo indietro. Le chiediamo, come è cominciato tutto? Avevo già una grande passione per la danza, per le arti performative, per le arti della scena legate al linguaggio del corpo. In realtà, nasco come ballerina dato che ho cominciato all età di 5 anni a praticare danza e ginnastica artistica. Poi frequentando il D.A.M.S. ho conosciuto il teatro e me ne sono innamorata. La mia arte è difatti un insieme di teatro e arti fisiche (acrobatica, mimo, danza) che mi hanno portato ad essere Alessandra Casali e ad avere un linguaggio abbastanza personale nel creare i miei spettacoli e proporli al pubblico. Come hai capito che era questa la tua strada? In realtà non so se ho scelto io questa strada, credo piuttosto che lei mi abbia scelto. Quando hai una passione non ti chiedi perché lo fai, lo fai perché non potresti fare diversamente, è una necessità. Dovevo farlo, mi sentivo nata per questo, tutto qua. Quando hai una passione non ti chiedi perché lo fai, lo fai perché non potresti fare diversamente Ti definisci un clown contemporaneo. Perché hai scelto questa figura? Il pubblico mi ha fatto scoprire che si possono raccontare anche le cose più intime e profonde con l ausilio della risata se lo si fa con leggerezza con ironia. E ho trovato questo linguaggio proprio nell arte del clown. Sono un clown contemporaneo che, attraverso quello che fa e attraverso il racconto, riesce a far nascere la risata. Qual è il tuo rapporto con il pubblico? Il pubblico capisce quello che sei, quanto hai lavorato e la sincerità con cui fai quello che proponi, anche se è un pubblico inesperto. Ho un grande amore e un grande rispetto per le persone. Mi piace proprio farle divertire, mi interessa che loro stiano bene, si divertano e si emozionino quando vedono me. Quindi quello che provo è semplicemente un amore verso il pubblico e una voglia di essere amata da lui, chiaramente. Cosa consiglieresti a chi volesse intraprendere un percorso simile al tuo? Ho imparato che il talento è importante ma anche che, se non è supportato dal lavoro, non serve a niente. Quindi consiglio un grandissimo lavoro, perché in scena con il pubblico non si bluffa. Se si vuole fare questo mestiere lo si deve fare seriamente, altrimenti è meglio dedicarsi ad altro. Hai qualche progetto in cantiere? Continuo chiaramente a fare i miei spettacoli, ma c è un progetto che mi riempie di soddisfazione e che spero vada in porto: mi hanno chiesto di andare in Brasile per un mese durante i Mondiali di Calcio 2014 a fare 10 spettacoli e 3 workshop per i gruppi che vogliono imparare la mia arte. A questo punto della tua vita come ti definiresti? Chi è Alessandra Casali? Una persona fortunata. Me la sono cercata questa fortuna, è vero, ma lei è arrivata. Alessandra Casali clown teatrale Rinomato attore e regista nato a Torino nel 1964, Giulio Base è riuscito negli anni a trasformare la sua passione per il cinema in una carriera di successo divenendo uno dei protagonisti del piccolo e grande schermo. Ospite di Romagna Est durante l annuale convegno di primavera, un convegno che ha avuto come filo conduttore un tema tanto vasto quanto importante come quello della bellezza. Disponibile, cordiale e con spontanea semplicità, Giulio Base ha partecipato alla mattinata mettendo in primo piano i valori della vita e della famiglia. Sposato con la nota PR Tiziana Rocca, e padre di tre figli, Base ci ricorda che, nonostante gli impegni dovuti al lavoro e alla carriera, si possono e si devono trovare i giusti spazi per vivere a pieno e serenamente ogni istante, per stupirsi del bello ad ogni sguardo. Ma rivolgiamo direttamente a lui qualche domanda. Il 23 marzo è stato ospite del convegno organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo Romagna Est dal titolo La bellezza salverà il mondo?. Cosa pensa di un convegno sulla bellezza organizzato da una banca? Non ho affatto pregiudizi su chi o su come si organizzano convegni, soprattutto se i temi sono così alti ed interessanti. In questo caso poi, la sorpresa è stata veramente grande e piacevole. Una mattinata bellissima, con interventi illuminanti (non parlo del mio) e condotta benissimo. Lo consiglierei a chiunque. Durante il convegno ha affermato che l importante è esserci, è questo l istante, è questa la bellezza. Cosa significa per lei esserci? Questo momento in cui sto rispondendo a questa domanda non tornerà mai più. Questo è esserci. Tra un po berrò un bicchier d acqua o farò due passi, o avrò una notizia, o fuggirò da qualcosa, o avrò una sorpresa bellissima o brutta. Vivere, questo è esserci. Ed è un dono meraviglioso, la vita. Questo momento in cui sto rispondendo a questa domanda non tornerà mai più. Questo è esserci. Tra un po berrò un bicchier d acqua o farò due passi, o avrò una notizia, o fuggirò da qualcosa, o avrò una sorpresa bellissima o brutta. Vivere, questo è esserci. Ed è un dono meraviglioso, la vita Per lei la bellezza è semplicemente un valore estetico, un concetto di riferimento, o una pietra angolare su cui costruire una nuova modernità? La bellezza è una delle molte cose per cui vale la pena vivere. La bellezza salverà il mondo, soprattutto dalla bruttezza (e certamente non parlo solo di estetica). Dopo essersi diplomato alla Bottega Teatrale di Firenze, diretta da Vittorio Gassman, ha anche conseguito una laurea in Lettere e Filosofia alla Sapienza di Roma e una in Teologia presso l Istitutum Patristicum Augustinianum nella città del Vaticano. Cosa l ha portato a riprendere gli studi? E perché teologia? È stata una scelta in parte condizionata da un idea di bellezza? Mi ero accorto di non essere quasi più capace di vivere senza studiare, negli ultimi tempi infatti mi manca un po, ma con tre figli, il lavoro e tutto il resto, andare a studiare per una terza laurea mi sembrerebbe rubare tempo a qualcosa di più necessario. Della Teologia mi interessava l essenza: Teo-Logos (lo studio della parola di Dio). La bellezza è una delle molte cose per cui vale la pena vivere. La bellezza salverà il mondo, soprattutto dalla bruttezza (e certamente non parlo solo di estetica) E come declina questa idea di bellezza all interno della sua vita privata e coniugale? Come la vive all interno del rapporto con sua moglie, che sappiamo molto impegnata nel sociale e in attività di solidarietà, e come cerca di trasmetterla ai suoi figli? In famiglia viviamo tutti cercando di rendere la vita più bella gli uni agli altri, ed è già una forma d amore. Rispetto ai figli, cerco di dar loro il maggior numero di stimoli possibili: li porto a teatro, al cinema, alle mostre, ai concerti, in libreria, allo stadio. Cerco di regalargli quello stesso amore per la vita che ho io. Rispetto ai figli, cerco di dar loro il maggior numero di stimoli possibili. Cerco di regalargli quello stesso amore per la vita che ho io Giulio Base, attore e regista 8 9

6 Attualità ATTUALITà La rivoluzione dell antipolitica è solo l epifenomeno di una crisi della politica ben più complessa. Stefano Zamagni legge l attuale situazione politica italiana. L Italia è vittima del pensiero debole della politica Un vera e propria rivoluzione. Le recenti elezioni politiche sembrano aver siglato un punto di non ritorno. La vecchia politica non può più derogare dalla necessità di riformarsi e ritrovare il contatto con il paese reale. In Italia, la crisi economica rischia di trascinare via con sé non solo il benessere degli italiani, ma anche vecchi equilibri, i quali, per quanto precari e forse mai pienamente sbocciati, avevano sostenuto gli ultimi venti anni di vita del paese. Se è chiaro che i risultati delle elezioni politiche segnano un passo decisivo per la vita del paese, tuttavia non è affatto chiara la direzione da intraprendere. La formazione del nuovo governo, appena avvenuta al momento in cui scriviamo, è per qualcuno un punto di speranza e di ripartenza, per altri una restaurazione e un prolungamento dell agonia. Comunque la si pensi, è evidente che sul campo i nuovi ministri dovranno dimostrare di aver compreso che occorre intraprendere strade nuove, con coraggio e dignità. Ma in questo bailamme ancora informe e in rapida trasformazione che è la politica italiana, le domande si moltiplicano inquietanti. Per avere un aiuto nel tentativo di capirne di più, abbiamo interpellato il prof. Stefano Zamagni, già ospite de La Finestra e dei convegni di Romagna Est. Prof. Zamagni, dove sta andando l Italia e perché queste difficoltà così marcate rispetto ad altri paesi europei? Che il nostro paese stia vivendo una grave crisi è noto a tutti, anche a chi non si occupa di queste tematiche. Meno note sono le cause profonde di questa crisi. L opinione corrente attribuisce le colpe alle difficoltà nate a partire dal 2007, per l uso spregiudicato di prodotti economici viziati, come i subprime e altri derivati, negli USA, con tutta la complessità che ne è derivata. Ma ridursi a questa lettura è auto-assolutorio. È come dire, noi non ne abbiamo colpa, è tutta colpa degli USA che ci hanno esportato la crisi finanziaria e adesso ne paghiamo le conseguenze. Che il nostro paese stia vivendo una grave crisi è noto a tutti, anche a chi non si occupa di queste tematiche. Meno note sono le cause profonde di questa crisi. L opinione corrente attribuisce le colpe agli USA, con tutta la complessità che ne è derivata. Ma ridursi a questa lettura è auto-assolutorio. È come dire, noi non ne abbiamo colpa, è tutta colpa degli USA che ci hanno esportato la crisi finanziaria e adesso ne paghiamo le conseguenze Questa evidentemente è una tesi di comodo. E perché si cade in questa semplificazione? Serve per occultare le nostre responsabilità, che abbiamo accumulato nel tempo. La crisi c è. I meccanismi economici perversi che dicevamo ci sono. È innegabile. Ma questi squilibri non hanno pesato su tutti i paesi allo stesso modo. Molti Stati europei non sono in affanno come l Italia. Germania, Svezia e paesi nordici ne hanno risentito assai meno. Perché l Italia, così come il Portogallo o la Spagna, arranca? Dare la colpa oltreoceano è un modo per non guardare ai nostri problemi. Proviamo a guardarli adesso? Partiamo da due dati. Il debito pubblico in Italia è iniziato a crescere negli anni 80, fino a diventare il Moloch che conosciamo oggi, avendo raggiunto il 130% del PIL. Prima non c era, non era un problema che pesava sul processo economico. In secondo luogo occorre ricordare che la perdita di competitività del paese, ovvero l incapacità di generare valore aggiunto, posti di lavoro, dinamismo, è cominciata 15 anni fa, molto prima dell esplosione di questa crisi. Queste cose bisogna dirle. C è troppa ipocrisia. Troppo facile dire che le cose vanno male a causa della crisi finanziaria. Questa crisi ha accelerato una situazione già problematica, già in stato di decadenza Troppo facile dire che le cose vanno male a causa della crisi finanziaria. Questa crisi ha accelerato una situazione già problematica, già in stato di decadenza. prof. Stefano Zamagni E dove cercare dunque le cause di tale decadenza... Vi è una pluralità di fattori. Il primo sicuramente è legato alla transizione dalla Prima alla Seconda Repubblica, accaduta nel 92, ben 20 anni fa. Sembrava fosse un toccasana, un evento che avrebbe riportato l Italia a grandi fasti. E invece no. La Seconda Repubblica manifesta i mali della Prima più alcune aggravanti, legati anche allo sviluppo della globalizzazione. Inoltre? Il secondo fattore è un fatto a cui noi italiani non eravamo mai stati abituati. È la de-ideologizzazione della politica. L Italia ha sempre vissuto la politica come pensiero forte, connotato da ideali chiari, quello socialista, quello cattolico e quello liberale repubblicano, anche in contrasto tra loro ma comunque capaci di portare contributi di contenuto rilevante, entro ampi orizzonti. E invece ad un certo punto alcuni maître à penser hanno cominciato a scrivere che la politica non ha bisogno di pensiero forte, ma di pensiero debole. E così la politica si è sganciata dalle matrici valoriali. Un bel guaio. Perché? Perché se la politica non è agganciata a valori, diventa un gioco di interessi. Se la politica non è agganciata a valori, diventa un gioco di interessi. Quella di allora è stata la morte della politica. Non per nulla, oggi si auspica l avvento di una Terza Repubblica Quella di allora è stata la morte della politica. Non per nulla, oggi si auspica l avvento di una Terza Repubblica. Si è capito che senza valori forti la politica non va da nessuna parte. Il problema ora è che non si sa dove cercarli, dove trovare questo pensiero forte. Occorre produrlo, generarlo. Occorre che ci siano gruppi, persone, realtà capaci di elaborarlo. Un tempo i partiti avevano scuole di formazione importanti, validissime; oggi c è il vuoto e non si sa più dove guardare. Ma vi è un altro punto che rende oggi difficile rinnovarsi. Ci dica. Si è affermato un principio di laicità che coincide con il laicismo. La laicità è un principio sacrosanto che tutti vogliono, ma non ha nulla a che vedere con il laicismo. La confusione dei due termini ha portato tanti a rifuggire la dimensione politica, per una errata idea di laicità, e a rintanarsi nel sociale. Il settore del sociale in questi anni è cresciuto molto ma è diminuita la sfera del politico. In tal senso l antipolitica e i movimenti come quello di Grillo non sono altro che l epifenomeno di una situazione ben più ampia, come quella che abbiamo tentato di descrivere. In che senso? Nel momento in cui si svuota la politica dal pensiero forte, nel momento in cui si pensa che parlare di valori come la famiglia, del bene comune, e via dicendo, non è possibile e viene negato in nome del laicismo, a questo punto la reazione non può che essere quella che abbiamo visto alle ultime elezioni. Le cause dunque sono di carattere politico, economico e culturale. In questa situazione c è speranza? Certo. Conosco il DNA di noi Italiani e so bene che quando si arriva ai punti di svolta, sappiamo tirar fuori il meglio di noi. Nel frattempo, tuttavia, esplodono fenomeni di protesta come quello di Grillo, che però non durerà. Certo. Conosco il DNA di noi Italiani e so bene che quando si arriva ai punti di svolta, sappiamo tirar fuori il meglio di noi. Nel frattempo, tuttavia, esplodono fenomeni di protesta come quello di Grillo, che però non durerà. Ne è certo? Sì, perché esso stesso è vittima di quelle lacune. È servito a sconquassare, ma non a costruire. Dove è in Grillo il pensiero forte, dove è la matrice culturale su cui poggiare? Non può andare avanti così. È un campanello d allarme importante, ma perché funge da rivelatore di questa crisi ben più ampia. E che fase si aprirà nel dopo Grillo? Si aprirà una fase dove le ultime resistenze della vecchia politica cadranno. Non dimentichiamo che gli attuali cinquantenni della politica si sono formati nella Prima Repubblica. L uscita di scena di quella generazione porrà le condizioni per un cambiamento realmente radicale. E intanto? Occorre rimboccarsi le maniche. Non certo stare ad aspettare. La responsabilità del mondo cattolico è molto alta. Anche il mondo cattolico in questi anni, anziché proporre un pensiero alto, è andato a rimorchio di gruppi di interesse. Anche i cattolici devono ammettere di aver sbagliato, mettersi in gioco e ripartire

7 attualità cultura Tra elementi positivi e difficoltà crescenti, vi presentiamo il quadro delle province di Rimini e Forlì-Cesena. La ricetta per uscire dalla crisi: coesione e solidarietà Nello scorso mese di marzo i Presidenti delle Camere di Commercio Alberto Zambianchi per Forlì-Cesena e Manlio Maggioli per Rimini insieme agli addetti ai lavori (a Forlì c era il professore di economia Stefano Zamagni, a Rimini il professore di diritto del lavoro Michele Tiraboschi) hanno presentato l annuale Rapporto sull economia delle province di Rimini e Forlì-Cesena, i cui dati confermano le tendenze nazionali e regionali con il ritorno di una fase recessiva. Qualche dettaglio può essere utile a tratteggiare le singole realtà. L annuale Rapporto sull economia delle province di Rimini e Forlì-Cesena, conferma le tendenze nazionali e regionali con il ritorno di una fase recessiva Il territorio riminese versa in estrema difficoltà e la parola chiave è il lavoro: nel 2012, ha analizzato il Presidente Maggioli (che da qualche settimana ha lasciato l incarico, dopo vent anni), esplodono le ore di cassa integrazione (+30,7%) con un dato anomalo sulla Cassa Integrazione Straordinaria (+103,6%), spesso il primo passo verso la riduzione del personale. Crescono gli iscritti alle liste di mobilità e la disoccupazione giovanile (20,5% nella fascia tra i 15 e i 24 anni). Pesante - ben 835 milioni di euro - il dato delle sofferenze bancarie ovvero le somme non restituite alle banche dalla clientela. La generale stretta creditizia, inoltre, dovuta alla rigidità delle norme imposte al sistema bancario, si è riflessa inevitabilmente sulla economia reale. Il saldo della bilancia commerciale, in ogni caso, segna Così come è positivo anche se in costante diminuzione il dato dell export per entrambe le province. Secondo l ufficio studi di Intesa San Paolo, In Emilia Romagna i distretti produttivi crescono nelle vendite all estero più che nel resto d Italia: l ortofrutta romagnola segna un +9,3%, il distretto dell abbigliamento di Rimini un +8% e le calzature di San Mauro Pascoli +12,7%. Il movimento turistico riminese ha registrato buoni risultati dalla clientela estera, primi fra tutti i turisti russi. Ogni settore purtroppo presenta indicatori negativi è l analogo commento del Presidente della Camera di Forli-Cesena Alberto Zambianchi. L agricoltura non riesce a garantire livelli di redditività soddisfacenti, per quanto il 2012 si sia chiuso con un +21,9% delle produzioni avicole e delle uova. Nel manifatturiero non si attenua la spirale recessiva, l edilizia vede calare le imprese attive del 3,4%. E praticamente fermo (per entrambe le province) il mercato strettamente locale residenziale, qualche attività ha riguardato le ristrutturazioni. Nel comparto del commercio il ridimensionamento è entrato ormai in una fase strutturale (vendite in calo del 10,5%) e non risparmia nemmeno la grande distribuzione. Male anche il turismo con un preoccupante -7,4% ad eccezione del turismo ambientale nelle località dell Appennino, che cresce. Tutti i settori del sistema artigianale soffrono, il tallone d Achille del settore sta nella scarsa propensione all internazionalizzazione dovuta alle piccole dimensioni delle imprese artigianali. Buona la reazione nel settore cooperativo (+2,3%) che fa leva sui propri fattori distintivi, come lo spirito solidaristico. In generale è forte la diminuzione della redditività. Un solo dato a riprova: a Cesena il 2012 si è chiuso con 388 sfratti (erano 100 nel 2010). Del resto i dati parlano di 35 mila senza lavoro, spesso famiglie giovani e con figli a carico. Gli ultimi scenari di previsione, delineati da Prometeia e Unioncamere Emilia-Romagna e riferiti a febbraio 2013, parlano di una possibile ripresa a fine 2013 ma in un quadro di influenze ancora negative sulle dinamiche occupazionali. Coesione e solidarietà sembrano i fari cui rivolgersi. Il complesso di relazioni tra imprese, società civile e territorio, ha analizzato Stefano Zamagni, potrebbe essere motore dell economia locale che è robusta, ma ha bisogno di innovazione e di armonizzazione delle tre dimensioni dello sviluppo - economica, sociale, culturale - riassunta nel principio di sussidiarietà circolare. Nuove iniziative per creare occupazione e benessere andranno ricercate insieme - conferma il Presidente Zambianchi - l esperienza ci insegna che anche problemi difficili e complessi possono essere affrontati e superati, a condizione di farlo nella coesione e nella solidarietà. Nasce una rinnovata collaborazione, grazie all unità organizzativa dei quattro più grandi eventi culturali del territorio: il SI Fest, il Bellaria Film Festival, il Festival internazionale del Teatro e il Premio Ilaria Alpi. Cultura è collaborazione Cultura e collaborazione. Sono le parole chiave per inquadrare l innovativa iniziativa che sta prendendo le mosse in questo periodo tra i Comuni romagnoli di Bellaria Igea Marina, Savignano sul Rubicone, Santarcangelo di Romagna e Riccione. Quattro Comuni e quattro manifestazioni per un progetto unico. Le quattro manifestazioni protagoniste sono il Bellaria Film Festival, il Festival Internazionale del Teatro in Piazza, il Premio Ilaria Alpi e il SI Fest, ciascuna di notevole rilievo nel proprio settore e accomunate dalla possibilità di vantare diversi anni di storia e di esperienza. Un esperienza che costituirà la base della collaborazione e verrà condivisa per realizzare un programma culturale più ampio, all interno del quale le singole iniziative non perderanno la propria identità, ma acquisiranno l opportunità di svilupparsi anche oltre le date in cui effettivamente si tengono. Un esperienza che costituirà la base della collaborazione e verrà condivisa per realizzare un programma culturale più ampio, all interno del quale le singole iniziative non perderanno la propria identità, ma acquisiranno l opportunità di svilupparsi anche oltre le date in cui effettivamente si tengono Il progetto nasce dall esigenza di tracciare una strada comune, con la convinzione che possa poi rivelarsi un occasione di crescita, valorizzazione e promozione per ciascuno dei soggetti coinvolti ed è stato concepito, fin da ora, in un ottica di lungo periodo: l accordo ha una durata di tre anni e dunque permetterà lo sviluppo di relazioni durature fra le parti. In tutto questo, il ruolo di capofila e coordinatore del progetto spetterà al Comune di Bellaria Igea Marina. Il motivo è semplice, come ci spiega il sindaco Enzo Ceccarelli. Abbiamo preso l iniziativa e proposto a tutti il progetto, trovando un ottima risposta da parte delle varie realtà coinvolte. La funzione del Comune di Bellaria consisterà perciò nel facilitare il confronto, al fine di delineare soluzioni tecniche e organizzative adeguate. Bellaria partecipa anche come sede del Bellaria Film Festival ( uno dei primi festival italiani dedicati al cinema indipendente. Nato all inizio degli anni Ottanta e giunto ormai alla 31a edizione, quest anno si svolgerà dal 30 maggio al 2 giugno. Paola Sobrero, Direttore dell Istituzione Cultura del Comune di Savignano, vede prospettive significative anche in relazione al SI Fest, Savignano Immagini Festival ( il festival dedicato alla fotografia come forma di espressione, mezzo di comunicazione e linguaggio importante nella contemporaneità, quest anno intitolato L immagine latente. La Sobrero evidenzia come un percorso condiviso sia particolarmente significativo in circostanze come quelle attuali, in cui le politiche nazionali e locali dedicate alla cultura sono piuttosto fragili. Inoltre esprime fiducia sulla buona riuscita della cooperazione, per via di affinità territoriali e modalità gestionali che accomunano i festival del circuito.soddisfazione ed entusiasmo anche da parte degli altri protagonisti dell iniziativa. Si tratta di un ottimo strumento per manifestare in modo esemplare l esistenza nel nostro territorio di un vivace sistema culturale legato alla contemporaneità e ai suoi linguaggi commenta Roberto Naccari, Presidente di Santarcangelo dei Teatri, associazione che ogni anno organizza il Festival Internazionale del Teatro in Piazza (santarcangelofestival.com). Per l Associazione Ilaria Alpi, che gestisce il Premio Ilaria Alpi ( concorso dedicato al giornalismo televisivo e che si svolge a Riccione, il progetto offre l opportunità di dare vita ad un prodotto territoriale forte, coerente con la vocazione sociale ed economica dell area. Una novità per la stagione 2013 che amplierà l offerta culturale della zona e di conseguenza diversificherà quella turistica, sfruttando le sinergie permesse dalla natura dei Festival protagonisti, in armonia con l identità del territorio. Il SI Fest a Savignano Bellaria Film Festival 12 13

8 BANCA E TERITORIO BANCA E TERRITORIO Il Bilancio sociale di Romagna Est è lo specchio dell attività della banca sul territorio. Analizziamolo insieme. Sostenere e condividere i valori del territorio A ridosso del rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori che avverrà il 26 maggio al Centro Congressi di Bellaria Igea Marina, Romagna Est pubblica il bilancio sociale Si tratta di un atto di trasparenza attraverso il quale il Cda restituisce i risultati di tre anni di mandato, una cronaca documentata di 130 pagine scorrendo le quali i soci ed i clienti possono mettere a fuoco i vari pezzi del mosaico che ha composto la vita della banca dal 2010 al 2012, ripercorrerne le progettualità e i momenti comuni. porto complessivo ovvero il 34% in TRIENNIO termini di numero degli interventi. Il cuore del Bilancio Sociale Sono addirittura aumentate nel di Romagna Est TRIENNIO è nel capitolo le somme deliberate a favore di asi li infantili, scuole elementari, scuo- 18,5% Comunità Locale dove si le medie inferiori e superiori (per il illustrano nel dettaglio le sostegno 59 18,5% di attività extrascolastiche, azioni di sostegno al territorio acquisto di strumenti e materiale di ,2% 18,5% che hanno inteso valorizzare dattico 34% e per progetti di inclusione e 109 i progetti sociali, culturali e coesione 62 19,4% 34,2% % sociale). quelli in grado di attivare la All interno del principio generale, e ,4% 3,1% 182 pur dovendosi misurare con il vinco- partecipazione e lo 34 sviluppo 4% lo delle risorse limitate, la banca non della comunità di riferimento ,3% 3,1% ha rinunciato 6% 4% a sostenere le iniziative ,3% tese a 6% valorizzare le tradizioni, la sto- Il cuore del Bilancio Sociale di Romagna Est è da cercare nel capitolo promuovendo le attività di accademie ria e la cultura locale incoraggiando e Comunità Locale dove si illustrano (Panziniana a Bellaria, Rubiconia dei nel dettaglio le azioni di sostegno al territorio che, sotto forma di contributi, hanno inteso valorizzare i progetti sociali, culturali e quelli in grado di attivare la partecipazione e lo sviluppo della comunità di riferimento. NUMERO TRIENNIO % % TRIENNIO ,5% ,5% ,2% TRIENNIO % ,4% % ,1% % 26% ,3% 53 6% % 26% % 26% Il fondo assomma, in totale nel triennio, ad oltre un milione di euro erogati in parte a titolo di beneficenza e mutualità e, in parte, come pubblicità e rappresentanza. I conti sono presto fatti: si tratta di una percentuale attorno all 8% dell utile (che nel 2012 è stato di circa 4 milioni). Nonostante il periodo di crisi Romagna Est è riuscita comunque a sostenere la gran parte delle iniziative proposte % 21% % 22% % 28% % 27% % 1% % 2% % 1% % 2% % % VALORI TRIENNIO % % % % % % % % % % % % dal territorio: l entità delle domande è rimasta all incirca invariata negli anni per un totale di 961 interventi nel triennio, una media di 320 richieste all anno. Rispetto ai vari ambiti di intervento, che spaziano dalle società sportive, alle associazioni di volontariato, ai comitati spontanei, alle parrocchie fino agli enti locali e alle scuole, Romagna Est ha deliberato la prevalenza dei contributi a favore delle associazioni culturali e di volontariato alle quali sono stati destinati il 27% dell im- 34% Filopatridi a Savignano, Pascoliana a San Mauro Pascoli), mostre, meeting, teatro, rassegne, sagre, concerti. Nel 2012 numerosi interventi di aiuto sono stati destinati alla salute dei cittadini, alle attività pastorali (gruppi parrocchiali, Caritas, Scout) e ai giovani (tornei, raduni, concerti, pellegrinaggi, cooperazione internazionale). Sono state infine mantenute le partnership con enti pubblici locali, associazioni dei commercianti, agenzie di promozione del territorio e comitati dei cittadini con il fine di rivitalizzare i centri cittadini e promuovere il turismo costiero e dell entroterra dal litorale di San Mauro 4% 6% Mare, Bellaria Igea Marina e Rimini all area 4% 6% del Rubicone sino a Roncofreddo e Santarcangelo. Il principio che ha orientato il Cda nell impegno sociale verso il territorio è stato quello della sussidiarietà che sceglie di promuovere la libera iniziativa delle comunità. Non un mero assistenzialismo dunque ma una condivisione diretta di alcuni valori tra i quali Romagna Est ha individuato solidarietà, educazione, inclusione, reciprocità, amicizia e cooperazione. Una scelta compiuta nella certezza che i contributi approvati siano andati a supporto di una società più equa. Numero interventi sul territorio suddivisi per settore NUMERO (triennio INTERVENTI ) SUL TERRITORIO ASS. ECONOMICHE DI CATEGORIA E RICREATIVE SOCIETA' SPORTIVE ASS. CULTURALI, RICREATIVE E DI VOLONTARIATO PARROCCHIE ED 14 ASS. RELIGIOSE PERSONE FISICHE BISOGNOSE SCUOLE E ISTITUTI PRIVATI NUMERO INTERVENTI SUL TERRITORIO NUMERO INTERVENTI SUL TERRITORIO % 34% ASS. ECONOMICHE DI CATEGORIA E RICREATIVE SOCIETA' ASS. ECONOMICHE SPORTIVE DI CATEGORIA E RICREATIVE ASS. SOCIETA' CULTURALI, SPORTIVE RICREATIVE E DI VOLONTARIATO PARROCCHIE ASS. CULTURALI, ED ASS. RICREATIVE RELIGIOSE E DI VOLONTARIATO PERSONE FISICHE PARROCCHIE ED ASS. BISOGNOSE RELIGIOSE SCUOLE E PERSONE FISICHE ISTITUTI BISOGNOSE PRIVATI SCUOLE E ISTITUTI PRIVATI ASS. ECONOMICHE DI CATEGORIA E RICREATIVE SOCIETÀ SPORTIVE ASS. CULTURALI, RICREATIVE E DI VOLONTARIATO PARROCCHIE ED ASS. RELIGIOSE PERSONE FISICHE BISOGNOSE SCUOLE E ISTITUTI PRIVATI Rinnovata la sede centrale di Bellaria: sicurezza e integrazione con piazza Matteotti i due pilastri dell intervento. Nuova sede a Bellaria: una banca aperta sulla piazza Riapre la nuova sede centrale della Bcc di Bellaria Igea Marina. Un restyling iniziato lo scorso 16 novembre e che arriverà a compimento con l apertura della filiale e degli uffici di consulenza all inizio dell estate. Un restyling iniziato lo scorso 16 novembre e che arriverà a compimento con l apertura della filiale e degli uffici di consulenza all inizio dell estate. Il completamento dei piani superiori adibiti ad ufficio presidenza, direzione generale, altri uffici interni e sala conferenze avverrà invece entro la fine dell anno. La necessità di rinnovare e innovare lo spazio della Sede Amministrativa ha motivazioni improntate alla riservatezza e alla consulenza, con uno sguardo volto in particolare all integrazione della sede nello spazio di piazza Matteotti: ampie vetrate che armonizzano i locali della sede con l esterno, regalando la sensazione di un luogo che esprime appieno il senso della sua funzione nel luogo di appartenenza, una vicinanza al paese che si fa sempre più tangibile, sia nello spazio fisico che negli intenti. La necessità di rinnovare e innovare lo spazio della Bcc bellariese ha motivazioni improntate alla riservatezza e alla consulenza, con uno sguardo volto in particolare all integrazione della sede nello spazio di piazza Matteotti Il tutto, senza rinunciare a sicurezza e riservatezza, valori imprescindibili per un istituto di credito. Modernizzazione degli arredi e utilizzo di sistemi di risparmio energetico, spazi ariosi martedì 30 aprile 13 VALORI INTERVENTI SUL TERRITORIO e atti a rendere più confortevole l attesa sono alcune delle caratteristiche salienti del nuovo volto della banca, organizzato in una serie di servizi che vediamo ora più da vicino. Si è puntato alla funzionalità per lo spazio esterno, dove oltre al bancomat è installato un nuovo servizio self service che consente ai clienti di effettuare anche operazioni di versamento tutti i giorni della settimana con un servizio attivo 24 ore su 24 per consentire la massima flessibilità, in tutta sicurezza. Ridisegnati sui principi di funzionalità anche i servizi interni: massima riservatezza nel servizio allo sportello con il nuovo arredo di box in vetro scorrevole, casse dotate di cash recycle per la movimentazione del contante, uffici specifici per la consulenza e un ambiente dedicato unicamente ad incontri e stipule, un punto informativo costantemente in rete, utilizzabile per ottenere fogli informativi su tutti i prodotti targati Bcc e un area progettata appositamente per accogliere esposizioni di soci e clienti.

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