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1 EDIZIONE SPECIALE La pulce giornale di un altra Trieste Quindicinale di Un altra Trieste - Fondato nel MMX - Registrato presso il Tribunale di Trieste il n Editore Associazione Un altra Trieste - Stampa Tipografia Adriatica Piazza Benco, 2/b Trieste - tel. 040/ cell fax 040/ lapulce@unaltratrieste.it Direttore Responsabile Alessia Rosolen COPIA OMAGGIO numero cinque 18 dicembre 2010 Distribuzione gratuita Desideri sotto l albero Probabilmente nemmeno il più fantasioso autore di thriller, avrebbe potuto immaginare una trama così intricata e ricca di colpi di scena per la politica italiana del Tra divorzi eccellenti, matrimoni impensabili e liti in famiglia, il nostro Paese chiude l anno con poche certezze sul suo presente, e molte, troppe incognite sul domani. Quando iniziarono a volare i primi stracci nella capitale, qualcuno aveva ottimisticamente previsto in maniera un po ipocrita si potrebbe obiettare - che a Trieste non avremmo sentito gli effetti di questa lunga notte dei coltelli che si stava consumando e ancora si consuma nelle ore in cui chiudiamo questo numero speciale della Pulce. E invece, com era facilmente prevedibile, anche questa città e la sua politica di periferia sono rimaste invischiate nella sceneggiata che ha coinvolto tutti i nomi illustri di questa ormai morente Seconda Repubblica. E così come il resto d Italia, anche Trieste si è trovata a subire ogni giorno il costo altissimo della mancanza di linea politica al governo. Un Sindaco impegnato a pensare più al suo futuro che a quello della città. Un ex sottosegretario più propenso a combattere guerre personali che non battaglie politiche necessarie allo sviluppo di Trieste. Parlamentari ormai stanchi e dediti a solitarie partite sulle scacchiere delle nomine che contano piuttosto Il Coraggio di scegliere Un Altra Trieste Ecco in anteprima il simbolo con cui ci presenteremo alla sfida per il futuro della città Sereno Natale a chi ama questa città e a chi vuole che il 2011 sia un anno di cuore e coraggio che a giocare le partite strategiche per il rilancio della nostra economia. Una serie infinita di parvenu della politica che siede in posti che dovrebbero essere strategici rappresentando - quando va bene - solo se stessi. Un centro-sinistra talmente stanco da non riuscire nemmeno più a muovere quella che era la gioiosa macchina da guerra dei militanti di partito che stavolta hanno disertato anche le Primarie. Trieste cammina affannosamente verso il 2011: l anno dei 150 anni dell Unità d Italia, ma anche quello in cui si deciderà il rinnovo del suo governo cittadino. Un incrocio casuale che può assumere però un valore simbolico se questa città saprà cogliere l opportunità di cambiamento che le viene offerta. Non ha senso e significato, infatti, celebrare l Unità di una Nazione, quando ogni giorno l immagine che questo Paese si è dato, è quella mortificante sequela di bassezze, furberie e meschinità con cui la politica ha scelto di parlare. Non può averlo nemmeno in questa città che ha pagato un così alto tributo alla sua scelta di adesione alla Nazione italiana, se Trieste non sceglierà di rivendicare e ottenere il suo futuro tagliando i legami con un presente non degno della sua storia. Assieme a voi abbiamo iniziato una strada che guarda al futuro. Assieme a voi siamo certi di poterlo raggiungere., Q. UN ALTRA TRIESTE DICE NO AL PEDAGGIO SULLA SUPERSTRADA, Q. A Trieste la mostra Gli occhi della guerra Gli occhi della guerra sono quelli incrociati in tanti reportage in prima linea ma sono anche quelli dei giornalisti, fotografi, cineoperatori fatalmente attratti da conflitti esotici, dimenticati o alle porte di case. Una mostra per raccontare, con immagini e sguardi fugaci, 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo, nel ventennale della morte sul lavoro di Almerigo Grilz. Grilz, triestino, è il primo giornalista italiano caduto su un campo di battaglia dalla fine della seconda guerra mondiale. La passione per i reportage arriva dopo una gioventù spesa tra i viaggi on the road. Nel 1983 fonda, assieme a Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, l Albatross Press Agency. Nel 1987 il suo ultimo reportage in Mozambico al seguito della Renamo. All alba del 19 maggio cade colpito a morte da una pallottola alla nuca mentre filma un attacco della guerriglia alla città di Caia. Gli occhi della guerra vuole essere una mostra fotografica che prenda spunto e ripercorra le immagini dei drammi, delle conseguenze, degli orrori dei conflitti mondiali, dal Vietnam all Afghanistan, dalla Cambogia ai Balcani, dallo Sri Lanka al Libano. Gli occhi della guerra fissano le diverse fasi di un conflitto: gli orfani di guerra ed i bambini soldato, la vita nelle trincee, le battaglie e i morti in prima linea, le vittime delle guerre di retrovia, la fuga dalla guerra e la vita nei campi profughi, le eredità della guerra con le città da ricostruire, le strade da sminare. Ma, inevitabilmente, Gli occhi della guerra sono anche i giornalisti, i fotografi, i cineoperatori fatalmente attratti da conflitti esotici, dimenticati o alle porte di casa. La mostra racconterà, con immagini e sguardi fugaci, 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo e sarà divisa per aree di conflitto. L Africa rosso sangue degli anni ottanta con le tinte forti dell Uganda, dell Angola, del genocidio in Ruanda; la storia del Medio Oriente senza pace, con il reportage durante l invasione israeliana del Libano nel 1982, concludendo con la tragedia dell Iraq. Per certi paesi, come l Afghanistan, le fotografie percorrono tutta la storia della loro crisi dall invasione sovietica ad oggi. Alcune immagini riflettono guerre dimenticate, sopite o concluse, ma sono state inserite per il loro valore e drammaticità, come nel caso della Birmania o del Nicaragua. Le fotografie dei massacri in Uganda e Ruanda non vanno mostrate ai bambini, ma la guerra è crudele e non guardarla negli occhi non basta ad eliminarla. La mostra fotografica sarà accompagnata da una conferenza/dibattito di apertura alla quale parteciperanno gli autori, nonché giornalisti e testimoni. Associazione Gruppo Universitario Hobbit associazionehobbit@yahoo.it

2 numero cinque La pulce 18 dicembre 2010 Il sogno di Un altra Gioventù: in nome di cambiamento, lavoro e aggregazione Un Altra Grado Facchinetti alla guida dell associazione lagunare Auditorium Biagio Marin di Grado esaurito, per la prima uscita di Un Altra Grado. Uno splendido sabato mattina ha accompagnato la nascita della nuova sezione di Un Altra Trieste, che porta a 8 il totale delle sedi aperte in poco più di un anno dall Associazione guidata da Franco Bandelli. A guidare l associazione gradese un volto noto della politica locale, quel Fiorenzo Facchinetti, che nel 2007 ha corso sotto le bandiere del centro destra, nella sfida per la conquista del Municipio. A pochi mesi dal commissariamento del Comune, e vicinissimi ormai al rinnovo del governo locale, la sconfitta di ieri appare quasi un segno di buon auspicio, che consente oggi la nascita di una nuova esperienza politica, che visti i numeri di partenza e la qualità dell uditorio, promette di portare una profonda ondata di rinnovamento nella politica dell isola d oro del turismo regionale. D effetto la presentazione nel corso della mattinata di un rivoluzionario progetto, che grazie alla creazione di un parcheggio fuori dal consueto imbuto in cui si trasforma l ingresso in città durante i mesi della bella stagione, ridarebbe ossigeno al centro cittadino, che subisce con la stagione estiva la comprensibile invasione dei mezzi con cui i turisti raggiungono il centro lagunare. j i i j j i Dopo lo spettacolo in sloveno di Pahor al Verdi, prossimamente a Lubiana qualcosa sulle Foibe in italiano? i j Un Altra San Dorligo Nuova sede dell Associazione E dal cuore pulsante della zona artigianale di San Dorligo della Valle, che è partita la nuova sezione nei comuni della provincia, di Un Altra Trieste. Davanti a una cinquantina di persone - assente giustificato per motivi di salute il referente della nuova realtà Marino Krizman sono stati il Presidente Franco Bandelli, e il giovanissimo Luigi Mamili a dare il via ad Un Altra San Dorligo. Non proclami, non fumosi interventi, ma dati concreti e problemi veri da cui partire. Grazie infatti all iniziativa avviata nelle settimane scorse dai responsabili locali dell Associazione, sono stati raccolti attraverso un questionario sottoposto ai cittadini, le principali richieste degli abitanti, che hanno permesso di stilare una prima tabella di interventi su cui concentrare la proposta politica dei prossimi mesi. Rifacimento della toponomastica e riorganizzazione della raccolta differenziata sono i punti che si pongono al vertice dell ideale classifica di criticità che il territorio vive ogni giorno e che diventano fra le altre problematiche segnalate, l agenda programmatica su cui si avvierà il confronto con la cittadinanza. DOVE CI TROVATE Mail: info@unaltragioventu.it Telefono: Sito: www. unaltragioventu.it RIUNIONE presso la sede di Piazza Benco ogni lunedì alle Cambiamento, lavoro e aggregazione. Da qui parte il cammino di Un Altra Gioventù. Dalla voce delle ragazze e dei ragazzi che hanno voluto mettere nero su bianco,o meglio sul giallo,il verde e l arancione dei post-it, pensieri e idee di quella comunità che sogna di essere Un altra Gioventù. Post-it che per un giorno lasciano sulle nostre scrivanie la loro precarietà, per trasformarsi in proclami affissi sulla porta immaginaria di quella cattedrale inaccessibile che è diventata certa politica, mai come oggi, lontana da tutto ciò che richiama la passione e il coraggio delle idee, eppure ancora così meritevole da volerla cambiare a tutti i costi. Gioventù altra, da quello che vediamo, leggiamo e spesso subiamo, figli di una generazione che, si dice, ha perso le speranze dei padri. Di certo, lottatori in un tempo che sfida ogni giorno la nostra capacità di vivere il presente con la prospettiva del futuro. Che mette a dura prova i sognatori più incalliti. Viandanti in un tempo che non ci regala nulla, alla ricerca di certezze che drammaticamente diventano sogni: casa, lavoro, famiglia. Eppure questa gioventù, obbligata a trasformare il suo futuro in chimera da inseguire, riesce ad essere l ambizione di una rivoluzione che ha i suoi piedi ben ancorati alla terra su cui cammina e non rinuncia, ma chiede di cambiare, perché non si rassegna e non crede più all idea che siano altri a farlo al suo posto. Chiede di partecipare e di esserci. Chiede di essere ascoltata ma é pronta a farsi sentire, perché ha voce e idee per trasformare questa società, divertendosi magari. Un altra Gioventù non è soltanto un punto d arrivo, ma è un modo di essere e vivere il proprio tempo costruendo ogni giorno Un Altra Trieste. AG Quando i giovani cercano il futuro e la Politica non sa rispondere E necessario per questa città, che attorno alla protesta che in questi giorni ha dato voce al malessere di una componente importante del mondo studentesco, aprire un dibattito attorno alla condizione della nostra gioventù; perché è certamente vero che la protesta nata dagli Atenei, sul merito della quale occorrerebbero più ampie riflessioni, è il segnale di una condizione più generale che coinvolge i nostri giovani e sulla quale una Politica responsabile non ha la facoltà, ma l obbligo di intervenire. Era una consapevolezza ben presente quando l Amministrazione Regionale, ritenne necessario un intervento normativo - il disegno di legge sull Autonomia dei giovani - che partiva proprio dalla lettura di un quadro socio-economico in cui all inarrestabile declino demografico che colpisce il cuore della nostra città si affiancava la drammaticità del dato occupazionale che fotografa gli effetti della crisi. Proprio nei giorni scorsi il puntuale rapporto sulla società italiana redatto dal Censis, individuava nei giovani fra i 15 e i 24 anni coloro che hanno pagato il prezzo più alto della crisi economica, se è vero come dimostrano i dati - che nei soli primi due trimestri del 2010 si sono bruciati posti di lavoro soltanto in questa fascia di età, a fronte dei già persi nel La nostra Provincia non si sottrae a questo declino, ma al contrario si inserisce in questo affresco aggiungendovi delle specificità, che non migliorano lo scenario ma - se possibile - lo appesantiscono. Da un lato infatti, ci si scontra con dei limiti strutturali del nostro sistema occupazionale che sono aggravati dal contesto sociale in cui si inseriscono: il più alto tasso di lavoratori dipendenti, il primato dell indice di vecchiaia della sua popolazione e al contempo un bassissimo indice di ricambio generazionale nel mondo del lavoro, sono i sintomi di una malattia sociale che ha bisogno di una cura quanto mai urgente. Dall altro, si pongono quali ulteriori elementi di criticità, i nodi irrisolti del nostro sistema produttivo: la Ferriera di Servola, il mancato accordo sulle bonifiche del Sito inquinato, assieme alla sempre più lontana realizzazione della Piattaforma logistica, rappresentano i pilastri su cui si è costruita la paralisi economica che ha frenato lo sviluppo del nostro territorio e che non può essere scaricata su nessun altro, che non siano quei decisori pubblici eletti dalla nostra città, compresi coloro che oggi si chiamano fuori da un fallimento che ha invece responsabili ben precisi. E d altro canto surreale che una certa classe politica si adagi sugli effimeri allori di un primato della qualità della vita che ha rivelato la sua estrema relatività perché si basa su dati che anziché essere letti trionfalmente devono allertare sull immobilismo che sta attanagliando la nostra città. Non sono i depositi finanziari infatti, che producono Pagina 2 gli investimenti necessari al rilancio di un economia; non è isolamento nei trasporti e nei collegamenti, che può far presagire la creazione delle condizioni necessarie a rendere un sistema attrattivo per la produzione di ricchezza e di occupazione; non può essere il penultimo posto in Italia per numero di imprese attive, a rappresentare una città da primato. Se questo è il quadro che emerge dal panorama cittadino credo sia necessaria un ulteriore e seria riflessione rispetto al suo futuro e rispetto alle capacità di questa nostra classe politica che si candida ancora a ricoprire ruoli strategici. E se questi sono i dati di partenza per i nostri giovani, quelli di approdo non sono più confortanti in un mondo del lavoro all interno del quale, prevale la precarietà dei contratti penalizzando la qualità generale dell offerta occupazionale. Ecco perché alla Politica è richiesto di garantire ai nostri giovani diritti che sono divenuti, drammaticamente, incertezze da inseguire: lavoro, casa e una famiglia. E quanto mai improcrastinabile da questo punto di vista, la messa in campo di strumenti che siano parte di una strategia - intesa come sommatoria di tattiche che parta da quelli che possiamo definire i fondamentali della società buona disegnati dal libro bianco del Welfare: educazione al lavoro che ne recuperi la sua concezione etica; la realizzazione di un sistema formativo ed educativo che fornisca realmente nuove competenze ai nostri giovani; merito nei criteri di selezione e qualità intesa non solo quale elemento imprescindibile dell offerta formativa, ma quale traguardo irrinunciabile nella definizione delle professionalità acquisite dai nostri giovani; rispetto, infine, delle istituzioni, che può essere raggiunto soltanto attraverso l intangibilità della credibilità e dell onorabilità di cui i rappresentanti delle istituzioni stessi devono essere i prime garanti. Alle ragazze e ai ragazzi del nostro Paese, va detto che esiste l astuzia che proviene dalla ragione ma che non può essere in alcun modo slegata dalle emozioni che rendono la nostra vita degna di essere vissuta. Va reimpostata una visione collettiva in cui ciascuno riannodi quel legame di appartenenza al destino nazionale per sentirsi parte non più di un percorso individuale e solitario, ma parte di una comunità di cui si è organicamente parte e dalla quale possono venire quelle sicurezze sull avvenire, oggi negate dalla instabilità del presente. Occorre sventare quel fin troppo spesso paventato conflitto intergenerazionale, per realizzare quella sussidiarietà intragenerazionale, necessaria ad allontanare dai nostri giovani quella cappa familistica, oggi troppe volte necessaria purtroppo, per consentire il rilancio di una piena autonomia di vita e di programmazione del proprio futuro. Alessia Rosolen

3 Famiglia, territorio e ambiente: si candida Parlato per un Altra Muggia Ferdinando Parlato è il primo candidato sindaco di Muggia in vista delle elezioni comunali del L ex assessore al Bilancio e al Patrimonio della giunta Dipiazza è stato da Un Altra Muggia, il movimento di centrodestra ideato da Franco Bandelli. Oltre ad aver scoperto le carte con la candidatura di Parlato, Un Altra Muggia ha presentato anche i primi quattro nomi che faranno parte della lista del movimento di centrodestra alla prossima tornata elettorale: si tratta di Arianna Russo e David Edward Busetti. Come prevedibile sarà schierato in prima linea anche Fabio Balbi, fotografo professionista, referente del movimento ed uno dei fautori della nascita sul territorio di Un Altra Muggia. Il capolista sarà invece Salvatore Porro, consigliere comunale a Trieste. Durante la presentazione Franco Bandelli ha analizzato la situazione politica all interno della cittadina rivierasca. «Noi siamo il vero ed unico centrodestra a Muggia». FAMIGLIA TERRITORIO AMBIENTE E da queste tre parole che vogliamo ripartire, per tracciare le linee su cui dovrà poggiare lo sviluppo di Muggia. La FAMIGLIA é il nucleo attorno a cui ruotano il presente e il futuro della nostra Comunità. Il presente che deve aiutare quei genitori che lavorano, a poter avere una rete sociale pronta ad accogliere i loro figli in strutture adeguate, realizzando, attraverso apposite sinergie tra pubblico e privato, asili aziendali, che consentano la conciliazione fra lavoro e genitorialità; E il futuro che i nostri giovani - a cui questa città non offre più nulla - devono poter progettare. Soltanto la buona volontà del mondo cattolico e dell associazionismo sportivo a cui va dato merito e a cui non potrà essere fatto mancare il dovuto sostegno, ha consentito finora di avere uno spazio dove le nostre ragazze e i nostri ragazzi, potessero trovare una zona franca rispetto al nulla che li attornia: non un cinema, non un teatro, non un vero luogo di aggregazione é infatti presente sul nostro territorio. L impegno della prossima Amministrazione, dovrà pensare a incentivare coloro che fino ad oggi hanno proposto modelli di sana aggregazione e impegnarsi per realizzarne altri. Il nostro, è un Comune, che offre spazi anche per immaginare la costruzione di una piscina comunale, dove promuovere non solo attività sportive, ma anche iniziative legate alla cura e al benessere, rivolte non soltanto ai giovani. Perché Muggia, deve tornare ad essere una comunità solidale, in cui la cura degli anziani, oggi affidata ad una sola casa di cura, con troppi pochi posti per garantire davvero un servizio generalizzato, deve trovare adeguate risorse che permettano la creazioni di ulte- Un Altra Duino Aurisina Il vincente desiderio di cambiare Faccio una premessa con un argomento che all apparenza ha ben poco a che vedere con il programma politico di Un Altra Trieste ma che ci aiuterà a capire meglio la situazione economica delle famiglie in Italia. Parleremo per un istante di finanziamenti bancari, perché la domanda di finanziamenti è un ottimo indicatore delle aspettative delle famiglie e gli ultimi dati ci dicono che a livello nazionale la domanda, sia di mutui che di prestiti personali, segna purtroppo un segno meno, sintomatico segnale della perdita di prospettiva. La crisi finanziaria del 2008, la conseguente recessione ed i problemi dell Euro, ci fanno pensare che siamo forse alla fine di un epoca, dove il modello di sviluppo in cui siamo cresciuti non è più così scontato e questo succede anche a Trieste. La domanda è quindi: cosa possiamo fare per accelerare l uscita dalla crisi e ridare fiducia alle famiglie, senza andare in contrasto con le politiche di bilancio che debbono essere necessariamente messe in campo? Sappiamo che la politica, dopo aver presentato i programmi, tende spesso a fissare regole complicate, molto teoriche e spesso più rigide del necessario. Per tale ragione, Un Altra Trieste ha deciso di partire dalle cose pratiche, perché le aspettative della gente sono influenzate da fatti concreti e proprio su questo principio vedrà la sua nascita il nuovo programma elettorale, scritto su due binari, uno pratico e l altro tecnico. Come spiega il Censis nel suo ultimo rapporto, dobbiamo tornare a desiderare, perché la società di oggi è pericolosamente segnata dal vuoto, dall annullamento degli interessi,manca cioè all inconscio la materia prima su cui lavorare: il desiderio. Solo così avremo una società vincente. Quasi il 5% delle famiglie che decide di accendere un mutuo non riesce poi a pagare le rate. La crisi ha così in parte intaccato la tradizionale propensione al risparmio degli italiani, considerati da sempre formiche, restii a incollarsi debiti, soprattutto se non in grado di onorarli. Infatti, se da un lato il numero delle famiglie che ricorrono al prestito per acquistare casa rimane inferiore rispetto a quello di altri paesi (13,1%), il tasso d insolvenza è, invece, alto. Lo sostiene uno studio di Bankitalia. E Un Altra Trieste crede che questi siano i dati reali su cui riflettere... altroché le classifiche più o meno reali sulla qualità della vita! riori posti letto e l implementazione di un servizio, che comincia a soffrire la crescita della domanda che proviene dalle famiglie. Per noi FAMIGLIA significa pensare a chi convive con la disabilità e ridisegnare un rapporto con la città, che parta non soltanto dall offerta di appositi servizi, ma che permetta di rivedere l assetto urbanistico, attualmente privo di infrastrutture adeguate alle esigenze di chi è portatore di handicap. Restituire a Muggia una dimensione solidale, vuol dire pensare alle vecchie e nuove povertà, valorizzando il mondo del volontariato, che deve poter esprimere la ricchezza di servizi che ogni giorno vengono offerti a vantaggio della collettività. Per noi, ripartire dal TERRITORIO ha senso soltanto, se ridiamo ossigeno al centro storico, e dignità a ciò che lo circonda. Questo significa ridisegnare il piano parcheggi, attualmente ingessato in una logica che ha finito per immobilizzare il nostro centro storico, privandolo del suo potenziale turistico, e impedendone una reale fruibilità. Non é possibile pensare di fare accoglienza, con punti di informazione dislocati senza logiche che rispondano a reali politiche di promozione del territorio. Questa città ha sì bisogno di un info point, a patto che venga gestito con competenza e da personale qualificato. Che sia posto non attorno ad una rotatoria, ma che sia realmente agibile ed accessibile. Che sia insomma un vero punto di contatto tra la nostra città e chi viene a vederla, e non un brutto biglietto da visita con cui penalizzare Muggia. Territorio è valorizzazione di ciò che questa comunità è in grado di offrire, e difesa degli interessi di chi ogni giorno vi opera nell interesse generale e della sua economia. Territorio per noi significa infatti, valorizzazione dei suoi attori economici. In primo luogo del commercio, che deve essere messo nelle condizioni di rivitalizzare la nostra città. Per questa ragione è necessario avviare percorsi di forte collaborazione fra l Amministrazione comunale e le associazioni di categoria. Non possiamo più immaginare di creare eventi che si scontrino con le esigenze dei commercianti e dei pubblici esercizi. Non è più pensabile una programmazione degli eventi senza un loro coinvolgimento diretto. Lo stesso carnevale di Muggia, che così tanti visitatori porta ogni anno in città, deve essere riletto in una chiave diversa. Fino ad oggi Muggia, ha offerto e garantito luoghi e divertimento. Da domani pensiamo che si possa continuare a farlo, garantendo però sostenibilità ad una festività, che merita di essere valorizzata, attraverso la creazione di un circolo virtuoso che a fronte di un ticket di ingresso nella nostra città così come già fatto in altre realtà che vogliono tutelare il loro patrimonio cittadino offra, in accordo con i pubblici esercizi cittadini, speciali pacchetti nei servizi della ristorazione e dell accoglienza. L analisi del territorio poi non può prescindere da una visione che ricomprenda la nostra città, in un area più ampia che includa maggiori rapporti con Capodistria e intensifichi le iniziative culturali ed economiche con la realtà slovena. Per noi TERRITORIO, significa una sana amministrazione, che deve passare da una revisione dello statuto comunale, ma soprattutto da una razionalizzazione della spesa necessaria per il funzionamento della macchina amministrativa, nell ottica di migliori servizi rivolti al cittadino. Muggia però, non é soltanto il suo centro storico, ma è un territorio il cui sviluppo passa dalla tutela dell AMBIENTE, che si traduce nella difesa del territorio e in un deciso no alla costruzione del rigassificatore nell area di Zaule. Il rilancio economico di questo territorio infatti non può coincidere con un progetto che minerebbe le condizioni minime di sicurezza per l area circostante, apponendo una seria ipoteca su ogni ipotesi di crescita economica. AMBIENTE è la necessità di sanare criticità già esistenti sul nostro territorio. Trovare una soluzione che metta fine alla concentrazione di radio trasmettitori nell area di Chiampore, ormai centro da troppo tempo di un alto tasso di inquinamento elettromagnetico. Ma AMBIENTE è anche sviluppo di un territorio e recupero di aree sottratte alla crescita economica. Occorre agire per arrivare quanto prima ad una caratterizzazione del sito inquinato, che consenta di liberare un area che con troppa semplicità e poca visione del futuro si è sottratta alla fruibilità, da parte di chi avrebbe potuto investire e portare ricchezza e occupazione. AMBIENTE è economia, e turismo sostenibile e a Muggia non può prescindere dalla valorizzazione della Costa del Lazzaretto. Il tanto atteso porticciolo del Lazzaretto non può fermarsi per la scoperta di un sito archeologico. Occorre prendere esempio, da chi oltre confine ha saputo far diventare, quello che da noi diventa un ostacolo insormontabile, in un ulteriore occasione di promozione turistica. Capacità di un Amministrazione deve essere quella di gestire il territorio e le ricchezze che offre, impedendo che si fermi lo sviluppo e si tolgano occasioni di crescita alla nostra città. Le iniziative della Destra e Forza Nuova Continua incessante,dopo l aiuto portato agli anziani per risolvere i problemi causati dalla visione di tutti i canali attraverso il digitale terrestre, l attività politica rivolta al sociale della Destra e Forza Nuova a Trieste che lanciano quattro iniziative per i prossimi mesi. A gennaio saremo di nuovo in piazza per sensibilizzare i cittadini sul carovita e la crisi economica che sta colpendo sempre più famiglie di Trieste. Distribuiremo pane ai residenti ad un euro al chilo per evidenziare l esistenza di un enorme catena di speculazione che va a toccare beni di consumo primari come il pane, la pasta e il latte. La seconda iniziativa, a febbraio, sarà quella per il diritto all asilo nido a costi più bassi per le famiglie italiane: non è possibile che una coppia di giovani che lavora debba pagare 500 euro al mese per un posto all asilo nido; vogliamo più tutela per le famiglie italiane. A marzo continueremo a ribadire il nostro No ad ogni droga e sensibilizzeremo la popolazione sui danni provocati dalle droghe leggere e quelle pesanti: sono troppi i morti, troppe le famiglie e le vite distrutte dalla droga per poter ignorare questo dramma e per non inserirlo fra gli obiettivi di una sana politica sociale, che sappia porre modelli di vita che difendano l integrità della persona. Infine, a d aprile, lanceremo la campagna per il diritto alla casa: il mutuo sociale, una proposta di legge popolare che impegna le regioni a costruire su terreni demaniali case di edilizia sociale da vendere a prezzo di costo a tutti gli italiani non proprietari di casa, con una rata mensile che non superi un quinto delle entrate della famiglia e che si blocchi in caso di disoccupazione. Un mutuo senza interessi, svincolato dalle banche. È per questo che La Destra e Forza Nuova scelgono un percorso di politica sociale che sia di reale ausilio a tutti i cittadini, non i soliti sterili proclami dei partiti della casta. Pagina 3

4 La chimera delle bonifiche - l Area ex Esso 2 Ritornando all esposto denuncia di Ambiente e/è Vita per mesi ci fu assoluto silenzio, poi venimmo a sapere che in esito alle indagini condotte su campioni d aria prelevati nella zona dell vecchio inceneritore e a Servola, il fascicolo era stato chiuso perche non sussistevano motivi per procedere noi parlavamo di contaminazione del suolo e delle acque e della presenza di idrocarburi, idrocarburi policiclici aromatici anche cancerogeni, diossina, metalli pesanti e le indagini le avevano condotte su campioni d aria prelevati a centinaia di metri di distanza dalle due antiche discariche, nel frattempo conglobate nell interramento di via Errera. Mandammo copia delle analisi, i filmati e tutta la documentazione che avevamo raccolto al presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti l on Massimo Scalia, che fece intervenire i suoi tecnici e i militari del NOE di Venezia. In sede di sopralluogo poterono verificare lo stato del sito e la gravità della situazione. Ritornammo sull argomento nel corso di alcune audizioni con la Commissione Parlamentare e alla fine ottenemmo che si Natale solidale di Un Altra Trieste Franco Bandelli, presidente di Un Altra Trieste e candidato a Sindaco di Trieste: Fin dalla sua nascita Un Altra Trieste ha voluto mostrare nelle sue attività attenzione alle fasce più deboli della nostra popolazione. Lo ha fatto lo scorso anno in occasione del Capodanno, quando grazie alla solidarietà dei nostri associati abbiamo potuto offrire un pranzo ai meno fortunati. E grazie alla collaborazione con l Associazione Onlus Malattie rare MerryGoRound, la Cooperativa sociale Ida e la Cooperativa sociale Quore abbiamo la possibilità di riproporre in questo periodo dell anno un iniziativa che cerca di dare un piccolo aiuto alle vecchie e nuove povertà sociali presenti nella nostra città. Non so se queste sono considerate nelle classifiche che in questi giorni attestano presunti primati della nostra città; di certo esistono per noi e per tutti coloro che interpretano la politica anzitutto come risposta ai problemi. Il banco alimentare sarà quindi un occasione, ci auguriamo, non soltanto per i nostri associati, ma per tutti i triestini, per donare parte del proprio tempo e della loro spesa a sostegno di una iniziativa che in questo momento rappresenta un chiaro messaggio di solidarietà. Evelin Zubin, presidente dell associazione di volontariato Onlus malattie rare MerryGoround e della Cooperativa Sociale IDA: Ringrazio di cuore la sensibilità che Franco Bandelli e la sua associazione Un Altra Trieste ci dimostra sostenendo questa nuova iniziativa di solidarietà che ci vedrà lavorare fianco a fianco nella raccolta alimentare che dall 11 al 22 dicembre si svolgerà presso il supermercato PAM della Stazione. Ormai il Natale è alle porte e credo che mai come in questo periodo dell anno le famiglie in difficoltà vadano aiutate ancora più concretamente, cercando di regalare loro un sorriso in vista delle imminenti festività. La sensibilità di chiunque voglia appoggiare iniziative solidali come questa è da noi sempre ben accetta. Continuiamo, pertanto, a scendere in mezzo alla gente e a mantenere contatti diretti e capillari sul territorio per dare risposte continue e concrete alle famiglie bisognose e alle nuove povertà nella Provincia di Trieste. A tale proposito desidero ricorare alcuni numeri significativi che devono essere il motore per nuove iniziative di solidarietà. Il fenomeno della povertà colpisce circa 8400 famiglie solo nella provincia di Trieste a cui si aggiungono 4mila persone a rischio povertà. Vengono considerate alimentarmente povere le famiglie composte da due persone che spendono meno di 220 euro al mese per derrate alimentari. Rinnovo dunque il ringraziamento ad Un Altra Trieste per l appoggio che ci dimostra sostenendo tale iniziativa. La distribuzione del cibo raccolto sarà effettuata dai volontari nel pomeriggio del 23 dicembre... Un piccolo gesto davanti alle grandi difficoltà di chi ogni giorno cerca il suo domani prendessero dei provvedimenti seri e credibili. Pensavamo di aver vinto quella battaglia: da un lato la magistratura procedeva sulla base dei dati acquisiti dai NOE, dall altro il sindaco Illy emanava un ordinanza che imponeva alla Esso di intervenire per la messa in sicurezza del sito Era tutta una presa per i fondelli! Il Procuratore della Repubblica dopo un po se ne uscì dicendo che non era in grado di individuare specifiche responsabilità. Inquinamento c era stato prima e dopo il periodo di attività della Esso, le normative erano cambiate nel corso degli anni così come le funzioni degli Organi di Controllo nessun colpevole, todos Caballeros! L Ordinanza del sindaco Illy fu impugnata dalla Esso e il TAR la annullò praticamente solo per vizi di forma e questo lascia spazio ad ogni illazione possibile Andreotti insegna che a pensar male si fa peccato, ma qualche volta. Quindi: l inquinameno c era, gli inquinanti erano pericolosi, ma non c era nessun responsabile! Intanto, quasi a stendere un velo pietoso, l Autorità Portuale incaricò la Foster Wheeller di eseguire alcuni carotaggi e alcuni piezometri e fece mettere Roberto Menia si è congedato dalle sue funzioni di sottosegretario all Ambiente del Governo Berlusconi, inviando una dettagliata lettera al presidente della Regione, in cui elenca i mancati risultati di questi due anni e mezzo di governo: - l accordo sulle bonifiche - i fondi per la piattaforma logistica - la mancata definizione del recupero del Sito inquinato Di fronte a questo però, sorge spontanea una domanda: come mai Menia non si é accorto prima che c era qualcosa che non andava? Come mai si è svegliato soltanto ora? Perché soltanto ora la Regione è diventata colpevole di tutti i fallimenti collezionati in questi due anni? Forse perchè prima era troppo impegnato a portare avanti le sue guerre personali? Il facocero, Q. Porto sì, Porto no. Il triangolo no, non l avevo considerato... (di Menia-Dipiazza-Antonione, cantano I tre Roberti) Oggi anche in versione mp3., Q. in sicurezza la discarica delle morchie stendendo un telo di plastica e recintando l area stessa. A questo punto nel corso della Conferenza Economica Provinciale Willer Bordon, all epoca ministro dell Ambiente annunciò la creazione del Sito di Interesse Nazionale di Trieste che comprendeva l ex Esso, l ex Aquila e una porzione dello Scalo Legnami, stanziando 25 miliardi per le caratterizzazioni Mentre la Regione individuava e segnalava altri siti della Zona Industriale su cui era già nota la presenza di inquinanti, scoppiava il caso di Pasta Zara 2 e veniva alla luce il disastro della Valle delle Noghere e del Rio Ospo. Qualcuno al Ministero allora nell impossibilità di perimetrale un sito a pelle di leopardo, scelse la via Flavia come limite esterno della perimetrazione e tutto quello che c era tra via Flavia ed il mare, più una bella fetta del golfo divennero il SIN di Trieste. In questo modo rimasero tra i cattivi 350 aziende alcune sicuramente colpevoli, altre magari responsabili di qualche peccato veniale, altre ancora assolutamente innocenti ma chi inquina paga e ciò vale anche se non ho inquinato io, ma sono proprietario del sito che qualcun altro ha inquinato! Dura lex sed lex (inutilmente si cercò di modificarla a favore del proprietario non colpevole, in sede di Commissione Parlamentare discutendo del Testo Unico Ambiente, forti del resistere, resistere, resistere che qualcuno aveva insegnato loro, Verdi e blasonate holding ecologiste non mollarono!) Nota: solo molto tempo dopo, durante una Conferenza dei Servizi e su pressante azione di Ambiente e/è Vita, si decise di far caratterizzare anche le pertinenza della SIOT (paradossalmente fuori dal SIN) e il corso del Rosandra per 300 metri a monte verso l ex GMT. Tra i buoni, dall altra parte del confine di via Flavia, tutti quelli che producono e magari inquinano ma che sono rientrati nella logica del io speriamo che me la cavo Illy Caffè inclusa. Sergio Bisiani (continua) E morto il cinghiale Tapirone. È questo il triste destino toccato a Tapirone, cinghiale solitario e un po cocciuto, da tempo habitué delle cronache della nostra città. Un animale noto ai residenti, che lo incrociavano spesso e che lo avevano battezzato con il curioso soprannome, frutto delle fattezze piuttosto massicce. A tradire la bestiola, è stata la gola. Da tempo il facocero era stato visto nel rione di B. mentre si aggirava attorno alla villa del noto avvocato G.C. Lo attirava il grande albero di cachi che stava al centro del giardino della casa. Era da molti mesi che il verro faceva la punta al suo oggetto dei desideri. Girava per giorni interi attorno ai muri della casa, di tanto in tanto si alzava sulle zampe posteriori per appoggiare il proprio muso sulla sommità della recinzione e guardare dentro al giardino. Tutte le volte che riusciva a vedere i frutti che pendevano dai rami emetteva dei grugniti. Non riusciva a trattenersi. Era il suo modo di dire Frutto dei miei desideri: aspetta che arrivo a te, è solo questione di tempo. Stai sicuro. Lo avevano compreso anche i residenti che col passare del tempo erano riusciti persino ad affezionarsi a quegli strani mugolii. Sempre più ingolosito dai succosi frutti della pianta l altro ieri Tapirone si è però spinto troppo in là. La sua brama ha sopraffatto l istinto del facocero. Tapirone ha scavato con le zanne un buco nel terreno, proprio sotto alla recinzione della casa. Un pertugio grande a malapena per infilarci dentro il suo grosso corpo setoloso. Tapirone è così entrato all interno delle mura e ha raggiunto furtivo l albero dei suoi desideri. Li per un attimo si è fermato. Stava si potrebbe dire se fosse stato un essere umano - in contemplazione. I frutti erano maturi: pensava che la succosa polpa potesse far esplodere la sottile pelle arancione da un momento all altro. Già ne pregustava il dolce sapore. La sua mente di facocero andò allora ai giovani cinghiali che aveva lasciato nella boscaglia, al di fuori di quelle mura. Miseri animali, esseri inferiori. Loro dovevano scavare con fatica nel duro terreno per procacciarsi appena qualche bacca. Quel giardino era loro precluso. Ma a lui invece che era il capobranco quei frutti spettavano di diritto. Quello era il Suo giardino. A questi pensieri il suo petto si gonfiava. Tutto d un tratto però una visione raccapricciante assalì il verro. Un impulso, un freddo brivido, fece sollevare le sue grigie setole e inturgidire la sua giallastra criniera. I rami stavano troppo in alto. Le sue zampe potevano spingerlo veloce nella corsa, il suo muso turgido poteva scavare buche nel terreno più duro, era certamente il re del bosco ma a lui, vecchio facocero, non era dato di raggiungere i frutti di quell albero. Provò allora a scuotere la pianta con delle violente cariche ma nonostante le energiche musate che dava non cadeva che qualche fogliolina secca. Oltre a quelle a terra solo i cachi già caduti perché troppo maturi. Fu allora che si sentì perduto. Le mura che aveva sognato come quelle di una reggia ora lo tenevano in trappola: erano la sua prigione. Nel frattempo il frastuono provocato dallo scontro tra le durissime zanne del verro e l altrettanto duro tronco dell albero aveva attirato l attenzione dei proprietari della villa. Affacciati alle finestre sulle prime la scena li aveva divertiti ma poi, mano a mano che tutti i tentativi della bestiola fallivano l animale aveva assunto un espressione sempre più minacciosa. Presero paura e non rimase loro che chiamare i guardiacaccia. Così, poco prima delle 8 un uomo della Polizia ambientale e territoriale della Provincia è arrivato sul posto, ha individuato Tapirone e lo ha allontanato dal giardino. Dopo una decina di minuti, però, l animale è tornato e il guardiacaccia ha imbracciato il fucile e sparato. Giaceva sul fianco sinistro, Tapirone e volgeva i suoi occhietti al sole che tramontava. Il fiato gli si faceva sempre più corto. Avrebbe voluto gridare. Era un ingiustizia. In fondo lo avevano fatto entrare Loro in quel giardino. Dietro alle finestre della villa ottocentesca Loro si erano persino divertiti a guardarlo caricare tanto testardamente quanto inutilmente quell albero. Voleva maledirli ma la sua voce non era che un flebile lamento. Era troppo tardi. Sentiva già calare su di lui l estremo sipario. «L intervento è stato regolare - commenta il responsabile del servizio ambientale della Provincia, M.C. -. Noi seguiamo le direttive dell Istituto nazionale di fauna selvatica: dobbiamo abbattere l animale quando si trova in zone abitate e se sussistono le condizioni di sicurezza per farlo, come l altro ieri. Abbiamo tentato di allontanarlo, ma non ne ha voluto sapere e abbiamo dovuto ucciderlo, anche perché mostrava segni di agitazione da fame. Un cinghiale rimane un animale selvatico e può costituire un pericolo per l uomo. A T, di incidenti, ne abbiamo avuti sei. La salute delle persone viene prima di tutto». Povero Tapirone, qualcuno dice che te la sei cercata, che ognuno raccoglie ciò che semina. Sarà anche vero ma in fondo io ti voglio bene. Anche se quando sei entrato nel mio orto per fare un banchetto hai sfasciato tutto. Chissà, forse allora già pensavi all albero di cachi. Pagina 4

5 L Ater aumenta gli affitti e non vende gli alloggi Alla fine dell anno scorso l Ater annunciò l aumento dei canoni per l anno 2010, attribuendolo alla mancanza di fondi sociali regionali. L aumento c è stato, ma non è una novità, poiché anche se in misura inferiore, ad ogni biennio il consiglio di amministrazione decide di aumentare le percentuali utili al calcolo dei canoni. Ora, sebbene la Regione abbia versato ulteriori euro, per un totale complessivo di circa di euro come fondo sociale, l Ater non intende abbassare gli affitti. A tal proposito ho constatato che vi è una certa dicotomia normativa per quanto riguarda lo scopo e la destinazione di tale fondo. Infatti, se l art. 16 della L.R. 24/99 precisa che il fondo sociale è stato costituito con lo scopo di sostenere gli inquilini in difficoltà economica, nel regolamento riguardante la sua destinazione, art. 3 del DPR 088/2001, si apprende che i finanziamenti provenienti dalla Regione sono utilizzati esclusivamente per interventi di manutenzione. Ma certe differenze normative si riscontrano anche nei criteri della determinazione dei canoni di locazione. Quelli adottati dalla nostra Regione infatti sono diversi rispetto ad altre regioni italiane. Non viene preso in considerazione né il reddito convenzionale (art. 2 L. 457/78 ancora valida per i criteri di determinazione del reddito) per cui il lavoratore dipendente o il pensionato godrebbe della detrazione del 40% sul reddito, né le detrazioni spettanti per il figlio maggiorenne a carico. Sebbene la Regione abbia potestà regolamentare dovrebbe attenersi credo a quanto affermato alla lettera m) dell art. 117 della costituzione italiana che estende la garanzia dei Dalla parte del cittadino diritti sociali e civili dei cittadini su tutto il territorio allo scopo di evitare una discriminazione degli stessi a livello nazionale (sentenza della corte costituzionale 94/2007 che fa riferimento alle delibere CIPE per quanto riguarda l assegnazione e determinazione dei canoni degli alloggi popolari). Purtroppo queste diversità riscontrate nel criterio della determinazione dei canoni, hanno un incidenza notevole sull importo dello stesso che si avvicina sempre più ai canoni di mercato. In effetti un canone di 300 euro non può definirsi un canone sociale se rapportato ad una famiglia di tre persone che vivono con un solo reddito di euro annui. Non dobbiamo dimenticare che l Ater è ancora un ente pubblico che si avvale di finanziamenti pubblici ed opera con costi di costruzione inferiore rispetto ai privati, e dovrebbe quindi mantenere la sua originale funzione sociale. Per ultimo, ma non per questo meno importante, c è il problema della vendita degli alloggi. La Regione nel Piano Casa del 2008 aveva prospettato la cessione di 1200 appartamenti ma nel piano vendita dell ottobre di quest anno ne risultano soltanto 120, per lo più di piccole dimensioni e da ristrutturare (alcuni addirittura sprovvisti dello stato di abitabilità). Comunque anche su questo argomento Trieste si contraddistingue dalle altre città italiane. Dalla delibera 77/2008 della sezione di controllo della Corte dei conti del FVG si viene a conoscenza che il più alto prezzo medio di vendita degli alloggi popolari risulta essere a Trieste con euro. Gabriella Parenzan Affitto lievitato, nessuno dice perché Signor Presidente, mi rivolgo direttamente a Lei per contestare l aumento del canone d affitto (euro 45,02 mensili corrispondenti a oltre euro 540 annui) per l alloggio che, Le assicuro, non è demagogico come riportato sul Piccolo ma reale; esso mi è stato applicato a decorrere dal mese di ottobre 2010 e la sua motivazione l ho rinvenuta in quanto segue: - nel foglio bollettazione mesi 01-06/2010 il valore dell alloggio figurava di euro ,00; - nel foglio bollettazione mesi 10-12/2010 il valore dell alloggio figura ora di euro ,00, cioè aumentato di euro ,00. Posto che l alloggio non è cresciuto di metratura, che il mio reddito non è aumentato di un centesimo e che lo stato dell immobile, caso mai fosse stato preso in considerazione, potrebbe ritenersi solo peggiorato, sfugge il criterio utilizzato per far crescere in nove mesi di euro ,00 il valore di quest alloggio vetusto ed in condizioni discutibili, per giunta allocato in un comprensorio popolare universalmente conosciuto per disagiato funzionalmente e socialmente qual è Rozzol Melara. Trascurando di evidenziare molte altre magagne per brevità, ritengo che il repentino e stupefacente salto di valore dichiarato dell alloggio sia il frutto di un applicazione non certo disinteressata di coefficienti concepiti per essere applicati ad immobili normali e dignitosi, progettati e costruiti a perfetta regola d arte, tenuti e manutenzionati con la cura del buon padre di famiglia, aventi indice energetico ottimale (risparmio fino al 70% sulle spese per il riscaldamento), abitati da persone di livello sociale e comportamentale almeno nella media e Abbattere i canoni d affitto degli alloggi ATER pertanto commercialmente trattabili e concorrenzialmente appetibili ai correnti prezzi di mercato - codesta ATER possiede e gestisce di certo molti immobili in cui sono presenti queste condizioni di normalità - non certo a questa sorta di loculi per vivi stivati in un quartiere dormitorio che codesta stessa ATER chiama alloggi forse perché sembra azzardato definirli appartamenti. Per quanto mi riguarda, ho chiesto ed ottenuto l assegnazione di un alloggio di edilizia pubblica per impellente necessità nell anno 1981 ottenendo purtroppo questo, e con il canone d affitto configuratomi nel tempo in base all unico e modesto reddito di dipendente comunale, in questi quasi trent anni l ho verosimilmente gia pagato due volte e lo sto pagando la terza! Ho sempre versato il canone d affitto richiestomi senza domandare sconti, diminuzioni o ristori dei patiti danni dianzi menzionati (che non sono lievi e sarei ancora in tempo di pretendere), ma a questo punto, sentendomi quasi preso in giro da quest ultimo aumento che ritengo pretestuoso ed allucinante nel contesto di quanto più sopra illustrato, vieppiù tenuto conto anche del recente stanziamento di Euro conferito alle ATER dall assessore regionale De Anna proprio per la riduzione dei canoni d affitto, ed infine considerato che sono ormai nell impossibilità di far fronte ad un ulteriore aumento di oltre 500 Euro annuali laddove la mia modesta pensione non aumenta annualmente che di pochi spiccioli, CHIEDO una rivalutazione dell alloggio Sergio Prezzi Di Stefano Destinare in via prioritaria il Fondo sociale 2011 per l abbattimento dei canoni d affitto a sostegno di chi è stato colpito in modo particolare dalla crisi economica, e introdurre l indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) nel conteggio del reddito familiare per determinare i canoni dell ATER. A chiederlo, la consigliera regionale del Pdl Alessia Rosolen in un interrogazione presentata alla Giunta. La pesantissima crisi economica e occupazionale nella quale viviamo - rileva la Rosolen - determina ricadute dirette sul reddito delle famiglie e investe fasce di popolazione sempre più ampie in regione, soprattutto a Trieste, come dimostrano i dati parziali sull occupazione 2010, secondo i quali alla lista di quasi 10mila disoccupati iscritti al Centro per l impiego nel 2009, si sono aggiunti, nei primi sei mesi di quest anno, 5mila nuovi disoccupati. Anche le assunzioni in provincia di Trieste hanno fatto segnare una diminuzione del 18,6% (quasi 5mila unità) nel periodo gennaio-agosto Una condizione pesante, che presenta una forte tendenza alla perdita di posti di lavoro, un aumento della cassa integrazione straordinaria e la crescita di iscritti alle liste di mobilità non indennizzata e alle liste di disoccupazione - dice la consigliera. In questa situazione, si incrementa anche il problema abitativo: la Consulta per la casa dell AN- CI ha lanciato un vero e proprio allarme, rilevando come negli ultimi due anni ci sia stato un significativo aumento degli sfratti per morosità e, per quanto riguarda l edilizia popolare, un incremento di casi di morosità per il mancato pagamento degli affitti delle ATER, anche a Trieste. A partire da gennaio di quest anno, infatti - prosegue la Rosolen l ATER di Trieste ha applicato l aumento dei canoni di locazione degli alloggi diedilizia sovvenzionata a fron- % Fratelli Lobianco Q Pagina 5 Uno nel PDL sulla comoda poltrona Ater, l altro in FLI aspettando le Regionali... O % te di un offerta degli alloggi stessi cheriesce a soddisfare meno della metà della domanda. Nonostante questo, in base a numerose segnalazioni, esisterebbero molti appartamenti abitabili di proprietà dell ATER di Trieste che attualmente non sono stati assegnati. Oltretutto, alcuni affittuari di alloggi dell azienda territoriale, al momento esclusi dai piani di vendita della stessa, avrebbero manifestato interesse ad acquistare l appartamento del quale sono locatari. I problemi delle ATER - rileva ancora la Rosolen - riguardano però anche i canoni di locazione che, in base al DPREG 119/2004, vengono determinati sulla base del reddito del nucleo familiare, dato dalla somma dei redditi imponibili ai fini dell imposta diretta sulle persone fisiche posseduti su base annuale dallo stesso nucleo e ridotta in misura percentuale in relazione al numero dei componenti. Sempre in base alla legge, il nucleo familiare è composto dal richiedente, dal coniuge e dai figli minorenni. Proprio per la definizione della situazione complessiva del nucleo familiare, le ATER non applicano la detrazione del reddito da lavoro straordinario per la determinazione della capacità economica e del reddito imponibile, previsto dalla legge finanziaria. In merito alle agevolazioni per l edilizia sovvenzionata e, in particolare, alla determinazione del canone di locazione degli alloggi - afferma la Rosolen - non viene, quindi, richiesto l ISEE, ma si tiene conto della situazione complessiva del nucleo familiare. Come se non bastasse, al compimento della maggiore età un figlio viene automaticamente escluso dall appartenenza allo stesso nucleo familiare, indipendentemente dal fatto che sia ancora studente o produca un reddito proprio. In questo modo, il nucleo familiare perde il diritto alla detrazione del 10% dal reddito complessivo della famiglia sulla base del quale viene calcolato l affitto per gli alloggi. Nelle altre regioni italiane ciò non accade. In Veneto, ad esempio, la detrazione per il figlio a carico non solo continua ad applicarsi anche dopo il compimento della maggiore età, ma è anche prevista per i nascituri. Nella nostra regione, invece, l accesso alle misure di sostegno delle fasce deboli e delle famiglie è per la maggior parte subordinato al possesso dei requisiti di reddito riferiti all ISEE. Per questo - continua la consigliera regionale - chiedo al presidente Tondo e all assessore Riccardi a quanto ammontano gli aumenti del canone d affitto applicati da gennaio 2010 dall ATER di Trieste e di quanto sia eventualmente cresciuta la morosità degli inquilini negli ultimi due anni; il numero di appartamenti abitabili attualmente non utilizzati e l indicazione della data dalla quale essi risultano inutilizzati; il numero degli appartamenti non locati, perché necessitano di interventi di ristrutturazione e per i quali non siano previsti interventi di recupero nel prossimo futuro; il numero delle emergenze verificatesi negli ultimi cinque anni che hanno reso necessario l utilizzo imprevisto di appartamenti tenuti a disposizione a questo scopo; se il numero di appartamenti liberi sia congruo con il numero di alloggi che l ATER di Trieste è tenuta a tenere a disposizione per le emergenze. Sarebbe anche utile che, a fronte dei dati allarmanti sull occupazione e dell aumento della morosità, l ATER del capoluogo giuliano rivedesse la scelta di non destinare parte del contributo regionale assegnato nella variazione di bilancio 2010 all abbattimento degli affitti, almeno per gli inquilini colpiti in maniera diretta dalla crisi economica, ad esempio nel caso di persone in cassa integrazione, in mobilità, che siano state poste in disoccupazione, o nel caso dei lavoratori autonomi che abbiano visto i loro redditi diminuiti in percentuale superiore al 20%, tenendo anche conto della composizione del nucleo familiare. Chiedo, inoltre - così ancora la Rosolen - se la Giunta regionale intende formulare un indirizzo alle ATER del Friuli Venezia Giulia affinché queste, nella realizzazione dei piani di vendita, tengano conto delle eventuali richieste di acquisto dell appartamento da parte degli inquilini affittuari, e quale criterio è utilizzato dall azienda territoriale di Trieste per definire l aumento del valore catastale degli alloggi. Infine, è necessario che sia modificato il regolamento DPREG 119/2004 per introdurre l ISEE per il conteggio del reddito familiare o, in alternativa, subordinare l esclusione dal nucleo familiare di un figlio al compimento della maggiore età, e quindi la perdita delle detrazione del 10% dal reddito complessivo della famiglia, alla condizione che il neo-maggiorenne produca reddito, e che il Fondo sociale 2011 sia destinato in via prioritaria all abbattimento dei canoni d affitto.

6 La parola ai lettori Il Piano Regolatore non è un gioco La parola ai lettori Mi occupo di Credo sia necessario fare alcune considerazioni riguardo l urbanistica e, in particolare, su come questa disciplina sia stata e venga tuttora applicata alla realtà di Trieste. Va osservato, prima di tutto come, a partire dagli organi d informazione, si continui a fare disinformazione, o meglio si parli in maniera impropria di argomenti che, se veramente destinati alla formazione dei lettori, dovrebbero essere trattati in ben altra maniera. Nel titolo e in tutto l articolo si parla di PRGC quando si sa bene che si tratta solamente di una variante, se non sbaglio la 118, allo strumento di base. E non è poco quando si tratta di cose importanti. Quando si arriva alla ennesima variante le considerazioni da farsi sono due: Non si è in grado di affrontare una revisione radicale con il rischio di dover trattare e dare spiegazioni su argomenti non gestibili e che mostrerebbero le vere lacune di fondo; si vogliono confondere le idee all opinione pubblica trattando passaggi delicati e complessi con la leggerezza di una variante che può permettere di sorvolarli e non approfondirli. Mi spiego meglio. L articolo citato tratta tanti argomenti di carattere tecnico amministrativo ma non si sofferma su altri che costituiscono la vera essenza della manovra. Mi riferisco ai passaggi riservati ad alcune delle aree citate nel testo perché è evidente che sono il vero nodo del contendere e di specifico valore politico. In definitiva la partita si gioca sulla necessità di reperire ulteriori spazi da mettere a disposizione di determinate categorie. Cui prodest? E non si tratta certo dei piccoli incrementi di volumetrie ottenibili su piccolissimi lotti edificabili. Per capire come si sia giunti a questo punto e perché non se ne venga fuori bisogna fare un passo indietro. Il PRGC degli anni sessanta era dimensionato per una città di seicentomila abitanti. La zoniz- zazione, dissennatamente, rese edificabili aree che risalgono dal mare al ciglione carsico. Ce n era per tutti. Successivamente si dimezzò la previsione ma ormai alcuni buoi erano scappati. Tutte le varianti successive fino all attuale hanno sempre gratificato l edificazione senza tenere conto che Trieste andava perdendo popolazione a ritmi impressionanti e con indice di natalità sotto lo zero. Trieste, dispiace dirlo, sta vivendo una lenta agonia demografica che in tutte le epoche ed in tutte le civiltà ha portato al ridimensionamento di molte realtà urbane e soprattutto ha visto deperire alcune zone delle stesse a vantaggio di altre ritenute più appetibili. Questo è accaduto a Trieste e queste sono considerazioni delle quali non si è mai parlato seriamente così come delle prospettive economiche che sono alla base dei flussi migratori e segnano il destino di un territorio. E giusto dare da lavorare all edilizia ma è anche vero che Trieste non può reggere i ritmi che si prospettano tenendo conto anche delle ambizioni turistiche, portuali ed industriali senza prendere decisioni vitali e mettere mano ad opere strutturali importanti. C è da tenere presente che l attuale impianto viario del territorio triestino è lo stesso dalla fine del Di nuovo c è il raccordo autostradale, ma il suo potenziale, non di poco conto, si infrange sul tessuto urbano che è sempre lo stesso date le caratteristiche morfologiche del territorio. La variante 118 (?) tratta tutto ciò scolasticamente finalizzando ogni cosa all edificazione. Geologi permettendo. Tutto il territorio della provincia di Trieste è stato inserito di recente in zona sismica.atto tardivo? Già in passato chi voleva poteva sapere quali fossero le zone a rischio ma si è lasciato che si verificassero episodi non certo edificanti. Un docente di urbanistica di una prestigiosa facoltà di Architettura, progettista di svariati piani regolatori in tutta Italia dette alle stampe diversi anni fa una pubblicazione molto stringata ma dal contenuto folgorante come il suo titolo: Le tigri di carta. Il riferimento ai PRGC è evidente. Lo strumento di cui oggi si parla, discute, su cui ci si accapiglia, si forniscono notizie non esaustive, ci si compiace di rendere incomprensibile ai più, non è ne una tigre di carta e neanche un gattino spaurito. Non è nulla che possa compensare Trieste di tutto quello che le è stato portato via. Un cittadino La parola ai lettori Il benvenuto della Trieste turistica All uscita della Stazione Centrale dei treni in Piazza Libertà, mancano le strisce pedonali. Penso siano opportune dato che ci sono molti passanti tutto il giorno che entrano, escono ed attraversano la strada con le valigie, rischiando la propria vita per raggiungere il marciapiede opposto dove transitano gli autobus. Essendo di molto perplesso e gravato da onerosi pensieri non avendo chiare le idee su quale chiodo attaccare il cappello, cioè su quale parte politica mi convenisse convergere per trarne i maggiori benefizi decisi, sul far del tramonto di fare una passeggiata sulle Rive cosicché la bellezza del paesaggio mi portasse la quiete necessaria e la lucidità per effettuare una scelta lucrosa. Affaccendato com ero nei miei pensieri il mio sguardo cadde su di un grande tabellone pubblicitario, ormai lacero sul quale però ero possibile leggere ancora: BAR- COLANA e sotto Tipicamente friulano. Tramite telefonino mi informai subito su chi fosse l autore di una pensata così geniale e quando mi informarono che l ideatore era un tal assessore regionale friulano che di nome faceva Violino apparve chiaro che certamente non poteva essere né uno Stradivari e nemmeno un Guarnieri del Gesù! Per associazione di idee non so perché, mi venne in mente che anche il vostro Sindaco tanti anni addietro era approdato a questi lidi spinto da velleità mercantilistiche, per poi passare con slancio ardito all amministrazione della res publica. Il Sindaco (a sua detta il più amato dai triestini) si era presentato all elettorato come uomo tutto di un pezzo, in condizionabile anche dai partiti amici, di quelli insomma che son usi a spezzarsi piuttosto che piegarsi. Per mia personale devianza ogni volta che odo il suo nome invece mi sovviene alla mente il grande romanzo canne al vento e mi dolgo di non saperne la causa. Dopo tanti trionfi anche i più grandi statisti però cominciano a dare segni di logoramento e quindi purtroppo ultimamente dà segni di appesantimento, ondivago nelle decisioni con grandi pause di immobilismo. In effetti il tracollo ebbe inizio già oltre un anno addietro quando si è accorto che qualcuno che aveva posto vicino a lui per trarne lustro, al contrario viveva di luce propria crescendo sempre più per i propri meriti personali e per le cose concretamente portate a termine. Di conseguenza si consumò il tradimento ai danni del suo protetto anche se, a sua parziale discolpa, la cosa fu agevolata dal fatto che qualche mano amica lo sollecitava al siluramento e lui, uomo indipendente che si piega ma non si spezza, così incoraggiato, seguì il consiglio. Menia rimembri ancor.? Assunto quindi l interim dei lavori pubblici, riuscì nella difficile impresa di imbalsamare la città tutta, lasciando nel limbo il piano regolatore, quello del traffico e dei parcheggi, parco del mare e mi fermo qui per non dover stilare un elenco telefonico. Unico fattore positivo quello di far rivivere nella cittadinanza l ormai obsoleto detto Cicio no xè per barca. Con il rifacimento incompiuto di Piazza della Borsa ha però raggiunto l acme riuscendo a far incazzare come bestie automobilisti e pedoni per non parlare poi dei commercianti che vedevano affacciarsi i propri esercizi su di un sito archeologico. Come politico poi, con grandissima preveggenza è riuscito a polverizzare la sua solidissima maggioranza anticipando ciò che si sta verificando a livello nazionale. Per onestà intellettuale però bisogna dire che se da un po di tempo se ne infischia della cittadinanza, a sua scusa son i grossi problemi personali che lo affliggono, le rogne che sta accumulando e non ultima la disperata ricerca di una comoda poltrona dove accomodare le sue morbide... Gli faccio i miei più sentiti auguri, ma penso che come alternativa gli rimarrà unicamente una pietra miliare su cui potersi accomodare. Una di quelle antiche. Pietro l Aretino Voi direte: Perché non passare attraverso il sottopassaggio?. Ma avete mai visto in che condizioni si presenta? Quando piove è tutto allagato, ci sono sempre odori nauseabondi e non mancano mai i mendicanti piuttosto insistenti. Demetrio La parola ai lettori Restituire la città ai cittadini Il modo di governo della città ha prodotto una perdita di fiducia nei cittadini. Il diffondersi delle vecchie e nuove povertà ha prodotto nuove e pesanti situazioni di disagio nella popolazione. In tale contesto è fatale che i cittadini perdano la speranza di una vita migliore. La sociologia insegna che i disoccupati, di fronte ad inutili e ripetuti tentativi di trovare lavoro, rinunciano persino a cercarlo. Allo stesso modo è inevitabile che larghi strati della popolazione si adattino ad un sistema che, in definitiva, penalizza la qualità della vita e finisce per togliere la fiducia e la speranza nel futuro. Per questo bisogna restituire fiducia e speranza: migliorare lo standard dei servizi, la qualità della vita, le condizioni economiche delle famiglie. Quando gli anziani, i portatori di handicap non dovranno imprecare tutte le volte che è loro proibito il passo nei marciapiedi, quando non si avrà più timore di respirare a pieni polmoni, quando i bambini avranno spazi verdi ed asili, quando i malati non dovranno attendere mesi per una diagnosi o una terapia, quando tutti potranno abitare sotto un tetto almeno decente, quando i bisognosi potranno ricevere con dignità l assistenza che è loro dovuta, quando lo sfruttamento del lavoro nero sarà abolito Quando tutte queste e tante altre cose saranno realizzate, allora i cittadini riprenderanno a sperare nel futuro, e riacquisteranno fiducia nelle istituzioni. Principali valori di riferimento sono: l identità, la legalità, l operosità, il lavoro, il rispetto, la trasparenza, la premura, l ospitalità, la pace, il diritto alla casa ed all ambiente di vita, la solidarietà, la partecipazione. L attività produttiva è attività di creazione, è uno dei cuori pulsanti della collettività. Una città che produce è una città che cresce diffondendo all esterno le proprie capacità creative, nel confronto con le altre realtà economiche. Troppi artigiani hanno smesso di produrre, di creare, Ma la creazione possiede potenzialità in più che oggi è indispensabile recuperare, integrando nel tessuto cittadino sia le attività artigianali tradizionali,nel settore della produzione dei beni voluttuari e alimentari, sia i settori innovativi dei servizi e di quella che viene chiamata Nuova Economia. La crescita economica, sociale e culturale di una comunità è affidata in primo luogo al lavoro che essa è capace di produrre. La mancanza di lavoro porta al degrado materiale e spirituale, non soltanto di chi è costretto alla disoccupazione, ma anche dell intera comunità cittadina. La disoccupazione giovanile, in particolare, favorisce fenomeni di devianza, dalla microcriminalità alla tossicodipendenza, però non ogni fenomeno di devianza deve essere attribuito alla mancanza di lavoro ma, più spesso, all incapacità di proporre alle giovani generazioni valori, progetti, per i quali valga la pena impegnarsi. Dobbiamo rendere la città aperta e trasparente, anzitutto nell amministrazione della cosa pubblica Una città trasparente è, di certo, più facilmente vivibile, più fruibile.il Comune si deve far carico sino in fondo dell assistenza dei propri cittadini bisognosi, per qualunque tipo di disagio comportamentale che derivi da malattia, fisica o psichica, assumendosi il compito di programmare e controllare gli interventi con la collaborazione dell associazionismo appartenente al mondo del volontariato e in possesso dei necessari requisiti. Ciò deve esser fatto tenendo a mente che le categorie bisognose di assistenza sono titolari di un fondamentale diritto e non destinatarie di attività di benevolenza. Della nostra premura dovranno essere destinatari anche i bambini. Possiamo e dobbiamo aumentare i servizi di ogni tipo, destinati all infanzia, rivolgendo particolare cura all alimentazione distribuita negli asili e scuole primarie, orientandola al naturale all igiene e alla sicurezza. Una premura forte va riservata alle iniziative di recupero e di reinserimento della devianza sociale. Il disagio giovanile, a volte, si manifesta con fenomeni di disadattamento che possono sfociare nell uso di stupefacenti, nella criminalità, piccola e grande, nella prostituzione. La comunità cittadina deve per un verso controllare e vigilare non occasionalmente sulla sicurezza della città, favorendo soprattutto la socializzazione nelle case famiglia e in altri luoghi di aggregazione con forte tensione preventiva ed educativa, considerando la socialità e il lavoro tra i principali strumenti di positivo reinserimento dei giovani In un programma si dovrà affrontare specificamente il tema dei cittadini di diversa etnia che vivono ormai da diversi anni all interno del nostro tessuto urbano. Il proliferare incontrollato di mega centri commerciali ha indebolito, tramortito, spesso soffocato numerose attività economiche quali il piccolo commercio e l attività artigianale I marciapiedi quali luogo di transito e d accesso alla città e ai suoi servizi. Se il grado di civiltà di una città si misura dall agibilità dei suoi marciapiedi è evidente che Trieste sotto questo profilo, è stata trascurata e che viverci è difficile, non solamente per i disabili, ma per chiunque. Dobbiamo pertanto immaginare una città nella quale sia agevole camminare a piedi: agevole per tutti, per anziani, per disabili, per bambini; agevole sia per l assenza di ostacoli materiali, sia per l assenza di rischi. La trasparenza, la semplificazione, l eliminazione degli sprechi, la possibilità di controllo da parte dei cittadini anche con gli strumenti di democrazia partecipativa, costituiscono alcuni tra gli obbiettivi fondamentali di riforma che, tuttavia, nessun programma potrà garantire se non riusciremmo a mettere in moto una forte cultura della legalità e di servizio in tutti quanti, a partire dagli eletti. Tutto ciò per migliorare la qualità della vita, il senso della appartenenza alla comunità, per dare nuova speranza ai cittadini di ieri e a quelli di domani, per essere portatori di solidarietà e di pace. Alla luce della fondamentale virtù senza la quale neppure la speranza può prosperare: la giustizia. Serafino Marchiò Lunet Consigliere nazionale Associazione Cristiana Artigiani Italiani (ACAI) Pagina 6

7 Intervista a Andrea Boltar, Presidente del Venjulia Rugby Trieste POESIA Natale Quali sono i problemi a cui, in questi due primi anni di vita della vostra società, siete andati incontro e quale è stata la disponibilità delle realtà istituzionali a venirvi incontro? «Non abbiamo un impianto riservato alla pratica del Rugby e pertanto ci dobbiamo arrangiare in diversi campi adibiti al calcio in giro per la Provincia con gran dispendio di energie e soprattutto di risorse economiche (la spesa per i campi si aggira attorno ai euro/anno); il fatto di non avere un nostro impianto e una nostra Club House fa si che venga a mancare una parte importante della vita di un Club di Rubgy: LA SO- CIALIZZAZIONE tra giocatori di varie età, i genitori dei più piccoli, di questi con i giocatori della prima squadra, quindi creare una vera fidelizzazione alla MAGLIA che si indossa alla domenica e che non si dovrebbe mai smettere di portare. Le istituzioni ci hanno finora aiutato a crescere e speriamo che le promesse fatte dall Assessore De Anna vengano mantenute. Trieste nel 2012 ospiterà l EUROPEAN GOLDEN OLDIES RUGBY FESTIVAL cioè dovrebbe svolgersi nella cittadella dello sport rinnovata del comprensorio di Prosecco e questo ci dovrebbe permettere di acquisire un impianto tutto per noi». Perché un giovane dovrebbe avvicinarsi al rugby e quali sono quei valori che cercate di trasmettere attraverso questo sport? «Il rugby non è solo uno sport, è una filosofia di vita; quando uno diventa rugbista lo sarà per sempre e tramanderà questa passione ai propri figli. È una scelta di vita dove la parola d ordine è il rispetto delle regole e dell avversario: si gioca con lui non contro di lui. È uno sport di duro contatto nel quale tutti sono chiamati a sostenere i propri compagni perché, dove uno non riesce, sarà dovere di quello accanto concludere l azione. In Francia è materia di studio, nelle scuole viene usato come deterrente contro il bullismo, svolge una funzione sociale. A fine partita, ciò che caratterizza unicamente questo sport, è il cosiddetto terzo tempo, una delle sacre tradizioni del rugby, momento unico di aggregazione nel corso del quale vincitori e vinti, arbitri, dirigenti e tifosi degli uni e degli altri, si ritrovano affratellati da un piatto di pasta offerto dalla squadra che ha ospitato l incontro». Nell ultima stagione il Venjulia ha disputato un campionato che è andato oltre ogni attesa. Cosa si può fare per migliorare ancora e quali sono le prospettive per questa stagione che è ormai alle porte? «Ripetere la stagione passata sarà dura siamo la squadra da battere perchè l altr anno siamo arrivati alle soglie della serie B e le squadre avversarie giocheranno con il coltello fra i denti per noi saranno 22 finali sarebbe bello confermarci. Vogliamo pure far crescere i giovani per questo motivo abbiamo confermato Massimiliano Mion come allenatore affidandogli anche il compito di direttore Tecnico perché noi siamo appena nati abbiamo bisogno di crescere soprattutto i nostri allenatori ed i nostri giovani. Quindi le nostre prospettive sono quelle di valorizzare i nostri giovani per arrivare, una volta avuto l impianto, con questi stessi a conquistare un posto importante nel Triveneto che è la Patria del Rugby Italiano». Francesco Clun Contatti: dai 5 ai 12 anni Alessandra Tremul dai 13 ai 16 Maurizio Buzzan dai 17 in su Emanuele Stefanelli rfc.venjulia@gmail.com E ti sbattono in faccia il Natale Già confezionato nelle vetrine Sotto luci filanti da luna park E siamo appena a novembre Alberi eterni di plastica Per comete di polistirolo Nelle greppie con termosifone È stato adottato dai più Un piccolo extracomunitario Probabilmente i tre diplomatici Quest anno faranno ritardo A causa cancellazione di voli Il superfluo aspetta paziente Sperpero di quattordicesima Trepida attesa di nevicata A condire prenotate vacanze Al di sopra delle possibilità Mangeranno panettoni raffermi Inzuppati nell¹amarezza Fino alla prossima estate Babbo Natale è rimasto nei manifesti Coca cola millenovecentocinquantadue Per chi rinascerà il Figlio di Dio? FVP Domenica 28 novembre alla Cronotraversata del Maestro di Borgo Grotta Gigante organizzata dal CAI-CIM Società Alpina delle Giulie è iniziata la presenza sui campi di gara, ben noti ed amati da Fiorella, dell Associazione a lei dedicata per Fiorella con noi contro il cancro. E possibile aderire al progetto associandosi on-line (modulo su e contribuire alla raccolta di fondi da destinare al reparto oncologico dell Ospedale Burlo Garofolo anche durante la Corsa di Natale che si svolgerà il prossimo 19 dicembre in Piazza Unità d Italia. Per Fiorella Oltre a premiare le prime donne di una serie di manifestazioni podistiche con una targa in memoria di Fiorella, l Associazione curerà nel 2011 due eventi sportivi podistici a lei dedicati: la Cronoscalata al Castello del 28 maggio e Miramar...ina - Memorial Fiorella Facchini del 27 agosto. Se ritieni di poterci aiutare, ti aspettiamo. Associazione per Fiorella con noi contro il cancro Via Costalunga, 76 - Trieste info@perfiorellacontroilcancro.org Diventa anche tu una pulce! Ci piacerebbe che tutti collaborassero a scrivere questo giornale e per questo motivo vi chiediamo di inviare i vostri contributi, le vostre segnalazioni, i vostri articoli, le vostre opinioni, le poesia, i testi di prosa a lapulce@unaltratrieste.it oppure fax tel UN ALTRA TRIESTE Concorso di idee per il nuovo logo Pagina 7

8 Hanno detto di noi Il Piccolo - 18/11/2010 Gli Assessori finiani devono dimettersi - Nel mirino della formazione politica che fa riferimento all ex assessore comunale e candidato sindaco Franco Bandelli, finiscono così Enrico Sbriglia, titolare della delega a Sicurezza e polizia locale, e Michele Lobianco, che è invece assessore all Organizzazione, risorse umane, formazione e ufficio zoofilo. Il capogruppo di Un altra Trieste in Consiglio comunale, Bruno Sulli, spiega: «Chiediamo - afferma - che i due assessori finiani escano dalla giunta. Menia dice che gli aderenti a Fli terranno la linea adottata a livello nazionale, e allora si dimettano o il sindaco li butti fuori dalla giunta. A che titolo, dopo le dimissioni di Fini e dei suoi ministri, rimangono assessori in un governo cittadino che fa capo al Pdl? Il Piccolo 20/11/2010 Sit-in di Un Altra Trieste «Ridurre gli affi tti Ater» - Un sit-in sotto la sede dell Ater, per chiedere la riduzione dei canoni di affitto e la vendita degli alloggi, si è svolta ieri mattina in piazza Foraggi. A promuoverla l associazione Un Altra Trieste, alla presenza del candidato sindaco Franco Bandelli e l ex assessore regionale Alessia Rosolen, consigliere regionale del Pdl, i quali hanno sottolineato la propria vicinanza al delicato tema del sociale. Il Piccolo 21/11/2010 Camber. La maggioranza reggerà comunque - «Penso che voteremo a favore della mozione ma non perché il sindaco se ne vada, bensì affinché si dimetta come assessore, qui non si va né avanti né indietro, serve una svolta», chiarisce Bruno Sulli. Il Piccolo 21/11/2010 Hack no. Andolina forse. E Bandelli? Benemerenze é guerra pre voto - Il medico comunista Marino Andolina - sponsorizzato dal finiano Antonio Lippolis e poi candidato sindaco da Rifondazione alle primarie - forse no. L astrofisica comunista Margherita Hack - sponsorizzata dall illyano Roberto Decarli con il placet del sindaco - forse sì. Perché allora non l ex assessore tuttofare oggi candidato sindaco indipendente nel centrodestra alleato con Forza Nuova Franco Bandelli, sponsorizzato dal democratico di sinistra Fabio Omero? Il Piccolo 21/11/2010 Ascensore. La mozione del forum banco di prova per la maggioranza - Innegabile, ciononostante, la valenza politica dell orientamento dell assemblea, nuovo banco di prova per la maggioranza: assieme al Forum voteranno Sel e Progetto Gorizia, ma anche la Lega Nord e i tre bandelliani del Pdl (Carruba, Hassek e Stasi). E il bue che dà del cornuto all asino: è davvero stupefacente il coraggio dell Onorevole Menia nel denunciare il Pdl per essere un partito nel quale si caccia chi osa esprimere le proprie idee. Ha dimenticato forse di essere stato lui da vice coordinatore regionale del Pdl a imporre a Dipiazza di espropriare Bandelli delle sue deleghe di Assessore? Non ricorda più di essere stato lui a volere la cacciata dalla Giunta Regionale di Alessia Rosolen? Il motivo non è forse stato in entrambi i casi la manifestazione di un disagio rispetto alla conduzione di un partito, esattamente come ha fatto lui a mesi di distanza? Non é forse stato lui ad accusare di presunzione chi osasse muovergli critiche? E stato forse qualcun altro ad aver posto quale unico criterio per accedere ad incarichi di Governo la fedeltà al capo, come ha fatto nel caso della designazione di Angela Brandi in Regione, a rappresentare sé stessa? E comprensibile che oggi di fronte al generale abbandono di tutti i suoi ex fedelissimi - dal Dalla parte del cittadino Il Piccolo 22/11/ Uno sportello per il Carso - Alla presenza del candidato sindaco di Un Altra Trieste, Franco Bandelli, del consigliere regionale Alessia Rosolen e degli altri componenti del direttivo di Un Altra Trieste, è stato inaugurato ieri a Opicina lo sportello del Carso. Un punto d ascolto, che per quattro giorni alla settimana vedrà alternarsi i rappresentanti nelle istituzioni di Un Altra Trieste nel dialogo con i cittadini dell altipiano. Dopo Duino Aurisina e Monrupino, si consolida dunque la presenza del movimento di Piazza Benco sull altipiano «dimostrando ulteriormente ha dichiarato Bandelli in apertura che Un Altra Trieste guarda al Carso non come a un appendice della città, ma come a una componente essenziale. Baracche ovunque: ma chi è questo monopolizzatore? ji ji Il Piccolo 24/11/2010 Da Stasi frecciata alla Romano - L astensione dell assessore comunale al welfare, Silvana Romano, dal voto per l approvazione delle linee guida della Regione sul sistema sanitario per il 2011, rintuzza ancora una volta le polemiche sul ruolo dell esponente della giunta Romoli. A prendere posizione è l ex coordinatore della commissione consiliare Welfare, Riccardo Stasi, consigliere del Pdl e tra i referenti dell associazione Un altra Gorizia, che fa capo a livello regionale all ex assessore comunale triestino, Franco Bandelli. «L assessore Romano si è resa protagonista di un atteggiamento allineato, coperto, che va contro l interesse della comunità che rappresenta. Il Piccolo 25/11/2010 Tondo stretto nella morsa fra Antonione e i camberiani della regione secondo Bandelli «dopo l appoggio inaspettato giunto al sindaco da Menia sulla rappresentazione in sloveno al Verdi, dopo la difesa di Dipiazza da parte di Menia sulla nomina per l Authority, a quando le pubblicazioni di matrimonio politico fra i due?». Il Piccolo 27/11/2010 Bandelli punta sulla squadra juniores - E nato un nuovo movimento giovanile a Trieste, si chiama Un altra gioventù, e sosterrà la candidatura di Franco La strana storia del FLI ji ji delfino Piero Tononi, nominato vice coordinatore provinciale a spese dell altro fedelissimo e oggi silente Paris Lippi, e da Sergio Dressi - lo smarrimento sia tale da portarlo a simili giravolte degne del peggiore trasformismo politico, ma è troppo per non ricordargli la sua recente storia politica. Troppo per dimenticare che i suoi diktat, che la sua interpretazione feudale e padronale della politica sia alla base del disastro politico del centro-destra cittadino. Troppo per non far presente che il confronto tra idee diverse e che la libera espressione delle proprie posizioni siano un terreno sconosciuto al nuovo paladino della libertà d espressione. Se questa è la credibilità con cui nasce la formazione di Futuro e Libertà a livello locale, abbiamo la certezza di trovarci di fronte ad una formazione che difficilmente potrà raccogliere più di quei pochi consensi che oggi le sono attribuiti dai più autorevoli sondaggi politici con buona pace delle ambizioni da primo cittadino dell Onorevole Menia. Pagina 8 Bandelli a sindaco. Ieri, alla presenza dello stesso Bandelli, c è stata la presentazione ufficiale del movimento, promosso da Arturo Governa e Alessandra Gambino, usciti dalla Giovane Italia, formazione giovanile di Forza Italia, dove ricoprivano rispettivamente le cariche di segretario regionale e provinciale, con tanto di simbolo. Il Messaggero Veneto 27/11/2010 Grandi manovre verso il Fli regionale - Altro movimento ma inverso è quello che interessa l ex assessore Alessia Rosolen (Pdl-ex An). La sua cacciata dalla giunta è addebitata a Menia e a lei il Pdl ormai sta stretto, vista anche una possibile candidatura al Comune di Trieste con Un Altra Trieste, civica del suo compagno, di partito e nella vita, Franco Bandelli che è già candidato a sindaco per il capoluogo di Regione. Difficile immaginare che Rosolen possa andare dov è Menia. È più tenta, invece, dal lasciare il Pdl per accomodarsi nel Misto. Il Piccolo 5/12/2010 Muggia, Bandelli e la Lega Nord sfidano il Pdl - Ferdinando Parlato è ufficialmente il primo candidato sindaco di Muggia in vista delle elezioni comunali del L ex assessore al Bilancio e al Patrimonio della giunta Dipiazza è stato presentato ieri mattina presso la sala Millo da Un Altra Muggia, il movimento di centrodestra ideato da Franco Bandelli. Il Piccolo 6/12/2010 Commissioni, Rossetti ha spostato gli equilbri - Il suo passaggio da An-Pdl ai bandelliani di Un altra Trieste, ufficializzato in aula poco più di un mese fa, ha spostato alcuni equilibri. Non solo facendolo diventare il quinto uomo dell ex Gruppo Sulli, ma togliendo di conseguenza un effettivo agli ex aennini, ridotti a tre unità. Così è mutato pure il numero di sedie da occupare nelle sei commissioni (Trasparenza e capigruppo fanno discorso a parte con tutti i partiti rappresentati da un solo consigliere). Un altra Trieste è salita a 12 posti, mentre An-Pdl è scesa a 8. Definitivamente archiviate, da parte dei bandelliani, le rivendicazioni per vedersi attribuita una delle due presidenze di commissione oggi in mano ad An-Pdl: si tratta di quelle della prima e della seconda, con i due finiani Vincenzo Rescigno e Antonio Lippolis rispettivamente al vertice delle stesse. I Consiglieri Comunali di Un Altra Trieste sulla delibera con la quale si chiede l armamento del Corpo della Polizia Municipale, hanno presentato 14 emendamenti ed un ordine del giorno tendenti a garantire l impegno della Giunta Comunale a tenere conto delle problematiche emerse tra il personale della polizia locale. Nello specifico si chiede che vengano prese in considerazioni le valutazioni espresse, sia per garantire il clima all interno dell Amministrazione comunale sia per individuare strumenti di armonizzazione che rispondano appieno alle esigenze rappresentate ed in particolare: garantire la volontarietà dell armamento e verificare l opportunità di estendere il servizio sulle 24 ore. Svecchiare totalmente il parco veicoli e rinnovare la dotazione di radio ricetrasmittenti portatili ed aumentare il numero di corsi teorico/ pratici per gli operatori, da tenersi in orario di lavoro, finalizzati anche al corretto utilizzo e maggior dimestichezza degli strumenti di autodifesa già in dotazione, portandoli a cadenza almeno trimestrale. Garantire la sicurezza degli appartenenti al Corpo che su base volontaria saranno armati, fornendo loro un giubbotto antiproiettile. Trovare soluzioni alternative d impiego anche in altre aree del Comune di Trieste, per i componenti che non accetteranno di essere Il Piccolo 8/12/2010 Bandelli: «Un Altra Muggia non é affatto una lista di disturbo» - «Crediamo che per come si stiano mettendo le cose, per il triste spettacolo a cui il Popolo della Libertà triestino ci costringe ad assistere, le uniche vere liste di disturbo saranno quelle presentate ad ogni livello proprio dal Pdl». Reagisce con ironia il candidato Sindaco di Un Altra Trieste Franco Bandelli alla richiesta di Piero Tononi di ritirare la candidatura di Un Altra Muggia. «Un Altra Muggia non è una lista di disturbo, così come non lo è Un Altra Trieste, così come non lo sarà la lista presentata alle elezioni provinciali, ma saranno contenitori che daranno voce a chi chiede soluzioni e risposte ai problemi del territorio e della nostra gente». Il Piccolo 9/12/2010 Bandelli apre domani Un Altra San Dorligo - Proseguono le adesioni sul territorio provinciale ad un Altra Trieste. Domani alle 17 nascerà nel Comune di San Dorligo della Valle, una nuova sezione del sodalizio di Franco Bandelli. E il quinto comune della Provincia di Trieste dopo il capoluogo, Monrupino, Muggia e Duino Auirisina, ad ospitare una sezione locale dell Associazione di Piazza Benco. «Il rischio ha ricordato scherzandoci su Bandelli - è quello di abituarci ad un percorso di crescita che sembri scontato, ma che è in realtà il risultato dell impegno e della volontà di cambiamento, manifestata dai referenti che sempre più frequentemente incontriamo sul territorio». Il Piccolo 9/12/2010 Nasce Un altra Grado obiettivo le Comunali - Nasce Un altra Grado, ispirata alla lista creata a Trieste dall ex assessore comunale giuliano, Franco Bandelli. L iniziativa, partita da un gruppo di persone, si presenta come associazione, ma, molto presto, si trasformerà in lista politica per partecipare alle prossime elezioni amministrative. Il Piccolo 11/12/2010 Dipiazza sarà il capolista della sua Civica: «Nella colazione o da soli al primo turno». «La situazione è magmatica. Se dovesse esserci una rottura a 360 gradi con Pdl, Lega Nord, Fli e il movimento di Bandelli tutti in corsa autonomamente, allora anche noi presenteremmo il nostro candidato sindaco al primo turno. Stop alle armi ai Vigili (per ora) armati o di coloro che non risultassero idonei dal punto di vista fisico, che garantiscano la salvaguardia delle professionalità acquisite e l organizzazione del lavoro. Indire un concorso che consenta di reintegrare la dotazione organica del Corpo ed assumere personale qualificato per espletare specifici servizi armati con operatori selezionati sulla base di queste rinnovate esigenze operative. Inoltre, si chiede di armare solo i Vigili urbani che verranno selezionati con concorso ad hoc. Dovranno essere predisposte nuove assicurazioni infortuni e tutela legale che prevedano specifici riferimenti a possibili eventi collegati al porto d armi prevedendo un Indennità aggiuntiva allo stipendio degli operatori che porteranno l arma in servizio, per il rischio ma pure in considerazione degli aumentati carichi di lavoro che dovranno venire svolti con la conseguente futura estensione dell orario di lavoro sulle 24 ore. E ciò ai sensi dell art. 20, comma 5, del CCRL che prevede un incremento del fondo di produttività con somme di bilancio in caso di nuovi servizi resi, incremento che comunque deve venir stanziato entro il per ovviare alle limitazioni imposte dal decreto legge 78/2010. Andrea PELLARINI Claudio FROMMEL

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