Sesta Domenica di Pasqua

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1 Sesta Domenica di Pasqua Anno B Sesta Domenica di Pasqua 1. PAROLA-CHIAVE Amatevi gli uni gli altri 2. TRAGUARDO Che i bambini scoprano che amare significa volere la felicità degli altri. 3. AMBIENTAZIONE E così siamo arrivati al Vangelo, che è la continuazione e lo sviluppo della precedente allegoria della vite (15,1-8), la quale, esprime in una forma molto eloquente la duplice dimensione del nostro inserimento in Cristo: «personale» e «comunitario» nello stesso tempo. In Cristo incontriamo i fratelli, così come nella vite i tralci si incontrano fra di loro. Sesta Domenica di Pasqua B 1

2 E alla luce della precedente allegoria che Gesù sviluppa, in forma logica e coerente, le sue riflessioni sull'amore fraterno. «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore» (v. 9): è la prima e più stimolante riflessione sul dovere dell'amore, perché lo riporta nella circolazione dell'amore trinitario. Si osservi però che qui non si tratta tanto dell'amore che lega da sempre il Padre al Figlio in forza della loro reciproca immanenza, quanto della sua relazione alla salvezza dei credenti, come dice l'ultima parte del paragone: «ho amato voi». Alla luce di questo versetto, ci si rende conto delle abissali profondità che sono contenute in quell'invito-comando di Cristo: «Rimanete nel mio amore». Qui non si invitano i discepoli a «riamare» Cristo, quanto a conservare in sé la potenza dirompente dell'amore da lui offerto e testimoniato, lasciandosi provocare ad attuare verso gli altri un amore analogo. «Il mandato che il Padre ha affidato al Figlio viene da lui trasmesso ai suoi discepoli: spetta a loro prolungare la rivelazione del Padre nel Figlio. Essi non possono conservare come loro possesso la ricchezza della rivelazione, ma devono comunicarla ampiamente agli altri. Il ricco non è colui che possiede molto, ma colui che dà in abbondanza: la vera ricchezza ha per effetto la generosità del cuore. Così la magnificenza del Padre verso il Figlio si effonde dovunque, grazie ai discepoli, in ondate incalzanti». 4. SALUTO Salutando i bambini l animatore cerca di coinvolgerli sull aspetto dell amore reciproco e domanda quali sono i segni che esprimono affetto e che ci fanno accorgere di essere amati. 5. VERIFICHIAMO L'AGIRE DELLA SETTIMANA Ricordate a cosa si paragonava Gesù la scorsa settimana? Quali frutti abbiamo ricevuto da Gesù in questa settimana? Quali potature abbiamo dovuto fare per restare fedeli alla Parola? E ora prima di metterci in ascolto di Gesù gli chiediamo perdono: Sesta Domenica di Pasqua B 2

3 Signore, ci siamo staccati da te perdendo la linfa vitale Signore, pietà. Gesù, i nostri rami non hanno prodotto frutto Cristo pietà. Signore, non siamo stati vignaioli ai piedi della sua vigna Signore pietà. (Si possono creare nel gruppo e/o far presentare dai ragazzi stessi) 6. ORAZIONE Non è facile capire cosa sia l'amore, un termine che sentiamo spesso, ma che viene usato in mille significati diversi, ed a volte contrastanti. Tu, Gesù, hai dato un significato pieno a questa parola, non con delle lezioni, o attraverso dei libri, ma con la tua stessa vita. Tu sei l'amore. Chi vive come te, vive l'amore. Chi pensa e agisce come te, e dona la sua vita per gli altri, non sarà mai deluso, scontento o triste. Dove c'è l'amore c'è la gioia, e solo tu ne sei la sorgente. Fammi vivere per te e come te. 7. ASCOLTIAMO GESÙ Per l ascolto della Parola ci alziamo in piedi. Dal Vangelo secondo Giovanni (15, 9-17) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango Sesta Domenica di Pasqua B 3

4 nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». 8. SEGNO (Compiamo il gesto in silenzio) Accanto al Vangelo poniamo una pergamena con il passo: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. 9. DIALOGO CON l ANIMATORE Quale gesto supremo ha fatto Gesù per dimostrarci il suo amore? Cosa domanda oggi di concreto Gesù? Cosa vuol dire: amarci gli uni gli altri? 10. RIFLESSIONE DELL ANIMATORE La Parola di oggi ci richiama all amore vicendevole. «Rimanete nel mio amore». Tuttavia, non si può rimanere se non dove si è già giunti. Per scoprire, alla radice di sé, l'amore di Dio, l'ideale sarebbe incontrare persone pronte ad amare senza pretendere nulla, senza aspettare niente in cambio. E difficile che questo si avveri, tuttavia succede che Dio faccia irruzione nelle nostre vite attraverso sguardi, gesti o parole, forse piccolissimi, forse addirittura trovati in un libro o in un film. Permettono a un tratto, Sesta Domenica di Pasqua B 4

5 anche in fondo alla disperazione, di capire che non si tratta di conquistare o di meritare il suo amore ma di comprendere che vi siamo già immersi. «Non vi chiamo più servi, ma amici», dice il Signore, «perché tutto ciò che ho udito dal Padre, l'ho fatto conoscere a voi». Che cosa ha udito? Ha udito che, come il Padre lo ha mandato per amare gli uomini, così ci manda perché anche noi diamo la vita per gli altri, e così possano a loro volta rimanere nell'amore e trasmetterlo. Offrire la vita è incontrare l'altro dove sta, senza partire dalle proprie emozioni o desideri nei suoi confronti, raggiungerlo nella sua situazione, è accoglierlo così com'è, con le sue qualità e i suoi difetti, accettando di portare il peso che ci mette sulle spalle, senza vendicarci delle fatiche che può imporci, senza neanche sfruttare il suo bisogno di affetto per colmare le nostre carenze. Dio è amore: decidere di orientare ogni relazione all'amore è restare in Dio. Amare così non è possibile per gli esseri umani, ma «tutto quello che chiederete al Padre mio nome, ve lo conceda», dice Gesù. A chi glielo chiede nel nome di Colui che ci ha amati così, il Padre dà lo stesso Spirito che ha animato suo Figlio e lo ha spinto a dare la vita per i suoi amici. 11. ATTIVITÀ L attività è tratta da questo testo Sesta Domenica di Pasqua B 5

6 12. PREGARE Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati. Che straordinario comandamento, Signore! Dicendo come tu innalzi il mio amore allo stesso livello del tuo. Tu hai nutrito gli affamati, io devo nutrire gli affamati! Tu hai perdonato, io devo perdonare! Tu hai accolto i rifiutati, io devo accogliere i rifiutati! Tu non hai giudicato alcuno, anch io non devo giudicare! Signore, potrò mai eguagliarti in amore? Tu credi che è possibile, se io rimango in te. Alleluia! 13. AGIRE Il nostro AGIRE: Mi chiederò frequentemente: come amerebbe Gesù le persone che mi stanno accanto? E cercherò di imitarlo. Sesta Domenica di Pasqua B 6