DICEMBRE Foto realizzata da Ada Facis Luigiano. Periodico di informazione dell ASS 5 Bassa Friulana

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1 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 1 DICEMBRE 2013 Periodico di informazione dell ASS 5 Bassa Friulana Foto realizzata da Ada Facis Luigiano Il mese di dicembre è il mese sicuramente più impegnativo dell anno, sia perché si traguarda alla chiusura del bilancio aziendale sia perché si deve formulare la programmazione per il nuovo anno. In un momento già denso di impegni col primo dicembre sono stato nominato dalla Presidente Serracchiani Direttore Generale di questa Azienda: un incarico, il terzo da direttore generale, che si inserisce in un percorso professionale che mi ha visto impegnato in altre strutture sanitarie della nostra Regione dopo l ASS 3 Alto Friuli e l Azienda Ospedaliera di Pordenone, che io considero una preziosa opportunità professionale di ulteriore arricchimento, e che pertanto ho accettato con entusiasmo e che mi accingo a svolgere con l aiuto di voi tutti. In queste prime settimane di permanenza ho avuto modo di conoscere più da vicino una realtà aziendale ben strutturata, con due strutture ospedaliere e un territorio ben organizzati e guidati da un ottimo spirito di collaborazione, e di ciò do volentieri atto/grazie al buon lavoro fin qui svolto da chi mi hanno preceduto e che voglio qui ringraziare. Ho trovato una comunità di lavoro segnata da un forte senso di appartenenza e che all'altissima qualità professionale e morale affianca una profonda e genuina umanità, e sa rendere l'ambiente umano una comunità di persone calorosa e cordiale: considerò tutto ciò un assoluto pregio di questa azienda che va sicuramente salvaguardato e valorizzato, e un capitale sociale che ci aiuterà a ben operare assieme nello svolgimento del delicato compito che ci accomuna, garantire ai cittadini sempre servizi di qualità, pur nella consapevolezza del difficile momento che stiamo attraversando. Il mio saluto va anche a quanti, Amministratori Locali, Associazioni di Volontariato, Organizzazioni sindacali, saranno nostri compagni di viaggio ed interlocutori, attori con i quali desidero mantenere ed accrescere un rapporto costruttivo nella consapevolezza del loro ruolo e dell importanza che rivestono per la proficua attività aziendale. Impegnandomi fin d'ora ad incontrarvi quanto prima, e sperando di essere all'altezza del compito che mi è stato affidato, assicuro tutto il mio impegno e il mio entusiasmo nell'intraprendere assieme a voi questo cammino che mi auguro sarà per tutti ricco di soddisfazioni. E nell'augurare a tutti voi e, consentitemelo, anche a me, un buon lavoro, colgo l'occasione per porgere a voi e ai vostri cari affettuosi auguri per un sereno Natale e un felice Anno Nuovo. Luciano Zanelli 1

2 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 2 Assistenza sanitaria transfrontaliera Prospettive di ricadute economiche per turismo e sanità sono emerse dal Convegno Mobilità turistica internazionale e assistenza sanitaria transfrontaliera, tenutosi il 5 novembre a Lignano Sabbiadoro. Mentre la crisi compromette gran parte delle realtà produttive nella nostra regione, emerge che il settore turistico con i suoi correlati registra una sostanziale tenuta. Una possibile opportunità potrebbe emergere da un interazione con il servizio sanitario in modo che i due settori, valorizzati e potenziati, potrebbero agire da generatori di nuova ricchezza. Il Convegno, si è aperto con i saluti del Presidente di Ge.Tur. Giancarlo Cruder, dell Assessore alla Sanità di Lignano Sabbiadoro, Emanuele Maria Rodeano, dal Direttore Amministrativo dell Ospedale di Villaco Karl Wulz e dal Presidente del Consiglio regionale Franco Iacop. Il Direttore sanitario Maurizio Andreatti ha illustrato dati sulle presenze estere nella nostra regione e sull attività a favore di stranieri dell ASS n.5 che sembrano confortare le visioni prospettiche: a fronte di un calo iniziale nelle presenze di turisti tedeschi e austriaci sono in aumento cittadini russi e della Repubblica Ceca, oramai al terzo/quarto posto nelle presenze. Andreatti ha affermato che i livelli sanitari della nostra regione, insieme alle potenzialità attrattive del comparto turistico possono rappresentare un unicum strategico. La nota d inizio è stata ripresa nello slogan salute genera ricchezza, ricchezza genera salute dal prof. Silvio Brusaferro dell Università di Udine che ha ripercorso il cammino normativo eurocomunitario in materia di diritto all assistenza sanitaria, fino alla Direttiva 2011/24/UE di recente applicazione, e ha profilato i possibili scenari futuri. Coniugare il binomio Sanità e Turismo non sarà facile, secondo il Direttore Generale dell Agenzia Turismo FVG dott. Sommariva, considerate le differenze strutturali e operative delle mission degli Enti Sanitari regionali e di quelle dell Agenzia, tuttavia è possibile l avvio di sinergie per obiettivi di ampliamento delle rispettive offerte per un riposizionamento nel mercato internazionale. Sommariva ha ribadito che il turismo ha bisogno di una Sanità affidabile: un plus che va ad arricchire l offerta turistica in termini di sicurezza percepita e, in caso di necessità, di prestazioni di qualità. Per l Assessore Regionale alla Salute, dr.ssa Sandra Telesca la Sanità, associata al settore turistico, potrà meglio cogliere l opportunità unica di rivolgersi al cosiddetto mercato globale grazie all ampliamento dell offerta. Attraverso il miglioramento della qualità, si potrà così evitare la diaspora degli utenti domestici che, allettati dal risparmio o da altri benefit, si rivolgeranno a strutture di altri paesi, come illustrato dal dott. Bertinato, esperto di progetti internazionali. Sempre secondo l esperto le prospettive non sono futuribili, ma costituiscono una realtà emergente in Europa come già emerso nel caso delle cure odontoiatriche in paesi vicini. In tal senso sono positive le assicurazioni dell Assessore alla Salute Telesca, che ha enunciato che i livelli assistenziali non saranno ridotti e che con la riorganizzazione del servizio sanitario regionale ci potrà essere l interesse della Regione a tenere in debito conto gli aspetti emersi dal Convegno. A seguire sono state illustrate collaborazioni internazionali nel campo di problemi alcool correlati da parte del dott. Piani dell ASS n.6 e nel Progetto HoNCAB, inerente alla creazione di una rete pilota di ospedali, illustrata dalla dott.ssa Quattrin dell Azienda O.U. di Udine. Per gli atti: In tale ambito, ha ricordato Leopoldo Comisso, l ASS n.5 ha attuato un accordo con le compagnie tedesche AOK e TK e ricevuto un attestazione di apprezzamento con l affidamento del Work Package 8 Ricerca su Turismo e la salute transfrontaliera nel quadro di HoNCAB. Inoltre, è in dirittura d arrivo la sigla dell Accordo ASS5-GVA, compagnia russa di primaria importanza che opera anche sul mercato ucraino. Confidiamo perciò che l expertise maturata con le attività anzidette possa rappresentare un positivo credito per la nostra Azienda da investire in un auspicabile futuro di ampliamento degli orizzonti internazionali della nostra regione. Sergio Petiziol - Direzione Amministrativa Interospedaliera, Latisana 2

3 Corsi in programma gennaio-febbraio-marzo 3 Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al proprio referente di dipartimento o all Area Formazione Aziendale ( per i corsi interni, per gli aspetti amministrativi dei corsi interni ed esterni; per le strutture afferenti a Palmanova dal lunedì al venerdì dalle ore alle ore 14.00, per le strutture afferenti a Latisana il martedì e il giovedì dalle ore alle ore al numero cfa@ass5.sanita.fvg.it).possibili variazioni o integrazioni delprogramma verranno comunicate quanto prima. GLI ABSTRACT DI TUTTI I CORSI CHE L AZIENDA PROPONE SONO DISPONIBILI SUL SITO: giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 3

4 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 4 La violenza verso gli operatori sanitari Il 4 ottobre a San Giorgio di Nogaro, nella bella cornice di Villa Dora, si è tenuto un convegno regionale dal titolo La violenza verso gli operatori dell emergenza, organizzato dall ASS n.5 Bassa Friulana in collaborazione con l associazione di categoria Co.E.S. (Conducenti Emergenza Sanitaria) del Friuli Venezia Giulia. Il convegno è nato dopo una grave e spiacevole esperienza che ha coinvolto un equipe del Pronto Soccorso dell Ospedale di Palmanova. All evento hanno partecipato infermieri, medici, autisti dei Pronto Soccorso della Regione e delle varie Centrali Operative 118 provinciali. Durante gli interventi dell avvocato Modesti e del Comandante dei Carabinieri, cap. Pasquariello, sono stati trattati argomenti delicati, quali i problemi legali che possono interessare gli operatori ed i metodi di difesa da eventuali attacchi violenti da parte di utenti. L avvocato, relazionando sulle responsabilità civili e penali degli operatori, ha posto in primo piano il comportamento tenuto dall operatore: scappare di fronte al pericolo per la propria incolumità; cercare di contenere l aggressore; reagire usando violenza all aggressore. La fuga, però, non ha efficacia scusante nei confronti delle persone che, per la funzione che ricoprono, hanno un particolare dovere di esporsi al pericolo. La contenzione invece va praticata solo in casi eccezionali o in stato di grave urgenza e deve essere limitata nel tempo. Secondo la giurisprudenza (Cassazione Penale, Sezione VI, 05/12/2007, n.6581) l unica vis modica che gli operatori possono lecitamente esercitare sui malati è quella necessaria e sufficiente a impedire loro di mettere in pericolo l altrui e la propria incolumità: ossia fermarli quando aggrediscono altri o quando rischiano di farsi del male. A seguire il capitano Pasquariello ha descritto le possibili precauzioni per gli operatori, premettendo che medici, infermieri e operatori sociosanitari sono a rischio elevato di atti di violenza in quanto sono a contatto diretto con il paziente e devono gestire rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività. Il comportamento violento avviene spesso secondo una progressione che, partendo dall uso di espressioni verbali aggressive, può arrivare fino a gesti estremi quali l omicidio. La conoscenza di tale progressione può consentire al personale di comprendere quanto accade ed interrompere il corso degli eventi. Le strategie comportamentali da seguire sono: usare un tono di voce basso, un linguaggio semplice, facilmente comprensibile, con frasi brevi, presentarsi con nome e qualifica professionale, posizionarsi rispetto al soggetto violento non offrendo l intera superficie del proprio corpo, modulare la distanza dal soggetto violento secondo i principi << della sicurezza e della via di fuga >> infine, seguire l approccio delle tre C (Concentrato, Calmo, Consapevole). In caso di aggressione fisica si possono attuare una delle seguenti procedure: presa per un polso, presa per i capelli, presa per il collo, morso. Al termine delle varie relazioni i moderatori hanno abilmente diretto la discussione delle stesse con i partecipanti e i relatori. I partecipanti sono stati emotivamente colpiti in particolare nell ascoltare le registrazioni sia radiofoniche che telefoniche intercorse nella nottata in cui il personale che formava l equipaggio di soccorso ha subito la violenza. Tramite questo articolo vorrei porgere un sentito ringraziamento a tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione di questo convegno. Ricordando le parole del dr. Strizzolo e del dr. Calci della SOC di Pronto Soccorso e Medicina d Urgenza di Palmanova: da una brutta avventura è nata l idea di proporre qualcosa di positivo, di reagire dando il meglio di sé, creando qualcosa che possa lasciare il segno a tutti. Un grande grazie a tutto il personale ed al responsabile dell Area di Formazione Aziendale. Giovanni Colautti Pronto Soccorso Palmanova In tema di legittima difesa, infine, viene ritenuta regola di esperienza che colui che è reiteratamente aggredito reagisce come può, secondo la concitazione del momento e non è tenuto a calibrare l intensità della reazione, finalizzata ad indurre la cessazione della avversa condotta lesiva, salva l ipotesi di eventuale manifesta sproporzione della reazione. 4

5 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 5 La specificità nelle cure palliative Ringrazio i miei pazienti e i famigliari per la possibilità di imparare ogni giorno da loro che la vita va vissuta con semplicità, amore e grande coraggio. Nell'ambito della cura palliativa si passa dal concetto di una terapia posta a guarire "to cure" ad una terapia volta a lenire "to care". Il rapporto che si viene a creare tra paziente e professionista prevede una profonda conoscenza della situazione in atto, non considera di stabilire un contratto terapeutico, ma di costruire un'allenaza. Molteplici sono i bisogni del paziente terminale oncologico e non, in ambito domiciliare. Nessuna figura professionale da sola è in grado di far fronte alle diverse richieste e competenze. Per il malato la casa può essere un luogo accogliente ma, anche un luogo di vecchie contese. Può essere abitato da più persone o un luogo vuoto e triste. Non sempre casa significa qualcosa di "bello o star bene insieme" e la possibilità di sceglierlo come luogo per passarvi gli ultimi giorni della vita può essere una condizione non semplice. La presenza di una famiglia che si prenda cura del paziente a domicilio rappresenta la colonna portante, condicio sine qua non di tutto il processo assistenziale, senza questa risulterebbe impossibile la dimissione e il proseguio delle cure. Il luogo più comune ad accogliere il paziente è la cucina o il soggiorno, "il focolare" della vita famigliare e della condivisione. Spesso sono le donne della famiglia ad assistere il parente malato ma, in molte occasioni si trovano a svolgere questo incarico le assistenti famigliari. I ruoli di "chi cura" e "chi è curato" a domicilio hanno sfumature diverse. Chi cura suona il campanello e chiede permesso per varcare l'ingresso. Pare un dettaglio, ma fa la differenza rispetto ad altri luoghi nei quali i malati sono degli ospiti, malgrado siano i protagonisti del processo di cura. Il privilegio della cura a domicilio è la possibilità di personalizzare gli interventi. L'informazione ed una preparazione all'accompagnamento fanno la differenza fra una "buona morte" e un decorso di separazione fredda dalla persona che sta morendo. Va gestita dall'equipe, in prevalenza formata dal medico di medicina generale e dall'infermiere domiciliare. Prendere in carico il paziente e la sua famiglia vuol dire essere disponibili ad ascoltare, a rassicurare per la situazione che stanno gestendo e a riflettere sulla modalità dell'accompagnamento della persona malata. La paura è l'emozione più frequente che accompagna i famigliari in quest'ultima fase di vita del loro congiunto. Stare vicino a chi muore è una prova difficile che non tutti possono affrontare. E' proprio in questo momento così delicato che i conflitti intrafamigliari occupano un ruolo di grande importanza nella gestione del malato. Nella loro intensità sono in grado di alterare, modificare o stravolgere il piano di cura. I gesti dell'accompagnamento palliativo "l'aptonomia" possono aiutare, il malato e le persone che assistono a vivere la fase terminale della malattia con dignità e conforto. È in questo contesto che trova un posto di rilievo la spiritualità e la religiosità. Due termini che unitamente e simultaneamente si inseriscono nella stessa necessità dell'uomo: la ricerca di conferme. In chi accompagna molto spesso vi è la necessità di condividere con gli altri tutto il dolore, l'amarezza e la difficoltà di quel cammmino di vita che stanno a malincuore sperimentando. Nel tempo del lutto emerge l'importanza di celebrare ritualmente l'addio del proprio caro, di conservare la memoria della persona morta, continuando a vivere testimoniando i valori condivisi con la persona deceduta. Sia nella spiritualità che nella religiosità la speranza aiuta a continuare a vivere. Sempre! Le persone seguite a domicilio ringraziano gli operatori sanitari per l'accoglienza, il sorriso e l'umanità con cui si fornisce l'assistenza. C'è una frase ripresa nel libro " Vivere la morte attraverso la spiritualità" che cita: Quando entri in una casa nonostante quello che hai fatto durante il giorno, ricordati di sorridere sempre, potrebbe essere l'unico sorriso che entra in quella casa. Tratto dall intervento al convegno Acos "La specificità nelle cure palliative" Implicazioni assistenziali nelle cure palliative domiciliari: la presa in carico e la circolarita' delle cure. Palmanova 17 ottobre 2013 Zimolo Elisabetta Servizio Infermieristico Domiciliare - Distretto Ovest 5

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8 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 8 Tante iniziative per i ragazzi Minoranza Creativa è un'associazione di Promozione Sociale fondata il 1 Maggio 2009 da un gruppo di giovani del territorio, accomunati da una visione della società che mette al centro la famiglia e l impegno attivo dei propri membri nella costruzione di un tessuto sociale attivo e capace di essere fonte di benessere per l intera comunità. La mission dell Associazione è ben espressa dal suo nome, che si ispira al pensiero di un filosofo inglese del 900, Toynbee A.J., secondo cui le civiltà si formano in risposta ad una serie di sfide (o come diremmo oggi di crisi) nelle quali gruppi ristretti di persone, mediante la loro creatività, escogitano strategie e strumenti per supportare e innovare l'intera collettività, costituendo così delle "minoranze creative". L Associazione accoglie al suo interno un gruppo di ragazzi con esperienze formative e professionali eterogenee, e in virtù di questa ricca diversità essa promuove iniziative, servizi e corsi di formazione che mirano in particolar modo a creare nuove reti sociali sviluppate intorno a esigenze pratiche della realtà in cui viviamo. Una delle nostre attività più rilevanti è il Pedi Bus, un servizio di accompagnamento casa-scuola per bambini delle Scuole Primarie: gli alunni percorrono a piedi, guidati da un gruppo di volontari, un percorso prestabilito composto da una serie di fermate nelle quali i genitori affidano i propri bambini agli accompagnatori. Scopo dell iniziativa, oltre che costituirsi come servizio rivolto alle famiglie, è quello di promuovere sin dall infanzia comportamenti salutari come lo spostamento a piedi, ridurre il traffico in prossimità delle scuole, favorire la socializzazione e l educazione stradale. Minoranza Creativa ha iniziato ad occuparsi del Pedibus nel 2011 collaborando con il Comune di Udine nella sperimentazione di questa iniziativa in ben cinque Scuole. Dopo questa esperienza l associazione si è impegnata per esportare il servizio in altri Comuni fra cui quello di Palmanova, dove ormai il Pedibus è diventata una realtà consolidata. Oltre a ciò l'associazione è attualmente impegnata nella realizzazione di un servizio di doposcuola rivolto agli alunni delle classi prime della Scuola Secondaria di Primo Grado G.D. Bertoli del Comune di Pasian di Prato unitamente ad un innovativo servizio di ripetizioni. Quest'ultimo progetto, denominato Low Cost, è rivolto agli alunni delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado di Colloredo e Pasian di Prato e prevede la realizzazione di piccoli gruppi di studio (da 4 a 6 bambini) divisi per materie e gestiti da giovani neo laureati. Tale organizzazione permette di ridurre i costi per le ripetizione sostenuti dalle famiglie, offrendo al contempo un servizio di qualità, ma anche creare opportunità di occupazione per giovani neo laureati. L associazione è da anni coinvolta nel contrastare il fenomeno dell abuso di sostanze da parte dei giovani, attività che viene svolta prevalentemente sul territorio della Bassa Friulana in collaborazione con il Dipartimento delle Dipendenze dell ASS5 ed il Comprensorio Scolastico ISIS Malignani di Cervignano del Friuli. Proprio in questo ambito d intervento Minoranza Creativa ha da poco concluso (Settembre 2013) un progetto denominato Drink Think 2.0, attività facente parte del programma d intervento All4You- Interreg IV Italia-Austria L'esperienza, basata sulla metodologia della peer-education, ha visto la realizzazione di una trasmissione radiofonica (in collaborazione con Radio Presenza sita in Cervignano del Friuli) in cui la tematica alcol è stata trattata da diversi punti di vista e da diverse angolature unitamente alla realizzazione di un sito internet ( in cui oltre a fruire di informazioni e materiali, è possibile accedere ad uno sportello virtuale rivolgendo domande, in forma anonima, al personale della SOC Alcologia e Dipendenze Patologiche dell'ass n.5 di Palmanova. Oltre ad uno sportello virtuale, presso il citato Servizio, l'azione pilota ha anche previsto l'avvio, in forma sperimentale da Ottobre 2013, di uno spazio di consulenza (gratuito) dedicato ai giovani del territorio con l'obiettivo di fornire informazioni, sostegno o comunque, laddove si rendesse auspicabile, un contatto umano e concreto. In breve la prevenzione è l'ambito di intervento privilegiato: l'associazione in passato ha anche realizzato attività in riferimento al fenomeno relazionale meglio conosciuto come bullismo, oltre ad interventi di prevenzione all'abuso di sostanze in contesti sportivi giovanili. In aggiunta Minoranza Creativa svolge numerose altre attività, spesso molto diverse fra loro, ma accomunate dal desiderio di mettere in contatto le persone, focalizzandosi sulla relazione umana vista come strumento fondamentale per superare questo momento di crisi non solo economica ma anche umana ed etica. Infatti poter contare sul sostegno reciproco, poter condividere con la Comunità le risorse di cui ogni persona è portatrice, poter contare sull Altro può costituirsi come valido sostegno per affrontare e superare le numerose criticità che incontriamo nella vita di ogni giorno. Beatrice Severini IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT Un saluto di benvenuto a: DIREZIONE STRATEGICA: Direttore Generale: Luciano Zanelli Direttore Amministrativo: Antonio Poggiana P.O. di PALMANOVA: Pizzorni Stefano,Spinelli Luigi Pontin Marta-Aquili Consuelo P.O. di LATISANA De Benedictis Elisa Silvestri Giulia- Bartolozzi Giuseppina- Soavi Giulia DISTRETTO EST: Lazzarotto Elisabetta DISTRETTO OVEST Gon Loredana. DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE Di Bortolo Elena DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Chiarandini Sara-Pandolfo Dario Un arrivederci e un grazie a: DIREZIONE STRATEGICA Direttore Generale: Paolo Bordon Direttore Amministrativo: Tecla Del Do Direttore Progr. Controllo Qualità: Cristina Barazzutti AREA WELFARE Antonini Giulio P.O. di PALMANOVA Ioan Sandra Maddalena - Zompicchiatti Carlo-Comar Mita- Prestint Valentina- Nardin Danila Gon Gigliola P.O. di LATISANA Leontino Sante-Duriava Adriana-Rassatti Bruna Zanelli Loretta DISTRETTO EST Forte Pietro-Dri Federica- Moretti Sabrina DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Piccininno Alberta Conti Susy 8

9 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 9 Atlant dai servizis sanitaris e sociosanitaris in Friûl Lunis, ai 11 di Novembar, al è stât presentât te sale Pasolini dal Palaç de Regjon di Udin, l'«atlant dai servizis sanitaris e sociosanitaris in Friûl Vignesie Julie», version in lenghe furlane dal Atlant dal Cent pagjinis a colôrs, cun tabelis, link e dutis lis dretis par judâ i citadins a cjatâ e doprâ ben lis struturis de sanitât. Come che e à dite la Assessore ale Salût Maria Sandra Telesca, fâ lâ in miôr la comunicazion dai servizis sanitaris al vûl dî fâ lâ in miôr la coretece e la trasparence de informazion; cun di plui l Atlant par Furlan al rispuint ben a doi dirits fondamentâi: il dirit ale salût e il dirit a la lenghe dal puest. La version par Furlan e je stade curade de Arlef, Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane. Daspò la prime jessude de version taliane e inglese (2011) come che al à dit il president di Federsanità-ANCI- Giuseppe Napoli, e di chê par sloven e todesc (2012), cumò l'atlant - realizât di Federsanità e Regjon cul contribût de Fondazion Crup - al è stât voltât ancje in marilenghe e inzornât cu la colaborazion de Promozion de Salût de Aziende par i Servizis Sanitaris n.5 Basse Furlane. E àn partecipât ale presentazion ancje il curadôr sientific dal Atlant, Giorgio Simon, Luciano Nonis pe CRUP (che e à sostignût la prime version), il diretôr de ARLeF Cisilino, il diretôr de ASS 5, aziende che e à sostignût la stampe par Furlan, Paolo Bordon. Il diretôr de Filologjiche Furlane, presint a la conference, al à domandât parcè che i cors di lenghe slovene e àn i credits ECM, e invezit chei par Furlan no. Tante la int intervignude e une vore vîf il dibatit dopo de presentazion, fat che ancjemò une volte di plui al mostre come che la cuestion de lenghe e je une cuestion che e tocje no dome aspiets legislatîfs, sientifics o leteraris, ma e je une fonde dai sentiments di tantis personis. Bordon e Cisilino a àn ancje fevelât dal progjet apene inviât te ASS 5, insieme cun Arlef, di sensibilizazion sul plurilinguisim «L'aprendiment des lenghis te prime infanzie». Si trate di un percors che al à coinvolt i operadôrs che a lavorin te nestre realtât par che a sedin formâts tal spiegâ ai gnûfs gjenitôrs la impuartance di fevelâ plui lenghis ai fruts, scomençant za di piçui, propit par sburtâ il lôr svilup cognitîf. Daspò di vê stipulât un protocol di intese, i doi ents a àn decidût di inviâ un percors di formazion, davuelt in Setembar, che al à frontât i temis di cemût che si imparin lis lenghis te prime infanzie, cun provis sientifichis sui vantaçs dal plurilinguisim. Un percors pensât par ostetrichis, infermîrs, infermîrs pediatrics, miedis chirurcs, assistents che culì a lavorin, cun lezions indreçadis in maniere particolâr ai operadôrs de aree materneinfantîl e dal servizi des vacinis. Come relatore dal cors e je vignude la professoresse Sorace de Universitât di Edinburg, une dai plui grancj esperts dal bilinguisim. Lunedì 11 novembre nella Sala Pasolini del Palazzo della Regione di Udine è stato presentato l'"atlante dei Servizi Sanitari e Sociosanitari in Friuli Venezia Giulia", versione in lingua friulana dell'atlante del Cento pagine a colori, con tabelle, link e tutti i sussidi per aiutare i cittadini ad avvicinarsi e fruire bene delle strutture sanitarie regionali. Come ha affermato l'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, migliorare la comunicazione nei servizi sanitari significa migliorare la correttezza e la trasparenza dell'informazione; inoltre l'atlante "in Friulano" risponde bene a due diritti fondamentali: il diritto alla salute e il diritto all'uso della lingua locale. La versione in Friulano è stata curata dall'arlef, Agenzia Regionale per la Lingua Friulana. Dopo la prima uscita della versione italiana e inglese nel 2011, come ha spiegato il Presidente di Federsanità-ANCI- Giuseppe Napoli, e di quelle slovena e tedesca del 2012, ora l'atlante, realizzato da Federsanità e Regione col contributo della Fondazione Crup, è stato tradotto anche in madrelingua ed aggiornato con la collaborazione del Servizio di Promozione della Salute dell'ass 5. Hanno partecipato alla presentazione anche Giorgio Simon, curatore scientifico dell'atlante, Luciano Nonis a nome della Fondazione Crup, che ha sostenuto la prima versione, William Cisilino direttore dell'arlef, Paolo Bordon, Direttore dell'ass 5 che ha sostenuto la stampa in friulano. Il Direttore della Società Filologica Friulana, presente alla conferenza, ha chiesto come mai i corsi di lingua slovena danno crediti ECM mentre quelli di lingua friulana no. Molta la gente intervenuta e alquanto vivace il dibattito che ha fatto seguito alla presentazione, fatto questo che dimostra una volta di più come la questione della lingua sia un problema che riguarda non solo aspetti legislativi, scientifici o letterari, ma costituisce il fondamento dei sentimenti di tante persone. Bordon e Cisilino hanno anche parlato del progetto recentemente avviato nell'ass 5 assieme all'arlef di sensibilizzazione sul plurilinguismo "L'apprendimento delle lingue nella prima infanzia". Si tratta di un percorso che ha coinvolto gli operatori della nostra realtà aziendale affinchè siano formati per saper spiegare ai novelli genitori l'importanza del parlare più lingue ai bambini, iniziando già da piccoli, proprio per favorire il loro sviluppo cognitivo. Dopo la stipula di un protocollo di intesa i due Enti hanno deciso l'avvio di un percorso di formazione, svoltosi a settembre, che ha affrontato i temi dell'apprendimento delle lingue nella prima infanzia, adducendo prove scientifiche sui vantaggi del plurilinguismo. Un percorso pensato per ostetriche, infermieri, infermieri pediatrici, medici, chirurghi, assistenti che lavorano nella nostra Azienda, con lezioni rivolte in particolare agli operatori dell'area materno infantile e del servizio vaccinazioni. Relatrice del corso è stata chiamata la professoressa Sorace dell'università di Edimburgo, uno dei massimi esperti di plurilinguismo. Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione 9

10 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 10 Affido Familiare... almeno provaci Ogni bambino per poter crescere bene ha bisogno di nutrirsi, di dormire, di essere curato, ma soprattutto di essere amato ed educato. La mancanza di figure familiari stabili e adeguate per il bambino, creano in lui danni fisici e psichici spesso gravi e difficilmente rimediabili. L affidamento familiare è un intervento temporaneo di aiuto e sostegno ad un minore che proviene da crisi è quello di aiutare il nucleo ad uscire dalla crisi, restituendo così al minore- ogni qualvolta sia possibile l'originario territorio di vita positivo, la sua nicchia ecologica. Quindi, se da un lato, in presenza di comportamenti genitoriali dannosi allo sviluppo del bambino (caratterizzati da grave trascuratezza, maltrattamento fisico, psicologico, abuso sessuale) è evidente la necessità una famiglia in difficoltà. Attraverso l affidamento il bambino incontra una famiglia che accogliendolo presso di sè si impegna ad assicurare un adeguata risposta ai suoi bisogni affettivi ed educativi. L'affidamento familiare viene istituito dalla legge 4 maggio 1983, n. 184, modificata dalla legge 28 marzo 2001, n La normativa sancisce il diritto del minore a crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia e, quando questa sia temporaneamente inidonea, il diritto ad essere affidato ad un'altra. La famiglia affidataria per il minore non rappresenta una risorsa sostitutiva di quella naturale, ma si affianca ed integra la famiglia d'origine per un periodo di tempo definito. Tutti possono accogliere un bambino in affidamento: famiglie con figlie, coppie senza figli, persone singole. Il requisito fondamentale, affinchè venga riconosciuta l idoneità a chi fa richiesta per l affidamento familiare è l accettazione del bambino con la sua realtà psichica e familiare e la disponibilità ad assicurare il mantenimento, l istruzione, l educazione tenendo conto anche delle indicazioni dei genitori del bambino stesso. Dal 1988 nel nostro territorio esiste un servizio Affidi che nasce come servizio integrato tra i Servizi Sociali dei Comuni dell'ambito Distrettuale di Latisana e i Servizi Consultoriali Area Materno-infantile- dell'azienda Sanitaria n. 5 Bassa Friulana Distretto Ovest sulla base dell'esigenza, all'epoca molto sentita dagli operatori socio-sanitari, di promuovere l'affidamento familiare come risposta alternativa all'istituzionalizzazione di minori allontanati dal loro contesto familiare disfunzionale. Il progetto di affido coinvolge una molteplicità di attori: il bambino, la sua famiglia di origine, la famiglia affidataria, i servizi, l'autorità giudiziaria e, di conseguenza, deve prevedere opportuni percorsi metodologici capaci di governare i complessi aspetti e le molteplici problematiche presenti durante l'intero percorso: dalla fase di preparazione di soggetti coinvolti all'auspicato rientro del minore presso la propria famiglia. L'affido è visto come intervento che fa parte del più complesso progetto di tutela del minore e quindi non può essere sganciato da un lavoro di valutazione e recupero delle competenze della famiglia d'origine affinchè quest'ultima possa essere aiutata a comprendere e risolvere le problematiche che hanno portato all'allontanamento del figlio. Infatti il miglior modo di aiutare un minore la cui famiglia è in di proteggere il minore collocandolo fuori dal proprio nucleo familiare, dall'altro, si ribadisce l'importanza di mettere in campo una rete di interventi coordinati ed integrati in cui i genitori siano aiutati a recuperare la loro funzione genitoriale. L'esperienza operativa ci insegna che il processo di cambiamento per queste famiglie prevede tempi prolungati e spesso non compatibili con i tempi evolutivi del bambino; pertanto, in attesa dell'effettivo recupero della famiglia d'origine, il suo temporaneo inserimento in un'altra realtà familiare rappresenta un'esperienza affettiva, educativa e riparativa con effetto compensatorio e protettivo per la sua salute psichica e relazionale. La famiglia affidataria è costantemente accompagnata durante l'intera esperienza di accoglienza dagli operatori psico-sociali e dal gruppo delle famiglie affidatarie. Nell ambito dell attuazione del Piano di zona, nel corso dell anno è stata avviata una campagna di sensibilizzazione all affidamento familiare. Nel triennio la campagna interesserà tutti i Comuni dell Ambito Distrettuale di Latisana, con l obiettivo di promuovere la cultura dell accoglienza e di reperire nuove famiglie disponibili ad accogliere minori per aiutarli a diventare grandi. La campagna è stata avviata nei Comuni di Pocenia, Palazzolo dello Stella e Muzzana del Turgnano con la collaborazione delle Associazioni locali e la partecipazione del Focolare e la comunità Papa Giovanni XXIII, associazioni che si occupano di affidamento familiare e collaborano con i servizi pubblici. L'affidamento familiare è un'opera a più mani che beneficia degli apporti di più soggetti pubblici e privati, operatori e famiglie che integrano conoscenze e competenze nel rispetto delle reciproche diversità e specificità. Ciò, nella prospettiva di rete, può essere considerato un esempio innovativo di collaborazione tra servizi istituzionali e le reti sociali primarie, in cui l'intervento istituzionale di tutela del minore si realizza attraverso l'attivazione, l'interconnessione di forme di solidarietà primarie. Nella speranza che questo articolo abbia sollecitato il Vostro interesse, per avere qualche informazione in più potete rivolgervi a: Servizio Affidi c/o Consultorio Familiare di Latisana (Tel.0431/529368). Renata Maddalena - Consultorio Familiare di Latisana Sabina Ramuscello - Servizio Sociale Ambito distrettuale di Latisana 10

11 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 11 Riabilitazione adatta a tutti Il Progetto E.R.I.C.A. (Educazione e Riabilitazione Integrata Comunitaria Adattata) si pone quale iniziativa innovativa per cambiare gli stili di vita della popolazione. È fortemente improntato all integrazione tra sanità e servizi sociali ed è orientato alla massima partecipazione attiva dei cittadini delle comunità in cui si realizza. Si colloca in linea con gli orientamenti adottati da tempo dalla Azienda Sanitaria della Bassa Friulana a favore di politiche di intervento che ricercano una grande partecipazione e protagonismo della comunità, quali sono state e sono alcune sperimentazioni ormai da tempo consolidate ed apprezzate, come l infermieristica di comunità e, più di recente, le Fattorie Sociali per le persone con disabilità nella sfera cognitivo-comportamentale. Gli interventi ERICA prevedono l esercizio fisico, svolto in gruppo, appositamente adeguato alle capacità funzionali di cittadini con problemi cronici. Gli obiettivi dei programmi ERICA sono quelli di educare le persone ad una costante attività motoria e di modificare il loro stile di vita, di prevenire il decondizionamento psicofisico (persone che sono costrette a lungo alla ridotta mobilità per problemi gravi di salute che perdono le loro prerogative e capacità di movimento proprio a causa della stessa), di attenuare il prevedibile peggioramento del quadro clinico nei soggetti con menomazioni permanenti, di favorire una maggiore integrazione sociale e sostenere le forme di aiuto solidale fra le persone all interno dei gruppi che si vengono a formare e delle rispettive famiglie. La popolazione interessata può comprendere quindi persone con ridotte capacità funzionali causate da malattie che hanno già compiuto il loro decorso, ma che si trovano in fase ormai stabilizzata. L attività educativo-riabilitativa di ERICA è orientata al gruppo, piuttosto che alla singola persona, ed è più efficace nel correggere lo stile di vita, favorendo meccanismi di emulazione e di stimolo reciproco fra i partecipanti e traendo vantaggio e divertimento, dall aspetto socializzante che determina. I programmi ERICA sono: 1. ERICA sanitaria ad alta e media complessità, rivolti a una casistica clinica che necessita di luoghi (gli spazi del Servizio di Riabilitazione e Recupero Funzionale) e di personale adeguatamente formato sugli esiti di patologia del sistema nervoso centrale e periferico, nonché di patologie dell apparato cardio-circolatorio. L avvio dei programmi avviene su indicazione di uno specialista durante la visita medica routinariamente o su specifica segnalazione allo specialista da parte del Medico di Medicina Generale (MMG). 2. ERICA sanitaria a bassa complessità rivolti alla popolazione anziana ovvero persone ultra settantenni decondizionate e/o a rischio di caduta e persone con patologie delle ossa e delle articolazioni e con limitata autonomia questi programmi sono erogati nelle palestre comunali. L avvio di questi programmi avviene su indicazione del MMG sulla base della conoscenza che egli ha dello stato di salute del proprio assistito o su indicazione di un medico specialista della Azienda Sanitaria. I programmi ERICA SANITARI sono gratuiti. Al momento in cui questo articolo sarà in pubblicazione le prime fasi progettuali avranno già avuto avvio nei primi comuni che si sono resi disponibili per la sperimentazione: Gonars e Fiumicello, Pocenia e saranno in fase di avvio anche a Torviscosa e Palmanova. È previsto infine l avvio dal prossimo anno di programmi ERICA non sanitari rivolti a persone con patologie della colonna e del sistema articolare e locomotore, persone con patologie reumatologiche o a persone con problemi di continenza. Questi programmi saranno avviati in strutture private o del privato sociale. Luciano Pletti - Renato Bolzon Distretto Est Se ti abbraccio non aver paura Una storia vera. La sentenza di un medico è stata spietata. L'autismo di Andrea è un terremoto e Franco, il padre, ne viene inizialmente travolto, sopraffatto. Per anni ha inseguito terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Poi la decisione: un viaggio diverso, senza bussola e senza meta, lui e Andrea, da soli. In sella ad una Harley Davidson, attraversano gli Stati Uniti fino a raggiungere l'america Centrale. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. È un on the road a tutti gli effetti. Non ci sono prenotazioni. Ogni giorno si dorme in un posto diverso. Ogni giorno si conoscono persone nuove. Andrea per conoscerle tocca loro la pancia, le abbraccia. È una sua abitudine. Franco e sua moglie, si erano anche inventati delle magliette anni prima, in cui avevano scritto "se ti abbraccio non aver paura", un avvertimento per non spaventare chi veniva prescelto dalle attenzioni del figlio. A volte ti commuovi, quando le parole senza filtro di Andrea (scrive attraverso un computer) ti chiudono lo stomaco per quanto sono potenti, dolorose, vere. A volte sorridi, quando ti stupisci nella naturalezza e della spontaneità (dove sono finite?) dei rapporti umani. Questo libro è un viaggio esteriore ed interiore, difficile, imprevedibile, sorprendente. Come Andrea. Aldo Iop 11

12 giornale base 11_12_Layout 1 17/12/ Pagina 12 Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi L'ASS n. 5 ha percorso 269 km e 988 metri Senza sponsor abbiamo raccolto fra di noi quasi 500 euro che abbiamo già devoluto... La redazione augura un buon Natale ed un sereno 2014 Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione A.S.S.ieme per 5 minuti Periodico Trimestrale dell Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 - Bassa Friulana Anno VII - Numero 36 dicembre 2013 Reg. presso il trib. di Udine n. 29/06 del Direttore responsabile Flavio D agostini Questo giornale é stampato su carta riciclata Redazione Tiziana Bonardi Clara Burato Elena Cussigh Francesca De Luca Melania Fichera Antonietta Guerra Antonella Laurenti Marco Luigiano Rosella Malaroda Francesca Sirianni Daniele Trentin Enrica Tuniz Paola Virgolin Greta Zavattin Contatti Tel Fax redazione@ass5.sanita.fvg.it Posta interna : Redazione giornale c/o Ufficio Relazioni con il Pubblico Impaginazione e Grafica Marco Luigiano Loghi Denis Battaglia Stampa Tipografia OGV - Palmanova Tel A questo numero hanno collaborato: Renato Bolzon Giovanni Collautti Aldo Iop Renata Maddalena Sergio Petiziol Luciano Pletti Sabrina Ramuscello Beatrice Severini Silla Stell Luciano Zanelli Elisabetta Zimolo 12

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